Skip to main content
OrgiaRacconti Gay

La famiglia bisex 7

By 10 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivammo finalmente a casa io, Fabio e il nostro nuovo amico Leo.
Ilie era con gli altri due amici conosciuti in birreria già arrivato da tempo. Quando entrammo in casa non li trovammo in salotto e immediatamente pensai che non avevano perso tempo. Salimmo al piano di sopra e dal bagno sentimmo giungere dei lamenti soffocati.
Appena ci affacciammo alla porta (che, come noto, non c’era) assistemmo a uno spettacolo stupendo: Ilie era sdraiato per terra con i due amici che si stavano leccando il culo a trenino e si masturbavano i cazzi ancora molli. Leo subito ebbe un sussulto: mai, disse, avrebbe immaginato che i suoi due amici fossero porci e soprattutto avessero tendenze gay.
Andrea e Lucio, questi i nomi dei due amici, restarono sorpresi nel vedere che mentre erano intenti a giocare con il nostro amico romeno, io e mio fratello con Leo ci palpavamo a vicenda il pacco godendoci lo spettacolo.

Con una spavalderia che ancora non avevamo conosciuto, Leo si calò i pantaloni rimanendo a cazzone penzolante (grosso anche da molle) e cominciò a aiutare i suoi amici a leccarsi i culi a vicenda. Era bello vederli tutti e 4 slinguarsi con amore porco, con la saliva che colava sui corpi e fin per terra. Io e Fabio cominciammo a essere molto infoiati e il mio fratellino si denudò e, sdraiandosi per terra, prese a leccare da terra la saliva degli altri ingoiandola come la più consumata delle troie.
Io andai da Ilie e, spostata la testa dal culo che leccava, presi a colargli la mia saliva in bocca facendolo fremere di goduria.

Purtroppo il gioco fu interrotto dal suono della porta di casa. Mi rivestii con l’accappatoio che era in bagno e scesi a vedere chi era. Mi si presentò un signore, tale Ennio, che mi disse essere il nuovo vicino di casa. Si erano da poco trasferiti lui e la moglie nella villetta a fianco della nostra e, come dopo ogni trasloco, in cucina mancava il classico sale. Lo feci entrare presentandomi e dicendo che i miei erano già andati in ferie e che da lì a un giorno anche io e mio fratello li avremo raggiunti. Ennio mi chiese se ero solo e gli dissi che su c’era Fabio appunto. Lo chiamai e lui, da stronzetto qual è, si affacciò alle scale completamente nudo!
Vidi Ennio con gli occhi sgranati e lucidi di voglia. Era il nostro vicino un uomo sulla sessantina, molto affascinante, brizzolato, sicuramente un bell’uomo che poteva far viaggiare fantasie sessuali molto spinte a una famiglia come la nostra’
Appena sulle scale e visto lo sconosciuto, Fabio disse: ‘Ops, mi scusi, non sapevo che ci fosse qualcuno. Mi vado a mettere qualcosa.’
Ennio per tutta risposta disse: ‘E perché mai un bel ragazzo come te dovrebbe coprirsi?’. Non capimmo come mai quel commento ma Il nostro vicino ci prese in contropiede.
Ci raccontò che lui era un convinto nudista come la moglie e che in casa stavano sempre nudi, possibilmente anche se c’erano altre persone e che spesso, per questo loro modo di vivere avevano avuto problemi di amici che li avevano esclusi, ritenendoli dei maiali. Per noi invece era solo una manna!!!
Fabio, molto tranquillamente e a suo agio, cominciò a scendere le scale e esordì: ‘Ma allora dobbiamo frequentarci! Anche noi di famiglia siamo nudisti.’ E dicendo ciò, notai che il suo bel pisellone cominciava a reagire. Ennio se ne accorse e senza proferire parola allungò una mano e lo toccò. Fabio ebbe un fremito, tremava di voglia come una foglia e allora io dissi: ‘Ennio se vuole può fermarsi da noi stasera a cena. Chiami pure sua moglie.’
‘Ok’, sentenziò lui. ‘La avviso. Posso chiamarla al telefono da qui? Stava appena per mettersi ai fornelli, almeno non la faccio cucinare inutilmente e può dare una mano a voi in cucina’.
Detto fatto, lo accompagnai al telefono. Non capii bene ciò che disse alla moglie, ma sembrava molto divertito.
Finita la chiamata, Ennio tornò in salotto e allora gli dissi, con la nostra solita sfacciataggine: ‘Ennio, sono davvero compiaciuto per averla conosciuta. Sono sicuro che le nostre famiglie si troveranno benissimo insieme in futuro ma devo confessarle una cosa, per evitare spiacevoli sorprese future” Ennio mi guardava con aria quasi preoccupata’ ‘Sa, dissi, noi siamo una famiglia nudista e molto unita. E questo vuol dire che siamo molto liberi’. ‘In che senso?’ chiese lui?
Guardai mio fratello con fare indagatore e lui mi fece un cenno di assenso. ‘Beh, continuai, per noi essere liberi vuol dire anche vivere la nostra sessualità come più ci piace e non neghiamo di fare l’amore anche fra noi’. Ennio impallidì. Si sedette sul divano bianco in volto e disse: ‘Ragazzi, che bello quello che dite. Io e Miki, mia moglie, non abbiamo figli ma la famiglia ideale per noi è proprio come la vostra!’. Al che Fabio disse: ‘Ennio se volete farete parte della nostra famiglia da ora in poi; ci conosciamo da pochissimo ma sento che nascerà una complicità molto bella e porca fra noi. Concepiamo il sesso fatto con amore folle anche se porco per cui tutti quelli che vogliono aggiungersi non possono che essere i benvenuti.’

Ennio aveva quasi le lacrime agli occhi dalla commozione e disse: ‘Ragazzi vi considereremo come nostri figli anche se una famiglia ce l’avete già, ma saremo felici di amarvi come tali e di amare i vostri genitori con voi.’
Non volli aspettare altro tempo e per come mi faceva sentire bene mi sentii in diritto di avvicinarmi a lui e abbracciarlo forte. Suonò di nuovo la porta e quando Fabio andò ad aprire si presentò uno spettacolo: Miki, la moglie di Ennio, una donna molto formosa ma bellissima, una 5′ di seno e molto ben fatta. Probabilmente il nostro vicino aveva detto qualcosa al telefono a lei perché si presentò in vestiti molto molto succinti.
La fece entrare e ci presentammo. All’improvviso mi ricordai dei nostri amici di sopra con Ilie e dissi: ‘Signori, stasera ci sono anche dei nostri amici con noi. Sono al piano di sopra e inutile dire che sono come noi. Nudisti, bisessuali e molto liberi in fatto di sesso.’
Miki non sembrò affatto turbata della cosa e anzi sembrava particolarmente curiosa. Fabio li andò a chiamare e dopo poco li vedemmo scendere, completamente nudi. Ennio allora disse: ‘Miki, amore, siamo glii unici vestiti qui. Possiamo spogliarci anche noi Marco?’ ‘Ma certo, anzi, mi chiedo perché non ve lo abbia ancora detto io’.’
Si denudarono e per poco non collassavo dalla sorpresa. Ennio era bellissimo, ben definito per la sua età e intimamente completamente liscio come se non avesse mai avuto i peli; un bel pisello molle e con il prepuzio che copriva la cappella, barzotto e con le palle belle sode. Miki aveva due capezzoli scurissimi e grandi, due seni un po’ flosci ma enormi e una vagina gonfissima, liscia depilata e con due labbra che chiedevano solo di essere leccate e succhiate. Va da sé che la cosa si dimostrò molto eccitante e allora mi balenò un’idea. Perché non invitarli per le ferie con noi, così da riposarsi anche dopo il trasloco?
Lasciai un attimo tutti in salotto e corsi in camera dei miei per chiamare mamma. Le raccontai in breve il tutto e lei disse: ‘Ma scusate ragazzi, perché aspettare domani per venire qui? Non potete farlo già stasera? Tre ore di auto e sarete da noi!’ Le dissi che le avrei fatto sapere.
Tornai in sala e vidi che Leo e mi fratello erano vicini a Miki e si stavano raccontando i fatti loro nudi e toccandosi a vicenda mentre Ilie, come un bambinone, era ai piedi di Ennio che gli parlava del suo paese mentre gli accarezzava le gambe e lui la testa. Proposi quindi a tutto il gruppo di partire per andare dai miei al mare. I nuovi amici (Leo e i suoi due compari) potevano fermarsi da noi al mare un giorno e poi rientrare, mentre Ennio e Miki quanto volevano. Dopo una veloce discussione, decidemmo di partire, il tempo di fare le valigie.

In quattro ore giungemmo a casa dei nostri genitori al mare. Come da prassi ovviamente, si presentarono nudi e subito ci furono saluti calorosi da parte di tutti come se ci si conoscesse già da tempo. I due amici di Leo erano un po’ spaesati, forse tanta libertà nemmeno se la sognavano’
Ennio salutò mamma e subito la abbracciò forte mettendole la lingua in bocca. Non perdeva certo tempo. Miki intanto, che aveva fatto il viaggio completamente nuda salutò mio padre sbattendogli letteralmente la lingua in bocca. Che dire, il ghiaccio non si era rotto perché non si era mai formato!!
Subito tutti ci togliemmo quei pochi indumenti scarsi che indossavamo eccetto io che indossavo uno dei miei perizomi, Fabio che era in costume da mare e Ennio, in boxer elasticizzati, ma di due misure più piccole (diceva che così il pisello o le palle erano liberi di fare capolino quando volevano).
Subito non si capì più nulla. Iniziammo una orgia sfrenata dove non ci fu alcuna vergogna a dare libero sfogo agli istinti più perversi. Miki si avvicinò a mamma, la cominciò a slinguare e sputare in bocca e lei per tutta risposta le palpava e sgrillettava la fica gonfia di voglia. Si sdraiarono per terra e si incrociarono le gambe mettendo le loro ficone slabbrate e fradice di broda a contatto, sfregandole come due cagne. Intanto presero a leccarsi i piedi e ciucciarsi gli alluci. Ilie si avvicinò loro e, mentre le sputava dall’alto, iniziò e infilarsi in culo a turno le dita dei piedi delle due troie. Vennero in breve, Miki addirittura spruzzando la sua sborra di fica come se pisciasse e subito i due amici di Leo si avventarono su di lei slinguandosi sulla sua fica e limonandosi la sua ciprigna.
Intanto io e Fabio ci siamo avvinghiati a Ennio e abbiamo iniziato a limonarci come degli ossessi, scambiandoci le salive di bocca in bocca e palpandoci i pacchi ormai allo spasimo. Piano piano abbassai il boxer del nostro nuovo ‘papà’ e quale fu la mia sorpresa quando, toccandogli il culo, scoprii che si era infilato un plug dentro. Disse che era per avere sempre il buco elastico e aperto. Mi accoccolai al suo culo e mentre con Fabio continuavano a leccarsi oscenamente la faccia, cominciai un gioco di dentro e fuori del plug nel suo culo alternandolo a colpi di lingua e di sputi dentro il culo. Ennio fremeva e gemeva come un animale. Leo intanto si stava sollazzando con nostro padre Carlo. Erano a 69 e papà sembrava che non avesse mai ciucciato un cazzo bello come il suo per come lo faceva con passione. Io mi sentivo infoiato e mi alzai dal culo di Ennio. Tirai fuori il cazzo dal perizoma e lo puntai sul pacco suo e di mio fratello che avevano ancora le bocche incollate che lasciavano cadere ovunque colate di saliva bavosa. Puntai il cazzo verso i loro pacchi e iniziai a pisciare’.
Partimmo completamente di testa. Ennio prese Fabio, lo girò e lo piegò a 90 infilandogli il suo cazzone ormai enorme nel culo. Il mio fratellino dette un grido più di sorpresa che di dolore (ormai il dolore non lo provavamo più’) e si fece sbattere come una puttana consumata. Io mi accoccolai sotto di loro e continuando a pisciare iniziai a lappare le palle dei due maiali. Mi venne poi un’idea. Dissi a Ennio di fermarsi con tutto il cazzo dentro al culo di Fabio e piano piano lo aiutai a infilargli dentro anche le palle. Fabio urlava di goduria, si sentiva puttana e il suo cazzo durissimo continuava a perdere presborra a litri. Ilie se ne accorse e con la sua fidanzata Morena iniziò e ciucciarglielo prendendolo completamente in bocca.
Papà intanto si era unito al gruppo di donne lesbiche, mamma e Miki e inizio a leccare le due fiche insieme mentre ancora se le sfregavano. Erano ormai fradice e papà beveva ogni goccia di succo vaginale come se non bevesse da mesi. Si era messo quasi a 69 con Miki che prese a lappargli il culo e le palle infilandogli dentro un dito alla volta. ‘Troia mia, disse papi, infilami le dita così mi arrapo e ti fotto come una cagna.’ E lei, senza scopmorsi, ciucciando il cazzo di papà che colava, arrivò a infilare nel culo di papà tutta la mano fino al polso. Mia madre le disse: ‘Sei proprio una putta nona amica mia. Apriti le gambe che anche io ti fotto con la mano’. Ti farò sborrare come una fontana’. Miki acconsentì volentieri e spalancò oscenamente le gambe. Mamma fu lesta e in breve le aveva infilato la mano dentro e la scopava letteralmente facendo dentro e fuori e lasciando ogni volta la caverna sempre più aperta. Quando le vide, Fabio si tolse dal cazzo di Ennio e si avvicinò alle donne. Infilò in un sol colpo il cazzo nella vulva di Miki e iniziò a fotterla sputandosi in bocca a vicenda. Mamma fece i complimenti a mio fratello per l’intraprendenza e piano piano riuscì addirittura a infilare la mano insieme al cazzo nella fica di Miki. Che grande troia avevamo conosciuto! Ennio intanto, con i pisello duro e gocciolante reclamava il suo buco da scopare e trovò quello del culo di mamma. Glielo piantò dentro e disse: ‘Marta amore porca, ti faccio un clistere di piscia!’ e iniziò a gonfiarle la pancia con l’urina che colava poi sulle cosce. I due amici di Leo a quella scena si avvicinarono e postisi sotto mamma iniziarono a leccare la piscia che colava. Anche a mammina venne da pisciare e così i due ragazzi si ritrovarono sotto la fica di mamma che pisciava e slinguandosi bevevano come due maiali.

Ormai eravamo tutti allo spasimo, l’aria era elettrica e piena di odore di sesso, piscia e sputi. Ne mancava solo uno. La sborra. Decidemmo allora di fare un gioco. Io e Ennio ci mettemmo a schiena per terra e alzammo le gambe rovesciandole indietro verso la testa. Papà andò in cucina e prese due imbuti e ce li infilò uno per uno nei nostri due culi. Decidemmo che le donne avrebbero pisciato nei nostri culi e gli uomini avrebbero sborrato nei culi o addosso a noi che intanto eravamo presi da una passione incontenibile e ci slinguavamo e sputavamo senza remore.

Ci riempirono i culi larghi di piscia e un po’ di sborra, l’altra ce la diedero da bere e la fecero addosso. Iniziò così un lecca mento da parti di tutti sul mio corpo e su quello del mio nuovo ‘papà’ con scambi di salive miste a sborra tra tutti senza soluzione di continuità. Poi papà si avvicinò a me e Ennio insieme a Fabio e iniziarono a infilarci a turno le mani in culo stimolandoci la prostata. I nostri prepuzi erano fradici di broda di cazzo e mentre papà Carlo si limonava amorevolmente con Ennio, lui esplose in uno schizzo altissimo di sborra. Ne fece non so quanti altri e Fabio fu subito pronto a prenderla in bocca. Voleva limonarla con me, con papà e con Ennio. Allora mi feci segare e spompinare anche io da papà e gli venni in bocca. Ne uscì alla fine una slinguata di sborra e salive mischiate a quattro che durò per un quarto d’ora, finché non fu tutto ingoiato.
Eravamo tutti esausti, un po’ per l’ora ormai tardissima (erano quasi le sei di mattina!) e soprattutto per quella formidabile scopata che avevamo appena concluso. Decidemmo di andare a dormire tutti quanti con chi ci piaceva di più e dove si voleva, tra camere da letto, lettini in piscina e salone, pregni di liquidi. Al mattino avremmo avuto un bel risveglio e la vacanza era appena iniziata!!!

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato i miei racconti dandomi ottimi consigli e mi auguro che continuiate a farlo. Scrivete sempre a maiale.perverso@hotmail.it
Vi limono tutti!!
L’orgia continua in vacanza’

Leave a Reply