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Racconti di DominazioneRacconti Gay

Fine settimana in villa Capitolo 4

By 30 Marzo 2023No Comments

Capitolo 4

Mentre le gambe vengono liberate e mi legano le mani dietro alla schiena, sono nuovamente incappucciato e poi trascinato via dal luogo dei miei supplizi.
Percorro alcuni metri e mi fanno scendere una scala. Sento aprirsi una porta attraverso cui sono fatto entrare. Sento i miei carnefici allontanarsi e chiudere la porta. Non ho la percezione del tempo e non so da quanto sono così immobile quando mi viene sfilato il cappuccio e sento l’inconfondibile profumo di Barbara che alle mie spalle mi slega le mani.
Si accorge che sto per parlarle e mi ferma con un comando secco “Zitto” e poi “ricordati che non puoi interloquire con nessuno, nemmeno con me e nemmeno in questi momenti di pausa”.
“Coricati sul letto, mani sotto il culo e ascoltami”.
Obbedisco e, mentre attraverso la stanza noto che in un angolo sono posizionati i servizi igienici: tazza, bidet e un piatto doccia.
Alle pareti e al soffitto ganci e anelli che non sembrano essere messi solo per arredamento.
Mi posiziono come richiesto e Barbara mi ricorda che tra una sessione e l’altra di “gioco” mi verrà lasciato il tempo di pulirmi e prepararmi alla sessione successiva. Questo tempo sarà di almeno un’ ora e potrà essere allungato in base al suo giudizio sul mio comportamento di suppliziando. Dopo avermi intimato di non muovere un muscolo inizia a mordicchiarmi il corpo partendo dal collo. Quasi ogni centimetro viene toccato dalla sua bocca e, nonostante il dolore che ancora sento all’ano e l’orgasmo avuto durante la sodomizzazione, il mio pene inizia a sollevarsi.
Un forte morso ad un capezzolo interrompe immediatamente il tentativo di erezione. “Ti avevo detto di non muovere un muscolo” mi bisbiglia all’orecchio.
“Per questa volta ti perdono e faccio uno strappo alla regola perché mi sei stato molto utile”.
E, mentre inizia a masturbarmi lentamente, mi spiega come il gruppo di persone riunito nel casale, una ventina di uomini e donne, si sia formato e selezionato nel corso di lunghi anni di frequentazione del mondo BDSM. Alla fine di ogni sessione decidono la data del nuovo incontro e sorteggiano uno dei partecipanti. Il sorteggiato o la sorteggiata dovrà procurare un soggetto, possibilmente maschio, da utilizzare per i giochi.
Se non ci riuscirà sarà lui o lei a doverlo sostituire.
E per questo fine settimana la sorteggiata era lei.
Mi sfugge dalla bocca uno “Stronza” ; lei finge di non sentire e continua implacabile nella sua manipolazione del mio pene. Riesce in poco tempo a procurarmi un orgasmo e poi mi concede di buttarmi sotto la doccia.
Mentre mi asciugo mi indica un piccolo cronometro alla parete.
E tarato su trenta minuti e si attiverà alla sua uscita dalla stanza.
E’ dotato di un grosso pulsante rosso.
Prima dello scadere del tempo potrò decidere. Se il tempo trascorrerà senza che abbia premuto il tasto verrò accompagnato alla mia auto e potrò abbandonare il casale. Diversamente dopo aver premuto dovrò assumere la posizione che di volta in volta mi verrà indicata e attendere.
Dopo questo primo intervallo, se deciderò di suonare, dovrò indossare dei bracciali con moschettoni e agganciarli successivamente a due anelli fissati al muro.
Non dice più nulla ed esce chiudendo la porta. Mentre sento girare la chiave nella serratura il cronometro inizia a scandire i secondi.
Prendo i bracciali e li osservo. Sono progettati per garantire tempi di sospensione lunghi. Provo ad indossarli e, essendo mancino, non faccio alcuna fatica ad allacciare quello destro. Decisamente più complicato allacciare il sinistro ma, dopo un po’ di peripezie, ci riesco.
Il tempo scorre e la tentazione di fermare tutto mi passa per un attimo nella testa. Poi in realtà mi convinco del fatto che, volente o nolente, sto provando piaceri ed emozioni che non immaginavo.
Mi alzo dal letto e premo il pulsante poi mi avvicino agli anelli e faccio scattare i moschettoni. Passa qualche minuto e la stanza piomba nel buio. Aspetto.

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