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Orgia

La storia di Monica – Cap. 6.0 – Finale

By 5 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Una volta tornata dal viaggio di nozze ebbi un momento di forte crisi esistenziale. Nonostante avessi più volte tradito Tommaso, la prima con ancora indosso l’abito nuziale, non riuscivo a riprendere quella che in fondo consideravo la mia vita, fatta anche di rapporti sessuali delle più svariate forme.
Come un automa mi dedicai anima e corpo al lavoro, riuscendo ad ottenere degli ottimi risultati in breve tempo, ma non provando poi alcuna gioia dalle mie vittorie.
La prima ad accorgersene fu Valeria, che vivendo con me non poteva non notare il mio cambiamento. La mia cameriera provò anche a stuzzicare la mia fantasia, ma la respinsi sempre, come se non amassi il sesso saffico.
La seconda fu Carla, la quale decise di passare direttamente alle maniere forti, ma come suo solito usando un piccolo stratagemma. La mia amica mi chiese infatti un ‘consulto’ per una pratica che non riusciva a portare a termine, pregandomi di portare anche Valeria alla quale voleva regalare dei vestiti che non usava più. Così con indosso un formale completo giacca e pantalone, uscì di casa accompagnata dalla mia cameriera che aveva scelto un abito decisamente corto, tanto che le chiesi se lo riteneva opportuno.
“Devo provare dei vestiti, quindi meno mi tolgo meno ci metto.” fu la sua lapidaria risposta.
Una volta arrivate da Carla lei mi confessò d’aver risolto la pratica qualche minuto prima, e che quindi potevamo rilassarci pensando ad altro.
“Ho proprio quello che ci vuole in momenti come questo.” mi disse tirando fuori uno spinello dalla borsetta.
“Ma io non fumo quella roba li !” le risposi alzandomi in piedi “Anche perché non la reggo.”
“Dai un tiro non ha mai ucciso nessuno.” continuò lei spalleggiata da Valeria “E poi magari ti fa anche bene visto che sei più rigida di un pezzo di legno !”
Anche se non affatto convinta dalle due donne, feci un paio di tiri di quella canna, e com’era facilmente prevedibile, persi il lume della ragione. Iniziai a raccontare delle mie avventure con Eva, Ken e Diego durante la mia permanenza al resort, tralasciando per fortuna la sottomissione all’argentino, e di come quel rapporto m’avesse profondamente scossa.
“Quant’è che non ti fai una scopata come si deve ?” mi chiese Valeria dopo aver spento un secondo spinello.
“Da quando sono tornata dal viaggio di nozze.” le risposi ridacchiando.
“E non credi che sia giunto il momento di finirla con questa stupida clausura ?”
“Anche se fosse non vedo uomini, quindi di che parli.”
“Tu chiedi Carla provvede.” mi disse la mia collega andando ad aprire una porta “Loro sono Jason, Rob e Isaac, tre miei amici ben felici di esaudire il tuo desiderio.”
I tre erano i classici fusti di colore che piacevano tanto a Carla, e sicuramente la loro dote migliore era ancora chiusa nei pantaloni. Senza più alcun freno inibitore abbracciai molto calorosamente i tre ragazzi, per poi infilare la lingua in bocca ad Isaac che avevo lasciato per ultimo. Mentre le Carla si metteva a ballare con Jason, e lo stesso faceva Valeria con Rob, io continuavo ad avvinghiarmi col terzo che mi stringeva a se, dopo aver poggiato le mani sul mio culo. Nonostante entrambi indossassimo dei pantaloni, sentivo fin troppo bene il suo pacco premermi contro, e già immaginavo il momento del sesso vero e proprio.
Quando Carla e Valeria, coi loro abiti quasi arrotolati alla vita e i perizomi ben in vista, s’avvicinarono a me, quasi mi dispiacque dover lasciare Isaac.
“Stasera ti facciamo tornare in te.” mi disse Valeria sfilandomi la giacca.
“Secondo me hai solo bisogno di una bella scopata.” le rispose Carla abbassandomi pantaloni e mutandine sino alle caviglie.
Libera da ogni residuo pudore mi piegai in avanti mettendo il sedere ben in mostra, e feci scendere i pantaloni di Isaac mentre i miei finivano per terra. Com’era facilmente prevedibile, il ragazzo aveva una gran mazza, ed accoglierla fra le labbra mi sembrò la cosa più naturale del mondo. Mentre mi rifacevo almeno la bocca dopo la mia stupida astinenza, i quattro ‘guardoni’ si divertirono a toccarmi il culo, facendomi sentire le loro dita anche fra le gambe, sino a farmi quasi piegare le gambe dall’eccitazione.
“Amico mio questa ti conviene scopartela subito prima che svenga.” disse uno dei due ragazzi che erano dietro di me ad Isaac.
“Hai proprio ragione.” gli rispose il nero che stavo spompinando “Vediamo se con un po’ di cazzo si calma.”
Isaac mi fece piegare sul mobile bar per poi mettersi dietro di me, ed infilarmi il suo randello dentro la passera mentre mi teneva per i fianchi. La mia voglia di sesso era tale, che ebbi quasi un orgasmo solo sentendo tutta la nerchia di Isaac dentro di me.
“Sii scopami ! Dammi tutto il tuo gran cazzo!” urlai come una liberazione.
“Sentila la puttana repressa !” disse sedendosi sul mobile bar Valeria che mi mise la passera davanti alla faccia “Adesso tu e Rob mi leccate per bene la fica, altrimenti mi prendo quello che ti sta scopando scopando tutto per me.”
Pur sapendo che le minacce della mia amica erano più false di una moneta da tre euro, allungai il collo per poter arrivare fra le sue gambe, ed iniziai a leccarle la passera con Rob, che però era più interessato alla mia bocca che altro. Ben presto le mie due amiche ed io ci ritrovammo appoggiate o sedute sul mobile bar, coi tre ragazzi che ci scopavano a turno, facendosi sentire delle perfette troie. Del resto Carla non li aveva invitati per discutere di filosofia, ma fare del sesso sfrenato, ed io sconvolta com’ero non desideravo altro.
“Dai andiamo sul letto, voglio stare comoda.” disse all’improvviso Carla per poi prendere per mano Valeria e me.
Una volta in camera ci mettemmo tutte e tre carponi, e i ragazzi non persero tempo a mettersi dietro di noi per fotterci. Il primo a prendermi fu Isaac che amava stringermi per i fianchi per poi affondare a tutta forza dentro di me e uscirne quasi lentamente lasciando dentro la sola cappella. Dopo di lui fu il turno di Rob, che dei tre era il più dotato, ma allo stesso tempo il più calmo, anche perché con quel randello che aveva fra le gambe poteva fare davvero male. L’ultimo fu Jason che al contrario era quasi un animale, che preferiva tenermi per le spalle o per i capelli, tenendo un ritmo quasi furibondo.
In mezzo alle due mie amiche godevo chiunque ci fosse dietro di me, e per un attimo pensai a quanto fossi stata stupida nel voler reprimere la mia vera indole, che in quei momenti stava prendendo il sopravvento.
Quando Rob mi fece girare prendendomi per le caviglie stavo per raggiungere il secondo orgasmo, ma non dovetti aspettare molto. Lui in fatti mi passò prima più volte la lingua per tutta la lunghezza della passera, per poi mettersi sopra di me e penetrarmi neanche l’avessi di burro. Non riuscii ad urlare solo perché Carla mi chiuse la bocca usando la sua, mentre Valeria era più o meno nella mia stessa situazione con Jason che la sbatteva senza darle tregua.
Ebbi un orgasmo a dir poco meraviglioso, e non solo grazie a Rob che mi scopò sino a che non raggiungessi l’apice del piacere, ma anche grazie a Carla che quasi mi coccolò sino alla fine.
Non ebbi però troppo tempo per riprendermi che Rob si mise in ginocchio sopra di me, col suo bel cannone vicino alla mia faccia.
“Voglio la tua sborra.” gli dissi allungando il collo per potergli prendere almeno la cappella in bocca.
Riuscii a far scorrere qualche volta le labbra su quell’asta, prima di ritrovarmi la bocca piena del suo sperma, che era così abbondante da impedirmi di mandarlo giù tutto insieme. Dopo Rob fu il turno di Isaac ad usarmi come svuotapalle, ed infine Jason che fu anche il più generoso.
“Non mi dire che vuoi tenerti tutto per te.” mi disse Valeria prima di darmi un lungo bacio in bocca, seguita a ruota da Carla, che però volle anche punirmi per la mia ingordigia.
“Ragazzi come avrete capito Monica è una gran troia che viene da un periodo d’astinenza.” disse ai tre colored la padrona di casa dopo aver preso Valeria per mano per andarsi a sedere davanti al letto “Quello che dovete fare è scoparla fino alla morte, e rompetele anche il culo tanto non si sa quanto le piace prenderlo dietro. In altre parole per quanto possa essere puttana dentro, voi siete in tre quindi voglio che la lasciate distrutta e senza neanche la forza di respirare.”
Le parole di Carla mi colpirono profondamente, non tanto perché di fatto mi lasciava in balia di quei tre ragazzi, ma perché in fondo non aveva detto nulla di sbagliato. Dentro di me non desideravo altro che esser posseduta da quei stalloni, volendo solo sentire le loro bestie scorrermi dentro, senza dare alcuna importanza a dove entravano e uscivano, tanto avrei goduto i ogni modo e maniera.
Non appena mi misi in ginocchio nel centro del letto, Jason si piazzò davanti a me, e non gli diedi il tempo di dire nulla, che già gli stavo succhiando il cazzo. Gli altri due non persero un secondo e si sistemarono ai miei fianchi, in modo che potessi segarli entrambi mentre Jason mi spingeva in gola la sua mazza. I tre iniziarono quasi a contendersi la mia bocca, sino a quando Carla non volle che iniziassero a scoparmi, e non certo sdraiata sul letto.
“Isaac e Rob sollevate Monica, così Rob può sbattersela un po’, tanto per iniziare.”
Mi ritrovai così fra le braccia dei due meno dotati, e subito dopo Rob m’infilò il suo randello fra le gambe.
“Lo so che stai godendo come una pazza.” mi sussurrò Jason in un orecchio “E so che non vedi l’ora che te lo metta nel culo.”
Non osai rispondergli per paura che quando fosse stato il suo turno, m’avrebbe fatto ancor più male di quello che aveva in mente, ma la mia mente tornò a quando era stato Stefano a sodomizzarmi brutalmente il giorno delle nozze, facendomi però poi godere come una pazza.
Sia Jason che Isaac non avevano però voglia di fare troppo da spettatori, così mi sistemarono carponi al centro del letto, dopodiché iniziarono a ‘girarmi intorno, scopandomi a turno nella passera e in bocca, mentre masturbavo quello ‘libero’. Quando vidi il più brutale del terzetto mettersi dietro di me, compresi subito le sue intenzioni, ma non per questo le sue parole non m’impaurirono.
“Chiudile la bocca col cazzo.” disse Jason a Isaac che avevo di fronte “Non voglio sentirle uscire un gemito mentre le apro il culo.”
Mentre Isaac mi spingeva tutta la mazza in gola, l’altro ebbe la sola delicatezza di far cadere un po’ di saliva sul mio buchetto, prima di poggiarci contro la cappella, e cercai di rilassarmi il più possibile mentre sentivo che questa m’entrava nel retto. Da gran bastardo mi prese per le spalle per poi spingere con tutta la sua forza, facendomi tanto male che quasi mi misi a piangere, ma non contento di tutto ciò, ripeté più volte la penetrazione, sino a quando non fu completa.
Il suo fare così violento, unito forse agli spinelli che avevo fumato, mi fece finire in uno stato di quasi semincoscienza, che finì quando Rob prese il posto di Jason. Se fino a quel momento Rob era stato il più gentile dei tre, da quel punto in avanti fu il vero maschio dominante, perché non solo mi sodomizzò come avevo fatto poco prima l’amico, ma mi prese per i capelli in modo che avessi la bocca libera.
“Di troie ne ho conosciute a centinaia, ma tu le batti tutte.” mi disse tirandomi a se.
“Siete tre incapaci.” ribattei per provocarli in una sfida senza alcun senso “Tre cazzi e ho la fica vuota, com’è avete paura di venire subito ?”
“Vieni qui sopra puttana che non sei altro.” urlò Isaac sdraiandosi davanti a me “E voi due vedete di farle il culo come si deve.”
M’impalai sulla mazza di Isaac aspettando che uno degli altri mi sodomizzasse con brutalità, ma del resto ero stata io ad istigarli ed ora non potevo aspettarmi altro, se non essere scopata con tutta la forza che quei tre avevano addosso. Mentre Rob riprendeva ad incularmi vi vidi per un attimo in uno specchio, e forse per la prima volta in vita mia compresi chi ero.
Se all’inizio della mia carriera avevo usato il sesso per andare avanti, oggi era di fatto la mia droga, qualcosa di cui non potevo fare a meno, e non mi bastava più quello ‘tradizionale’ ma volevo spingermi sempre più in la, come a voler continuamente cercare un nuovo limite da superare.
In quel momento ero circondata da tre uomini che mi stavano sbattendo senza alcuna cura per la mia persona, ma stavo godendo, così come succedeva quando ero con una come Valeria, o uno sfigato come Patrizio. Di fatto ero io ad usare loro e non viceversa, in quello che ormai era quasi un ballo con quattro solisti che facevano a gara per primeggiare.
Isaac, Jason e Rob mi presero più volte, scambiandosi anche il posto, ma di loro m’importava sempre meno, L’unico mio pensiero era indirizzato al piacere, nel quale mi ero avvolta come se fosse una calda coperta in una giornata invernale.
Non dissi nulla neanche quando mi ritrovai seduta sul bordo del letto, con loro tre che mi schizzavano in faccia e sul seno il loro orgasmo, anche se poi crollai e non mi resi conto che erano usciti con Valeria.
Carla chiamò mio marito dicendogli che mi ero sentita un po’ male, ma di non preoccuparsi perché avrei dormito da lei, poi quasi mi trascinò sotto la doccia, dove ripresi possesso delle mie facoltà mentali.
Dopo essermi ben lavata mi buttai sul suo letto dove m’addormentai quasi subito, con lei che mi coccolava come se fossi una bambina.
Mi svegliai tardi per trovare Carla già in piedi pronta a farmi un buon caffè.
“Valeria mi ha detto di Tommaso, ma stai tranquilla con me il tuo segreto è in una tomba. Credimi però se ti dico che non avevo idea di quello che potevi combinare con quei tre, insomma ieri sera sembravi una ninfomane direi anche un po’ pazza, alla quale il cazzo non basta mai.” mi disse dopo che avevo finito il caffè “Non voglio neanche giudicarti, in fondo non sono meglio di te, al limite non ho un marito, ma questo forse è solo un dettaglio.”
“Carla non so cosa m’è preso ieri sera, perché va bene scopare, e sia chiaro m’è sempre piaciuto, ma non mi sono mai comportata così, e non credo sia colpa solo delle canne. Stare con uno come Tommaso a volte è anche piacevole, insomma lui è uno col quale si può parlare di tutto, o andare a teatro o fare altro, però a letto è solo una presenza. Di buono c’è che non da importanza a quel che faccio senza di lui, anche se ieri ho esagerato.”
Continuammo a parlare da vecchie amiche, e lei mi fu di grande aiuto per comprendere meglio me stessa, visto che a modo suo aveva giù vissuto certi momenti della vita, che io stavo affrontando con qualche anno di ritardo.
“Programmi per stasera ?” mi chiese mentre stavo uscendo per tornare a casa mia.
“Credo che chiamerò Stefano, se non altro perché è da quando sono tornata che non lo sento. Se poi mi porta a letto tanto di guadagnato, il suo cazzo lo conosco bene e m’ha sempre fatto godere, anche quando è brutale, ma del resto è stato proprio lui a farmi capire chi sono realmente dentro, quando mi ha quasi violentata nel sottoscala.”
“Contenta te contenti tutti.” mi rispose Carla prima di salutarmi.
Telefonai a Stefano non appena entrai nell’ascensore, e presi un appuntamento da lui nel primo pomeriggio, già sapendo come sarebbe andata a finire, ma del resto non andavo certo da lui a parlare di filosofia.

Fine

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
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