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Il viaggio per le vacanze – i maschi di casa

By 20 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci stavamo preparando per le ferie e mio padre, Flavio, un uomo robusto e massiccio di 48 anni, io Gabriele con mio fratello gemello Daniele di 20 anni e il nonno Fernando di 65. Dovevamo andare a vedere la casa che papà aveva prenotato per il mese di agosto e andammo qualche tempo prima in avanscoperta. Mamma restò a casa con la nonna.
Partimmo il pomeriggio e il viaggio sarebbe durato qualche ora. Purtroppo in autostrada trovammo un grosso incidente che rallentò di molto la trasferta, cosicché a sera eravamo poco dopo la metà del viaggio. Papà cominciava a sentire il peso dei chilometri e decise di fermarsi in un parcheggio di quelli forniti di tavolini per pic-nic. Mangiammo qualcosa e poi papà decise di riposare un’oretta con il nonno. Io e Dany ci accomodammo dietro e iniziammo a giocare sul cellulare. Dopo un po’ mi scappava da pisciare e piano piano uscii dall’auto per recarmi nei bagni. Nonostante la fama che li contraddistingue, erano abbastanza puliti.
Sono sempre stato un gran maialino e Dany, avendo il mio identico DNA, non era da meno. Come facevo di solito mi misi a pisciare nell’orinatoio a muro. Dopo poco entrarono due persone, un uomo, sulla cinquantina, seguito da un ragazzo che poteva avere circa 30 anni. Data la mia indole bisessuale (che era di famiglia), ogni volta che potevo cercavo contatti anche in modo piuttosto spudorato con altri se avevo voglia di scopare, pur essendo legato moltissimo al mio fratellino. Io e Dany infatti eravamo quasi ‘fidanzati’ oltre che fratelli gemelli, per cui le nostre scoperte le abbiamo sempre fatte insieme condividendo spesso anche amici o amiche con cui far sesso. Anche i nostri genitori sono bisex e è capitato spesso di fare sesso in casa come la cosa più naturale. Non siamo mai stati moralisti e la nostra filosofia è che l’amore in famiglia è il più forte e bello (oltreché sicuro) che si possa immaginare e desiderare.
Mentre pisciavo quindi si avvicinarono i due maschi di cui sopra e anche loro si misero a urinare vicino a me. Immediatamente non potei fare a meno di gettare uno sguardo furtivo sui cazzi dei due. il ragazzo se ne accorse e, guardandomi, accennò un sorriso. Sembrava non volesse finire, o meglio, aveva finito ma indugiava con il cazzo di fuori. Io iniziai a menarmelo apertamente e il cinquantenne anche se ne accorse. Si girò verso l’uscita per vedere se ci fosse qualcuno nei dintorni, dopodiché si avvicinò furtivamente a me e mi prese il cazzo in mano. Non mi aspettavo tanta intraprendenza e ne fui felice. Riportai lo sguardo al ragazzo che si presentò: ‘Ciao. Sono Lino e questo è mio padre Franco. Vedo che ti piace il cazzo come a noi’. Rimasi quasi inebetito da questa uscita così schietta e alla fine risposi: ‘Beh visto che non vi siete tirati indietro ci ho provato. Sembra che mi sia andata bene’, dissi sorridendo.
Anche loro sorrisero e mentre il padre mi segava il cazzo ancora gocciolante di piscia, io avvicinai la mia bocca a Lino. Mi stampò un bacio sulle labbra che presto si schiusero per ospitare la sua lingua nella mia bocca. Aveva una lingua molto spessa e piena di saliva, che mi accinsi a succhiare e ingoiare. Nel frattempo Dany si era avvicinato anch’egli al bagno e spiava la scena della porta. Quando Franco se ne accorse gli fece cenno di entrare. Mio fratello subito si avvicinò all’uomo il quale, come suo figlio, iniziò a slinguarselo.
Ero molto eccitato e sapere che nostro padre e nostro nonno erano in macchina a riposare mi arrapava ancor di più.
Mi abbassai e presi in bocca il cazzo di Lino, una verga bella tesa e con un ciuffetto di peli radi in cima, per il resto depilato come le palle, grosse come noci, sode e gonfie. Il cazzo di Lino era ancora bagnato e non indugiai a ciucciare le ultime gocce di piscia. Il padre intanto si era posto dietro di lui e aveva iniziato a leccargli il culo con un rumore tipico di chi slappa con molta saliva. Dany invece mi aveva dato il cambio a slinguare Lino. Eravamo tutti molto presi e quando alzai lo sguardo verso il ragazzo, Lino si staccò dalla sua bocca e fece colare un po’ di saliva sul cazzo del nostro amichetto, cosicché mentre lo spompinavo leccavo e ingoiavo la saliva del mio gemello. Lino si eccitò e cominciò a colare anche lui saliva sul suo cazzo e ogni tanto, preso il viso di Dany, gli dava un po’ di saliva direttamente in bocca sputandogliela. Mio fratello così si fece prendere dall’eccitazione e disse: ‘Voglio la vostra saliva! Voglio berla!’. Franco allora si alzò e presolo per la testa gli aprì quasi a forza la bocca e iniziò a sputargli dentro. Dany gemeva come una puttana e lo stesso volli fare io con Lino. Dopo qualche minuto di scambi di sputi e saliva Lino disse: ‘Abbiamo una coperta in macchina. Mettiamoci sul prato che siamo più comodi.’.
Detto fatto dopo poco eravamo nudi sdraiati sul prato e in lontananza potevo vedere la nostra auto ferma e sentivo il rumore delle altre che sfrecciavano sull’autostrada. Franco fece sdraiare Lino a terra e iniziò a prendergli il cazzo in bocca: ‘Figlio mio che bel cazzone ti ha fatto mamma’ Mi piace a pazzi ciucciartelo! Dany vieni qui e ciuccialo con me’. Mio fratello si avvicinò e, messosi a pecora come Franco, iniziarono insieme a spompinare il cazzo di Lino. Lui allargò le gambe così da lasciare spazio anche per farsi leccare le palle finché la lingua di Dany arrivò fin nel solco delle sue chiappe. Il ragazzo emise un gemito di goduria: ‘Aaaahhh porcellino’. Leccami il culo’ fammi sentire la lingua dentro’. Infila le dita maiale!’. E mio fratello iniziò a introdurre senza fatica le dita in quel culo bello sodo: prima una poi due, infine tre. E faceva dentro e fuori mentre Lino iniziava a pronunciare frasi sconnesse e a insultare mio fratello. ‘Sei un porco frocio, ti piace il cazzo eh puttanella? Dai leccami il culo e infilami le dita che mi stimoli la prostata e la vescica’. Ho ancora piscia da fare e voglio lavare tuo fratello’. Io intervenni e dissi: ‘Porcone mio vieni e lavami’. Mi sdraiai sull’erba e Lino si posizionò sopra di me, con Dany dietro che continuava a martoriare il culo dell’amico con quattro e cinque dita.
Il vociare fra di noi era a voce piuttosto alta, il che deve aver svegliato mio padre e mio nonno. Dopo poco ce li ritrovammo vicini che, nell’assistere a quella scena porca, si erano tirati fuori i cazzi e se li masturbavano a vicenda.
‘Papà, dissi, abbiamo dei nuovi amici!’. E gli sorrisi. Papà ricambiò il sorriso dicendo: ‘Siete due figli frocetti e maialini’. Non vi si può lasciare mai soli vero papà?’, disse riferendosi a nonno Fernando. E lui rispose: ‘Già’ Comunque a me non dispiace. Anzi, visto che è un po’ che non la faccio, vado a pisciare anche io’.’.
Lino allora intervenne e disse: ‘Nonno bello perché non la fai qui? Anzi, perché non me la fai proprio qui?’ indicando la bocca aperta. Il nonno guardò Franco come a cercare un segno di assenso e quando quegli gli sorrise lui si avvicinò con il suo cazzo ancora molle alla bocca del giovane e gli tenne la testa con una mano, mentre l’altra reggeva il pisello floscio. Dopo poco iniziò a scrosciare un getto di piscia calda che Lino prese a bere e a farsi colare addosso con gran goduria: ‘Ahhhh papi vieni a leccarmela porco.’ Franco non se lo fece ripetere, andò vicino al figlio e cominciò a leccarlo ovunque dalla piscia di nonno Fernando che si divertiva intanto a gettare spruzzi di piscia anche addosso a me e a Dany. Papà intanto si era messo dietro il culo di Franco, a dire il vero un culone, e iniziò a leccarlo con gusto, affondando letteralmente la bocca in quell’antro liscio.
Io ero molto in tiro e il cazzo mi faceva male: volevo scopare. Mi misi dietro il nonno e, mentre gli leccavo un orecchio (era un suo punto molto erogeno) puntai la mia cappella dritta verso il suo buco. Nonno fremette e disse: ‘Nipotino di un frocetto, ti vuoi scopare il nonno?’. E si aprì le chiappe come a favorire l’ingresso del mio membro dentro di lui. Bastarono due colpi e ero dentro il nonno. Papà finì di pisciare e, mentre Lino e il padre continuavano a scambiarsi slinguate piene di piscia, si mise dietro di me e iniziò a infilare le dita nel mio culo, ormai apertissimo dopo le innumerevoli sessioni di sesso a cui lo costringevo. In poco tempo mi ritrovai con il cazzo in culo al nonno e la mano di papà nel mio che mi fistava con dolcezza e perversione.
Dany intanto si dedicava al cazzo di Franco e lo ciucciava con gusto, con passione amorosa e lo insalivava per bene spalmando la saliva e il precum che colavano da esso fin sulle palle e sul culo. Azzard’ anche a infilare in dito in culo a Franco il quale esclamò: ‘Ma pensi che io sia una puttana come voi??’. Dany quasi si spaventò, ma subito Franco sorrise e, avvicinata la sua faccia a quella di mio fratello, disse: ‘Ebbene sì, anche io sono una puttana come voi. Scopo come un toro ma ho il culo che è meglio di una fica. Infilami anche la mano come tuo padre fa a Gabry. Presero così a slinguarsi mentre mio fratello aveva infilato la mano fin oltre il polso nel culo del nostro amore. Lui ora cominciava a godere infoiato e Lino si mise cavalcioni su di lui, impalandosi sul cazzo paterno duro come un sasso con la mano di Dany che gli stimolava l’intestino.
Eravamo bagnati di piscia e sputi e Lino ad un certo punto disse al padre: ‘Papi pisciami in culo. Fammi sentire quanto sei caldo’.’. Detto fatto Franco, con la mano di mio fratello che gli stimolava la vescica, iniziò a pisciare nel culo del figlio. Non so quanta ne fece, sembrava un clistere e Lino godeva e sbavava come un maiale. Papà si avvicinò alla sua bocca e, leccando la bava che gli colava, disse: ‘Amore quando sei pieno la vogliamo addosso tutti’.
‘Certo porcone. Vi mettete sdraiati e io ve la spruzzo addosso. Siete solo dei maiali froci e porci’ Mi piacete un sacco!’.
Fu così che, mentre ci masturbavamo a vicenda in fila sdraiati tutti quanti, Lino era l’unico in piedi che si divertiva a spruzzare a turno un po’ di piscia che regolarmente veniva leccata dagli altri.
Quando ebbe finito ci fu una slinguata generale: ognuno a turno si slinguava qualcuno, sputando in bocca e leccando bave miste alla piscia. Poi mi venne un’idea. ‘Voglio ora che ci scopiamo tutti insieme per sborrarci in culo, a trenino. Il primo della fila sborrerà nella mano di quello che lo incula così che l’ultimo verrà fistato e si prenderà la sua bella dose di sborra dentro’.
Fu così che il primo della fila fu papà Flavio, seguito da Lino. Dietro di lui si pose nonno Fernando che gli riuscì a infilare anche le palle dentro. Poi fu la volta mia e dietro di me Dany. Per ultimo Franco. Iniziammo a scoparci insieme, tenendo un ritmo da fare invidia a un film porno. Piano piano i nostri gemiti divennero delle urla incontenibili di goduria. A turno urlando le più perverse oscenità ognuno sborrò nel culo di chi aveva davanti e prese la sborra di chi gli stava dietro. Papà sborrò nella mano di Lino che lo scopava e fu così che suo padre subì il supplizio di farsi farcire di sborra il culo dal proprio figlio.
‘Papà, disse Lino, sei puttana come la mamma. Il tuo culone non fa invidia alla sua fica e non saprei cosa scegliere.’ E iniziò a fistarlo per infilargli la sborra di mio papà nel culo.

Eravamo esausti ma felici di aver goduto così tanto. Rimanemmo ancora nudi sdraiati e pieni di umori finché non ci riprendemmo un po’. Dopo andammo a lavarci nei bagni e ringraziammo i nostri amici prima di salutarci. Se questi erano i presupposti della vacanza, non ci poteva essere un inizio migliore!
Papà ormai si era ripreso bene per cui riprendemmo il viaggio fino alla mèta. E io e Dany eravamo sempre più legati’. Queste sorprese facevano bene al nostro rapporto’

Ringrazio sempre quanti mi seguono fedelmente e quanti mi danno consigli.
Rispondo a tutti quelli che mi scrivono a maiale.perverso@hotmail.it

Buon incesto a tutti!

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