Non avrei mai creduto che una donna potesse farmi godere, io gay dichiarato per di più quasi sempre passivo.
Nella mia condizione di single con un discreto successo professionale, le occasioni non mi mancavano di certo, e ciò mi permetteva di poter fare anche una certa scelta, per quelli che spesso erano solo compagni di una singola serata. Amavo donare tutto me stesso in cambio di un bel cazzo d’assaporare prima in bocca e poi nel culo, ma senza violenza, odiandola profondamente, A volte mi piaceva travestirmi da donna pur senza truccarmi, limitandomi alla sola biancheria femminile e raramente una mini.
Ero molto presente nelle chat per gay, dove fra l’altro conobbi Marco, uno degli amanti più focosi che abbia mai avuto. Lui era sposato ma anche attratto dagli uomini passivi proprio come me, all’inizio mi trattò con un certo disprezzo per finire con l’essere sverginato durante una notte di fuoco. Non fu certo semplice perchè sono si spesso passivo, ma anche dotato di un bel manubrio, però anche grazie ad una più che abbondante lubrificazione preventiva, riuscii a farlo mio. Marco aveva tutto ciò che in fondo desideravo, un gran cazzo, che sapeva usare molto bene, ed una situazione familiare tale da non consentirgli colpi di testa.
L’unico mio contatto, direi molto parziale, col sesso femminile era stata Arianna, una splendida trans argentina molto dotata, ma anche estremamente sensibile e delicata. Da lei mi presentavo sempre in giacca e cravatta come un vero uomo, ma poi divenivo più donna di lei facendomi prendere in tutte le posizioni possibili. Solo l’ultima volta che ero stato da lei, mi ero messo della biancheria femminile sotto il vestito, e lei capendo le mie voglie, mi aveva trattato come una puttanella, scopandomi sia in bocca sia nel culo, con insolita violenza, ma mai senza eccedere.
Poi conobbi per caso Miranda, quella che si può tranquillamente definire come una malata di sesso.
Quando mi fu presentata da un amico comune ebbi qualche dubbio a non credere che si trattasse di una prostituta, non solo era truccata in maniera vistosa e volgare, ma indossava un abito che non lasciava spazio alla fantasia per quanto era ridotto. Fu soprattutto una sua frase a colpirmi, non solo per il senso, quanto per il tono sicuro di se.
‘Sono capace di far godere anche il più frocio di questa terra.’
‘Non credo che i tuoi argomenti possano funzionare sempre e comunque.’ le risposi un po’ seccato.
‘Vedremo, vedremo…’ mi disse dandomi una pacca sul sedere prima d’allontanarsi.
Mi ero quasi dimenticato di quello che consideravo uno spiacevole episodio, quando mi ritrovai da solo nella palestra di Aldo, il mio miglior amico il cui unico difetto era di esser troppo simile a me, in un giorno di chiusura.
Avevo appena iniziato gli esercizi alla panca, quando vidi arrivare Miranda insieme con un’altra donna, entrambe vestite in maglietta e pantaloncini. Lei portava un borsone di quelli che di solito si usano in palestra, mentre l’altra aveva una borsetta molto piccola.
‘Ciao Tony, ti presento Ada, una mia amica un po’ bizzarra.’
‘Ciao ma come avete fatto ad entrare ?’ chiesi quasi infastidito dal loro arrivo.
‘Mi ha dato la chiave Aldo, sai volevo continuare quella nostra discussione dell’altra sera e non sapevo dove trovarti.’
M’alzai piuttosto arrabbiato, ma loro mi tirarono giù i pantaloncini ed il tanga sino alle caviglie, cogliendomi di sorpresa, e facendomi quasi cadere a terra.
‘Stai buono e lasciaci fare.’ mi disse seccamente Miranda spingendomi all’indietro per farmi risedere sulla panca ‘Guarda un po’, questo ha anche un bel cazzo ma preferisce usare il culo, certo che non c’è più religione !’
Ero sempre più incredulo, ma rimasi letteralmente di stucco quando vidi Miranda prendermelo in bocca, mentre Ada iniziava a leccarmi il buchetto dopo avermi sfilato del tutto pantaloncini e tanga.
‘Ma che cazzo state facendo !’
In realtà erano ben chiare le loro intenzioni, ma non sapevo cosa fare, e soprattutto le loro lingue erano così abili che mi ritrovai ben presto in uno stato di forte eccitazione. Miranda faceva scorrere la bocca su tutta a lunghezza dell’asta giocando con la lingua sulla cappella, mentre Ada che m’aveva spalancato le gambe mi faceva sentire la sua dentro il buchetto. Quando sentii un dito entrarmi dentro, presi la testa di Miranda per spingerle ancor di più il cazzo in gola.
‘Succhia puttana, vediamo quanto sei porca !’
Ero come in trance, da un lato odiavo quelle due donne che mi usavano per i loro giochi perversi, dall’altro era innegabile che stessi godendo.
Ada mi spinse poi un altro dito dentro, facendomi diventare il membro ancora più duro, e pensai a come volessi in quel momento esser preso da un uomo, proprio mentre mi scopavo la sua amica in bocca. Ma non ebbi modo di fantasticare a lungo, che Miranda si liberò della mia prese e si mise cavalcioni su di me, impalandosi sul cazzo.
‘Vedi che non sei del tutto frocio ? Stai scopando una donna e non sembra ti dispiaccia tanto.’
In realtà godevo della penetrazione di Ada, più che dal sentire il mio sesso sguazzare in quel lago caldo, ma mantenevo l’erezione e ciò fu sufficiente a Miranda. Lei si dava un gran d’affare, si toccava, mi baciava in bocca e sul petto, gemendo come una cagna in calore, mentre mi cavalcava come un’ossessa. Non osai dirle che riuscivo a tenerlo in tiro solo perchè avevo due dita nel culo che lo stava lavorando magnificamente, anche perchè mi piaceva vederla così puttana.
Ma quando Ada s’allontanò il mio cazzo tornò moscio nonostante tutti i suoi tentativi, ma non fu per molto tempo. Ada infatti s’allacciò in vita un gran cazzone, sulla cui punta mise un po’ di gel.
‘Dai Miranda mettiti a pecora.’ disse rivolgendosi all’amica ‘Che tanto lo so quanto ti piace prenderlo nel culo.’
‘Si mettiamolo in mezzo.’ le rispose mettendosi carponi sulla panca ‘E tu che aspetti non ti piace il mio bel sedere ?’
Mi misi dietro di lei appoggiandole il membro fra le chiappe, poi Ada mi fece abbassare sull’amica prima di farmi sentire la cappella del cazzone sul buchetto.
‘Ora ti diventerà più duro di prima, vero ?’ mi sussurrò all’orecchio ‘A te di lei non te ne frega nulla, ti piace solo prenderlo nel culo frocione che non sei altro.’
‘Allora che aspetti a fottermi stronza !’
Ada spinse il fallo dentro il mio sfintere con molta forza, facendomi anche del male, ma quasi subito il dolore scomparve per far posto al piacere. Spesso riesco ad avere l’orgasmo senza neanche toccarmi, anche se mi piace molto farmi masturbare da chi mi possiede, però quella sera come mi tornò duro, e anche tanto, Miranda me lo prese in mano per farlo scomparire fra le sue chiappe.
‘Scopami Tony, un cazzo come il tuo non deve andare sprecato !’ urlò Miranda mentre mi trovai completamente in mezzo a loro.
Dopo qualche momento di difficoltà Ada assunse il comando della situazione, in pratica ero solo io a muovermi avanti e indietro con lei che mi spingeva a suo piacimento. Era innegabile che godessi come un porco anche quando avevo dentro solo la punta del fallo finto, ed ero tutto dentro il culo di Miranda che sapeva muovere in maniera sublime i muscoli anali. Ada poi mi scopava cambiando spesso ritmo, facendosi apprezzare sia quando questo lenta e passionale, sia quando invece era veloce e violento. Anche se quello che avevo dentro non era un cazzo vero mi piaceva moltissimo, perchè per la prima volta mi sentivo maschio e femmina allo stesso tempo.
‘Godo …siete due puttane e mi fate impazzire !’ urlai in preda il piacere.
‘Ti piace vero frocione ?’ mi rispose Ada aumentando ancor di più l’andatura ‘Vediamo come sborri in bocca a Miranda, voglio vedergliela piena di sperma.’
‘Si si sto venendo, sii.’
Ada mi tirò con forza a se mentre Miranda si girò prendendomelo in bocca, mi bastò sentire le sue labbra per venire, schizzandole dentro tutto il mio orgasmo. Invece di fermarsi Ada continuò a fottermi con forza e l’amica a succhiarmi il cazzo come un’ossessa, prolungando il mio orgasmo sino quasi a farmi male.
‘Basta vi prego ! Non ce la faccio più !’ dissi quando il dolore iniziò a farsi troppo forte.
Miranda allora portò la sua bocca alla mia, e mi baciò passandomi con la lingua il mio sperma unito alla sua saliva. Anche se avevo già bevuto il mio seme, assaporarlo da lei fu unico e fantastico, la giusta conclusione ad un rapporto quasi perfetto.
‘Cazzo è tardi, mio marito poi s’incazza.’ disse Ada mentre io e l’amica ci baciavamo ancora.
Rimasi stupito da quella frase, ma non dissi nulla mentre si rivestiva in tutta fretta e ci lasciò quasi senza salutarci.
‘Allora Tony non è stato poi così male o sbaglio.’ mi chiese Miranda con una voce provocante e sensuale.
‘Beh non eri da sola, però di certo siete una gran bella coppia.’ le risposi sorridendo.
‘Però ora sono sola soletta e ti voglio tutto per me, quindi pancia sotto e culo largo, e non provare a dire A.’
‘Vuoi scoparmi anche tu col cazzone ?’
‘No io sono per sistemi più naturali.’ mi rispose facendomi l’occhiolino ‘Però ora zitto e mettiti come ti ho detto.’
Mi sistemai sulla panca lasciando che il pene penzolasse fuori, cercando di stare il più comodamente possibile. Miranda iniziò subito ad ungermi il solco delle natiche col gel, per poi farmi quasi un clistere inserendo il beccuccio nel mio ano ormai ben aperto da Ada. Le prime due dita che m’infilò dentro quasi non le sentii, ma quando passò a tre cominciai a provare un certo piacere, anche perchè non si limitava a fare il classico dentro e fuori, ma le ruotava il più possibile.
‘Ora inizia il bello.’ mi disse facendo entrare il mignolo.
‘Mm così è bellissimo, dai non smettere che mi piace troppo !’
In effetti stavo di nuovo godendo, ed il cazzo m’era tornato duro, ma volevo godere solo con i suoi tocchi, e non pensai neanche di sfiorarmelo. Gemevo come un porcellino quando Miranda tolse le dita da dentro il mio culo per poi entrarvi di nuovo, ma stavolta con tutta la mano.
‘Ahh così mi spacchi in due !’ urlai per il gran dolore.
‘Stai zitto e lasciami fare, ma soprattutto non provare a muoverti sennò ti fai male sul serio.’
Rimasi immobile, terrorizzato dall’idea di lacerarmi l’ano, però questo si stava lentamente abituando a quell’ingombrante presenza. Mirando pian piano cominciò a muovere la mano come prima aveva fatto con le dita, roteando il polso mentre entrava sempre di più in me. Quando con la mano libera mi sfiorò il pene ebbi un sussulto, il più chiaro segnale che stavo godendo di nuovo.
‘Mm Miranda fai piano ma non smettere, sei divina …’
‘Ora non fai più l’isterico ! Quindi taci e godi !’
Nessuno m’aveva mai aperto il culo in quella maniera, e del resto non credo che non ci potesse esser cazzo grande come il polso di Miranda. Ma quello che mi sembrava più strano è che godevo con una donna, o per meglio dire con la sua mano.
Lei la muoveva sempre con grazia e delicatezza anche quando l’affondava nelle mie viscere, senza mai smettere di toccarmi il cazzo, anzi quando capì che stavo venendo lo strinse forte e cominciò a segarmi con forza.
‘Sii godo ‘ sborroo !’
L’orgasmo mi sconvolse come una tempesta, facendomi chiudere gli occhi per alcuni bellissimi momenti, con la sua mano chiusa a pugno che era entrata sino in fondo.
Miranda mi diede tutto il tempo di riprendermi prima di farmi pulire le dita sporche del mio sperma, cosa che feci con gioia, per poi darmi un paio di pacche sulle natiche, prima d’iniziare a rivestirsi.
Io rimasi sulla panca distrutto ma felice, la sentii dire qualcosa, ma non diedi alcun peso alle sue parole. Solo dopo molti minuti che m’aveva lasciato solo ebbi la forza d’alzarmi ed andare sotto la doccia per darmi una rinfrescata.
Poco dopo che ero uscito dalla palestra m’arrivò un SMS da parte sua il cui testo era quanto di più esplicito ci potesse essere.
‘Stasera hai goduto, presto lo farai di nuovo,ma non saremo soli. Miranda.’
Non avevo nessuna idea di cos’avesse in testa quella donna, ma non mi rimaneva che aspettare certo che non me ne sarei pentito.
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L’esperienza con Miranda m’aveva lasciato per certi aspetti sconvolto, anche se non era stato il mio primo rapporto etero, era stata l’unica occasione in cui una donna m’avesse fatto godere.
Cercai però di non pensarci, anche perché in fondo non avevo fatto certo il maschio, ma non passarono che pochi giorni, che lei mi chiamò fissando un appuntamento in un bar vicino a casa mia.
Quando la vidi entrare capii che il vestire in modo appariscente era per lei normale, indossava una camicetta sbottonata che lasciava ben vedere il reggiseno, ed una mini decisamente corta.
“Ciao Tony.” mi salutò dandomi un bacio sulla guancia “Che ne dici di sederci, devo chiederti un grosso favore personale e vorrei farlo con tutta calma.”
Ci accomodammo in un tavolo un po’ in disparte e, dopo aver ordinato due soft-drink, lei mi fece un discorso molto chiaro ed esplicito.
“Vedi c’è una persona che potrebbe aiutarmi molto col mio lavoro, il problema è che lui non vuole solo scoparmi, altrimenti me lo sarei già fatto e rifatto, in fondo è anche belloccio. Il tipo in questione vorrebbe provare, insieme alla moglie che dev’essere una gran porca, un rapporto a quattro con un lui che sia anche passivo. Io credo che in realtà desideri scoparsi un uomo, ma che non lo voglia senza donne per non fare la figura del finocchio.”
“Dovrei farmi scopare da uno sconosciuto per farti un favore ?” chiesi non poco adirato.
“Puoi vederla così oppure come l’occasione per qualcosa di diverso.” continuò imperterrita Miranda “In fondo lui non è male, anzi si dice che abbia un gran cazzo, e poi in privato saprei come ripagarti, se non ricordo male l’altra volta ti ho lasciato a pezzi …”
“Infatti !” risposi con un mezzo sorriso “Non dico che non sia stato piacevole, ma il culo m’ha fatto male per un paio di giorni.”
“Vorrà dire che ti ficcherò entrambe le mani in quel bel culetto che hai.” mi disse ridendo “Dai non fare il difficile, in fondo sai che ti piacerà…”
“Va bene però se non sarà più che gradevole sarò io a sfondarti il culo, e la mia mano non è certo piccola.”
“Correrò il rischio, ma sono certa che godrai come un porco, ti chiamo appena ho fissato la serata.” concluse Miranda prima d’alzarsi e lasciarmi senza aver il tempo di controbattere.
L’attesa fu molto breve, due giorni, che passai pensando a cosa sarebbe successo con quella coppia che non conoscevo affatto. Mi rassicurava solo il fatto di sapere che Miranda non sembrava un’incosciente, e che avrei avuto l’opportunità di vendicarmi su di lei, se qualcosa fosse andato storto.
L’appuntamento fu fissato in casa della coppia per le nove di sera, io mi vestii in casual scegliendo una bella maglia un po’ attillata, che metteva in risalto il mio fisico, e dei pantaloni sportivi.
Quando passai a prendere Miranda rimasi un po’ sorpreso, non era vestita come al solito da puttana, ma era fin troppo sobria, con un completo elegante che le stava benissimo.
“Ma sei uno splendore.” le dissi non appena salì in macchina.
“E non hai visto sotto.” mi rispose dandomi un bacio sulla guancia “Ora però muoviti che non voglio fare tardi.”
Il viaggio fu un po’ lungo, un paio d’ore in cui parlammo del più e del meno come due vecchi amici. Scoprii che Miranda faceva la restauratrice, e che l’uomo a cui voleva offrirmi era un dirigente delle Belle Arti dal quale voleva prendere un appalto. Lui si chiamava Ignazio, ed era il classico uomo che non si faceva sfuggire mai l’occasione di portarsi una bella donna a letto, magari con la moglie Adele, che mi disse Miranda, era una gran maiala, capace di partecipare a gang bang con un numero molto alto di uomini, per soddisfare la sua voglia di cazzo.
Arrivammo a casa loro con qualche minuto d’anticipo, ed io ero già molto eccitato alla sola idea di conoscere quella coppia così disinibita. Quando suonai alla loro porta ci venne ad aprire Adele, una bella donna sui quaranta, che indosso aveva solo l’intimo appena coperto da una vestaglia corta decisamente troppo trasparente.
“Benvenuta Miranda, lui dev’essere Tony vero ?” disse baciandola “Non m’avevi detto che era anche un bell’uomo il tuo amico, sono sicura che stasera ci divertiremo tutti quanti.”
Adele diede un bacio anche a me, mettendomi un po’ a disagio, ma poi arrivò il marito che si dimostrò subito molto cordiale.
“Miranda vedo che sei riuscita a convincere il tuo amico ! Devo dire che ne ero sicuro, so ben quali mezzi sei in grado d’usare, ah ah ! Dai andiamo in salotto che ho preparato dei drink.”
Mentre Adele rimaneva seduta in poltrona mostrando quasi oscenamente la sua persona, Ignazio si dimostrò un buon padrone di casa, facendo battute neanche troppo velate, ma mai troppo volgari. Alla fine fu Miranda a prendere l’iniziativa, mi fece alzare ed insieme c’avvicinammo ad Ignazio.
“Che ne dite d’iniziare a fare qualcosa di serio ?” disse col suo solito sorriso perverso “Non credo siamo qui per fare salotto.”
Con molta malizia iniziò a baciare Ignazio mentre gli apriva la camicia mettendo a nudo un fisico di tutto rispetto, gli addominali erano ben scolpiti senza però essere eccessivi, e nascondevano ben l’età.
“Tony non vuoi finire tu a spogliami ?” mi disse guardami fisso negli occhi.
“Certamente non vedo l’ora.” gli risposi mettendomi al suo fianco.
Gli sbottonai i pantaloni prima d’abbassargli i boxer neri che indossava, e fui molto colpito dalle dimensioni del suo pene. Ignazio aveva un gran bel cazzo anche se ancora floscio, ma le dimensioni erano già ragguardevoli, e mi venne l’acquolina in bocca al solo pensiero che presto sarebbe stato mio. Anche se avevo una gran voglia di prenderglielo in bocca seppi resistere, ed iniziai a baciarlo sul collo e succhiargli i lobi, facendolo eccitare notevolmente.
“Ma sei proprio una brava troietta !” mi disse sfiorandomi il petto “Ora spogliati, ti voglio nudo.”
“Si si faccio in fretta.” gli risposi come una femmina in calore.
“Miranda vieni qui con me.” disse poi Adele “Vediamo cosa fanno questi due maschioni.”
Miranda si tolse i vestiti mostrandosi praticamente nuda, il perizoma era talmente ridotto che non riusciva a coprirle il pube, mentre il reggiseno le arrivava sotto le tette, mettendo in mostra i capezzoli già duri.
Quando fui nudo Ignazio mi prese per mano e mi condusse in camera, seguiti dalle due donne.
“Mettiti sul letto.” mi disse spingendomi sopra.
Come mi sdraiai lui si mise al mio fianco, e senza dire nulla iniziai a baciargli il membro sulla punta tenendolo in mano. I miei sensi furono subito avvolti dal suo odore di maschio, lo sentivo muoversi sotto i miei baci, e così persi ogni freno inibitore. Tirai fuori la lingua e la passai più volta lungo tutta quell’asta per ritrovarmi in bocca i suoi testicoli duri, che succhiai con ingordigia senza mai smettergli di toccargli il cazzo, che ormai era diventato duro.
Poi poggiai le labbra sulla punta di quel palo di carne, e lentamente lo feci entrare nella mi bocca, circondandolo con la lingua. Per tenermi meglio gli passai una mano dietro la chiappa ed iniziai a succhiarlo con tutta la voglia che avevo dentro, facendo ben presto gemere di piacere Ignazio.
“Cazzo come succhi bene, sei un maestro del pompino ! Hai una bocca magica, e che lingua…. mai vista una puttana fare una cosa del genere.”
Quelle parole mi spinsero a fare ancora di più, lo tirai fuori ma solo per mettere la bocca da un lato, ed una mano dall’altro, per poi tornare a spompinarlo con ancora più foga. A quel punto non vedevo l’ora che mi prendesse da vero maschio dominante, e quando mi disse di mettermi a carponi, lo feci immediatamente, allargando le chiappe con le mani più che potevo per facilitargli la penetrazione. Per un attimo vidi Miranda ed Adele che si stavano masturbando mentre ci guardavano, ma subito dopo sentii la sua cappella forzarmi l’ano.
Ignazio mi prese con irruenza, oserei dire con brutalità, ma fu lo stesso bellissimo sentirmi lo sfintere riempirsi del suo cazzo in pochissimo tempo. Urali il mio piacere mentre lui m’afferrava i fianchi con forza per fottermi da vero cavallo di razza. Godevo tanto che non cercai neanche di toccarmi, farmi fottere da lui era più che sufficiente per appagare le mie voglie da femmina vogliosa. Fu un lungo viaggio verso il piacere più puro, durante il quale io lo incitai ad incularmi sempre di più, e lui m’insultava per la mia frociaggine, dicendomi però anche parole molto dolci che m’eccitavano al massimo.
“Ti piace il mio cazzo vero ? Dai dillo quanto ti piace prenderlo nel culo !”
“Tanto ! Adoro i cazzoni come il tuo ! Mi fai impazzire sentirlo dentro.”
“Hai il culo che è una favola, non sai com’è morbido e come godo a scoparti.”
Alla fine mi fece sedere per segarsi a pochi centimetri dal mio petto, ed anch’io me lo presi in mano per venire, ritrovandomi ben presto coperto dal seme d’entrambi.
Come mi rilassai sdraiandomi sul letto, mi ritrovai spora Adele e Miranda, che come due avvoltoi si buttarono sul mio petto per leccare lo sperma mio e di Ignazio. Poi le due donne iniziarono a succhiarceli, Adele era in mezzo alle mie gambe e mentre lo teneva in bocca mi palpava le palle, facendolo tornare presto in tiro.
“Ho voglia di cazzo !” disse Adele guardando il marito “Dai sdraiati che ti faccio godere io !”
Ignazio si mise al mio fianco e la moglie fu subito sopra di lui, facendo sparire quel bel cazzone fra le sue gambe in men che non si dica.
“T’è piaciuto il suo culo vero ? Ma la mia fica ti fa impazzire, lo so che è così !”
“Tu mi fai uscire di testa sempre amore, perchè sei una gran troia.” le rispose Ignazio.
Non so perchè ma ebbi un momento d’assurda gelosia, o forse di rabbia nei confronti di quella donna che mi voleva essere superiore a tutti i costi. Miranda s’accorse di ciò e si sdraio vicino a me ed iniziò a masturbarmi lentamente.
“Lo so che la stai odiando questa stronza.” mi sussurrò all’orecchio “Ora tu glielo metti nel culo e la sfondi come merita una vacca del genere, e stai tranquillo che a farlo reggere ci penso io.”
Lo sguardo che ci scambiammo fu d’intesa perfetta, sembrava quasi che ci conoscessimo da anni e non una settimana. Miranda mi diede un bacio in bocca prima d’abbassarsi fra le mie gambe, cominciò un sontuoso pompino mentre mi faceva sentire una leggera pressione del dito contro il mio ano ormai aperto, ma ciò basto a farmi diventare la mazza dura e ben gonfia. Muovendomi velocemente mi misi poi dietro Adele, e lascia cadere un po’ di saliva sopra il suo buchetto, con Miranda dietro di me che iniziava ad infilarmi due dita dentro.
“Guarda il frocetto ! Ora gli piacciono anche i culi delle donne ! Dai leccamelo bene che mi piace.” mi disse la stronza con tono ironico.
“No ! Non te lo voglio leccare ma rompere.” le risposi spingendolo dentro con tutta la mia forza e tenendola per le spalle “Hai detto che volevi il cazzo ? Eccoti accontentata !”
“Ahh ! No non così ! Mi stai spaccando il culo bastardo.”
“Stai zitta puttana !” le urlò in faccia Ignazio “Come se non sapessi che ti fai sbattere da chiunque ti passi intorno. Dai Tony rompile il culo più che puoi che non merita altro.”
Incitato in quella maniera da Ignazio inizia a spingere più che potei, dando a quella donna violenti colpi in rapida successione, tali da farla gemere di solo dolore. In quei momento odia tanto Adele da dimenticarmi quanto mi piacesse poco, ma era tale la rabbia che pensavo solo ad incularla il più violentemente possibile, fregandomene del suo piacere, facendole solo male.
Miranda poi mi diceva piano all’orecchio particolari poco da signora sul conto di Adele, compreso quando per scommessa si fece sbattere in un garage da tre ragazzi di colore appena conosciuti.
Alla fine le venni dentro, facendole un autentico clistere di sperma, seguito poco dapo da Ignazio che le schizzò in faccia mentre la insultava pesantemente.
“Adesso vai nel cesso e lavati.” disse Ignazio alla moglie “Che poi ti porto a battere, almeno guadagnerò qualcosa dal tuo essere puttana !”
Adele scappò via piangendo, e lui come non la vide più, tornò calmo e cordiale.
“Ragazzi scusatemi per questo increscioso incidente, ma non so perchè stasera non ho sopportato più quella grandissima troia. Tranquilli che non la manderò dove in fondo merita d’andare, solo vedrò di fargli pagare almeno in parte tutte le corna che m’ha messo.”
Io e Miranda cercammo di fargli capire che non c’era bisogno di scusarsi con noi, e che la serata non era stata poi un fiasco. Alla fine lui promise alla mia amica i favori che gli aveva chiesto, e senza tanti indugi ci rivestimmo in tutta fretta per tornare a casa.
Appena entrammo in macchina Miranda si mise a ridere, ed io la seguii a ruota.
“Non sai come ho goduto quando l’hai inculata.” mi disse continuando a ridere “Quella stronza spocchiosa non meritava altro che esser sputtanata dal marito. Però uno come lui che fa il moralista è il massimo, cazzo scopa come un riccio e poi si lamenta di lei….”
“In effetti da quello che m’hai detto non hai tutti i torti.” le risposi “In fondo i proverbi non sbagliano mai, Dio li fa e poi l’accoppia.”
“Senti Tony tu abiti qui vicino, o almeno meno distante di me. Ti spiace se dormo da te stasera, non ho voglia di farmi un paio d’ore di macchina.”
“Certo dov’è il problema ? Ho una stanza per gli ospiti, basta fare il letto ed è pronta.”
“Grazie sei proprio un amico.”
Per arrivare a casa mia impiegammo più d’un ora, durante la quale continuammo a parlare di quella strana coppia e di quanto fossero entrambi falsi. Una volta nel mio appartamento finì che nessuno aveva voglia di fare il letto e così dormimmo insieme, e stranamente coricarmi con una donna, peraltro mezza nuda, non mi diede nessun fastidio, anzi mi provocò una certa eccitazione vederla dormire come un angioletto, anche se sapevo che dentro era un demone tentatore.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ Un paio di settimane dopo, Miranda mi chiese ospitalità per una decina di giorni, avendo i muratori in casa le era praticamente impossibile rimanere nel suo appartamento ed avendo io molto spazio acconsentii, immaginando e sperando il qualcosa di speciale.
Per alcuni giorni non m’accorsi neanche della sua presenza, visto che usciva presto per rientrare solo per dormire.
Forse per farsi perdonare colpe che non aveva, il sabato Miranda pulì la casa come solo una donna sa fare, andando a fondo anche in quei dettagli che noi uomini non crediamo proprio che esistano.
Subito dopo cena sparì nella stanza che le avevo prestato ,per uscirne dopo un’oretta abbondante, bella come una Venere, fasciata in un elegante abito scuro che le calzava come un guanto.
‘Tony per piacere mi chiedi il vestito che non ci riesco ?’ mi chiese mostrandomi la schiena nuda.
‘Ma come siamo eleganti ! Per me vai a caccia di cazzo !’ le risposi ridendo.
‘Magari ! A parte gli scherzi esco con due amiche, poi se ci esce qualcosa di buono non lo butto certo via. E tu cosa fai, il lupo solitario ?’
‘Guarda stasera non ho proprio voglia di far nulla, quindi Dvd, un po’ di musica o una bella lettura e poi a nanna.’
‘Libero di rimanertene in casa da solo, ci vediamo domani.’ mi disse uscendo di casa sculettando come al solito.
Misi in atto il mio piano di rilassamento totale, vidi un film, utile solo a far trascorrere il tempo , ascoltai un po’ di jazz, per poi mettermi a letto ed addormentarmi poco dopo.
Ho sempre avuto un sonno piuttosto ‘pesante’, e non m’accorsi del ritorno di Miranda, se non quando sentii una mano entrare nel lenzuolo e dirigersi verso il mio pacco. Mi svegliai di colpo e vidi Miranda al mio fianco e due donne ai piedi del letto.
‘Cazzo stai facendo ?’ dissi irretito.
‘Sai la serata è stata un fiasco, così ho detto alle mia amiche’, procedendo a presentarmele, ovvero una fata bionda di bionda di nome Mara ed una nera di nome Susy, ‘Cosi parlando le ho raccontato che sto con un gay con un bel cazzo, e siccome loro non mi hanno creduto ho deciso di farglielo vedere.’
‘Miranda ma sei scema o cos’altro ?’
‘Dai non fare l’incazzato, come se fosse la prima volta che finiamo a letto insieme, anzi tu ci sei già !’ mi rispose sorridendo e allungando la mano sino al mio buchetto.
Ero non solo arrabbiato, ma anche in imbarazzo davanti alle sue amiche, che però guardavano solo il mio pene, come se per loro contasse solo quello. Ben presto le carezze di Miranda fecero effetto, procurandomi una vistosa erezione, che non passò inosservata alle due ragazze, le quali cominciarono a spogliarsi a vicenda, toccandosi fra di loro.
‘Ma non avete mai visto un cazzo in vita vostra ?’ dissi loro ironicamente.
‘Di questi tempi non così grossi.’ mi rispose Mara avvicinandosi ‘Ma sei proprio sicuro d’essere gay ?’
Non ebbi la forza di risponderle visto che lei iniziò a leccarmi la cappella prima di prendermelo in bocca, lasciandomi senza fiato.
‘Dimmi non ti eccitò neanche un po’ ?’ le fece eco Susy che si era messo vicino a me e si toccava un seno e la passera, mostrandomi quanto fosse lussuriosa.
Così allungai una mano e le spinsi il pollice dentro la fica, scoprendo che era davvero bagnata, e la sua non era affatto una finzione.
‘Ma sai usare solo un dito ?’ mi disse Susy allargandosi la passera con le mani.
Nel frattempo Miranda m’infilò due dita nel buchetto, facendomi raggiungere il massimo dell’eccitazione, oltre che dell’erezione, e portandomi in estasi. Così misi con forza tre dita dentro la passera di Susy, mentre con l’altra mano spinsi la testa di Mara per farle prendere tutto il mio pene in bocca.
‘Cazzo quanto siete troie !’ esclamai sentendomi padrone della situazione ‘Stasera vi scopo tutte e tre !’
‘E allora iniziamo !’ mi rispose Susy che spostò Mara per mettersi a cavalcioni su di me.
Tenendomi il bastone in mano puntò la cappella verso l’apertura del suo piacere per poi scendere giù di colpo, penetrandosi completamente. Miranda ben sapeva che non mi piaceva scopare le donne, così non smise mai di masturbarmi il buchetto per farmi tenere l’erezione, rendendomi il rapporto più facile. Susy da parte sua doveva avere un gran voglia visto che non impiegò molto a raggiungere l’orgasmo, lasciando il ‘posto’ a Mara, la quale iniziò subito a cavalcarmi come aveva fatto sino a poco prima la sua amica.
‘Senti che bel cazzo ha questo finocchio !’ disse Susy a Mara ‘per fortuna c’è Miranda che ci ha tirato su la serata !’
‘Sii !’urlò Mira ‘Ci voleva una bella scopata dopo una sera così di merda.’
Ero sconvolto da tanta maialaggine, così allungai un dito che infilai senza alcuna delicatezza nel buchetto di Mara, che gemette per il dolore.
‘Ahi così mi fai male stronzo !’
‘Taci troia ! Siete tre puttane malate di cazzo e non v’importa nulla di me, volete solo godere come delle cagne, quindi non rompere e vedi di godere in fretta che voglio scopare la più maiala di tutte voi.’ dissi lanciando uno sguardo carico d’odio verso Miranda.
Susy iniziò allora a masturbare Mara per farle avere prima l’orgasmo, curiosa di vedere cosa avrei fatto a Miranda. Mara da parte sua, dopo le prime proteste, gradì il mio dito nel culetto, per venire anche lei con un orgasmo a dir poco fragoroso.
‘Ora tocca a te !’ dissi a Miranda ‘Mettiti a pecora perchè voglio esser io a scopare te e non viceversa.’
Lei si tolse quel poco che le era rimasto addosso, prima si mettesi con molta malizia carponi sul letto, ed invitandomi a prenderla allargandosi la passera con le mani.
‘Dai bel maschione, fammi vedere come scopi una donna !’
Presi il pene in mano e mi sistemai dietro di lei, poi con molta calma strusciai la cappella sulla sua passera incredibilmente bagnata da suoi umori.
‘Allora che aspetti ! T’è forse finita la voglia ?’ mi disse sprezzante.
A quel punto non ci vidi più dalla rabbia, tanta sfacciataggine era per me intollerabile e andava punita. In quel momento rividi una scena che avevo vissuto qualche anno prima, quando con un amico avevamo brutalizzato un ragazzo che ci disturbava con le sue avance per nulla gradite. Lo avevamo portato in un vicolo dietro il locale dove a turno lo aveva sodomizzato brutalmente, lasciandolo singhiozzante e umiliato.
Così spostai di poco la cappella e puntai dritto al suo sfintere che violai con tutta la rabbia che avevo addosso.
‘Noo ! Che fai così mi fai solo male !’ urlò lei per il dolore.
‘Stai zitta puttana che non sei altro ! Volevi il cazzo ? Eccolo ! E non provare a toccarti o ti ci ficco una mano dentro questo culo di merda !’
‘Tony sei un bastardo !’
‘Tu una troia da punire.’ le urlai contro dandole due forti manate sulle chiappe ‘Poi hai il culo tanto largo che non credo di farti poi così male, anche se vorrei spaccarti in due.’
Susy e Mara si erano messe in un angolo del letto, inorridite da tanta ferocia, e non dissero nulla perdendo del tutto la loro arroganza.
Non avendo alcuna stimolazione anale godevo ben poco nell’inculare Miranda, e non mi fermai neanche quando vidi alcune lacrime bagnarle il viso.
‘Allora troia non fai più la spavalda ?’ dissi cercando d’eccitarmi ‘E voi due puttane non vorreste essere al suo posto ?’
Nessuna delle due mi rispose, ma capendo la situazione Mara si spostò per arrivare a toccarmi il culo, che massaggiò con una certa forza.
‘Ti prego perdonaci per quello che abbiamo fatto.’ mi disse pentita ‘Ti supplico di smettere, le stai facendo davvero male, più di quel che merita.’
‘Mettimi due dita dentro o non vengo mai più.’ le risposi forse stanco di quel ruolo che non era mai stato mio.
Con molta dolcezza Mara fece scivolare due dita nel mio buchetto, dandomi subito una forte scossa d’adrenalina, che mi spinse a fottere con ancor più foga Miranda, ma poco dopo ebbi il mio orgasmo, che le riversai dentro tenendola stretta a me.
Crollai sul letto esausto e vidi le tre donne rapidamente prendere i loro vestiti ed uscire dalla mia stanza, per un po’ le sentii parlottare fra loro, poi Mara e Susy lasciarono Miranda sola nella sua camera.
Sapevo d’aver forse esagerato , anche se la provocazione enon era stat da meno, così andai dalla mia ospite per chiederle scusa. La trovai che stava preparando le valigie per andarsene via, e volli tentare una riconciliazione.
‘Miranda senti, so che ho sbagliato, ma ho perso la testa, insomma mi siete saltate addosso come tre furie…’
‘E tu reagisci così ? Lo sai che m’ha fatto un male cane ? Non potevi semplicemente mandarci via o la fica inizia a piacerti e non vuoi ammetterlo ?’
‘Dai non dire cazzate.’ le risposi ridendo un po’ ‘Ti ripeto so che ho fatto un errore, quindi se vuoi trova una punizione per me, o qualunque cosa ti faccia sentire bene.’
‘Cosa vuoi che te lo metta nel culo ?’ mi rispose con un sorriso beffardo ‘E che gusto ci sarebbe, tanto so che ti piace ! Però forse una soluzione ci sarebbe, diciamo una specie di sorpresa, però devi promettermi che l’accetterai senza fiatare.’
‘Basta che non si tratti di violenza pura e semplice.’
‘Tranquillo non sono una sadica come te, dammi solo qualche giorno per preparati ciò che meriti. Ora però lasciami sola, voglio dormire e vedere se mi passa il male al culo.’
Tornai nella mia camera felice d’aver fatto pace con lei, ma allo stesso tempo preoccupato per quello che aveva in mente, anche se ero certo che per me non si sarebbe trattato di una passeggiata.
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Qualche sera dopo il mio scatto di violenza contro Miranda, ebbi la sua annunciata vendetta. In realtà avevo passato quei giorni ad immaginare cosa m’avrebbe fatto, senza però riuscirvi.
Subito dopo cena suonò il campanello, e lei mi disse che era una sua amica passata a prenderla.
‘Allora vai tu ?’ le chiesi con molto garbo.
‘Si però non scappare che te la voglio presentare.’ mi rispose mentre s’avviava alla porta.
Quando tornò in cucina era con una donna a dir poco monumentale, non solo altissima, ma con due spalle da far invidia ad un culturista. Nonostante facesse un certo caldo indossava un lungo impermeabile giallo, che lasciava intravvedere le sue gambe lunghe e asciutte.
‘Tony lei è Linda, una mia carissima amica.’
Mi alzai per stringerle la mano, ma lei, con violenza, mi spinse con una mano sino a farmi risedere sulla poltrona.
‘Così tu sei lo stronzo che ha fatto male a Miranda ? Vediamo se sai fare il duro anche con me !’
Linda si aprì l’impermeabile che cadde a terra, rimanendo con un intimo nero molto sexy, ma che soprattutto le fasciava un pene notevole.
‘Cazzo ma sei una trans !’ esclamai stupito.
‘Perchè non ti piace più l’uccello ?’ mi rispose toccandosi il pacco ‘Per me hai solo tanta voglia di prenderlo in tutte le maniere possibili ed immaginabili.’
In effetti ero quasi ipnotizzato da quella visione, una mazza certamente più grande della mia, che mi avrebbe devastato il culo anche andandoci piano, ma ben sapevo che Miranda voleva qualcosa di molto forte.
‘Allora sei molto timido o vuoi che ti faccia la corte ?’ mi disse Linda sedendosi sulle mia gambe e allungando una mano dentro i pantaloni della tuta, sotto i quali non portavo i miei soliti boxer.
La sua mano così calda mi fece venire i brividi, oltre che un’erezione notevole, il suo lento scorrere dalla base dei testicoli sino alla cappella fu qualcosa d’inimmaginabile tanto era piacevole.
‘Ma qui c’è un bel cazzone.’ continuò Linda tirandolo del tutto fuori ‘Chissà com’è prenderlo dentro !’
Linda con molta calma e altrettanta sensualità, s’alzò e si tolse il reggiseno, mettendomi davanti alla faccia due belle tette, che presto mi ritrovai intorno al pene. Il suo modo di muoversi mi mandò presto in estasi, e quando iniziò a baciarmi la cappella, mentre continuava a masturbarmi con le tette, uscirono fuori alcune gocce del mio piacere. Ben sapendo che non avrei resistito a lungo, Linda m’afferrò il pene con una mano e cominciò a leccarmi tutta l’asta prima di farla sparire fra le sue labbra carnose.
‘Succhiami il cazzo puttana ‘ urlai, afferrandole la testa e spingendola a me, in un vano tentativo di sottometterla alla mia volontà.
Linda astutamente , prima mi fece sfogare mostrando di accettare il mio dominio, ma facendomi venire sul seno disse, ‘Come uomo non vali proprio un cazzo ! Ora pulisci la tua schifezza che poi vediamo se sei bravo almeno a fare la puttana !’ con tono severo avvicinando il suo seno alla mia faccia.
Mi ritrovai così a leccare il mio stesso seme mentre lei e Miranda ridevano di me e terminato Linda mi ordinò di mettermi a carponi sulle sue gambe.
‘Mettiti sulle mie gambe che ti sculaccio, così impari a fare il cattivo con le mie amiche.’
In quel momento mi sentii un verme, ma non potei che umiliarmi alzandomi prima, e sistemandomi poi sulle sue gambe, col sedere ben in vista in attesa della punizione, che fu lunga e per certi aspetti molto dolorosa.
Linda infatti non mi sculacciò in maniera ‘classica’, ma dopo un paio di sonori ceffoni sulle mie natiche le accarezzava, soffermandosi molto sul solco, e sfiorandomi coi polpastrelli i testicoli. In questa maniera una sottile eccitazione iniziò a prendermi il cervello, accompagnata però da un dolore che non scemava mai, anzi che aumentava ad ogni suo colpo.
‘Vedo che ti stai arrapando porco che non sei altro !’ mi disse guardando la nostra comune amica ‘Vorrà dire che continuerò a lungo a trattarti come un bambino monello, ah ah.’
‘No ti prego !’ l’implorai senza molta convinzione ‘Fottimi come vuoi ma smettila con questo supplizio.’
‘Taci porco o t’inculo a secco senza pietà!’ mi rispose colpendomi con più forza sulla parte alta delle cosce e sui testicoli.
Anche se gay mi sentii completamente svilito di ogni mia mascolinità, ridotto ormai ad un pupazzo in mano ad una sadica e la sua vendicativa amica. Quando Linda smise avevo il culo in fiamme, ma lei non mi diede nessuna tregua, facendomi finire a terra prima d’alzarsi imperiosa.
‘Tirami fuori il cazzo ! Ma senza usare le mani o riprendo a picchiarti e questa volta con la frusta !’
Abbassati gli slip mi ritrovai il suo possente pene davanti alla faccia. Lei si sfilò complettamente lo slippino e, dopo aver preso in mano la sua mazza, la usò per schiaffeggiarmi, mentre m’insultava per la scarsa mascolinità.
‘Scommetto che non vedi l’ora di prenderlo nel culo, frocio che non sei altro. Ma prima dovrai adorare il mio cazzo come non hai mai fatto per nessuna delle nerchie che t’hanno sfondato e riempito di sborra.’
Ormai completamente succube di lei non dissi nulla neanche quando prese la cintura dell’impermeabile col quale era venuta, e me la legò al collo a mo’ di guinzaglio, prima di spingermi la sua mazza in bocca. A stento riuscii a trattenere il vomito tanto era grossa ma Linda incurante delle mie difficoltà, prese a scoparmi in bocca con foga, lasciandomi giusto il tempo di respirare.
‘Sei proprio una bocca da cazzo ! Guardati più ti maltratto e più ti ecciti, hai di nuovo quell’insignificante cazzo di nuovo in tiro.’
Era vero, nonostante le umiliazioni a cui ero sottoposto la mia eccitazione era a mille, e non vedevo l’ora che lei mi possedesse in maniera completa. La presi per i fianchi per potermi dedicare con maggior cura la suo cazzo, che leccai con avidità, assaporandone il forte gusto con gioia. Poi scesi con la lingua sui testicoli, che succhiai a lungo, prima di risalire su quel bastone fonte di tanto piacere. Senza alcuna forzatura lo presi in bocca sino alla radice, leccandone la punta e riempendomi il palato di tanta grazia.
‘E brava la mia puttanella ! Ora mettiti a pecora che t’inculo come meriti.’ mi disse indicandomi la poltrona.
Mi misi carponi come lei voleva, ma appena s’avvicinò fui colto da terrore, tanto che iniziai quasi a tremare come una foglia.
‘Linda ti prego fai piano, ti scongiuro non me lo spaccare in due…’ dissi singhiozzando.
‘Buttaglielo dentro come lui ha fatto con me !’ intervenne Miranda che sino a qual momento era stata in disparte ‘Voglio che capisca cosa vuol dire violentare una persona.’
‘Miranda ti supplico non ti vendicare così, lo sai sono pentito per quello che ho fatto !’
Linda però non ascoltò minimamente le mie parole, ebbe solo la delicatezza d’infilarmi dentro la cappella con calma, poi diede una forte spinta che fece entrare in me almeno metà del suo grosso cazzo. Non ebbi neanche il tempo di gemere che arrivò la seconda bordata, questa ancora più decisa che m’impalò completamente facendomi gemere dal dolore.
‘Ahh basta ti prego…. non così….’
La trans fu inesorabile, ogni suo affondo sembrava che mi lacerasse le carni, tanto erano lunghi e potenti, ebbi quasi l’impressione di sanguinare provando un calore senza uguali. Dopo qualche interminabile minuto però inizia a godere nonostante il dolore, quella spada di carne mi riempiva donandomi tanto piacere, e quasi senza accorgermene allungai una mano sul mio pene per toccarlo.
‘Non ci provare neanche !’ mi urlò Linda dandomi una sonora manata su una chiappa ‘Ora andiamo sul letto così ti finisco come voglio io.’
Lei mi fece inginocchiare e camminando a quattro zampe raggiunsi la mia camera, dove fui legato con le mani sopra la testa da Miranda, mentre Linda mi sistemava un paio di cuscini sotto il culo.
‘Vedo che ti ho rotto per bene.’ mi disse Linda aprendomi le gambe ‘Ma tanto lo so che vuoi ancora il mio cazzo, anzi dimmelo che vuoi che ti fotta.’
Compresi subito che voleva da me quell’ennesima umiliazione, così la implorai di continuare.
‘Si voglio il tuo gran cazzo nel culo ! Cosa aspetti a sfondarmi ancora, sono la tua puttana da fottere come meglio credi, la tua troia da culo.’
Non feci in tempo a finire che Miranda mise la sua passera sulla mia bocca, ordinandomi di farla godere.
‘Leccami la fica stronzo ! Voglio godere anch’io come voi due.’
Se pur con molta difficoltà data dalla mia posizione, allungai la lingua facendo gemere Miranda, proprio mentre Linda riprendeva a scoparmi, anche se in maniera meno violenta. Il solo risentire il suo cazzo dentro mi mandò subito in estasi, soprattutto ora che potevo gustarmelo con calma. Ogni centimetro di quell’asta mi faceva godere così tanto, da dimenticare tutte le umiliazioni subite, e anche il dover leccare la fica di Miranda. Sentivo pulsarmi il cazzo pronto ad eruttare al minimo contatto, che però non ci fu, Linda infatti pensava solo a scoparmi e godere di me. Stavo raggiungendo lo stesso l’orgasmo quando la trans si sfilò da me, lasciandomi stupefatto quanto incredulo.
‘No ! Perchè proprio adesso ?’ chiesi sconsolato.
‘Perchè a farti godere ora ci penso io.’ mi rispose Miranda mettendosi al posto della sua amica.
‘Ma tu non hai il cazzo !’ protestai sicuro delle mie ragioni.
‘Si però ho questa.’ concluse lei mostrandomi la mano.
Senza perder tempo m’infilò dentro tre dita, subito seguite da una quarta, e dilatato com’ero, non feci lacuna fatica a riceverle. Quando però volle mettermi dentro anche il pollice provai un certo dolore, che però non fu nulla rispetto a quello che sentii quando lei iniziò a muovere le dita dentro il mio sfintere. Mi sentii completamente pieno, l’avere le mani legate m’impediva si spingere ancor di più la sua dentro di me, avido di quel godere che solo una persona del tutto porca può cercare e volere. Ma come lei prese il mio pene in mano ogni sensazione diventò di purissimo piacere, ero si diventato il suo fantoccio, ma godevo come non mi era mai successo, e l’orgasmo arrivò quasi subito, inevitabile e impetuoso.
‘Sii vengo ! Sborroo ! ‘
Miranda s’abbasso velocemente per prendere in bocca il mio seme che poi riversò nella mia bocca insieme alla sua saliva.
‘Sei un gran porcello.’ mi disse Miranda mentre mi dava dei piccoli baci in bocca ‘Però ora vogliamo godere anche noi due.’
Mi ritrovai così nuovamente la sua passera in bocca, ma questa volta la leccai goloso dei suoi umori, mentre Linda la scopava da dietro con inaspettata dolcezza. Miranda si dimenava come una pazza, e del resto come non capirla, con quella mazza che le scorreva dentro, portatrice di piacere e di lussuria.
‘Mm Linda il tuo cazzo mi fa impazzire ! Fotti come un Dio e io non voglio altro che sentire la tua mazza dentro !’
‘Sei tu che mi fai uscire di testa, porca come sei non ti resisto. Godiamo insieme piccola maiala.’
Gli affondi della trans divennero sempre più frequenti, di una potenza che sembrava non conoscere mai la fine, così come il fiume di liquidi che colavano dalla fica di Miranda. Quando poi Linda capì d’esser arrivata al capolinea spostò la sua amica in avanti per mettermi il suo cannone in bocca e sborrarci dentro. I suoi getti furono tanto copiosi che mi fu impossibile tenerli dentro e farli assaggiare così a Miranda, che però non se la prese dandomi ironicamente dell’ingordo.
Alla fine mi slegarono e passammo molto tempo a coccolarci a vicenda, senza però aver nessun’altro rapporto, ma del resto quello avuto era stato così lungo che una replica non era affatto necessaria.
Linda ci lasciò quindi soli ed esausti e Miranda mi diede un bacio scusandosi per la sua vendetta che trovò troppo violenta.
‘Non devi scusarti tu ma io.’ le risposi accarezzandole il viso ‘Lo sbaglio iniziale è stato solo mio, quindi mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più.’
‘Ok però dopo il bastone ci vuole sempre la carota.’
‘Cos’hai detto ?’ chiesi non avendo del tutto capito le sue parole.
‘Mettila così le sorprese non sono ancora finite.’ mi rispose andandosene nella sua stanza e lasciandomi come al solito la curiosità di sapere cos’altro avrebbe combinato.
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Drinn Drinn
Il campanello non fa quasi in tempo a finire di suonare, che la voce di Miranda riempe tutto l’appartamento.
“Tony per piacere vai ad aprire la mio amico, e mentre ci sei lo trattieni il tempo che finisco di prepararmi, grazie.”
Io le donne non le capirò mai !
E’ almeno un’ora che è dentro la sua stanza, e ancora non è pronta per uscire col belloccio di turno !
Però con lei ho imparato cos’è la tolleranza, così lascio il libro che stavo leggendo e vado ad aprire, trovando un bel biondino, abbastanza muscoloso ma non tanto da essere un balestrato.
“Ciao tu devi essere Tony, piacere sono Luigi.” mi saluta allungano la mano.
“Piacere mio.” gli rispondi invidiando subito la troietta che s’è trovata un così bel ragazzo.
Lo faccio accomodare in salotto e scopro che è un calciatore, certo non di primo piano, ma oltre ad essere uno sportivo è anche uno studente che aspira ad un futuro di prestigio. La conversazione è molto piacevole, Luigi non è solo bello, ma molto intelligente e disponibile al confronto, e quasi mi dimentico che non è li per me. Quando però arriva Miranda ci paralizziamo entrambi, dire che è vestita è francamente una forzatura, il ‘vestito’ che porta sembra più una sottoveste, peraltro decisamente corta visto che non le copre neanche l’intimità, facendo sembrare ancor più oscene le autoreggenti a rete che indossava.
“Ma vuoi andare a farti stuprare ?” dissi dopo essermi ripreso.
“E chi ha detto che esco ?” mi rispose prima sedersi accanto a Luigi e baciarlo con un certo trasporto.
Anche se ormai mi ero abituato alla sua stravaganza, mi sentii a disagio, e questo non poté che aumentare quando lei gli tirò fuori il pene, che se pur ancor mollo, era già di una notevole dimensione.
“Tony scusa forse mi sono dimenticata di dirti che lui è bisex, e che se vuoi puoi accomodarti vicino a me.”
In quel momento mi ricordai della sua teoria del bastone e della carota, così m’alzai per mettermi vicino a Luigi e toccargli il membro.
“Su non esser timido, tanto lo so che vuoi assaggiare questa meraviglia.” mi disse lei con molta malizia.
In effetti mi era difficile resistere ad una simile tentazione, e non mi feci pregare ulteriormente per abbassarmi e dare un paio di baci a quella cappella così invitante. Ma come dice il proverbio ‘l’appetito vien mangiando’, così io dopo l’assaggio volli tutta la portata, e presi fra le labbra ingorde quel bel pezzo di carne, sino a ritrovarmelo in fondo alla gola.
“Ma sei proprio un ingordo !” esclamò ridendo Miranda “Una ti da un dito e tu ti prendi tutto il braccio, anzi il cazzo !” scoppiando a ridere
Mi resi conto d’aver esagerato, e se pur con dispiacere lasciai il pene di Luigi per iniziare con lei un lento pompino a due bocche. Sembrava quasi che non avessimo fatto altro in vita nostre, le labbra uno contro l’altra, e le lingue una sopra e l’altra sotto il membro di lui, che ben presto diventò duro e nella sua massima estensione.
“Certo che siete proprio due troie da bocca !” disse Luigi fra un gemito e l’altro “Dai Tony vienimi sopra, voglio il tuo culo.”
Senza pensarci neanche due volte mi catapultai su quel bel cazzo, la mia voglia era talmente esagerata che non pensai neppure un attimo a lubrificarmi il buchetto, provando un leggero dolore alla penetrazione . Ma come riuscii a far entrare la cappella poi fu una dolce discesa verso il paradiso, sino a ritrovarmi i testicoli contro i suoi. Miranda da parte sua s’impossessò subito del mio pene e cominciò subito un pompino, arte nella quale era a dir poco una maestra.
“Sii siete due porci ma mi fate impazzire !” urlai pieno di piacere.
“Senti chi parla !” mi rispose Luigi “Non ho mai visto uno impalarsi così velocemente !”
Sentii anche alcune parole non proprio da salotto bene da parte di Miranda, ma ormai pensavo solo a godere del cazzone di Luigi, cavalcandolo con raro furore. Non appena arrivavo al termine della risalita non vedevo l’ora di riempirmi nuovamente le viscere con quel bastone che pulsava di una vita sua, ed avrei continuato per chissà quanto tempo a scoparmelo se solo fossimo stati soli. Miranda però reclamava la sua parte di piacere, così mi ritrovai carponi con la sua passera davanti alla faccia, pronta ad esser leccata dalla mia lingua, perché non posso negare che da quando frequentavo Miranda il piacere si era trasferito anche nell’assoparare il calore femminile.
“Fottimi Luigi ! Non smettere che sto godendo come un porco ! Non sai com’è bello prendere il tuo cazzone nel culo…”
“Sfondalo pure tanto è abituato a peggio il maiale.” aggiunse Miranda spingendomi contro il suo sesso la testa.
“Non so chi sia più porco fra voi due ? E tu non sei certo una santa vero Miranda ?” disse Luigi quasi ridendo.
“No infatti ho una gran voglia di cazzo anch’io prima che finiscano !”
“Quasi quasi ti scopo io !” dissi non troppo seriamente.
Lei però prese come vere le mia parole, così ci prese scherzosamente per i membri per portarci in camera dove mi fece sdraiare di fianco al centro del letto. Lei si mise poi nella stessa maniera davanti a me, per farsi scivolare dentro la fica grondante d’umori, la mia mazza durissima per tutto il piacere ricevuto sino a poco prima.
Luigi non si fermò certo a guardarci, ma portò il suo cazzone davanti alle nostre bocce sempre fameliche, ma questa vola ci ‘dividemmo i compiti’, Miranda si dedicò con lunghe leccate ai testicoli, mentre io lo presi in bocca eccitandomi ancor di più.
“Il dubbio rimane.” disse improvvisamente Luigi.
“Quale dubbio ?” chiesi incuriosito.
“Chi fra voi due è più zoccola !” mi rispose ridendo.
Non ebbi però il tempo d’apprezzare la sua battuta, che lui si sistemò dietro di me per incularmi nuovamente, Ora però il suo ritmo fu subito quasi furibondo, il mio ano era ben dilatato ed il suo pene ricoperto di saliva, senza considerare che il mio era ben al caldo fra le cosce di Miranda. Trovandomi in mezzo godevo ad ogni piccolo movimento, anche se ovviamente traevo maggior piacere dal bastone di Luigi, che ormai scorreva nel mio culo a velocità considerevoli. Quando girai la testa trovai la sua bocca subito pronta a cercare la mia, ci baciammo con passione mentre lui rallentò per un attimo le sue bordate, e mi sentii completamente suo.
Quei momenti così magici non potevano però durare in eterno, e quando Miranda s’accorse che entrambi stavamo venendo ci fece mettere uno di fronte all’altro sistemandosi fra di noi. Con la sua insuperabile maestria ci spompinò sino a farci venire fra le sue labbra, il primo ad arrivare all’orgasmo fui io, seguito quasi subito da Luigi che baciai di nuovo proprio mentre stava eruttando il suo seme.
Quello che non mi sarei mai aspettato fu che lui mise una man dietro la mia testa per tirarmi ancor di più a se, mentre l’altra scivolava sul mio pene per toccarlo con delicatezza.
“Voglio esser schiavo del tuo cazzo.” mi sussurrò all’orecchio facendomi nuovamente eccitare.
“Ed io padrone del tuo culo.” risposi prima di spingergli la lingua in bocca alla ricerca della sua.
Ci baciammo a lungo con tanta passione da rasentare la violenza, prima di spingergli la testa verso il mio pene. Lui lo prese subito in bocca facendomi sentire la lingua sulla cappella, mentre le labbra correva quasi leggiadre sull’asta e una mano mi palpava i testicoli, in poche parole il pompino perfetto, reso ancor più arrapante dal vedere Miranda che gli leccava il culo per prepararlo alla sodomizzazione. Così non mi restò altro d fare che abbandonarmi al piacere, aspettando il momento in cui quel piccolo maiale sarebbe stato mio. Quando vidi Miranda infilargli un paio di dita nel buchetto capii che era pronto, e del resto entrambi non aspettavamo altro. Ma prima che mi muovessi verso quella porta del piacere, lei s’infilò sotto Luigi invitandolo chiaramente a leccargli la passera.
Quando mi sistemai dietro di lui, loro avevano già iniziano il più classico dei sessantanove, rimasi un attimo ad ammirare quel culo così liscio e muscoloso, prima di aprirgli le natiche e puntare la cappella contro l’entrata. Nonostante tutta la preparazione da parte di Miranda, l’ano era si lubrificato, ma ancora molto stretto, il che rese la penetrazione lenta ma ancor più piacevole, il solo sentire quella carne stringersi sul mio cazzo con tanta forza, mi faceva godere come non mi succedeva da tempo. Non volli perdermi neanche un istante di quell’entrata prendendomi tutto il tempo del mondo, spingevo poco e piano per far si che il suo sfintere s’abituasse al mio cazzo, sino a metterlo tutto dentro, proprio mentre Luigi esplose in un urlo liberatorio.
“Sii… è bellissimo avere il tuo cazzo nel culo ! Ora scopami come una troia !”
Rimasi stupito da quelle parole alle quali non diedi retta, ed iniziai a incularlo con dolcezza, ma quando vidi che era lui a spingere più forte di quanto facessi io, cambiai ritmo arrivando ad uno più selvaggio.
“Vuoi che ti sfondi vero porco che non sei altro ? Eccoti il cazzo che tanto desideri come lo vuoi tu.” dissi afferrandolo per i fianchi mentre spingevo come un ossesso.
Luigi gemeva dal dolore, ma allo stesso tempo m’incitava a non rallentare, neanche fosse un masochista che gode solo sentendo male.
“Ti piace il mio culo vero ? E a me piace esser sfondato quindi continua così !”
Mi sembrò di rivere i momenti in cui avevo violentato Miranda, ma ora la mia sopraffazione era consensuale, Luigi voleva che io fossi violento e me lo chiedeva in continuazione. Mi sentii nuovamente il maschio dominante, eccitandomi ancor di più nel vedere Miranda che teneva la testa di Luigi stretta fra le sue gambe, e che ogni tanto lasciava il suo cazzo per leccarmi da sotto le palle e il culo.
L’orgasmo arrivò all’improvviso, e non potei che venirgli dentro riempendolo col mio sperma che gli colò lungo il culo non appena mi sfilai da lui. Miranda allora diete un’accelerazione al suo pompino facendo venire Luigi poco dopo, bevendo il suo orgasmo mischiato al mio.
Luigi scappò via lasciandomi stupito, ma poi Miranda mi spiegò il suo atteggiamento.
“Vedi Luigi è un bisex un po’ particolare, gli piacciono molto le donne ma non disdegna certo gli uomini, solo ancora non accetta il fatto che gode ad essere passivo, e che in questo caso diventa peggio di molte femmine affamate di cazzo.”
“Però pensandoci bene se non fosse così non sarebbe neanche un tuo amico.” dissi ridendo.
“In effetti hai ragione se non sono strani sembra quasi che non mi cerchino.” mi rispose sorridendo a sua volta.
Rimanemmo a lungo abbracciati prima d’addormentarci l’uno fra le braccia dell’altra, sperando da parte mia che quella non fosse l’ultima sorpresa che Miranda avesse in serbo per me.
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Complimenti per la facile lettura e presa diretta
ciao cara,ho letto attentamente il tuo racconto ad alto contenuto erotico, e debbo dirti, per quanto possa sembrare raro, che…
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?