Skip to main content
Racconti Erotici LesboRacconti Gay

Fine della noia

By 29 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero davvero annoiata, ingoiata dal lavoro, presa dal mio nuovo incarico quando mi capitò l’occasione di potermi rilassare al mare per qualche giorno. La presi al volo.
Sulla spiaggia non c’era praticamente nessuno, così fuori stagione, ed era l’occasione ideale per ritrovarmi un po’.
Il primo giorno notai una bella ragazza un centinaio di metri più in là, che, forse per solidarietà femminile, mi salutò da lontano.
Tornata nella mia casa in affitto, mi rilassai sul letto dopo la doccia, con un bel bicchiere di bianco di pitigliano e un bel libro. Ben presto, dopo che il vino aveva fatto effetto, passai ad altro: nella penombra mi masturbai senza fretta per assaporare al meglio il mio relax.
Il giorno dopo, in spiaggia, passai davanti alla fanciulla del giorno prima, la salutai e lei mi chiese se volevo sdraiarmi vicino a lei, dato che la spiaggia deserta può essere anche pericolosa.
Sorrisi, mi stesi e mi rilassai in silenzio.
Gabriella, così si chiamava, mi chiese se potevo spalmarle la crema solare: un classico, direi.
Con fare professionale mi misi all’opera, raccontandole del mio periodo di stress e di noia.
Lei mi disse: – Puoi massaggiarmi meglio, tesoro.
E così feci, più lentamente, provando a soffermarmi vicino al suo culo e avvicinando le mani alle sue tette, così, tanto per provare.
Poi venne il mio turno.
Non eravamo sole sulla spiaggia. Gabriella faceva attenzione a non destare sospetti, eppure, mentre mi sussurrava frasi ardite nell’orecchio, si attardava col suo dito dentro gli slip del mio costume, lasciandolo fermo, quasi sul mio clitoride.
– So io come farti rilassare, baby.
– Non muoverti o ci scopriranno.
Dopo un paio d’ore in cui nulla potei fare se non bagnarmi, i pochi bagnanti ci lasciarono sole e facemmo un gioco bellissimo. Muoversi sul dito dell’altra, strofinandoci il clitoride, una specie di allenamento per i giorni successivi.
Eravamo bagnate fino allo sfinimento, quando lei si alzò in piedi e mi salutò, lasciandomi là.
Quella sera ebbi argomenti su cui masturbarmi.
Dopo altre due deliziose giornate di mare, Gabriella mi invitò a cena da lei. Fu una serata meravigliosa: mangiammo sushi guardando un film erotico e poi ci sfogammo a dovere sul suo letto, leccandoci a più non posso, toccandoci tutte per poi venire non so quante volte. Mi disse che la mia lingua morbida e instancabile era meravigliosa. E la mia lingua in effetti desiderava solo lei.
Il giorno dopo sarebbe arrivato mio marito.
Gabriella mi chiese se amasse la masturbazione.
Ovvio che sì.
Fummo invitati a cena per il giorno dopo.
Lui si sarebbe masturbato e noi gli avremmo offerto uno spettacolo decisamente interessante.
Accettai, pur senza sapere come lo avrei convinto, ma forse, non ce n’era bisogno, a giudicare dalla cronologia del suo browser. Lo avevo beccato tante volte senza mai confessargli quanto mi piacesse l’idea di lui che si masturbava, idea che non mi offendeva per nulla, anzi mi eccitava a dismisura.

Leave a Reply