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Monica capitolo 1 come ci conoscemmo

By 31 Gennaio 2023No Comments

Monica era una ragazza cicciottella, un bel visino ma un fisico morbido che faceva sì che i ragazzi non fossero interessati a lei. In 5 anni di ragioneria non aveva avuto un ragazzo anche perché il suo aspetto fisico la rendeva molto insicura. Non si sentiva poi di vestirsi in modo vistoso perché l’unica volta che lo aveva fatto per andare ad una festa delle superiori era stata presa molto in giro dai compagni. Quando la conobbi però mi piacque parecchio il suo volto da angioletto con due occhi azzurri come il mare contornati da una cascata di riccioli biondi. Eravamo a Tropea in campeggio in vacanza premio dopo la maturità. Lei con 4 compagne ed io con altrettanti compagni di classe.
Avevamo messo la tenda in una piazzola del campeggio due giorni prima e facevamo vita di mare quando tornando all’ora di pranzo trovammo nella piazzola di fianco il gruppo delle ragazze che aveva appena scaricato la loro roba e stava cominciando, con risultati non proprio eccellenti, a tentare di montare la tenda. Ovviamente ci offrimmo di aiutarle anche perché almeno un paio di loro erano molto carine. Io rimasi fulminato invece dal suo volto ignorando il fisico non proprio statuario. Nel giro di breve le due tende delle ragazze furono montate ed andammo a mangiare insieme. Per tutta la vacanza i due gruppi vissero in simbiosi, e si formarono due coppie. Io, Marco, provai ad entrare nelle grazie di Monica ma lei si chiudeva a riccio temendo che la stessi prendendo in giro. La vacanza finì, non c’erano i cellulari e ci scambiammo indirizzi e numeri di telefono ma noi venivamo dal nord e loro da Roma per cui in breve, terminata la vacanza e nonostante i buoni propositi, passati un paio di mesi non ci sentimmo più.
A novembre, con l’apertura dell’anno scolastico, mi trasferii in una città universitaria distante circa 200 chilometri da dove abitavo. Un giorno girando con un aio di compagni di corso per conoscere un pochino la città, me la trovai di fronte. Aveva perso 6 chili in quei tre mesi post vacanza ed il fisico, pur non da modella era diventato sicuramente più piacevole. Quando mi vide mi si fiondò addosso abbracciandomi e baciandomi sulla guancia. Per farla breve ci mettemmo d’accordo per andare a mangiare una pizza la sera stessa, entrambi eravamo alloggiati in un collegio universitario per studenti fuori sede. Finimmo la pizza e la scintilla era scoccata. Uscendo dal locale ci tenevamo per mano e feci la prima mossa sfiorandole le labbra con un bacio di saluto sotto il suo collegio. Lei rispose non sottraendosi ma incollando le sue labbra alle mie e facendo mulinare la sua lingua. Fu un bacio che mi sconvolse e viscere, avevo avuto altre ragazze facendoci anche l’amore ma Monica era quella che mi provocava sensazioni mai provate prima. Mi prese per mano e mi portò nella sua stanza che condivideva con un’altra ragazza che però quel giorno era tornata a casa sua. Ci sedemmo sul letto, Monica mi guardò negli occhi e mi disse: “sono vergine e non ho mai avuto un ragazzo ma ho voglia di divertirmi e tu mi sei piaciuto fin dal primo momento della vacanza perché ti sei sempre mostrato interessato e non mi rendevi in giro, rimpiango di averti tenuto a distanza, voglio recuperare il temo perduto ma devi aiutarmi e fare con dolcezza”.
Fu una prima volta estremamente delicata, Monica pur vergine dopo un primo momento di dolore, era molto lubrificata mi confessò poi che si masturbava da quando aveva 14 anni e con grande piacere. La penetrai cercando di non farle male ed alla fine della nottata avevamo scopato 5 volte. Era un turbine, non aveva mai fatto pompini ma “mi sono molto esercitata” mi disse ridendo. Una delle 5 volte fu in culo. In pratica era passata da 0 a tutto in una serata. La sua indole era portatissima per il sesso e ne aveva sempre più voglia. CI mettemmo insieme quel giorno ed oggi a distanza di 40 anni siamo ancora sposati ma in mezzo, ovviamente, c’è un mondo. Non lo posso e voglio raccontare tutto ma vi narrerò qualche episodio.
Come dicevo sopra non riuscivo a star dietro alla esuberanza di Monica così cominciammo ad usare surrogati, lei non voleva farlo con altri ma mi rendevo conto che era un sacrificio. Un giorno arrivai alla determinazione che prima o poi l’avrei persa e che avrei dovuto cercare di gestire a cosa e le parlai.
In pratica le dissi che non volevo perderla ma che capivo che il suo appetito sessuale così abbondante non riuscivo a soddisfarlo, che i surrogati di gomma erano qualcosa che non avrebbero potuto durare per sempre e che prima di essere tradito di nascosto preferivo che lei si facesse anche delle scopate extra basta che non lo facesse alle mie spalle. Monica mi guardò esterrefatta poi capì che quello che stavo dicendo era per noi e i rispose che non voleva ma che la mia analisi era corretta. Non voleva perdermi e si lasciò convincere. Da lì diventai un cuckold, almeno parzialmente. La prima volta fu con un mio compagno di corso greco. Quando la vedeva le faceva sempre un sacco di complimenti e mi chiedeva particolari della nostra intimità, particolari che gli negavo lasciano intorno a Monica un’aura di mistero che consentiva a Dimitri di pensare ed immaginare quanto volesse. Un giorno dissi a Monica che secondo me Dimitri avrebbe potuto essere quello buono per cominciare l’esperienza di cui avevamo parlato. Ci pensò su una settimana poi mi disse che aveva deciso di accettare ma che non voleva farlo solo con Dimitri, se si doveva lanciare dovevo esserci anche io e partecipare ovviamente. Ci mettemmo d’accordo per far si che sembrasse casuale così lei venne da me una sera nella quale avrebbe dovuto venire Dimitri a studiare da me. Ci mettemmo a scopare poco prima dell’orario previsto per l’arrivo del mio compagno di corso. La porta non era chiusa a chiave così Dimitri quando entrò trovò Monica che mi stava cavalcando dandomi le spalle (posizione scelta da lei). IO avevo le mani che le stavano impastando le belle tette della quarta misura pizzicandole i capezzoli. Lei stava gemendo e quando si trovò Dimitri a tre metri gli fece l’occhiolino ed un cenno col dito di entrare. Dimitri non aspettava altro, si spogliò n un lampo e col cazzo già dritto si mise davanti a Monica che iniziò a succhiarglielo. La serata ci vide intrecciati con Monica impegnata in doppi pompini, doppie penetrazioni ed una serie di combinazioni da Kamasutra avanzato. Finito il divertimento, Dimitri si sciacquò e ci salutò. Monica mi baciò teneramente: “sei un tesoro, grazie mi sono proprio divertita. Se dovesse capitare il contrario sei libero di scoparti anche le mie amiche se vuoi, basta che me lo dici prima”.
Quello fu l’inizio di una lunga serie di cazzi di ogni dimensione che Monica prese, esplorò anche l’area saffica condividendo con me ragazze che aveva agganciate.
Finimmo entrambi l’università ed entrammo nel mondo del lavoro a Milano, trovammo un piccolo appartamento e le attività “ludiche” causa impegni lavorativi e stanchezza per orari assurdi, si diradarono.
Monica era entrata in uno studio di commercialisti con l’obbiettivo di diventare associata per cui non si risparmiava, io invece lavoravo in una multinazionale del ramo delle costruzioni e per il mio ruolo mi capitava di andare in trasferta per qualche giorno ogni due settimane.
Nei weekend concentrammo il tempo dedicato al sesso, passando per cinema porno, sexy shop ed infine club privé.
Giunti a 40 anni ed in previsione di una riunione fra compagni di classe per il ventennale della maturità, Monica aveva raggiunto il suo obbiettivo, era dimagrita ancora 5 chili, andava in palestra ed era molto tonica. Il viso angelico era rimasto e con la sua quarta di seno non c’era uomo etero (ed anche qualche donna) che non la guardasse un paio di volte quando la incrociava.
Monica mi propose di accompagnarla a Roma per il weekend in cui si sarebbe rivista a cena con i compagni di classe. “Li voglio far sbavare tutti quei maschietti che all’epoca non mi degnavano, devi aiutarmi”.
“Li farai sbavare sicuramente, sei splendida” le risposi.
“No voglio proprio che gli venga il cazzo duro poi, se ce ne fosse uno che vale la pena, me lo porterò nel residence dove abbiamo affittato la camera e mi scoperete insieme. Voglio che oltre ad essere figa sia molto sensuale un look estremo”.
La aiutai, già aveva un piercing all’ombelico che mi stimolava molto, mi chiese di procurare un tatuaggio tribale di quelli trasferibili per farselo mettere sul fondo schiena, aggiunse una catenella dorata in vita come quelle delle attrici dei film porno francesi anni 80 che aveva visto a volte con i compagni di classe, un’altra alla caviglia sinistra e si truccò con cura. Era estate ed era già abbronzata, decise di indossare un completino
Di pizzo nera tanga e reggiseno trasparenti, una camicetta bianca abbastanza strizzata e sbottonata al punto giusto, una mini elasticizzata a vita bassa in modo che sia il tatuaggio che la catenina spuntassero nella striscia fra la camicetta e la gonna. Scelse un paio di sandaletti dorati con tacco a stiletto da 10cm.
Sarei potuto venire solo guardandola.
“Mi accompagni?” mi chiese. Salimmo in macchina con il portiere del residence che non le staccò un attimo gli occhi di dosso chiedendoci se avevamo bisogno di qualcosa puri di averla a tiro per qualche secondo in più.
Raggiungemmo il ristorante, prima di scendere mi diede un bacio e mi chiese “come vado?”
La mia risposta fu che se doveva convincere qualche maschietto a scoparla potevo restare lì perché 5 minuti sarebbero stati anche troppi. Fece un largo sorriso, mi strizzò l’occhio e scese dall’auto. Erano già arrivati diversi compagni e compagne e c’era un capannello in cui si salutavano con grandi baci ed abbracci. Monica scese e si incamminò verso di loro, sulle prime ai maschi cadde la mascella e non la riconobbero ma appena aprì bocca per salutare si fece la fila per baciarla ed abbracciarla. Si girò verso di me e mi salutò.
Tornai in albergo curioso di sapere chi si sarebbe scopata quella sera.
All’una di notte sentii dei rumori, risate e quattro voci, oltre a quella di Monica due maschili ed una femminile.
Entrarono ed erano tutti abbastanza alticci, Monica me li presentò. La ragazza si chiamava Gianna, i due uomini Michele e Franco. Monica mise su un po’ di musica e cominciò, seguita da Gianna, una rossa di un metro e settanta con gambe lunghe e poco seno, uno spogliarello fino a restare con le sole scarpe ed il completino intimo. Gianna non indossava reggiseno così restò a seno nudo. A quel punto le ragazze si intrecciarono e si baciarono in bocca. Dopo un paio di minuti di questo annodamento fra le due donne, Gianna si staccò e disse: “non ci sono limiti, Monica mi ha detto che suo marito non è geloso ed è un tipo che mi piace, cominciamo a divertirci”. Finito che ebbe di parlare si avvicinò a me, mi baciò in bocca e cominciò a controllare come fossi dotato, pochi secondi ed i miei pantaloni scesero grazie alla maestria di Gianna nello slacciarmeli. Intanto Monica aveva cominciato a baciare Michele strusciandosi su di lui mentre Franco le si era appiccicato dietro facendole sentire il cazzo in piena erezione attraverso i pantaloni.
In poco temo pil mio cazzo finì nella bocca di Gianna mentre quella di Monica era piena dei due piselloni dei suoi compagni che erano ben dotati pur senza essere extra.
Monica estrasse dal comodino diverse confezioni di preservativi, ce ne porse uno per ciascuno e ci invitò a metterceli perché lei e Gianna avevano voglia di cazzo.
Monica e Gianna si misero a pecorina, io cominciai a stantuffare Gianna mentre Franco era nella mia stessa posizione riempendo la figa di Monica, Michele in mezzo veniva spompinato dalle due donne che non disdegnavano la sua cappella e le rispettive lingue. Monica partì dai coglioni di Michele succhiandoli e mordicchiandoli per bene mentre Gianna si dedicava alla cappella alternando leccate a succhiotti, poi una salì e l’altra scese fino ad incrociarsi e baciarsi a metà fusto. Dopo 5 minuti Michele e Franco si scambiarono di posto mentre sentii Gianna che stava venendo una prima volta. Io ero molto vicino a venire e quando Monica emise mugolii inconfondibili venni in figa a Gianna riempiendo il preservativo, nel breve giro di pochi secondi anche Franco e Michele raggiunsero l’orgasmo. Monica si sfilò dal cazzo ormai barzotto dell’uomo e camminando sui vertiginosi tacchi andò verso il frigorifero da cui estrasse una bottiglia di acqua ed una di vino chiedendo se qualcuno avesse sete. Bevemmo tutti qualcosa poi Gianna mi disse che Franco era il suo compagno e che Michele era il loro bull. Riprendemmo 10 minuti dopo, entrambe le donne vollero provare tre cazzi insieme, Gianna prese il mio e quello di Michele in figa in contemporanea poi io passai al culo. Ogni uomo lo mise in tutti e tre i buchi delle due donne ed ognuno ebbe diversi orgasmi, per l’ultimo, ormai poche gocce rimaste nei nostri coglioni, Gianna e Monica si fecero sborrare in faccia e sulle tette (principalmente di Monica visto che Gianna era quasi piatta, poi si ripulirono a vicenda e mentre e Gianna baciò Franco con i residui di sperma che aveva in bocca facendosi poi leccare seno e volto per pulire le poche gocce rimaste, Monica mi si avvicinò. Non avevamo mai fatto quella pratica ma mi eccitava molto, mi guardò e mi disse “vuoi farlo anche tu?”. Le risposi affermativamente, allora mi prese la testa e se la tirò sul seno ordinandomi di estrarre la lingua cosa che feci subito. Sarà stato che la sborra rimasta era poca ma non mi diede alcun fastidio anzi mi augurai che ci avremmo riprovato e che avrei voluto leccare più sperma dal volto e dal seno di Monica.
Finita la pulitura, Monica e Gianna andarono a farsi una doccia insieme mentre Franco e Michele si rivestivano, io restai con i soli boxer non dovendo uscire. Terminata la doccia ed asciugatesi Monica e Gianna tornarono nella stanza e ci salutammo con un invito per il giorno dopo per recarci alla villa di Gianna e Franco.
Ma questa parte ve la racconterò nel prossimo racconto.

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