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Interviste EroticheRacconti Gay

Qualcosa su di me

By 6 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Chi sei, dillo a grandi linee?
Una persona normale, una tra le tante che popolano questo mondo di lacrime, anche se delle volte mi chiedo se davvero sia normale, visto quello che faccio…tipo scrivere racconti erotici alla mia età e vista la mia ‘grande’ esperienza in materia….

Descriviti:
Beh…ho promesso di essere sincero e quindi credo che lo dovrei essere: sono un ragazzo di vent’anni (ve lo sareste mai immaginato ?! ) vivo in toscana, alto solamente un metro e sessantacinque e di corporatura media, forse qualche chiletto di troppo ma come fisico non mi sembra di essere una botte!
Di capelli neri portati quasi sempre corti, occhi marroni ma tendenti al nero, carnagione lievemente abbronzata ma non mediterranea.

I tuoi hobby e i tuoi interessi:
adoro scrivere, sono un fanatico divoratore di libri e saggi vari. Leggo di tutto ma adoro principalmente i thriller, i polizieschi e i libri horror.
Amo la musica e il cinema ma la passione che mi pervade di più è lo scrivere, avrò scritto un paio di ‘romanzi’ (se così possono essere definiti) e una decina di racconti brevi.

Perché hai predo a scrivere racconti erotici:
all’inizio approdai a questo sito e iniziai a leggerli per leggere qualcosa di diverso e successivamente perché ci presti gusto a leggerli e ad immaginarmi la scena, benché non sia stato un genere molto ‘casto’ anche se non sono un fervido credente
Poi una volta presi per caso a scrivere un racconto erotico e mi venne bene (almeno è questo che mi illudo di credere) e alla fine presi a scriverli.

Sposato, fidanzato, single, altro:
Per adesso no, sinceramente credo di essere una persona decisamente solitaria, amò si la compagnia ma il più delle volte preferisco starmene da solo. E comunque sono poche le persone che starebbero con una persona come me !

Le storie che inventi sono reali o solo fantasie:
per adesso sono solo fantasie, sono solo delle situazione che mi attraggono, che mi intrigano ma che non ho mai provato direttamente. Quindi posso dire con assoluta sicurezza che sono tutte storie inventate, partorite dalla mia mente

Da dove nascono le idee per i racconti:
ovviamente dalla mia mente!! Scherzi a parte, sono situazioni che mi affascinano e che mi intrigano, sono idee bizzarre o assurde e che qualcuno può etichettare come empie (tipo l’incesto o l’orgia) ma a parer mio se fatte con passione, con amore e senza la costrizione, possono essere atti semplicemente umani.

Il tuo rapporto con il sesso:
direi normale anche se non ne sono tanto sicuro. Voglio essere sincero: sono ancora vergine…
Voi direte, vergine a vent’anni, non sei normale. Lo potrà essere certo ma ho un motivo ed è banale ma io ci tengo: non volevo farlo solamente perché è obbligatorio per essere adulti
Non ho voluto fare come alcuni miei coetanei che hanno voluto farlo a tutti i costi per dimostrare che erano dei grandi e dimostrare che adesso erano degli uomini fatti; alcuni sono miei amici e hanno praticamente adescato delle ragazze e ci sono andati solo per sentire com’era con loro e poi le hanno gettate via come oggetti usati. Non ho voluto fare come loro, volevo che la prima volta fosse con una persona che amo e che anche lei sia disposta a farlo, vorrei che avesse un significato, non un semplice atto fisico.
Chiamatemi sentimentalista o comunemente coglione, non me ne importa nulla.

Quali sono le tue fantasie:
Ho detto che voglio essere sincero e voglio esserlo: sono attratto dalle donne mature anche se detto così mi sembra che sia quasi dispregiativo, meglio le donne adulte (così non migliora di certo…) . Credono siano le uniche che sanno pensare a qualcosa di diverso da roba tipo sms, moda o spettegolare su amici, che sono i soli argomenti con cui uno può parlare con una ventenne e delle volte qualche trentenne, le uniche con cui puoi intavolare una conversazione seria.
Non dico che tutte sono così ma una buona parte parla solamente di cose insulse, mai una volta di argomenti seri che non siano il grande fratello, la fattoria o qualche altra cazzata. Ma poi il fascino di una donna adulta è insuperabile
Delle volte mi immagino di provare a farsi avanti solo che mi vergognerei non poco a cercare di attaccare bottone con una donna con vent’anni in più che ai suoi occhi sei solo un poppante e che ti considera solamente uno dei tanti ragazzeti immaturi…

Quello che scrivi lo fai leggere a nessuno altro?
Beh… certo che no! Dubito che i miei amici capirebbero che non si tratta solamente di scrivere racconti erotici (che loro considereranno come porno) e dubito che la cosa rimarrebbe di dominio riservato.
Ai miei genitori o parenti…non voglio nemmeno pensarci. Dopo mi guarderebbero cose se fossi il più tremendo dei pervertiti e i parenti poi, appena mi vedrebbero direbbero con i vicini di sottecchi: ‘guarda quello è mio nipote, scrive cose porche..!

Ultima domanda (per adesso almeno): sei stato del tutto sincero:
rileggendo le risposte credo anche troppo, visto che ho detto cose che fino ad adesso ‘conosceva’ solamente il mio ‘diario’ e visto che le informazioni personali e private di una persona affidate alla rete di internet restano poche volte confidenziali e il più delle volte vengono si espandono a macchia d’olio e vengono lette dalle persone che non avresti mai immaginato…
Non so neanche perché questa notte ho deciso di raccontarmi e in parte di alleggerire il fardello che mi portavo dentro, spero solo che non mi si ritorca contro…

Questa intervista è solo un abbozzo, spero al più preso di migliorarla per dargli veramente un aspetto di ‘vera’ intervista.
Questa è la mia e-mail,
zxcvbnm00@virgilio.it per chi volesse dirmi qualcosa a proposito di qualsiasi cosa voglia, sono sempre disponibile a chiacchierare
Oppure per chi volesse semplicemente darmi del pirla,l’indirizzo l’ha avuto….
Continua l’intervista abbandonata mesi fa…

Che tipo sei?
Beh, difficile raccontarsi a parole, direi addirittura impossibile descrivere una persona solamente attraverso delle parole che non possono riassumere fino in fondo il comportamento umano.
Credo di essere di carattere normale comunque, forse un po’ timido e timoroso con gli sconosciuti ma dopo aver conosciuto una persona sono decisamente aperto; ho una mentalità pressochè seria e razionale, mi piace divertirmi e fare lo ‘scemo’ ma sempre con la testa sulle spalle e sempre entro i limiti.
Mi arrabbio facilmente e mi sfogo sfornando una serie infinita di bestemmie ma questo accade molto di rado, solo quando l’arrabbiatura è davvero pesante. Le cose che mi mandano più in bestia sono l’ipocrisia e il tradimento, la doppiezza delle persone che da una parte fanno credere una cosa e invece sono tutte l’opposto.
Sono un tipo sincero, o almeno nei limiti dettati dalla situazione, e amo la verità, benché qualche volta sia meglio sentire una bugia per non affrontare e sentirsi dire in faccia l’amara verità.
Con chi non si merita più la mia amicizia o la mia fiducia non nutro né odio, né vendetta , non mi riesce farlo perché dopo mi pento di quello che potrei fare, ma per me quella persona non esiste più e la cancello, la ignoro completamente e forse questo è peggio dell’odiare o di vendicarsi nei confronti di un’altro, ma io sono fatto così.
Sono un tipo dinamico, ne penso dieci e ne faccio cento ma adoro anche l’ozio e il dolce far niente, tipo restare a casa sdraiato a letto a leggere un buon libro; per quanto posso, adoro viaggiare anche solo prendere la macchina, raggiungere qualche posto isolato e immerso nella natura per restare a pensare e a guardare con lo sguardo perso verso l’infinito…
Queste credo siano alcune peculiarità del mio carattere, per adesso credo che possano bastare !

Anche a occhio si vede che il tuo hobby è scrivere, da quando è nato e perché:
beh, in effetti non è stato sempre così; da bambino non amavo leggere e scrivere più dello stretto necessario, Col passare degli anni e col crescere, non so di preciso come ma ho preso inizialmente a leggere parecchio, ogni libro che mi passava tra le mani e dopo un po’ mi è venuta voglia di scrivere anche a me, di vedere cosa si prova a mettere per iscritto i pensieri e le idee. E mi è piaciuto e ho continuato negli anni fino ad ora. Per adesso senza ottenere successo o comunque notorietà ma visto che non ho mai pubblicato né fatto partecipi altre persone tranne quelle vicine a me i miei racconti, la cosa non mi stupisce. E poi questo non è tanto il mio obiettivo, fare soldi con lo scrivere, per me è una maniera di rilassarmi e una cosa che adoro fare. Punto. Poi nel caso che a qualcuno piacciano quello che scrivo, meglio. Ma non è quello che mi sono prefissato.
Inoltre, il motivo più pratico e più logico (credo) del perché scrivo è per il fatto che non sono un bravo oratore, parlare e dire veramente tutte le cose che penso e mi passano per la mente mi è difficile, mi viene più naturale scrivere e quindi è quello che faccio.

Hai scritto altri generi di racconti ok, ma perché anche quelli erotici?
In effetti anche a questa domanda non so’ dare una risposta precisa… All’inizio capita per caso su questo sito e iniziai a leggere alcuni racconti, mi piacquero e quindi credo che volli anch’io cimentarmi nello scrivere questo genere e quindi mi buttai e scrissi. Credo sia questa la motivazione.

Descrivi le idee, le situazioni, il modo di scrivere questi racconti:
Le idee mi nascono così all’improvviso, mi possono venire quando lavoro, quando sono fuori, non necessariamente mi metto alla tastiera con già un’idea precisa. Quando non sono al notebook e mi viene qualche idea, cerco di appuntarmela nel blocco note che mi porto sempre dietro (il mitico Moleskine) e quando ne ho la possibilità butto giù alcune righe quando sono al computer.
Lo stesso vale per le situazioni; alcune sono fantasie o pensieri che mi sono venuti ma il resto sono idee che mi sono nate così.
Per quanto riguarda il modo di scrivere, io adotto uno che sia il meno volgare possibile e il più vicino ad una prosa normale. Ho letto e visto alcuni racconti che sono pieni che di volgarità e poca storia; io non voglio criticare le opere degli altri ma non è questo quello che voglio…
I miei racconti hanno sì alcune parole non tanto fini ma rispecchiano i pensieri dei personaggi da me inventati; non sono buttate lì tanto per fare.

Come definiresti i tuoi racconti?
Di certo non sono per bambini o da considerarsi favole della buona notte, su questo non ci sono dubbi ma credo che non siano nemmeno da considerarsi tanto volgari o pornografici; forse non saranno nemmeno tanto erotici visto che le situazioni non sono così tanto eclatanti ed eccitanti ma io li ‘adoro’ così come sono. A ognuno gli può piacere un racconto che sia più o meno erotico e se questi non l’attirano è libero di non leggergli, mica gli obbligo io del resto…

Continuiamo su questa linea di domande; se uno ti dicesse che come scrittore di racconti fai schifo, che le tue opere andrebbero cestinate senza pietà cosa penseresti o gli diresti?
Intanto complimenti per la grande finezza e per il grande tatto (ammesso che non sia ancora più ‘fine’ di così).
Come pensieri mi verrebbe in mente: ma guarda questo che stronzo!
Ma in ogni ogni caso penserei e gli direi che forse ha ragione, io mica sono nato scrittore, mica ho studiato apposta per diventarlo né tanto meno voglio ad ogni costo che i miei racconti vengano letti e apprezzati. Ma non per questo tu hai il diritto e il dovere di criticare gli altri, chi ti credi di essere? Credi di essere migliore di me solo perché potresti scrivere meglio o perché quello che scrivi tu è più apprezzato ?!

Pensi che un giorno li farei leggere e dirai apertamente a tutti chi sei e cose scrivi?
Beh…. ancora non lo so, forse un giorno ‘ molto lontano – lo potrei fare ma per adesso preferisco mantenere il mio anonimato qui sulla rete, che sul tipo di racconti che posto. La gente è facile hai pregiudizi, specialmente quando si parla di argomenti del genere, che sono considerati palesemente tabù dalla società, anche se sono sotto gli occhi di tutti, grandi e piccini.

L’auto-intervista per adesso si è conclusa; altre informazioni sono state divulgate, confidando nel buon senso di chi le legga e sperando che ne venga fatto un giusto uso ( benché non siano segreti di stato, gradirei che queste cose rimangano come tra due amici che rispetto tra due pettegole / pettegoli ) ma in ogni caso qualcosa di più di me la sapete! Io ero già seduto e aspettavo con ansia questa giornalista che doveva venire a farmi l’ennesima intervista, per via di vari impegni l’avevo rimandata diverse volte ma adesso era venuto il momento di togliermi questo sassolino dalla scarpa.
Mi avevano detto che questa giornalista, tale Monica, è uno schianto, sulla trentina ma portati davvero alla grande, a una prima occhiata gli daresti vent’anni anziché dieci in più.
Ma in ogni modo ero sempre nervoso, divulgare a destra e a manca informazioni personale mi metteva in agitazione; sentii bussare. Dai, era giunto il momento, meglio togliersi questo dente e farla finita! Una voce sensuale chiese timidamente: ‘Posso entrare?’
Sì, sì avanti, entri pure – Risposi con voce quasi burbera.
Mi si presentò agli occhi una valchiria, alta quasi quanto un gigante, corpo massiccio ma muscoloso, attraverso la maglietta potevo vedere i seni sodi contrarsi ad ogni respiro. Certamente fa palestra da anni e se riguardo all’età era vera, eccome se li portava bene.
Vestita in maniera palesemente provocante, una semplice t-shirt nera con una gonna fluttuante lunga fino a metà di gambe scolpite e normali scarpe da ginnastica. Un look strano ma di sicuro con l’obiettivo di smuovere pantaloni.

Buongiorno mi chiamo Monica e sono qui per l’intervista, signor Paolo.
La sua voce era suadente e risentirla mi ha per davvero fatto smuovere qualcosa nel basso ventre.
Buongiorno piacere di conoscerla ma possiamo darti del tu, tutta questa cortesia mi fa sentire davvero vecchio.
Sì d’accordo non ci sono problemi. Le va di iniziare subito, avrei diverse domande ed a quanto ho sentito, lei ops scusa tu sei molto prolifico nelle rispose.
Tipa che punta al sodo, mi piace sempre di più anche se adoro le presentazioni ma non mi piace perdere tempo con una che vuole muoversi…

Allora per ricapitolare te sei un ventenne che ama scrivere romanzi e storie, ti sei cimentato anche nello scrivere racconti erotici con discreto successo e…
Sì è giusto ma aspetta chiamarlo discreto, mi lusinga molto ma ho avuto solo qualche apprezzamento e ‘
Gradirei caro Paolo se tu mi lasciassi finire il discorso e poi rispondi, sennò perdo il filo del discorso e dopo possiamo anche andarcene. Intesi?
Pensai subito: ‘Oddio anche dominatrice questa donna, di bene in meglio. Mi fa venire in mente tanti di quei giochini che se non la smetto di pensarci mi salta subito sull’attenti il mio compagnone!’

Allora dicevo, hai avuto ‘qualche commento di apprezzamento’ per i tuoi racconti ma di punto in bianco sei sparito del tutto. Cosa è successo, ci sono novità in arrivo, che hai combinato in questi mesi di assenza dal sito per cui lavoro?
Scusami per averti interrotto spero non riaccada. Sì come dicevi c’è stato da parte mia un allontanamento sia dal sito per cui lavori e con cui ho già pubblicato per cosi dire diversi racconti ma sia anche dallo scrivere, sia racconti erotici ma anche i semplice racconti normali. Avevo voglia di staccare la spina, inoltre il lavoro, perché sì ho un vero lavoro, per adesso faccio solo il semplice operaio anzi per la precisione sono ancora apprendista ma conto di cambiar lavoro prima della fine del prossimo anno. Inoltre ho incontrato l’amore e per definirla così mi sono sistemato e ho conosciuto e apprezzato molto la conoscenza del piacere, se mi capisci a cosa alludo.
Si avevo letto qualcosa a riguardo, che tu beh… eri ancora…
Guarda puoi dirlo non mi sento affatto in imbarazzo, per me è una cosa normale. So che per certa gente è fonte di forte imbarazzo e per altra è motivo per deridere ma non mi faccio problemi a dirlo. Ero vergine.
Sì ok tranquillo non volevo infierire pure io, so come ci si può sentire. E se ti può consolare neanche io sono stata una cima in questo ambito, la mia verginità l’ho persa a diciotto anni .
Sì ma in ogni modo rispetto a me molto prima comunque adesso posso considerarmi non vergine a pieno titolo e anzi ho scoperto doti nascoste che manco sapevo avere. O almeno questo secondo la ragazza con cui l’ho fatto.
E com’è stato?
Vedevo che anche lei a parlare di questi argomenti iniziava a sentire un po’ in imbarazzo, aveva iniziato a toccarsi i capelli, a muovere quelle stupende gambe da atleta, insomma o si sentiva a disagio o parlare di queste cose la stuzzicava alquanto. E quindi ho voluto stare a questo gioco.
Ti dirò, credevo a peggio. I primi secondi è stato tragico non sapevo dove sbattere la testa o meglio non sapevo dove sbattere un’altra parte di me…
La butto sul ridere e intanto di sfuggita guardo la sua reazione. Sì, ride ma non è una risata spontanea quanto per mascherare qualcosa. E intanto con una mano si sistema la gonna mentre con l’altra simula di vedere come il registratore sta funzionando.
Perfetto penso, sembrava che fosse una delle tante giornaliste tutte d’un pezzo che non si scompongono davanti a nulla, capaci di parlare dei peggiori argomenti invece questa sotto sotto è donna.
Ma passati i primi minuti di imbarazzo e grazie a quella ragazza che non mi ha fatto pesare il mio ‘handicap’ per definirlo così, sono andato avanti. E’ durato poco ma è stato al tempo stesso un’esperienza bellissima.
Lei cosa ti disse per metterti a tuo agio?
Eccola che ci provava e che la sua voglia veniva fuori; io di fronte a quei ricordi non provavo nessun imbarazzo anzi provo eccitazione nel ricordarli ma a vedere lei avremo scommesso che si stava scaldando. Quanto avrei voluto sollevare la gonna e toccarla intimamente per verificare veramente i miei fondamenti, quando avrei voluto sentirla gemere di piacere…
Lei mi disse: ‘Tranquillo non ti preoccupare rilassati, non c’è fretta e a me piace vederti così imbarazzato, ti adoro quando fai così!’ – su per giù mi disse così ma caricai di più la cosa per vedere la sua reazione.
Uhm.. ok quindi la tua prima volta è stata stupenda. Del resto a voi maschi piace sempre.
Se è per codesto piacque anche a lei benché sia durato poco. Mi dispiace che forse per te non è andata come avevi immaginato, fidati ti capisco e ho un’idea di cosa tu provi quando ritorni sopra a quei ricordi, me ne ha parlato la mia ragazza. Fu così anche per lei ma disse che grazie a me era come se la sua prima volta era stata con me, da quante attenzioni avevo più per lei che per me.
Beh.. si in un certo senso ma non siamo qui a parlare di me…
Sapevo che questa volta si era sentita lei in imbarazzo, forse avevo colpito nel segno e rincarai la dose, proseguente sempre su questo argomento.
La mia prima volta me l’ero immaginata di notte sulla spiaggia, sui lettino o meglio ancora sulla fredda sabbia che si insinua per il corpo e che ti avvolge ma per adesso questo resta solo un sogno, ma posso ben dire che manca poco per realizzarlo e se non sarà la prima volta, sarà una delle volte più stupende in cui faro l’amore con la mia ragazza.
Mentre parlavo vedevo lei che si muoveva sulla sedia, vedevo che continuava a sistemarsi la gonna, forse anche le mutandine che avrà portato sotto. E intanto tant’è che era impegnata non si stava accorgendo che la stavo fissando in maniera quasi trasognante.
Uhm si bene ok ‘ disse con voce quasi atona ‘ continua.
C’è poco da continuare, grazie a lei ho scoperto la bellezza dell’amore e i piaceri del corpo, donandoci a entrambi stupende sensazioni. Io che non avevo mai provato perché erano mancate le occasioni, lei perché mai nessuno gli aveva dato le attenzioni che gli ho dato io.
Scusa ma non capisco, intendi attenzioni in maniera astratta o beh… fisica.
Ad ogni mia parola si stava sempre di più eccitando, chissà cosa immaginava, per me anche lei aveva avuto delle esperienze simili alla mia ragazza. E vedendo lei muoversi sempre di più nella sedia anche se non lo dava a vedere, eccitava me da matti a pensare a come si stesse bagnando.
Entrambe. Attenzioni sia nel parlare con lei, nell’ascoltarla, nel farla partecipe della mia vita e attenzioni in maniera fisica come hai detto te. Ormai posso essere franco con te, lei non aveva mai provato esperienze un po’ diverse tipo il ricevere del sesso orale e ne tanto meno fare nuove posizioni. E neanche io. Quindi ognuno da parte sua, io per la mia voglia di fare ma bloccato dalla mia inesperienza, lei trattenuta dal chiedere perché si sentiva in imbarazzo ma vogliosa di avere queste attenzioni, ci siamo venuti inconsciamente incontro.

Fino a ora non ci avevo fatto molto caso ma l’intervista era già stata pianificata da lei nel seguire questa linea di domande personali. Meglio così, se era questo che voleva, l’avrà; e io continuavo a descrivere le varie situazioni e intanto a guardarla di sottocchio.
Da quella prima volta le nostre esperienza sono migliorare e siamo arrivati ad avere una complicità davvero intrigante. A dispetto della nostra età, ah non no detto che lei ha cinque anni più di me, strano ma vero ho trovato l’amore in una donna più grande di me e una parte del mio ego che sognava una donna matura, è stato accontentato. Dicevo, a dispetto della nostra età siamo tornati come ragazzini e abbiamo fatto cose che in parte mi vergogno a dire… – e lasciai a metà il discorso interessato a cosa avrebbe fatto lei se farlo continuare o proseguire.

Intanto mentre parlavo lei continuava sempre di più a muoversi, l’espressione che all’inizio era di viva voglia di ascoltare ora era diventata una palese irrequietezza, si trastullava arricciandosi i lunghi capelli mori, continuava a muoversi sulla sedia e imperterrita continuava a sistemarsi le frange e le pieghe della gonna. E mentre faceva tutto questo io me la godevo guardando il suo comportamento e attendendo con gioia la sua prossima reazione. Anche se anche io avevo ormai voglia di andarmene per correre a calmarmi sia in solitaria che in compagnia, se mi intendete…
Con voce quasi impastata e quasi proveniente da lontano mi disse:
Uhm sì interessante questo tuo aspetto. Ti va di parlare di qualche ‘avventura’ che avete avuto?

Certo come no pensai dentro di me.
Sì non ci sono problemi, sempre se a te va di sentirla, intendiamoci. – lo dissi in tono di domanda anche se la sua risposta già la potevo intuire.
Ma certo continua pure mi interessa questa cosa… ma non fraintendermi solo in ambito professionale eh…
Sì certo non preoccuparti ‘ gli dissi con tono comprensivo ma sapevo che gli interessava anche per altri motivi. Insomma di avventure ne abbiamo avute, tipo quella volta al ristorante. Eravamo in un tavolo in fondo al locale, in disparte perché proprio quella sera c’era un’importante partita di calcio e il posto a sedere era per la maggior parte occupato. A noi ci avevano sistemato negli unici posti in fondo alla sala. Ma fu un bene. Verso metà cena quando vedevamo che i camerieri tardavano ad arrivare ci siamo avvicinati di posto e con la scusa di vedere il menù ci siamo messi a giocare. Con una mano sotto al tavolo io gli avevo sbottonato i primi bottoni dei jeans e lei aveva slacciato la cintura e seppur con qualche difficoltà lei era riuscita a far uscir fuori il mio pene ormai eretto e io ero riuscito a intrufolare due dita nei suoi slip già madidi di umori. Noi eravamo imbarazzati dalla situazione ma anche eccitati e mentre lei mi segava con una mano con una delicatezza ma al tempo stesso con una moderata forza facendomi fare dei piccolo schizzi di goduria, io le stuzzicavo il clitoride e mi facevo strada nella sua fighetta pelosa inserendo i diti e facendola gemere di piacere. Continuammo per altri minuti finché lei non si rese conto che stavo per venire e sbrodolare metà tovaglia e quindi smise di colpo ma lasciandomi fare; io continuai per alcuni minuti con le dita a giocare con la sua passerina finché anche lei giunta quasi ormai ad un irrefrenabile voglia di sentirselo dentro mi disse di fermarmi che avremmo continuato a casa sua, sperando che la voglia che aveva adesso sarebbe continuata. E quella fu una bella serata, conclusa in maniera decisamente splendida a casa sua la sera stessa anzi per essere sincero non finimmo neanche la cena e lasciammo i soldi sul tavolo dopo esserci sistemati alla meglio.
Un’esperienza davvero unica per te. Ma immagino anche per lei.
Disse questo ma vedevo nei suoi occhi la voglia di provare anche lei queste emozioni. Nel parlare con altre persone e con altre donne, dei semplici ma intensi rapporti di vera amicizia senza nulla in cambio se non l’incontrarci per parlare, conosciute tramite internet o tramite la vecchia maniera della conoscenza faccia a faccia ma anche con la mia attuale ragazza, anche lei ne sapeva qualcosa, mi hanno parlato di quanto sia sofferente o comunque triste il non avere da tempo nessun rapporto intimo con una persona, un rapporto vero e non di pura voglia fisica oppure l’avere accanto una persona ma non riceve la minima considerazione. E il desiderio di ricevere queste premure dagli altri è sempre forte e molte volte distoglie la mente dalla semplice logica portando la povera donna in situazioni pericolose. Ma queste sono altre storie.
In ogni modo ho visto nei suoi occhi l’innocente invidia e il cocente desiderio di provare anche lei queste emozioni e mi dispiacque immensamente per lei.
Anche se dici di no e ai tuoi occhi sono solo un ragazzino so cosa provi, conosco quello sguardo e so che anche tu ti senti come lei, priva di uomo che sappia renderti importante e che sappia appagarti. Nella tua vita c’è un vuoto, delle volte tenti di riempirlo ma con le persone sbagliate e anziché ridursi, questo vuoto aumenta..
No… no ma cosa dici scusa?! E cosa te lo fa credere, io sono felice, ho una vita serena e…
Perdonami la mia indiscrezione, non sono uno psicologo ma certe cose le vedo anche se sono un uomo e anche se sono solo un ragazzino che ha scoperto da poco l’amore.

Vidi che capì cosa stavo dicendo e vidi delle lacrime salirgli agli occhi. Io allora mi avvicinai a lei, mi inginocchiai davanti a lei e dolcemente le asciugai la lacrima che ormai gli era scesa per la guancia e altrettanto dolcemente le presi il viso e l’avvicinai alle mie labbra baciandola dolcemente. Il suo contatto con le sue vellutate e calde labbra mi creò un brivido freddo che mi salì lungo tutta la schiena ma un brivido scosse anche lei, vidi la pelle d’oca nei suoi sinuosi bracci che mi circondarono le spalle e che mi attiravano verso di se.
Le accarezzai il viso con una mano e gli sussurrai dolcemente: ‘Lo troverai anche te un giorno l’uomo che sa farti sentire importate’
Lei mi guardò, sciolse l’abbraccio e prese le mie mani e le guido sotto la gonna verso la sua parte intima dicendomi: ‘Perché non puoi essere anche tu a farmi sentire tale?
Portò le mie mani contro le sue mutandine e anche attraverso il fine tessuto la sentivo bagnata e vogliosa, con un dito le scostai gli slip e gli sfiorai le labbra facendogli emettere un gemito di piacere. Salii e gli sfiorai delicatamente il clitoride ormai dilatato al massimo. La sua voglia era chiara ma anche la mia ormai era palese, un bozzolo ben evidente era cresciuto in mezzo alla mie gambe e Monica se ne accorse. Si sporse sulla sedie e con tocco delicato accarezzò il vistoso rigonfiamento e mi sussurrò: ‘Prendimi di prego sono ormai tua’.

Il mio compagno mi disse di proseguire ma la mia mente, ormai confinata in profondità dalla voglia che avevo, si fece avanti e mi restituì un po’ di contegno.
Di malavoglia lasciai quella calda e umida zona di piacere intima, mi alzai con enorme sforzo e anche con un pizzico di imbarazzo visto la mia vistosa gobba, e gli dissi:
Mi dispiace Monica ma non posso. Sei una donna fantastica ed eccitante ma non posso. Una parte di me ti prenderebbe di forza anche qui sulla poltroncina ma non posso, il mio cuore è rivolto verso un’altra persona e non sono il tipo da botta e via. Mi dispiace.
Lei mi guardò come se gli avessi fatto un torto ma poi la sua espressione dura si addolcì in un sorriso, le lacrime non scendevano più ma una, in solitaria, riuscì a evadere e a scendergli il viso. Anche lei si ricompose, si alzo e si avvicinò a me, abbracciandomi. Risposi all’abbraccio e potei sentire i tuoi seni contro il mio petto, potevo sentire il suo fisico premere con forza contro il mio e giurai che potevo sentire ogni suo muscolo pettorale vibrare. La voglia mi assalì di nuovo facendomi ringalluzzire il mio compagno che si era un po’ calmato e andando a strusciare contro le gambe di Monica. Intanto mi disse all’orecchio:
Scusami per questo, sento che ancora hai voglia ma non te lo chiederò di nuovo. Ti dico solo questo: la tua ragazza deve essere fortunata, un giorno mi piacerebbe conoscerla.
Detto questo si staccò da me, mi bacio sulla guancia, spense il registratore infilandoselo nella borsetta lasciata distrattamente vicino al piccolo tavolo e se né andò.
Io ancora paralizzato non riuscii ad aprire bocca, sulla mia faccia si formò solo un debole sorriso sia per essere riuscito a calmarmi e sia perché ancora non credevo a ciò che era avvenuto, ancora scorreva in me qualche goccia di adrenalina che poco prima mi aveva permeato completamente il corpo.
Quando la mente tornò con i piedi per terra mi sorse una domanda: ma l”intervista che fine ha fatto? Ma poi mi sedetti di nuovo e dissi a me stesso: meglio così dai, meglio non aver detto troppe cose su di me…

Spero che questo racconto / intervista vi sia piaciuto, mi è nato così spontaneo avevo voglia di cambiare la solita intervista monotona con le solite domande, di inserirvi dentro una specie di racconto, e vi dirò, le cose che ho scritto per una buona parte sono vere ‘ tranne l’avventura al ristorante, quello è una nostra fantasia che forse un giorno faremo. Per le altre cose sono stato il più sincero possibile mi dispiace essere stato lontano dallo scrivere ma non credo di aver fatto un torto a molti lettori. Spero di tornare a scrivere di nuovo, senza star troppo tempo fermo ma so già che per molti possibili lettori il mio ritorno o la mia assenza non conta nulla, quindi inutile preoccuparsi di questo…
In ogni modo sono tornato, forse un po’ cambiato, vi regalerò altri racconti, per i poveri sfortunati che vorranno leggerli! O anche per chi solamente ama leggere altri racconti scritti con la sola voglia di scrivere racconti.
Spero di sentirvi per chi avesse voglia di fare due chiacchiere ‘ quattro sono troppe lo so ‘ sennò amici come prima. A presto, alla prossima.

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