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La prima volta con un uomo dominante

By 12 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera ero sul solito social e gironzolavo tra gruppi di discussioni, troll, segaioli seriali e immagini di seducenti modelle legate ed esposte nei modi più impensabili, un like di qui.. un like di la.
Una foto in particolare attrae la mia attenzione, un uomo..
Un uomo magro, alto, coricato su un pavimento di parquet con il viso celato dietro una maschera, le corde intorno al corpo e nient’altro.
Senza troppo pensarci, like..
e avanti a bruciarmi le retine.
Tra milioni di click lanciati in rete, a caso, quello non ha viaggiato a vuoto.
Una manciata di minuti e mi trovo un messaggio nella casella di posta (sarà il solito segaiolo, o qualche prodomme che si publicizza), senza troppo entusiasmo fermo la mia inerzia di click e vado a leggere.

Messaggio senza oggetto:
D: “Ciao, ti piace quello che vedi in foto?”

Boh.. che senso ha sta domanda? do poca importanza a tutto e rispondo con leggerezza, liquidando il seccatore..

M: “Si, devono sicuramente essere belle sensazioni..”

Fine.
riprendo il giro, alienandomi un po’ tra tette, lattice pornomodelle impossibili, uomini strapon-ati..

Un altro messaggio
che palle..

D: “le hai mai provate sulla tua pelle? Magari da un uomo?”

Ignoro totalmente il messaggio e proseguo..
Cerco di ignorarlo, ma la mia testa da quel momento non ne vuol sapere, nasce un pensiero sottile sottile, leggero come una brezza, ma martellante come la tortura della goccia cinese.

Ok dai, rispondo.. tanto che me frega?

M: “No, con un uomo no (cazzo, non vedi che sul profilo ho scritto etero?) ho poca esperienza in generale anche se per qualche mese ho frequentato una mistress di un paese vicino al mio.”

Chiudo tutto, spengo il pc e me ne vado a letto.

La risposta non tarda ad arrivare, complice il cellulare che nel buio della notte si tradisce con un lampo di luce informandomi che “D” mi ha risposto..
Curioso leggo l’anteprima:

D: “Ti andrebbe di provarle?”

Ok, adesso ti ci mando..ti ci mando davvero in quel posto, anzi no! Nemmeno ti rispondo..
Rimetto il cellulare sul comodino, chiudo gli occhi..e, piano piano la mia mente comincia a correre.
Corre in un mondo di corde, punizioni, sottomissioni, rapimenti..
L’idea di essere posseduto da un uomo, mai considerata.. mai.. nemmeno lontanamente.
Maledetti pensieri, lasciatemi dormire..!

La giornata scorre tranquilla, lavoro senza troppo pensarci.

Dopo cena un giretto rapido sul web mi ricorda che ho ancora una pendenza a cui rispondere, cazzo! Che faccio?
Dai rispondo con un garbatissimo, no grazie arrivederci. (almeno, cosi ho pensato.. ma poi, la mia testa fa tutt’altro).

M: ”No, in realtà non sono interessato ad avere rapporti con uomini anche se le foto sono molto belle”.

D. non si fa desiderare, nel giro di 2 minuti risponde..
Ha sempre toni pacati e rassicuranti, non riesce ad infastidirmi, anzi..mi sta stregando.
D: “Ma non voglio che tu abbia rapporti con me, io voglio che tu conosca le corde hanno un potere incredibile.”

Non voglio cedere.. leggo le anteprime per non dargli la soddisfazione, non voglio cedere.
Faccio un altro girettino sul suo profilo, ha un book fotografico scarno ma sicuramente efficace per accendere desideri.
Più scorro le foto, più mi si accende una fiammellina, fatua, fioca ma persistente..un pensiero che recita il mantra: “quasi quasi”.
Pochi minuti, cado in un vortice di: “e perchè no?, ma che male c’è?, potrebbe essere interessante..”
Non mi sono mai tirato indietro, non sarà di certo il farmi legare da un uomo a spaventarmi vero?.
L’adrenalina sale di pari passo all’erezione e ai miei pensieri erEtici finchè diventa necessario calmare l’ospite nei miei boxer.
Per la prima volta mi sono masturbato con l’idea di essere posseduto da un uomo.
l’idea di essere reso impotente e inconscio del mio destino nella stretta morsa delle corde mi ha fatto esplodere nel giro di mezzo minuto.
Passata l’eccitazione ritorna la parte di me che con due schiaffi porta a spegnere il pc e andar a letto.
Questo mio lato oscuro mi destabilizza, da quando in qua mi interessano queste cose? Anzi, mi eccitano..?
Ho le farfalle nello stomaco come il primo giorno di scuola alle medie, non pranzo, continuo a pensare… mi faccio un po di coraggio e decido di rispondergli.
Dopo pochi messaggi

D: “Se ti interessa continuare ci sentiamo su whatsapp, voglio vederti in viso.”

Doccia fredda.

Non voglio dare il mio numero, tra l’altro quello con cui lavoro a uno sconosciuto.
Detto fatto, appena uscito da lavoro, nuova sim, nuovo numero.

Arrivo a casa e non penso ad altro che non sia infilare sta benedetta sim e accendere il telefono.
Sono euforico e impanicato allo stesso tempo.
D mi sembra da subito molto pacato e deciso su quello che vuole, nemmeno un allusione sessuale, niente foto spinte, solo una lunga chiaccherata per conoscerci, per capire cosa mi interessasse di questo mondo, del perchè non fossi attratto da un uomo ma dall’idea di esser posseduto.

D: “ sono stanco, vado a letto.. mi piacerebbe sentire la tua voce, mi mandi la buonanotte?!”

Rileggo mille volte quel messaggio, ma non me ne capacito.. la mia voce è scomparsa, faccio due o tre prove in bianco finchè non mi ricompare un filo di voce.

Inviato..

D:” hai una bella voce, buona notte anche a te M.”

Le conversazioni proseguono per qualche settimana in maniera alquanto blanda, una foto del viso, qualche considerazione sul bdsm, finchè una sera

D: “Senti, M capisco che per te sia la prim volta con un uomo, ma voglio capire se ti interessa vederci o meno, altrimenti amici come prima.”

Cazzo, qui si fa sul serio..

M: “Scusami, tu hai perfettamente ragione ma per me non è facile, poi preferirei vederci in pubblico prima..”
D: “Non ti faccio del male, vieni a trovarmi a casa mia.”
D: “Domenica pomeriggio ad esempio”

Cazzo, domenica è dopo domani.. ho le palpitazioni sta succedendo davvero!

Ho il vuoto nello stomaco, non voglio rispondere.. lui è li, rimane ONLINE, sta aspettando una mia risposta.

Il sabato sera passa in compagnia del tagliacapelli, il rasoio e lo specchio.. manco fosse un primo appuntamento.
Curo la barba, i capelli.. rado la zona intima e la rinifisco a lametta, controllo le unghie poi con lo specchietto portatile controllo i posti non accessibili ai miei occhi e regolo anche li.
Sono pronto, mancano ancora almeno 14 ore, devo dormire e non ho sonno.
Mi masturbo, sperando che mi aiuti un po.. mi aiuta, prendo sonno.

Cerco di dormire il più possibile in modo da non pensare, sono troppo agitato.. colazione? Nemmeno se ne parla.
Nuovo tagliando in bagno prima di partire, tutto a posto.
Profumo, jeans, camicia e si parte.
Sono stranamente tranquillo, il viaggio fino all’A1 me lo godo, poca gente, temperatura ottima.. buona musica.

Il navigatore viene interrotto da un messaggio su w.app.
È lui..

D: “hey bello, sei partito?”
M: “Sisi, tra una mezz’ora son li..”
D: “Ottimo, ti aspetto. Citofona al…”

Passano 10 minuti indisturbati

D: “non ne abbiamo mai parlato, ma prima di arrivare devi dirmi due safeword che vuoi usare, una per dirmi che sei quasi al limite e una per lo stop immediato”

Mi ha gelato il sangue, di nuovo.

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Il mio self control mi ha abbandonato, dimentico la strada, la musica scompare dalle orecchie e lo stomaco si chiude.
Ok, lo sto facendo davvero? Cio&egrave.. sono cosi scemo da andare a casa di uno sconosciuto a farmi legare? Si.
Le scariche di adrenalina sono cosi forti che sento le gambe molli, il cuore &egrave impazzito.

Devo rispondere al messaggio, non so cosa rispondere.. se giro la macchina e torno a casa?
I kilometri scorrono, non tolgo il piede dall’acceleratore e penso, penso a cosa rispondere.. provo a stimolarmi un erezione ma, niente.. il sangue &egrave da tutt’altra parte.

Ci sono!
Rispondo al messaggio:
M: ‘Rosso, stop assoluto. Giallo, sono al limite’
D: ‘Ottimo, non dimenticare che appena entri in casa ti devi spogliare.’

Eccitazione, paura e adrenalina fanno parte di me, non riesco a capire quale mi stia dominando..
Non rispondo più.

Finalmente il casello, nemmeno 10 minuti e mi trovo sotto casa sua.
Cammino con calma, anche se il clima suggerirebbe tutt’altro, l’asfalto non &egrave clemente quando ti butta in faccia il calore del sole.
Non faccio in tempo ad appoggiare il dito sul campanello che la serratura automatica all’ingresso scatta.
Sto vivendo un momento surreale, lo sto facendo davvero?
Sospiro un attimo e spingo la porta.
La hall &egrave quella di un condominio anni 70, illuminazione praticamente inesistente, corrimano di ferro riverniciato almeno 7 o 8 volte, quell’odore di polvere e umido che sa di cantina.
D: ‘Sali pure’
dice la sua voce, da un piano non ben precisato.

Le gambe partono ancora prima che la testa se ne accorga, sto già camminando su per le scale.
Al secondo piano la porta sulla sinistra lascia trasparire uno spiraglio di luce dall’interno dell’appartamento, &egrave aperta.
Non faccio in tempo a toccare la porta che si apre, lui &egrave lì, in piedi che mi aspetta.

D:’ciao, ben arrivato, tutto bene?’
M:’Si grazie, viaggio un po lungo e troppo caldo’
D:’prego accomodati’

Non escludo di aver passato il successivo minuto senza respirare, fissandolo.

D:’non dovevi fare qualcosa appena entrato?’

cazzo, &egrave vero..

M:’chiedo scusa.’ abbasso lo sguardo e comincio a spogliarmi, la camicia, le scarpe, i jeans..
Lui rimane fermo impettito di fronte a me, non parla ma i suoi occhi si.. mi sta già violentando.
Mi sento violato e inerme.
Non capisco se sono eccitato o terrorizzato, mi sento di burro.. il sangue lascia spazio all’adrenalina, sembro uno di quei manichini per disegno artistico ai quali sposti gli arti come vuoi.

D: avanza verso di me mi prende per le spalle, una presa decisa, possente, mi tira verso di lui e mi bacia.
Cazzo, mi sta baciando un uomo!
Mi morde il labbro e poi aspira l’aria dalla mia bocca.
Rimango impietrito, non so più nemmeno cosa fare i secondi passano lentissimi, sembrano ore.. eppure non mi da fastidio.
Lentamente si allontana da me e cerca il contatto visivo, &egrave visibilmente eccitato anche se di una calma impressionante, sogghigna come il ragno quando vede la mosca incastrata nella tela, sa che sono suo.

D: metti le mani dietro la schiena e seguimi.
Mi porta di fianco al divano e fa in modo che io mi pieghi con la pancia che tocca lo schienale, sono a 90 gradi con le mani dietro la schiena e lui &egrave dietro di me.
Tremo e sono eccitato.
Mi sfiora le natiche, sobbalzo..
D: uh, qui qualcuno &egrave su di giri, comunque non ti avevo detto di muoverti.
Non fa in tempo a finire la frase che mi arriva una sculacciata sulla natica destra.

La sculacciata è talmente forte che per un secondo è come se mi avessero morso la carne, sento tutta la natica che pulsa e brucia.
Questo gioco mi sta piacendo, ci prendo gusto anche se il cuore non smette di battere all’impazzata.

Rimango in questa posizione per non so quanto tempo mentre mi accarezza la zona arrossata.
lentamente le sue dita rivolgono l’attenzione al mio quasi vergine (Direi vergine.. nonostante qualche mio esperimento casalingo con piccoli plug o verdura.) sfintere in maniera sempre più insistente.

D: coricati sul divano con la pancia in giù.
Non mi è concesso di replicare, ho solo modo di usare le due safeword “giallo” e “rosso”, mi avvicino sempre di più al mio patibolo e ne fisso i cuscini, ha una bella struttura grande, marrone scuro, la seduta è larghissima oserei quasi dire una piazza e mezza.
Mi corico e lascio che il mio viso sprofondi nei cuscini, sono freschi, avvolgenti con un bel profumo di pulito.
Probabilmente lui è in piedi, di sicuro mi sta osservando.. mi sento osservato.
Armeggia con qualcosa, fruscii..si chiude un antina, o forse un cassetto.
D: alza un attimo la testa
eseguo, mi benda.
Adesso sono cieco, la testa tra i cuscini non serve più.
La mano torna insistente tra le natiche, massaggia sfintere e scroto mentre l’altra mano preme sulla schiena e mi tiene schiacciato ai cuscini.
Le sue dita cominciano a diventare ingorde e spingono sempre più per possedermi.
Il ventre pulsa, sento il sangue tutto li.. l’erezione aumenta visibilmente e lui se ne accorge.
Sono quasi sicuro che stia sogghignando, immagino il suo volto. Immagino il suo desiderio.

Ecco, il primo dito.. si è fatto strada, dentro di me. Un leggero bruciore mi pervade, non è una sensazione piacevole. Mi sento violato, nonostante il fastidio, sono eccitato.
Non ho controllo, non ho possibilità di sfuggire.
Il dito ruota, il bruciore aumenta sopratutto quando comincia a scorrere dentro e fuori.
Penso che dal mio viso si capisca bene quello che provo, piccole smorfie silenziose.

Qualcosa comincia a colare tra le gambe.. qualcosa di caldo, il dito scorre sempre meglio, anche lo scroto viene investito da questo caldo e cola, cola fino a bagnarmi le gambe.

È sicuramente saliva, la sta facendo scivolare sul mio sfintere violato e posseduto.
Mi sfiora la gamba con la mano e si ferma sui testicoli, turgidi e fradici. Li prende in mano e poco alla volta li stringe, mi manca il fiato ma non voglio fermarlo, la sfida è con me stesso, con il dolore..
D: sei tosto è?, mettiti in piedi davanti a me.

Detto, fatto.
Sono in piedi, bendato e nudo in casa di un semisconosciuto che mi sta violando in un modo a dir poco meraviglioso.
Si avvicina e subito dopo sento una corda che mi avvolge le spalle, il pizzicorio delle corde in juta è inconfondibile.

D: le mani dietro la schiena.
M: Si, Padrone. Risposi senza nemmeno pensarci.

Sogghignando tirò indietro la pelle del mio pene fino a scoprirne il prepuzio

D: Bravo ragazzo.

In men che non si dica petto spalle e braccia erano legati in qualche intricata ragnatela, una morsa indistruttibile che non faceva altro che accrescere la mia eccitazione.
Provai un paio di volte a divincolarmi, ma più sentivo la presa sicura, più mi eccitavo.

D: Inginocchiati.

La sua voce mi riporta al presente
Le sue mani cingono la mia testa in maniera decisa ma non brutale, con il pollice spinge sul mio labbro inferiore come a voler dischiudere la mia bocca e con l’altra mano tira la mia testa verso di lui.

Ho capito benissimo cosa vuole, non ho mai fatto una cosa simile prima d’ora, i pensieri si spengono e il cuore parte all’impazzata.

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I secondi passano interminabili senza che nulla accada, sono sicuro che lui dall’alto mi scruta e gode di questa situazione.
Ci siamo..
Qualcosa si fa spazio tra le mie labbra, senza violenza.. non lo combatto, lascio che entri, scivoli sulla mia lingua, chiudo leggermente le labbra sento la pelle scorrere.
&egrave molto diverso da come me lo immaginavo, non ha un cattivo sapore, potrei anche abituarmici.

Mai e poi mai avrei pensato che la mia bocca venisse violata da un pene ma sopratutto che la cosa mi piacesse.
Impone un ritmo alla mia testa, avanti e indietro senza forzarmi, toglie le mani.. e anche la benda dai miei occhi.
Un flash, sono abbagliato.. avete presente quando vi sparano il flash negli occhi?

Nudo, inerme, legato trovo un pene che sventola sotto al naso e il suo proprietario con un ghigno soddisfatto mi dice:
‘dai, so che puoi fare di meglio’

&egrave una sfida personale.. chi, meglio di un uomo sa come far godere un altro uomo?
Non ho mai fatto una fellatio prima d’ora, ma ne ho ricevute.. so bene cosa piace.

Fisso ipnoticamente quest’asta turgida e umida luccicante della mia saliva, la riprendo in bocca, cerco di copiarne la forma con le labbra, aspiro e roteo, mi dimeno senza tregua.

Funziona!

Chiude gli occhi e il respiro si fa più profondo, vuol dire che funziona!!
Sono contento di me, l’eccitazione sale, sale.. sale.. SALE.
Aumento un po’ la velocità e cerco di alternare i ritmi, succhio, lecco, accarezzo.. (sembro quasi un esperto)
D. riporta le mani in posizione di comando, torna a cingere la mia testa.. questa volta più deciso

D: ‘Fermo, mi muovo io’ guardandomi negli occhi.
Lo ritrae un po’ e piano comincia a rientrare nella mia bocca.. ma.. stavolta non si ferma, vuole andare più in fondo, sogghigna e lentamente spinge.. non ce la faccio più, mi soffoca, cerco di divincolarmi ma la presa &egrave salda.
Chissà com’ero, mi sarei voluto vedere in terza persona..
Comincio a fare versi strani, tipo una caffettiera quando bolle, un conato.. D si ritrae e lascia che prenda fiato.
In men che non si dica sta rispingendo questo mazzafrusto fino alla mia gola, lento.. lento ma costante arriva più in fondo.. trattengo il fiato.
Sento la saliva che scappa ovunque, ormai la sento anche sul petto, involontariamente gli occhi lacrimano e tanto, sbavo.
Mi divincolo.
Un altro conato.
Si riferma.
Per l’ennesima volta non sto più ragionando, sono annientato, eccitato e completamente in balia degli eventi.
La mia erezione scompare, ma l’eccitazione no..

Torna all’attacco, la mia gola &egrave violata questa volta con un ritmo più incalzante.. grondo di saliva, la sento scorrere ovunque, gli occhi lacrimano anche contro la mia volontà.
Mi sento puttana e mi piace, lui gode, lo sento.. &egrave sempre più gonfio, lo sento pulsare nella mia bocca.
Sta per arrivare un altro conato.
Si ferma.
Sfila l’asta dalla mia bocca, la prende in mano e la tira verso la sua pancia, scoprendosi i testicoli.
Pure quelli fradici della mia saliva.
D: ‘Asciugali’ facendo un passo avanti

le sue cosce premono sulle mie spalle, quasi fatico a mettere a fuoco la sua carne turgida e vogliosa.
Accolgo nella bocca tutto il possibile succhiando e leccando.
Si allontana.

Senza dire nulla si allontana dalla stanza, armeggia..
Rumore di anta, forse un cassetto, poi altri rumori.. sta rovistando.

La benda torna ad oscurarmi la vista.
D: ‘girati di qui’ spingendo sulla mia spalla destra
Qualcosa torna a far visita alle mie labbra, &egrave plastica, fredda inanimata.. una ball gag?
Di nuovo, gira per la stanza, spinge qualcosa.. si muove.
D: ‘ok, fidati di me, piegati in avanti’
Mi trovo con il petto appoggiato a qualcosa che somiglia ad una cassapanca o un pouff, non so.. Come se fosse facile annodati fino all’anima.

Un suono fende l’aria e contemporaneamente la mia carne, sobbalzo, ringhio cerco di divincolarmi non riesco nemmeno a realizzare che arriva un secondo, poi un terzo e un quarto colpo, tutti in rapida successione, tutti tra le natiche e gambe.
Sento il fuoco, brucia, vorrei scappare, continuo a muovermi..
Se ne accorge e decide di legarmi ancora di più, il mio petto viene bloccato insieme alle spalle sul pouff, siamo un corpo unico.

Non contento porta le caviglie contro le natiche e, credetemi, posizioni cosi scomode ne ho provate poche.

D: ‘mi piace proprio quello che vedo, caro il mio etero’ esordisce
‘mpfff’ rispondo complice la gag che si &egrave impossessata della bocca

Un altro colpo che fende la mia carne, un altro, un altro, un altro.. cerco di divincolarmi, un altro
ho le natiche in fiamme, sento tutto pulsare e vibrare.
Mugolo e faccio versi senza controllo.

D: ‘parli solo se te lo chiedo io, ok?’
Prontamente annuisco con il capo

Il sangue scorre veloce dentro le natiche distrutte, sono in fiamme, pulsa tutto.

Nella stanza cala il silenzio. Tombale.

La saliva, ecco.. la sua bocca emette un suono, come quando sputi, ma più dolce.
Cola lungo i miei testicoli e gocciola tra le mie gambe, mentre qualcosa mi viene spinto dentro..
non &egrave fastidioso, direi alquanto piccolo, tipo un termometro..
D: ‘ti inietterò un po’ di lubrificante, &egrave freddo ma si scalda in poco tempo ok?’
Annuisco
Le mie viscere accolgono il nuovo liquido poco alla volta, sono invaso da una siringa che mi riempie di lubrificante.

Probabilmente lascia cadere qualche goccia anche fuori e poi comincia a massaggiarmi sempre più intensamente.
Passano attimi, forse secondi o minuti.. non lo so.
D: ‘non fare resistenza, non fa male’
Spinge e rotea, spinge e poi lo ritrae un po, poi lo ruota di nuovo finché scompare dentro di me.
Il mio corpo lo accoglie come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Mi sento pieno, posseduto e… cazzo, vibra anche! Lo sento vibrare fino allo stomaco, il sangue si concentra tutto li, sto godendo.
Sa dove andare a parare e nel giro di un minuto la mia erezione sta per esplodere..
L’ha capito.
Si ferma e mi libera dallo strumento demoniaco.

Libera le mie caviglie dalle gambe, mi trovo a pecora legato ad un pouff in centro ad una sala.
Sono perso, perso nei meandri di questa giornata, la mia razionalità &egrave morta, pensavo.

Questa volta mi prende un groppo al cuore, battiti all’impazzata. Va bene tutto, va bene farsi legare, farsi frustare, succhiare il pene.. ma.. ma questo &egrave il suono di una carta di preservativo essere penetrati no, non voglio.

Ho capito molto bene le sue intenzioni.
Provo a divincolarmi.

D: ‘puoi fermarmi quando vuoi, ok?’
D: ‘vuoi fermarti?’

Rimango immobile, non so cosa rispondere..
Il mio cuore batte talmente forte che sembra fermo.

Accenno un no, che in realtà &egrave un si.

D: ‘Sei sicuro?’
Di nuovo faccio un cenno di Si.

Le sue cosce calde si appoggiano alle mie natiche, &egrave bollente, pelle contro pelle.
é mai possibile volerlo e allo stesso tempo non volerlo?

Non faccio in tempo a realizzare che la sua erezione scorre tra le mie natiche
Su
giu.. giù e su.. si sta lubrificando.

Ancora su.. in men che non si dica trova la strada per spezzarmi il fiato.
&egrave dentro, mi sta prendendo
sento la carne calda che pulsa, mi possiede.
Crollo, lascio che il ritmo diventi parte di me.
Sono posseduto, totalmente.
Pensieri sconnessi.
Con una mano prende i miei testicoli e li tira verso di lui, cerco di inarcarmi, non ho più fiato.. lo sento vibrare finché esplode con un gemito dentro di me.
Immobile e vibrante cerca, anzi cerchiamo di riprendere fiato.

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