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Orgia

Baracco!

By 19 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Un’estate, io e mia moglie stavamo viaggiando sull’autostrada Piacenza-Torino e mi sono messo in contatto, con la radio CB, con un TIR che viaggiava nella nostra stessa direzione (ti consiglio di procurartene uno, poi capirai perché!)
Ridendo e scherzando, dopo un pochino l’autista lancia l’idea di fermarci a prendere un caff&egrave ad un autogrill e noi accettiamo. Così, parlando, mi viene da esclamare: ‘Certo che voi, da lassù, avrete una bella vista, della strada!’ e l’autista col suo secondo a dire che sì, che c’&egrave una bella differenza dal viaggiare con una macchina. Ed il secondo che propone a mia moglie di fare qualche decina di chilometri in cabina con loro. Lei che si fa pregare, poi accetta. Così partiamo, loro davanti ed io dietro.
Ogni tanto Cinzia parla al baracco (la radio CB) e mi dice che &egrave fortissimo viaggiare lassù, che si diverte da pazzi.
Solo che ad ogni collegamento la sua voce &egrave sempre più roca. Io mi incuriosisco e decido di superare il TIR; poi, dal retrovisore, vedo mia moglie baciata dal secondo e, probabilmente, frugata dappertutto. Dopo un pò la vedo abbassarsi a succhiare l’uccello del’autista, mentre il secondo le alza la gonnellina, le abbassa gli slippini e comincia a mangiarle la fica. l’autista mi vede, prende il microfono del baracco e mi dice: ‘Certo che tua moglie si sta proprio divertendo, con noi. A me lo succhia come se non avesse mai fatto altro in vita sua ed ora il mio socio la inculerà. Anzi, per farlo meglio ci fermiamo all’area di sosta ***, direzione Torino, così le leviamo un pò di voglie!’
Mi sentivo fremere! Non resistevo più, mi sembrava di soffocare, avevo il cazzo che mi doleva dall’eccitazione. Così mi riaccodo al TIR e mi faccio precedere verso l’area di parcheggio. Ormai imbruniva. Quei due lazzaroni, ogni tanto, aprivano il microfono del baracco e mandavano in onda i gemiti ed i sospiri di Cinzia. Non mi ero reso conto che, su quel canale-radio, nessuno trasmetteva più.
Arrivati all’area di sosta, il TIR &egrave andato a mettersi bene in fondo ed ha spento il motore. Io sono sceso dalla macchina e sono andato ad aprire la portiera della cabina di guida. Lì ho visto Cinzia che stava prendendo i due cazzi, uno in fica e l’altro in culo, ed urlava di piacere.
Sono sceso e sono tornato alla mia auto a prendere la macchina fotografica; quando sono tornato, la mia tenera mogliettina non urlava più, impedita dal robusto cazzo che un terzo camionista le aveva piantato fino in gola.
Scattai un paio di foto, mentre mi godevo lo spettacolo di Cinzia fottuta in tutti i buchi, ed intanto continuavano ad arrivare camionisti col cazzo già ben duro in mano.
Uno di questi propose di semplificare le cose e di andare nel suo camion furgonato. Così facemmo: alla luce di alcune lampade vennero buttate delle coperte sul pavimento e Cinzia sopra di esse; poi, sopra, tutti quegli uomini assetati di sesso. Alcuni avevano cazzi meravigliosi, incredibili, enormi. Non resistetti all’eccitazione datami dall’impareggiabile spettacolo di mia moglie ripetutamente posseduta in tutti i buchi da quella torma arrapata e che godeva, ormai senza soluzione di continuità. Non resistetti: me lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi.
Anzi, per stare più comodo, mi calai jeans e boxer. Il mio culo muscoloso, evidentemente, piacque: venni afferrato saldamente e trafitto da un cazzo enorme, che mi fece urlare dal dolore. Quegli uomini, evidentemente, trovavano maggiore godimento nell’oltraggiarmi ulteriormente, inculandomi, oltre a possedere furiosamente la mia dolce consorte in tutti i buchi..
Qualcuno mi afferrò per i capelli e mi infilò un’altra notevole mazza in bocca, da spompinare, spingendomela fino in gola: la mia vena masochista mi stava facendo girare la testa, come un forte liquore.
Dopo qualche istante, la nerchia che avevo in bocca esplose in una serie di getti cremosi che, quasi, mi soffocarono. Quanto mi soffocò, poi, la ricca pisciata che seguì, sempre con le mie labbra costrette attorno a quell’obelisco di carne.
Dopo di lui, altri mi godettero in gola o nel culo (però, in questo caso, mi davano il loro cazzo da pulire con la lingua, subito dopo!) ed, alla fine, furono tutti (una dozzina) soddisfatti da noi.
Cinzia non si reggeva in piedi, era quasi nuda, con la maglietta strappata e ricoperta da copiose colature di sborra.
Uno degli uomini, fantasioso, mi impose di pulirla tutta con la lingua; siccome rifiutavo, si levò la cinta dei pantaloni e cominciò a frustarmi sulla schiena, il culo e le cosce. Così, quando ebbe finito di convincermi, dovetti anche fare un ampio bid&egrave a Cinzia (sempre con la lingua), fica e culo. Devo dire che vedere le voragini stillanti che quegli ossessi avevano lasciato in mia moglie, mi eccitò da morire. Così leccai e leccai, sino a che non una goccia di sperma fosse presente nella fica o dentro il culo di Cinzia.

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