Skip to main content
Racconti GayRacconti Trans

Babìque, la regina -1-

By 7 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Lei. Babìque, italo francese. Alta, labbra carnose, lunghi capelli corvini, occhi neri, fisico perfetto, forme abbondanti ma non eccessive e proporzionate. Veste shorts, scarpe nere con zeppa, maglietta bianca corta. 22 cm di attitudine al comando tra le gambe.
Lui. Nicola, italiano. Capelli castani raccolti nella tipica acconciatura dei samurai, occhi grandi, corpo snello ma non muscoloso. Veste jeans modello skinny, Vans da skate, maglietta attillata dei Guns’n’Roses. 4,5 cm di sottomissione tra i glutei.
Il suo cazzo scivola nella sua bocca con facilità, grondante di saliva. Mentre geme per il piacere della pompa che sta ricevendo si massaggia le tette sode. Lui scioglie il caldo abbraccio della bocca per iniziare a leccare l’asta di lei in tutta la sua lunghezza: dalla lucida cappella alle palle, su e giù. Dalla voluttuosa bocca di Babìque la sua sensuale voce sussurra ‘Oddio’ Ti amo, troietta.’ Eccitato e compiaciuto per queste parole Nicola abbandona l’oggetto delle sue attenzioni e impiega lingua e denti sui capezzoli della dominatrice, provocandole immenso piacere. Mentre le ciuccia le tette lei lo fa distendere, gli divarica le gambe e inizia a stimolare il suo piccolo ano con le dita. Dopo non molto sottrae il suo seno al dolce trattamento di Nicola per iniziare a sfondarlo. Lui è disteso, lei in ginocchio. E senza troppe difficoltà il suo cazzo è completamente dentro. E inizia a pompare. Ansimando lei dice ‘Tu sei mio. Io ti sfondo il culo perché sei la mia puttana. Segati, zoccola. Usa quel cazzo, troia.’ Lui, rosso in volto, sconvolto dal piacere di essere dominato, obbedisce. Si masturba a ritmo con la scopata. Qualche minuto e i primi schizzi di sperma imbrattano il ventre di Babìque. Ma ce n’è ancora molto, e la notte è ancora lunga.
Lui è in ginocchio, ansimante per la lunga scopata. Lei tuttavia non è venuta: è in grado di trattenere a lungo l’orgasmo. Una maestra del piacere. E dal suo cazzo lucido iniziano sgorgare fiotti di urina che inondano il volto di Nicola. Il caldo liquido gli scorre sul viso, gli entra in bocca, scivola sul collo. Alla fine si alza e lei gli infila la lingua in bocca e lo stringe con le braccia. Lui sente la pressione del suo seno sul suo petto e, più in basso, il contatto del cazzo di lei col suo. Dopo quello scambio di urina e saliva, anche lei si mette in ginocchio, e ordina ‘Adesso pisciami addosso, schiava’ e in un attimo il getto le colpisce le tette che lei si palpa voluttuosamente; e replicando il rituale di perversione precedente lui le lecca il seno e le ciuccia i capezzoli, assaporando la sua acre urina. Con qualche rivolo della pisciata che ancora le scorre sul torace, Babìque mette Nicola in ginocchio, gambe divaricate, gomiti e faccia a terra, pronta per possederlo ancora.
Lo sta scopando come una forsennata; gli tiene la testa sollevata tenendolo per i lunghi capelli e tiene l’altra mano sul bacino mentre guarda il suo membro che entra e esce dallo sfintere di continuo. Lui urla, gode, geme, e lei ansimando, con le tette che si muovono seguendo i suoi movimenti dice ‘Zozza maiala, lo senti il mio cazzo nelle tue viscere ? Serva, schiava, puttana. Ti stupro il culo come un animale.’ A lui piace sentire il suo culo violato da un cazzo così potente, sentirsi inerme, tenuto per i capelli da una padrona così sensuale. La chiavata continua finché caldi getti di sborra non inondano il suo culo. A quel punto lei estrae il cazzo e inizia subito a leccare il suo stesso sperma che cola dall’ano dilatato. Lo raccoglie tutto, e fatto girare Nicola, gli prende il cazzo in bocca dopo averci sputato sopra la sborra raccolta. Lo succhia finché non capisce che l’orgasmo è vicino, allora inizia a segarlo finché non le schizza sulle tette.
Dopo una notte di sesso sfrenato sono arrivati al momento della scopata finale. Nicola è pronto ad accogliere un’altra volta il cazzo di Babìque. Lei è distesa con le gambe leggermente divaricate, il pene eretto. Lui si avvicina piano, in ginocchio. Appoggia la lingua alla base delle sue palle e la fa scorrere lentamente fino alla sommità del cazzo; un brivido di piacere la scuote. ‘Adesso impalati sul mio cazzo. E non smettere di scoparmi finchè non avrai il culo pieno della sborra della tua padrona, schiava.’ Nicola ubbidisce sorridendo, si mette in posizione e si infila nel culo la possente asta. In breve tempo entrambi sono in estasi, il loro piacere cresce senza limiti: non ci sono più confini alla lussuria. Con un rapido movimento su iniziativa di Babìque la padrona si trova sopra Nicola a pompare con forza e velocità incredibili. Ad un tratto la forte mano di lei si abbatte sul suo volto con uno schiaffo che gli provoca un piacere immenso ‘Urla, puttana, devi godere ! Devi farmi sentire quanto ti piace il mio cazzo nel culo !’ e continua a essere violenta contro il suo volto, a graffiargli il petto, e lui urla di tutto il godimento che ha in corpo, finchè non sente un improvviso calore nel culo: è venuta. Il ritmo rallenta e poco dopo Babìque si stacca.
Si stende accanto a Nicola
E gli regala un bacio di focoso amore.

Leave a Reply