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STASERA USCIAMO?

By 24 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ sabato pomeriggio: come sempre, dopo aver lavorato tutta la mattina, ed essermi fatto la doccia, mi siedo a tavola per pranzare insieme a Letizia.
Dopo aver mangiato e bevuto il caffè, ci fumiamo una sigaretta insieme.
Lei finisce prima di me, così si alza, ed inizia a prendere i piatti e metterli nel lavandino.
Poi si mette dietro di me, che sono sempre lì a fumarmi la mia sigaretta, mi mette le mani sulle spalle, ed inizia a farmi un dolcissimo massaggio rilassante.
Che bello!
Sto così bene che mi dimentico che stavo fumando, e la sigaretta si spegne da sola nel posacenere.
Letizia avvicina lentamente la sua bocca al mio viso, mi bacia intensamente, un bacio che dura molti secondi, poi si sposta un pochino, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:
-HO VOGLIA DI FARE L’AMORE.-
La mia bocca è vicina al suo orecchio, e con una voce sottile le rispondo: -ANDIAMO IN CAMERA.-
Lei non mi risponde nemmeno, si allontana e si avvia verso la camera.
Io mi alzo, metto a posto la sedia, controllo che la sigaretta sia spenta, e mi avvio a raggiungerla.
Ancora prima della porta del corridoio vedo a terra la sua maglietta che indossava fino a pochi istanti prima, e poco oltre la porta ci sono i suoi pantaloni.
Pochi passi prima della porta della camera ci sono le sue calzette, e proprio sulla maniglia della porta ci sono le sue mutandine.
La porta è socchiusa, io la apro del tutto, e la vedo completamente nuda sul letto nella posizione della pecorina; lei gira il volto verso di me, e come se fosse una vera pecorella mi guarda e mi dice:
-BEEEEEH.-
Quasi scoppio a ridere, ma sono troppo eccitato vedendola così, allora mi spoglio di corsa e salgo sul letto proprio dietro di lei.
Voglio accontentarla per bene, così pongo subito il mio cazzo tra le sue cosce, arrivo facilmente alla sua figa, e subito sento che è molto bagnata.
Con un colpo secco entro subito dentro di lei, non voglio farla aspettare, e subito la sento godere di piacere.
Questa posizione, oltre che essere la sua preferita, fa godere tantissimo anche me, così, come sempre, ci metto pochissimo a venire dentro di lei.
Mi sento quasi in colpa per averla fatta godere così poco.
Così, incurante del fatto che la sua figa ora è piena della mia sborra, la giro di colpo: è giusto che anche lei goda come ho appena fatto io; mi chino sul suo corpo, ed inizio a leccargliela con foga.
La sento gemere, e più lei gode, più io mi impegno, anche se sento il forte sapore amaro del mio sperma.
Dopo poco anche lei si lascia andare al suo orgasmo, così posso rialzarmi, ripulirmi la bocca dalla saliva, ed anche da qualche residuo di sborra, e sdraiarmi nella mia parte del letto.
Lei è li ferma, molto provata dopo quel violento orgasmo.
Dopo un po’ di recupero, lei si gira, mi sale sulla schiena a cavalcioni, ed inizia a baciarmi sul collo, una sensazione splendida.
Poi si avvicina al mio orecchio, mi mordicchia un po’, e poi mi chiede:
-STASERA USCIAMO?-
Rimango quasi stupito dalla sua domanda
-BE’, SONO LE DUE, ABBIAMO TUTTO IL POMERIGGIO PER DECIDERE. MA VORRESTI ANDARE A CENA O A BERE QUALCOSA DOPO CENA?-
Si mette quasi a sbuffare.
-PFFFF! NON HAI CAPITO! PER STASERA HO PRESO DUE BIGLIETTI PER UN LOCALE DI INCONTRI QUI VICINO, VOGLIO ANDARCI E PORTARE IL MIO CAGNOLINO, TE L’AVEVO DETTO!-
Io le rispondo più stupito di prima:
-MA TE SEI SCEMA!-
Ora è quasi arrabbiata.
-DAI CAZZO AMORE! PERCHE’ NON VUOI?-
E me lo chiedi pure? Mi viene da pensare.
-ASCOLTA, ORMAI QUANDO TE LO METTONO NEL CULO GODI, NON TI FA PIU’ MALE; SUCCHIARE CAZZI E INGOIARE SBORRA L’HAI FATTO MILLE VOLTE, PERCIO’ COSA TI CAMBIA? E VEDERMI SCOPATA DA ALTRI O FARGLI POMPINI MI HAI GIA’ VISTA! DAI CHE ANDIAMO!-
La guardo con gli occhi sbarrati, capisce che forse ci sto pensando, e non si fa scappare l’occasione.
-POI MICA CI SONO SOLO UOMINI E GAY, MAGARI TROVI ANCHE QUALCHE PADRONCINA CHE TI FA LECCARE LE SUE SCARPE!-
Questa sua ultima frase mi fa accendere una scintilla, ed anche lei se ne accorge.
-ALLORA BENE! ANDIAMO!-
Poi si alza e se ne va; io rimango lì ancora un momento, poi mi alzo, mi rivesto, e vado sul divano a guardare la tv, con le idee un po’ confuse.
Il pomeriggio passa molto velocemente, dato che mi faccio un riposino sul divano, e quando mi sveglio sono le 19 e 30; Letizia è lì vicino a me a guardare la tv.
-BUONGIORNO BELL’ADDORMENTATO! SONO PIU’ DI 5 ORE CHE DORMI-
Si vede che ero davvero distrutto.
-HO PENSATO: STASERA TI METTI SOLO LE CULOTTES ED IL GUINZAGLIO! PER IL VIAGGIO METTI SOPRA UNA TUTA, COSI’ IN MACCHINA NON TI VEDE NESSUNO, MA APPENA ARRIVIAMO LI’ TI METTO IL GUINZAGLIO E TI PORTO DENTRO STRISCIANDO. IO NON SO ANCORA COME VESTIRMI, AVEVO PENSATO MINIGONNA, SANDALI E UNA CAMICIETTA. TU COSA DICI, METTO ANCHE LE AUTOREGGENTI?-
La guardo impietrito:
-MA SCUSA, TU AVRESTI PASSATO TUTTO IL POMERIGGIO A PENSARE A QUESTO?-
-CERTO! ANZI,HO TROVATO IN CHAT UNA COPPIA CHE CI RAGGIUNGERA’ LI’, ED UNA RAGAZZA CHE VUOLE CONOSCERTI’ NON SEI CONTENTO?-
Secondo lei dovrei essere contento???
Direi proprio di no. Però dai, mi piace fare giochi ‘strani’ con lei, perciò diciamo che un po’ l’idea mi affascina.
-DAI,PREPARO LA CENA COSI’ DOPO ANDIAMO.-
Io intanto mi alzo, mi sveglio per bene, ed attendo che la cena sia pronta.
Dopo un ottimo piatto di pasta, Letizia è anche una bravissima cuoca, vado a farmi la doccia’ ormai manca poco alla serata.
Quando esco dal bagno lei è già lì, si è già preparata: sandali bianchi tacco 12, minigonna di jeans, e camicetta nera, più trasparente che nera direi: -ALLORA COSA DICI? MEGLIO COSI’ O METTO ANCHE LE AUTOREGGENTI?-
-VISTO CHE LA GONNA TI COPRE A MALAPENA LA FIGA, E LE CALZE NON ARRIVEREBBERO NEMMENO DOVE FINISCE LA GONNA, DIREI CHE STAI MEGLIO SENZA, SEMBRERESTI UNA ZOCCOLA CON LE CALZE.-
-DAVVERO? ALLORA LE METTO SCUSA!-
Vabbè, ho appena capito che era meglio se stavo zitto.
-INTANTO CHE VADO A METTERE LE CALZE ALLORA TU METTI LE CULOTTES.-
Letizia prende un pacchetto dal suo comodino e me lo porge, poi si allontana.
Appena lo vedo, leggo sulla scatola ‘for man’, da uomo, ma aprendolo noto subito che queste culottes non hanno il rigonfiamento per il pisello’ è chiaro che li dentro starà molto stretto.
Le indosso con un po’ di problemi, perché sono davvero strettissime, hanno solo un grosso foro tra le chiappe.
Letizia torna in camera, non mi sbagliavo, tra la fine della gonna e l’inizio delle autoreggenti, ci sono almeno una decina di centimetri; lei si guarda allo specchio, fa un giro su se stessa per vedere anche da dietro come sta, e poi esclama:
-CHE FIGA CHE SONO!-
Bè, come darle torto?
-DAI, ORMAI SONO LE NOVE, PUOI METTERTI LA TUTA COSI’ POI ANDIAMO.-
Così faccio, apro il cassetto ed indosso la prima tuta che trovo, ora sarei pronto per uscire.
Intanto lei apre il nostro ‘cassetto delle sorprese’, prende il guinzaglio e lo mette in borsa, poi prende in mano il suo strap on: -NON SI SA MAI CHE POSSA SERVIRE ANCHE QUESTO!- e mette anche quello nella sua borsa ridendo.
Io la guardo, nel mio cassetto vedo i sandali con il tacco e le chiedo:
-ALLORA NON VUOI CHE METTO I SANDALI?-
Se devo essere onesto, vestirmi da donna è la cosa che mi pesa di meno, anzi, quando è lei a sodomizzarmi mi piace essere la sua puttana, anche per come sono vestito.
-SE TI FA ENTRARE DI PIU’ NEL RUOLO DI SOTTOMESSO PRENDILI!-
Allora prendo in mano i sandali e poi scendiamo insieme in garage.
Saliamo in macchina, lei mi dice in quale paese dobbiamo recarci ed il nome del locale, nel giro di un quarto d’ora arriviamo a destinazione.
Appena parcheggio la macchina Letizia si dà un ultima controllata ai capelli con lo specchietto retrovisore:
-DAI, ADESSO TOGLITI LA TUTA E METTI I SANDALI.-
Inizio subito a spogliarmi, prima la casacca e poi i pantaloni, vorrei tanto togliermi anche queste strettissime culottes, ma non posso; poi inizio ad indossare i sandali e ad allacciarli lungo tutto il polpaccio, alla fine di questa impresa lei mi mette il collare al collo, così poi scendo dalla macchina e mi dirigo ad aprire la sua portiera.
E’ una zona industriale, nessuna casa, soltanto i capannoni di varie fabbriche e il locale, nel parcheggio ci sono già una decina di macchine.
Appena aperta la portiera della mia ragazza, mi inginocchio davanti, lei scende con molta calma, mi mette il guinzaglio legandolo al mio collare e poi ci avviamo verso l’ingresso del locale, lei con una camminata da vera dea, ed io striando ai suoi piedi.
Da una macchina poco distante si sente un grido: -BELLA FIGA!-
Non era di certo rivolto a me, e Letizia ringrazia alzando la mano e salutando.
Entriamo nel locale, letizia porge al signore al bancone i due biglietti, e lui ci indirizza subito verso l’entrata del salone.
Letizia, senza mostrare il minimo imbarazzo mi porta all’interno, e si dirige subito verso un tavolino con dei divanetti.
-TU STAI QUI A CUCCIA!-
Mi ordina la mia Padrona fermandomi in parte al divanetto, mentre lei si siede vicino.
Passano pochi attimi, direi meno di un minuto, ed una coppia si avvicina a noi, lo capisco perché uno indossa dei jeans ed un paio di scarpe eleganti, mentre le altre gambe terminano con un paio di stivali neri a punta dal tacco vertiginoso, suppongo proprio che sia una donna.
I due chiedono se possono sedersi con Letizia, e lei subito li accoglie vicino a lei, poi mi chiama:
-SALUTA SCHIAVO! SONO GIACOMO E MICHELA, LA COPPIA CHE HO CONOSCIUTO OGGI IN CHAT.-
Alzo la testa, lui mi saluta con un ciao, ed io ricambio, lei invece mi avvicina uno dei suoi stivali alla bocca, ed io non mi tiro indietro, baciandolo delicatamente sulla punta; così lei si gira verso Letizia:
-CAVOLO, HAI PROPRIO UN BRAVO SCHIAVO! NON TUTTI SONO COSI’ BRAVI A SALUTARE UNA SIGNORA!-
Da questa sua frase suppongo che lei sia una mistress, anche se lui non sembra per nulla uno schiavo. Infatti Letizia subito mi chiarisce la situazione:
SAI, LORO NON SONO UNA VERA COPPIA, SONO CUGINI, E SONO FREQUENTATORI ABITUDINARI DI QUESTI LOCALI. LUI SOSTIENE CHE OGNI BUCO E’BUONO DA SCOPARE, ANZI, DICE CHE I MIGLIORI POMPINI SONO GLI UOMINI A FARLI, E TU NON LO DELUDERAI VERO?- risata generale ‘COSI’ GIRANO INSIEME, LEI SOTTOMETTE MENTALMENTE GLI SCHIAVI, LI UMILIA, E LUI SE LI SCOPA; BELLO VERO?-
Io rispondo con un timido cenno di sì con la testa, così loro scoppiano ancora a ridere.
Lui chiede a Letizia se vuole bere qualcosa, poi chiama una cameriera con un gesto della mano, che arriva subito.
Tutti e tre ordinano qualcosa di leggero, un succo, o qualcosa di simile; Michela ordina anche per me:
-A LUI PORTA UNA RED BULL, AVRA’ BISOGNO DI MOLTE ENERGIE STASERA; PERO’ VERSAGLIELA IN UN PIATTINO’ I CANI MICA SANNO BERE DAL BICCHIERE! IHIHIHIH!-
Poco dopo la cameriera torna al nostro tavolo con le bibite, le posa sul tavolo insieme ai bicchieri, e poi posa sul pavimento il piattino con la bibita.
BACIA LE SCARPE ALLA SIGNORINA CHE E’ STATA COSI’ GENTILE A PORTARTI DA BERE!-
E’ la voce di Letizia, penso voglia darmi il piacere di baciare le scarpe ad altre donne per farmi entrare di più nel gioco, e la cameriera sta al gioco: unisce i piedi, ed io subito mi chino a baciare le sue scarpette, poi lei si concede una risatina.
Letizia, Giacomo e Michela fanno un po’ di conversazione, parlano del più e del meno, mentre lei tiene fisso uno stivale sulla mia schiena. Dopo una decina di minuti ed aver terminato di bere le loro bibite, il ragazzo chiede a Letizia:
-ALLORA PRENDIAMO UNA STANZA COSI’ CE NE STIAMO UN PO’ DA SOLI A FARE QUELLO CHE VOGLIAMO?-
-VA BENE DAI, ANDIAMO PURE!-
Così ci avviamo verso il corridoio delle camere, con Letizia che mi tiene sempre al guinzaglio, per ora sono tutte vuote, così lui, essendo pratico di questi locali, spiega subito a Letizia come funziona:
-TUTTE LE STANZE HANNO UNA PORTA PER ENTRARE, PUO’ APRIRLA SOLO CHI E’ ALL’INTERNO, MA TUTTE HANNO DEI VETRI SULLE PARETI, CON DELLE TENDE CHE DECIDI TU SE LASCIARE APERTE O CHIUSE, COSI’ DA FUORI SI PUO’ GUARDARE. SE VUOI DIVERTIRTI MOLTO PRENDI UNA DELLE PRIME, COSI’ TUTTI QUELLI CHE CI PASSANO VEDONO DENTRO, TI ASSICURO CHE MOLTA GENTE NON ARRIVA NEMMENO A META’, SI FERMA PRIMA. PERO’ VISTO CHE SIETE ALLA PRIMA ESPERIENZA DECIDETE VOI QUALE PRENDERE.-
Logicamente è Letizia che decide: -HO CAPITO, DAI, PRENDIAMO LA PRIMA!-
Eh sì, anche se siamo alla prima esperienza, Letizia vuole divertirsi subito a mille!
Così entriamo, Letizia, Michela, ed io seguendole ai loro piedi; così dopo aver chiuso la porta, Giacomo fa vedere a Letizia che non può entrare, se qualcuno da dentro non decide di aprirgli la porta. E’ stato molto gentile a spiegarci queste cose.
Le due signore aprono la porta, così anche lui può entrare con noi.
Letizia va subito a sedersi su un divano: -POTETE PURE INIZIARE! USATELO COME VOLETE VOI!-
Girandomi vedo subito che davanti ai vetri c’è già una decina di persone a guardare, e soltanto una è una donna, poi Michela subito si porta davanti a me: -GUARDAMI SCHIAVO!- così io alzo la testa e la guardo negli occhi.
-COSI’ TU GODI QUANDO LECCHI LE SCARPE ALLA TUA RAGAZZA? RISPONDI!-
Rispondo subito di sì, d’altronde è la verità.
-AHAHAHA! CHE SFIGATO! ALLORA GIRATI, E GUARDA COME GODE LA TUA FIDANZATA! ALTRO CHE LECCARE SCARPE!-
Mi volto subito, la mia Padroncina è seduta sul divanetto, e Giacomo è lì, davanti a lei, che è già intenta a succhiare il suo cazzo.
-MUOVITI SCHIAVO! LECCAMI GLI STIVALI!-
Mi giro di scatto, un ordine così deciso, e l’idea di poter leccare quei bellissimi stivali mi fanno dimenticare in fretta l’idea di Letizia impegnata in quel bel pompino.
Così avvicino subito la bocca a quelle splendide calzature, ed in un attimo la mia lingua inizia subito a venerarle, leccandole con cura in ogni minimo punto.
Ricevo anche un complimento quando mi sposto nella parte posteriore ed inizio a leccarle il tacco su tutta la sua lunghezza: -BRAVISSIMO SCHIAVO!!!-
Ogni tanto vengo un po’ distratto dai versi di piacere di Letizia, sembra proprio che quel cazzo le piaccia molto, come se stesse mangiando qualcosa di molto buono.
-CHE BEI POMPINI CHE SAI FARE LETIZIA!-
Sembra proprio che anche Giacomo sia soddisfatto dei suo servizi.
Ora Michela mi mette una mano sul collo, mi afferra per il guinzaglio, e mi trascina verso il divanetto dove Letizia è ben impegnata a spampinare Giacomo.
Mi avvicina sempre di più la faccia al volto della mia ragazza, per farmi vedere meglio quello che sta facendo, ma ad un certo punto lei si ferma.
-DAI SCHIAVO! FAGLI VEDERE CHE TU SEI ANCORA PIU’ BRAVO DI ME! DIMOSTRAGLI CHE SEI UNA GRAN TROIA!-
Io rimango fermo, apro la bocca, poi ci pensa lui a infilarmelo in bocca.
Io chiudo le labbra intorno al suo cazzo, non so come mai, ma ora il gioco mi ha preso, e subito inizio ad accarezzargli la cappella con la lingua dentro la mia bocca.
Fare pompini mi piace, nel senso che non fa male come nel culo, perciò succhiare non mi da fastidio.
-WOW, COMINCIAMO BENE!- Giacomo è soddisfatto.
Letizia ha subito capito cosa stavo facendo, così si avvicina a me e mi sussurra: -BRAVO AMORE! COSI’ MI PIACI, FALLO GODERE PER BENE! E GODI ANCHE TU DELLA SUA SBORRA!-
Bè, non esageriamo’ però è vero, devo farlo godere per bene, così continuo ad impegnarmi in quel bel pompino.
Lui intanto alterna mugugni di piacere a colpi violenti nella mia gola, ed intanto parla con sua cugina e Letizia.
-CAZZO, NON CHE TU SUCCHIAVI MALE LETIZIA, ANZI; MA LA TUA PUTTANA QUI SA FARE DEI POMPINI SPLENDIDI!-
E le due donne si mettono a ridere!
-AH LO SO, ME LO DICONO TUTTI!- ribatte Letizia, ed ennesima risata generale.
Come se fosse una sfida mi impegno ancora di più in quel pompino, e lui, con dei versi di piacere, lo fa capire anche alle due donne.
Sento i suoi mugugni aumentare, sento il suo cazzo dentro la mia bocca farsi sempre più gonfio, ormai capisco che sta per venire’ metto la punta della mia lingua proprio sulla punta del suo cazzo, ed in un attimo sento il suo schizzo colpirmi la lingua, mentre lui si lascia andare in un lungo grido di piacere.
Le due ragazze sono sempre lì a guardarmi, così ingoio, e poi gli mostro la mia bocca completamente vuota; non posso fare a meno di vedere che molta gente dietro i vetri si sta toccando; poi torno sul cazzo di Giacomo ed inizio a ripulirlo per bene con la lingua.
Michela si rivolge a Letizia: -TI GIURO CHE POCHE VOLTE L’HO SENTITO GODERE COSI’ TANTO!-
E Giacomo subito conferma, rincarando la dose: -VERO, UN POMPINO SPLENDIDO! NE HO PROVATI POCHI COSI’ BELLI! SECONDO ME, LETIZIA, POTRESTI FARE MOLTI SOLDI CON UNO SCHIAVETTO COSI’ BRAVO!-
Ho paura, sul viso di Letizia si accende uno strano sorrisino, secondo me ci sta pensando’.
Ma non voglio pensarci, così continuo a ripulire il cazzo di Giacomo, leccandolo delicatamente su tutta la sua lunghezza, partendo dal basso, e finendo baciandolo sulla cappella; lui continua a divertirsi, e non accenna a fermarmi. Ci pensa Michela a farlo:
-HEY! MA SEI COSI’ INNAMORATO DI QUEL CAZZONE!? SECONDO ME SEI GAY! GUARDA CHE NON HAI MICA FINITO CON I MIEI STIVALI!-
Mi si drizzano le antenne! Mi giro di scatto e corro ai suoi piedi, ormai questa serata mi piace molto, e trono subito a leccarle gli stivali.
Letizia si allontana, mi passa in parte e poi non la vedo più, sono troppo impegnato a leccare quegli splendidi stivali per pensare o guardare dove sta andando la mia ragazza.
Dopo un bèl po’ di minuti passati a leccare gli stivali di Michela, lei si sposta nella stanza, ed io la seguo, sempre cercando di posare la mia lingua sulle sue calzature.
Dall’altra parte della stanza vedo Giacomo seduto sul divanetto, e Letizia sopra di lui, entrambi girati verso di me; posso così notare subito che la mia ragazza non indossa le mutandine, e che il cazzo di Giacomo è pochi centimetri più in basso della sua figa.
Non me ne curo, continuando a leccare gli stivali di Michela che mi fanno eccitare da matti.
Dopo qualche minuto, alzando lo sguardo, vedo che il cazzo di Giacomo non è più poco sotto la figa di Letizia, ormai è dentro di lei!
Non si muovono, Letizia rimane sopra di lui con quel cazzo nella sua figa, mentre lui le tiene le mani sui fianchi, ed ogni tanto ne allunga una sulla sua figa accarezzandole il clitoride, facendola godere molto, lo capisco dall’espressione del suo viso.
-STAI FERMO QUI!- Michela ora si allontana,non ho più il privilegio di leccare i suoi stivali.
Intanto Letizia e Giacomo si scambiano qualche complimento: -HAI DAVVERO UN OTTIMO GUSTO NEL VESTIRE-
Mi viene da pensare: bè, basta che vai in una via di zoccole e non sono vestite poi molto diversamente, ma forse era proprio questo che intendeva lui.
Michela ora si rivolge a Letizia: -CERTO CHE SE ADESSO GIACOMO LO FAI GODERE TU, POTRESTI FAR ENTRARE QUALCUNO PER LA TUA PUTTANELLA. COSA NE DICI?-
Strano che letizia non sia d’accordo. ‘SI’ DAI, SCEGLILO TU, IO SONO OCCUPATA ADESSO.-
Michela si avvicina alle vetrate, si guarda un po’ intorno:
-MMM, FAMMI PENSARE, CHI POTREBBE AVERLO PIU’ GROSSO?-
Poi decide, fa segno ad un ragazzo di avvicinarsi, e lo fa entrare; lui entra, e dice che si chiama Andrea.
Saluta con il gesto della mano Letizia e Giacomo, che ricambiano.
Poi Michela si avvicina a me, si abbassa guardandomi negli occhi:
-SENTI SCHIAVO. TI DO’ PIU’ DI UNA POSSIBILITA’, LASCERO’DECIDERE A TE: PREFERISCI FARE UN BEL POMPINO AD ANDREA MENTRE IL MIO STRAP ON TI SFONDA IL TUO BEL CULETTO, O PREFERISCI CHE SIA ANDREA A SFONDARTI MENTRE TU POTRAI ADORARE I MIEI PIEDINI? ANZI, SONO BUONA, TI DO ANCHE UN’ALTRA POSSIBILITA’, SE PREFERISCI GUARDARE LETIZIA GODERE CON IL CAZZO DI GIACOMO MENTRE ANDREA TI SFONDA DILLO PURE’-
Wow mi viene da pensare, c’è pure l’imbarazzo della scelta’ tanto so benissimo che qualsiasi cosa io dica non conterà nulla, tanto vale dimostrarle di essere ancora più sottomesso a lei: -COME DESIDERI TU PADRONA.-
-MAMMA MIA LETIZIA! TI GIURO CHE DI UOMINI COSI’ SUCCUBI NE HO TROVATI DAVVERO POCHI! CI SARA’ MOLTO DA DIVERTIRSI!-
Michela dimostra di avere il pieno dominio della mia mente, e Letizia mi guarda sorridendo, mentre gode del cazzo di Giacomo; ora Michela fa segno ad Andrea che può pure iniziare, e dopo pochi secondi sento qualcosa di duro strusciarmi sulle culottes.
Non ci vuole troppo per capire di cosa si tratta: è il cazzo di Andrea.
Pochi attimi, pochi strusciamenti, e subito il cazzo di Andrea è dritto davanti al mio buchetto, un colpo secco, molto doloroso, ed è già dentro di me, sento le sue cosce sulle mie culottes, ed un gran dolore.
Michela scoppia a ridere, vedendo la mia smorfia di dolore ma senza gridare, e subito torna nel suo ruolo di mistress; ; mi si avvicina, mi guarda negli occhi: -CERTO CHE SE NON GRIDI NEMMENO VUOL DIRE CHE SEI PROPRIO BELLO SFONDATO! QUANTI NE HAI PRESI? 20? 50? O ADDIRITTURA 100? AHAHAHAH!!!-
No dai, non ho presi così tanti, però negli anni lo strap on di letizia mi ha preparato per bene.
Io non rispondo, ed inizio a sentire Andrea andare dentro e fuori dal mio culetto con insistenza, è molto eccitato anche lui.
Intanto Letizia ha iniziato a saltellare sul cazzo di Giacomo, la vedo molto divertita; ma Michela si mette davanti a me, non posso più vedere cosa stia facendo Letizia; ma tutta la mia attenzione viene rapita da un altra immagine: Michela non indossa più gli stivali!
Ora posso vedere i suoi piedini, un immagine splendida: dei piedini piccolini, perfetti, molto curati, direi che sembrano delicatissimi, le unghie non molto lunghe, ricoperte da un bellissimo smalto color rame che le risaltano molto.
Quasi non sento nemmeno più il cazzo di Andrea nel mio culo per quanto sono concentrato su quei bellissimi piedini, e subito cerco di leccarli; ma Michela scappa indietro e mi richiama subito:
-CHE CAZZO FAI SCHIAVO! NON TI HO DETTO DI LECCARMELI! PENSA AL CAZZO CHE HAI NEL CULO SE VUOI DIVERTIRTI!-
Vero, me n’ero quasi dimenticato, però non mi sta facendo male, anche se lo sento godere molto mentre mi incula.
Ora Michela si avvicina, mi mette un piedino davanti alle labbra: -LECCA SCHIAVO!- non me lo faccio dire due volte, non aspettavo altro, e subito inizio ad adorarlo con la mia lingua. Intanto sento sempre qualche mugugno di piacere di letizia e Giacomo, capisco che sta continuando a scoparselo per bene, godono tutti e due.
Io continuo il mio lavoretto con i piedini di Michela, li mangerei per quanto sono buoni!
Intanto i versi di Letizia si fanno sempre più forti e ravvicinati, finché lei non esclama: -STO VENENDO!-
E si lascia andare al suo orgasmo; sono molto contento per lei, mi piace sapere che si sta divertendo e godendo; ma anche io non posso lamentarmi.
Passano pochi attimi, ora è Giacomo ad ansimare, capisco che anche lui sta per venire.
Ora Michela si sposta, posso vedere Letizia e Giacomo: il suo cazzo non è più dentro di lei, mentre la figa di Letizia è ricoperta della sua sborra.
Capisco che proprio mentre lui stava per venire, Letizia si è spostata un pochino, facendosi venire sulla figa, ma non dentro.
Michela si avvicina a me: -MMMM’ MI SEMBRA CHE HAI MOLTO DA RIPULIRE!-
Faccio quasi uno scatto,il cazzo di Andrea esce di colpo dal mio culetto, ed io subito poso la mia lingua sulla figa di Letizia iniziando a ripulirla dalla sborra di Giacomo.
Sono eccitatissimo, ed in un attimo sulla sua figa non c’è più nemmeno l’ombra della sborra di Giacomo, poi mi abbasso un po’, e ripulisco per bene anche la sua cappella con un bacio ed un intenso gioco di lingua.
Lui esclama: -CHE BRAVO!- e le due ragazze possono scoppiare a ridere di me!
Intanto Andrea è tornato a puntarmi il cazzo sul buco del culo, e torna subito dentro di me, non sento il minimo dolore, così prima che lui inizi a scoparmi, sono io muovermi avanti ed indietro scopandomi il suo bel cazzo, tanto non sento dolore, tanto vale far divertire di più le mie padrone e tutti gli spettatori che stanno guardando.
Dopo un attimo sento il suo cazzo gonfiarsi, così rallento un po’ i miei movimenti, e come se fossi una vera donna, inizio a far finta di godere, urlando forte: – SI’, GODO, SI’ SI’, SIIIIIIIIII’-
Mi lascio andare in un lunghissimo sì mentre sento il suo cazzo inondarmi il culo di sborra, così Letizia, Michela e Giacomo possono scoppiare davvero a ridere di gusto.
Poi Michela si avvicina ad Andrea, e gli dice che ora lui può andare, il suo piacere con noi è finito, lo accompagna alla porta, e poi va a sedersi vicino a Letizia, che è sempre seduta sopra Giacomo; ora l’atmosfera è molto più rilassata: Letizia ha scopato e succhiato, godendo per bene, io sono stato scopato ed ho dovuto succhiare, ed ho anche potuto leccare dei bellissimi stivali e dei piedini adorabili di una splendida padrona.
Loro chiacchierano un po’, poi si scambiano i numeri di telefono, in fondo stasera ci siamo trovati molto bene tutti insieme.
Dopo una decina di minuti di relax, una ragazza si avvicina al vetro della stanza, bussa, e dice a Letizia:
-SONO VANESSA.-
Letizia le sorride, saluta Michela e Giacomo e li accompagna alla porta, li fa uscire, e fa entrare Vanessa.
Si scambiano due baci sulle guance per salutarsi, poi si siedono sul divanetto davanti a me.
Vanessa è molto bella, avrà circa la nostra età, capelli lunghi neri, viso molto delicato, con poco trucco, un fisico molto slanciato, indossa una maglietta molto aderente rosa, un paio di pantaloni in lattice neri, ed un paio di decolteè di vernice rosse altissime, un tacco 15 penso.
-AMORE, QUESTA E’ VANESSA, LA RAGAZZA CHE TI HO DETTO CHE VOLEVA CONOSCERTI! DICEVA CHE SECONDO LEI NON ESISTE UN RAGAZZO CHE FA TUTTE LE COSE CHE FAI TU PER FAR GODERE LA SUA FIDANZATA!- e lei subito rincalza: -INVECE DEVO RICREDERMI! SEI STATO MOLTO BRAVO DEVO DIRE! ANCHE IO SPESSO MI FACCIO INCULARE DAL MIO RAGAZZO, E VORREI FAR PROVARE ANCHE A LUI COSA SI SENTE, MA LUI NON VUOLE!-
Letizia si gira verso di lei:- BE’, ADESSO FAI COME SE LUI FOSSE IL TUO FIDANZATO, PUOI USARLO COME VUOI, E’ TUTTO TUO!-
-DAVVERO?- chiede lei a Letizia quasi stupita dalla sua proposta.
-AVANTI, E’ TUTTO TUO, PUOI USARLO COME VUOI! IO VI GUARDO SOLTANTO.-e poi si rivolge a me ‘AMORE, VAI A PRENDERE NELLA MIA BORSA LO STRAP ON, MAGARI A LEI POTREBBE SERVIRE!-
Mi giro per andarlo a prendere, così Vanessa vede gli stivali che indosso, e subito scoppia a ridere:
-MA DAI! MA CHE STIVALI DA TROIA GLI HAI FATTO METTERE!?-
Letizia ci tiene subito a precisare le cose: -AH NO, IO NON GLI HO FATTO METTERE UN BEL NIENTE, E’ STATO LUI A VOLERLI METTERE, A LUI PIACE METTERE I TACCHI!-
Così Vanessa si mette a ridere ancora di più: -MA CI SA CAMMINARE SU QUEI TRAMPOLI?-
-SI’ SI’, ED E’ PURE BRAVO SAI’. DAI PUTTANELLA! FALLE VEDERE COME SEI BRAVO A CAMMINARE!-
Prendo lo strap on di Letizia dalla sua borsa, poi mi alzo in piedi, e torno da Vanessa camminando su quei sandali altissimi.
-CAZZO! SEI QUASI Più BRAVA DI ME!-
Le porgo lo strap on, e lei non perde tempo indossandolo subito, ed ordinandomi di inginocchiarmi e di mostrarle come sono bravo a succhiarlo, cosa che subito eseguo.
Come al solitoci gioco molto con la lingua, facendole vedere come sono bravo a giocarci, ma il gioco dura ben poco, perché Vanessa ha altri desideri:-LECCA I SANDALI DELLA TUA PADRONA SCHIAVO!-
Così mi sposto davanti a Letizia, e lei subito mi dice: -SEI FORTUNATO CHE TE L’HA ORDINATO LEI, ALTRIMENTI TU STASERA I MIEI SANDALI LI AVRESTI SOLO SOGNATI!-
Ma non Faccio caso alla sua frase, subito inizio a leccarli per bene, in fondo sono bellissimi; intanto Vanessa si alza dal divano, e dopo poco sento il suo strap on puntare il mio buchetto del culo, ma non fa in tempo ad appoggiarlo che subito entra dentro senza trovare la minima resistenza: -CAZZO COME SEI SFONDATO!-
Risponderei quasi grazie, ma sono troppo impegnato a leccare i sandali a Letizia, che però non gradisce che glieli lecco, stasera questo privilegio non vuole darmelo, così subito si rivolge a Vanessa:
-SAI VANESSA, LUI GODE MOLTO DI PIU’ SE MENTRE TU LO INCULI LUI NE HA UNO VERO DA SUCCHIARE! E SOPRATTUTTO SE INTANTO VEDE ME A SCOPARECON UN ALTRO UOMO!-
E questo chi lo avrebbe mai detto??? Non è vero, ma stasera mi sto divertendo molto, non vedo l’ora che lo facciano!
-DAVVERO??? ALLORA CHIAMIAMO SUBITO DUE BEI CAZZONI COSI’ CI DIVERTIAMO!-
Letizia si alza dal divanetto, mi porta via i suoi sandali dalla bocca, e si avvicina al vetro, chiama i primi due ragazzi che vede, e li fa entrare dalla porta, non perde nemmeno tempo a chiedergli il nome, dice subito ad uno dei due:
-DAI, SBATTIGLIELO IN BOCCA, CHE POI CI PENSERA’ LUI A FARTI GODERE!-
Lui non perde tempo,si avvicina e me lo porge davanti alla bocca, io faccio altrettanto, iniziando subito a spampinarlo per bene! Cazzo, mi piace quasi! E Vanessa mi da un fortissimo schiaffo sul culo, e inizia a scoparmi con violenza, che bello!
Letizia intanto fa sdraiare l’altro ragazzo sul divanetto, e poi sale su di lui nella posizione del 69: vuole godere ancora, e far godere un altro uomo.
L’atmosfera si fa sempre più eccitata, ed i versi di Letizia lo dimostrano.
Suppongo che il ragazzo leccasse molto bene, perché in pochi secondi Letizia scoppia in un orgasmo, quasi mi stupisce per come sia stata veloce.
Poi lei si alza, si sposta verso il basso, ed inizia a scoparsi anche lui!
Forse sono stato molto bravo anche io, perché in quell’istante sento un forte getto di sborra entrarmi in bocca; il mio bel pompino lo ha fatto venire in un attimo, ed anche tanto direi, perché sento la bocca piena.
Ora lui si sposta e va a sedersi sul divanetto, così posso vedere bene Letizia scoparsi l’altro ragazzo sotto di lei. Ho ancora la bocca piena di sborra, quando Letizia si rivolge a Vanessa: -HEY VANESSA, CHIAMA UN ALTRO RAGAZZO CHE ME LO SBATTE IN BOCCA MENTRE SCOPO DAI, COSI’ LO FACCIAMO GODERE PER BENE QUELLO SCHIAVETTO!-
Vanessa si alza, si avvicina alla porta, e senza che io veda, fa entrare due ragazzi non uno; il primo subito si avvicina a Letizia che lo fa salire in piedi sul divanetto davanti a lei, e senza perdere tempo apre la bocca per far entrare il suo pisello.
Mi accorgo che i ragazzi sono due quando il secondo si mette davanti a me, puntandomi il suo cazzo davanti alla faccia; sono eccitatissimo, subito apro la bocca e lo prendo tutto dentro, mentre Vanessa torna con il suo strap on nel mio culetto, non gli lascio nemmeno il tempo di muoversi, sono io a dondolarmi tra lo strap on di Vanessa e quel pisello nella mia bocca’ loro sono immobili, Vanessa è davvero stupita di quello che sto facendo.
Sento i due ragazzi che stanno facendo godere Letizia godere rumorosamente, mentre io chiudo gli occhi e mi concentro su quello che sto facendo, orami sono in balia di questo gioco.
Riapro gli occhi solo quando sento per l’ennesima volta, un forte schizzo di sborra colpirmi la lingua, sono quasi stanco, così ingoio subito di colpo, e sento che Vanessa dietro di me si è fermata.
Appena il ragazzo che mi è venuto in bocca si sposta vedo Letizia: è seduta sul divanetto, da sola, sempre con la gonna leggermente alzata, segno che ha finito da poco di scopare, ha la faccia sporca di sborra, soprattutto su una guancia, sulle labbra e sul mento, devo dire che quel ragazzo ha sborrato davvero tanto!
Hai capito quella porcona come li ha fatti godere!
-AMORE’. GUARDA DOVE MI SONO FATTA SBORRARE!?!?!-
Mi dice lei alzando una gamba e portandomi un piedino davanti alla faccia, è ricoperto di sborra’.
Non mi tiro indietro, forse anche perché ho voglia di finire, o forse perché il suo sandaletto mi fa impazzire, così poso subito la lingua sul suo piedino, e ripulisco il suo sandaletto per bene, poi mi alzo, mi avvicino alla sua bocca, e la bacio intensamente, poi vado a ripulire con cura ogni minimo residuo di sborra dal suo viso: la sua bellezza non può essere macchiata da quel liquido!
Dopo poco lo splendore del suo visino torna di nuovo allo stato di partenza.
Ormai la serata è arrivata alla fine, Letizia e Vanessa sono sedute sul divanetto a parlare: -VUOI VENIRE DA NOI A DORMIRE VANESSA? COSI’ DOMANI MATTINA STIAMO ANCORA UN PO’ INSIEME.-
Lei risponde di sì, così Letizia le dà il guinzaglio, lei me lo lega al collare, e poi usciamo tutti e tre dalla stanza, loro due davanti, ed io le seguo come un bravo cagnolino.
Di fuori ci sono molti ragazzi, che non disdegnano qualche apprezzamento alle due reginette.
Salutiamo il signore all’ingresso, e poi ci dirigiamo verso la macchina nel parcheggio.
-GUIDI TU PUTTANELLA!- mi dice Letizia porgendomi le chiavi della macchina, io apro le portiere, e loro salgono, Letizia si siede dietro, mentre Vanessa sale davanti.
Poi io mi metto al posto di giuda e sono pronto per partire, accendo la macchina e vedo che sono le 2 e 45 del mattino, nottata molto lunga direi’.
-MA SIAMO SICURI CHE LA TROIETTA SA GUIDARE CON QUEI SANDALI?-
-SI’ SI’, NON TI PREOCCUPARE VANESSA, HA TANTISSIME DOTI NASCOSTE LA MIA SCHIAVETTA!-
Ennesima risatina di entrambe, poi mi avvio verso casa.
Appena arrivati a casa parcheggio la macchina in garage, poi apro le loro portiere e tutti e tre saliamo in casa; finalmente posso togliermi queste strettissime culottes, ma appena le tolgo si vede subito una grossa macchia biancastra, senza accorgermene ero venuto. Loro due, davanti a me, scoppiano a ridere come delle matte: -TI SEI SBORRATO ADDOSSO A FORZA DI FARE POMPINI!- urla Letizia, -O FORSE A FORZA DI VEDERTI SCOPARE ALTRI UOMINI!- ribatte Vanessa.
Onestamente non lo so quando sono venuto, ma stasera mi sono divertito molto’
Vado a farmi una doccia, e quando esco dal bagno le trovo sdraiate nel mio letto:
-DAI AMORE, IO E VANESSA ABBIAMO AVUTO I TACCHI TUTTA NOTTE, FACCI UN BEL MASSAGGINO AI PIEDI E POI PUOI ANDARE A DORMIRE; PER TERRA LOGICAMENTE!-
La possibilità di massaggiare i loro piedini non me la faccio scappare, così lo faccio subito, poi do un dolce bacio ai piedi ad entrambe e mi metto per terra a dormire.
La mattina seguente, quando mi sveglio, vedo subito che loro due si sono già alzate dal letto, così mi dirigo in salotto e le vedo che stanno facendo colazione: appena loro mi vedono scoppiano a ridere’
Sono contento, vuol dire che ieri sera si sono divertite davvero molto.

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