Skip to main content
OrgiaRacconti 69

Elena e Pietro – 4° – La cameriera

By 7 Maggio 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Il sabato mattina Pietro De Mascara era solito dedicarsi a curare le sue rose, di cui era molto fiero. Era sempre stato un grande appassionato di giardinaggio, ma da quando aveva comprato la nuova villa, si era dedicato esclusivamente alla coltivazione delle fluribonde, arrivando ad avere arbusti superiori al metro e mezzo, dai più diversi colori e con un profumo molto intenso.
Quando la moglie arrivò in giardino con l’impeto di una tempesta, lui stava raccogliendo le foglie che erano cadute a terra, e si stupì molto di come Elena stesse urlando.
“Io quella la faccio ammazzare ! Tanto poi chi la rimpiange una stronza del genere ! Anzi faccio una colletta con le altre per pagare un killer.”
“Amore scommetto che non sei di buon umore.” disse allora Pietro cercando di far sorride la consorte.
“Buon umore un cazzo ! Sono appena tornata dal centro benessere, e pensare che ero andata la per rilassarmi, ma quella grandissima puttana di Marilena non ha fatto altro che rompere le palle su come sia bravo ed importante il marito ed altre amenità del genere. Peccato si sia dimenticata di dire che &egrave anche un gran cornuto !”
“Scusa ma stai parlando di Marilena Margliori ? La moglie dell’onorevole ?”
“Certo e chi se non lei !”
“Dimmi un po’ di queste corna.” chiese Pietro sedendosi su di una panca visibilmente interessato alla discussione che stava nascendo.
“Ma dai non dirmi che non sai nulla. Lei lo tradisce ogni volta che lui &egrave in parlamento. Nicoletta dice che ha tanti di quegli amanti che ogni tanto se ne dimentica uno.”
“Magari lui &egrave un cuckold e gode nel vederla trombare con altri.” chiese lui cercando di cogliere delle falle nelle parole della moglie.
“Scusa ma ci sei o ci fai ? Non tanto perch&egrave lui &egrave il classico paladino della famiglia tradizionale, ma lo sanno tutti che &egrave geloso in maniera assurda.”
“Elena ho appena avuto un’idea e sono certo ti piacerà, mi devi solo dare il tempo materiale per metterla in pratica, credo ci vorranno meno di tre settimane, ma sono sicuro che dopo Marilena non ti disturberà più con i suoi deliri d’arricchita.”
“Ti amo !” esclamò la donna “però adesso mi dici di cosa si tratta.” continuò accarezzandogli il viso.
“Non provare a fare la ruffiana.” tagliò corto Pietro “Sai che ti puoi fidare di me, inoltre voglio che sia un regalo alla mia bellissima signora.”
Elena ben sapeva che il marito non avrebbe parlato neanche sotto tortura, ma volle lo stesso ringraziarlo facendogli uno splendido pompino rimanendo in giardino, per poi andare con lui a pranzo e continuare la giornata come se non si fossero detti nulla.

Lunedì mattina l’avvocato chiamò Lucio Mancini, un investigatore privato cui si rivolgeva spesso.
Lucio era molto grato a Pietro perch&egrave non solo lo faceva lavorare ogni volta che ciò fosse possibile, ma lo pagava anche molto bene. Nonostante lo conoscesse da anni, rimase stupito dalla richiesta dell’avvocato, ma tenne i suoi dubbi per se, chiedendo solo un piccolo anticipo perch&egrave si trovava con alcune bollette da pagare, avendolo immediatamente e superiore a quanto sperasse.
Mancini era bravo nel suo lavoro, e già dopo pochi giorni tornò da quello che considerava più un amico che un cliente.
“Ecco quello che mi ha richiesto.” disse l’investigatore porgendo una grossa busta a Pietro “Sinceramente mi sembra quasi di rubarti dei soldi tanto &egrave stato facile.”
“Vorrà dire che la prossima volta farò in modo che tu debba sudarteli di più.” rispose l’avvocato con un sorriso “Pietro posso farti una domanda personale ?”
“Certo chiedimi pure.”
“Hai una donna ?”
“Sì ma non come quella delle foto !” rispose ridendo Mancini “Di certo a tutte e due piace scopare !”
“Avrei bisogno di un favore e sono sicuro che non mi dirai di no.”
Pietro spiegò la sua idea all’amico, il quale rimase a tratti stupito di come l’avvocato fosse per certi aspetti diabolico, ma alla fine non poté che dire di sì, ringraziandolo per la fiducia concessa.
Quando dopo cena spiegò il suo piano ad Elena, la donna si comportò esattamente com’era successo a Lucio poco prima, mischiando stupore ed incredulità davanti alla spiegazione del marito.
“Ma sei un genio !” esclamò alla fine Elena “E quando vorresti mettere in pratica tutto ciò ?”
“Venerdì prossimo, tu chiama Marilena lunedì in modo che non passi una buona settimana ed arrivi tremando all’appuntamento.”
“Stai tranquillo, quando sarà qui pregherà solo perch&egrave tutto finisca al più presto, non sapendo cosa l’aspetta.”

Lunedì mattina Elena chiamò Marilena invitandola per un caff&egrave nel pomeriggio, e come le due donne rimasero sole, andò dritta al punto mostrandole alcune foto scattate dall’investigatore.
“Non credo che tu marito sarebbe felice di vederle non credi anche tu ? Magari vedendole in rete o su qualche muro.” disse freddamente Elena.
Marilena quasi svenne vedendosi a letto con vari uomini anche se in circostanze diverse, ma le era chiarissimo il fatto d’essere vittima di un ricatto.
“Che cosa vuoi puttana ?” disse cercando di mantenere la calma.
“Puttana io ? Vediamo un po’ qui sei con un nero, qui con due ragazzi che potrebbero essere i tuoi figli, qui lo prendi nel culo, insomma non credo proprio che tu possa dare della puttana a nessuna.” rispose Elena sprezzante come non mai “Ma lasciamo stare questi dettagli, voglio solo che tu venga qua venerdì sera e faccia da cameriera a me e i miei ospiti. Avrai una maschera per mantenere l’anonimato ma dovrai sottostare a qualunque richiesta ti sia fatta, anche se vedendo queste foto non credo ti dispiacerà poi molto. Alla fine della serata bruceremo foto e video, e hai la mia parola che non ci saranno copie nascoste.”
Marilena rimase in silenzio per alcuni minuti, sapeva d’essere in trappola e che l’altra donna non le avrebbe concesso nessuna possibilità di fuga.
“Va bene.” disse alla fine abbassando la testa “Che cosa devo fare.”
“Vieni alle sette, al resto provvederò io.”
Marilena uscì dalla villa come in trance, Elena l’avrebbe umiliata in chissà quante e quali maniere, ma quando tornò un po’ in se si mise a pensare sola a una buona scusa per il marito.

Elena invitò a cena altre due coppie oltre a quella formata da Lucio e la sua amichetta.
I primi ad esser chiamati furono Sabrina e l’avvocato Giorgio Spinetta di cui era segretaria e amante. Subito dopo telefonò a Fabiola e Michele Blasi, una coppia di amici conosciuti in un club priv&egrave che sapeva dedicarsi saltuariamente al sadomaso.
A tutti furono date le stesse indicazioni su ora della cena e abbigliamento da indossare.

Venerdì Marilena si presentò alla villa alle sei come concordato con Elena, la quale la accolse molto freddamente.
‘Vedo che almeno sei puntuale, ora però non perdiamo tempo che devo prepararti alla serata.’
Elena la condusse in una stanza per gli ospiti, dove la fece denudare, per irriderla quando la vide coprirsi il pube con le mani.
‘Cosa ti copri stupida ! Fra poco sarai usata peggio di una troia e fai la pudica con me ? Dai mettiti ciò che ho sistemato sul letto e vedi di fare in fretta.’
Marilena guardò gli abiti un po’ schifata, ma poi iniziò ad indossarli cominciando dalle calze a rete nere a maglie molto larghe che sistemò con un paio di giarrettiere rosse. Il vestito da cameriera era di quanto più sconcio si potesse immaginare la donna, in lattice nero le lasciava scoperto l’abbondante seno, mentre la gonna molto corta e scampanata, non arrivava che a metà chiappa. Un paio di decolté con un tacco molto alto in acciaio completarono la mise, che Elena apprezzò molto poiché andava oltre le sue previsioni.
Finita la vestizione la padrona di casa condusse la sua cameriera in bagno, dove le fece un paio di clisteri prima di metterle un rossetto rosso fuoco e un collarino di pelle.
‘Ora sei perfetta, non resta che aspettare che arrivino i miei ospiti. Quando saranno qui verrò a prenderti e ti metterò la mascherina per presentarti a loro, dopodiché baderai a servire la cena che &egrave già pronta in cucina. Hai delle domande da fare ?’
‘Mi farete molto male ?’ chiese Marilena spaventata per quello che le stava succedendo.
‘Nessuno ti lascerà segni che tuo marito potrebbe vedere domani, solo sarai umiliata come meriti, useremo la tua bocca per il nostro piacere e ti sfonderemo davanti e dietro, ma magari questa parte ti piacerà anche.’
Elena chiuse a chiave la donna in bagno e andò a prepararsi per la serata, insieme al marito che aveva spiate usando il sistema di videosorveglianza della villa.
‘Mi sembra che stia andando tutto bene.’ disse l’uomo dopo aver baciato la moglie.
‘Sì e per me quella non vede l’ora d’esser scopata da quanti più cazzi le sia possibile prendere insieme.’ rispose Elena ‘Scommetto che vestita così te la faresti subito.’
‘In effetti &egrave notevolmente eccitante, ma preferisco che ci siano tutti, così ci divertiamo di più.’

I primi ad arrivare furono Sabrina e Giorgio, la ragazza baciò con molto calore Elena, la quale le chiese del marito.
‘Ormai &egrave diventato la donna di casa e gode solo quando qualcuno l’incula. Ti volevo ringraziare ancora una volta per avermi fatto conoscere Giorgio, lui si che &egrave un vero uomo, fra l’altro molto aperto mentalmente e con delle fantasie che mi fanno impazzire.’
‘Magari un giorno vieni a prendere un caff&egrave e mi racconti qualcosina.’ disse Elena facendole l’occhiolino.
‘Si così poi finite a letto !’ esclamò Giorgio ‘Più che altro mi dispiacerebbe non vedervi perch&egrave sono convinto che insieme fate scintille !’
Subito dopo arrivarono Fabiola e Michele seguiti a poco da Lucio che presentò a tutti la sua compagna Barbara. La donna anche se vestita da sera, come del resto le altre tre, era la più vistosa, se non altro per il trucco decisamente volgare che portava.
‘Scusa ma dove l’hai trovata.’ chiese Pietro all’amico investigatore.
‘Ad esser sincero in un bar, non sarà il massimo della finezza, ma t’assicuro che a letto &egrave una bomba, sembra quasi che non le basti mai.’
‘Ma l’hai avvisata di come sarà la serata ?’
‘Sì e credo che diventerà la più tremenda di tutte. Odia le donne troppo chic che se la tirano solo perch&egrave hanno i soldi.’
‘Perfetto.’ terminò Pietro prima di rivolgersi a tutti gli invitati ‘Amici come sapete stasera daremo una lezione ad una signora che non sa stare al mondo. Vi prego d’indossare le mascherine che sono sul tavolo e di non toglierle per nessun motivo, come vi chiedo di non smascherare la nostra vittima, che ora Elena andrò a prendere.’
Elena si diresse verso il bagno che aprì per entrarvi trovando Marilena molto agitata.
‘Mettiti questa.’ le disse lanciandole una mascherina nera ‘E seguimi che diamo inizio alle danze, e ricordati di non fiatare sennò ti rovino.’
Marilena mise la maschera per poi esser portata al centro del salotto, dove l’aspettavano Pietro ed i suoi ospiti. Cercò subito di capire chi fossero i presenti, ma a parte Pietro non riconobbe nessuno, anche perch&egrave fu subito afferrata per un braccio da Barbara.
‘Chinati in avanti con le gambe larghe che voglio vedere quanto l’hai aperto.’ le disse la donna con poca grazia.
Marilena ebbe un attimo d’esitazione che le fu fatale, infatti Barbara le prese un capezzolo e lo tirò con forza verso il basso, facendola piegare in avanti.
‘Forse non ci siamo capite stronza del cazzo.’ le inveì contro Barbara ‘Vorrà dire che te lo spiego di nuovo, o fai quello che dico io o esci da qui a pezzi.’
Elena iniziò a godere nel vedere quella donna così sofisticata nella vita, essere maltrattata ed umiliata da un’altra di bassa estrazione sociale. Quando poi la sua compagna di vita sociale si piegò del tutto in avanti mostrando oscenamente il suo culo, intervenne Sabrina, che non era certamente meno sadica di Barbara.
‘Secondo te quanti cazzi ci entrano qui dentro.’ disse avvicinandosi a Marilena ed allargandole le chiappe.
‘Almeno un paio.’ le rispose Barbara ‘Certo prima bisogna aprirglielo bene, magari con le dita.’
‘Lo credo anch’io.’ confermò Sabrina che lasciò cadere un po’ di saliva appena sopra il buchetto di Marilena, prima d’infilarle un dito dentro.
‘Vediamo se ci entra anche il mio.’ continuò Barbara infilando nello sfintere della ricattata il suo medio.
Le due donne cominciarono a sodomizzare Marilena usando più dita, sino a quando non s’avvicinò Fabiola che diede due schiaffi sulla passera della cameriera.
‘Ma questa &egrave già bagnata !’ esclamò Fabiola ‘Certo che sei proprio una gran maiala se godi in questa maniera con qualche ditino nel culo.’
‘Amici direi d’iniziare la cena.’ disse allora Elena ‘Sia perch&egrave dopo avremo tutto il tempo di divertirci con questa cagna, ma anche perch&egrave non credo vederla servirci non possa rivelare qualche piacevole sorpresa.’
‘Hai ragione.’ le rispose Michele ‘Solo ti sei dimenticata di dirci il suo nome, o dobbiamo solo chiamarla cagna o puttana.’
‘Chiamala Lulù o come preferisci.’ taglio corto Pietro facendo segno ai suoi ospiti di seguirlo in sala da pranzo.
La cena si rivelò un vero inferno per Marilena, ogni volta che portava un piatto ad un commensale, questo non mancava di toccarle le parti intime e d’insultarla.
Sabrina e Barbara, che si erano sedute vicino proprio per poterla torturare insieme, le avevano preso di mira il culo, con pizzicotti e schiaffi, mentre Fabiola e Michele preferivano il suo seno che palpavano con forza strigendole i capezzoli. A metà cena Lucio la fece inginocchiare davanti a se per poi farle strusciare la faccia sulla sua patta, cosa che fece subito dopo anche Pietro mentre Elena si limitava a farsi leccare i piedi fra una portata e l’altra.
Marilena odiava quei trattamenti così umilianti, soprattutto quando arrivavano da Barbara che considerava una donnaccia, ma ben sapeva che non aveva alcuna possibilità d’evitare quei supplizi.
Finita la cena fu portata in salotto dove le donne la circondarono mentre gli uomini si sedevano comodamente in poltrona.
Elena da dietro le tiro giù la lampo del vestito facendola rimanere nuda, per poi legarle sia i gomiti sia i polsi ben stretti dietro la schiena. Subito dopo Fabiola le bendò gli occhi facendola piombare nel buio totale.
‘Vi prego non fatemi del male.’ sussurrò Marilena in preda al panico.
La donna ebbe l’impressione d’esser stata ascoltata quando sentì due mani aprirle delicatamente le gambe e subito dopo alcune dita passarle con dolcezza sulla fica, stimolando con grazia il clito. Marilena non restò a lungo insensibile a quei tocchi così sensuali, cercando però di non far accorgere le altre di quanto si stesse eccitando. Ma bastò che una bocca s’avvicinasse alla sua per aprirla ed accogliere quella lingua sconosciuta e voluttuosa. Subito dopo sentì un’altra lingua passarle in mezzo alle grandi labbra, ed un piccolo gemito uscì dalla sua bocca, appena soffocato da quella della sconosciuta. Marilena per quanto sentisse dentro il bruciore dell’umiliazione stava provando sempre più piacere, ora che le sue aguzzine si stavano dimostrando delle tenere amanti, ma com’era ovvio quel piccolo paradiso durò ben poco. Le donne continuarono ad eccitarla fino a farla supplicare per vere un orgasmo, poi la buttarono a terra ordinandole di mettersi carponi col sedere ben in alto e le gambe aperte. Dopo qualche minuto che era a pecora, Marilena fu sbendata e vide le altre donne completamente nude, con indosso solo un grosso strap-on che mostravano minacciose. Elena e Fabiola si sistemarono alla sua destra, mentre Sabrina e Barbara sul lato opposto, e tutte insieme iniziaro ad infilare le proprie dita nella fica e nel culo della loro vittima. Questa all’inizio provò anche un certo piacere, ma ben presto le cominciarono a far male le parti intime, non riuscendo neanche più a contare quante dita avesse dentro. Soprattutto Sabrina e Barbara le infilavano dentro non solo senza grazia, ma con una certa violenza, mentre si baciavano lascivamente. Elena le avrebbe volentieri infilato la mano dentro la passera, però si rese conto che non sarebbe stato giusto nei confronti delle sue amiche, così prese Fabiola e con lei si mise davanti a Marilena.
‘Succhia puttana altrimenti t’inculiamo a secco.’ disse Elena spingendole il fallo in bocca.
Marilena cominciò a spompinare quel grosso fallo, trovandosi poco dopo fra le labbra anche quello di Fabiola. Subito credette di vomitare, ma le uscirono dalla bocca solo dei rivoli di saliva, seppur molto abbondanti e vistosi.
‘Guarda come sbava la troia !’ disse Fabiola spingendole il fallo ancor più profondamente in bocca ‘Per me &egrave tutta scena.’ le rispose Elena ‘Questa &egrave tanto abituata a succhiare cazzi che due neanche li vede ah ah.’
‘Di certo le piace il cazzo.’ continuò Barbara ‘Ha sei dita nel culo e altrettante nella fica, ma ne entrerebbero altre dieci tanto &egrave aperta.’
La povera Marilena avrebbe voluto piangere, non tanto per il dolore, quanto per l’umiliazione a cui era sottoposta, ma non volle dare questa soddisfazione a quelle donne, e continuò a subire in silenzio. Quando le donne si cambiarono i posti ebbe un momento di puro panico vedendo lo sguardo sadico di Elena e Fabiola, ma non ebbe il tempo di pensare che si ritrovò davanti alla faccia il culo di Barbara che nel frattempo si era sganciata lo strap-on.
‘Leccale il culo.’ le ordinò Fabiola spingendole la faccia in mezzo alle chiappe della sua nuova amica ‘Voglio sentirla gemere o ti prendo a frustate.’
Marilena si sentì quasi soffocare fra le grosse natiche di Barbara, quando sentì una forte pressione sul suo buchetto, e poco dopo un fallo entrarle violentemente dentro lo sfintere.
‘Ti voglio sfondare puttana che non sei altro !’ urlò Fabiola che teneva la sua vittima per le corde che le legavano i gomiti.
‘Si spaccala che tanto stasera esce da qui in ginocchio.’ le rispose Elena che si stava divertendo a tirare i capezzoli della malcapitata.
Le quattro aguzzine iniziarono una specie di giostra intorno a Marilena, una era sempre dietro intenta ad incularla con sempre maggior foga,un’altra se li metteva davanti per farsi leccare la passera o il culo, mentre le altre due le schiaffeggiavano il corpo. Soprattutto il seno, che era fin troppo chiaramente rifatto, era costantemente preso di mira, le tiravano i capezzoli in basso, o lo palpavano con troppa forza quando non era colpito da forti manate.
In mezzo a quelle quattro scatenate Marilena cominciò di nuovo a provare piacere, all’inizio le sembro impossibile il solo pensiero di poter godere in quella situazione, ma pian piano un certo calore le salì dentro, e solo con grande fatica riuscì a non esternarlo. Ma quando dietro di lei si mise Elena, questa le passò un dita nello spacco della fica facendola gemere.
‘Però la puttanella &egrave ben bagnata. Non vorrei credere che ti piace esser scopata in questa maniera, quindi vediamo se godi inculata così.’
Sabrina allargò al massimo le chiappe di Marilena e Elena la sodomizzò ficcandole tutto il fallo con un colpo secco e deciso. Poi iniziò a tirarlo fuori del tutto per infilarlo di nuovo sempre nella stessa maniera, aumentando per quanto possibile la velocità.
‘Allora dillo che ti piace e che sei una gran puttana !’ le urlò Elena.
‘Si mi piace e sono una troia ! Sono una troia da culo e mio marito &egrave un gran cornuto ! Fatemi quello che volete ma fatemi godere puttane che non siete altro !’
A quel punto intervenne Pietro che s’avvicinò alle donne con i suoi amici.
‘Ora lasciatecela a noi, questa bagascia vuole il cazzo ? Ed il cazzo avrà !’
Le quattro donne s’allontanarono malvolentieri per mettersi a coppia sui divani e godersi lo spettacolo, ma ben presto cominciarono a masturbarsi a vicenda usando dei dildi dalle forme più stravaganti che Elena aveva lasciato a disposizione delle sue amiche.
Giorgio e Michele liberano Marilena dalle corde che le tenevano legate le braccia, e quando fu libera tutti e quattro la circondarono con i membri già in erezione.
‘Succhiali tutti.’ ordinò alla donna Giorgio ‘Voglio scoparti con la faccia ricoperta di sperma.’
Marilena s’inginocchiò e cominciò a prendere in bocca il cazzo di Michele che aveva danti, e d a menare quelli che aveva al suo fianco. Gli uomini la presero con molta brutalità, scopandola letteralmente in bocca ogni volta che era il loro turno, ma vennero tutti ben presto, troppo eccitati com’erano per lo spettacolo a cui avevano assistito in precedenza. Come minacciato da Lucio le sborrarono tutti in faccia, coprendola col loro sperma, che per puro caso non cadde anche sugli occhi di Marilena, che da parte sua continuava a spompianare chiunque si trovasse davanti, facendo così tornare duri i membri dei maschi.
‘Allora bastardi volete un altro giro di pompini e seghe o iniziate a scoparmi ?’ disse Marilena che ormai voleva solo esser presa da chiunque la volesse fottere.
‘Sei proprio una zoccola.’ le rispose Michele sdraiandosi a terra ‘Dai mettitelo nel culo, non credo che debba spiegarti come si fa.’
La donna si accucciò sopra il pube dell’uomo per poi infilarsi da sola il membro nel posteriore, ben aperto in precedenza dalle altre femmine, aspettando che qualcun la scopasse nella fica. Lucio invece aveva ben altre idee, si mise fra le sue gambe ed aspettò che metà del pene di Michele fosse fuori per poi sovrapporgli il suo, quindi entrò anche lui nel culo di Marilena.
‘Noo due insieme no ! Così mi spaccate sul serio !’
‘Che qualcuno tappi quella fogna col suo cazzo !’ imprecò Barbara che si stava masturbando con Sabrina usando un fallo doppio
‘Pietà così mi fate solo male…’ continuò ad implorare Marilena.
‘Non eri tu che volevi esser scopata ?’ le urlò in faccia Lucio ‘E non provare a toccarti la fica sennò ti scanno.’
‘E mentre ci sei leccami le palle.’ le disse Giorgio mettendole i testicoli sopra la bocca.
Nessuno dei presenti sapeva che Marilena, pur amando il sesso anale, non era capace di avere un orgasmo senza toccarsi la passera. La donna provava si piacere, ma il non raggiungere l’apice era per lei una tortura d’indicibile violenza.
Gli uomini s’alternarono fra il suo culo e la bocca facendo spesso cambiare posizione alla donna. Lucio era sicuramente il più violento nel sodomizzarla, anche perch&egrave non le faceva mai mancare qualche schiaffo sul culo o sul seno secondo come era messa Marilena. Pietro invece preferiva scoparla in bocca tappandole ogni tanto il naso per farla soffrire ancora di più.
Quando gli uomini sentirono che stavano tutti per venire, s’avvicinò a loro Elena che ammanettò Marilena mettendole i polsi dietro la schiena, poco prima che questa fosse raggiunta dalla seconda ondata di sperma in faccia. Subito dopo Elena liberò Marilena, ma solo per poterla legare ad una sedia in modo che non potesse toccarsi in alcuna maniera, e dare inizio ad una piccola orgia in cui ogni donna scelse un compagno diverso da quello con cui era arrivata.
La padrona di casa prese Giorgio al quale fece tornare duro il cazzo con la sua sapiente lingua, prima di cavalcarlo Fabiola iniziò con un lungo sessantanove con Lucio il quale la prese da sopra sino a venirle sulla pancia.
Barbara e Sabrina invece si sistemarono carponi sul divano per spompinare prima i loro occasionali compagni, e poi farsi scopare mentre si baciavano e toccavano a vicenda. Pietro e Michele da parte loro si cambiarono la donne, fottendole entrambe sia nella fica sia nel culo prima di venire fra le labbra delle due nuove amiche.
Elena e Pietro offrirono quindi da bere ai loro invitati, senza prendere in alcuna considerazione Marilena la cui voglia d’orgasmo era ormai incontenibile, prima che questi lasciassero la villa molto soddisfatti di come era andata la serata.
Elena liberò quindi la sua vittima e la condusse in bagno.
‘Lavati la faccia che sei uno schifo !’
‘Non potresti lasciarmi sola ?’
‘No perch&egrave sennò ti fai subito un ditalino, e voglio esser io a farti godere.’
Marilena si tolse la mascherina per guardarsi allo specchio, il suo volto era ricoperto di sperma secco, sembrava un’attrice porno appena uscita da n film di bukkake, e si sentì senza più dignità, ma allo stesso tempo aveva voglia di sesso e soprattutto per quanto le sembrasse impossibile, di Elena.
Così si lavò il viso e parte del corpo con l’acqua calda, sino a quando non si sentì pulita, poi fu presa per mano da Elena che la riportò in salotto dove l’aspettava Pietro.
‘Vi lascio sole.’ disse inaspettatamente l’uomo ‘Sono sicuro che saprete cavervela da sole.’
In realtà appena fu in camera accese il sistema di videosorveglianza, per gustarsi in pace lo spettacolo delle due donne, che era certo sarebbe stato di notevole spessore.
‘Sdraiati sul tavolino.’ ordinò Elena ‘Col culo sul bordo e le cosce aperte.’
Marilena obbedì senza alcuna esitazione, e subito dopo che si fu sistemata sul piccolo tavolo Elena s’inginocchiò fra le sue gambe ed iniziò a leccarne l’interno.
‘Mm mi fai impazzire.’ genette Marilena ‘Ti prego fammi godere fino in fondo.’
‘Non ci penso neanche.’ le rispose Elena ‘Godrai solo quando lo vorrò io, prima devi implorarmi di sbatterti.’
‘Scopami allora, buttami dentro ciò che vuoi ma fallo adesso!’
Elena continuò a leccarle intorno alla passera, fermandosi solo per darle dei piccoli schiaffetti sul sesso, e tirarle dolcemente le grandi labbra con i denti. Poi si mise sopra Marilena nel più classico dei sessantanove tenendo ben aperta la fica.
‘Leccamela, devo essere ben calda per scoparti.’
Marilena non era lesbica, ma mise tutta la sua voglie nel leccare quella passera, fece passare più volte la lingua nello spacco prima di succhiarle il clito e bere tutti gli umori che le arrivavano in bocca. Quando Elena s’alzò fu per indossare nuovamente lo strap-on, chiuse la bocca della donna con la sua, e la penetrò completamente senza alcuno sforzo.
Marilena ebbe un orgasmo sconvolgente che la lasciò a lungo senza fiato, ma subito dopo ne ebbe un altro forse ancor più violento, e poi altri senza alcuna sosta.
Elena la scopava ora con amore, ora con più forza, baciandola in bocca e leccandole il collo, come se volesse a modo suo sdebitarsi per quello che le aveva fatto passare poco prima. Si fermò solo quando vide Marilena senza più forze, ma appagata come forse non lo era mai stata prima.
‘Ora vestiti e torna a casa tua, dammi solo il tempo di prendere la tua busta.’
Marilena si rivestì con calma anche perch&egrave i suoi movimenti erano lenti essendo esausta, ma quando fu pronta e vide Elena con la busta contenete le sue foto ed i video, si ricordò perch&egrave era iniziato tutto, ed ebbe un attimo di vergogna.
‘Cosa c’&egrave ?’ le chiese Elena ‘Ti senti male ?’
‘No sto bene. E’ che non so come ringraziarti, grazie a te ho capito che stavo sbagliando tutto, in fondo la tua punizione mi ha fatto bene. Anzi ti dirò di più, voglio che tu tenga quella busta e che me la mostri se farò qualche cazzata. Ma anche perch&egrave esser ricattata da te non &egrave poi malaccio, anzi…’
Elena la strinse fra le braccia e l’accompagno alla porta parlottando a bassa voce, poi le diede un lungo bacio in bocca e la fece uscire dalla villa.
‘Hai capito la signora !’ pensò fra se mentre andava in camera ‘Ho come l’impressione che prima o poi la rivedrò, e non certo al centro benessere …’

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

Leave a Reply