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Crossdressers 4

By 17 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

4 – martedì

La mattina sveglia l’alba, colazione e preparazione: il programma prevede una visita alla cittadina qui vicina di origine romanica. Loretta: “Mi raccomando, una mise sobria ma elegante. Ricordatevi che siamo un gruppo di donne in visita culturale e non dobbiamo apparire zoccole! Appuntamento alle 8,30 nell’atrio.”

Mi preparo con trepidazione. Come detto prima non sono mai uscita en femme, al massimo con qualche indumento intimo ma nulla di più. Quasi quasi trovo una scusa e resto a casa. Sto pensando a che scusa inventare che entra Carla: “ Vuoi una mano a sceglier cosa metterti visto che è la prima volta?” non rispondo subito e lei: “Non cercare scuse! Esci con noi!” Ma legge nel pensiero? “Grazie non sapevo cosa scegliere” Mi ha fregato.

Indosso un paio di autoreggenti bianchi, quasi trasparenti; slip e reggiseno bianchi in pizzo. Camicetta bianca con un golfino color panna. Una gonna nera appena sopra al ginocchio, scarpe nere con tacco basso e largo. “Le prime volte è meglio un tacco basso per non cadere sempre” mi dice Carla facendo qualche passo indietro per poter ammirare l’insieme. “Aspetta .. che le calze tendono a scendere … mettiti …-mentre cerca nei cassetti – questo” e mi presenta un reggicalze bianco perfettamente coordinato con la biancheria intima. Mi aiuta ad indossarlo e mi fissa le calze. “Ora sei pronta. Ci vediamo giù, vado a prepararmi.”

Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Sto per uscire ed arriva e arriva Samantha: “Che fai esci così?” Mi guardo e non capisco, cosa non va? Mi sembra che Carla abbia fatto un buon lavoro… “Non dico un trucco pesante ma almeno un filo! Non ti sei truccata! Vieni che ci penso io.” Mi siedo davanti allo specchio e lei inizia a truccarmi e a spiegarmi cosa usa. Ma sono ormai nel pallone … con riesco a seguire cosa fa. La guarda ed è elegantissima, stupenda! Se non sapessi che è un uomo le salterei addosso talmente è bella! Non so come a fatto ma sfoggia un seno bello e morbido, una terza. Ad un certo punto mi accorgo che mi dice di togliermi la camicetta ed il reggiseno. Non capisco ma eseguo. “Ho visto come guardavi le mie tette. Non arrossire e normale e a me piace che mi guardino le tette. Adesso ti faccio aumentare di almeno una taglia il tuo. Sei fortunata che hai già roba tua e quindi non devo mettere roba come per me, ma con il trucco migliorano.” e così dicendo inizia a usare i trucchi sulla parte alta del seno ed evidenzia il solco centrale. Mi fa rivestire e dice: “Guardati allo specchio!” a momenti svengo.. con il solo trucco è riuscita a far passare la mia seconda in una terza! Faccio per abbracciarla per ringraziarla ma lei mi respinge “No! Roviniamo i trucchi!”

Ci ritroviamo all’ingresso e Samantha mi rimprovera per aver abbottonato l’ultimo bottone in alto e me lo sbottona mettendo in evidenza le tette.

Partiamo e raggiungiamo la località turistica. Ci avviamo a piedi lungo le stradine e mi trovo molto imbarazzata: è la prima volta e mi sembra che tutti mi guardino e capiscano cosa sono. Le amiche capiscono e mi mettono in mezzo a loro. Man mano che giriamo nel paese mi sento sempre più a mio agio. La guida ci aspetta per farci visitare il museo e i ruderi romani. Ci saluta una a una appellandoci al femminile:è la prima volta e la cosa mi fa piacere.

A mezzogiorno, con i piedi doloranti, finalmente usciamo dal museo e ci si dirige verso il ristorante per un lauto pasto. Stanche ma soddisfatte della mattinata e del pasto rientriamo. Durante il viaggio di ritorno ripenso a tutto ciò che è successo: grazie alle mie amiche ho fatto un nuovo passo e superato un nuovo limite.

Arrivati alla villa, stanche e sudate ci andiamo a fare una doccia e a riposarsi. Ci si rimette in costume adamitico, come stabilito all’inizio della vacanza e vado a sdraiarmi su una sdraio vicino alla piscina.

Sulle sdraio c’è già Samantha. La ringrazio per la truccatura della mattina e mi siedo sulla sdraio vicino a lei.

Non so quanto tempo è passato ma mi sono addormentata. Mi risveglio perché sento delle mani che mi toccano e mi bloccano. Cerco di alzarmi ma vengo bloccata: Loretta, Carla e Samantha mi stanno legando le mani e i piedi alla sdraio… cerco di liberarmi ma loro, ridendo, stringono ancora di più. Le lascio fare, tanto non posso fare niente. Mi mettono una manetta al polso sinistro e, con mia meraviglia, l’altra la chiudono al polso destro di Samantha. Il sorriso di Samantha si spegne. Anche lei viene legata mani e piedi e deposta sulla sdraio. Lorella: “Non vi preoccupate è un nuovo gioco. Sino a questa notte sarete le nostre schiave” “E se non vogliamo” dico. “Non importa. Tanto ormai siete legate! Vedrai che ti divertirai” Decido di fidarmi, sino ad adesso non sono rimasto deluso. Ci fanno una legatura sopra le ginocchia e ci liberano i piedi .. ci aiutano ad alzarci e ci si incammina verso il parco. I passi che riesco a fare sono molto corti. Arriviamo al capanno degli attrezzi e ci fanno entrare. Al fondo si apre una porta che da in una stanza abbastanza grande, che da fuori non si vede perché il capanno è addossato ad una parete di terra che nascondo la stanza.

Mi fanno appoggiare ad un palo, mi alzano le braccia legate e le legano al palo, in alto sopra di me. Le gambe vengono fissate al palo. Vedo Samantha che viene legata ad una X come se fosse una croce di sant’Andrea: a ogni braccio della croce veniva legato un arto. Loretta si prende cura di me e Carla di Samantha. Mi applica dei morsetti ai capezzoli. Il dolore è lancinante ma riesco ad non urlare. Anche a Samantha vengono applicate i morsetti. Poi due cordini vengono fissati ai morsetti miei, salgono ad una carrucola in alto, si incrociano, passano su altre carrucole e vengono fissate ai morsetti di Samantha: ogni movimento che uno di noi faceva tirava i morsetti suoi e dell’altro. Loretta mi benda e da quel momento non vedo più niente. Penso che anche Samantha sia bendata. Iniziano a farmi solletico, a punzecchiarmi con qualcosa di appuntito. Cerco di non muovermi ma i capezzoli vengo tirati dai movimenti di Samantha. Il dolore aumenta ma, non avrei mai pensato, anche il piacere. Non so per quanto siano andati avanti ma, ad un certo punto, un dolore lancinante prima ad un capezzolo e poi all’altro. Le pinzette erano state tolte.

Mi applicano degli anelli di ferro alle caviglie ed ai polsi. Sempre bendato e legato vengo allungato su un asse, i piedi e le mani vengono legate alle gambe della tavola. Si abbattono delle sculacciate sulle chiappe, poi alcuni colpi dati con un frustino. “Questo, ovviamente più forte, sarà quello che ti succederà se non sarai ubbidiente” “Si” “Si cosa? – e giù un colpo più forte – devi dire si padrona. Hai capito” “Si” sciaf “”allora?” “Si padrona” “Così va meglio”

Mi sento lubrificare il buchetto e mi aspetto di essere montato come la sera prima. Invece sento una roba di plastica che mi penetra, mi all’allarga … poi mi da una sensazione di restringersi … lo sento gonfiarsi e bloccarsi dentro. “Ecco così non ti esce più. È più grande dentro che fuori. Lo terrai sino a stasera.” Mi slegano e uniscono gli anelli delle caviglie con una catena che limita il passo. Mettono una cintura di ferro in vita. Uniscono i polsi con una catena e vengo di nuovo legata al palo. Sento che viene fatto lo stesso trattamento a Samantha, sento i colpi, sento i gemiti e penso ai miei.

Alla fine veniamo sbendate e posso vedere come ci hanno combinato. La cintura in ferro presenta molti anelli, vedo il fondo schiena di Samantha di un bel rosso e penso che il mio non sia di meno. Noto che dall’ano esce una coda lunga sino alle ginocchia e scopro che ne ho una simile.

Ritorniamo alla casa che è quasi ora di cena. Veniamo relegate in cucina a preparare la cena. Ogni errore viene punito con un leggero colpo di frusta.

“La cena è pronta padrone” Si siedono al tavolo e noi le serviamo stando in piedi al loro fianco. Al termine ci permettono di mangiare stando in ginocchio davanti a loro.

Sedute sul divano ci fanno avvicinare a quattro zampe a loro. Loretta: “Leccami i piedi cagna” inizio ma evidentemente non gli piace il modo “Non così” e un colpo di frustino “Impegnati di più cagna” Riprendo e cerco di dare il meglio. Lentamente risalgo lungo le caviglie …AHH mi fermo. Una frustata mi arriva in pieno sulle natiche “Chi ti ha dato il permesso di toccare le caviglie?” Sento che a Samantha non va meglio. “Lo facciamo?” dice Loretta a Carla “Si non si meritano altro”

Veniamo legate sul tavolo con la schiena appoggiata sul legno. Sia io che Samantha siamo immobilizzate. Veniamo bendati… sento un odore di fiamma e poco dopo sento un bruciare sul petto. Capisco: è cera calda! Si stanno divertendo, la cera cade con abbondanza, su tutto il corpo. AHH mi scappa un lamento una goccia di cera è caduta sulle palle, penso ad un errore e devo scoprire subito dopo che non è un errore! Gocce e gocce cadono sui genitali alternate a gocce sui capezzoli. Il piacere si fa strada attraverso il dolore e lo cambia in sensazione piacevole. Non ci capisco più niente! Sento degli scatti fotografici e la cosa mi preoccupa, ma Loretta dice che servono per farci vedere come ci hanno combinato. Ci slegano dal tavolo ma ci rilegano subito a pancia in giù. Non ci tolgono le bende, ne la cera. Ricominciano con la cera sulla schiena. Mi sento infilare un pene in bocca, non so di chi sia delle due. Inizia a scoparmi in bocca e a colare la cera sulla schiena. Lecco e succhio l’asta ed il glande.. esce e dopo poco entra un altro pene, evidentemente si sono date il cambio. Continuano così.. prima una e poi l’altra. Per fortuna che non usano più la cera …

fanno in modo di non venire e mentre succhio uno, l’altro mi strattona il plung e mi massaggia l’interno. Sto godendo, il piacere sale, mi irrigidisco e …. loro smettono. Aspettano che torniamo in riposo e ricominciano. “Dai riempimi” “Ancora …” non so se sono io o Samantha, più probabilmente tutte due che stiamo per godere e loro non ci danno la possibilità di raggiungere l’orgasmo. Sento che il plung si sgonfia …. viene estratto ….mi mi sento riempire di carne. Un colpo solo, sino in fondo sento le palle sbattermi contro il culo .. i gemini salgono ….. esce .. continuano a stimolarci senza farci venire …. “é una tortura” esclamo. Ricevo una sculacciata per aver parlato. Ecco rientra …. su e giù, su e giù , esce….. noooo di nuovo. Ma sto zitta. Perdo il conto delle volte che entrano ed escono, non so chi sia delle due. .. mi sento afferrare ai fianchi più forte delle altre volte… il movimento si fa più veloce e violento.. sto per venire si .. è la volta buona .. ormai sono oltre al limite… erompo in un urlo liberatorio sommerso dalla urla delle altre… mi sento riempire di liquido caldo …La cavalcata è terminata quasi contemporaneamente per tutte e quattro. Mi slegano ma non riesco a muovermi, sono senza forze. Vedo che anche gli altri sono nelle mie condizioni e ci abbandoniamo sui divani ….

Ad un certo punto, nel dormiveglia sento Loretta e Carla che ci tolgono le catene e mi dirigo al mio letto. Ho fatto bene a fidarmi di voi una serata alternativa ma molto bella. Anche oggi ho imparato cose nuove, Grazie.

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