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Lirica erotica

Francesca: racconto n.333

By 22 Giugno 2022No Comments

333 – Sensazioni desiderate e dichiarate

Voglio il tuo cazzo nel mio culo mentre mi offro a te a quattro zampe, quando sono accovacciata, lo voglia sulla schiena, sulla pancia, ovunque.
Voglio che tu mi renda una depravata, mi umili, mi chiavi e mi sbatti, voglio essere la tua cagna per essere una puttana. Desidero essere una puttana che vive sempre e solo del tuo cazzo e soprattutto della tua volontà erotica votata al sesso.
Voglio che il tuo sesso cresca tra le mie labbra per leccarlo prima con aria provocante. In quei momenti avrò occhi pieni di malizia, la bocca spalancata, un bel sorriso sulle labbra.
Ti farò languire masturbandoti dolcemente dandoti delle piccole leccate.
Se tu non dovessi venire prima o poi ti incazzerai ed allora ti lascerò lì arrapato come non mai a segarti. Non amo la violenza ed il turpiloquio, anzi ti dirò di più, ti lascerò, andrò via di casa.
Quando mi chiavi mi piace la tua mascella serrata e la fronte aggrottata.
Mi piace come me lo sbatti in bocca facendolo arrivare fino in gola mentre una mano mi stringe i capelli e l’altra intorno al mio collo mi tiene ferma.
Per me è un desiderio irrefrenabile gironzolare con la lingua sulle tue cosce e le tue natiche.
Ho un piacere unico quando la testa ondeggia al ritmo dei tuoi andirivieni e la mia bava gocciola sulle mie labbra finendo sul pavimento.
Voglio sentire la tua presa, sentire la tua mano riscaldare la mia pelle arrossata, sentire i colpi che cadono sulla mia natica sinistra, poi sulla destra, e ancora sulla sinistra oppure da qualche altra parte.
Voglio assaporare la flessibilità della tua cintura, sentirla sbattere sulla pelle delle cosce. Godo tanto quando avvolgi le mie natiche tese che aspettano solo di essere bloccate affinché tu possa entrare in me nella mia intimità sessuale.
Ti desidero come sei, desidero la tua umanità, la brutalità delle tue parole e dei tuoi gesti.
Desidero da sempre il tuo viso, la tua bocca, le tue spalle, il tuo busto, le tue cosce, le tue gambe, il tuo cazzo, il tuo culo, il tuo corpo, insomma tutto di te. Ho bisogno della durezza che fa di te un uomo e delle spinte che fai per entrare in me più a fondo possibile.

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