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Festa di diploma in famiglia

By 11 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Per la mia festa di diploma papà aveva organizzato un pranzo al ristorante dove eravamo soliti andare quando volevamo mangiare bene. Io, Fabrizio, di 19 anni compiuti da qualche mese, vivevo con papà Flavio di 43 e mamma Angela di un anno più piccola e insieme c’era mio fratello maggiore Lucio di 24 anni e mia sorella Anna di 22. Eravamo da sempre una famiglia molto unita e allegra e vivevamo in una villetta indipendente che papà, essendo figlio unico, aveva ricevuto dal nonno Ferdinando e nonna Manuela qualche anno prima, per non stare più in affitto.
Papà era un uomo giovanile di aspetto benché piuttosto robusto, capelli nero corvino come me e mio fratello e due occhi grigio-azzurri. Mamma era statuaria, con un fisico che dopo tre parti avrebbe fatto invidia a una star di Hollywood, capelli lunghi neri e due seni ben torniti, sodi, con i capezzoli sempre molto prominenti. Lucio era l’atleta di famiglia, tutti i pomeriggi in palestra a rendere il suo fisico tonico che a me sinceramente fin da adolescente aveva fatto sognare: muscoli definiti ma non esagerati, pochissima peluria e due occhi di ghiaccio che erano un amo per le ragazze (e credo anche i ragazzi) che gli ronzavano intorno. Anna era invece una ragazzina ancora minuta e dimostrava appena 18 anni benché ne avesse quattro di più. Sempre molto civettuola con gli amici, in casa era la cocca di famiglia: sempre coccolata da tutti, noi fratelli compresi che le volevamo un gran bene. Io infine, l’ultimo arrivato, ero un ragazzo tutto sommato normale, moro con occhi azzurri, un fisico ben definito anche se non amavo molto la palestra e due occhi neri e profondi.
Nell’intimità di casa siamo sempre stati una famiglia molto aperta e cordiale, non ci siamo mai nascosti nulla e anche la nostra sessualità, soprattutto di noi figli nel pieni dell’esplosione ormonale, veniva vissuta nella più totale complicità e franchezza. Fin da giovanissimi mamma e papà ci avevano educato al rispetto di tutti senza vedere differenze di sesso e gusti. Qualche tempo fa papà una sera ci aveva confessato apertamente alla presenza di mamma che spesso si erano dilettati ad invitare degli amici molto riservati che facevano sesso fra loro. Noi figli non ci siamo scandalizzati più di tanto anche visto ciò che gira al giorno d’oggi su internet. Quando però ammise anche di provare da tempo attrazione fisica anche per gli uomini, la cosa fece riflettere noi figli. In classe mia ero sicuro ci fossero almeno due miei compagni gay e anche Lucio mi confidò in privato che gli piaceva che alcuni ragazzi in palestra spesso lo guardavano un po’ insistentemente. La cosa lo lusingava più che dargli fastidio e, scherzando, mi disse che chissà mai un giorno magari avrebbe provato un’esperienza bisex. Anna era un po’ più spudorata di noi e disse che già aveva avuto qualche approccio con delle sue amiche e che forse tra donne la cosa era considerata più normale che tra gli uomini. Io dal canto mio ero sempre stato innamorato pazzo della mia famiglia per cui mai mi ero posto più di tanto il problema se si fosse maschi o femmine.
Venendo al giorno del pranzo, furono invitati due miei compagni di classe che erano ormai i miei migliori amici e erano soliti trascorrere anche alcuni giorni di vacanza con noi d’estate. I loro genitori avevano acconsentito di buon grado che pranzassero con noi per festeggiare, visto che le loro finanze non erano tali da poterselo permettere, visto anche il periodo di crisi.

Mangiammo e decidemmo che, visto il pessimo tempo che c’era da ormai parecchi giorni, saremmo tornati a casa e avremmo trovato qualcosa con cui occupare il pomeriggio. Ammetto che con la scusa di festeggiare noi tre, tutti quanti bevemmo parecchio per cui eravamo un bel po’ su di giri.
Quando fummo a casa, io e i miei compagni andammo in camera mia, mamma e papà restarono con mio fratello in salotto mentre Anna si rifugiò nella sua cameretta.
Ci mettemmo al pc e visto lo stato delle nostre menti offuscate dall’alcool i nostri discorsi in breve caddero sul sesso. Come si faceva alle scuole medie in breve iniziammo a parlare di compagne e compagni nostri di scuola. Chi poteva avere il cazzo lungo, chi la fica depilata e fu così che in meno di mezz’ora ci trovammo a misurarci i cazzi fuori dai nostri slip. Io da ormai due anni avevo preso l’abitudine di depilarmi intimamente: trovavo la cosa divertente ed eccitante e io miei due compagni rimasero alquanto stupiti ma divertiti della cosa. Loro due avevano due bei cazzi ancora molli sovrastati da una leggera peluria e con due palle ben sode e niente pelose. Iniziammo a toccarli per vedere chi potesse averlo più lungo ma fu così che, seppur con un primo imbarazzo iniziale, chiusi nella nostra camera decidemmo che non avremmo fatto nulla di male a prenderli in mano a vicenda per saggiare la consistenza del membro e delle palle. Chissà perché però i nostri pistoloni non rimasero tranquilli, ma al contrario iniziarono a reagire e fu così che ci ritrovammo praticamente a segarci piano piano tutti e tre. La cosa era molto piacevole anche per Bruno e Fabrizio, i miei due compari, e sembrava così normale che a poco a poco tutte le nostre iniziali reticenza caddero. Nemmeno ci accorgemmo che nel frattempo la porta si era aperta e comparvero i miei. Ormai era troppo tardi: eravamo stati colti proprio in fallo nel vero senso della parola!
‘Mamma, papà’ Scusate’.. Eravamo intenti a giocare come da giovani facevamo per vedere chi ce l’aveva più lungo ma alla fine’.’ E non seppi continuare la frase.
Papà inizialmente sembrava serissimo, quasi quasi avevo paura che facesse una sfuriata e cacciasse i miei due amici: cazzo proprio oggi che doveva essere la mia festa.
Invece il suo comportamento mi lasciò di stucco: entrò in camera prendendo per mano la mamma e disse: ‘Tesoro del mio bambino, è proprio così che ho iniziato anche io ad avere i miei primi rapporti con gli uomini’.
I miei due amici strabuzzarono gli occhi: ‘Ma come, disse Bruno, lei è gay signor Flavio??’.
‘Ma no, che dici scemo’., sorrise lui, mica la fica la si butta via. Solo che secondo me è meglio godere con entrambi i sessi. E vedo che fra voi la cosa non dispiace’.’.
Fabrizio era paonazzo e non sapeva che dire così io cercai di rompere un po’ l’imbarazzo: ‘Papà è bisex ragazzi, come mamma e mia sorella. Anche io come vedete dalla mia reazione credo di esserlo.’
Fabrizio alzò lo sguardo verso mio papà e vidi che gli fissava il pacco. Gli disse: ‘Signor Flavio anche io credo di esserlo sempre stato bisex.’. Io e Bruno rimanemmo di stucco a quelle parole: non ci aveva mai confidato nulla di tutto ciò il nostro amico.
Mamma si avvicinò a noi allora e disse: ‘Insomma vogliamo che questi bei piselli restino all’asciutto o vogliamo farli divertire un po’?’. E prese in mano il cazzo mio e quello di Fabrizio mentre papà si avvicinò a Bruno e prese il suo. Vidi il mio amico che piano piano avvicinava il suo viso a quello di mamma e in breve iniziarono a baciarsi con trasporto. La scena mi fece rizzare ancora di più il cazzo e iniziai a palpare mamma sulle tette e intrufolai una mano sotto la gonna alla ricerca di quell’organo che mi aveva messo al mondo. Sapevo che si depilava anche lei, spesso l’avevo vista nuda in casa essendo come detto molto liberi in casa. Ma toccarla era tutta un’altra cosa. Si stava inumidendo sempre di più mentre intanto papà e Bruno avevano preso anche loro a slinguarsi mentre Bruno palpava il pacco di papi da sopra i pantaloncini.
Iniziammo a gemere tutti e cinque e credo che i rumori inconfondibili furono uditi anche da Anna e Lucio che appena arrivarono alla porta della camera si fermarono con il respiro bloccato dalla scena: ‘Ma che cazzo è questa roba papà!’, esordì mio fratello. ‘E poi non ci chiamate? Siete proprio egoisti!!’, disse con un fare di finto incazzato. Mamma lo guardò e sorridendo disse: ‘Amore mio ma non brontolare e vieni qui con Anna; vieni a sentire come mi si sta bagnando la fica.’ Detto fatto le si avvicinò e prima che potessimo capire qualcosa lui si era inginocchiato ai suoi piedi e aveva letteralmente infilato la testa sotto la gonna per leccarle la fica. Mamma iniziò a gemere e a dire porcate: ‘Figlio mio infila la lingua nella patatina di mamma, fammi godere con la tua bocca’. E lui rispose: ‘Mamma ho sempre pensato che fossi una porca e ora non voglio più sentire scuse’. Voglio scopare con te”.
Papà intervenne: ‘Bello di papà credi che mi lascerai a bocca asciutta? Pensi di farti solo mamma?’ e si avvicinò a lui, si sdraiò e, mentre la bocca fraterna si impegnava nelle pieghe vaginali della mamma, la bocca di papà prese a ventosa il cazzo di mio fratello in bocca. Bruno, vista la scena, si arrapò di brutto e si mise a limonare con mio fratello. Forse non era ancora troppo abituato, ma pareva non gli dispiacesse la cosa, anzi. Mia sorella intanto si era sdraiata vicino a papà e, tiratogli fuori il cazzo dai pantaloncini, aveva preso a ciucciarlo di gusto. ‘Papi il tuo cazzone mi fa sempre impazzire come una porca.’, disse. ‘Certo, piccola mia, sei la mia zoccoletta. Ciucciami cazzo e palle e leccami il culo che poi voglio sentire come te lo affondo dentro”.
Cominciammo a diventare davvero maiali. Io mi posi vicino ad Anna e, aperte le gambe di papà, iniziai a leccargli il culo. Aveva un buco elastico e caldissimo, morbido, da far impazzire. Mi ci buttai come un animale e iniziai a sbavarlo. ‘Papà che culo hai!!’, dissi. E iniziai a infilargli la lingua che sbavava dentro insieme a un dito. Lui mi prese la mano e fece in modo che le dita diventassero tre! ‘Scopami cucciolo mio, è la tua festa. Falla anche a me! Aprimi il culo!’. Preso dalla foga mi appostai davanti a lui ancora sdraiato a sbavarsi il cazzo di mio fratello e, sputatomi sul cazzo, lo puntai al suo foro anale. Spinsi in verità poco perché papà avanzò e in un botto si inculò da solo. Sentivo il suo sfintere stringermi il cazzo fin dalla base dei coglioni e cominciai a lanciare degli aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh di goduria senza alcun freno. Anna intanto si era tolta dal cazzo di papà ed si era posizionata a gambe aperte sul letto dicendo: ‘Chi è più porco che mi vuole leccare la fica?’. Mamma le si avvicinò con Fabrizio e iniziarono a limonarsi letteralmente fra le sue grandi labbra mentre la troietta gemeva: ‘Mammina voglio che mi fai diventare puttana come te’. Scopiamoci tutti!!’. Mamma e Fabry la stavano letteralmente mangiando di ciucciate sulla fica leccando ogni suo umore e lasciando colare di tanto in tanto la loro bava su di essa. Lucio si pose sopra di loro e cominciò a far colare della saliva sulla vagina della mia sorellina cosicché i due si ritrovarono a leccare la sua bava mista alla ciprigna della sorellina. Fu così che mentre io scopavo papà, Anna si alzò dal letto e con la fica grondante si posizionò sopra papà e in un sol colpo si impalò sul suo cazzone. Le sue palle colavano umori che gli lubrificavano il buco del culo e il mio cazzo che entrava e usciva senza sosta. Mamma intanto aveva fatto sdraiare Bruno per terra e si era impalata su di lui limonandolo con passione mentre dietro si mise Fabrizio. ‘Scopatemi porcellini, sono la vostra troia che vi serve per festeggiare, allagatemi la fica e il culo con la vostra sborra!’. Bruno di rimando le disse: ‘Ti facciamo la festa anche noi mamma porca, un giorno o l’altro porteremo anche le nostre famiglie a fottere con noi, vogliamo sfogare i nostri istinti più porci con voi.’
A quelle parole intervenne mio fratello che, messosi dietro Fabry gli disse: ‘Allora mio nuovo fratellino, prenditi anche questa dose di cazzo!’. Si lubrificò la cappella e poi piano piano si insinuò fra le chiappe del mio amico. Fabrizio inizialmente mise una smorfia di dolore, poi Lucio fu bravo: aspettò che il mio amico si abituasse a quella introduzione che per lui forse era nuova. Dopo qualche minuto riprese a pompare la fica di mamma tenendo il cazzo fraterno nel culo e iniziò a gemere: ‘Cazzo che bello’. Scopare una fica con un cazzo piantato nel culo’.. Voglio che siamo tutti aperti!!!’. Mio padre allora si tolse dalla trappola mia e di mia sorella che stavamo scopando con lui e disse: ‘Guarda maialino mio come sono aperto io’. Infilami le dita in culo, guarda quante ne entrano.’
Fu così che mentre si trovava tra mia madre e mio fratello, Fabry iniziò a scopare papà con le dita. Una dopo l’altra entrarono tute e cinque. Papà si voltò verso di lui e disse: ‘Voglio tutto, porcellino mio. Infila tutta la mano’. Quasi timoroso Fabry eseguì e io breve vidi sparire il suo polso nel culo di papà. La scena mi fece uscire di testa e mi posi dietro mio fratello. Iniziai a leccargli i coglioni e a sputarli, gli infilavo le dita in culo, me lo slinguavo, stavo perdendo ogni tipo di inibizione. Poi lo sollevai quasi di peso e gli dissi: ‘Lucio, fratellino mio, ho sete. Sputami in bocca!’. Fu così che, seduto in terra, aprii la bocca e mi feci sputare da lui: saliva che mi lavava la faccia e mi entrava in bocca. Lui che mi aiutava con le dita a farla entrare in bocca e io che la bevevo tutta. Ero una bestia e papà anche con la mano in culo. Mi avvicinai a lui e lo limonai con ancora la bava di Lucio sulla faccia: letteralmente prendemmo a leccarci la faccia a vicenda mentre inspiegabilmente il mio cazzo cominciava a lasciar cadere gocce di piscia senza che volessi controllarle. Mamma, da puttana consumata si pose sotto e mi prese la minchia in bocca: ‘Falla maiale mio! Piscia come una troia anche tu!’. Mi lascia andare e uno zampillo a spruzzo riempì la sua bocca. Lei bevve e, prendendo Bruno per un braccio lo avvicinò a sé e gli colò un po’ di liquido in bocca: ‘Questo è solo l’inizio porcellini miei. La prossima volta sapete cosa vi aspetta e fin dove voglio che arriviamo.’
Il cazzo di papà era ormai viola e pulsava di voglia di sborrare. Prese Lucio e lo mise a pecora: ‘Voglio allagarti l’intestino porcone mio’, gli disse. Gli infilò il cazzo dentro (credo fosse già abituato a ciò e ebbi delle conferme ai miei sospetti) e iniziò a pompare il culo di mio fratello come se fosse una fica. ‘Sei una troia nata con il cazzo figlio mio. Ti riempio di sborraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!’ e così gli inondò le viscere di crema. Io mi posi vicino al suo culo leccando con Fabry ciò che usciva: umori di culo, sborra di papà, saliva. Mamma si era messa sul cazzo di Bruno e diceva: ‘Scopati la tua nuova puttana. Pisciale sborra nella fica. Allagami piccolo porco bastardo.’ A quelle parole anche il mio amico cedette: ‘Sei una scrofa zoccola. Senti quanta sborra ti inonda la fica troia mia!!!!!!’, e anche lui venne copiosamente nella sua fica.
Io con mia sorella e Fabry ci eravamo messi a triangolo a leccarci e ciucciarci a vicenda finché Anna mi sborrò in bocca i suoi umori, io schizzai in gola a Fabry che ingoiò ogni goccia e lui in bocca a Anna che la tenne in bocca. Andò da papà e, stampandogli le labbra contro, gli versò la sborra del mio amico perché se la gustassero insieme. ‘Brava la mia bimba, mai essere egoisti’, disse papà dopo un po’ che si limonava la sorellina e quando le ultime gocce di sperma erano state ingoiate.

Avevamo festeggiato nel migliore dei modi il nostro diploma e credo che quello sarebbe stato l’inizio di una nuova e porca amicizia con Bruno e Fabry. I miei volevano assolutamente passare le ferie con loro. E chissà se le loro famiglie si sarebbero unite?…

Continuate a mandare i vostri commenti ai quali rispondo sempre a maiale.perverso@hotmail.it
Buon incesto e buone scopate porche a tutti!

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