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Finalmente da uomo a femminuccia abusata

By 24 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo tanto tempo riuscì a realizzare il mio sogno, diventare la femminuccia di tanti maschietti.
Dopo aver trovato via internet il contatto di uno che organizzava incontri del genere, mi feci trovare in un casolare abbandonato con tanto di vestiti per loro.
Mi avevano costretto a depilarmi completamente, tutto lindo senza neanche un pelo in nessuna parte.
Mi fecero indossare delle autoreggenti , da mignotta, col reggicalze incorporato e sotto un perizoma.
Sopra un reggiseno finto con qualcosa dentro.
E poi una magliettina aderente, in microfibra.
Mi portarono in una stanza e qui mi fecero inginocchiare.
Tutti sapevano che ero un maschio ma col rossetto bello rosso e un po’ di colorito sulle labbra, e vestita da troia, si eccitavano alla grande.
In breve mi trovai subito tre uomini, sui 40, 50 e 60 anni e tutti mi puntarono i loro cazzi in faccia.
Cercai di aiutarmi con le mani masturbandoli, ma loro erano straeccitati , il mio che avevo piegato indietro sotto il perizoma cercava di uscire , eccitatissimo.
Sapevano tutti che avevo il sederino vergine, stretto stretto, io ero la checce, la loro checca, la loro unica checca e tutti loro erano i maschi, i porci maiali, uomini che cercavano qualcosa su cui sfogarsi, svuotarsi.
Mi chiusero il naso , per farmi aprire la boccuccia, e così dopo quasi un minuto dovetti fare e subito mi spinsero con forza il primo cazzo, duro, durissimo, dritto fino in gola e continuarono a tenermelo tappato , si perché subito un altro cercò di mettermelo dentro.
Le mani le sentivo e senza accorgermi, mi trovai non più in mezzo a 3 cazzi, tre maschi, bensì molti di più, non riuscivo a vedere quanti fossero, so solo che sentivo le mani ovunque, sulle cosce che mi palpavano le gambe , ricoperte dai collant da mignotta e già sentivo le grandi mani palparli anche le natiche, si il culetto, qualche dito , grosso cercava già di inumidire il buchetto stretto che avevo.
Il mio uccello non resistette e quando mi tirarono giù di colpo il perizomino, anche il mio basso ventre uscì di scatto come una molla.
Sentivo una miriade di mani su tutto il mio corpo, e davanti a me vedevo solo i peli di uno dei tanti cazzi che avevo attorno, due tronchi di carne cercavano di sfondarmi la bocca, io ero eccitato econ la lingua cercavo di leccarli entrambi, loro spingevano con forza , ma ad un certo punto uno più forte mi prese e mi mise solo il suo; era il terzo cazzo che stavo assaggiando.
Gli altri cazzi mi venivano sbattuti in faccia, sulle guance, sugli occhi, sulla fronte, sui capelli, sul collo, cercai di guardarmi in giro e vidi coronare il mio sogno: avere tanti, tantissimi cazzi da soddisfare, tutti per me.
Uno mi strisciò la sua cappella sulla guancia a tal punto che subito raggiunse l’orgasmo e il getto mi accecò entrambi gli occhi.
Era stupendo, sentivo finalmente il liquido bianco, denso e profumato, si profumato proprio di sborra, attorno, addosso a me.
Rimasi accecato per qualche minuto, quei getti mi avevano schiaffeggiato le palpebre, allora mi misi a succhiare con più foga il cazzo che avevo in bocca, lui cercò di metterlo tutto nella bia bocca, sentivo che ormai mi stava scopando, si mi stava scopando la bocca, per lui io ero solo un buco, la sua bella cappella grossa arrivava fino in gola, provai finalmente quello che voleva dire ‘la sensazione di vomito, si era bellissimo, facevo fatica, non respiravo, ma pian piano a sentire la cappella darmi i colpi sulle corde vocali, mi diede piacere, mi fece sentire sottomesso.

Lui mi insultava e questo mi eccitava, mi sentivo suo, anzi sua, di sua proprietà, la sua schiava.
A questo punto il suo cazzo entrava bene dentro la mia gola, la mia gola era la sua figa, si sentivo le sue palle, la sua sacca bella piena, strapiena andare a sbattere contro le mie labbra, il mio mento, il suo scroto pieno di peli, e questo faceva sentire quanto fosse maschio, uomo, i peli trattenevano il suo profumo di scroto, di uomo e questo mi faceva sentire ancora più serva, più schiava, usata per soddisfarlo e basta, senza alcuna considerazione.
Intanto con le mie mani cercavo in giro, afferravo altri cazzi, quelli dei maschi che erano oltre la prima fila di fortunati, mi piaceva sentirli duri, in tiro, li masturbavo , gli palpavo le palle , bene, con tutta la mia esperienza di segaiolo.
Stavo qualche minuto su due e poi ne cercavo altri, volevo soddisfarli tutti e sentirne di nuovi, volevo tastarne tanti diversi, intanto cercavo di avvicinare i maschi accanto a me, volevo sentire sul mio viso, sulla mia testa tante sbarre di carne, volevo sentirmi picchiato dai bastoni carnosi, volevo sentirli pulire sui miei capelli, sulla mia pelle, si volevo prendermi tutte le sborre, volevo svuotare tutti i cazzi attorno, la sborra doveva esser tutta mia.
Intanto qualcuno mi aveva messo dentro un dito nel mio culetto e stava cercando di tirarmi su il mio posteriore:volevano incularmi!!
Ad un certo punto sentì il cazzo che avevo in bocca pulsare, capì che stava per sborrare, cercai di tirarmi indietro e lui mi prese con entrambe le mani grandi e mi tenne fermo, anzi ferma, ero la loro checca!!
Sentì ad un certo punto un getto, caldo, era la sborra del primo porco, a ritmo del suo piacere mi scopò la bocca, le labbra, facendo svuotare il suo cazzo.
Io sentì un colpo di piacere, era stupendo, finalmente avevo ricevuto il primo schizzo di sperma, tutto mio, tutto per me: era gustoso, si, siiiii.
Il camionista: leccamelo tutto, puliscimelo!!
Io: si, si
Pulito per bene, si tolse e subito arrivarono altri i quali mi misero le loro sacche pelose, dovetti subito iniziare a leccargli le palle, coi peli lunghi, si era bellissimo, questi si girarono pure e mi costrinsero a leccargli il culo, si, mi sentivo un pesce pulitore, mi sentivo la loro schiava.
Leccai avidamente i loro culi, i quali da soli si allargavano le chiappe per farmi entrare la mia linguetta dentro i loro secondi canali.
A questo punto si spostarono e sentì diversi cazzi schiaffeggiarmi, stavano per litigare, un cazzo entrò dentro la mia bocca e dopo poco mi spostarono la testa per farmi leccare, succhiare un altro cazzo, ognuno allora cercava velocemente di scoparmi la bocca in modo da venire in tempi brevi e così fecero, c’era chi riusciva a sborrarmi in bocca e chi invece mi sborrava in faccia.
Intanto mi avevano messo a 90.
Sentì delle mani grandi divaricarmi le cosce nude, depilate, coperte dai collant, dalle autoreggenti col reggicalze incorporato, proprio da troia da strada, da mignotta assetata di cazzi.
Senti una leccata al mio culo e poi un dito enorme cercare di entrare .
Si, che bello iniziavo a sentire dolore’.dolore, si dolore per dare piacere ad un altro.
Mi sputarono dentro il sedere e senza troppi complimenti iniziai a sentire un dolore lancinante: mi stavano inculando!!
Sentì due mani grandi tenere le chiappe aperte e intanto spingere la verga di carne.
Iniziai ad urlare per il dolore, faceva troppo male, non riuscivo a trattenermi, a contenermi.
Tutti gli altri si eccitarono nel sentirmi gridare
Io: piano, ti prego piano, fai piano, mia fai male, ti supplicooo.
L’inculatore: stai ferma puttana, lo sapevi’.no?
Altri: castigala ahaha
Spinse la suacappella’..
Io: aiaiaaaaa
Avevo il cazzo durissimo, tante mani mi palpavano tutto il corpo, soprattutto le gambe, le cosce e le chiappe me le tenevano ben aperte a tal punto quasi da sentire male, da sentire l’orifizio costretto ad aprirsi.
Quindi quando sentivo troppo male cercavo di stringerlo, altri menti anche io cercavo di lasciare i muscoli.
Sentivo tante mani grandi palparmi le cosce, i polpacci, i glutei, sentivo il mal di palle.
Uno da davanti mi prese la testa e mi ficcò dentro un cazzo enorme, come per tapparmi la bocca, anche un altro cazzo mi misero dentro, nella bocca e così facendo veramente facevo fatica a parlare e entrambi mi muovevano la testa come volevano.
Spaccagli il culo!!! Sentivo dire
Pian piano sentì entrare un tronco di carne, pian piano, come se lo facesse per godersi bene il culetto vergine e mica per farmi meno male.
Ad un certo punto accellerò, sentì un dolore lancinante, mi sfogai sui cazzi che avevo nelle mani, due per esattezza.
Mi stavano violentando, svezzando.
Sentivo il tronco spingermi, entrare dentro di me, era bellissimo, infatti feci uno schizzo di sborra dal piacere.
Tutti mi insultavano: troia, puttana, schiava, ti apriamo tutta; io ero loro’.era quello che avevo sempre sognato, il mio sogno si stava avverando.
Il cazzo da dietro mi profanò totalmente, sentì le palle sulle mie chiappe, a quel punto il profanatore iniziò a scoparmi con più foga, andando avanti ed indietro, in modo da continuare a procurarmi dolore, si, mi stava allargando dietro’.man mano che andava avanti, stavo meglio e per farmi piangere mi dava colpi fino alle palle, per farmi sentire la cappella sempre più dentro di me.
SI finalmente provai lo stesso piacere delle femmine, sentì un corpo estraneo dentro il mio corpo, sentì l’oggetto del piacere maschile profanare, impadronirsi del mio corpo’.ormai mi aveva sverginato, sverginata’ero la loro femmina, la loro checca, la loro schiava del piacere.
Io a pecora ero piegata e ad un certo punto lui raggiunse l’orgasmo’, sentì un getto di sborra dentro di me, sentì per la prima volta qualcosa di diverso, come fosse una peretta, un clistere caldo’si ero sua, mi aveva aperta’ero tutta sua, si avrei fatto tutto quello che avrebbe voluto, provai amore’devozione’
Ma appena finito di sborrarmi dentro si tolse e me lo mise in bocca, con un odore non buonissimo, dato che mi aveva sfondato il culo.
Lui: leccami il cazzo , puliscimelo tutto brutta troia’.ed io eseguì.

Mi presero e mi misero seduta, col culo verso il basso, si sotto, sdraiato col cazzo in su c’era un altro’un altro cazzo enorme, sentì di nuovo dolore, mamma mia che male, tutto il mio peso contribuiva a farmi entrare il bastone di carne dentro di me.
Faceva troppo male’ma mamma mia quanto mi piaceva.
In quella posizione arrivarono altri 3 , i quali mi misero i cazzi in faccia ed io subito , ansimando, gridando come una proietta, saltando su e giù, per farmi scopare da quello sotto, masturbavo e leccavo i cazzi di fronte, i quali subito mi sborrarono in faccia ed uno in bocca.
Ma quanti cazzi avevo preso in bocca? Quante sborrate avevo ingerito? Non lo so, ma tante ne volevo. Mamma mia quanto era bello vedere i maschi pelosi, forti, prendermi di forza, costringendomi a succhiargli i cazzi, vederli come mi palpavano con gusto, vederli come si eccitavano, come gli si rizzavano i cazzi, vederli come mi sborravano.
Si, le palpate sulle mie gambe, le cosce depilate e coperte dai collant velati e adesso impregnati di schizzate di sborra, si , si, ed io andavo su e giù fino a far sborrare anche quello che mi stava profanando il culo da sotto.

Alla fine mancò solo lui, si il mandingo della situazione, tirò fuori un cazzo di colore nero, grosso e col suo complice dello stesso colore iniziarono a profanarmi assieme uno nel culo ed uno in bocca.
Mamma mia che male, le lacrime erano vere, ma il piacere fu immenso, il mio cazzo stava esplodendo ed allora arrivò un altro il quale si mise a succhiarmi il cazzo.
Era stupendo io ero al centro, avevo un mandingo dentro di me da dietro ed uno davanti in bocca e con le mani masturbavo altri due , mentre un altro a sorpresa dopo avermi dato una spompinata fece in modo da mettere il mio coso dentro il suo culo.
Era bellissimo, ero in mezzo, l’unico bianco in mezzo a colori scuri, si sentivo le loro mani, i loro corpi caldi, sudati, pelosi avvolermi davanti sulla pancia e dietro sulla schiena e in bocca.
Tutti ci mettemmo a dare il massimo, e entrati in simbiosi sembravamo come dei canottieri sincronizzati, tutti ad ansimare di piacere, nello stesso momento a tal punto che raggiammo l’orgasmo nello stesso momento.
Io sentì arrivarmi un ondata di sborra caldissima dentro il culo, mi sembrava di sentirlo dentro l’intestino, quasi come se volesse risalire per arrivare alla gola da cui invece arrivò una quantità enorme di sborra incandescente e dritta in gola e in bocca con un gusto africano mai sentito ed anche da destra e sinistra quelli che masturbavo mi schizzarono sul naso, sui capelli , sulle guance, sulla schiena ed io di conseguenza sborrai come un matto anche perché io stavo sfondando un altro culetto, bello caldo, anche io con tutto il tronco dentro, mi sembrava meglio di una figa, mi immaginai di ingravidare la mia checca.
Restammo un minuto fermi , si,non volevo staccarmi dai corpi maschili, forti, decisi, volevo che la sensazione di appartenenza, di sognare di esser la loro femmina, continuasse, non volevo staccarmi, mi veniva da piangere.
Ma pian piano tutti si staccarono, ed io come serva degna del mio nome , in ginocchio, tutta rannicchiata pulii i diversi cazzi’.perché questo mi eccitava infinitamente..e magari avrebbe potuto procurarmi altro piacere.
La sborra mi uscì lentamente dal mio culetto ormai sfondato e i maschi per umiliarmi, per sentirsi uomini mi costrinsero a stare a pecora con le gambe unite per far uscire la sborra dal mio culetto e lasciarla colare , tutta bianca sui collant neri velati.
Mi sarebbe piaciuto rimanere incinta, ma purtroppo non era possibile.
Dalla bocca neanche una goccia uscì, anzi si un paio di colatine, giusto per far eccitare i maschi nel vedermi umiliata, nel vedere il loro segno sul mio corpo, ma il resto era stato tutto completamente ingoiato, si come loro privata donna delle pulizie, come loro privata pulitrice di cazzi, avevo ingoiato tutto, per farli felici, per devozione, ma soprattutto per mio egoismo personale, volevo avere dentro il mio corpo qualcosa di loro, i loro semi.
Per me aver potuto ingoiare, mangiare, bere i loro semi era un onore’ne avevo sete e avrei voluto poter rimanere rinchiusa in una cella solo per loro, per esser usata come loro svuotapalle e mi sarei arrabbiata se nel futuro avessi mai scoperto che anche una solo goccia della loro sborra, l’avessero buttata con seghe o donata ad altre femmine.
Rimasi li in ginocchio a farmi osservare’

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