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La famiglia bisex 5

By 15 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La nostra casa ha un giardinetto sul retro dove spesso io e mio fratello Fabio d’estate prendiamo il sole nudi. A volte capita di trovare mamma che si fa baciare dai raggi del sole e allora ci sdraiamo con lei parlando di noi mentre in costume adamitico ci rosoliamo.
Di solito con papà ci dedichiamo alla cura del giardino, ma ultimamente avevamo deciso di far costruire una piccola piscina e di ampliare il giardino dopo di essa, visto che l’incolto di nostra proprietà comunque era abbastanza grande.
Chiamò perciò una ditta che si occupava dell’installazione di piscine e concordò con il titolare il giorno in cui sarebbero iniziati i lavori. Non vedevo l’ora che questi terminassero così avrei potuto fare il bagno nudo direttamente a casa, senza dover andare sempre alla ricerca di qualche spiaggia nudista o di qualche insenatura isolata per mettermi comodamente nudo a bagnarmi in acqua, prendere il sole e perché no anche farmi delle goduriose seghe solitarie o in compagnia di Fabio senza correre il rischio di essere visto.
I lavori iniziarono in primavera inoltrata e, dato che la temperatura non era poi così fredda, anzi, io e mio fratello spesso ci trovavamo sul retro per seguire i lavori del due operai romeni (ormai è difficile trovarne italiani che si occupino di edilizia). Ovviamente non volevamo scandalizzarli troppo restando nudi all’aperto, sebbene fosse la nostra proprietà, ma mettevamo sempre un paio di pantaloncini corti che erano forse un po’ troppo aderenti (ammetto che mi è sempre piaciuto provocare’).
Durante i lavori spesso mi ritrovavo a osservare con insistenza il pacco dei due operai, Daniel, un uomo sulla cinquantina, decisamente robusto ma con uno sguardo ammaliante dovuto ai suoi occhi color ghiaccio, e Ilie, un ragazzo di circa 25 anni, atletico e dai classici lineamenti dei paesi dell’Est che mi hanno sempre molto attirato e anche turbato sessualmente. Credo che entrambi si fossero accorti di questi miei sguardi insistenti e spesso mi capitava di vederli scambiarsi occhiatine di complicità che mi facevano arrossire. Ne parlai un giorno a pranzo con papà e mamma (Fabio era impegnato in un incontro universitario fuori città) visto che eravamo molto aperti. Loro sorrisero di gusto: mamma mi disse che ero un inguaribile porcellino e papà la rimproverò per gioco chiedendole se per caso non avesse mai avuto strani pruriti vaginali dato che anche lei spesso li osservava vogliosa e non faceva nulla per mettere al coperto le sue grazie. Allora mamma disse che si poteva sempre istigarli un po’ per vedere fino a che punto si sarebbero spinti e ci chiese se volevamo essere complici del gioco. Che domande! Ovvio che fossimo interessati alla cosa! Mi spiaceva solo per Fabio che non si sarebbe goduto l’esperienza con noi.
Un pomeriggio in cui oltretutto il caldo si faceva sentire parecchio decidemmo di attuare il nostro giochetto perverso. Mamma uscì praticamente in bikini in giardino mentre gli operai lavoravano e con naturalezza si avvicinò a loro chiedendo se volessero del caffè. A quella vista Daniel e Ilie strabuzzarono gli occhi. Io e papà guardavamo la scena dalla finestra della mia camera che dava proprio sul retro. I due accettarono e mamma li invitò in casa. ‘Con questo caldo una pausa rigenerante vi farà bene!’ sentenziò mammina. ‘Grazie signora’, fece Daniel. Mamma si girò e disse: ‘Chiamatemi pure Marta. Non sono mica così vecchia!’ ridacchiando. I due si misero a ridere ma davano la sensazione di essere in un’eccitazione mista a imbarazzo. Non so quante volte potessero aver visto un’estranea così spigliata e mezza nuda alla loro mercé. Io e papà origliavamo dal piano di sopra.
Ad un certo punto vedemmo che, mentre mamma era voltata verso la cucina, i due si palpavano i pacchi. Preso dalla voglia toccai il culo di papà (eravamo entrambi solo in slip) e gli dissi che volevo scopare da porco con loro e mamma. Papà disse di avere ancora un po’ di pazienza.
Quando si voltò mamma vide i due che si toccavano e cominciò a fare la troietta: ‘Certo che voi muratori siete proprio muscolosi e forzuti. Siete proprio degli uomini forti! Come invidio le vostre mogli”, disse con fare civettuolo. Mentre parlava continuava a fissare con insistenza il pacco dei due uomini che ormai non stavano più nella pelle, o meglio, credo che fossero i loro cazzi a non stare più negli slip! Al che il più spudorato, il giovane Ilie, cominciò a toccarsi il pacco dai pantaloni della tuta direttamente in faccia a mamma. Lei gli sorrise, si avvicinò a lui e disse: ‘Chissà se posso dedicarmi meglio ai miei due operai”. E Ilie rispose: ‘Marta sei bellissima e arrapante’ e cominciò senza formalizzarsi troppo a toccare la fica di mamma attraverso le mutandine. Quella scena mi faceva ribollire di voglia! Mamma disse: ‘Posso dedicarmi a voi, tanto mio marito dorme e non lo svegliano nemmeno le cannonate!’ e cominciò a palpare alternativamente i pacchi tesissimi dei due manzi. In men che non si dica anche Daniel perse ogni freno e cominciò a palpare mamma sulle tette, tirandole fuori letteralmente dal reggiseno. Mamma intanto iniziò a slacciare i pantaloni dei suoi operai preferiti e fece uscire due cazzi di proporzioni mitiche. Piegatasi a 90, imboccò il cazzo di Daniel mentre Il romeno più giovane le si appostò alle spalle e, calato lo slip ormai inutile, prese ad affondare la lingua nella caverna calda di mamma. Lei ebbe un fremito e in pochissimi secondi ebbe già il suo primo orgasmo squassante, dovuto alla bravura del giovane operaio che mi immaginavo saettasse la lingua nella fica materna con molta bravura.
Papà mi diede un piccolo colpo alla spalla, segnale che anche lui non ne poteva più di stare solo a guardare e si incamminò verso la scala. Scendemmo quasi di corsa e appena sotto i due operai si accorsero della nostra presenza. Immediatamente fecero per scostarsi da mamma ma papà disse subito: ‘Eh no miei cari operai porci, avete iniziato e ora finite. I lavori non si lasciano a metà!’. Si guardarono stupiti e mamma intervenne: ‘Signori vi spiace se all’orgia partecipano anche mio marito e mio figlio? Non vorrete lasciarli soli a guardarci?’. ‘No Signora, mi scusi, Marta’ Ma davvero possiamo fare tutto con lei?’. Io decisi di intervenire con la mia brutta faccia tosta da porco: ‘Ragazzi, non solo dovete fare tutto con lei, ma anche con me e mio padre!! Siamo bisessuali e vogliamo vedervi godere da porci con mia madre ma anche con me e mio papà’. Rimasero un po’ interdetti, me lo aspettavo, ma senza lasciar loro troppo tempo per pensare mi avvicinai a Ilie e gli misi la lingua in bocca. Forse non gli era mai successo di slinguarsi un uomo, ma dopo una debole resistenza iniziale, anche lui iniziò a frullare la lingua nella mia bocca. Stavo raggiungendo lo scopo, nel senso che la scopata si avvicinava e non volevo perdere l’occasione di fare il maiale con loro e con i miei genitori.
Daniel si mise allora seduto per terra e mia madre gli si avvicinò aprendosi le grandi labbra della sua ficona sempre depilata con cura e gliela offrì da leccare. Smisi di baciare Ilie e gli dissi: ‘Guarda, anche al tuo amico non schifa leccare la fica di mia madre piane della tua saliva. Lasciamoci andare alla perversione. Con noi siete liberi di fare cosa volete.’
Papà intanto si era quasi sdraiato a terra e liberò del tutto il cazzo di Daniel dalla tuta. Era tozzo, venoso e rasato e papà cominciò a leccargli la cappella. Ebbe un sussulto anche Daniel, non si aspettava che anche mio padre fosse così spinto, ma gli piacque quel trattamento tanto che prese la testa di papà con una mano e lo accompagnava mentre lo spampinava. Anche io liberai Ilie dalla tuta e vidi che il cazzo sembrava quello di un asino: lungo, dritto, rosa candido e con due palle sode ma enormi davvero. Mi accucciai davanti a lui e iniziai a colpire con la lingua la punta della cappella, che si stava già bagnando tutta. Ilie godeva e iniziava a gemere e allungò una mano per prendere in mano il mio cazzo che ormai era per metà fuori dallo slip. Dopo un po’ di questo trattamento mi spostai da lui e mi avvicinai a mia madre che iniziava a gemere e, messale la lingua in bocca cominciai a sputarle saliva che lei beveva o si lasciava colare fuori dalla bocca. ‘Che porca!’, disse allora Daniel e anche lui si alzò e si avvicinò per slinguarla e sputarla. Daniel aveva una lingua rasposa e larga e aveva saliva in quantità cosicché cominciai a leccargliela mentre sputava a mamma. Si stava eccitando anche lui da porco e la cosa mi piaceva. Presi in mano anche il suo membro: bollente, con la cappella grossa e viola di voglia e due palle completamente depilate. Mentre lo segavo iniziò ad allungare una mano dietro il mio culetto e iniziò a rovistare sulla mia rosellina: un tocco rude, da muratore, ma nello stesso tempo delicato, non violento che mi arrapava sempre di più e mi faceva inarcare la schiena dalla voglia da puttanella che mi saliva.
Papà intanto aveva preso Ilie e, sdraiatolo per terra, si mise a 69 con lui. Iniziarono a spampinarsi come due forsennati, alternando la ciucciata a leccate di palle e anche di culo. Ilie aveva aperto le gambe perché evidentemente il trattamento che papà gli stava riservando gli piaceva e così Carlo gli mise piano piano un dito nel culo. La cosa piacque molto al ragazzo che ricambiò anche lui il favore a papà.
L’atmosfera era ormai bollente e Daniel, continuando a limonarsi e sputarsi con mamma, la girò e di spalle le infilò il cazzone dentro in un sol colpo. Mamma trasalì come se fosse stata trafitta da una lancia e, appena ebbe fiato urlò: ‘Sììììììì, tutto dentro maiale!!!!’. ‘Tieni troia’, disse lui, e iniziò a scoparla facendo entrare e uscire il cazzo dalla fica di mamma che restava aperta. Mi misi sotto di loro e passavo da leccare la fica e il cazzo insieme a ciucciarmi le palle di quell’uomo che mi piaceva un sacco’ Poi piano piano indietreggiai con la lingua fino a leccare letteralmente il culone dell’operaio che, al mio primo colpo di lingua, emise un ‘Oooooooooooohhhhhhhhhhh’ di goduria. Evidentemente il lavoretto che facevo gli piaceva. Intanto papà, preso a ciucciare Ilie, stava ormai prendendosi quattro dita in culo e gemeva al ragazzo di ficcargli la mano. Il giovane era estasiato a quello che stava facendo e vedendo con papà e riuscì senza fatica a infilare tutta la mano in culo al mio papino che godeva come una cagna in calore. ‘Porco maiale che sei, aprimi il culo, fallo diventare largo come la fica di mia moglie.’ E seguitava a ciucciargli il cazzo. Io mi avvicinai a lui e gli sussurrai nell’orecchio: ‘Ilie, noi ci amiamo da porci e vogliamo amare anche voi’ Voglio vedere che mentre scopi papà con la mano, lo pisci anche’. Non sapeva più che fare il poveretto: mai, mi disse, gli era capitata una cosa del genere e si sentiva libero di fare il porco come si immaginava di fare quando da solo a casa si smanettava. Lo incitai a liberarsi di tutte le sue remore e lo incitai, leccandogli l’orecchio, a pisciare a papà mentre lo fistava. Iniziò a far gocciolare la piscia dal cazzo e papà aprì la bocca per prendere quel nettare dorato. Mamma intanto continuava la cavalcata a pecorina con Daniel che, vista la scena, esordì: ‘Marco, allora posso pisciare anche io!’. ‘Certo, gli dissi, dove più ti piace!’. E mamma lo avvinghiò se possibile ancora più a sé dicendo: ‘Porcone mio ti amo, pisciami nella fica.’
Ormai ogni tabù era caduto ma volli andare oltre. Presi Ilie per un braccio e lo avvicinai al culo di Daniel che pisciava nel ventre di mamma. ‘Leccagli il culo’, gli dissi. E lui, quasi stregato, allargò le chiappone del collega e prese a leccarlo come un forsennato. Si pose bene sotto di loro e, mentre Daniel pisciava, lui iniziò a leccare dal suo culo, alle palle al cazzone che entrava nella fica pisciando fino alla patatina depilata di mamma, nella quale infilò anche due dita. Io e papà intanto ci godevamo la scena segandoci a vicenda e sputandoci addosso, in bocca e sui nostri cazzi.
Mamma, stanca di quella posizione volle cambiarla. Fece sdraiare Daniele e si sedette sul suo cazzone e così impalata si abbracciò a lui e disse a Ilie: ‘Voglio anche il tuo nella fica!’. ‘Subito puttana’, disse il maiale e inserì anche il suo nell’antro ormai aperto di mamma. Io mi avvicinai al giovane e, messagli la lingua in bocca, infilai tre dita in culo a mamma e due in culo a Ilie. La scopata selvaggia continuava in un misto di umori e sbrodolii continui. Mamma veniva a ripetizione ripetendo che la facevamo sentire una puttana e i due romeni godevano della sua fica e Ilie anche delle mie dita nel culo. Poi tolse il suo cazzo dalla fica e lo mise nel culo a mamma. La doppia penetrazione la fece quasi svenire di goduria!
La pomparono per un po’ mentre io e papà prendemmo a scoparci il culo alternativamente. Lui mi scopò anche con le dita; ogni dito che infilava faceva colare sempre maggior bava dal mio cazzo teso come una corda. Daniel volle cambiare posizione e mise mamma a pecorina impalandola da dietro. Io volevo godermi quel culone e mi riaccucciai a leccarlo ma con un intento preciso: me lo volevo scopare mentre lui si scopava mammina. Così, dopo un po’ di bavose leccate a quella rosellina che si schiudeva sempre di più sotto i colpi della mia sapiente lingua di porco, avvicinai la mia cappella al suo culo. Al contatto, Daniel sembrò irrigidirsi ma io gli sussurrai nell’orecchio: ‘Amore stai tranquillo, godrai così tanto che ti farò innaffiare la vulva di quella puttana che ti stai scopando.’ Così fece un gran respiro e io fui bravo a entrare lentamente ma inesorabilmente nel suo culo. Appena fui del tutto dentro me lo abbracciai con amore perverso (come siamo soliti fare noi) e cominciai a pompargli il culo che si apriva sempre più voglioso. Intanto ilie e mio padre si erano messi davanti a mia madre per offrirle i loro cazzo tesi: ormai eravamo sul punto di esplodere tutti e allora mamma prese a spampinarli insieme. Daniel, forse preso da questo nuovo piacere bisessuale e un po’ da passivone, prese il cazzo di papà dalla bocca di mamma e se lo inghiottì. Se li scambiarono per un po’ di bocca in bocca i due porci, mentre io urlai come un indemoniato: ‘Ti sborro in culo frocio romeno!! Ti amomo!!!! Ti allago il culone maiale mioooooo!!!’ e schizzai otto o nove volte nel suo intestino tutta la mia goduria.
Papà e Ilie erano anche loro giunti alla fine. Carlo gli disse: ‘Sgrillettiamoci i culi a fica mentre ci spompinano i due porci, ficchiamoci le dita in culo come due bestie troie.’ ‘Ti amo Carlo’, disse Ilie ‘fammi godere anche con il culo!’ Iniziarono quindi un dentro-fuori di dita in culo stimolandosi così tanto la prostata che senza nemmeno avvisare iniziarono a spruzzare le loro sborre calde e cremose a fiotti in bocca a mamma e Daniel e sulle loro facce. I due cominciarono un gioco di leccate di sborra dalla faccia e dalle rispettive lingue scambiandosele e dopo poco anche Daniel finalmente esplose: ‘Ti sborro tutta putta nona mia!!!’ e mamma: ‘Mettimi incinta maiale pervertito di un romeno porco!!! Rendimi troia! Ti amo bastardoooooo!!!!!!!!!’ e all’unisono vennero entrambi: Daniel in fica a mamma e gli ultimi suoi colpi di cazzo le facevano uscire la sborra dalla fica, e mamma dalla fica spruzzò anche lei una ciprigna che mi misi subito a leccare, seguito inaspettatamente da Ilie. Praticamente ci limonammo sulla fica di mamma i suoi umori, la sborra di Daniel e le nostre salive.
Dopo qualche minuto di questo trattamento, ci accasciammo esausti per terra. Eravamo luridi di saliva e sborra e senza accorgercene ci bagnammo con il piscio di papà e di Ilie che avevano fatto prima. Dopo un bel po’ ci riprendemmo e andammo a lavarci. Mamma con Daniel (sembravano come due amanti i due porcellini: erano bellissimi), e poi in tre io e Ilie con papà. Le docce durarono comunque un bel po’ anche perché Daniel volle fottersi ancora mamma e quando le sborrò in faccia si leccarono (l’operaio disse che il gusto della sborra gli piaceva e d’ora in poi l’avrebbe sempre bevuta) limonando come maiali. Io e Ilie ci scopammo a vicenda mentre papà ci spampinava e sborrammo un po’ in culo e un po’ in bocca.
Alla fine della giornata io e Ilie ci scambiammo i cellulari: ‘Ho una sorpresa per te la prossima volta’, gli dissi. Gli brillarono gli occhi e gli dissi solo: ‘Ho un fratello’. Capì immediatamente e decidemmo che, appena tornato Fabio, avremmo festeggiato insieme il suo ritorno. Mi ringraziò per quello che gli avevo tirato fuori, mi disse che finalmente si sentiva libero e gli confermai che poteva venire a casa nostra quando voleva. Eravamo tutti a disposizione, anche se si stava invaghendo di me. Gli chiesi se aveva la ragazza e mi disse di sì e che gli sarebbe piaciuto’.. Annuendo a quello che diceva, gli schioccai un bacio in bocca salivoso e gli dissi che volevo rivederlo presto. Mamma tornò in cucina e preparò un bel piatto di pasta per tutti. Mangiammo scherzando e ridendo ormai nudi, certi che i lavori si sarebbero forse prolungati un po’, ma ne sarebbe valsa la pena. Ogni scusa era buona per toccarci i piselli, i culi o la fica di mamma. Daniel se ne stava innamorando e papà era divertito dalla cosa mentre io e Ilie ci segavamo con dolcezza sotto il tavolo per non farci scoprire. Quanto volevo già Fabio con me!!

Sono sempre benvenuti tutti i commenti a maiale.perverso@hotmail.it e ringrazio quanti mi consigliano. Rispondo a tutti!

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