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Yuri il fotografo

By 28 Settembre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Carla, ho ventuno anni e faccio la modella.

Non sono una Top ma partecipo a sfilate locali e pubblicità. Mi sto facendo un nome e vengo chiamata sempre più spesso. Per questo la mia agente mi ha consigliato di farmi fare un book fotografico da Yuri, un fotografo giovane ma che sta percorrendo a ritmo serrato le tappe verso il successo.

– Riesce a tirare fuori il meglio da ogni ragazza. Le sue foto sono tecnicamente perfette e, in più, riesce a cogliere l’aspetto sensuale di ognuna. Ogni sua foto &egrave un inno alla vita, fa venir voglia di fare l’amore. Tra un paio di mesi andrà in America per cui &egrave meglio che ti sbrighi a contattarlo. Ah, dimenticavo, &egrave anche un bel ragazzo ma non farti illusioni, &egrave gay ‘

Con queste parole mi ha dato il numero di telefono dello studio e preso un appuntamento per tre giorni dopo.

– Mi deve un favore, per questo non devi aspettare tanto. Tu affidati a lui e vedrai che risultato. ‘

Con questo consiglio mi reco da Yuri il giorno stabilito.

E’ veramente giovane, poco meno di me, e &egrave anche belloccio, sul serio. Mi fa accomodare nel suo studio con modi affabili e mi chiede di scusarlo un momento, per concludere una telefonata, e intanto mi indica un paravento dove cambiarmi.
Torna e sistema le luci.

– Ho mandato via gli assistenti, in certi casi preferisco lavorare da solo. Saremo io, tu e la macchina fotografica. Sei pronta a lasciarti andare? ‘

Lo dice con un tono che &egrave un invito e una promessa.

Mi fa sentire a mio agio mentre mi guida nelle varie pose scattando a ripetizione sullo sfondo del set a cui ogni tanto cambia colore con dei teli. Mi fa assumere posizioni strane: mi fa girare, chinare, ondeggiare, sedere su una sedia e alzarmi, stendermi e saltare. Io seguo alla lettera le sue istruzioni e la sua concentrazione mi rende tutto facile.

– Ora passiamo a qualcosa in costume da bagno. Per la tua pelle e i tuoi capelli ti consiglio quello rosso fuoco. ‘

&egrave un consiglio che non oso rifiutare e indosso il costume molto sgambato che mi ha proposto. Le coppe coprono a malapena la mia terza misura, l’estremità del mio culetto &egrave ben esposta. Ricominciamo con le foto e la sua voce ipnotica mi guida ancora:

– Così, sei bellissima. Girati’. Un po’ di più” guarda fisso la macchina”. ora guarda a destra, come se scrutassi l’orizzonte”. Fa una faccia pensierosa”.. ora invitante. Pensa che stai parlando al tuo ragazzo, lo stai invitando a casa tua”. Brava” Immagina di stare sola con lui e di fare quello che ti pare”. Perfetto”.. ora siedi per terra, le gambe reclinate, la mano sul mento”. ‘

Non so quanto tempo passa, sento solo la sua voce ipnotica che mi riempie di complimenti e il rumore della macchina fotografica. Mi fa sentire”.. bella. Mi sento come se dovessi essere giudicata tenendo molto al giudizio, e i suoi apprezzamenti mi rendono felice.

– Benissimo così, ora cambiati, metti il costume verde smeraldo. Scusa ma mi tolgo la maglietta, comincio a sentire caldo. ‘

Riesco dal paravento indossando un costume simile al primo, con qualche centimetro di pelle in più esposta, e resto senza fiato:
A torso nudo sta armeggiando con una macchina fotografica e vedo distintamente i suoi muscoli, le spalle forti, le braccia possenti, gli addominali scolpiti. E’ bellissimo, un bronzo di Riace vivente. Mi attrae, il feeling che si &egrave creato tra noi mi fa sognare. Mentalmente mi do della stupida, la mia agente mi ha detto che &egrave gay, eppure”.. non posso negare l’aura di mascolinità che emana, non posso negare che vorrei essere stretta da quelle braccia muscolose. Sento un inizio di umido tra le cosce, spero di non macchiare il costume.

Ripartiamo con altre foto, altre pose e mi sento una bambola tra le sue mani. Se mi dicesse di fare le capriole le farei volentieri.
A un certo punto si ferma, si avvicina al tavolo e cambia apparecchio.

– Ora passiamo ai mezzobusto e ai primissimi piani. Vieni, stenditi qui sul telo. ‘

Obbedisco e mi si avvicina, mi inquadra e scatta. Prima in piedi e poi in ginocchio vicino a me.

– Fai come se abbracciassi un amante immaginario. China la testa di lato, fai uscire la punta della lingua. Immagina che stai facendo l’amore col tuo ragazzo. Ecco, così”.. brava. Ora solo il tuo volto, le tue espressioni. Lasciati andare”.. immagina di star facendo sesso”.. ‘

Le sue istruzioni diventano via via più spinte ma io non mi sogno nemmeno di dire qualcosa.
Mi sento eccitata, spero veramente di non macchiare il costume. Lui parla e io eseguo e”’. MA COS’E’? Il davanti dei suoi pantaloni mi pare gonfio. Ma non era gay? Guardo meglio e mi rimprovera.

– NO!……. Guarda di lato, socchiudi gli occhi”.. non deconcentrarti tesoro, ci siamo quasi.
Ecco”.. apri le labbra a O’. come se stessi per prenderlo in bocca”.. così, fai uscire la lingua”. Lecca l’aria come se leccassi il cazzo del tuo ragazzo ”.. bravissima. Così” –

Riesco comunque a guardarlo lì. E’ sicuramente in erezione. Possibile sia stata io? A un gay? Sento caldo, mi sto eccitando veramente ora, se non fosse per lui infilerei la mano nel costume. Ancora mi fa assumere delle espressioni, e ora &egrave in ginocchio sopra di me, il mio corpo tra le sue gambe, &egrave quasi seduto sul mio seno e mi inquadra solamente il volto.

– Simula un orgasmo, fai come se stessi per venire’. Ecco”’ brava”. La testa all’indietro”.apri appena la bocca’.. ‘

Simulare? Ancora un poco e non dovrò simulare nulla. E’ incredibile come riesca a eccitarmi solo con la voce, con la sua presenza fisica.
Lo guardo da sotto in su, il suo torace muscoloso, il suo ventre gonfio a pochi centimetri dal mio viso.
Basta accidenti, non me ne frega un cazzo, adesso gli slaccio i pantaloni e vedo cosa nascondono.

Lo faccio all’improvviso e lui esita un solo secondo, poi continua a scattare: io che febbrilmente gli slaccio la cintura, apro la zip, faccio scendere i pantaloni, gli slip e, finalmente, vedo il suo uccello.
E’ grosso, non molto lungo ma grosso, almeno come il mio polso. Lo afferro sentendone il calore e lui”. Lui continua a scattare, anche quando lo assaggio con la lingua, anche quando apro più che posso la bocca per accoglierlo.

Una parte di me mi dice che non &egrave bene che girino certe foto, un’altra mi dice di fregarmene e pensare solo a quella carne che mi riempie la bocca. Vince il diavolo e mi dedico completamente, di gusto, con avidità, al suo uccello. Smette di scattare per gemere forte, la macchina fotografica gli trema nella mano. Si tira indietro e non riesco a trattenerlo, la mia bocca &egrave orfana di lui. Si alza e finisce di spogliarsi, saltellando su un piede solo mentre si toglie i pantaloni. Io sono a terra davanti a lui, le gambe aperte, anche le braccia tese verso l’alto in un invito che spero accolga presto. Lo fa inginocchiandosi tra le mie cosce, posando la macchina di lato per puntellarsi con entrambe le braccia. Lo sento avvicinarsi, spostare il costume, premere, spingere sulla mia micina. Alla fine la dilata lentamente mentre mi penetra e basta solo quella sensazione per farmi quasi venire.

Si ferma un attimo guardandomi fisso, io ho gli occhi velati e lo incito, lo prego di scoparmi con forza, di farmi godere. Mi chiude la bocca con un bacio bagnato, poi scende verso i miei seni, mi succhia i capezzoli. Mi fa smaniare per un minuto muovendosi appena dentro di me, solo dopo mi afferra per le anche, mi solleva il bacino e mi tira a sé penetrandomi a fondo prima di cominciare a scoparmi con forza.
Non capisco più nulla, sto godendo a ripetizione. Nella nebbia del piacere vedo che ha ripreso la macchina fotografica e scatta ancora. Sono vicina, lo incito a fare più forte e lui lo fa mandandomi in paradiso.
Riemergo dal mio nirvana in tempo per sentirlo accelerare i suoi movimenti, mugolare forte una qualche bestemmia e uscire da me all’ultimo istante inondandomi il ventre con il suo seme.

Ansimante mi guarda dall’alto sorridendomi, lo ricambio contenta.
Esco dal bagno che mi ha indicato, e dove mi sono data una ripulita, ancora nuda. Lo raggiungo al tavolo e lui mi fa vedere degli scatti. E’ vero, appaio più bella di come solitamente mi sento. Scorre le foto arrivando a una dove ho la bocca piena di lui, gli occhi sbarrati che fissano l’obiettivo. Lo guardo con aria interrogativa e dubbiosa.

– Stai tranquilla, se vuoi le cancello ma se mi permetti di tenerle ti garantisco che nessuno le vedrà oltre me, sono per il mio archivio privato. ‘

Non dovrei ma mi fido. Mi rivesto salutandolo con un bacio innocente sulla guancia e vado via.

La settimana successiva torno a ritirare il book. E’ davvero un’artista, ha saputo cogliere e migliorare dei miei lati che nemmeno sapevo di avere. Soprattutto le ultime foto, quelle dove il mio volto pare spalmato sulla raggiera dei miei capelli, la testa di lato, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta in un gemito. Pare la simulazione di un orgasmo ma io so che lì, in quella foto, non fingevo; mi ha colto mentre sbattevo la testa a destra e sinistra godendo.

A parte c’&egrave un altro book, più piccolo. Lo apro e vedo che sono sempre le mie foto, ma solo quelle ‘intime’. Il mio seno, la mia micina aperta dal suo arnese, il suo cazzo nella mia bocca.

– Questo &egrave per te, per ricordo ‘

Prendo i book e faccio per voltarmi, ma devo ancora fargli una domanda, l’ultima:

– Fai così con tutte? ‘

– Solo con le migliori”” spero di lavorare ancora con te ‘
Mimì e Roberta sono due amiche diciannovenni. Amiche da una vita. Così quando Mimì, diminutivo per Domenica, chiede a Roberta di accompagnarla lei non esita.

Mimì sta cercando di entrare nel mondo della moda e della pubblicità. Il fisico ce l’ha, la volontà anche. Le manca l’esperienza. Si &egrave iscritta a una scuola per modelle, subito dopo il diploma, e sta imparando. Una delle cose che le hanno detto &egrave di procurarsi un book fotografico e lei si &egrave rivolta a Yuri, fotografo in parte già affermato. Hanno concordato la classica formula del ‘time for print’ cosicché Mimì non pesi sulle risorse della famiglia già poco incline a accettare questa sua ambizione.

Lo considera un buon affare Mimì, lei che professionista non &egrave, almeno non ancora, avrà gratis il book lasciando le foto, o meglio i diritti di utilizzo, a Yuri che invece lo &egrave.

Roberta ha scelto un’altra strada, l’università.
Curiosa, accompagna l’amica nello studio del fotografo. Si fanno coraggio a vicenda, intimidite dall’anticamera caotica dello studio, il loro primo contatto con un ambiente che conoscono appena. Yuri le fa accomodare mentre sistema gli ultimi particolari del set che intende utilizzare. E’ spartano, come sua abitudine, ancora di più ora che sta per lasciare l’Italia per gli States ove vuole acquisire esperienza e, perché no, tentare il grande lancio.

– Benvenute ragazze, ahem, siete entrambe bellissime, chi di voi &egrave Mimì? ‘

Avendo concordato il lavoro telefonicamente Yuri non sa con chi ha preso accordi per il book. Ha davanti a se due belle ragazze dall’aria spaesata, e già pensa a come fare per le foto, come evidenziare i punti forti del viso e del fisico delle due.
Arrossendo visibilmente Mimì si fa avanti:

– Io” ecco” mi sono fatta accompagnare da un’amica ‘

Yuri scoppia in una risata contagiosa.

– Tranquilla Mimì, non sono un orco. Non c’&egrave problema, basta che la tua amica si metta in un angolo e non mi stia tra i piedi.
Scusami, anzi scusatemi: sono abituato a essere diretto per evitare malintesi. Quando lavoro non voglio distrazioni né interruzioni della mia e tua concentrazione, nemmeno un colpo di tosse.
Visto che &egrave la tua prima volta ti voglio avvertire: con me devi lasciarti andare, seguire le mie istruzioni senza nemmeno riflettere sul modo in cui le dico; senza scandalizzarti se userò frasi particolari, capirai dopo il perché. Io lavoro così, se sei d’accordo possiamo cominciare quando vuoi. ‘

Le due ragazze si guardano. Yuri mette loro soggezione con la sua sicurezza, con il suo fisico evidenziato dalla maglietta attillata. Da lui promana una specie di aura che le fa sentire ‘strane’, arrendevoli

E’ bello Yuri, o quantomeno a loro piace. Insieme annuiscono e Roberta si mette a sedere da una parte, dove può vedere tutto senza essere d’intralcio.
Vede Yuri guidare Mimì nelle varie pose, prima quelle statiche statiche, sullo sgabello o contro la parete, poi chiederle cose che le paiono sciocche come saltare, girarsi di scatto, roteare e altro ancora mentre scatta a raffica.

Mimì segue le istruzioni sempre con più scioltezza, ammaliata dalla voce di lui, sentendo il fiato farsi corto. E’ quasi come una lezione di aerobica e si sente presto accaldata.
Poi Yuri dà lo stop.

– Pausa. Voglio vedere i primi risultati. In quel frigo c’&egrave acqua o coca, quel che preferite. Mi bastano dieci minuti e poi ricominciamo. ‘

Le due ragazze prendono una coca e la sorseggiano mentre Yuri visiona le foto scaricate automaticamente sul computer. Annuisce soddisfatto e si rivolge a Mimì:

– Adesso passiamo alle foto in costume da bagno. Puoi cambiarti lì dietro ‘

Poco dopo Mimì torna in un succinto bikini, molto più audace di quelli a cui &egrave abituato. Arrossendo cerca di coprirsi il seno sporgente e il pube. E’ contenta di essere depilata anche lì, i pochi centimetri di stoffa non le avrebbero dato scampo.

– ehy ehy ehy, sei una modella, non una suora. Non essere timida, le cose belle vanno fatte vedere. ‘

Yuri la guarda ironico e Mimì si sente sfidata. Con un coraggio che non pensava di avere lo guarda dritto negli occhi allontanando le braccia dal corpo.

– Brava, adesso spostati sulla destra”.. girati”” –

Ancora click a raffica. Yuri &egrave così professionale che presto Mimì dimentica il suo imbarazzo e si affida a lui completamente.
Sa di essere bella, ora lo sente ancora di più. E poi cos’&egrave quel bozzo sui pantaloni di lui? Sta facendo effetto a quel bel ragazzo che la attrae così tanto?
Seguendo un copione prestabilito Yuri la fotografa in tutti i modi e poi la fa stendere a terra, le sale sopra a cavalcioni del torso scattando primi piani della faccia.

– Così”.. tira fuori la lingua”. Ora manda un bacio all’obiettivo”.. Perfetto, adesso apri la bocca come se stessi per prendere un cazzo”.Non fare quella faccia scandalizzata, avrai fatto qualche pompino al tuo ragazzo no?. Brava”’ così”’ chiudi gli occhi” arcua la lingua in su”.. adesso fingi un orgasmo”. ‘

Mimì &egrave prima scioccata dalle frasi usate da lui, poi esegue senza pensare, quasi avvertendo sulla lingua il contatto caldo di un uccello. Chiude gli occhi e pensa al suo ragazzo, alla loro intimità, e si sente eccitata. A pochi centimetri ha il bozzo evidente di lui e questo la esalta.

Seduta a pochi passi Roberta guarda affascinata la scena. Non ha mai visto l’amica così’..sensuale. Il corpo di lei si dimena sotto di lui, le gambe si incrociano. La vede mimare un pompino e poi chiudere gli occhi come nell’estasi. Anche lei vede il bozzo del cavallo dei pantaloni di lui e questo la incanta.

Dopo un tempo che pare un’eternità Yuri si rialza.
Mimì &egrave sfinita, emotivamente, non fisicamente. Il suo corpo &egrave caldo, vorrebbe avere il suo ragazzo a portata di mano ma non c’&egrave. C’&egrave invece Yuri ma l’apparente distacco di lui, nonostante l’eccitazione manifesta, la blocca.

– Bene Mimì, credo sia venuto un buon lavoro. Però magari possiamo migliorarlo ancora. Ci sarebbe bisogno di un’altra modella però””. tu Roberta te la senti? ‘

La ragazza scuote la testa muta, come terrorizzata dalla proposta. Seduta, le mani in grembo tra le gambe incrociate, stava pensando a tutt’altro. La sua mente galoppava nella fantasia, sogni non dissimili da quelli di Mimì. Torna bruscamente alla realtà sentendosi chiamare e si nega.

– Sì dai Roby, per favore. Dammi una mano, che ti costa? ‘

Mimì la invita: si alza e le si avvicina. Roberta si nega ancora.

– Fai conto che sia un gioco Roberta, non hai mai pensato di fare la modella? Il fisico ce l’hai, e poi &egrave solo per aiutare la tua amica ‘

La voce di Yuri &egrave calda, insinuante. Le entra in testa come una lenta marea e travolge ogni sua difesa. Si ritrova ad annuire senza rendersene conto e già &egrave tardi: l’amica la trascina dietro il paravento per cambiarsi, l’invita a spogliarsi mentre le sceglie un costume.
Imbarazzata Roberta si spoglia facendo attenzione che Yuri non sbirci dietro il paravento, intimamente un po’ delusa che lui, di spalle, intento a armeggiare con una luce, non lo faccia.
Poco dopo escono entrambe e Yuri lancia un fischio di ammirazione.

– Accidenti ragazze, siete bellissime. Ora spostatevi contro la parete. ‘

Le ragazze eseguono, Roberta &egrave impacciata, più di Mimì che si &egrave abituata, ma poco a poco si scioglie. Esegue senza pensare gli ordini di Yuri, anche quando le fa abbracciare e sente il corpo caldo dell’amica contro il suo, anche quando le fa mettere faccia a faccia, le bocche vicine, e fa loro tirar fuori le lingue, quasi a contatto tra di loro. Non capisce cosa c’entri con la moda ma lo fa, così come l’amica. Non ci fa caso nemmeno quando le lingue effettivamente si toccano per un breve istante, quando Yuri insiste affinché si bacino e riceve la lingua dell’amica dentro la bocca. Chiude gli occhi e risponde al bacio sentendosi sempre più calda, indifferente al fatto che stia baciando una ragazza, la propria migliore amica.

D’altronde non &egrave la prima volta. Da giovani hanno imparato così ‘i baci veri’, ridendo insieme quando si staccavano, coinvolte entrambe ma fino a un certo punto.
Un punto che ora sente di star sorpassando.
Le piace baciare l’amica, le piace sentire la sua mano sul fianco.
Ha caldo, sempre più caldo, le gira la testa, dimentica dove si trova e vorrebbe essere col suo ragazzo.

Il pensiero del ragazzo la fa tornare un attimo lucida, c’&egrave un ragazzo lì: Yuri. Riapre gli occhi e si stacca dalle labbra di Mimì che protesta cercandole ancora le labbra. Gira la testa verso il fotografo che sta ancora scattando e rimane di sasso: Yuri &egrave lì, a pochi centimetri.

Anche Mimì se ne avvede e qualcosa le scatta dentro.
Ha baciato con gusto l’amica sentendosi eccitare, ricordando i giochini giovanili. Ma ora non &egrave un gioco, la bacia con impegno, le carezza i fianchi. Quando si accorge che Yuri &egrave a poca distanza allunga una mano, lo tira verso di loro ancora abbracciate. Si tende verso di lui e lo bacia.
Prima timidamente, poi con voracità, e lui risponde, ricambia.
Mimì lo lascia e torna a baciare l’amica che solo per un istante prova a farsi indietro, poi si stacca anche da lei, spinge le teste dei due l’una contro l’altra, fa incontrare le loro labbra e le vede aprirsi, unirsi.

Osserva il bacio farsi più profondo e senza pensare allunga la mano verso l’inguine di lui.
Il bozzo &egrave ancora presente, lo sente chiaramente sotto i pantaloni. Lo massaggia per un poco e poi prova a slacciare la cintura. Le riesce difficile fino a che Yuri non fa una torsione verso di lei staccandosi dal corpo di Roberta.
In fretta fa scendere i pantaloni, i boxer, espone all’aria il membro turgido che guarda con golosità prima di impugnarlo e sentirne il calore.
Fa scorrere la mano lungo l’asta, ne saggia la durezza, arriva fino ai testicoli che sente gonfi e pesanti, poi torna verso la punta, la scopre per bene. Le pare di sentire l’acquolina in bocca mentre si inginocchia e sporge la lingua per un primo timido assaggio.

Non sente odori particolari, solo un accenno di sudore. Vogliosa, lo accoglie tra le labbra e inizia a succhiarlo, occhi chiusi, concentrata sulle sensazioni che la carne calda le dà sulla lingua, nella gola dove si sforza di farlo arrivare.
Roberta ha avvertito i movimenti dell’amica senza capirli, troppo attenta al bacio di Yuri, al sapore di maschio, alla lingua prepotente che le ha invaso la bocca.

Quando lui si stacca e lo sente gemere riapre gli occhi, li abbassa, vede l’amica in ginocchio, la bocca piena di lui.
Si blocca allo spettacolo inatteso. Osserva le labbra dell’amica scorrere sull’asta, la lingua comparire a tratti di lato. La voglia assale anche lei, la voglia di sentire quel cazzo duro scorrerle in gola, di sentirne il sapore. Non l’ha mai fatto, non insieme a un’altra ragazza, ma le pare normale inginocchiarsi anche lei, sporgersi verso l’amica che la vede e generosamente le porge l’asta lucida di saliva.

Senza esitare la fa entrare in bocca, serra le labbra, scorre verso il basso fino a che può, fino a che un singulto la blocca costringendola a tornare indietro, le labbra ben strette, il mugolio di lui che le dice quanto gli piaccia ciò che sta facendo.
Se lo toglie di bocca e fa scorrere la lingua intorno alla cappella, lungo l’asta, fin quasi ai peli pubici. Tornando indietro sbatte con la guancia di Mimì che ne si &egrave riaccostata.
Roberta sporge le labbra e la lingua, contende all’amica il membro sempre più turgido. Insieme lo leccano, lo succhiano, incontrandosi con le lingua, baciandosi ancora e ancora leccandolo e succhiandolo fino a quando non sentono le mani di Yuri sulle loro teste, tirarle indietro, farle staccare dalla carne infuocata.

– Piano ragazze o vengo subito ‘

Yuri si &egrave goduto le loro labbra a lungo, mugolando di tanto in tanto, ma &egrave stato costretto a fermarle. Non &egrave la prima volta che ha due ragazze con sé ma queste paiono diverse, più brave, più eccitanti nella loro completa dedizione.

Le fa distendere sulla stoffa usata per il set, la loro carnagione pallida spicca sul rosso vermiglio. Slaccia le stringhe del costume di Roberta, glielo toglie e poi fa lo stesso con il top. Si china a baciarle i capezzoli, a succhiarli mentre con le dita le cerca la micina trovandola umida e accogliente. La penetra prima con un dito e poi con due, muovendo piano la mano. Prosegue con tre sentendola fremere. Sopra la sua testa Mimì sta baciando ancora l’amica, poi scende sull’altro seno. Insieme a lui lo succhia.
Yuri scende con la lingua lasciando un sentiero di saliva fino al clitoride che stringe brevemente tra le labbra, indi scende con la lingua tra le grandi labbra, la usa al posto delle dita cercando di entrare in lei più possibile e Roberta singhiozza di piacere sentendosi mangiare, il naso di lui che le sfrega il clitoride così sensibile.

Mimì lecca i seni dell’amica e si sente sempre più eccitata. Vede la lingua di lui farsi strada nella micina tenuta aperta dalle mani, sente i sussulti del corpo di lei. A un tratto si sente tirare giù per un braccio. E’ Yuri che la costringe a scendere col volto, a accostarsi al pube di Roberta.
Si ritrae, non l’ha mai fatto, si vergogna, però lui insiste, le schiaccia il volto sulla micina e Mimì sente forte l’odore eccitato dell’amica. Capisce che non può sottrarsi e, in fondo, &egrave curiosa di esplorare questo lato della perversione. Allunga timidamente la lingua e sente il sapore forte degli abbondanti umori che impiastricciano il ventre e le cosce, si fa più audace, esplora, assaggia, titilla.

Yuri, appena visto che Mimì non si ritrae più, si sposta dietro di lei, le carezza le natiche, toglie anche a lei lo slip sciogliendo le stringhe, apre le colline morbide esponendo i due buchini, poi si accosta con l’uccello e la penetra nella micina.
Mimì reagisce con un ruggito e affonda di nuovo la bocca sull’amica moltiplicando i movimenti della lingua. Quando lui prende a scoparla per bene gode quasi subito sentendo l’uccello duro percorrerle il ventre, i seni maltrattati dalle mani ruvide di lui.
Sotto di lei Roberta si inarca, tira a sé con forza la testa dell’amica. Ancora non si &egrave accorta che non &egrave più Yuri a leccarla, &egrave troppo frastornata dalla valanga di sensazioni che riceve. Sa solo che le piace, che sta godendo, che vuole di più, sempre di più.
Urla gettandosi indietro nel culmine del piacere, lasciando andare la testa di Mimì che può finalmente respirare e gridare il proprio orgasmo.

Yuri non si trattiene più, troppo forti le sensazioni della micina calda che lo avvolge, troppo bella la faccia di Roberta nel godimento, troppo eccitanti le grida delle due ragazze.
Riesce a uscire un attimo prima e innaffia abbondantemente la schiena di Mimì lasciando linee bianche e bollenti sulla pelle arrossata.

I tre riprendono fiato. Roberta si solleva e si avvede che la lingua che l’ha fatta volare &egrave quella dell’amica. E’ turbata, questo &egrave molto più dei baci scambiati sinora. Eppure non si ritrae quando l’amica le si accosta sorridente e le porge le labbra fradice di umori, i suoi umori. Ricambia il bacio con passione, sa che la loro amicizia ora &egrave più intima, più forte.
Yuri si intromette tra le due e il bacio diventa a tre. Umido, scivoloso, inebriante.
La voglia non &egrave scemata nei tre ragazzi, il pene di Yuri lentamente riprende consistenza.

E’ Roberta a aiutarlo con la mano, senza smettere di baciare lui e l’amica. Quando lo sente pronto si stende, apre le gambe e le braccia, lo invita e sospira quando lui si adagia sopra di lei puntandole il membro all’ingresso della micina. Geme quando si sente aprire, allargare e infine penetrare. E’ così bagnata che lui arriva subito fino in fondo e la fiammella del piacere si riaccende subito in lei e cresce fino a divampare incontenibile.
Accanto a loro Mimì li guarda e si tocca eccitata, &egrave indecisa su cosa fare.

Roberta la vede e sente una strana voglia sulla lingua, l’istinto di contraccambiarla, il desiderio di sentire il suo sapore, di fare ciò che non ha mai fatto e che ora prova come urgenza.
Le fa cenno di avvicinarsi, di salirle sopra con il pube, e poi affonda la testa tra le cosce di lei. La lingua esita prima di toccare le labbra intime di Mimì, poi si fa più audace, curiosa, la lecca asciugando i vecchi umori e facendone sgorgare di nuovi.
I tre vanno avanti ancora a lungo e i loro gemiti riempiono la stanza.

E’ Mimì a godere per prima questa volta, accasciandosi sopra il volto dell’amica che accanita la lecca e le succhia il clitoride facendola impazzire. Poi &egrave Roberta che urla imbavagliata dalla carne dell’amica sotto i colpi frenetici di Yuri. Questi stringe i denti, &egrave troppo eccitato ma vuole che Roberta goda prima di lui. Solo quando la sente iniziare a rilassarsi accelera ancora e ancora una volta esce l’istante prima di spruzzare il proprio seme sulla pancia della ragazza distesa.
Yuri &egrave un giovane fotografo che si sta facendo un nome nel campo della moda.

Sempre più spesso si rivolgono a lui le agenzie di pubblicità. Anche ragazze sconosciute e modelle già di una certa notorietà per dei book fotografici utili per la loro carriera da iniziare o già lanciata.
Gli piace la fotografia, sa di essere bravo e in più ha l’occasione di conoscere belle ragazze con cui di frequente va oltre l’impegno professionale.

Il suo studio ha visto aprirsi più di un paio di cosce. Merito della sua fisicità, &egrave un bel ragazzo, e del suo modo di fare che viaggia sempre al limite tra serio e osceno. Approfitta senza scrupoli del rapporto di sudditanza psicologica che si crea spesso tra il fotografo professionista e quelle ragazze ancora non espertissime, ma non lo fa con tutte, solo con quelle che vede avere qualcosa dentro che lui cerca di trasporre nelle fotografie. Quando gli capita si sente eccitato, gli pare di vedere un mondo segreto che solo lui sa tirar fuori, esposto a tutti ma evidente per pochi.
Adesso &egrave in attesa di partire per gli States. Ha l’occasione per uno stage con un fotografo di grido per affinare la sua tecnica, imparare cose nuove, conoscere altri modi di lavorare. Un’occasione d’oro per la sua carriera, e anche la voglia di cambiare un po’, di avere a che fare con gente diversa.

In vista della partenza ha diradato gli impegni e quindi ha tanto tempo libero una volta conclusi i lavori in essere. Per questo ha accettato la richiesta di una certa Mimì, una ragazza giovane a giudicare dalla voce. Si sono accordati sulla formula che non prevede scambio di denaro ma di prestazioni professionali. Solitamente &egrave un accordo che fa quando già conosce la ragazza e sa che potenziale possono avere le foto di cui disporrà poi, ma con Mimì &egrave stata la voce a farlo decidere. In fondo, pensa, male che vada avrà riempito un pomeriggio altrimenti vuoto.
Sta sistemando il set, nella sua testa già ha idea di come fare, quando arriva Mimì.
Si volta e vede non una ma due ragazze giovani. Entrambe più che carine, non una bellezza travolgente ma presente. Le osserva un istante carpendone l’ansia, la paura.
Allarga le labbra in un sorriso che sa essere coinvolgente e si rivolge loro con una frase e un tono studiati per metterle a loro agio.
Una di loro si fa avanti timidamente e parla.

Yuri scoppia in una risata anch’essa studiata per dissipare timori e dubbi. Ne approfitta per mettere in chiaro da subito come intende procedere. Odia essere interrotto mentre lavora e non vuole che l’altra ragazza cominci a chiedere o, con la sua presenza vicino, lo distragga.
Parla chiaro come fa sempre, in un modo che crea un contatto diretto con la modella del momento, che crea una superiorità utile, nel prosieguo, per farsi seguire senza esitazioni, senza pensare.
Comincia il lavoro e da subito Yuri vede che la ragazza si scioglie, che a volte lo anticipa, che si &egrave totalmente affidata a lui. Vede che ha del talento e cerca di farglielo tirare fuori, farlo apparire nelle immagini che scatta in continuazione.
A un certo punto dà lo stop, vuole vedere meglio il materiale che ha acquisito per poi passare a altro tipo di foto. Le foto scattate confermano che Mimì ha qualcosa, un qualcosa che lui &egrave riuscito a riportare nella foto. E’ soddisfatto, e adesso &egrave il momento che preferisce, quello in cui tirerà fuori tutta la sensualità dalla modella. Si sente eccitato, il suo membro si gonfia nei pantaloni immaginando i momenti che verranno.
In costume da bagno Mimì &egrave ancora più desiderabile, l’eccitazione di Yuri cresce. Le ordina seccamente di assumere pose e espressioni che andrebbero bene anche in un set porno.

E’ la prova del nove. Non sempre la ragazza di turno risponde, non sempre riesce a superare il limite indefinito del pudore e della sicurezza in sé. Mimì lo fa e Yuri scatta, scatta ancora sentendosi sempre più eccitato.
Adora questi momenti, sente il proprio ventre caldo come se stesse per fare l’amore. E forse &egrave vero, per alcuni momenti lui, tramite la macchina fotografica, fa veramente l’amore con la modella. Solitamente &egrave qui che si fa avanti, che suggerisce senza dire, che propone senza chiedere, e tante ragazze hanno accettato trasformando il set in un’alcova.

Yuri sa che Mimì non si tirerebbe indietro in quel momento, la vede guardagli l’eccitazione racchiusa nei calzoni. Sa che effetto fa alle ragazze, sa che Mimì &egrave ben disposta. Lo dimostra il modo in cui ha mimato un pompino, suggerito da lui per farle assumere certe espressioni. Lei immaginava di avere ‘veramente’ un uccello tra le labbra, nella sua testa stava veramente succhiando il cazzo a qualcuno.
Questa volta però c’&egrave l’altra ragazza a bloccarlo. Se ne &egrave stata da parte ubbidiente tanto che si era quasi dimenticato di lei. La guarda e le vede gli occhi luccicare, partecipe a distanza delle sensazioni dell’amica.

Si rialza a fatica in piedi mentre avrebbe solo voglia di stendersi sopra il corpo morbido di Mimì. Non gli va di rinunciare e gli viene un’idea: propone di ampliare il servizio, di far posare anche l’amica che si &egrave presentata come Roberta. Aiutato da Mimì la convince e ricomincia a fare fotografie alle due insieme.
E’ chiaro che Roberta si fa trascinare dall’amica e esegue le sue disposizioni senza pensarci, anche quando le invita a baciarsi e le due lo fanno con trasporto, con evidente piacere, le mani che vanno a cercare il corpo dell’altra.

Yuri si avvicina per un primissimo piano di quelle due bocche accostate, delle lingue che guizzano incontrandosi e rincorrendosi. Vede Roberta sussultare accorgendosi della sua prossimità, vorrebbe dirle qualcosa ma la mano di Mimì lo afferra per la nuca e lo tira a sé. Si ritrova con la bocca incollata alla sua e risponde con fervore a quel bacio prima incerto e poi appassionato. Quando Mimì si stacca ancora sente la mano sulla nuca spingere, questa volta verso la bocca di Roberta. Bacia anche lei con impegno, lo stesso della ragazza, e sente una mano, non capisce di chi, stringergli l’uccello da sopra la stoffa dei pantaloni.

Tocca a lui sussultare sentendosi slacciare la cintura; &egrave Mimì visto che le mani di Roberta sono intorno al suo collo. La agevola girandosi di lato, senza smettere di baciare la ragazza e si ritrova libero dalla barriera di stoffa. Una mano lo impugna, lo esplora, lo scuote. Con la coda dell’occhio vede Mimì sparire dalla visuale e un attimo dopo si sente inghiottire da una bocca calda e umida. Geme Yuri a quel contatto, pagliuzze dorate gli danzano davanti agli occhi, gli succede sempre così quando prova piacere. Sente Roberta irrigidirsi, esitare un attimo e poi muoversi, inginocchiarsi di fianco all’amica.
Dall’alto la vede impossessarsi del membro eretto, spingerselo profondamente in gola, arretrare, la lingua che frulla impazzita dappertutto. Le pagliuzze dorate aumentano, il tocco delle labbra di Roberta &egrave delizioso. Quando vede la sua amica tornare prepotentemente in gioco osserva compiaciuto i loro giochi di lingua, di labbra, il loro bacio profondo. Poi &egrave costretto a fermarle. Sarebbe troppo facile lasciarsi andare a quelle due bocche servizievoli, godere nell’una o nell’altra, imbrattare i loro visi vicini, ma Yuri vuole altro, ci sarà tempo anche per questo, ma non ora.

Le fa stendere sul telo che funge da set, osserva il contrasto tra la carnagione chiara e il rosso acceso della stoffa. Le vuole nude, completamente, e si affretta a togliere il costume a Roberta prima di stendersi e occuparsi dei suoi capezzoli eretti subito aiutato da Mimì. Con la mano le cerca la micina trovandola già abbondantemente bagnata. La penetra con un dito, poi con due, poi con tre e la sente contorcersi sotto di lui.
Ora gli viene voglia di assaggiare quel frutto prelibato e scende lungo il ventre con la lingua che lascia una scia bagnata. Raggiunge la micina, la assapora, la stimola togliendo le dita e irrigidendola come un cazzetto con cui cerca di penetrarla ancora, il naso che struscia sul clitoride, il profumo di quella giovane eccitata che gli riempie le nari.
Con la mano tira a sé Mimì che ancora stava succhiando i capezzoli e lei scende col viso vicino al suo, ma quando si avvede di cosa lui voglia si ritrae. Yuri la spinge, la forza, non sa se Mimì ha mai avuto esperienze saffiche, sa solo che vuole vedere quella lingua sulla micina della ragazza stesa. Il solo pensiero gli inturgidisce ancora di più l’uccello.

Mimì si fa pregare, esita, &egrave riluttante, lui &egrave costretto a spingerle di forza il volto tra le cosce aperte. Alla fine cede: la lingua esce per posarsi sulle labbra intime dell’amica, indugia seguendone i contorni, si fa più audace, entra dentro. Ora &egrave autonoma, ogni ritrosia &egrave scomparsa e &egrave quello che Yuri attendeva per andarle dietro, togliere anche a lei il costume, aprirle le natiche sode per esporre i due buchini. Vede il buchino nascosto aprirsi e chiudersi leggermente, quasi a fargli l’occhiolino. Ma &egrave presto per questo, ora vuole entrarle dentro nel posto canonico, sentirsi avvolgere dalla calda viscosità degli umori che vede uscire lentamente.
La penetra piano facendole emettere un verso ferino, scattare con la testa in alto prima di rituffarla tra le cosce di Roberta.

Afferrando Mimì per i seni Yuri si muove sempre più velocemente, dall’alto osserva Roberta inarcarsi, tirare a sé la testa dell’amica quasi volesse farsene penetrare. La ode gemere sempre più forte fino al piacere che la fa accasciare indietro liberando finalmente la testa di Mimì che si stacca un attimo per urlare. Anche lei sta godendo e quello spettacolo spinge Yuri oltre il limite. Dà ancora due o tre colpi forti e si tira fuori, non sa se la ragazza sia protetta e lui stupidamente non ha indossato il profilattico. Strofina l’asta nell’incavo delle natiche, sulla pelle liscia della ragazza che subito segna con ampie pozzanghere bianche arrivando fin quasi ai capelli.
Tutti e tre riprendono fiato, sentono il cuore recuperare la normale frequenza dei battiti
Vede Mimì alzarsi e andare dall’amica che la guarda sconcertata; non si era accorta di chi fossero le labbra che l’hanno fatta godere. Pare turbata ma non si rifiuta al bacio umido dell’amica.
Una specie di gelosia lo prende. La partecipazione, l’intimità di quel bacio goloso lo infastidisce. Si avvicina e accosta il volto ed &egrave felice quando viene accolto con piacere in un bacio che diventa a tre. E’ di nuovo eccitato e la mano che scende a impugnarlo lo fa tornare subito pronto. E’ Roberta, che ora si stende di schiena tirandolo sopra di sé. Lui si inginocchia tra le cosce aperte, punta l’uccello tra le labbra intime di lei, spinge con forza e entra tutto, di slancio, fino in fondo stupendosi della facilità. E’ come un fodero perfettamente adattato per la sua spada di carne.

La possiede così, sentendosi stringere dai muscoli intimi di lei, e poi sono le ragazze a stupirlo. Roberta chiama a sé Mimì, la fa salire sulla sua faccia. E’ facile intuire cosa stia facendo con la lingua, le anche di Mimì si muovono, si scuotono. Lei geme forte, si agita e Yuri la vede godere urlandolo al mondo, buttandosi in avanti con le braccia sul pavimento mentre l’amica sotto di lei urla a sua volta. Le grida soffocate sono una staffilata per i lombi di Yuri:
‘No, non adesso, troppo presto’ pensa sentendosi stringere le reni come da una mano, ma &egrave inutile, l’orgasmo lo coglie all’improvviso senza che possa fare nulla per resistergli. Riesce a malapena a uscire dal ventre di lei per spargervi sopra ancora schizzi odorosi del proprio seme.
Si butta di lato stremato, languidamente allunga una mano a carezzare il seno di Roberta, la coscia di Mimì.
Non si aspettava che queste due ragazze fossero così”..non riesce a trovare il termine. Si sente attratto da loro, un’attrazione che non ha mai provato prima con altre ragazze passate per il suo studio, e sono state tante.

Le lascia andare via con rimpianto quando le due dicono di dover andare. Si sono lavati e riassettati insieme nel bagno annesso allo studio, in una intimità silente riempita da sorrisi.
Le vede diverse da come sono entrate: non più solo amiche ma ora anche complici.
Si accordano per ritrovarsi due giorni dopo per la consegna del book e si salutano con un asettico se pur affettuoso triplo bacio sulle guance.

Yuri sistema lo studio, penserà a loro fino all’arrivo del sonno. Due giorni dopo le ragazze tornano e Yuri fa trovare a entrambe un book fotografico:

– E questo &egrave per te Roberta, nel caso ti venisse voglia di fare la modella ‘

Le ragazze guardano il lavoro di lui incantate. Non si sono mai viste così belle, così sensuali. Roberta arrossisce mentre ringrazia e Mimì &egrave più sfrontata nel dire:

– Abbiamo parlato tra di noi dell’altro giorno Yuri ‘

– E””..? ‘

– E abbiamo deciso”’. che ci &egrave piaciuto”’.tutto. Per questo vorremmo salutarti prima della tua partenza. Possiamo… vederci? ‘

Yuri non si aspettava una cosa del genere. Velocemente ripassa i suoi impegni. Fitti, troppo, e tutti improrogabili, l’aereo parte tra due giorni e Yuri sa che dormirà molto poco. A malincuore deve dire di no alle due ragazze che lo guardano con aria di attesa ansiosa.
Ci restano male, &egrave evidente, ma capiscono la situazione. Ancora Mimì si fa avanti per entrambe:

– Allora abbiamo solo questi pochi minuti, e vorremmo salutarti per bene”’ –

Lo dice con voce arrochita, prendendo l’amica per un braccio e accostandosi a lui.
Si inginocchia e fa inginocchiare anche Roberta. Si fa aiutare a slacciare la cintura, a calare i pantaloni, a portare allo scoperto l’uccello di lui ancora a riposo.
Yuri &egrave stravolto dalla loro intraprendenza e già le due lo stanno toccando. Una ha impugnato l’asta ancora morbida e la muove delicatamente, l’altra soppesa e carezza la sacca dei testicoli. Insieme lo fanno ergere, inturgidire, diventare come una sbarra di ferro.
Solo allora si accostano con le labbra, leccandolo in sincrono come se non avessero fatto altro nella vita.
Yuri geme, i muscoli gli si contraggono mentre lampi di piacere gli attraversano il corpo.
Adesso Mimì l’ha preso dentro fino in gola e l’amica gli lecca i testicoli. Lo pompano insieme per diversi minuti, scambiandosi i ruoli, baciandosi tra di loro, incrociando le lingua sulla cappella gonfia e Yuri arriva presto al piacere.
Comincia a ansimare, le gambe gli tremano. All’ultimo istante urla per avvertire le ragazze.
In quel momento &egrave nella bocca di Mimì che accoglie il primo schizzo con difficoltà, riuscendo a malapena a non tossire; il secondo si deposita mollemente sulla lingua avida. Il terzo finisce sulle labbra di Roberta a cui l’amica lo sta passando. Il quarto e i successivi finiscono nello stomaco di Roberta che ha stretto le labbra intorno alla punta senza permettere che nemmeno una goccia esca.
Ancora se lo passano, lo leccano, mentre perde rigidità.

Yuri vorrebbe fare altro, le ragazze se lo aspettano, lui vorrebbe ‘salutarle’ a sua volta. Purtroppo il campanello interrompe tutto.

– Accidenti, &egrave il mio assistente, gli avevo detto di tornare a quest’ora ‘

Il suo disappunto &egrave evidente alle ragazze che filano in bagno a rifarsi il trucco senza protestare, piene solo di rimpianto.
Quando escono Yuri &egrave ancora solo e il campanello suona ancora. C’&egrave un’ultima cosa che lui deve fare e lo fa consegnando due piccoli book, uno ad ognuna.
Le ragazze lo aprono e vedono delle foto di loro tre insieme, il volto di Roberta perso nell’estasi, le labbra di Mimì serrate sul pene.
Arrossiscono e lo guardano inquiete e lui spiega che &egrave un regalo per loro, sono immagini tratte da telecamere nascoste perfettamente calibrate sul set.

– E’ nata come un’esigenza di sicurezza, volevo essere ben sicuro che nessuna potesse accusarmi di qualcosa se”. Lo sapete. Poi &egrave diventato un mio vizio. Ecco, qui ci sono i filmati completi. Se volete cancellerò i miei ma”.. spero tanto me li facciate tenere. –

E’ sincero Yuri quando lo dice. Potrebbe mentire ma si &egrave imposto di non farlo, a prescindere di essere creduto o meno. Non sa nemmeno lui perché ha svelato il segreto delle telecamere alle due ragazze, l’ha fatto d’istinto perché voleva che avessero il book ‘privato’, i filmati. Perché non voleva ci fossero ombre tra loro tre. Anche se sta partendo, però sei mesi passano in fretta e magari’..
Le due ragazze si tranquillizzano, anche loro credono istintivamente a lui. Il book e il dvd saranno un loro segreto gelosamente custodito. Vanno via baciandolo leggermente, sulle labbra, con rammarico, e guardano storto l’assistente che fanno entrare uscendo.
Questi prova a fare una battuta a Yuri sul ritardo dell’apertura e sulla presenza delle due, ma lui non risponde nemmeno facendo finta di sistemare delle cose, gli occhi ancora pieni dei volti delle due ragazze.

Il viaggio per gli States lo sente poco, dorme per tutto il viaggio, e quando supera i controlli e finalmente esce dall’aereoporto si blocca per un istante ammirando il viavai frenetico, respirando a pieni polmoni un’aria che sente diversa.
Col taxi si fa portare allo studio di Alex, il fotografo di grido presso cui lavorerà per sei mesi.
Conosce bene l’inglese e pensa che non avrà molti problemi con l’americano.
E’ mattino e mentre viaggia per le strade immense della città si guarda intorno affascinato.

Nulla a che vedere con Milano, Roma o altre metropoli europee che conosce. Si sente stimolato, pronto a cominciare. Invece il primo impatto &egrave deludente. Alex lo saluta appena prima di tornare a una conversazione al telefono con qualcuno. Lo affida a Mike, un giovane assistente, chiaramente gay, che lo porta all’appartamento in cui abiterà illustrandogli strade e formalità da adempiere. E’ un fiume in piena, non tace neppure un istante eppure si rifiuta di rispondere alle domande di Yuri su Alex:

– Lo scoprirai da te. Alex ci tiene che chi lavora con lui non abbia idee preconcette. Si arrabbierebbe se sapesse che te ne parlo. ‘

Per il resto &egrave un fiume in piena fornendo aneddoti e notizie non richieste.
Alla fine riesce a mandare via Mike, rifiutando anche un invito a un certo bar per festeggiare il suo arrivo, e si lascia cadere su un immenso divano scoprendo di essere stanchissimo.
Si addormenta di schianto rinunciando anche alla cena.

Il mattino dopo alle 08,30 puntuale &egrave allo studio. Gli fa da guida Mirna, un cerbero dai capelli biondi e corti, sui 35 anni, segretaria di Alex, che gli fa fare un giro dello studio. Yuri lo trova immenso. E’ diviso in diversi ambienti, ognuno più grande dello studio che aveva a Milano, dove c’&egrave un via vai di persone: ragazze discinte e non, chiaramente modelle; giovani eleganti e discinti, chiaramente modelli; ragazze e ragazzi vestiti sportivi che corrono dappertutto con sempre qualcosa in mano, chiaramente assistenti e collaboratori.
Su tutti spicca Mirna. Elegantissima, tailleur nero con camicetta bianca appena scollata, scarpe di vernice tacco 12. Cammina come se fosse la padrona descrivendogli ciò che vede. Saprà poi che &egrave seconda solo ad Alex nella gerarchia invisibile che pervade lo studio.
Yuri guarda ammirato le forme racchiuse dalla sottana del tailleur, lunga al ginocchio, &egrave una bella donna, sarebbe ancora più bella se si permettesse di sorridere. Invece con l’aria seria e concentrata incute quasi timore.

– Lì no, lì non si può entrare senza il permesso di Alex ‘

Con tono di comando lei lo blocca mentre si dirige a una porta in fondo.

– Scusa, credevo fosse un altro set. ‘

– Lo &egrave, ma lì ci lavora solo Alex e ci entra solo chi dice lui. ‘

Poi lo conduce in un ufficio, il suo, e davanti a una tazza enorme di caff&egrave lo interroga sul suo passato, sul suo presente, sulle sue aspirazioni. E’ un terzo grado che lo fa innervosire indagando sugli aspetti anche minimi della sua vita.
Controllando la rabbia che gli sale dentro risponde deciso a non farsi mettere i piedi sopra. Mentre parla guarda meglio Mirna e si fa l’idea che sia una donna dura, probabilmente lesbica pensa maligno, anzi, di sicuro se ricorda bene una frase di Mike mentre lo accompagnava all’appartamento. Yuri si stanca presto di quel terzo grado, la rabbia diventa sicurezza. Al diavolo Alex e lo stage, non &egrave qui per farsi trattare come un pupazzo. Inizia a rispondere a tono.
Al termine Mirna lo conduce in uno dei set dove arriva una ragazza giovane, capelli rossicci, con i denti sporgenti, chiaramente inesperta.

– Ok, sul tavolo trovi l’attrezzatura, vediamo cosa sai fare ‘

Mirna si accomoda poco distante e lo lascia solo con la ragazza.
Però adesso Alex &egrave nel suo elemento, riconosce buona parte dell’attrezzatura ammirato dell’alta qualità. Sposta un paio di luci, fa muovere la ragazza per farsi un’idea di massima e comincia. Concentrato totalmente, scatta a ripetizione guidando la ragazza come sa fare, dimenticandosi di dove si trova e per chi. E’ il suo lavoro, la sua passione, e vi si immerge completamente accorgendosi solo alla prima pausa che Mirna non &egrave più lì. La cerca con gli occhi e la vede insieme ad Alex. Entrambi lo osservano dall’alto, da una stanza che non aveva visto, sopraelevata sul set, attraverso una vetrata. Stanno parlando ma lui non li sente. Vede Alex che lo fissa intensamente. Se ne frega e si concentra nuovamente sul lavoro da finire.

La modella &egrave affascinata. Chissà, forse pensa che lui sia un famoso fotografo italiano, fatto sta che segue senza fiatare le sue indicazioni. Non le sfugge il bozzo nei calzoni di lui e sorride muovendosi più languidamente del necessario.
Al termine la ragazza viene prelevata da un assistente di studio e saluta mogia Yuri capendo che con lui ha finito. Yuri invece viene ricondotto da Mirna nel proprio studio.

– Allora che te ne pare della prima esperienza qui? ‘

– Beh, siete voi che dovete dirmi cosa vi pare di me. Ho passato l’esame? ‘

– Lo saprai tra poco. Alex sta controllando i tuoi scatti. Intanto posso dirti io che personalmente mi piace il tuo modo di lavorare ”’ma &egrave molto pericoloso. ‘

– Pericoloso? In che senso? ‘

– Qui da noi non si scherza con le molestie sessuali. Le parole che hai usato, i consigli che hai dato alla ragazza”’ il farti vedere eccitato. Sono tutte cose che possono portarti a un’imputazione per molestie. ‘

– Vuoi dire che quella ragazza”.. Oddio, però non pareva sconvolta, anzi”. ‘

– Tranquillo, l’ho visto anche io, e comunque le affideremo un lavoro di secondo o terzo piano. Non farà nulla, stai sereno ‘

– E’ il mio modo di lavorare, lo uso spesso e” l’essere eccitato &egrave una conseguenza. Dovrò cambiare. Certo che le ragazze americane sono molto diverse dalle italiane ‘

In quel momento Alex entra in velocità.

– Va bene Yuri, credo che possiamo lavorare assieme. Domani mattina mi farai da assistente così capirai i miei metodi. Per qualsiasi cosa rivolgiti a lei.
Mirna, tesoro, devo scappare a quella festa, se puoi raggiungici ‘

Con una stretta di mano a lui e un bacio sulla guancia a lei, Alex corre via lasciandoli di nuovo soli. Yuri &egrave felice, &egrave stato accettato. Guarda la donna e finalmente la vede sorridere.
E’ come se il sole squarciasse le nuvole. Il sorriso le illumina il volto rendendola un’altra persona da cui &egrave impossibile non essere attratti.

– Bene Yuri, come pensavo &egrave andato tutto bene. Per festeggiare invitami a cena. Potremo continuare il discorso sulle differenze tra le donne americane e quelle italiane. ‘

Incerto sul tono allusivo di lei, Yuri si affretta a invitarla. Rimangono d’accordo che passerà lei a prenderlo e così ha modo di farsi una doccia e cambiarsi.
Puntuale, Mirna passa a prenderlo. Lo porta in un ristorante poco lontano. Mangiando parlano e lui scopre che &egrave divorziata, senza figli e che, quando non fa l’inquisitrice, &egrave una compagnia deliziosa.
Al termine, pregando che la carta di credito non sia stata svuotata, Mike le apre la porta per uscire e &egrave lei che lo prende sottobraccio mentre tornano all’auto poco distante.

– Allora, possiamo raggiungere Alex a quel party oppure”. Puoi invitarmi a casa tua per un drink. Dobbiamo ancora concludere quel discorso sulle differenze. ‘

La mano di lei che gli serra il bicipite, il corpo appoggiato al suo fianco, il tono di voce complice, lo sguardo invitante. Come può resistere Alex che pure non si attendeva una cosa del genere?
Non resiste infatti, se pur sconcertato formalizza l’invito a casa sua e sale in macchina preso dall’ansia.
A casa lei si comporta da padrona. Evidentemente conosce bene l’appartamento perché subito fa partire una musica di sottofondo, prende dal bar due bicchieri riempiendoli di qualcosa, scalcia via le scarpe, si toglie la giacca e si rannicchia sul divano facendogli cenno di sedersi accanto a lei.
Yuri esita e poi si siede, tendendosi discosto. Una distanza che viene subito annullata da lei che si accosta e gli pone una mano sul petto parlandogli.

– Non pensavo fossi timido ‘

Lo dice con tono da prendere in giro, e intanto con la mano lo tocca, saggia i muscoli delle braccia, delle spalle.

– Non sono timido, &egrave che dopo quel che mi hai detto non vorrei fossi tu a accusarmi di molestie ‘

Yuri risponde dopo una buona sorsata di un ottimo whisky, lo fa usando anche lui un tono leggero. Le intenzioni di lei sono evidenti, eppure non si fida, non vuole guai in questa avventura americana appena iniziata.
Lei ride scolando il bicchiere.

– Sai qual &egrave la differenza principale tra italiane e americane? E’ che noi quando vogliamo qualcosa ce lo prendiamo ‘

Non gli dà modo di rispondere, tappandogli la bocca con le sue labbra morbide da cui una lingua insinuante cerca di farsi strada tra le sue. Preso in controtempo Yuri ritarda un istante a rispondere a quel bacio. Quando lo fa &egrave una lotta con la lingua prepotente di lei che lo cerca, lo avviluppa, si protende in profondità nella bocca di lui. Un minuto di quel bacio profondo e entrambi si staccano a corto di fiato.

. Accidenti’….questa può passare per ‘molestia’? ‘

La butta lì per riprendere fiato e la guarda ammirato. Lei risponde con uno sguardo torbido:

– Hai intenzione di denunciarmi? ‘

– No”.mi piace essere ‘molestato’ dalle belle donne ‘

Di nuovo quel sorriso le appare sul volto illuminandolo. Con aria civettuola si liscia la camicetta sul seno prorompente.

– Pensi davvero che io sia bella”’. ? ‘

– Oh sì,”..sì che lo sei ‘

La voce di Yuri si &egrave arrochita, si &egrave fatta carica di libidine mentre la vede giocare con il primo bottone della camicetta. Anche la voce di lei &egrave roca, sensuale:

– Dimostramelo ‘

Poi non c’&egrave più spazio per le parole. Yuri si protende sopra di lei che si lascia stendere tendendo la bocca verso di lui a ricevere un nuovo bacio profondo, le mani di lei sulla nuca di lui, le mani di lui sul seno che carezza lievemente prima di arrivare ai bottoni che slaccia uno ad uno.
Non &egrave un compito agevole quello di Yuri, la mano stretta tra i loro corpi non ha spazio per muoversi come vorrebbe, ma ci riesce portando allo scoperto un reggiseno nero di pizzo che lascia intravvedere in trasparenza i capezzoli. Cerca di toglierglielo senza successo.
Ha un moto di frustrazione che supera togliendole la camicetta, aiutato dai contorcimenti di lei. Senza smettere di baciarsi si spogliano a vicenda degli abiti sopra, la camicetta vola poco distante subito seguita dalla maglia casual di lui.
Yuri si riempie le mani dei seni corposi di lei, coi pollici stuzzica i capezzoli trovandoli eretti, duri. Tenta ancora di toglierle il reggiseno e ancora non ci riesce.
Solo l’intervento di lei libera i seni dalla stretta della stoffa.
Per farlo sono costretti a staccarsi e Yuri ora ha davanti a se quei due globi bianchi in tutta la loro magnificenza.
Li accarezza ancora, scivola con la bocca sui capezzoli grossi come more, li succhia, li lecca sentendola fremere e gemere piano. Con la mano le scivola sulle cosce, prima sopra e poi, di ritorno, sotto la gonna, alzandola, cercando il suo punto più caldo, le bocche di nuovo unite che si scambiano saliva.
Si baciano per lunghi istanti, poi la voglia si fa prepotente in lei che lo scosta con una spinta, lo spinge a sedere sul divano, si tira la gonna sui fianchi e comincia a slacciargli la cintura guardandolo fisso negli occhi.

E’ febbre, &egrave fame quello che lui legge nel suo sguardo. Le labbra semiaperte, l’espressione tesa, concentrata mentre la zip scende e lei, con uno scatto, tira giù pantaloni e mutande esponendo il membro già indurito.
Ci gioca un poco, carezzandolo, stringendolo, scendendo con una mano sui testicoli. Poi allunga una mano verso la sua borsetta, freneticamente estrae una bustina che lui riconosce come un profilattico. La apre con i denti, si sbriga a poggiarlo sul glande e srotolarlo lungo l’asta. Lo stringe ancora per assicurarsi della rigidità e poi gli sale sopra.
Scostati gli slip cala sopra di lui lentamente, assaporando ogni istante della penetrazione, la bocca ora aperta che respira veloce, gli occhi ridotti a fessura.

Un ‘oooohhhhhhh’ carico di passione le esce dalle labbra appena sente di averlo preso tutto. Guarda ancora Yuri, lo afferra per la nuca e comincia a muoversi su e giù, roteando i fianchi ogni tanto, leccandosi le labbra lubricamente.
Il movimento si intensifica. Di botto Mirna lo bacia famelica, totalmente appoggiata a lui, il grembo a contatto che muove sempre più veloce avanti e indietro.
Mugola nella bocca di Yuri che può solo subire quella cavalcata, partecipando solo con movimenti scomposti verso l’alto, le dita a stringere e roteare i capezzoli.

– Vengo”..vengo”’. VENGOOOOOO MMMMHHHHHHHH ‘

Mirna si muove come una furia sopra di lui mentre gode e Yuri sente anche lui come una scarica che gli parte dai lombi, dalla punta del membro profondamente inserito nella vagina bollente di lei. Scatta verso l’alto come un cavallo imbizzarrito mentre gode a sua volta, alzandola di peso, costringendola a afferrarsi alle sue spalle per non cadere, per non perdere il contatto con quell’uccello che ancora le dona piacere muovendosi in lei.
Poi riposano ancora abbracciati, il membro che perde la sua rigidità lentamente.
Lei si scosta lasciandosi cadere a sedere, lui si affretta a togliersi il profilattico prima che il seme fuoriesca libero imbrattandogli il ventre, lo getta sul tavolinetto di fianco e si lascia cadere seduto a sua volta.
Sono distesi, a pochi centimetri l’uno dall’altra, si guardano sorridendo.

– Ne avevo proprio voglia. E’ da quando ti ho visto che sapevo che saremmo finiti a letto insieme ‘

Lui sorride rispondendo:

– Tecnicamente non siamo stati a letto insieme”’non ancora ‘

Lo sguardo di lei si fa di nuovo torbido, il sangue prende a scorrerle più veloce. Si alza dal divano e si toglie la gonna oramai stropicciata. Fieramente nuda davanti a lui si alza i seni con le mani.

– Veramente pensi che io sia bella? ‘

Lo chiede ancora una volta muovendo le gambe e i fianchi.
Yuri la ammira, il sussulto del suo uccello a riposo &egrave la risposta più sincera che lei coglie con un sorriso. Quel sorriso che ancora una volta sorprende Yuri. E’ incredibile come una piccola mossa di qualche muscolo cambi totalmente il suo aspetto.
Annuisce in silenzio leccandosi le labbra. Lei si gira di lato mostrandogli il profilo, il seno ancora tenuto alto dalle mani se pur non ve ne sia tanto bisogno. Poi si gira completamente e, chinandosi senza flettere le gambe, fa scivolare giù il perizoma.
Davanti a Yuri appaiono le colline perfette del suo culo. Non &egrave un culetto come quello di una ragazza. No, questo &egrave un culo, un culo da donna. Pieno, armonioso, dalla pelle liscia, e tra le due natiche il solco che, fa in tempo a vedere mentre lei sfila il perizoma da una gamba e poi dall’altra, &egrave totalmente depilato, esponendo perfettamente vagina ed ano.
Il suo uccello ha un altro sussulto, ricomincia ad ergersi solo guardandola.
Lei gli &egrave di nuovo di fronte, si inginocchia facendogli spalancare le gambe, prende in mano l’uccello e lo muove piano sentendolo prendere consistenza.

– E i miei capelli ti piacciono? Non mi danno un’aria un po’ ”’..così? ‘

– Così come? ‘

– Da lesbica””. come ti ha detto Mike e come pensavi tu. ”” Dimmi, ti sembro lesbica? ‘

Yuri non fa in tempo a rispondere, Mirna si &egrave chinata velocemente e gli ha preso l’uccello in bocca. Solo la punta che succhia con forza prima di salire e scendere, le labbra strette intorno all’asta’
Yuri &egrave colpito dall’espressione dura che ha intravisto mentre si chinava in avanti, dalla veemenza con cui gli ha preso il cazzo in bocca, dalla forza un po’ più del necessario con cui gli stringe la borsa dei testicoli. E anche dal fatto che sappia cosa gli ha detto Mike.
Come ha fatto? Non resiste e glielo chiede, d’altronde &egrave Mike a averlo detto:

– Come sai cosa mi ha detto Mike? ‘

Lei si toglie dalla bocca un momento l’uccello, ora teso al massimo, per rispondere:

– Lo so cosa va dicendo in giro di me quel frocetto, c’&egrave rimasto male tre mesi fa quando gli ho soffiato uno che gli piaceva. Adesso che ho tagliato i capelli lo dice ancora di più. Che stronzo, proprio lui che se la prende con l’omosessualità? E poi come se essere lesbica fosse un insulto ‘

– Lo sei? ‘

Yuri non ha resistito ancora, pur avendo la prova evidente davanti agli occhi approfitta del momento in cui Mirna pare aver calato le difese e voglia parlare.

– Anche”” quando voglio””ma non oggi. ‘

Lo dice tra una succhiata e una leccata all’uccello, prima di spingerselo per metà nella gola, roteando la lingua.
Yuri capisce che il momento &egrave passato. Avrà forse altre occasioni per conoscerla meglio, ora &egrave meglio godersi quelle labbra morbide che gli procurano un piacere sublime.

E’ brava Mirna, sa come trattare un uccello, sensibile alle reazioni di lui. Preso mugola sotto l’azione incessante della bocca di lei.
E’ un trattamento sublime quello che lei gli fa subire. Le mani sono sull’asta e sui testicoli, lei alterna la lingua lungo tutta l’asta, intorno alla cappella, a momenti in cui lo prende in bocca scendendo finché può. Solo la pressione dei gomiti, forte sulle ginocchia di lui gli fa capire che c’&egrave qualcosa di più nella voglia che dimostra. Il resto &egrave solo delizia.
Quando teme di non farcela più, incerto se avvertirla che sta per venire, &egrave lei che si stacca, che si sdraia sul divano e apre le cosce e le braccia in un muto invito, nella mano destra la bustina di un altro profilattico presa al volo dalla borsa.
Yuri lo raccoglie ma a modo suo, inginocchiandosi a sua volta davanti a lei, chinando la testa sul frutto odoroso su cui passa la lingua sentendo il sapore intimo di lei.
Mirna sussulta, si agita, geme. Specialmente quando lui apre con le dita le grandi labbra e affonda la lingua in lei, dedicando solo rapidi tocchi al clitoride.

La lecca per un tempo indefinito e la sente contorcersi e godere sotto le sue labbra, poi non ce la fa più. Frettolosamente le toglie la bustina, indossa il preservativo e le monta sopra, subito stretto dalle gambe di lei, le mani sulle spalle per tirarlo a sé.
Gode subito, di nuovo, Mirna, sentendosi riempire da quel cazzo duro che pare instancabile, mentre lui la martella senza sosta, nemmeno accorgendosi del piacere di lei perso in mezzo ai gridolini e agli incitamenti a fare più forte.
Ha goduto da poco Yuri e può permettersi di andare avanti ancora. Decide di cambiare posizione e la fa alzare, girare e mettersi a quattro zampe sul divano.
Da dietro la penetra ancora afferrandola per i fianchi. Spinge forte, vede l’uccello che scorre senza fatica nella vagina allagata, poco sopra l’occhiello dell’ano che gli ammicca.

E’ tentato Yuri ma non vuole ‘rovinare’ quell’amplesso. Ci saranno altre volte in cui chiedere, provare la via più stretta. Mentre stantuffa sempre più a fondo, incredulo che lei non protesti per la rudezza della penetrazione, gli scivola un piede e cade sul divano di lato, ancora dentro di lei.
Non si ferma, anzi si siede e la tira sopra di sé, muovendo il bacino a un ritmo indiavolato, andando con la mano a carezzarle il clitoride.
Con un ultimo sforzo si pianta profondamente dentro di lei, spruzzando il proprio ardore nella stretta gabbia di lattice, sentendo gli spasmi dei muscoli di lei che lo stringono, lo massaggiano, lo prosciugano mentre anche lei gode per l’ennesima volta.
Dopo aver ripreso le forze lei si alza e si dirige verso il bagno in silenzio.

Quando torna si riveste. Lui &egrave ancora disteso sul divano. Esausto, la vede in piedi perfettamente rivestita, solo la gonna un po’ sgualcita testimonia quel che &egrave successo prima.
Lei lo guarda dall’alto in basso:

– Lo sapevo che eri una bella scopata Yuri. Adesso corri a dormire, ricordati che domattina lavori con Alex. Ah, giusto per precisare, quello di stasera non cambia nulla. Se sgarri nello studio sarò pronta a fotterti molto più di come tu hai appena fottuto me. Però se fai il bravo”. ‘

Passa dal volto serio a un’espressione più dolce mentre la minaccia sfuma in promessa, e quando si china su di lui per un bacio leggero sulle labbra Yuri rivede ancora una volta il sorriso che l’ha affascinato.

– A presto”. ‘

Sussurra girandosi e uscendo dall’appartamento.

Lavorare con Alex è duro, pretende di essere compreso al volo nelle sue intenzioni. Anzi, si aspetta che esse vengano anticipate.
Yuri non è un novellino ma fa fatica a adeguarsi, solo dopo un paio d’ore di lavoro serrato, e alcuni rimproveri, a volte muti a volte gridati, riesce a “entrare” nella sua mente, a prevenirlo. Si guadagna così sguardi di approvazione……. e richieste ancora più estreme.
Alla pausa per il pranzo è stremato, sudato, il cervello fuso. Alex invece è fresco come una rosa. Lo avvicina e gli batte una mano sulla spalla.

– Bravo Yuri, non mi aspettavo che ce la facessi a tenermi dietro. Bravo. Ora riposati, hai il pomeriggio libero, mangia e rilassati e domattina si ricomincia, ho un incarico per te. –

Yuri ascolta le parole di Alex troppo spossato per capirne il reale significato. Lo comprende subito dopo dall’atteggiamento degli altri: c’è chi lo guarda con rispetto, chi con malcelato livore, qualcuno lo accosta per congratularsi a sua volta, ma chiaramente è un volersi ingraziare quella che appare la stella emergente dello studio. Solo Mirna pare sincera, camminando verso di lui con il sorriso radioso.

– Bravo, ne ho visti pochi reggere il suo ritmo come te. –

– Reggere il ritmo? Sono a pezzi, un’altra serie di foto e cascavo a terra. Ma come fa? –

– E’ Alex, semplicemente. Adesso datti una rinfrescata, ti invito a pranzo per ricambiare la cena di ieri, così posso illustrarti il lavoro di domani. –

Mangiano in un locale poco distante, frequentato da impiegati ma anche musicisti, gente dello studio, dello spettacolo. Tutti insieme, con una confusione molto europea, anzi italiana.

– Sono per la maggior parte artisti o legati in qualche modo allo spettacolo. Come vedi l’atmosfera è molto informale. Quello, per esempio, è da 10 settimane che fa uno spettacolo al teatro qui vicino, sempre tutto esaurito. Quello è un attore famoso di una serie TV, quelle tre lì sono modelle, probabile le incontrerai nello studio, quello è un giornalista. –

Mirna mangia la sua insalata illustrandogli la fauna umana del posto, salutando ogni tanto qualcuno che entra o esce, presentandone altri a Yuri. Tutto frettolosamente, mentre Yuri finisce con gusto l’hamburger. Aveva veramente fame, se ne accorge solo dopo averlo finito.

– Eccola –

Yuri si volta seguendo lo sguardo di Mirna e vede una bella ragazza bruna entrare accompagnata da una donna di forse 40 anni. La differenza nel vestire è eclatante: tanto raffinata e sopra le righe appare la ragazza quanto smorta e fuori moda la donna.

– Quella è la modella con cui lavorerai domani. Deve fare un servizio per una rivista abbastanza diffusa sulla costa ovest. Quello che vuole è che tu……….. usi il tuo metodo. Cioè, questa mattina hai visto i risultati che vuole Alex, ma tu devi raggiungerli lavorando con il tuo stile. –

– Intendi……… quello da “denuncia per molestie”? –

– Esattamente. Non devi preoccuparti, non ci saranno problemi e in ogni modo hai tutto lo studio dietro di te. Alex vuole……….. no, non tocca a me dirtelo. Tu fai il tuo lavoro come sai e poi, se del caso, te lo dirà lui. Adesso vai a rilassarti. Magari fatti un giro per la città, vedi qualche posto, ma mi raccomando: a letto presto, domani dovrai essere in perfetta forma. –

– Veramente speravo…….. –

– Sei un porcellone, perché ieri te l’ho data pensi che te la darò ogni giorno? –

Lo dice sorridendo benevola. Yuri capisce che lo sta prendendo in giro ma veramente lui sperava di averla ancora nel suo letto. Senza riuscire a nascondere la sua delusione improvvisa due parole facendola ridere.

– Sei divertente Yuri. Mi piaci ma non vuol dire che sono a tua disposizione. Se farai il bravo potrai avermi ancora, ma non stasera. Ora vai a riposare. –

Escono insieme e subito si separano, lei verso lo studio, lui verso l’appartamento. Ha voglia di camminare e si accorge che il farlo gli ridà energie, soprattutto nervose. Così fa una lunga passeggiata sui marciapiedi affollati, fermandosi a osservare le vetrine, la gente che si muove frenetica, assaporando, mentre ci ripensa, il suo primo successo in America. Non si fa illusioni, gli è andata bene ma così come Alex sembra averlo preso a benvolere, così può decadere. Ma Yuri ha una tempra forte, non è abituato a mollare, e presto fischietta spensierato godendosi la passeggiata.

Sono le nove del mattino, ora della costa orientale. Yuri è nervoso.
Alex l’ha accolto con un’altra pacca sulle spalle.

– Ah, ecco “l’italiano”. Oggi scoprirò cosa sai fare con qualcosa di più impegnativo. Ti affido un servizio minore, ma sempre di una certa importanza, così da farmi un’idea approfondita delle tue capacità. La modella, lo vedrai da te, è …. ”particolare”. Vediamo come te la cavi con lei. Ti dico solo due cose: Uno: hai visto che risultati voglio, la tua tecnica non è poi così diversa dalla mia e non dovresti avere problemi; due: usa il tuo modo di fare, vai anche oltre se capita, voglio foto sensuali, deve trasparire sesso da ogni scatto. La ragazza è un’emergente e servirà anche a lei. Non preoccuparti, Mirna mi ha detto della vostra conversazione, ed è vero, qui non si scherza su certe cose, ma capirai che è anche abbastanza relativo. Ad ogni modo io ti copro le spalle. Ora vai e buon lavoro. –

Ciò che non si conosce mette paura, e Yuri non conosce certi aspetti abituato com’è a non avere problemi. Non si sente nemmeno sicuro della “copertura” di Alex, non lo conosce abbastanza per fidarsi anche se è evidente che lo trova di suo gradimento.
Pensieri si rincorrono nella sua testa e si interrompono quando entra nello studio che gli hanno assegnato. Non è grande come l’altro se pur è almeno il doppio del suo in Italia. L’attrezzatura è lì sul tavolo e inizia a prepararla.
Quando arriva la modella, Jasmine, accompagnata sempre dalla quarantenne del giorno prima e da Mirna che fa le presentazioni, scopre che sarà da solo con la modella. La donna è la sua agente e resterà fuori. Subito c’è un problema: la modella con fare arrogante protesta: pensava che sarebbe stato Alex a fare il servizio e, pur senza dirlo, ritiene un affronto essere affidata a Yuri, quasi fosse uno scarto. Mirna è irremovibile, dosando bene arguzia e fermezza fa rientrare la protesta e li lascia soli portandosi via la donna.

Fin dall’inizio è evidente che la modella ubbidisce malvolentieri alle indicazioni di lui. Le labbra serrate, lineamenti tirati, sorrisi forzati, il corpo rigido. Yuri scatta qualche foto e poi si arrabbia a sua volta. Non è abituato a farsi trattare con sufficienza. Decide di prendere il toro per le corna.

– Jasmine hai voglia di farmi perdere tempo o vuoi fare questo servizio? –

– Cosa c’è che non va? Tu pensa a fare il tuo lavoro che io so fare il mio –

– Il tuo lavoro è fare quello che dico io. So io che fotografia voglio fare, so io che espressione voglio cogliere. Sei capace o devo dire a Alex di procurarmi un’altra ragazza? –

Yuri si è veramente arrabbiato davanti alla supponenza della ragazza, alla sua strafottenza.
Non sa se può veramente chiedere una sostituzione ma è sicuro di non voler andare avanti così e scattare foto pessime.

– Sono io che chiedo a Alex di darmi un altro fotografo. Ma chi ti credi di essere, italiano di m…… –

La ragazza è arrabbiata a sua volta, ha sempre ottenuto quello che voleva senza rendersi conto che fino ad allora aveva avuto a che fare con agenzie piccole, non importanti. E’ convinta di diventare una star, di essere superiore. L’insulto le esce di getto, senza vera intenzione, e appena detto già se ne pente guardando il volto di Yuri diventare rosso.
Yuri non sa come riesce a trattenersi, conta fino a dieci dentro di sé poi parla con un tono neutro che, per chi lo conosce, è sintomatico di una rabbia profonda.

– Va bene, allora andiamo a disturbare Alex: tu gli dici che io non ti vado bene come fotografo e io gli dico che sei solo una rompicoglioni. Poi vediamo a chi dà retta. –

– Aspetta, non volevo………. –

Jasmine s’è resa conto di aver oltrepassato il limite. Non pensa di avere ascendente su Alex, e poi quel ragazzo italiano inizialmente così carino e gentile non ha tutti i torti. Yuri capisce il momento di confusione di lei e prova a stemperare la situazione:

– Jasmine, sei una ragazza bellissima, sono sicuro che insieme possiamo lavorare bene, fare foto fantastiche. Guarda, ricominciamo da capo. Che ne dici? –

La ragazza annuisce, quel lavoro è troppo importante per lei. Non è abituata a sentirsi affrontare così decisamente, ora è intimidita da Yuri. Da quel momento esegue le sue indicazioni cercando di dare il meglio di sé.
Così il lavoro va avanti e Yuri dimentica presto l’alterco iniziale. Jasmine ha una sensualità prorompente e lui cerca di tirarla fuori, di immortalarla negli scatti. Ricorda le parole di Alex e accentua il suo solito modo di fare non appena la vede accondiscendente.

– Tesoro, così sei bellissima………. piega ancora un po’ la testa………, guardami con aria sensuale…….di più……….brava. Perdonami se sono esplicito ma voglio spiegarti chiaramente la posa da assumere……….ecco………… sei in riva al mare e stai aspettando il tuo ragazzo……. lo vedi e sei felice…….sorridi…….di più………è da un mese che siete lontani, non vedi l’ora di fare l’amore con lui………hai una voglia pazzesca……..leccati le labbra……..così……….immagina di stare da sola con lui, si è spogliato…….. glielo vedi duro, rigido……….lo vuoi sentire sulle labbra….bravissima, immagina di leccarlo……….così……….-

Jasmine si lascia prendere dalle parole di Yuri, dal tono dolce, insinuante, si immedesima e immagina le situazioni che lui le suggerisce. Adesso ha voglia veramente. E’ una ragazza calda, le piace fare l’amore, e le parole di Yuri sono così vive che le pare veramente di essere la ragazza che lui descrive.

Quando si cambia per indossare un costume da bagno si accorge di avere l’intimo inumidito, di sentirsi accaldata. Si affretta a uscire dal piccolo spogliatoio ansiosa di riprendere le fantasie suggerite da Yuri.
Yuri si è accorto del cambiamento della ragazza, ora è nel suo elemento, la sente come creta tra le sue mani, così come gli è capitato tante volte. Per un istante pensa a Mimì e Roberta, all’ultimo servizio fatto in Italia. Il ricordo gli scalda i lombi, ma ora ha davanti a sé un’altra ragazza ugualmente eccitante, ugualmente calda. La spinge a osare di più, con pose che non verranno mai pubblicate ma che lei esegue fedelmente.

– Ecco………brava…… stringi le labbra a O, sei sorpresa……….lui si è sceso i pantaloni davanti a te………lo vedi grande, durissimo……..è eccitato per te……….porta una mano al seno, carezzalo………..pensa di averlo tra le labbra…….e tu fai su e giù tenendolo stretto………. –

Jasmine non pensa più al servizio, obbedisce a Yuri immaginando di avere veramente un cazzo tra le labbra. Spontaneamente tira fuori la lingua a leccare un’asta immaginaria, gli occhi fissi sul cavallo dei pantaloni di Yuri chiaramente gonfi. Vorrebbe avere veramente un cazzo di carne da leccare e il pensiero le dà una fitta al basso ventre, gocce di rugiada si formano e premono per uscire.

– Adesso in ginocchiati……..arcua la schiena……… allarga le gambe………lui è dietro di te. Lo senti premere……..vuole entrare dentro di te…….e tu sei aperta, pronta……… –

– Mmmmmhhhhhhhh –

Un gemito le esce dalle labbra sorprendendo Yuri. Jasmine sta reagendo oltre ogni sua previsione. La ragazza stessa è sorpresa, le sensazioni evocate dalla voce di lui le paiono reali, come se veramente qualcuno stesse per possederla. Si sente bagnare sempre di più.

– Brava…….una mano dietro………come se lo impugnassi per guidarlo………. L’altra sul seno, strizzati il capezzolo………. Bravissima, sei fenomenale Jasmine………..Ecco, ora lui spinge ma ha sbagliato ……… fai una faccia spaventata, lui sta per sodomizzarti senza preparazione…… lo senti spingere….. forzarti…… –

– Ma………ma io non l’ho mai fatto………..non so………. –

– Immagina……….lo senti premere…….hai paura e insieme voglia……….spalanca gli occhi, poi strizzali……..ti sta facendo male ma non vuoi fermarlo………… –

Jasmine esegue ancora, il volto simula prima la sorpresa, poi il dolore………… non ha bisogno di simulare la voglia. Quella c’è, la sente nel ventre sempre più bagnato, la sente sulla pelle accaldata, la sente nella schiena in brividi che la scuotono. Potrebbe venire solo sfiorandosi il clitoride, lo sente, lo sa, ma aspetta che sia lui a dirlo a farle compiere quell’ultima pazzia, lo spera.
Yuri non lo fa, la sua esperienza gli dice che la ragazza farebbe ora qualsiasi cosa per lui, e il suo uccello che spinge nei calzoni fino a fargli male lo spinge a parlare, a chiedere, ma Yuri non vuole, non si sente sicuro e respinge la voglia prepotente che lo assale.

Jasmine è delusa, il bell’italiano, sì perché adesso lo trova veramente bello, si è fermato. Nonostante il grosso bozzo nei calzoni testimoni che anche lui è eccitato come lei, ha posato la macchina fotografica sul tavolo. Senza girarsi le dice che ha concluso. Non le si avvicina, non mantiene le promesse che la sua voce le ha fatto. Preda della frustrazione va in camerino. Vorrebbe piangere mentre si toglie il costume, lo slip con un’evidente chiazza umida sul davanti.
No, non può restare così.

– Yuri……puoi venire un momento? –

Lo chiama cercando di avere la voce ferma. Lo sente avvicinarsi alla porta dello spogliatoio, lo vede entrare, fermarsi vedendola nuda, con solo il top del costume. Non gli dà tempo di riflettere, di dire qualcosa, Jasmine è già su di lui, abbarbicata al suo corpo, il seno che preme contro il torace forte di lui, la bocca che cerca la sua, una mano sul cavallo dei pantaloni a stringere, finalmente, la carne dura nascosta.

– Jasmine…….. fermati……mmmmhhhhhh –

Yuri sente la mano di lei palparlo e incendiargli l’inguine. Le labbra che chiudono le sue sono morbide, vogliose. Le sue parole si perdono nella bocca di lei, la sua lingua viene conquistata, avvolta, spinta indietro in un turbine impazzito. Quando lei si stacca Yuri riesce a respirare normalmente e la vede con gli occhi che le brillano.

– Hai un profilattico? –

Le parole lo colpiscono come una mazza. Non ne ha e la sua espressione dolente risponde alla domanda. Lei serra le labbra stizzita, poi pare riflettere un istante:

– Non importa……..sei sano? –

– Sì, io…….. –

Non riesce a terminare la frase, di nuovo la bocca di lei si poggia sulla sua. Le mani sui suoi pantaloni ora sono due, che si muovono per togliere la cintura, aprirli, impadronirsi del membro turgido che scatta fuori appena libero dagli abiti. Lei abbassa gli occhi, lo guarda, si lecca le labbra e poi si gira, spinge indietro il sedere, lo invita mentre si appoggia alla parete con una mano, l’altra ancora sul membro a tirarlo verso la vagina esposta.
In un attimo Yuri è dentro di lei trovandola bagnata, bollente. Spinge istintivamente.

– Piano……. non spingere troppo…….. mi fai male……. –

La voce arrochita di lei lo fa fermare dal successivo affondo. Yuri spinge lentamente, senza entrare del tutto e è ricambiato da un gemito sordo. Le mani sui fianchi nudi la tira a sé dosando la penetrazione, trattenendosi dall’istinto che gli dice di andare a fondo.
Si sente stringere dai muscoli interni, scivola avanti e indietro con ritmo cadenzato e lei geme ancora, muove i fianchi, si agita e gode.
Le labbra strette per non urlare Jasmine sente l’orgasmo avvolgerla, trascinarla come un’onda di piena. Le mani poggiate sulla parete, il sedere spinto indietro riceve altri colpi da lui, adesso più veloci. I suoi seni sono tirati fuori dal topo e carezzati, diventano l’ancora, il punto fermo a cui lui si aggrappa per muoversi sempre più veloce sentendo il piacere arrivare.

– Non venirmi dentro….. –

Jasmine ha goduto e le è rimasto un pizzico di lucidità per bloccarlo. Lo sente uscire da lei, si gira, lo vede stringere i denti per trattenersi.
Si sente generosa ora Jasmine, gli sorride quasi con affetto e, svelta, si inginocchia davanti a lui, gli scosta la mano con cui lui stava completando il suo piacere. Veloce lo imbocca, muove la lingua e la mano insieme. Pochi colpi su e giù e sente l’uccello di lui gonfiarsi, tendersi.

– Attenta, sto per venire………. –

Lei lo sente. Apprezza l’avvertimento ma ha già deciso che non si toglierà. Non ha problemi a farsi sborrare in bocca, non che le piaccia particolarmente ma vuole che il piacere di lui, di quel ragazzo che ha saputo eccitarla così tanto solo con la voce, sia perfetto. Vuole lasciargli un ricordo indelebile.
Stringe le labbra appena sotto il glande, le guance incavate nella suzione, la mano che corre veloce sull’asta. Eccolo: il primo schizzo le arriva in gola come un getto di lava facendola quasi tossire. Resiste allo stimolo e il secondo la coglie sulla lingua, così il terzo, ed un quarto. La bocca si riempie del seme di lui e Jasmine deglutisce per fare spazio a un quinto schizzo, meno consistente ma sempre bollente. Sopra di lei lui geme, si tende, le stringe le orecchie con le mani, dice qualche parola in italiano che non capisce e lei prosegue: ingoia lo sperma che ha ancora in bocca, muove la lingua sulla cappella, la gira intorno, la spinge nella piccola apertura alla ricerca dell’ultima goccia, e poi si stacca rendendosi conto solo allora che le stava mancando l’aria. La bocca impastata deglutisce ancora, alza lo sguardo e lo vede sorridergli, carezzarle la testa. Gli sorride a sua volta e si rialza.

In quel momento sentono aprirsi la porta dello studio. Pochi istanti di panico e lui esce lasciandola a vestirsi.

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