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Racconti Gay

Sega a un nero in spiaggia nudisti

By 19 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao sono Federico, ho 27 anni, sono fidanzato con una lei, ma ahim&egrave, adoro anche i grossi cazzi neri.
La scorsa estate andai in vacanza qualche giorno all’Isola d’Elba, da solo. In realtà dovevo fare una commissione di lavoro ma visto che ero là decisi di trattenermi il fine settimana. Rimasi incuriosito, dopo averlo letto su una rivista, della presenza di una spiaggia, vicino Fetovaia, dove c’erano esclusivamente nudisti. Non la tradizionale spiaggia bensì dei grandi scogli a picco sul mare e lontano da occhi indiscreti.
Decisi di andare, tanto non conoscevo nessuno…
Giunto in quella spiaggia vidi che c’erano tanti nudisti per lo più nordici. Non erano un granch&egrave, per lo più anziani o almeno sopra i 60 anni. Solo un ragazzo, biondo e magro attirò la mia attenzione soprattutto per lo splendido culetto che aveva. Tra le donne nessuna attirò il mio sguardo.
Mi misi a prendere il sole, anch’io nudo con il mio cazzetto in mostra…non proprio da superdotato. Dopo qualche minuto il ragazzo biondo si avvicinò a me, era inglese. parlammo un pò, non era niente male. Aveva davvero un bel culetto liscio e sodo e il cazzo meglio di quanto credessi. Me ne accorsi perch&egrave stando in ginocchio voltato verso di me il biondino faceva calare tra le cosce il cazzo e da moscio sarà stato almeno 7 o 8 centimetri. Ma anche lui era passivo e a nessuno dei due venne voglia di azzardare alcun approccio sessuale. Ci stavamo annoiando quando in spiaggia per fortuna arrivò un ragazzo nero. Alto almeno 1,90 e snello. Stava parlando al telefono ed era sorridente. Sempre parlando al telefono stese il telo e cominciò a spogliarsi. Io e il biondino inglese lo guardavamo con la lingua fuori dalla bocca. Il nero si tolse dapprima la maglietta e mise in mostra dei bei addominali. Poi si calò i pantaloncini. portava un paio di slip blu che da lì a poco avrebbe tolto. Ma già si poteva vedere l’immenso pacco che teneva. Il cazzo era spostato sulla destra e le palle sembravano molto grosse. Avrei voluto spogliarlo io . Ed invece, giusto il tempo di staccare il telefono, si calò gli slip fino a terra e quando si rialzò….mamma mia, fece mostra di un cazzone enorme. Era naturalmente moscio ma già di notevolissime dimensioni. Almeno 14 o 15 centimetri e le palle erano davvero belle grosse, sembravano depilate. Si sdraiò e appoggiò il cazzo sulla coscia destra quasi fosse qualcosa da tenere in bella vista. Mi alzai, da vera troia, e camminai davanti a lui. Messo in quel modo era possibile vedere il cazzone in tutta la sua lunghezza e le palle…uhm, come vorrei succhiare tutta quella carne. Come una puttanella mi misi a sculettare davanti a lui che mi sorrise. Poco dopo tornai al mio posto accanto al biondino. Passato uno o due minuti il nero si alzò. Prese a camminare verso di noi con quel cazzone che gli pendolava tra le gambe. Era bellissimo, avrei voluto rincorrere quel l’uccello e quelle palle con la lingua, in ginocchio, come una cagna. Chiese se poteva sedersi vicino a noi. Era statunitense. Parlammo per un pò. Lui era seduto con i ginocchi piegati e nel mezzo alle gambe il cazzone moscio toccava lo scoglio… . Io e il biondino gli facemmo i complimenti per la sua bellezza e la sua dotazione, lui sorrise e ci chiese se volevamo toccarlo. “Si, dai, faccelo toccare” rispondemmo noi come due troiette. Così senza che nessuno potesse vederci ci avvicinammo a lui che rimase seduto e con i ginocchi piegati. Presi a toccare il cazzo che fece già un primo sussulto. “Si dai -disse il nero- continua a segarmi e toccami le palle”. Il cazzo prese a drizzarsi velocemente. Prendeva sempre più consistenza, pareva di tenere in mano il braccio di un bambino tanta era la carne che avvolgeva quell’uccellone. Lo segai fino a farlo diventare quasi completamente eretto. Una cosa mostruosa, mai visto un cazzone del genere. Almeno 24 o 25 centimetri, nero come l’ebano, duro come la pietra e una cappella violacea che mi faceva sbrodolare. Avrei voluto prenderlo in bocca ma in quella spiaggia &egrave vietato fare sesso esplicito. Così continuai a segarlo e lui “Ti piace eh il cazzone nero, vero? Sei proprio una troietta, scommetto che vorresti essere scopata qui, davanti a tutti, vero?”. Era proprio così. Dopo un paio di minuti cedetti il posto al biondino inglese. Anche lui si stava comportando come una troia. Guardava il nero negli occhi e si mordeva le labbra. Intanto con una mano lo segava e con l’altra si toccava il suo cazzo che si drizzò. Anche lui aveva un bel cazzone, non come il nero, ma mentre si gonfiava prendeva forma e mi eccitai. Anch’io diventai duro ma le mie dimensioni non erano come quelle degli altri due. Mi guardarono e sorrisero. Il nero mi disse di avvicinarmi e di prendere il suo cazzo e quello del biondino inglese in mano e cominciare a segarli. Così, in mezzo, una a destra e l’altro a sinistra presi a segare i due cazzoni. Ero eccitatissimo, pensavo di poterli succhiare. Il nero intanto mi diceva “Sei come una puttanella vergine, ti piace il cazzo vero? E come sei brava con le mani. Dai, troia, sega, sega, sega. Come ti chiami troia”, mi disse. Ed io “Federico”. “Bene da ora ti chiamo Federica, ok? Sei bravissima con le mani, dai puttanella facci sbrodare”. Dopo qualche menata il biondo cominciò ad ansimare e sbrodò. Dalla punta del cazzo scese tanta bella sborra densa lungo la mia mano. Il nero mi obbligò di continuare a segare il cazzo del biondino anche se era già venuto. “dai troia continua a segarlo, prendi in mano tutta la sborra ed avvolgila al cazzo e segalo ancora”, mi disse. Era super eccitante. Tutta quella sborra che si appiccicava alle mie mani… Dopo appena un minuto anche il nero stava per venire. Cominciò ad ansimare “Dai, dai, dai, dai, uff, uff, uff, dai troia, segami, stringi il cazzo, dai stringi la cappella, dai puttana, segami, segamiiiii”. Alla fine anche lui sbrodò, tanta sbroda, molto liquida. I primi schizzi andarono in alto, così puntai il cazzo verso di me e mi raggiunsero quasi sul petto, Poi la sbroda divenne densa e colava sulla mia mano.
Ero eccitato, avrei voluto segarmi anch’io ma il nero mi obbligava a tenere le mie sui due cazzoni. Così entrambi presero ad insultarmi, mi piaceva…”Dai troia, sgonfia quel cazzetto, chissà la tua donna se vedesse questo cazzone nero…”. Eh, già al pensiero della mia fidanzata che vede un cazzone di quelle dimensioni…non oso immaginare. Ci si butterebbe sopra, mi metterebbe da una parte obbligandomi a guardarla mente si fa scopare… Quel pensiero mi eccitò e, pur senza toccarmi, sbrodai. Il biondino venne in mio soccorso, prese a segarmi mentre stavo sborrando, raccolse tutta la sbroda e con un gesto da vacca se la spalmò sul petto.
Velocemente tutti e tre ci tuffammo in acqua. Il nero ci chiese se volevamo essere scopati duramente da lui e da un suo amico, nero, anche lui superdotato. “Ci becchiamo in piazza a Portoferraio stasera dopo le 22, ok?”. “Ok” rispondemmo.

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