Skip to main content
Racconti Gay

Scopato da un nero xxl all’isola d’Elba

By 19 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Come da accordi presi nel pomeriggio in spiaggia (vedi racconto Sega in spiaggia ad un nero) io e biondino inglese ci dammo appuntamento per le 22 in piazza a Portoferraio. Lì dovevamo incontrato quel gran figo nero che il pomeriggio avevo segato ed un suo amico. Purtroppo tardai a parcheggiare l’auto così giunsi in piazza qualche minuto più tardi dell’ora fissata. Da lontano potei vedere che il biondino inglese e i due pezzi di carne negra erano già arrivati. la troietta inglese già si stava strusciando con il nero del pomeriggio, Michael. Più in disparte l’altro amico nero, che si chiamerà Abdul. Scommetto che la troietta aveva già pianificato tutto. A lei Michael e il suo cazzone esagerato ed a me l’amico…chissà, mi dissi, magari &egrave anche meglio.
Riunito il gruppo andammo a bere qualcosa…di forte. Vino bianco a volontà, qualche gin tonic ed altro. Eravamo tutti e quattro belli carichi, ci sarebbe stato da divertirci. Lungo il tragitto che a piedi ci avrebbe portato all’abitazione dei due neri, il biondino inglese palpeggiava Michael ovunque. Anche sul pacco, già bello tosto, e tutti ci mettemmo a ridere. Abdul e io parlavamo intanto. Mi disse che aveva origini africane e che, quanto a dotazione, non sarei rimasto deluso. “So che ti piace il cazzone nero, che ci sai fare con le mani…”. Michael gli aveva già raccontato tutto. “Sei mai stata con dei neri?”. Mi stava già trattando da femmina e io stetti al gioco. “Si solo una volta”, risposi. “Io ce l’ho molto grosso in circonferenza più di Michael -disse Abdul-, ma non avere paura, farò piano. Tu però, troietta, non dovrai mai dirmi di no, dovrai farmi godere…ok?”. Era quasi una minaccia, cosa significa “non dovrai mai dirmi di no?”. Boh! staremo a vede, pensai.
Giunti a casa, intorno all’una di notte, un piccolo appartamento al secondo piano di un condominio ben arredato i due obbligarono me e il biondino a spogliarci completamente. Rimasi nudo davanti a tre maschi. Un pò mi vergognavo ma già sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo quella sera. I due ci dettero un perizoma nero ciascuno e ci obbligarono a indossarlo. Poi indossammo anche un reggiseno e così vestite cominciammo a sfilare davanti ai due neri. Intanto anche loro si erano spogliati, rimasti in mutande ci dissero di inginocchiarci davanti a loro. Presi a mordere il cazzo di Abdul dagli slip, era davvero grosso, di sicuro più di quello di Michael. Era gonfio, pareva di mordicchiare il braccio di un bambino. Anche le palle sembravano grosse. l cazzone di Abdul ebbe un sussulto verso l’alto così il negro mi disse di tenere le braccia dietro la schiena e con la bocca calargli gli slip. Non me lo feci ripetere due volte. Avevo quel cazzone tutto per me schiacciato sulla mia faccia. Stavo godendo come una vacca. Gli tolsi gli slip e rimase nudo con quell’enorme uccello che intanto si era drizzato rivolto verso di me. Era larghissimo in circonferenza, non so come avrei fatto a prenderlo nel culo. Lui se lo prese in mano e me lo strusciava sul viso, io con la lingua lo rincorrevo, sembravo una troia alle prime esperienze.
Quando entrambi furono in tiro si alzarono in piedi, uno di loro prese un foulard con il quale legarono le mani del biondino inglese dietro una sedia. “Ora tocca a te” mi dissero. “Dai troia mettiti a quattro zampe sul letto”, Io obbedii, volevano cucinarci uno alla volta ed insieme…stavo per sbrodare. Abdul se ne accorse, mi prese il cazzetto in mano, mi segò per qualche secondo fino a sborrare sul pavimento. Poi andai sul letto e mi misi a quattro zampe. Da dietro Michael mi stava preparando il culo con una due e tre dita. Misi tanto gel lubrificante e dell’olio, Poi si mise in piedi dietro di me…piano piano stavo entrandomi nello sfintere. Stavo ululando…”Dai, scopami, scopami forte, dai, sono una troia, ho voglia di cazzo nero, dai aprimi il culo, fammi sentire una donna, dai”. Michael non se lo fece ripetere, e, pur lentamente mi entrò dentro inesorabilmente con tutto il suo gran cazzone. Quasi non respiravo, eppure era tutto dentro di me.Mi sentivo piena, come una donna, troia, come una vacca…e stringevo il culo perch&egrave non andasse più via. Michael se ne accorse, tolse il cazzo e infilò nel buchetto tre o quattro dita. Poi disse a Adbul “&egrave pronto”. I due si dettero il cambio, dietro di me ora c’era Abdul. Michael si mise davanti a me prestando l’uccello nero alla mia bocca. Io avidamente lo presi in bocca e cominciai a insalivarlo, non capivo più niente e mugolavo di goduria. “Dai voglio un cazzone nel culo, dai chi mette…”. Giusto qualche secondo che Abdul si infilò dentro di me. Il suo cazzone era assai piùà largo di quello di Michael. provai un pò di dolore ma quando fu tutto dentro credevo di svenire dalla goduria. “Daiiiii, sono la vostra troia, scopami scopami scopami, riempimi di cazzo, dai Abdul”. Abdul si ritrasse un pò per poi iniziare una cavalcata incredibile che sarebbe finita solo dopo almeno 20 minuti. Abdul mi stava aprendo il culo. Ad ogni colpo sentivo il cazzo che arrivava in cima allo sfintere. Credevo di impazzire, stavo godendo come una matta, ero in preda all’estasi e stavo muovendo il culo come se ne volessi sempre di più. Abdul mi pompava fin quasi ad uscire dal culo ogni volta. Ed ogni volta me lo riempiva con il suo cazzone. Dopo quasi 15 minuti ero esausta, non riuscivo neanche più a ululare, volevo solo essere scopata. Abdul finalmente stava per venire, tolse il cazzone lasciando una caverna dentro di me, e riversò la sua broda sulla mia schiena. Credevo fosse finita ed invece i due si dettero immediatamente il cambio. Michael entrò con facilità dentro di me. Il suo cazzo era un pò più lungo anche se più stretto. Lo sentivo che pigiava in cima allo sfintere. Stavo per venire, così con una mano mi segai fino a sbrodare sul letto. Dopo qualche minuto Michael si tolse da me e disse “Altrimento al biondino cosa rimane…”. Era la volta dell’inglese. Io stremato fui fatto sedere sulla sedia e lagato. Al biondino i due neri riservarono il solito trattamento. Godeva come una vacca, urlava ed anch’io, vedendolo, non potevo non godere. Venni ancora, senza toccarmi, la sbroda finì sulla sedia.
Dopo quasi un’ora di sesso sfrenato come non avevo mai conosciuto fui liberato dalla sedia. Insieme, noi quattro, andammo a farci una doccia. Dalle mie gambe penzolava un cazzetto sfinito. Quelli dei neri invece, pur mosci, erano ancora molto consistenti. Mentre facevo la doccia, stremato, presi a giocare con l’uccello di Abdul che incredibilmente ridivenne dritto. “fammi un pompino” mi disse. Io presi a succhiargli la lunga asta fino alla cappella. Quando gli leccavo le palle lui mi sbatteva il cazzone sul viso. Con una mano presi a giocherellare con il suo culo e il suo buchetto. Gli piaceva perch&egrave allargò le gambe. Dopo un pò stava per venire, non mi lasciaò staccare il viso dalla sua faccia anzi mi obbligò a tenere il cazzone in bocca. Mi venne dentro e io per non soffocare dovetti ingoiare tutto il suo sperma. Era sfinita ma contentissima…

Leave a Reply