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OrgiaRacconti 69

AL BAR DI ALEX

By 26 Gennaio 2015Febbraio 9th, 2020No Comments

– Senti ti va se ci troviamo al Bar Il Rifugio? Avrei novità – era Roberta al cellulare.
– Non so dov’&egrave? – risposi.
– E’ poco fuori città, verso il mare, sulla statale’ –
– Ah, si, ora ricordo, quello con quel grande parcheggio davanti’ –
Nel bar arrivai in anticipo. La barista era una bella ragazza mora, alta, con il culo stretto e ben fatto. Aveva un piercing al naso e uno al labbro inferiore. Gli occhi castani erano dolci e profondi. Vestiva con jeans azzurri attillati e una magliettina corta con la scollatura a V, che lasciava intravedere una morbida scollatura tra due seni di media grandezza, all’apparenza sodi e naturali. La maglietta, salendo ai movimenti della barista, lasciava scoprire un tatuaggio tribale sul fianco sinistro, solo in parte visibile perché per la maggior parte fatto nella parte inferiore del bacino.
Quando Roberta arrivò fece un cenno di saluto..
– Ciao, Alex. Come Va? –
– Ah, ciao Roby. Tutto bene e tu? Ti vedo in gran forma… – rispose la barista.
E Roberta, in effetti, era, come al solito, in gran forma. Maglietta azzurra, niente reggiseno (si capiva), minigonna jeans e tacchi a spillo. Di mattina tardi…Ma che figa &egrave? Mi chiesi. Si accorse di me e mi baciò in bocca con un…
– Ciao, troia! – che mi mise in imbarazzo di fronte alla barista.
Ma Roberta era così…prendere o lasciare.
– Senti, caro – attaccò subito ‘ Noi si fa una bella gita sul Gran Sasso in camper. Lo noleggiamo. Sei posti almeno. Guida Andrea. E’ una cosa divertente sai. Abbiamo messo un annuncio su riviste specializzate. –
Prese un tovagliolo e si fece lanciare una penna dalla barista. Scrisse:
Organizziamo Ricreativa Gita In Abruzzo. Offresi Ristoro Gioioso, Indescrivibile, Assoluto. Più siamo e più ci divertiremo. Ritrovo alle 8.00 di venerdì nel parcheggio del Bar Il Rifugio.
– Noti niente? – mi chiese.
– Mah ‘ Non capivo.
– Guarda bene….-
Era un annuncio un po’ strano…sembrava telegrafico. No, anzi, sembrava un messaggio criptato…
– Ci sono: le lettere iniziali maiuscole costituiscono: ORGIA. ORGIA. –
– Bravo. E’ così. Capito il messaggio? Sei dei nostri? Sai ci sarà anche Meggy, così finalmente le potrai sfondare quel delizioso culetto… –
Questa ragazza mi legge nel pensiero…il mio cervello &egrave in suo possesso…
– Non dirai di no, eh? –
– Ho già il cazzo in tiro. – risposi.
– Fantastico. –
– Alessia, quelle due lesbiche che vengono, di solito, a mezzogiorno si sono viste oggi? – chiese Roberta alla barista, il cui soprannome era, evidentemente Alex.
– Eccole. – fece la ragazza accennando con il viso ad un auto che si stava fermando nel parcheggio.
Le due signore, perché si trattava di donne all’incirca della mia età, entrarono con fare complice: una mora, piccolina, non granché, portava i capelli corti a baschetto ad incorniciare un viso dai tratti normali, con un leggero velo di trucco; l’altra bionda, con i capelli mossi, che le cadevano sulle spalle aveva un fisico migliore, anche se appariva dal volto leggermente più anziana. Comunque, aveva un sedere più pronunciato e interessante della mora. Si sedettero ad un tavolo d’angolo, con la bionda che mi dava le spalle, mentre la mora era di profilo. Continuarono a ridere o sghignazzare guardandosi fisse negli occhi come due innamorati’
Roberta si alzò, dirigendosi verso di loro con flessuosa eleganza. Giunta al tavolo delle due appoggiò una mano sulla spalla sinistra della bionda e una sulla spalla destra della mora come a cingerle in unico abbraccio. Poi con un movimento elegantemente unico si chinò a baciare sulla bocca prima l’una e poi l’altra. Il suo incurvarsi in avanti determinò il conseguente movimento della gonna jeans e la comparsa, ammiccante, del suo buco del culo protetto dal solito, inutile, filo interdentale’..
Mi venne voglia di impalarla all’istante. Sarei saltato su e mi sarei precipitato a spingerle la testa sul tavolo, in una pecorina violenta e brutale, di fronte a quelle altre fiche interessate’ma non portai a termine questo insano disegno’
Dopo un breve e sorridente colloquio con le due donne, Roberta ritornò verso di me, deliziando la mia vista anche con il suo busto, che portava altezzoso con l’ornamento dei suoi irrequieti capezzoli.
– No, loro non vengono’.Questa volta. ‘ rise Roberta.
– Peccato ‘ convenni
– Si &egrave vero, ma non ti preoccupare faremo lo stesso i fuochi d’artificio’Hai capito bene, allora. Domani alle otto e mezzo, qui.
– Ci sarò. ‘
– Ah, porta meno roba che puoi. Il posto &egrave poco e io confido che noi saremo in tanti. Ciao, troia’ – ripeté a voce alta Roberta mentre uscivo dal bar.
Il giorno dopo, alle otto e un quarto, ero puntuale al Bar Il Rifugio. Nel parcheggio un camper e la Peugeot 308 di Roberta, che mi attendeva abbracciata ad Andrea.
– Salve, ragazzi ‘ feci appena in tempo a dire, quando si fermarono prima una macchina e poi una moto. Dall’auto scese una coppia: lui alto, giovanile e sportivo, lei un po’ più anziana, elegante nel vestito rosso a fiori bianchi con giacca bianca. Dalla moto smontò, a sorpresa, una ragazza, che togliendosi il casco, ci espose davanti agli occhi una cascata di riccioli biondi. Erano i primi ospiti’.Nel frattempo arrivò anche Meggy con la sua Y10 ed il suo vestito corto e aderente di ‘maglina’. Ci presentammo: la ragazza sconosciuta si chiamava Consuelo, caliente turista spagnola, che non intendeva dover arrivare sino al Gran Sasso in moto e che, quindi, cercava un passaggio. La coppia era costituita da Sergio e da Sabrina, conviventi’.Erano ancora le otto e venti, per cui pur essendo già in sei attendemmo ancora, ascoltando il suadente spagnolo di Consuelo che chiedeva informazioni sul viaggio, la sistemazione, i tempi’.Anch’io in effetti ero curioso di sapere. Soprattutto perché a differenza dell’innocente turista’.sapevo quale ero lo ‘scopo’ del viaggio. Esattamente lo ‘scopo’ era’.scopare.
Mentre Consuelo si affannava a chiedere a Roberta quanti fosse i letti e lei faceva finta di non capire, fummo distratti d’arrivo di una altra auto, di grossa cilindrata, un suv Bmw.
– Ah, ecco altri amici. ‘ fece Roberta per non rispondere a Consuelo.
– Salve ‘ fecero i due nuovi arrivati: un uomo tarchiato dalla corporatura robusta, occhialini da sole a specchio, baffetti, che teneva per mano una ragazza ossuta, dai corti capelli neri, neri, che incorniciavano un volto dai lineamenti delicati ornato da due grandi orecchini.
– Ciao Rico, ciao Monia ‘ salutarono Roberta e Andrea ‘ Siete dei nostri, ancora una volta? ‘
– No, io devo restare in città’viene soltanto lei ‘ disse Rico spingendo con la mano la ragazza verso Roberta.
Le due si scambiarono tre baci sulle guance e Roberta ebbe solo il tempo di dire che, insomma, portare, comunque, Monia alla gita era stato un gesto gentile da parte di Rico.
Lui, allontanandosi per ripartire, disse: – Ma figurati, per lei &egrave sempre un piacere. Un grande piacere. Divertitevi pure come al solito! ‘
Non sapevo come Roberta e Andrea organizzavano queste gite (o era meglio chiamarli festini itineranti) e non vedevo l’ora di partire, mentre inutilmente Consuelo tentava di ottenere attenzione sul numero di letti’
Bene ‘ disse Roberta, sorridendo ‘ Sono le otto e trenta. Come suol dirsi ‘chi &egrave dentro &egrave dentro e chi &egrave fuori &egrave fuori”.. Ora saliamo. Ricordate che sarò solo io a dettare le regole e vorrei dovrete ubbidire senza discussioni, pena l’esclusione immediata dalla gita. Andrea guiderà sino a quando vorrà, cio&egrave sino a che non avrà bisogni fisiologici (e Roberta mi sembrò sottolineare con ironia la parola fisiologici). Nel frattempo eravamo a bordo e Andrea mise in moto, immettendosi subito sulla statale. Non potevamo più tirarci indietro. Roberta disse a tutti di sedersi sulla panca che incorniciava il tavolo sotto la piccola finestra. Io, Consuelo, Sabrina, Monia, Sergio e Molly ci accomodammo, un po’ stretti, mentre Roberta rimase in piedi di fronte al tavolo.
Allora’. ‘ iniziò Roberta ‘ i posti letto, purtroppo, sono solo quattro. Vi direi che al noleggio non c’erano camper più grandi, ma non &egrave vero’..- ridacchiò Roberta. – Verranno sorteggiati i ‘titolari’ dei letti, i quali potranno scegliere chi accogliere nel proprio letto. Non potranno, per regola, essere rispettate eventuali coppie fisse, per cui io e Andrea così come Sabrina e Sergio saremmo ‘liberi’ e non potremo stare nello stesso letto. A dormire. Chiaro? ‘
Chi era già stato in gita rispose immediatamente si, mentre io e Meggy rimanemmo un pò incerti, specie vedendo l’espressione di leggera confusione che trasparii dal volto dell’ innocente turista. Le appoggiai una mano sulla coscia per tranquillizzarla, stringendola leggermente. Lei si volse verso di me con uno sguardo ricco di fascino, poi guardò Roberta e accennò con il capo che si, aveva capito. E, evidentemente, era d’accordo.
Ottimo. Scrivete i vostri nomi sui piccoli foglietti che avete davanti. Aggiungerò il mio e quello di Andrea, poi passeremo al sorteggio. La piccola Meggy sarà la Dea della fortuna. Vieni, tesoro’. ‘ disse Roberta, che poi aprì uno sportello al di sopra della cucina, di fronte a me, per estrarre un foulard, che avvolse, facendone una benda con la quale coprire gli occhi di Meggy che le stava di fianco. I biglietti con i nomi vennero messi in una pentola bassa e mescolati. Roberta prese la mano di Meggy e la infilò nella pentola. Il primo nome estratto fu proprio Roberta, che scelse il letto più grande, quello che si apriva dal divano sul quale eravamo seduti. Il secondo nome fu quello di Sergio, che scelse il letto sopra il posto di guida. Il terzo nome fu quello di Monia, a cui rimase il letto nella parte posteriore del camper.
Ok ‘ continuò Roberta ‘ adesso i ‘titolari’ sceglieranno i loro compagni di viaggio’Inizio io e scelgo Consuelo e Sergio’..’intiende’? ‘ disse rivolgendosi alla ragazza. Anche in questo caso dopo un breve attimo Consuelo, remissiva, fece cenno di si con il capo.
Io, invece, scelgo Andrea’.e basta ‘ rivelò a sorpresa Sergio. Sabrina volse il suo sguardo verso il mio viso, accompagnando il suo gesto con una quasi impercettibile leccata al labbro inferiore, che mi fece sobbalzare’
Allora i giochi sono fatti! ‘ esclamò Roberta ‘ A te toccano Meggy e Sabrina. Non avrai il coraggio di lamentarti’ – aggiunse cingendo il fianco di Meggy e baciandola sulle labbra. ‘ Abbiamo molta strada da fare ed &egrave una bella giornata di sole. Dobbiamo divertirci. Possiamo cominciare con una bella riffa”-
E i premi? ‘ chiesi incuriosito.
Il premio vorrai dire’.! ‘ mi rispose Roberta, mentre il sole che colpiva la nostra piccola abitazione mobile e la vicinanza dei corpi stavano già facendo salire la temperatura’ – Alzati, togli i sandali a Meggy, prendila sotto le ascelle e mettila in piedi sul tavolo’.. ‘
Non esitai un secondo ad ubbidire, non volevo certo essere lasciato giù subito dopo la partenza’.Presi delicatamente prima un piede e poi l’altro di Meggy, sfiorandole, con desiderio, le cosce muscolose e accennando una carezza al suo culo prominente. Affondai i palmi delle mani sotto le sua ascelle lisce, perfettamente depilate e profumate di deodorante e la sollevai sul tavolo. Lei, leggerissima, si abbandonò fiduciosamente, anche perché la benda sugli occhi le impediva di vedere. Il suo seno mi sfiorò la bocca, il naso, le ciglia. Il mio sguardo la seguì mentre la alzavo sopra il tavolo, ammirandone le gambe e il culo che tanto desideravo, oscenamente esposto senza alcun indumento intimo. Mi sentii colare dal cazzo i primi effetti del desiderio’
Tienila stretta ‘ mi intimò Roberta.
Lo feci afferrandole le cosce appena sopra il ginocchio e stringendola con un po’ di forza.
Allora ragazzi e ragazze’.questo &egrave il premio’che cosa ne dite’- esclamò Roberta.
Muy, muy hermosa ‘
La risposta di Consuelo precedette, a sorpresa, tutti gli astanti ed un fragoroso applauso accolse ‘il premio’. Era apprezzato da tutti, in particolare da me, che dalla mia posizione privilegiata godevo già di un ottima visione di tutto quanto di meglio possedeva la nostra amichetta.
Meggy esultò, alzando le braccia verso il tettuccio del camper. Accennò poi una piccola danza con il bacino, accolta da un altro fragoroso applauso. Il vestitino leggero si raggrinzò, salendole lungo le cosce, che io non mollavo. Il gruppo proruppe subito in un ‘ Nuda. Nuda. Nuda. ‘ che non mi sorprese per nulla. La vista della fica e del culetto di Meggy praticamente di fronte ai miei occhi mi fece quasi sborrare all’istante. Meggy si afferrò il bordo inferiore dell’abito facendolo scivolare con maliziosa lentezza verso l’alto’
Ol&egrave ‘ proruppe Consuelo, che evidentemente non ci aveva messo gran tempo a disinteressarsi di quanti fossero i letti o di quanto sarebbe durato il viaggio.
L’abito prosegui, leggero, il movimento verso l’alto, scoprendo il tatuaggio sul fondoschiena di Meggy. Lei lo esibii con una piccola giravolta, che io la aiutai a compiere sorreggendola. Mi trovai così la sua fica rasata a pochi centimetri. Le labbra già arrossate dal desiderio si erano rigonfiate come il clitoride, che io scoprii delicatamente per succhiarlo. Lasciai, quindi, completare la piroetta a Meggy, che espostomi il culo subii identico trattamento salivare sul suo bucchetto posteriore dall’aria impenitente. Il piccolo vestito completò l’ascesa, superando i deliziosi seni che fecero anch’essi capolino in piena libertà. La troietta era già arrivata al camper senza intimo. Pensai che se l’avessi incontrata per strada, a piedi, in centro città l’avrei seguita anche in capo al mondo sbavando per terra. Lo spogliarello, costituito da un unico capo, finii con lo scivolamento dell’abito sul foulard, che cadde sul tavolino insieme con l’abito. Meggy si accosciò di fronte a noi, esponendoci la sua fica ardente e esibendosi per tutti noi in un eloquente, prolungata, vogliosa leccata della labbra della sua bocca.
L’atmosfera che creava Meggy, come avevo visto a casa di Roberta, era incandescente. Il mio cazzo era già di una durezza imbarazzante, per cui, senza attendere alcuna spiegazione di come si sarebbe svolta la riffa, mi abbassai la cerniera e afferrata Meggy con entrambe le braccia me la impalai. Lei non fece alcun gesto di ribellione, anzi si aggrappò con le gambe ai miei fianchi, agitandosi un paio di volte dal basso in alto e viceversa’.
Un altro ‘ol&egrave’ provenne da Consuelo, seguito da un ‘vamos’, che mi fece sentire molto ‘vaquero’ alle prese con una puledrina imbizzarrita. Per domarla la rovesciai sul tavolo, proprio sotto gli occhi di Sabrina e degli altri. Sabrina, eccitata dalla vicinanza del viso di Meggy, si torse per raggiungerle la bocca e allacciare la sua lingua a quella della ragazza. Il mio viso era a pochi centimetri dalle loro labbra avide, quando mi rialzai, sborrando nella profondità della fica di Meggy.
Bravi! ‘ esclamò Roberta ‘ Così il gioco della riffa &egrave già finito’tu ti sei preso il premio al volo e non sei nemmeno riuscito a trattenere il tuo orgasmo’ – proseguì rivolta verso di me ‘ dovremo subito passare ad un nuovo gioco’..chiamato ‘la tavola cinese’ ‘ concluse osservando la fine del lungo bacio tra Sabrina e Meggy.
Poi prese delicatamente il bacino di Meggy, girandolo verso Consuelo, alla quale si sedette di fianco’..
Avvicinati, Sabri, stringiti a Consuelo ‘.. ‘ riprese Roberta alzando la gamba di Meggy e appoggiandole la caviglia sinistra sulla sua spalla, mentre faceva la stessa cosa con l’altra gamba di Meggy, che fece appoggiare sulla spalla di Sabrina.
Prese poi, delicatamente, la nuca di Consuelo e le avvicinò il viso alla fica di Meggy’. ‘ Ora iniziamo la rotazione della nostra succosa pietanza come se stesse su quei tavoli dei ristoranti cinesi’.dai una bella pulitina’amica spagnola dalla belle labbra’.e tu Sergio, fammi un piacere, ripulisci per bene il cazzo del nostro invadente amico’. ‘
La bocca di Sergio si gettò avida sul mio uccello umido, gustandoselo con sapienti leccate. Ci sapeva fare’.e mi lasciai ripulire anche perché la mia vista era attirata dallo spettacolo che vedevo alla mia sinistra: Meggy distesa sul tavolo di schiena a gambe alte e spalancate, che godeva sotto i colpi di lingua di Consuelo, arrapatissima, mentre Sabrina e Roberta si baciavano sopra la testa della ragazza spagnola. Un intrico di lingue e capelli che sconvolgeva ogni mio senso e mi faceva pregustare i piaceri infiniti che avrebbe saputo darmi quella lunga gita.
Sergio, ben sapendo che non poteva portarmi a godere di nuovo in così breve tempo, si adoperò, comunque, per compiere il proprio lavoro con dedizione e gusto personale, non lasciando in giro alcuna goccia del mio sperma. Quello stesso sperma che Consuelo succhiava e leccava mentre colava dalla fica di Meggy. L’idea di questi rapporti intricati e perversi mi faceva sballare il cervello’.Meggy venne, agitandosi convulsamente. Afferrata Consuelo per i bei capelli riccioluti, le schiacciò il viso a contatto delle grandi labbra e del clitoride, sbuffando e gemendo. Sabrina e Roberta reclamarono da lei un doppio bacio, nel senso che entrambe le baciarono sia la bocca sia la fica.
Ottimo ‘ convenne Roberta ‘ diciamo che almeno questo giochino mi sembra riuscito’-
Si, si, si – eravamo tutti d’accordo.
Nell’abitacolo il calore era forte, tanto quanto il profumo del sesso che si era sprigionato e questo fu addotto a pretesto da Roberta per denudarsi completamente in un solo istante. Anche quella grandissima porca non aveva un minimo di biancheria intima addosso sin dalla partenza’.
Bene, ragazzi. Da dove volete cominciar’mi?
Nel pronunciare questa breve, ma intensa frase, si voltò di nuovo verso l’armadietto da cui aveva preso prima il foulard usato per bendare Meggy. Aprendolo ci concesse di vedere, posti alla rinfusa: manette, vibratori, ogni foggia e dimensione di dildo (anche doppi), frustini, bende, clisteri, mollette, corde da panni’..insomma di tutto e di più per godere con i nostri corpi.
No, Roby, aspetta” – fu Sergio a parlare ‘ Capisco che hai voglia, come tutti, di godere e devo dire che &egrave difficile chiedere ad una gran fica, nuda, come te di aspettare’..però, insomma, la leccata di cazzo che ho dato mi ha soddisfatto solo parzialmente ‘..Andrea guida il camper ‘..lui ha già sborrato nella fichetta di Meggy….non posso essere io ‘oggetto’ di qualche gioco, non so… ad esempio….’infilza il porcellino’ o ‘il dildo d’oro’? –
Ma, certo, tesoro. Hai perfettamente ragione….- annuì Roberta, poi si allungò sopra il corpo di Meggy, strusciandole addosso le tette ed il ventre, per assestare un languido bacetto sulle labbra socchiuse di Sabrina… – posso fare io vero cara?
Mentre io assestavo una carezza al morbido culo di Roberta giunse, vellutato, l’assenso di Sabrina: – E’ tutto tuo…anzi quasi tutto…se a Consuelo non dispiace essere slappata in fica un po’ anche lei… –
Consuelo, che aveva sentito il proprio nome, ma aveva capito poco di come si stava evolvendo la situazione, anche perché ancora sconvolta dalla precedente leccata di fica e sborra insieme, sorrise incerta, scuotendo leggermente il capo….
No es problema….- la tranquillizzò Roberta, perfettamente a suo agio nel gestire la situazione, che teneva saldamente in pugno, come teneva saldamente in pugno un lungo cazzo di gomma dura e nera, uno strap-on che aveva estratto dall’armadietto e che le avrebbe consentito, indossatolo come uno slip, di dotarsi di una gran bella mazza.
Oh, santo cielo…. – tentò di lamentarsi Sergio….
Gli ordini di Roberta arrivarono perentori: – Molly riposati un po’ sul divanetto e tu Sabrina aiutami ad indossare questo bell’uccellone. A Consuelo indicò di sedersi sull’angolo rialzato del divano, dove c’era un piccolo ripiano in legno che le avrebbe consentito, tenendo i piedi sul sofà, di offrire la fica alla lingua di Claudio. Questo, peraltro, l’avrebbe certamente tirata fuori una volta impalato da quei 20 centimetri di gomma spinti dal bacino di Roberta.
E’ io? – chiesi senza pensare alle conseguenze….
Già… – l’occhio perverso di Roberta emise un lampo che fece risplendere ancora di più il suo colore azzurro ‘ allora, tu spogliati e sistemati sul lato del divano su cui mi inculerò Sergio. Lui starà in piedi e si piegherà con le braccia in avanti. Così se tu invece sarai disteso con il viso verso il suo uccello…beh, potrai darti da fare con due coglioni turgidi o cercare disperatamente di leccare quanto più puoi della tua cara Roberta.
Sabrina, con poche esperte mosse mi aveva sfilato maglietta e pantaloni, slip e calze e mi aveva incoraggiato con un bel bacio sul naso.
Roberta lubrificò la sua mazza posticcia, mentre gli altri tre partecipanti (io, Sergio e Consuelo) ci sistemavamo nelle nostre posizioni. Sergio, prima di essere inculato, ne approfittò per infilarmi in gola l’uccello, che sapeva di forte e di umori maschili. Disteso sulla schiena ero finito con il collo alla fine del divano, per cui il cazzo spinto dall’alto da Sergio mi penetrò interamente quasi a soffocarmi…mi liberai per ritrovarmi sulle labbra le palle dure dell’uomo. Pensai che Roberta doveva sbrigarsi a incularselo, invece, lei e Sabrina, maliziosamente se la prendevano comoda per vedere come mi comportavo. Passato il primo assalto decisi, che, in fondo, dovevo stare al gioco e mi misi di impegno a succhiare il cazzo di Sergio. Mi piaceva, come mi piace fare qualsiasi cosa che riguardi il sesso.
Vidi le gambe affusolate di Roberta avvicinarsi, mentre lei accarezzava quel fallo enorme come se fosse un simbolo di potere. Intuii che la testa di Sergio fu afferrata con forza per i capelli e tirata all’indietro, cosicché il suo cazzo (purtroppo) sfuggì alla mia bocca. Poi, Sergio, venne piegato violentemente verso il basso e mi ritrovai con le sue palle che schiacciavano la mia faccia. Mi spinsi, facendo forza con le gambe, un po’ più indietro finendo esattamente sotto il fallo di gomma attaccato alla fica di Roberta. Lei aveva appoggiato il cazzo al buco del culo di Sergio dopo avergli sputato sopra. Parte della saliva scese verso il mio viso, eccitandomi ancora di più. La penetrazione stava per iniziare…
Leccala…. – incitava Roberta, mentre i primi centimetri del finto cazzo si inarcavano alla resistenza dello sfintere di Sergio. Lui, mugolando eseguì. Poiché le sue palle si erano contratte verso l’alto per l’eccitazione ed il dolore, io, con gli occhi pieni, delle grazie ravvicinate di Roberta, pensai che l’ordine fosse rivolto a me e iniziai a leccare la base dell’asta e tutto quanto avevo a tiro di bocca.
In breve i quattro corpi, collegatisi attraverso lingue naturali e artificiali, crearono un corto circuito erotico, in cui alle violente spinte di ognuno faceva da contraltare l’orgasmo mugolato di colui o colei che subiva le attenzioni di una lingua di carne o di una mazza di gomma.
Sergio fu impalato in maniera divina da Roberta, che lo cavalcò come solo una valchiria avrebbe potuto fare. Consuelo si accasciò stremata appoggiando gli umori della sua fica sui miei piedi, mentre Sergio crollò come al solito con il suo pacco sulla mia faccia in una specie di sessantanove informe. Roberta dal canto suo, sfilato il cazzo dal culo di Sergio, si girò trionfante verso Sabrina, la quale aveva lasciato cadere a terra il suo vestito rosso a fiori bianchi mostrando anch’essa uno splendido corpo nudo: – E dopo il marito ora mi inculo anche la bella moglie! –
La bella moglie fu subito disponibile, piegandosi a novanta gradi sul tavolino. Il suo ano mi parve fare ben poca resistenza, perché dopo soli due o tre colpi, vidi l’asta di gomma penetrare a fondo nel suo burroso culo. Roberta le stringeva i fianchi e non si arrestava di fronte a nessun movimento, spingendosi a fondo dentro l’orifizio dilatato. Dopo un po’ prese a masturbare Sabrina, che venne selvaggiamente ululando come un lupo nella foresta.
Non so dire quanti chilometri avessimo percorso, ma quella serie di ‘giochi’ iniziali ci aveva coinvolto notevolmente, facendoci perdere il senso del tempo e facendoci venire un gran appetito…
L’atmosfera era veramente emozionante: tutti stavamo nudi e impregnati di umori. Uomini e donne, stretti il più vicino possibile, si scambiavano effusioni, bacetti, piccole carezze sui genitali dolenti. Ci accorgemmo allora, che il camper rallentava…fino a fermarsi. Andrea aveva delle necessità fisiologiche…
Mmhhh, vedo che l’atmosfera qui si &egrave già scaldata’ ‘ fece Andrea entrando nel camper e osservando i nostri corpi nudi in intimità ‘ e anche parecchio’avrei qualche bisogno, almeno due’dov’&egrave Roberta?
Sono qui ‘ si sentì la voce provenire dal piccolo bagno.
Ah, fantastico! Vedi sei proprio dove ti volevo per soddisfare il mio primo bisogno’- rise Andrea, nell’aprire la porta del bagno.
No, caro lo sai che quello non te lo faccio fare’.- miagolò Roberta, che vidi seduta, nuda e a gambe aperte sulla tazza’Quella frase e quella vista mi eccitarono enormemente, specie perché avvertii un senso di superiorità inebriante rispetto ad Andrea. Lei, la prima volta che facemmo sesso, accolse anche la mia pioggia dorata, calda e odorosa, mentre evidentemente non si concedeva allo stesso modo al suo uomo fisso, che, tuttavia, in qualche modo dovette ricompensare, ingoiandone l’uccello senza alzarsi dalla tazza. E anche godere della vista di Roberta che spampinava Roberto, mi portò ad una rapida erezione’..
Basta, vah ‘fece Andrea ‘ ho veramente da pisciare’- cosa che fece non appena Roberta si alzò e abbandonò il bagno. Lei, rientrata nel salottino del camper gettò uno sguardo interrogativo verso il mio cazzo e sorrise maliziosa’.
Andrea uscito dal bagno ci mise al corrente della sua seconda necessità fisiologica: – Ho fermato il camper in un parcheggio in autostrada, così mi riposo un po”..e mi faccio un buchetto caldo e profumato’..- il suo sguardo era rivolto, ovviamente, a Sergio, il cui buchetto, dopo il trattamento precedente, era di certo molto, molto caldo.
A Roberta e Sabrina quei comportamenti omosessuali dei loro uomini non erano certo nuovi, per cui Sabri, afferrò il suo vestito e indossandolo disse a Roberta: – Senti ci facciamo una sigaretta fuori? Tanto qui non mi pare abbiano bisogno di noi per qualche tempo’.-
Andrea, che era uscito con l’uccello di fuori dal bagno, iniziò a inumidirselo con la saliva e indurirselo per bene con la mano, mentre Sergio pensava se fosse o meno il caso di farsi nuovamente inculare’ Le donne uscirono mentre Andrea si avvicinò a Sergio per farselo prendere in bocca. Meggy, che non aveva intenzione di rimanere a guardare senza far nulla si prese Consuelo e se la portò nel suo letto’..
Andrea si godette il pompino di Sergio pregustando evidentemente la successiva inculata. Io pensai se fosse il caso di infilarmi nel letto delle due ragazze, ma poi decisi di uscire anch’io a prendere una boccata d’aria. Sergio finì in quel momento di prendere boccate di uccello e invitò esplicitamente Andrea a infilarglielo, invece, nel culo.
Fuori mi aspettavo di trovare le mie due amiche intente a fumare, invece nelle vicinanze del camper non c’erano. In lontananza era parcheggiato un unico camioncino con il cassone posteriore aperto’.mi recai nelle toilette in muratura poste tra gli alberi bassi, che trovai silenziose e vuote. Incuriosito mi avvicinai al camioncino, cercando di non farmi vedere negli specchietti retrovisori. Non capivo, ma sentivo dal finestrino leggermente aperto, provenire dei rumori’inequivocabili. Il mio istinto voyeuristico mi fece saltare silenziosamente sul cassone del camion, che aveva la targa della Repubblica Ceca. Dal cassone si poteva vedere all’interno della cabina’..
Ovviamente, come avevo iniziato a sospettare vidi il seno sodo e appuntito di Sabrina offerto alla bocca di un uomo che stava al posto di guida. Dalla posizione dei due corpi era chiaro che Sabrina era impalata sull’uomo al quale offriva parte del petto. Il seno sinistro era, invece, oggetto delle voraci intenzioni di quella porca di Roberta, che, tanto per cambiare, era messa in modo da non nascondermi nulla del suo di dietro affascinante. I tre si dimenavano come ossessi nell’angusta cabina, abbandonandosi ad una scopata selvaggia. Il mio uccello indurito attirò le attenzioni della mia mano destra, che abilmente lo massaggiò mentre mi godevo la visione in diretta di quelle due troie al lavoro. Sabrina si librò della stretta del camionista e contorcendosi come non avrei mai sospettato potesse fare librerò un po’ di spazio per Roberta, così che entrambe si posero a tiro del cazzo del camionista che sborrò loro in faccia subito dopo. Venni anch’io smanettandomi eccitatissimo e non mi accorsi che, mentre Sabrina ripuliva il cazzo dell’uomo da ogni goccia di sperma, Roberta mi aveva visto dal vetro e mi osservava, a braccia conserte, con un sorriso indimenticabile.
Mi rimisi l’uccello nelle braghe e saltai giù dal camion, proprio mentre Roberta da una parte e Sabrina dall’altra scendevano a loro volta, nude, dalla cabina. Con i vestiti in braccio e i soli sandali ai piedi, iniziarono a correre verso il camper, urlandomi: -Dai, scemo, andiamo.-
Salii sul camper due secondi dopo che vi erano entrate le mie amiche. All’entrata fui accolto dal duplice ‘Aaaahhhhh’ dei due maschi che avevamo lasciato ad inchiappettarsi. Andrea aveva appena goduto dentro Sergio. Per canto loro, sul lettino più distante, Consuelo e Meggy se la spassavano in un infuocato sessantanove lesbico. Chissà quale delle due aveva irretito l’altra’..?
Che succede? ‘ riuscì a chiedere Andrea, estraendo il cazzo gocciolante dal culo di Sergio.
Ma, niente’. ‘ dissero ridendo e stringendomi in un abbraccio stereofonico Roby e Sabrina.
Hai cercato di scopartele con la forza? ‘ mi domandò Andrea sorpreso dal rientro precipitoso delle due donne
Non feci in tempo a rispondere che Roberta iniziò a raccontare:
– Uscendo abbiamo notato seduto sul marciapiede, in lontananza, un ragazzotto a torso nudo che si fumava una sigaretta e si crogiolava al sole. Ci siamo avvicinate tanto per cazzeggiare un po”’Era bello muscoloso, giovane e biondo, con i pantaloncini corti, sudato’Gli abbiamo chiesto una sigaretta e l’abbiamo ottenuta. Dalla targa e dall’accento del suo incerto inglese abbiamo capito che era dell’Est, della Repubblica Ceca’Questa cretina ‘ continuò Roberta – ad un certo punto, spenta la sigaretta, fa:
– Do you like fuck me and my girl friend? ‘
What, please. ‘ ci ha risposto il ragazzo interdetto?
Fuck ‘ ho continuato io, sorridendo a Sabrina’
Putane? ‘ ci ha chiesto il ragazzo con il suo italiano stentato, ma comprensibile’.
Io, per stare al gioco di Sabrina allora ho detto: No, no ‘. All gratis.
Da li a salire sulla cabina del camion e farlo godere nelle nostre bocche, c’&egrave voluto poco’.! Poi con la sborra del ragazzo calda sulla faccia, mi girò e vedo questo qua che si smanetta sul cassone del camion. A momenti muoio dal ridere’.Ormai quello era venuto, quindi, siamo saltate giù e tornate facendo prendere un pochino di fresco alle nostre fighette’- concluse Roberta.
Adesso ci facciamo una bella doccia insieme’- ammiccò Sabrina.
Si, buona idea’ – convenne Roberta. ‘ Andrea tornatene a guidare, tanto quelle due hanno da fare ‘ disse indicando Meggy e la spagnola e questo ‘ disse rivolto a me – si &egrave appena spompato’ –
Ok ‘ convenne Andrea – però voglio Sergio al guinzaglio’. ‘
Agli ordini ‘ rispose Roberta
Tu hai qualcosa in contrario? ‘chiese rivolta a Sabri
Io? Quando mai’. ‘ fece l’altra
Dal magico armadietto sopra la cucina saltò fuori un guinzaglio da cani, in pelle nera ornato di brillantini, che finì al collo di Sergio. Andrea con un leggero strattone uscì dal camper per riprendere la guida. Sabrina e Roberta si intrigarono letteralmente sotto la doccia, mentre mi io mi appoggiai, sfinito, sul divanetto che correva intorno al tavolo’
Non mi resi conto di quanto tempo era passato se non quando mi accorsi che, nel frattempo, era venuto buio. Probabilmente eravamo quasi arrivati nei dintorni dell’ingresso al Parco Nazionale, nelle cui vicinanze ci saremmo fermati per la notte. Le donne mi avevano sorpreso addormentato e così mi avevano lasciato sino a che non si erano accordate tra loro per fare un giochetto ai miei ‘..danni. Silenziosamente si erano avvicinate e con un rapida azione, mentre due di loro mi tenevano fermo, mi ammanettarono i polsi ai sostegni delle strutture interne del camper.
Evviva ‘ urlarono ‘ uomo bianco nostro prigioniero. Uh Uh Uh ‘ fecero scimmiottando non so bene chi (le amazzoni, gli scimpanzé o i pellerossa?). In men che non si dica tutte e quattro erano nude. Non mi aspettavo, veramente, che anche Consuelo si sarebbe ambientata subito con quella manica di pervertiti che eravamo, eppure’lei sembrava la più eccitata dal nuovo giochetto. Mi saltò sulla faccia, spalmandomi addosso la sua saporita fichetta e flettendosi all’indietro affinché io potessi sentire il buco del culo con la punta della lingua. Roberta e Meggy mi tolsero i pantaloni, mentre io mi sentivo arrapato e impotente allo stesso tempo, perché non potevo usare le mani né ribellarmi a quanto intendevano farmi. In ogni caso non potevo evitare di essere eccitato, specie perché sentivo almeno due vibranti bocche che si davano da fare sulle mie parti basse. Non sapeva cosa stesse facendo Sabrina e questo un po’ mi preoccupò’
E’ bisex? ‘ era la voce di Sabrina rivolta, pensai, a Roberta
Si’&egrave così tenero che non sa dire di no’. ‘ fece Roberta
Mugolando cercavo di far togliere la fica della spagnola dalla mia faccia, ma i miei movimenti le piacevano e di conseguenza se ne stava ben piantata sul divano. Sentii le mie gambe venire sollevate da un paio di mani femminili ciascuna e intuii che stavo diventando un giocattolo nelle mani di quelle quattro fiche assatanate. Un oggetto duro premeva contro il buco del mio culo. Premette un paio di volte, fino a che non iniziò a penetrarmi. Tentai di urlare, ma a bocca aperta finivo per fare godere ancora di più Consuelo. Il dolore era notevole, forse anche per la posizione particolare in cui ero messo, con le braccia imprigionate, una donna a cavalcioni della faccia e impalato nel culo con le gambe in alto. Mi sentivo quasi svenire anche perché sul mio cazzo continuavano a darsi da fare le mani e le bocche delle altre due troie.
Sabrina continuò a stantuffarmi così che iniziai a provare più gusto che dolore, ma avvertii che il camper si stava fermando. Se Andrea e Sergio mi avessero trovato così correvo il serio rischio di avere a che fare anche con qualche cazzo in carne vero e propria’.
In effetti i due entrarono poco dopo, mentre nulla era cambiato per le quattro donne, che continuavano ad usarmi come un attrezzo’..
Ragazze, ehm’. ‘ disse Andrea ci hanno fermato i Guardia Parco per un controllo’.
Un fascio di luce investì quella specie di monumento alla perversione che costituivamo noi cinque in quel momento. Le guardie probabilmente non credettero ai loro occhi: una donna per terra spompinava un uomo, che, a sua volta veniva impalato da un’altra donna con un fallo di gomma. Un’ altra donna era a cavalcioni della faccia dell’uomo, incatenato con due manette, mentre un’ultima donna, nuda come tutto il gruppo, cercava di accarezzare chiunque le capitava. Uno spettacolo!
Signore, lei che &egrave là sotto’.e signore voi tutte, ci dovete seguire in caserma per accertamenti. Ovviamente con il camper, l’autista ed ‘il cagnolino’ (che era certamente Sergio). Evidentemente ad un controllo l’occhio delle guardie era caduto sul guinzaglio e così avevano chiesto di vedere l’interno del camper’.senza immaginare che razza di visione avrebbero avuto.
Un agente salì di fianco ad Andrea che guidava, mentre noi fummo tutti rinchiusi, a chiave, nel camper. L’altro agente fece da staffetta davanti al camper. Dentro eravamo un po’ mogi e Consuelo più preoccupata degli altri. Sabrina che aveva circa la mia età ed era, quindi, la più anziana della donne tranquillizzò tutti: – Siamo maggiorenni, eravamo al chiuso e siamo consenzienti. Possiamo fare quello che vogliamo in quella che &egrave una specie di abitazione privata! Meggy tu sei maggiorenne vero?
Si ‘ ho vent’anni ‘ rispose la nostra amica
E’ allora? Ci identificheranno e poi ci dovranno lasciare andare per la nostra strada..a meno che tu ‘.. ‘ e si rivolse verso di me ‘ ‘.non ci denunci perché ti abbiamo violentato ed inculato. Lo farai? ‘
E se mi fosse piaciuto? ‘ risi, insieme a tutti gli altri, mentre il camper si fermava perché evidentemente giunto a destinazione.
La guardia che era nella cabina di guida ci fece scendere’.eravamo all’interno di un boschetto, di fronte ad una capanna in legno con le insegne delle guide del Parco’.Ci fecero entrare nella grande casetta costituita da un primo locale dove era l’ufficio con tavolo, computer, stampante, libreria, televisore. Di fronte vi erano due porte che chiudevano altre stanze. In fondo una porta con scritto ‘toilette’.
Le due guardie ci fecero sedere a terra, con le schiene appoggiate contro il muro.
Sentite, voi non potete fare questo ‘ cercò di ribellarsi Sabrina ‘ E’ illegale, voi siete guardie del parco, che c’entriamo noi ‘..non facevamo niente di male’.
Signora o signorina’.stia calma, la prego ‘ iniziò la guardia più giovane un ragazzo barbuto con i capelli rossi ‘ Vi chiederemo le vostre generalità. ‘
E poi ci lascerete andare ‘. ‘ concluse la battagliera Sabrina
Dovemmo dire i nostri dati anagrafici, che vennero però stranamente registrati dalla guardia più anziana su un foglio A4 senza alcuna intestazione. Alla fine di questa procedura il ‘rosso’ disse: – Vi dobbiamo trattenere per la notte, in attesa della decisione del magistrato’ Alzatevi e accomodatevi dove vi indicherò ‘. –
Ma non &egrave possibile. E’ un abuso. ‘ disse Roberta.
Meggy, invece ostentava una strana tranquillità e invitò tutti alla calma:
Ok, ok. Che sarà mai! Faremo qui quello che avremmo fatto in camper e domattina sarà tutto sistemato ‘
Il messaggio, chiarissimo per noi, ebbe il suo effetto e quindi ci disponemmo a fare ciò che le guardie volevano.
Gli uomini nella stanza a destra ‘ disse la guardia più anziana.
Uomini? ‘ chiese, cercando di fare lo spiritoso, quella più giovane.
Le donne nella stanza a sinistra ‘
Quando vennero aperte le porte ci rendemmo conto che su una piccola anticamera si aprivano, da entrambe le parti, delle ” ‘gabbie’. Si proprio delle gabbie come quelle per gli animali, con la grata in ferro dal pavimento al soffitto.
Cosa? ‘ provò a dire Andrea, ma non ci fu nulla da fare, fummo spinti tutti e tre dentro.
Dormirete per terra. Là. Nell’angolo ci sono delle coperte ‘
La porta fu richiusa e noi rimanemmo increduli di fronte a questo incredibile trattamento. Eravamo, inoltre separati dalle nostre amiche e, quindi, particolarmente tesi perché non sapevamo a cosa loro sarebbero andate incontro.

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