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Orgia

La storia di Monica – Cap. 5.8 – Il viaggio di nozze 3a parte

By 27 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Ken fece in modo che Tommaso e Girolamo andassero tutto il giorno a fare pesca d’altura, lasciando così Eva e me libere di cornificarli. L’aver avuto un rapporto con lui m’aveva quasi liberato del ‘tabù’ del matrimonio, anche se ero già stata con Stefano proprio il giorno delle nozze, ma consideravo quello solo come il prezzo per averlo avuto la sera prima.
Con Ken invece era stato sesso e nulla più, senza alcun trasporto emotivo, ma con un’incredibile voglia di appagare ogni mio desiderio, ed il ragazzo s’era dimostrato un abile stallone che mi aveva fatto avere ben più d’un orgasmo.
Non appena gli uomini partirono con la barca, chiamai la mia nuova amica, chiedendole se voleva prendere un po’ di sole con me, ben sapendo che avrebbe accettato. Dopo pochi minuti infatti si presentò alla porta della mia camera, e dopo qualche casto bacio sulla guancia, c’andammo a sdraiare sul terrazzo, dove non ci poteva vedere nessuno. Le raccontai brevemente della mia avventura con Ken, e della sua idea di fare una piccola orgia.
“Ma sei un fenomeno !” mi disse prima di darmi un lungo bacio in bocca “Speriamo solo che l’amico di questo Ken abbia un bel cazzo.”
“Tranquilla mi ha detto che portava qualcuno con una mazza come la sua.” le risposi sfiorandole il seno con una mano.
Non feci quasi in tempo a finire la frase, che Ken bussò alla porta della mia stanza, e non mi rimase che dirgli d’entrare senza però alzarmi dal lettino dove ero sdraiata con Eva.
Lui entrò con un altro bel ragazzo che si presentò come Diego, un argentino che come lui lavorava nel resort.
Baciai subito languidamente il mio canadese sulla bocca, per poi salutare con un paio di baci sulla guancia il sudamericano, seguita a ruota da Eva. Ken tornò subito davanti a me, e a quel punto gl’infilai la lingua in bocca, subito imitata dalla mia nuova amica che fece lo stesso con Diego. Mentre il mio massaggiatore si toglieva la camicia, io gli abbassai i pantaloni e le mutande per prendere in mano la sua gran mazza, che iniziai poi a sfiorare con la punta delle dita. Subito dopo lui mi sfilò la parte superiore del costume, per poi infilarmi nuovamente la lingua in bocca, e a quel punto persi ogni barlume di pudore. Mi sistemai il più comodamente possibile sul lettino, per iniziare a leccare il bastone di Ken, che ben presto presi del tutto in bocca ricoprendolo della mia saliva. Lui m’infilò una mano fra i capelli, ma più per appoggiarsi che per cercare di dettare il ritmo, che del resto divenne quasi subito frenetico. Scoprii che riuscivo a godere anche solo succhiandogli il cazzo, infatti quando la mia mano scivolò dentro gli slip, la mia passera era bagnatissima, e bastò che un dito s’insinuasse fra le labbra per farmi fremere.
“A te non basta un dito.” mi disse Ken tirandomi delicatamente i capelli per farmi alzare.
“E secondo te cosa ci vuole ?” gli risposi riprendendogli la mazza in mano.
Lui finì di spogliarmi per poi stringermi a se palpandomi il culo, mentre Eva e Diego, anche loro completamente nudi, si toccavano fra le gambe baciandosi sul collo.
“Andiamo dentro.” disse Ken “Qui fuori ci potrebbero vedere.”
Presi per mano Eva la condussi al centro della stanza, dove la feci inginocchiare per mettermi subito dopo come lei, schiena contro schiena. I due ragazzi non persero un secondo, e si misero subito davanti a noi, piazzando le loro mazze davanti alle nostre bocche, che le accolsero ben volentieri. A differenza di prima, Ken mi mise tutte e due le mani fra i capelli non per appoggiarsi, ma per scoparmi letteralmente in bocca, facendomi sbavare in modo osceno.
“Ken dovresti sentire come succhia questa.” sentii dire al sudamericano rivolgendosi all’amico.
“E tu questa, anzi facciamo cambio, tanto per loro un cazzo vale un altro.”
I due si scambiarono il posto, così mi ritrovai davanti Diego che era dotato come Ken, ma che aveva un odore molto più forte, anche se non per questo sgradevole. Travolta dalla lussuria presi a succhiare con vigore la nerchia di Diego, facendo scivolare allo stesso tempo, una mano fra le gambe, per far scivolare dentro la passera un paio di dita.
I due ragazzi si scambiarono più volte il posto, trattandoci come due comuni puttane, ma a me non interessava in alcun modo quello che dicevano, mentre aspettavo d’esser scopata per poter finalmente godere a pieno dei loro cazzi.
“Quand’è che la finite di parlare e passate i fatti ?” disse all’improvviso Eva stanca di limitarsi ad un rapporto orale.
“Va bene salite sul letto, coi culi belli in alto.” le rispose Ken facendo un passo indietro.
Eva ed io ci sistemammo carponi, una di fronte all’altra, e mentre ci scambiavamo un languido bacio sulla bocca, i due ragazzi ci presero insieme, facendoci fare quasi un piccolo balzo in avanti, tanto fu la loro foga.
Alzando gli occhi scoprii che dietro di me c’era Ken, che mi tirava a se tenendomi per la parte superiore delle cosce, sbattendomi con una certa violenza. Diego con Eva faceva l’identica cosa, solo accompagnava ogni affondo con uno strano gemito, quasi simile a quello dei tennisti quando colpiscono con tutta la loro forza la pallina. I due ragazzi si scambiarono diverse volte il posto, così scoprii che mentre Ken era quasi un orologio tanto teneva sempre lo stesso ritmo, Diego dava sì meno colpi, ma molto più violenti, che mi facevano sussultare dal piacere. Per un attimo pensai a come doveva esser sconvolgente farsi sodomizzare dal sudamericano, ma quel minimo di pudore che m’era rimasto, m’impedì di passare ai fatti. Fu però poco dopo lui ad infilarmi il pollice nell’ano, e a quel punto la puttana che era in me uscì allo scoperto, senza più alcun ritegno.
“Le dita le usano i bambini.” gli dissi allargandomi le chiappe con le mani “A me piace il cazzo.”
“Ken mi aveva detto che sei una gran troia, ma non immaginavo sino a questo punto.” mi rispose appoggiando la cappella al buchetto “Quindi t’accontento subito. Tu chiudile la bocca col cazzo, perchè non voglio sentirle uscire un gemito mentre le rompo il culo.” disse poi all’amico.
Il canadese fece spostare Eva, per poi infilarmi tutto il cazzo in bocca, poi Diego m’afferrò saldamente per i fianchi, e mi ritrovai quasi tutta la sua mazza nel culo in meno d’un secondo.
Provai subito un gran dolore, ma l’avere la bocca piena m’impediva di poter dire qualcosa, ma già al terzo affondo dell’argentino sentii un brivido di piacere, che non sfuggì a chi mi stava sodomizzando, che mi tirò la testa indietro liberandomi da Ken.
“Certo che sei proprio una troia da culo.” mi disse dandomi un attimo di tregua “La tua amica ha un minimo di decenza, mentre tu sei solo da sbattere come meglio si vuole.”
“A me dispiace che tu abbia solo un cazzo.” gli risposi allungando una mano fino a sfiorargli i testicoli “Perchè io ho due buchi da riempire.”
“Allora vieni qui sopra.” m’ordinò Ken sdraiandosi quasi al centro del letto “Così vediamo se sei così puttana come dici.”
Io non mi feci ripetere due volte quelle parole, e quasi saltai addosso a Ken per prendergli la mazza con una mano e farla scivolare dentro la mia fica, dove entrò senza trovare nessun attrito, tanto ero bagnata. Subito dopo Diego si rimise dietro di me e mi sodomizzò nuovamente forse con ancora più violenza di prima, ma ormai ero ben aperta e il dolore durò solo qualche secondo.
“Mi spiace di non avere anch’io il cazzo.” mi disse Eva spingendomi la faccia contro il suo sesso “Però puoi sempre leccarmi la fica e credere che sia un’altra minchia.”
Diego e Ken mi scoparono senza mai darmi un attimo di tregua, mentre Eva quasi mi soffocava costringendomi a leccarle la passera stringendomi la testa fra le gambe. I due mi trattarono come forse dentro di me più desideravo, come una puttana da strada pronta a tutto per pochi soldi, arrivando anche a incularmi in due con Eva che mi riempiva la fica con la sua mano.
Travolta dalla lussuria più pura godevo senza alcun ritegno, incitando i due ad essere ancora più maschi, avendo orgasmi a ripetizione, che però non mi bastavano mai.
Alla fine mi ritrovai carponi sul letto, coi due stalloni ai fianchi che mi sborravano sulla faccia, e Eva che finiva di sfondarmi il culo usando tutta la mano. Diego mi costrinse poi a pulirgli la mazza a colpi di lingua, ma mentre cercavo di fare lo stesso con Ken, questi ricevette una telefonata.
“Cazzo i vostri mariti stanno attraccando al porto adesso.” disse dispiaciuto “Forse hanno incontrato mare grosso e sono stati costretti a rientrare in anticipo.”
“Non vale così ha scopato solo lei !” commentò Eva cercando il suo costume.
“Magari ha patito il mare e ora si mette a letto e dorme sino a domani.” le rispose Ken cercando un po’ di consolarla, ma soprattutto proponendo un nuovo incontro.
Eva e Ken uscirono quasi insieme, lasciandomi con Diego che aveva appena finito di rivestirsi.
“Riparti domenica ?” mi chiese prima d’andarsene.
“Si perchè ?”
“Domani sera vieni a questo indirizzo, ti farò provare qualcosa di diverso dal solito.”
“Cioè ?” chiesi prendendo il biglietto fra le dita.
“Ti sottometterò, ma tranquilla niente violenza fine a se stessa, però credimi dopo il culo ti farà male, ma del resto non credo che adesso non te ne faccia.”
In effetti il sedere mi doleva un pochino, ma accettai la proposta di Diego prima di farlo uscire ed aspettare il ritorno di Tommaso.
Mio marito quasi non s’incrociò col giovane stallone, e dopo sopportai con pazienza il racconto della sua battuta di pesca, ripensando a quanto ero stata a dir poco disponibile con Ken e Diego.
“E domani si replica !” pensai mentre Tommaso parlava di ami ed esche.

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