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OrgiaRacconti di DominazioneRacconti Gay

Da Macho a Micio…

By 29 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Che cazzo mi stava succedendo? A 27 anni suonati e con una lunga serie di fighe scopate in carriera, mi succedeva sempre più spesso di eccitarmi al solo pensiero del meraviglioso cazzo di Thomas.
Tutto iniziò quando Claudio, un amico di vecchia data, mi convinse ad entrare a far parte della sua squadra di calcetto: rimasi come imbambolato davanti al fisico statuario di Thomas che entrava nella doccia dopo il primo allenamento.
L’avevo già notato in campo: 1m e 90 di muscoli guizzanti perfettamente in armonia con un volto sempre sorridente e uno sguardo sfrontato e malizioso, denti bianchissimi messi ancor più in risalto dalla carnagione ambrata (mamma cubana e padre italiano), capelli nerissimi e mossi, portati lunghi a incorniciare un volto bellissimo.
All’inizio pensai di essere stato così turbato dalla presenza di Thomas per una questione di invidia, ma poi, quando lo vidi entrare in doccia, non potei fare a meno di fissare quel gran pezzo di carne che spiccava tra le sue gambe: già in stato di riposo sembrava più grosso del mio in erezione (e nessuna figa si era mai lamentata delle mie dimensioni, anzi), un cilindro perfetto pieno di venature che esaltavano l’aspetto di forza e solidità.
Iniziai a fantasticare su come poteva essere grossa quella cappella in erezione e a immaginare che cosa si poteva provare a leccare e spompinare un cazzo del genere.
Mi sorprendevo a fantasticare sul cazzo di Thomas mentre la figa di turno me lo stava spompinando di gusto riempiendosi la gola o mentre la montavo da dietro alla pecorina.
Le mie occhiate furtive sotto la doccia non passarono inosservate a lungo e presto, con la solita scusa del cameratismo maschile, i miei compagni di squadra iniziarono a farmi battutacce che si facevano sempre più pesanti ad ogni allenamento.
‘Che gran bel culo che hai Andrea’ mi disse una sera Giacomo, il portierone biondo, ‘visto che di fare gol non ti riesce e che non riesco a convincere la mia ragazza a darmi il suo, che ne diresti di renderti utile?’ e giù risate e ammiccamenti da parte di tutti gli altri.
Un’altra sera fu la volta di Claudio: ‘Ehi Andrea, hai fame? Se provi ad assaggiare i nostri bastoni, vedrai che ci trovi un sacco di buona crema!’. Più passava il tempo, più le battute si facevano pesanti e il mio imbarazzo aumentava, fino a che una sera Thomas, dopo una serie delle solite ‘battute da doccia’, passò dalle parole ai fatti e mi piazzò la sua manona possente sul culo palpandomelo vistosamente subito imitato da altri 2 o 3 compagni. Io mi ritrassi ma non riuscii a nascondere una vistosa quanto immediata erezione che scatenò subito la reazione divertita di tutta la squadra che iniziò a gridarmi di tutto mentre io uscii frettolosamente dalla doccia rivestendomi veloce come un fulmine.
Da quella sera inventai una serie di scuse per non farmi la doccia dopo l’allenamento: ‘ho scordato l’accappatoio, vado a casa’, ‘devo farmi la doccia a casa perché c’è la mia ragazza che mi aspetta’ e via dicendo..
All’inizio dell’estate, la mia ragazza e quella di Thomas decisero di andare insieme al mare nel successivo week end: noi non le seguimmo perché avevamo una partita di fine campionato a cui non potevamo mancare. Il campo dove dovevamo giocare era vicino a casa di Thomas e così lui, all’allenamento precedente, mi invitò ad andare a casa sua dopo la partita per un film e una birra.
Dopo 2/3 giorni passati in grande agitazione, la sera della partita (che peraltro vincemmo) arrivò. Non potei fare a meno di farmi la doccia quella sera e notai che nessuno faceva le solite battute anche se mi parve che tutti mi guardassero in modo malizioso parlottando fra di loro.
Arrivammo velocemente a casa di Thomas che indossava una canottiera bianca che esaltava il magnifico torace mettendo in evidenza gli ampi pettorali: non riuscivo a staccare gli occhi di dosso alle sue forti braccia dove mi perdevo a seguire un libidinoso percorso lungo le tante vene gonfie in evidenza.
Ci sedemmo sul suo divano con 2 birre davanti e lui mi propose subito la visione di un pornazzo: ‘Eh Andrea, noi qui a guardare, mentre quelle zoccole delle nostre ragazze a quest’ora si staranno facendo trombare da qualche bagnino sulla spiaggia!’
La scena in TV mostrava 2 aitanti ragazzotti seduti su un divano che si scambiavano battute e gran pacche sulle spalle amichevolmente, i loro sguardi poi si fecero più intensi e la mano del più bassino dei due iniziò a scorrere sul petto dell’altro iniziando a sbottonargli la camicia bianca con avidità; quindi si precipitò a succhiargli i capezzoli continuando a spogliarlo e sbottonandogli la patta. Ecco ora la sua bocca era in corrispondenza di un enorme cazzo che si intravedeva da sopra gli slip, con poche mosse liberò l’arnese e se lo ficcò in gola mentre l’altro si godeva il tutto abbandonato sul divano.
‘Vedi, quelli hanno trovato il modo per consolarsi!’ intervenne Thomas portandosi una mano sul pacco: non potei fare a meno di seguire il suo movimento mettendomi letteralmente a fissare la protuberanza che appariva evidente sotto i pantaloncini. ‘Mettiamoci più comodi per vedere il film, dai’ e in men che non si dica si liberò di canottiera, pantaloncini e mutande rimanendo lì accanto a me nudo in tutto il suo splendore. Ero letteralmente ipnotizzato da quella visione e dimenticandomi completamente del ragazzo del video che portava avanti il suo pompino con sempre maggiore foga, iniziai a toccare il torace di Thomas, prima con esitazione, poi con più convinzione incoraggiato da lui ‘dai, non c’è niente di male, una serata tra amici per fargliela pagare un po’ a quelle troie che se ne sono andate al mare senza di noi’.
Toccare quei pettorali così compatti, quell’addome scolpito era una sensazione bellissima! Poi afferrai saldamente il suo cazzo: era meraviglioso! Ancora più lungo e grosso di come lo avevo immaginato in tutte le mie fantasie! E quella cappella tonda e gonfia che sembrava scoppiare! ‘Dai Andrea, prova ad assaggiarlo, vedrai come ti piace!’ mi disse Thomas posandomi la mano sulla testa e facendomi inginocchiare davanti a lui. Il profumo del suo cazzo davanti al viso mi fece perdere letteralmente la testa e iniziai e leccare e a spompinare come un ossesso: non l’avo mai fatto, ma me ne avevano fatti così tanti che sapevo decisamente come fare! Thomas apprezzò subito i miei sforzi e iniziò a grugnire come un porco, poi si alzò in piedi lasciandomi in ginocchio davanti a lui e iniziò a scoparmi in bocca tenendomi saldamente per i capelli. Mi sembrava di soffocare sotto i suoi colpi poderosi, ma ero eccitatissimo e iniziai a menarmi il cazzo furiosamente dopo averlo tirato fuori in fretta e furia. ‘Lo sapevo che eri una gran troia! Tieni baldracca, ingoialo fino in fondo, dai così fatti fottere la gola, tieni! Dai che ti riempio la bocca, così, fatti scopare’ah, bene, sì, fino in fondo’ e non ti azzardare a far uscire una sola goccia, devi berla tutta! Ah, sì, dai, tieni! Tieni!’ Le sue parole invece di offendermi mi eccitavano ancora di più: ero completamente fuori di testa! ‘Ahh, sii, grandissima troia’ ahh sto venendooo, ah ecco, bevi! Bevi! Ahhh!’ Credetti di soffocare quando i primi fiotti sperma mi schizzarono in gola, ma Thomas teneva saldamente la presa rendendomi impossibile qualunque movimento. Malgrado questa sensazione, percepire il suo stato d’eccitazione mi elettrizzò ancor di più facendomi raggiungere rapidamente uno degli orgasmi più violenti della mia vita.
‘L’ho sempre pensato che eri una grande zoccola! Bravo!’ disse Thomas lasciandosi andare sul divano. ‘E non credere che sia finita qui, dobbiamo ancora divertirci un bel po’ questa sera!. Dai, spogliati del tutto che voglio vedere bene come sei fatto!’ Come un automa mi liberai del tutto dei vestiti ascoltando i suoi commenti. ‘Ma sì che sei proprio carino, dai fammi vedere il culo: ti ricordi che bella reazione hai avuto quando te l’ho toccato sotto la doccia?’
Mi avvicinai a Thomas che continuava a restare seduto sul divano e mi girai dandogli le spalle per permettergli di vedere meglio. ‘Ah sì, anche meglio di come me lo ricordavo!’ disse Thomas dopo averlo tastato per bene e avermi mollato subito dopo un sonoro ceffone a mano piena! ‘Ci sarà proprio da divertirsi, vedrai! Piegatti un po’, fammi vedere meglio!’ e, dopo avermi fatto posizionare a 90′, iniziò a perlustrarmi il buco con il grosso e affusolato dito mentre con l’altra mano continuava a sculacciarmi ritmicamente. Poi si alzò e mi fece sdraiare a pancia sotto sul divano, in corrispondenza del grosso bracciolo in modo che il culo restasse vistosamente sollevato. Mi allargò le gambe e riprese il suo lavoro di ispezione accompagnato da schiaffoni sempre più sonori e insulti sempre più pesanti. Poi il campanello suonò. ‘Non ti muovere di qui’ intimò ‘resta fermo in questa posizione fino a che non torno!’.
Sentii i suoi passi nel corridoio, la porta che si apriva e delle voci che riconobbi quasi subito: Claudio e Giacomo, che cazzo ci facevano lì? Non ebbi neanche il tempo di realizzare, che fecero il loro ingresso nel salotto. ‘Abbiamo già cominciato, come vedete. Vi assicuro che è ancora più troia di come avevamo pensato, vero Andrea? E’ vero che ti sei già bevuto 2 litri di sborra ma hai ancora tanta voglia di cazzo?’ Avrei voluto sprofondare nel pavimento, ma quella nuova situazione, se possibile, mi eccitava ancora di più.
Giacomo e Claudio si spogliarono velocemente e presero posto nel divano assieme a Thomas che subito mi intimò di leccare il cazzo (di un calibro di tutto rispetto) anche ai nuovi arrivati.
Che sensazione incredibile! Mentre prendevo in bocca il cazzo di uno sentivo gli altri due frugarmi addosso, stropicciarmi i capezzoli, tastarmi il culo allungandomi qualche sonora manata, sbattermi il cazzo in faccia gridandomi addosso di tutto! ‘Lo vedi come ti piace, sgualdrinella! Facevi tanto la schizzinosa sotto la doccia, ma intanto speravi che tutta la squadra ti rompesse il culo!’ Mi gridava Giacomo sbattendomi il suo cazzone duro sulla lingua che mi aveva ordinato di tirar fuori il più possibile. ‘Beh, tutta la squadra stasera non c’è, ma ti assicuro che noi 3 stasera te lo facciamo largo che poi ne prendi anche 2 contemporaneamente senza problemi!’ Continuava Claudio sghignazzando e infilandomi il secondo dito nel culo. ‘Ok ragazzi cominciate voi, che poi io termino il lavoro!’ Fece cenno Thomas a Giacomo, questi si alzò e andò a posizionarsi dietro di me mentre Thomas mi acchiappava per i capelli trascinandomi nuovamente con la bocca verso la sua cappella. Sentii Giacomo tastarmi il culo, sputarmi nel buco e appoggiarci sopra la cappella. Avrei voluto gridare ma ora la bocca era totalmente occupata dal gran cazzo di Thomas. Giacomo forzò iniziando a entrare, sentii un dolore terribile, lui si fermò un istante per poi proseguire il suo lento ingresso nelle mie viscere. Il dolore iniziava a diminuire sostituito da una nuova sensazione di piacere mai provata. Claudio intanto aveva preso a occuparsi del mio pisello, facendo delle acrobazie per prenderselo in bocca dopo averlo stimolato durante l’inizio della penetrazione. Giacomo iniziò ad andare sempre più veloce, il ritmo aumentava e con questo il suo livello di trivialità: ‘Lo senti tutto il mio cazzone troia? Ti piace sentire le mie palle schiaffeggiarti il culo, eh? Brava, sì, spompina Thomas al ritmo della scopata, così, dai, che poi ti impala anche lui! Ah, sì, che gran troia che sei! Che culo fantastico! Ahh!’ Una decina di minuti di quei colpi sempre più violenti e Giacomo fece a cambio con Claudio che lo infilò fino in fondo con un colpo secco! Sussultai. Anche se il culo si era allargato, il cazzo di Claudio era decisamente più grosso anche se non più lungo. Thomas si godeva la scena continuando a tenermi stretto per la nuca accompagnando i movimenti del pompino: il suo cazzo sembrava sempre più grosso! Dopo avermi sbattuto per un bel po’, anche Claudio uscì andandosi a posizionare sul divano con Giacomo mentre Thomas prendeva posizione. Quando Thomas mi infilò il suo supercazzo nel culo mi sembrò di impazzire, ma presto iniziai a smaniare come una vera cagna in calore: era troppo bello sentirsi riempito da quella meraviglia che fino a poco prima razzolava nella mia gola! Giacomo e Claudio mi facevano alternare lo spompinamento dei loro cazzi sempre più in tiro arrivando a infilarmi le loro cappelle contemporaneamente in bocca. ‘Dai grossa troia che non sei altro, sì, infilati in bocca due cazzi mentre io ti rompo il culo con il mio! Guarda come si muove, la cagna! Ma quanta fame di cazzo hai, non ti basta mai?’ urlava Thomas squartandomi con la sua mazza. L’eccitazione saliva, io mi dimenavo toccandomi il cazzo come un ossesso e offrendo il mio culo oscenamente a Thomas che mi teneva con forza per i fianchi.
Poi anche Thomas uscì, mi ordinarono di stendermi sul pavimento e mi si inginocchiarono attorno menandosi gli uccelli tesi allo spasmo. Per primo venne Claudio.’ Ahh, sii, grande troia, bevilo tutto, così, apri bene la bocca, di più ahhh, ahhh..’ Poi fu la volta di Giacomo: salì a cavalcioni sul mio petto ficcandomi l’uccello nella bocca ancora umida dello sperma di Claudio e iniziò a scoparmi aiutato dagli altri due che mi sorreggevano la testa. ‘Ahhh, siii, vengo, vengoo, dai puttana, tutto in gola, cosìì, cosìì’. Ero spossato, ma era la volta di Thomas. Mi fece alzare e mettere seduto sul divano. Salì con i piedi sulla seduta posizionandosi a cavalcioni davanti a me. Iniziò a scoparmi in bocca selvaggiamente facilitato dalla spalliera che mi sorreggeva la testa. Sembrava un ossesso, grugniva, ansimava e mi scopava con sempre maggior forza. Anch’io stavo per scoppiare il cazzo mi pulsava forte nella mano. Arrivato al culmine, invece di sborrarmi in gola come la prima volta, tirò fuori il cazzo schizzandomi in faccia con forza ‘Daiii, leccala tutta! Non sprecarne neanche una goccia! Ahhh, sìì’ Mi schizzava sugli occhi, sulla bocca sul naso, non capivo più niente, aprivo la bocca cercando di catturare quegli schizzi preziosi.
Scoppiai nel secondo violento orgasmo sparandomi una quantità incredibile di sborra sull’addome. Thomas intanto mi sbatteva il cazzo ancora duro sulla faccia andando a raccattare lo sperma sul mio viso con la cappella che poi mi faceva via via ripulire.
Poi ci abbandonammo chi sul divano, chi per terra abbandonandoci a un sonno ristoratore.

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