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Racconti Gay

Un Angelo sotto ali da Diavolo

By 3 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ero ancora triste per la fine della mia storia con Davide. I miei amici continuavano e crearmi situazioni piccanti con sconosciuti per dimenticarlo, ma io scappavo, rifiutavo questo aiuto. Poi arrivò quel giorno, il destino lo aveva e così successe.

 

Navigavo su una chat gay, cosa che facevo ormai molto assiduamente, sembrava che sentire quei porconi che mi volevano offrire le loro mazze mi facesse stare meglio, ma alla fine era sempre peggio, pensavo solo a Davide. Ecco che mi contatta in privato un ragazzo, il suo nick era Diavoletto86, “Ehi ciao, che ti va di parlare un po con me?”. Risposi al suo messaggio in modo svogliato: “Ciao, si dai, tanto mi annoio, sorprendimi Diavoletto.”, da li cominciammo a chattare amabilmente, e ci avevo preso anche gusto, sapete non era il solito maschione che ti cerca e subito dice che ti vuol rifilare la sua nerchia nel culo, lui era una persona molto carismatica, che sapeva parlare di se e sapeva ascoltare, aggiungendo sempre quella punta di malizia che non guastava mai; forse è questo che mi colpì di lui, questo fatto mi faceva pensare che non fosse il solito ninfomane porcone, ma un seducente diavolo con un cuore da angelo. Tra l’altro era quello di cui avevo bisogno, io vivo di belle sensazioni, diciamo che…vivo d’amore, non di sesso.

 

 Lui abitava a Terni, io a Perugia perché frequentavo e tuttora frequento l’università di medicina in questa bellissima città. Ormai chattavo con lui quasi tutti i giorni da un mese, non vedevo mai l’ora che mi arrivasse un suo messaggio. Poi arrivò la sua richiesta: “Senti, sono già un paio settimane che ci sentiamo, mi piaci come ragazzo, che ne dici se ci incontriamo? So la sistuazione che passi, infatti vorrei solo conoscerti nella realtà, non ti obbligo a fare niente che tu non voglia fare, certo che se però mi offrissi una bella scopata non rifiuterei”; mi sembrava così dolce, all’inizio ci pensai un po su, ma alla fine diceva che non mi avrebbe obbligato ad avere un rapporto sessuale con lui forzatamente, quindi decisi di accettare: “Va bene, sarei molto felice di conoscerti veramente, che ne dici di venirmi a trovare a Perugia?”. Lui accettò e dopo varie peripezie allora decidemmo di incontrarci in un bar poco frequentato di Perugia, fino ad allora decidemmo di non dirci i nostri nomi, le nostre età ecc, volevamo sembrasse un incontro casuale, ci dicemmo solo come ci saremmo vestiti, lui un paio di jeans e camicia blu, io lo stesso un paio di jeans ma con una polo verde. 

 

Finalmente arrivò il giorno in cui venne a trovarmi io ero già al bar, e lo aspettavo seduto nei tavolini all’esterno, lo vidi arrivare, all’inizio non credevo fosse lui però, era bellissimo: alto, la camicia stretta lasciava percepire un fisico molto curato e, non muscolosissimo, ma comunque molto definito, un sorriso bellissimo e intrigante a tratti malizioso, degli occhi scuri che con uno sguardo ti facevano sciogliere; pensai “Oh cavolo, non ci credo che è lui, è un figo assurdo!”. Mi si avvicinò e mi disse “Sono Diavoletto, sei tu?” beh chi cavolo potevo essere, c’ero solo con la polo verde li nel bar, con una specie di groppo alla gola risposi con un grande sorriso:”Ciao, si sono io, piacere Antonio!” e a quel punto partì il mio sguardo ammiccante (si ho uno sguardo ammicante, sembro un po troia quando lo faccio ma ho constatato che mi parte da solo, non ci posso fare niente), lui rispose al mio sorriso con un altro sorriso e allungando la sua mano verso la mia disse “Piacere, io sono Francesco”, già, che bel nome. Subito pensai “Cazzo se mi faccio scappare questo tanto vale  che mi do alla figa!”.

 

Si sedette al tavolino anche lui e ordinammo da bere, ci raccontammo un po di noi e scoprii che lavorava in un paese poco distante da Terni sulla strada per Perugia, e aveva circa la mia età, 24 anni. parlando del più e del meno passò subito una mezz’ora, pensavo , allora mi decisi decisi e gli dissi:”Senti Fra, ti va di venire a casa?”. Sembrò felice dell’invito e con un grande sorriso mi rispose:”Ma certo!”. Oh mamma che bello, pensai che finalmente avrei potuto togliere un po di “ragnatele” dal culo. Pagammo e ci dirigemmo verso casa con la sua macchina, in 10 minuti arrivammo. Quando entrammo lo feci accomodare e andai in cucina per prendere qualcosa da bere, allora gli chiesi cosa volesse e optò per un sambuca, io invece mi feci una vodka-redbull. Tornai da lui e mentre bevevamo parlavamo del più e del meno, e dopo un pò, forse complice quel poco d’alcool che bevemmo incominciammo a parlare di roba un po più piccante. Fu così che gli feci i complimenti per la sua bellezza e gli dissi che magari mi sarebbe piaciuto conoscerlo un po più “a fondo”, allora mettendo le carte in tavola mi disse:”Beh che mi faresti?” allora risposi “Preferisci che te ne parli o che te lo facessi?” e con un sorrisetto pervertito allora mi disse “No no. Preferisco sperimentare sul mio corpo.” Allora lo feci distendere sul divano, mi avvicinai alla sua bocca e lo baciai con passione, nel mentre presi a massaggiargli il pacco, sembrava abbondante da quella prospettiva, dopo che continuavo a infilargli la lingua in gola e continuavo a parlarlo sentivo il suo cazzo ormai duro. Gli levai la camicia e finalmente scoprii i suoi addominali e pettorali scolpiti e ben definiti, poi notai un bel tattoo nella parte destra dell’addome era un tribale con dei numeri scritti vicino, poi gli abbassai i jeans e le mutande e finalmente potei ammirare il suo cazzo, non era abbondante come avevo immaginato, ma mica è da buttare via un cazzo di circa 17-18 cm di lunghezza e 4 cm di diametro! 

Presi a segarlo mentre gli leccavo i capezzoli, poi facendomi più audace decisi di scendere e prenderglielo bene in bocca, cominciai a leccarlo per tutta la lunghezza e salendo gli solleticai il frenulo con la lingua e infine me lo infilai in bocca e tutto giù in gola, presi a spompinarlo a mezz’asta cercando di concentrarmi di più sulla cappella, sembrava impazzire dal piacere e cominciò a mugolare e sussurrarmi frasi sconnesse dalla goduria, “oh si Anto..chi ti ha insegnato a fare i pompini? Cicciolina in persona?” trattenni una risata e continuai a succhiare, dopo di che sentii la cappella che si ingrossava dentro la mia bocca e venne copiosamente in un grido liberatorio, io ingoiai tutto e come se non mi bastasse ripulii il cazzo da tutto lo sperma colato. Ci ricomponemmo e decidemmo di andare a mangiare una pizza.

Andammo in pizzeria e mentre mangiavamo non facevo altro che stuzzicargli il pacco da sotto il tavolo con il piede. Appena finimmo presi dall’ecitazione tornammo a casa mia vogliosi di farci una bella scopata e durante il viaggio in macchina non facevo altro che parpargli il cazzo e l’interno coscia.

Appena rientrati chiusi la porta dietro le mie spalle e lui mi ci spinse contro col suo corpo mentre mi limonava con passione e voglia, alzai le gambe da terra e le cinsi attorno ai suoi fianchi, allora mi prese con le mani dal culo e mi portò in camera da letto. Mi appoggiò delicatamente sul letto e cominciò a spogliarsi velocemente mentre io facevo tutto più piano e sensualmente mentre lo scrutavo con un sorriso sardonico. Quando fu tutto nudo e lo potei ammirare in tutta la sua bellezza mi venne sopra abbracciandomi e continuando a baciarmi sul collo mentre io gli mordicchiavo le orecchie ne succhiavo i lobi, allora con una live spinta lo feci stendere a pancia in su e presi la sua mazza durissima in bocca e la spompinai come una troia affamata mentre il mio sguardo si voltava a guardare la sua faccia sconvolta dal piacere. Mi tolse il suo membro dalla bocca e estrasse dal portafoglio un preservativo, allora lo guardai voluttuoso e gli dissi “No aspetta, ho di meglio”, allora andai veloce in bagno e presi il lubrificante della durex.

Cosparsi tutto il suo pezzo di carne di quella sostanza profumata e oleosa, poi con le dita mi cosparsi pure l’interno dell’ano. Mi mise alla pecorina e pian piano fece entrare il cazzo nel mio culo caldo ed accogliente ed entrambi sospirammo liberatoriamente il nostro piacere. Quando vide che cominciavo a godere accelerò i colpi di reni facendomi rabbrividire e curvare sul materasso dal piacere. I nostri corpi e i nostri respiri sincronizzati e coordinati facevano si che i gemiti riempissero la stanza di goduria. 

Mi prese alla missionaria e cominciò un lento, deciso e piacevole avanti e indietro mentre mi baciava romanticamente, con braccia e gambe mi aggrappai a lui e lo portai tutto contro il corpo caldo e sudato straziato dal piacere. Ormai sentivo che fra poco sarei arrivato, e in effetti anche lui non sarebbe mancato tanto, allora lo feci ridistendere a pancia in su e mi autoimpalai sulla sua preziosa e gustosa asta di carne. Cominciai a saltellare più veloce che potevo mentre mi segavo e lui da sotto dava certe spinte da spaccare il culo che mi facevano impazzire e in pochi secondi venni spudoratamente sul suo ventre urlando da piacere, presi con le dita la mia sborra e la portai alla sua bocca che la lecco tutta voluttuosamente. Dopo un po senti il suo cazzo fremere dentro di me, il suo respiro farsi sempre più pesante e i suoi gemiti sempre più forti, e venne abbondantemente inondandomi il culo con un urlo potente “Vengo, cazzo vengooo!” che soffocai baciandolo.

Andammo a farci una doccia insieme e nel mentre ci baciavamo e leccavamo su tutto il corpo amorevolmente. Quando finimmo ci asciugammo e lo vidi rivestirsi per andarsene allora timidamente e arrossendo gli dissi: “Ehi.. che ne dici di rimanere a casa mia stanotte?”, era felice del mio invito e credo che non aspettasse altro. Si spoglio di nuovo e ci addormentammo nel letto abbracciati.

Sarebbe stato l’inizio di una nuova storia? Di un nuovo amore? Mah.. si vedrà ;) 

 

 

La mattina dopo io e Francesco eravamo ancora abbracciati, mi svegliai e lo vidi ancora tra le braccia di Morfeo. Ora che lo potevo ammirare in tutta la sua bellezza mentre dormiva mi accorgevo che il suo sguardo accattivante era stato sostituito da uno più dolce, angelico; continuavo ad ammirarlo e mi faceva tanta dolcezza.

Dopo un po mi resi conto che se mi avesse scoperto che lo fissavo mentre dormiva mi avrebbe preso per un maniaco, allora decisi di svegliarlo io per non rischiare; e qual è il modo migliore di svegliare un uomo con cui la notte prima hai fatto una cavalcata da matti??….Esatto, un bel bocchino. Piano piano cercai di liberarmi dalla morsa delle sue braccia senza svegliarlo, poi scoprii il suo corpo statuario dal lenzuolo che lo ricopriva, mi accovacciai e con la bocca presi in bocca il suo membro moscio, pian piano il suo cazzo cominciò a rialzarsi e intanto lui si era svegliato, quando riuscì a connettere mi disse con voce rauca e bassa:”Mmm, ci diamo da fare da mattina presto eh?”, non risposi, lo guardai languidamente e continuavo il mio lavoretto.

Ormai sentivo il suo cazzo duro contro il palato e dopo avermelo levato di bocca scesi a stuzzicare e leccare le sue palle mentre con la mano gli facevo una lenta e strazziante sega, poi con la lingua risalii tutta la mazza vogliosamente, presi in bocca la sua cappella e stuzzicai il frenulo. Il suo corpo eccitato fremeva sotto i miei colpi di lingua, la sua faccia era convulsa in smorfie di piacere e la sua bocca emetteva gemiti che mi incoraggiavano a continuare. Lo presi tutto in bocca fino in gola, poi lui mi mise le mani in testa così smisi di fare su e giu con la testa e mi lasciai scopare da lui; colpi veloci ma non violenti, continuavo a succhiare, il suo sapore inebriante mi stordiva. Infine un lungo e soddisfatto gemito e litri di sborra calda e saporita si riverso dritta dritta nella mia gola. Mentre si riprendeva dallo sconquassante orgasmo, mi tenne ancora la testa tra le sue mani, e io continuavo a bere e succhiare per ripulire bene tutto il suo cazzo.

La mia lingua ancora piena del suo sapore, piano piano avvanzavo a 4 zampe verso le sue labbra bramose di tenerezza e sondavo con piccoli e dolci bacetti i suoi addominali, pettorali, mi soffermai sul collo e assestai qualche morsetto, infine le nostre labbra si incontrarono e si unirono in un bacio pieno di voglia. 

Presto la sua nerchia riprese vigore, voleva il bis il mio buon serpentello, e io da bravo ragazzo decisi di dilettarlo ancora. Ripresi a stuzzicarlo per farlo indurire per bene, e quando fu pronto e bello tosto, allungai il braccio per prendere il lubrificante lasciato sul comodino dalla notte prima e cominciai a ungere in modo quasi servile per bene tutto il membro. Sbrigativamente unsi un po anche il mio buchino e mi impalai sul quel gran pezzo di carne pulsante. Cominciai a saltellare su e giù lentamente ma con decisione, il corpo di Fra era per l’ennesima volta percorso da ondate di piacere. Mi fece alzare e mi sistemo a pecorina. Cominciò a sbattermi con colpi ritmati e possenti, ormai i sensi mi stavano abbandonando, il piacere prevaleva sulla ragione e io mi lasciavo cavalcare dal mio uomo come la più umile serva ubbidisce al suo padrone. Il mio stallone ormai era al culmine dell’eccitazione, pompava che un treno, poi sentii il suo membro quasi vibrare e i suo gemiti sempre più forti, “Ohhh vengo..vengooo!” e il mio culo si riempì in men che non si dica di bollente sperma. Si accasciò stanco su di me per la stanchezza della selvaggia scopata mattutina e rimase così finche il suo “ghindolo” non si ammosciò di nuovo dopo di che mi staccai e lo abbracciai per qualche secondo, allora gli diedi un bacio a stampo fugace e felice come una Pasqua mi avviai in bagno dicendo “Vado a farmi una doccia Fra!”. E’ inutile dirvi che mi seguì sotto la doccia, dove, mentre ci strofinavamo a vicenda, ci baciavamo e stuzzicavamo sotto l’acqua tiepida in cerca di calmare i nostri “bollori”. 

 

 

Ormai tra me e Francesco si era instaurato un bel rapporto. Ci vedevamo spesso e di solito lui veniva a stare a casa mia per qualche giorno e viceversa. Era come se fossimo insieme, ma la cosa non era ben definita in quanto non avevamo parlato di niente del genere, e ai “ti amo” che ci dicevamo non davamo molta importanza, visto che questa splendida e magica frase ce la scambiavamo solo ed esclusivamente durante le nostre scopate. Però in fondo si sentiva che c’era un feeling molto speciale, ma purtroppo alla fine non eravamo altro che dei semplici scopamici, forse perché sia per me che per lui era una novità “convivere”, specialmente con un altro uomo.

 

Tuttavia questa situazione di stallo ci permise di avere una nuova avventura che andasse al di fuori della “coppia”. 

 

Uno dei tanti sabati passati insieme ci venne in mente di andare in discoteca, io per rilassarmi un po dopo tanto studio, visto che ormai il poco tempo che avevo a disposizione per rilassarmi dopo lo studio lo usavo per scopare con Fra, e lui per rilassarsi dopo tutta la settimana lavorativa. Allora presa la decisione ci preparammo, ci vestimmo da figaccioni, specialmente lui appariva molto con quel fisico. Quando arrivammo la serata aveva già cominciato a riscaldarsi: ragazzi e ragazze ubriache che saltavano qua e la come primati, altri che si davano da fare in pista, in quanto più che ballare, sembrava che scopassero direttamente!

 

Io e Fra occupammo uno dei pochi tavoli liberi e prendemmo da bere, e intenti a sorseggiare, ci guardavamo intorno per vedere un po la gente che c’era. A un certo punto la nostra attenzione venne catturata da un gruppetto di neodiciottenni (o per lo meno così sembrava, magari avevano qualche annetto in più…tuttavia non li dimostravano) che erano appena arrivati e avevano fatto un entrata non dico plateale, ma quasi. Ci guardammo in faccia io e Fra e facemmo un cenno di apprezzamento alla “merce”. La serata passava e io e il mio compagno stavamo ancora seduti al tavolino a osservare quel gruppetto di ragazzi, che a quanto pare ormai erano molto brilli, forse non reggevano bene l’alcool; ed ecco che a un certo punto uno di quei ragazzi va da un suo amico e vediamo che comincia a ballargli attaccato, facendogli sentire nel culo la prosperità del suo pacco, probabilmente fu una goliardata, ma ormai a noi ci era venuto in testa il pallino del sesso, e quando in testa ci scattava questa sorta di scintilla, non c’era verso di fermarci. Ci scambiammo con Fra uno sguardo in intesa, allora discutemmo un po sul da farsi e decidemmo di partire all’attacco; certo probabilmente era un gesto scherzoso quello del ragazzo, e per continuare lo scherzo quell’altro ragazzo aveva preso a far finta di essere una puttana incalorita a cui piaceva il cazzo, ma tuttavia nessuno ci conosceva, quindi anche se avremmo fatto una figuraccia, non ce ne sarebbe fregato niente, al massimo ce ne saremmo andati via scoppiando dalle risate.

 

Allora ci alzammo e andammo in pista anche noi e pian piano ci avvicinammo a ballare con quel tizio che faceva finta di essere una puttana, dopo quando vedevamo che non ci rifiutava ma continuava a far finta di niente ci avvicinammo io da un lato e Francesco dall’altro e gli sussurrammo con voce arrapata “Senti ne hai voglia di provare forti sensazioni?”, e ahimé quando rispose capimmo lo stato in cui era “Ma certo belli, dove si va?!?!”, eh si, era ubriaco perso, ma chi se ne frega, almeno ci stava; “Vieni fuori con noi che ci divertiamo un po” gli accennammo, allora io lo presi per un braccio e mi diressi fuori mentre Francesco ci seguiva da dietro.

 

Uscimmo dalla discoteca e andammo un po lontano, in una sorta di spiazzo non bene illuminato in modo che nessuno ci potesse disturbare. Il ragazzo cominciava a preoccuparsi, ma non riusciva a reagire perché non si reggeva bene in piedi, infatti continuavamo a tenerlo noi per il braccio, “Ehi ma che cazzo volete fare?”, scoppiammo in una grossa risata e il tizio continuava preoccuparsi sempre di più, “Stai tranquillo, non ti facciamo del male, ci divertiamo solo un po, niente di che!” gli disse Fra per farlo rilassare un po, dopo di che lo spingemmo contro un albero e il mio compagno da solito porcone, si fiondò a leccare e baciare il collo del ragazzo, io gli dissi “Sai che sei veramente carino?” e mi fiondai subito anch’io a stuzzicargli il collo e con la mano presi a massaggiargli il pacco. All’inizio provava un po di repulsione, forse per lo spavento, o forse perché non gli piacevano i maschi, poi però cominciò a rilassarsi ed infine ad ansimare, oramai preso anche lui dalla lussuria. 

 

Gli alzai la maglietta scoprendo un fisichetto niente male, insomma non che avesse chissà che fisico ma per lo meno era bello asciutto, e cominciai a leccargli i capezzoli, mentre Francesco aveva preso a limonarlo ormai sicuro di quello che avremmo fatto quella notte. Gli abbassai i jeans e notai che i suoi slip sembravano una tenda da circo grazie all’erezione e in cima una bella chiazza di pre-sperma che subito presi a succhiare, gli mordicchiavo il cazzo da sopra gli slip in modo da farlo indurire al massimo. Francesco continuava a farlo eccitare tra pomiciate e leccate ai capezzoli, al collo e ai lobi delle orecchie; il mio maschione sapeva far bagnare maschi e femmine!

 

Stanchi di tutte ste smancerie e preliminari cominciammo a spogliarci anche noi 2, togliemmo fuori i preservativi e via alle danze. Per far mettere il ragazzo a suo agio decidemmo che avrebbe cominciato lui a scopare me, così dopo che Fra mi lubrificò bene il culo a colpi di lingua mentre io lappavo la nerchia dello sconosciuto, mi misi a 90 davanti a lui e lo invitai a incularmi. Il giovane accettò più che volentieri, putroppo la sua inesperienza col sesso anale mi provocò un dolore non indifferente, ma cercai di tenere duro finché il mio culo si adattò a quella maldestra presenza. Il mio uomo invece dopo aver smesso di torturare i capezzoli al tizio mi venne davanti e reclamò il suo pompino: presi la sua mazza e cominciai a segarlo mentre ciucciavo le sue palle una alla volta, poi percorsi tutta l’asta con la lingua fino ad arrivare al frenulo per stuzzicarglielo come piaceva a lui, e finalmente tutto giu in gola.

 

L’aria era salubre di lussuria e libidine, i nostri tre corpi sudati e l’odore virile che essi sprigionavano mi ubriacava di piacere, ormai il giovane nonostante continuasse con i suoi affondi maldestri non mi faceva più male, il mio sfintere si era abituato e ora filava liscio come l’olio. Il tizio ormai era prossimo a venire, Fra praticamente si era appena riscaldato, e io avevo ancora tanto da dare. Mi venne copiosamente nel culo mentre gridava e grugniva come un porco, il suo viso venne percorso da una scossa di piacere e si accasciò a terra appagato. Allora il mio maschione mi liberò la bocca dal suo bel membro pienamente in erezione e si avvicino al ragazzo, con voce languida gli sussurrò:”Hai goduto come un porco con il mio amico vero? dai ora tocca a noi divertirci fai il bravo”. Il ragazzo accettò subito questa richiesta/ordine e decise di collaborare. Si mise in terra a carponi col culo parato in aria, sicuramente il ragazzo era vergine di culo, ma Fra ci sapeva fare, e riuscì a farglielo entrare tutto senza fargli molto male, e nel giro di 5 minuti il culo accolse il cazzone di Fra senza intoppi.

 

A questo punto cominciò la cavalcata selvaggia, il ragazzetto sembrava tarantolato, gemeva, si contorceva e urlava:”Si cazzo! sbattimelo nel culo! più forte forte cazzooo!” e tante altre frasi che non facevano altro che far eccitare e infogare sempre di più il mio Francesco, io mi sistemai davanti al giovane che prese a succhiarmi il cazzo, e, sebbene non fosse tanto bravo a farmi godere di culo, per lo meno di bocca sembrava potesse diventare qualcuno nonostante fosse la prima volta che prendeva un cazzo. Il mio stallone se lo stava ripassando bene il giovincello che venne spudoratamente e senza ritegno col mio cazzo in bocca che gli soffocava un urlo liberatorio, grazie al massaggio prostatico. Allora ormai stanco decise di impegnarsi e farci venire al più presto per tornare a rilassarsi dagli amici. In men che non si dica cominciò a sbocchinare a pressione, sembrava mi volesse staccare il cazzo alla radice da quanto succhiava e nel mentre mi ficcava 2-3 dita in culo per sollecitare la prostata, così venni nella sua bocca senza manco avvisarlo, come se fosse un piccolo prezzo da pagare per avermi fatto soffrire mentre mi inculava. Francesco ancora per una decina di minuti diede forti colpi e stantuffava che una meraviglia, quasi invidiavo il ragazzo che continuava a godere come un dannato. Finalmente dopo una memorabile scopata arrivò anche lo stallone mio, che non contento di riempire il culo del tizio di sborra, volle anche inondargli bene la schiena. Ci stendemmo li a terra per riprendere fiato tutti e tre, poi ci fumammo una sigaretta (nel mentre io leccavo anche la sborra dalla schiena del ragazzo finkè era calda) e facemmo le presentazioni, già un po ritardo ma meglio tardi che mai, l’effetto dell’alcool del ragazzo stava svanendo, tuttavia restava calmo, non sembrava scosso dall’idea di aver scopato con due maschi. Fu così che rivestimmo tutti e riaccompagnammo il ragazzo dagli amici dentro la discoteca, mentre io e il mio compagno ce ne andammo via, promettendogli di rivederci magari un’altra volta in discoteca.

 

 

 

Una convivenza quasi forzata guida la nostra storia verso il naufragio, ormai è una storia fredda, senza senso direi, visto che nonostante i fatti stiano così tra me e Fra, non vi è neanche un segno di sofferenza. Menefreghismo totale azzarderei.

 

Ora, dopo avervi accennato qualche scopata fra le tante, è venuta l’ora di raccontare la fine del nostro rapporto.

 

Francesco e io continuavamo la nostra convivenza grazie alle continue trasferte io a casa sua, quando potevo rilassarmi dallo studio, e lui a casa mia, quando io non potevo muovermi perché ancora immerso nello studio. Ma non era piu come un tempo, che eravamo quasi una cosa sola, quello che faceva uno faceva anche l’altro, ci seguivamo ovunque, e se proprio dovevamo avere rapporti sessuali con qualcuno estraneo alla coppia, lo facevamo sempre insieme.

 

Ecco che arrivò il giorno in cui la goccia fece traboccare il vaso. Avevo trascorso la mattinata all’università, una mattinata abbastanza impegnativa, tornai a casa con in mente l’idea di farmi una bella scopata col mio stallone per rilassarmi, quasi correvo per tornare a casa da lui. Ma quando aprì la porta non trovai la scena che avrei voluto vedere, ovvero lui che felice mi veniva incontro per chiedermi come fosse andata. No, bensì trovai il salotto vuoto, lo cercai in cucina e niente ancora. Pensai che stamattina non si fosse voluto svegliare e stesse ancora dormendo, allora pian piano saliì le scale cercando di non svegliarlo e arrivai alla porta della camera da letto, ma non sentii il suo dolce respiro, anzi dei gemiti, e non solo i suoi. Rabbrividii, alla fine decisi di entrare rassegnato ormai a vedere quello scempio di scena. Ebbene si ragazzi miei, lo trovai che si sbatteva un biondino messo a 90 con le mani appoggiate al comò, lo facevano praticamente davant allo specchio. Forse perché Fra voleva vedere lo stallone che era, voleva vedere come si sbatteva piu forte che poteva il biondino che godeva e gemeva sotto i suoi colpi animaleschi. Come spalancai la porta entrambi si girarono a scrutarmi. La cosa assurda è che dopo quei 5 o 6 secondi che rimasero a guardarmi, al posto di fermarsi e rivestirsi, cercando di inventarsi qualche giustificazione squallida, ricominciarono piu forte di prima. Rimani ferito da quel comportamento, ma non ferito come per un tradimento dal mio amore, ma ferito dall’affronto, dalla mancanza di rispetto. 

 

Ancora spossato uscii dalla camera e mi diressi in cucina, pensai “bene lacrime, è di nuovo il vostro momento”, invece niente, non una lacrima rigò il mio viso. Nel mio corpo nessuna reazione esterna, neanche un segno di rabbia, il mio sguardo fingeva quasi indifferenza, ma dentro bruciavo, e in pochi minuti progettai già la mia vendetta.

 

Intanto i due porci di sopra avevano finito, prima scese Francesco, me lo guardai con occhi infuocati mentre sorseggiavo la mia classica vodka-redbull, lui ancora si stava chiudendo la patta dei jeans, mi disse “Ciao Anto, spero che la scena di prima non ti abbia dato fastidio, insomma, non è la prima volta che lo facciamo con altre persone”, con freddezza risposi “No tranquillo, tanto ormai….” e allora con un sorrisetto alquanto fastidioso mi diede un bacio sulla fronte e andò in bagno a farsi una doccia. Di corsa uscii di casa e raggiunsi quel pezzo di merda del biondino, lo fermai e gli dissi “Senti ti piace scoparti gli uomini degli altri troietta?” e gli rifilai un pugno in faccia che lo fece indietreggiare di qualche passo, e prima che potesse reagire lo presi per quei sudici capelli biondi che ancora avevano qualche traccia di sborra, che sinceramente non immagino come ci sia finita, e lo strattonai fino a farlo cadere a terra, così lo presi a calci nello stomaco e come addio lo sputai, lo lascia li in terra dolorante e mi diressi verso casa soddisfatto.

 

Tornai in cucina e mi sedetti di nuovo al tavolo per continuare a sorseggiare il mio drink, la vendetta era fatta, ma la sete c’era ancora, e non era sete dei miei alcolici. Cinque o dieci minuti dopo Francesco uscì dal bagno appena finita la doccia, venne a darmi un bacio, risposi al bacio con trasporto, e nella mia mente pensai “Ecco mio caro, il famoso bacio di Giuda, preparati”. Lui tornò in camera per addormentarsi, visto che la notte a quanto pare sarebbe dovuto uscire da solo per locali, non gli bastava di certo la scopata di poco fa, ne voleva altre la notte stessa. Appena salì in camera, io accesi il computer ed entrai nel mio sito di incontri gay e digitai come annuncio “RAGAZZO VOGLIOSO CERCA MASCHIO DOTATO PER SCOPATA SECOLARE STANOTTE STESSA” e allegai una foto mia completamente nudo in posizione alla pecorina con il culo in bela vista, e uno sguardo voglioso che avrebbe fatto arrapare qualsiasi uomo sulla terra. Dopo un’ora rientrai a vedere se qualcuno mi avesse cercato, avevo 4 richieste, non volevo di certo farmeli tutti e 4, ma ne scelsi 2, i piu dotati, erano entrambi tra i 17 e i 20 cm di cazzo, anche belli grossi come piacciono a me. Mi accordai con loro per l’ora in cui dovevano venire a casa mia e accettarono felici e contenti. Andai all’ingresso della casa e nascosi la chiave di Fra.

 

La vendetta era pronta, bisognava solo aspettare. Il mio uomo (ancora per poco) si sveglio e cominciò a vestirsi in tenuta “fighetto pronto a scopare”, prima di uscire per locali cercò la chieve e gli dissi di uscire tranquillo che stanotte gli avrei lasciato le mie sotto lo zerbino vicino alla porta, accennò un sorriso e uscì senza manco salutarmi. Salii in camera e misi tutta la sua roba in buste della spazzatura che sistemai nel terrazzo che dava sulla facciata. Andai a prepararmi per il mio incontro con i 2 ragazzi e aspettai finché venne l’ora dell’appuntamento. Il primo a venire si chiamava Stefano, sui 25 anni, un bel tipetto: alto, magro, pochissimi muscoli, capelli castano chiaro, occhi verdi come i miei. Lo feci accomodare e gli dissi che dovevamo aspettare l’altro ragazzo, parlavamo del piu e del meno, e finalmente suonò di nuovo il campanello, era il secondo ragazzo, Paolo: altezza media, senza un filo di grasso e muscolosissimo, un corpo segnato da anni di palestra e lavoro pesante, capelli castani e occhi di un marrone chiarissimo che sapevano darti sguardi profondi e veramente intriganti. 

 

Feci accomodare anche lui sul divano, vicino a Stefano, offrii da bere a entrambi, e li avvisai che l’alcool mi faceva scopare meglio, sorrisero e Stefano mi fece compagnia con la vodka, Paolo invece era venuto in macchina e quindi preferì una coca-cola. Non avevo mangiato e quindi l’alcool si fece sentire presto dopo pochi bicchieri. Allora diedi il via alle danze, mi misi a cavalcioni su stefano e presi a limonarlo molto appassionatamente per creare una bella atmosfera, Paolo si sentiva escluso e allora prese a tastarmi il culo, allora staccai la bocca da Stefano e mi misi a limonare con Paolo. L’eccitazione cominciava a farsi sentire e i loro pacchi cominciavano a gonfiarsi sempre di più. Allora li presi per il braccio e gli dissi con lascivia “Andiamo di su in camera da letto, così stiamo piu comodi”. I due ragazzi mi seguivano lanciandosi sguardi complici su per le scale attirati dal mio culo che sculettava a destra e sinistra come quello di una troia. 

 

Arrivati in camera si spogliarono in pochi secondi già tutti eccitati e indossarono i preservativi, li spinsi sul letto e mi avvicinai a loro a 4 zampe come una pantera affamata di cazzo, cominciai a spompinare il cazzo di Paolo meglio che potevo, subito Stefano reclamava anche lui la sua razione di pompini e cominciai a farglielo indurire al massino a colpi della mia sapiente lingua. I cazzi erano belli duri, pronti alla scopata. Presi il lubrificante e mi unsi profondamente l’ano per prepararmi a una nottata intensa; fatto, dissi:”Bene ragazzi, sotto a chi tocca!”. Mi misi alla pecorina e Stefano, come una furia venne per primo e me lo sbattè nel culo tutto di un colpo, il mio culo era ben allenato dalle scopate con Francesco, ma tuttavia mi fece un male boia e mi scappò un urlo di dolore, mi chiese scusa e subito cominciò a pompare lentamente fino in fondo, lo toglieva completamente e deciso, ma lentamente, lo rinfilava tutto dentro fino in fondo. Paolo mi venne davanti e come una troia affamata presi a succhiargli il cazzo, prima dalle palle che mi passa in bocca prima una poi l’altra, poi risalivo l’asta a docili morse fino ad arrivare a quella grossa cappella rosso scuro, me lo feci sbattere tutto giu fino in gola e il ragazzo cominciò a scoparmi con dolcezza.

 

I colpi di stefano si facevano piu forti, i suoi gemiti altrettanto, dal culo per tutto il corpo fino alla testa mi assalirono delle vampate di piacere che mi sconquassavano, tanto che venni 2 volte io senza toccarmi, prima che venisse lui; per non parlare di Paolo che ormai gemeva e lanciava sospiri di piacere a non finire grazie alle mie pompe. Dopo una mezz’ora entrambi erano venuti, a me sembrò un infinità di tempo. Ci prendemmo una pausa sigaretta e ricominciammo, questa volta era Paolo che mi scopava e Stefano si faceva spompinare. In testa mi venne un lampo di genio, presi i miei 2 ragazzi per mano e li condussi vicino al comò. Se Francesco si era scopato un ragazzo li, io volevo fare altrettanto con raddoppio, facendomi scopare da 2 stalloni. Feci sedere a Stefano sul comò e mi misi a 90 come la troietta di Francesco, e mentre Paolo me lo sbatteva a più riprese nel culo, io lappavo con lussuria e trasporto il cazzo di stefano.

 

La stanza era satura di piacere, lussuria, goduria; i gemiti rimbalzavano qua e la per le pareti pronti a segnare quelle 4 mura di un indimenticabile scopata scrostando i vecchi ricordi con Francesco. A un certo punto suonò il campanello, ovviamente il mio EX non avendo trovato le chiavi sotto lo zerbino decise di suonare per farsi aprire, a quel punto mi fermai e mi misi indosso le mutande, i miei 2 amici mi chiesero chi potesse essere a quell’ora,  li tranquillizzai dicendogli “Mah, sarà il cornuto del mio ragazzo!”, si guardarono in faccia allibiti e poi scoppiarono in una grossa risata, mi affacciai al terrazzo e lo vidi di giu che mi diceva di aprirgli la porta, con tutto il cuore e senza perdere la calma gli dissi:”No amore, la porta di casa mia da ora in poi per te è chiusa come lo saranno le mie gambe, ora prenditi la tua roba e torna nella tua cazzo di città” buttai giu le buste con la sua roba, lui era incazzato, urlava, imprecava e mi insultava, ma io facevo finta di niente, ormai la mia vendetta era compiuta. Poi mi ricordai che mancava il colpo di grazia, chiamai sul terrazzo Stefano e Paolo che vennero completamente nudi come erano e ridendo lo salutarono con un “Ciao cornuto!” e ridendo tutti e tre tornammodentro a finire la nostra memorabile scopata.

 

Signore e Signori, giustizia era fatta, vendetta pure. Qui finisce la storia NON d’amore con Francesco, nessun pianto, nessun rancore, solo tante risate di scherno.

 

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