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OrgiaRacconti GayTrio

128 – Io etero in una sauna gay

By 10 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un uomo di 56 anni, mi chiamo Mario, separato da alcuni anni, sono sempre stato etero, ma da un po’ di tempo sono attratto in maniera molto forte dai giovani maschietti gay o bisex. Vivo in una cittadina di provincia e questa mia nuova tendenza e’ un segreto unicamente mio. Di recente sono entrato in qualche sito gay e mi sono guardato qualche centinaia di giovani ragazzi nudi.
Ho anche inserito qualche annuncio, ma poi, al momento di concludere mi sono sempre tirato indietro lasciando che a lavorare fosse solo la fantasia. Due mesi fa, entrando in uno di questi siti, lessi che nelle saune era abbastanza facile fare conoscenze maschili . Presi il coraggio a quattro mani ed un pomeriggio di metà agosto mi recai nella città vicina in cui era presente una sauna gay. Davanti alla porta, prima di suonare il campanello, ricordo che le gambe mi tremavano. Poi mi decisi e suonai, entrai, percorsi un breve corridoio in penombra alla fine del quale c’era la reception. Al di là della finestrella un giovane ragazzo a torso nudo con un asciugamano legato ai fianchi. Mi accolse con un sorriso cordiale e confidenziale, quasi a volermi infondere coraggio. Mi chiese un documento e mi iscrisse al Club. Mi aprì la porta d’accesso agli spogliatoi consegnandomi una chiave, un asciugamani e delle ciabatte. La stanza era in penombra e si vedevano tre file di armadietti, arrivai al mio, iniziai a spogliarmi lentamente, un po’ agitato e anche parecchio imbarazzato dalla presenza di altri uomini nudi. Mi avvolsi l’asciugamano ai fianchi e piano piano entrai nella prima grande stanza. Sulla destra, il bancone del bar e alcuni ragazzi seduti su degli alti sgabelli che mostravano chiaramente i loro attributi che spuntavano da sotto il corto asciugamani. Attraversai quella camera e mi trovai in un altro locale, dove sotto una luce soffusa di colore blu vi era una grande vasca idromassaggio. All’interno alcuni uomini nudi si scambiavano sguardi significativi. Attorno a detta vasca, altri uomini che passeggiavano guardandosi attorno. Superai la zona vasca e salii alcuni scalini che mi portarono in un corridoio illuminato fiocamente con una luce di colore rosso. A destra e a sinistra una dietro l’altra, delle porte, alcune chiuse e altre aperte. Sulle porte aperte era accesa una luce di colore verde mentre in quelle chiuse la luce era di colore rosso acceso. Come me, altri uomini e diversi ragazzi molto giovani passavano davanti alle porte aperte e ci in filavano la testa per vedere se dentro c’era qualcuno. Durante questa prima ispezione incrociai un ragazzo dal viso effeminato, con i capelli mossi, biondi e lunghi fin sulle spalle. Il giovane mi attrasse in modo particolare e i nostri sguardi si incrociarono, dimostrando un reciproco interesse. Mi sentii eccitato. Ne notai altri due, poi solo uomini della mia età. No, quelli non mi interessavano. Entrai in uno stanzino libero e spensi la debole luce, mi sedetti sul lettino lasciando la porta aperta. Vedevo il movimento all’esterno ed i vari ammiccamenti. Mi sentivo veramente molto eccitato ed ero parecchio elettrizzato anche dalla particolare atmosfera, che si respirava in quell’ambiente. Notai che non ero più imbarazzato, in fondo tutti erano lì per lo stesso mio motivo. Mentre dal mio buio guardavo il passeggio esterno vidi dinanzi alla porta del mio stanzino il ragazzo dai capelli lunghi. Con un filo di voce mi chiese se disturbava e senza attendere la mia risposta intanto era già entrato chiudendosi la porta alle spalle. Mi alzai e per vederlo meglio, accesi la debole luce. Mi guardò con i suoi occhi che ora vedevo azzurri, si presentò dicendomi di chiamarsi Enrico, quindi si tolse con noncuranza l’asciugamani. Che capolavoro della natura, era bellissimo, molto snello ,completamente liscio e depilato dappertutto, il cazzo semieretto mezzo incappucciato che mi pareva grande come il suo braccio. Lui, nonostante la giovanissima età, dimostrava padronanza della situazione e infatti mi si avvicinò togliendomi l’asciugamano, poi mi prese il volto tra le mani e mi baciò in bocca, con la massima delicatezza, ma con altrettanta decisione. Risposi a quel bacio con passione, la sua lingua si inturcinava alla mia e mi pareva che mi scandagliasse oltre al palato anche la gola. Con un maschio era per me una sensazione mai provata, a volte mi era successo di pensarci e la cosa mi aveva sempre creato un certo senso di ribrezzo, invece non fu affatto così, anzi, fu una cosa realmente meravigliosa. Ci baciammo a lungo, sentivo il suo cazzo durissimo premere contro la mia pancia. Ero frastornato, mi sembrava di sognare. Enrico mi chiese se ero nuovo di quell’ambiente ed io gli risposi che in effetti non c’ero mai stato, era la mia prima volta. Eravamo in piedi, lui un po’ più basso di me. Ad tratto salì in piedi sul lettino e mi trovai davanti alla faccia il suo stupendo cazzo; lunghissimo, grosso, con la cappella notevole. Non l’avevo mai fatto in vita mia ma forse fu la naturalezza dettata dalla passione a farmi spalancare la bocca e ad accoglierlo facendomelo scivolare fino in gola. Enrico iniziò a scoparmi in bocca, entrava lentamente scivolandomi sulla lingua fin quando sentivo la grossa cappella sbattermi in fondo alla gola. Non riuscivo a prenderglielo tutto ma quasi, io lo leccavo e succhiavo con avidità, mi godevo pienamente quel capolavoro della natura che, durissimo mi entrava dentro fin quasi a soffocarmi. Ad un tratto sentimmo bussare alla porta. Enrico non si agitò più di tanto, tranquillo, scese dal lettino ed aprì, erano i due ragazzi incrociati in corridoio, diciamo gli altri due che in qualche modo mi avevano colpito per la loro bellezza e naturalmente per la loro magnifica gioventù. Entrarono, baciarono entrambi Enrico e si presentarono: Luciano e Giovanni. Il primo iniziò subito a leccarmi i capezzoli, mentre il secondo si mise a leccarmi la schiena. Enrico invece aveva ripreso a baciarmi in bocca. Mi stesero sul lettino e da quel momento ebbe inizio la mia prima vera esperienza bisex. Fui scopato nel culo da Enrico che mi entrò dentro dopo lunga ed estenuante preparazione, nonostante tutto quando spinse il suo bazooka nel mio sfintere ebbi la sensazione che il mio povero ano vergine si strappasse. Lui, molto abile, non smise mai di sfondarmi, lo faceva in modo autoritario e un pochino pure violento, poi poco alla volta, molto stimolato dalla situazione altamente erotica, iniziai a percepire un sottile piacere che prese lentamente il posto del precedente forte e lancinante dolore. Luciano e Giovanni non mi davano letteralmente respiro, essi si alternavano ficcandomi il cazzo in bocca, io non capivo più nulla, ero in preda ad un piacere che mi toglieva le forze. Sentivo Il cazzo immenso di Enrico che mi scivolava dentro e fuori come se il mio culo fosse una figa slabbrata e questo mi mandava in estasi. Ero stuzzicato e stimolato anche dalle voci di piacere e dalle esclamazioni che si udivano provenire dagli stanzini attigui al nostro. Enrico mi stantuffava nel culo con foga e sempre più rapidamente, anch’io con la bocca piena mugolavo ad alta voce, ormai libero da tabù e da imbarazzi vari. Mi accorsi che il mio cazzo, molle fino a poco prima ora aveva preso vita ed era durissimo. Enrico ad un certo punto decise di uscire dal mio culo per lasciare il suo posto all’amico Giovanni, un pelo meno dotato in lunghezza ma bello largo, anche con lui continuai a godere come un matto. Ero la loro troia e fu così che mentre Giovanni me lo sbatteva in culo Luciano mi entrava in gola così profondamente da farmi venire i conati di vomito. Ad un tratto sentii lo schizzo di Luciano che mi veniva in bocca, feci per spostarmi, ma Enrico mi tenne ferma la testa obbligandomi ad ingoiare la caldissima sborrata del suo amico. Enrico, che prima non era venuto decise di infilarmi il suo cazzone in bocca e mi sborrò dentro copiosamente.
Anche a lui riservai il trattamento migliore e bevvi con gusto ogni sua goccia, lui, al termine della sborrata mi baciò con passione, sussurandomi parole di fuoco ed insultandomi pesantemente, mi disse che ero un vero frocione, una troia e alcune altre cose quasi irripetibili. Poi fu la volta di Giovanni, il suo cazzo sapeva il gusto del mio culo. Anche lui naturalmente mi sborrò in gola e anche a lui dedicai una lunga e lenta leccata di pulizia. Rimanemmo tutti e quattro in silenzio, io ero stremato. Il culo mi bruciava e le forze mi mancavano. Ci alzammo tutti e ci scambiammo un bacio reciproco quindi uscimmo dallo stanzino. Con Enrico ci frequentiamo ancora oggi con regolarità, mi dice sempre che sono una checca meravigliosa. Torniamo una volta la settimana in sauna, il giovedì sera e spesso si replica la prima volta, con noi due come interpreti fissi e altri ragazzi, ogni volta nuovi e mai visti prima. Io ho imparato ad amare il sesso con i maschietti e poi adoro pazzamente la genuina e nutriente sborra!!!

buon sesso a tutti da : ombrachecammina
mail alexlaura2620@libero.it

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