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Racconti di DominazioneRacconti GayTrio

Ancora in palestra

By 26 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la prima esperienza avuta con i due magnifici ragazzi della palestra tornai a casa. Ero estremamente contento per quel che ero riuscito a fare, mi sentivo orgoglioso di me stesso per averli colpiti col mio fascino e non immaginavo che per loro ero soltanto un po’ di divertimento. Tornai in palestra due giorni dopo convinto che avrei potuto ripetere l’esperienza della volta precedente. Iniziai ad allenarmi sul tardi e rimasi fino all’orario di chiusura. Purtroppo questa volta il padrone non lasciò l’onere della chiusura ai due ragazzi che tanto bramavo e quindi, sebbene sia il ragazzo biondo che quello moro fossero rimasti fino all’ultimo, nessuno mi degnò di uno sguardo. Un po’ deluso mi convinsi che quel giorno era oggettivamente impossibile riuscire ad averli. Tornai ancora e ancora finchè finalmente, una settimana dopo, il padrone dovette di nuovo andar via prima chiedendo quindi ai due ragazzi il piacere di chiudere loro la palestra. Quando vidi che stavano andando a farsi la doccia giù negli spogliatoi li seguii. Anche questa volta vedere i loro muscoli torniti e imperlati di goccioline d’acqua fu uno spettacolo meraviglioso e subito mi avvicinai al ragazzo moro e iniziai ad accarezzargli i grossi dorsali. Come lo toccai si girò di scatto e mi chiese cosa stessi facendo. Nel panico più assoluto balbettai qualcosa riguardo alla nostra esperienza passata che mi sarebbe piaciuto ripetere. Ambedue si misero a ridere lasciandomi molto interdetto. Gli chiesi il motivo di tanta ilarità e la loro risposta mi lasciò di sale: per loro quella serata era stata un semplice passatempo e se ne avessero avuto voglia l’avrebbero riproposta ma certamente non erano a mia disposizione. Cercai di convincerli, li pregai ma fu tutto vano: mi risposero che quella sera avevano ambedue da fare con le loro ragazze. Insistetti ma rimasero inflessibili fino a che non dissi che per loro avrei fatto qualunque cosa: a queste parole i loro occhi si illuminarono e, se fossi stato meno eccitato dalla vista dei loro corpi nudi e dei loro cazzi mezzi in tiro non avrei confermato le mie parole. Mi lasciarono dicendomi che ben presto mi sarei potuto divertire. Finalmente uscendo dalla palestra ero di nuovo contento, speranzoso sia per il grande piacere che mi aspettava tra qualche giorno sia perchè pensavo di poterli legare a me in qualche modo. Iniziai a frequentare la palestra ancora più assiduamente: passavo lì tutte le sere e parte del pomeriggio, ero ossessionato da quei muscoli così sviluppati dentro quelle canottiere così strette. Mentre eravamo in palestra ci salutavamo e ci trattavamo come amici, il biondo si chiamava Giulio mentre il moro era Marco. Un pomeriggio di due settimane dopo la nostra chiacchierata mi dissero che se quella sera fossi tornato ci saremmo divertiti tutti insieme. Andai a cenare a casa ma quasi non ci riuscii perchè l’emozione mi chiudeva lo stomaco, tornai in palestra il prima possibile ma non li vidi. Iniziai ad aspettare ma non li vedevo tornare e pensai che si fossero dimenticati di me. Finalmente poco prima che la palestra chiudesse arrivarono e andarono a parlare con il proprietario che uscì subito dopo. Aspettarono che uscirono tutti e poi vennero da me per dirmi di andare a lavarmi mentre loro si spogliavano. Corsi nelle docce e rapidamente mi insaponai tutto e mi sciacquai, fu una delle docce più rapide della mia vita. Uscito dalle docce li raggiunsi dove li avevo lasciati e li trovai ancora mezzi vestiti. Indossavano ambedue magliette attillate e jeans e nonostante quella sera non si fossero allenati i loro muscoli si vedevano bene attraverso la maglietta. Oggi ci vogliamo divertire al massimo, mi disse il moro mentre si levava la maglietta mostrando i suoi addominali, e tu devi tener fede alle tue parole rimanendo a nostra totale disposizione. Felice dissi che non avrei avuto problemi a fare qualsiasi cosa avessero voluto. Mi chiesero di finire di spogliarli: andai da Giulio e gli levai i pantaloni mentre si levava anche lui la maglietta. Levai i pantaloni anche a Marco e attraverso gli slip potei ammirare i loro cazzi che si iniziavano ad indurire. Mi misi in ginocchio in maniera tale da avere la testa all’altezza delle lore verghe. Si avvcinarono a me e iniziai a leccare i loro cazzi prima ancora di levargli le mutande. Mentre ne leccavo uno ne accarezzavo un altro e andavo alternativamente a sentire il gusto di Marco e Giulio. Dopo poco non resistetti e gli tolsi gli slip. Il cazzo di Marco era più grosso di quanto mi ricordassi e, così turgido, era meraviglioso. Anche quello di Giulio era bello e, anzi, mi attirava di più perchè faceva meno paura. Marco prese la mia testa e la spinse fortemente verso il suo cazzo: iniziai a leccargli il glande poco alla volta facendo dei rapidi guizzi con la lingua e facendogli cadere sopra tutta la saliva che riuscivo. Intanto con le mani mi dedicavo, pur non vedendolo, al cazzo di Giulio e lo sentivo pulsare quando lo stringevo più forte. Quando fu abbastanza insalivato presi in bocca il glande di Marco e iniziai a succhiarlo piano piano. Sentivo il piacere di Marco e cercai di tenerlo il più possibile sulle spine. Finalmente dopo poco che lo succhiavo sentii uscire una prima goccia di nettare dal suo enorme cazzo. La assaporai lungamente ma Giulio mi levò improvvisamente la testa dal cazzo di Marco per potersi anche lui godere un po’ della mia pompa. Gli riservai lo stesso trattamento che avevo riservato a Marco e stetti ben attento a non ficcarmi il suo cazzo troppo in gola per poter sentire anche il suo sapore. In poco tempo anche lui mi offrì l’occasione di gustarlo. Mentre con le mani stimolavo il glande di Marco iniziai a scendere poco alla volta sul cazzo di Giulio. Sentire il suo cazzo che entrava lentamente nella mia bocca e poterlo accarezzare con la mia lingua era una sensazione piacevolissima tanto per me quanto per lui. Sentii il suo cazzo arrivare al limite della mia gola e iniziai a sfilarlo altrettanto lentamente. Come Giulio si accorse che stavo levando il cazzo iniziò a spingere con forza la mia testa contro le sue gambe e il suo cazzo riniziò ad entrarmi in gola. Arrivò in un attimo a quello che io pensavo fosse il punto limite ma Giulio non smise di premere: mano a mano che il suo cazzo mi entrava in gola mi sentivo soffocare e cercavo di opporre resistenza. Mi ricordarono che gli avevo promesso di essere a loro completa disposizione. Immediatamente divenni consapevole di essere diventato il loro bambolotto ed entrai nel panico. Cercai di divincolarmi ma Giulio era assai più possente di me e non riuscii a far nulla. L’attimo dopo Marco era dietro di me a cercare qualcosa nella sua borsa. Sentii un suono metallico e in un attimo Marco mi ammanettò le mani sopra la schiena. Capii di non poter fare niente contro due ragazzi così più muscolosi di me e mi sforzai di guardare il lato buono della situazione, Giulio aveva il suo cazzo nella mia bocca e ben presto dentro di me avrei avuto anche Marco! Così ammanettato com’ero mi misi a dare il massimo con il cazzo di Giulio. Non ne ebbi molto tempo perchè dopo avermi ammanettatto Marco tornò davanti a me con il suo enorme cazzo e iniziò a cercare di ficcarmelo in bocca. Subito lasciai il cazzo di Giulio per succhiare l’altro ma mi dissero che non avevo capito. Mi fecero tenere la bocca aperta e infilarono contemporaneamente i loro cazzi in bocca. A causa della posizione non potevano entrare granchè ma la loro larghezza messa insieme mi riempiva completamente e mi procurava una stranissima sensazione. Iniziarono a entrare e uscire lentamente dalla mia bocca, all’inizio erano in sincronia ma mano a mano si andarono sfasando così che i loro cazzi potessero entrare meglio. Andammo avanti così qualche minuto. Poi Giulio andò a prendere dalla sua sacca del lubrificante e iniziò a cospargerci il mio culetto. Mentre Marco mi infilava il suo enorme cazzo sempre più nel profondo della gola, Giulio mi stimolva il buchetto strusciandoci sopra il suo cazzo. Fremevo dalla voglia di avere un bel cazzo che mi penetrasse anche da dietro ma la mia bocca era intenta a fare ben altro e non riuscivo a chiedere a Giulio di incularmi. Giulio finalmente provò a incularmi ma la posizione era troppo scomoda. Mi fecero alzare e mi fecero piegare a 90 con Marco che mi teneva le spalle all’altezza giusta per continuare a fargli la pompa. Con il mio culetto ben aperto Giulio incominciò a ficcarmi il suo bel cazzo lentamnte dentro le viscere. Lo sentivo procedere dentro di me e, nonostante il dolore iniziale, il piacere era moltissimo. Finalmente sentii che le sue cosce erano a contatto con il mio culo e mossi un po’ il culo per sentire fin dove arrivava il suo cazzo. Marco, mentre Giulio mi entrava dentro il culo, stava facendo la stessa cosa da davanti. Di nuovo sentii che il cazzo non poteva andare oltre e di nuovo la mia testa venne spinta con forza. Il gigantesco cazzo di Marco si stava facendo strada dentro di me arrivando dove non pensavo potesse arrivare. A un certo punto mi mise un specie di molletta sul naso che mi impediva di usarlo per respirare. Dovetti quindi usare la bocca già occupata dal suo immenso cazzo. Giulio entrava e usciva dal mio culo con sempre maggior facilità e intensità e io respiravo il sapore del cazzo di Marco con grande gioia. Anche lui Iniziò a scoparmi la bocca con molta delicatezza. Mi concentrai per dare il massimo con questa pompa e ben presto ne sentii i frutti: i gemiti di Marco si andarono ad aggiungere a quelli di Giulio e dal suo pene iniziava ad uscire un dolce nettare. Marco levò le mani dalla mia testa e ne approfittai per implorarli di venirmi dentro per poter assaggiare il loro cremoso latte. Marco rimise rapidamente il suo cazzo nella mia bocca con una risatina che mi sembrava abbastanza di assenso. Giulio da dietro stava dando prova dei suo muscoli entrando vigorosamente in me e provocandomi un piacere enorme. I suoi gemiti erano ormai diventati quasi dei muggiti e sentirmi montato da uno stallone di quella possanza raddoppiò il mio piacere. Era quel che sognavo, il mio corpo pieno di due magnifici cazzi e in bocca il sapore del maschio, mi rammaricavo solo di non poterne stringere qualcuno in mano. Dopo avermi montato alcuni minuti Giulio iniziò a rallentare il ritmo fino a quando non sentii che dal suo cazzo usciva qualcosa di caldo che mi riempiva le viscere e lui che gemeva di piacere. Lentamente sfilò il suo cazzo e, ancora duro, lo strofinò sul mio culetto dal quale, poco dopo, colò il nettare di Giulio. Prima scivolò sull’ano poi arrivò alle palle e infine si incamminò lungo il mio pene eccitandomi moltissimo. Marco ci mise un po’ di più, forse perchè la mia pompa nonostante tutto non era il massimo, ma alla fine ebbi il grandissimo piacere di ricevere in bocca tre potenti fiotti di latte di maschio. Gli altri, visto che Marco aveva già levato il cazzo dalla mia bocca, mi furono spruzzati in faccia. Gustai questo balsamo a lungo senza deglutirlo e passandomelo su tutta la lingua e sulle labbra. Solo dopo alcuni minuti Marco mi disse che me ne avrebbe dato ancora tra una settimana o poco più, e io mi decisi a mandarlo giù tutto. Li ringraziai tantissimo per quello che avevano fatto per me provocando loro delle risatine: mi promisero che mi avrebbero offerto ancora quel piacere. Mi accompagnarono giù alle docce dove mi pulii la faccia dallo sperma di Marco e il cazzo dallo sperm di Giulio. Mi accorsi che ero eccitatissimo ma non osai segarmi davanti a loro. Mi iniziai a insaponare e con mia grande meraviglia sentii che la mano di Giulio era scesa fino al mio cazzo e stava iniziando a segarmi. Venni pochissimo tempo dopo con enorme piacere. Mi risciacquai da capo e li ringraziai ancora molto, soprattutto Giulio. Mi accompagnarono fuori dalla palestra e mi dissero di continuare a venire facendomi l’occhiolino. Mi allontanai da una parte e loro dalla parte opposta.

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