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Racconti GayVoyeur

Un parco a nord di Milano

By 30 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

A distanza di tanti anni, circa 9, è arrivato il momento di raccontare una serata, forse più precisamente una nottata, che ho vissuto realmente. Ricordo una cena in un paese in provincia di Milano per una ricorrenza con tanti amici e amiche. Il vino durante il pasto fu abbondante così come fu sufficiente il limoncello, a fine cena, per far partire gli animi. Danze e balli in onore del festeggiato e poi tutti verso casa. Ma non rientrai a casa… decisi di andare in un parco di cui avevo letto storie e leggende: incontri la sera… fugaci tra le frasche… al buio senza troppi convenevoli…

Non mi sono presentato: mi chiamo Marco e 9 anni fa avevo 25 anni, di statura media, fisico atletico scolpito da palestra e dal calcetto, come tanti altri ragazzi. Ho sempre avuto alcune passioni. Da piccolino mi immaginavo in un kimono bianco, completamente privo di intimo, a giocare con amici in un luogo dove fosse facile far incastrare i vestiti e far uscire le nudità… successivamente con un amico del palazzo dove abitavo era “un, due, tre stella” in versione striptease… ad ogni stop ci si doveva fermare con qualche parte del corpo fuori i vestiti… poi fu la volta delle prime masturbazioni…prima solo… poi assieme a lui… voglie sopite successivamente in una vita fra locali e ragazze… con gli anni ad accompagnarmi in turbine di emozioni… fidanzate… lavoro…famiglia… per poi arrivare alla maggiore età con ancora qualche cruccio da togliermi… qualche situazione piccante da trovare…e da provare… ma questa sarà, forse, un’altra storia….

Ritorniamo a quella sera. La macchina procedeva sull’autostrada in direzione Milano, tangenziale nord. Ecco l’uscita. L’alcool pian piano accresceva la voglia e fortunatamente la mia autista era stata ligia al suo dovere di quella sera, solo acqua :-) Mi feci lasciare al semaforo adducendo come scusa ” Guarda Marika faccio due passi per disperdere un pò l’effetto del vino…grazie”. E così fu.

All’epoca avevo una grossa passione per i perizomi (quelli versione string con il filo posteriore che fa da “frangi chiappe”) e lo squat fatto in palestra aveva dato dei buoni frutti. Ovviamente non lo indossavo normalmente ma quella sera ne avevo portato uno nella tasca del giaccone perchè, come dissi prima di uscire, “Non si sa mai”… poi magari vi racconterò delle altre situazioni… e…va beh.. non divaghiamo…

Dicevo: semaforo. Camminare. Primo angolo buio: via pantaloni e boxer, su perizoma e pantaloni. Mi avvicino alla parte di parco destinata agli incontri. Una lunga via asfaltata d’ingresso al parco costeggia una zona di verde che porta direttamente alla parte di boschetto e di grossi siepe dove, all’epoca, anche di giorno si poteva “combinare qualcosa”.

C’era un buon via vai di macchine. Qualcuno si fermava e spegneva il motore. Altri dopo una veloce inversione sparivano nella notte. Mi inoltrai tra le siepi curioso di vedere cosa vi accadesse. Dopo pochi passi udii qualche sospiro e con la poca luce dei lampioni della strada ho potuto vedere un uomo in ginocchio ed uno in piedi… poco più avanti un ragazzo a novanta cercava di aiutare un uomo dietro di lui a farsi strada nel suo didietro… camminando più dentro trovai un ragazzo che si toccava il pisello duro all’aria guardandosi attorno con fare lascivo… poteva avere una decida d’anni più di me, alto, un bel fisico da sotto i vestiti ed un pisello nella norma svettante nella notte…
Avevo capito che forse era arrivato il momento… il vino in circolo mi aiutò a fare ciò che vi sto per raccontare: mi avvicinai a lui, lo toccai furtivamente e gli feci cenno di seguirmi… presi uno di quei sentieri fra le siepi e mi fermai in un crocevia di altri percorsi… non ci nascondemmo e rimanemmo dove solitamente altri girovaghi andavano alla ricerca… mi abbassai e tolsi una gamba dei pantaloni rimanendo nudo nella parte di sotto con solo il perizoma… inizia a toccargli il membro prima con una mano… poi con l’altra gli massaggiai le palle… ed arrivò il suo gesto eloquente. La sua mano sulla testa mi spinse giù. Ubbidiente mi inginocchiai ed iniziai a succhiare il suo pene… prima con la mano che massaggiava le palle e vicino al suo buchetto… poi senza mani… poi con un dito che gli stuzzicava l’ano.

Beh i mugolii facevano intuire un “buon lavoro” e probabilmente fecero da miele per le api perché ad un certo punto mi trovai vicino alla mia bocca un secondo cazzo… duro… luccicante nella notte… ed iniziai ad alternarmi tra uno e l’altro… poi il primo ragazzo mi blocco la testa con due mani e mi scaricò tutto il suo seme in bocca… fu una buona quantità e la feci colare fuori… non mi salutò nemmeno e sparì richiudendosi i pantaloni… Rimase solo il secondo uomo che aumentò pian piano il ritmo.. forse eccitato dalla venuta del suo”collega” che mi sparò in gola tutta la sua sborra… che iniziò a colarmi dalla bocca… Anche lui si eclissò tra il verde del boschetto. Ero tutto eccitato in perizoma e giubbotto in un parco del milanese.

Da dietro un albero, in quell’istante, uscì fuori un ragazzotto in camicia e giubbotto di pelle. Si avvicinò e senza nessun tipo di frase si inginocchiò ed iniziò a succhiarmi come un forsennato… fu in quel mentre che mi sentii toccare il sedere… con la coda dell’occhio vidi un altro ragazzo molto giovane, probabilmente amico di quello in ginocchio, che mi stava palpando il sedere… un ditino si infilò nel buchetto… poi un altro… poi sentii del fresco, un olio… poi una mano accompagno la mia schiena ad abbassarsi… poi sentii la plastica di un preservativo aprirsi… e poi… sentii pungere.. una sensazione di bruciore e di qualcosa che cercava di farsi strada nel mio sedere… probabilmente in questi casi l’alcool fa da anestetico perché non feci una piega e spinsi il mio sedere verso di lui… fortunatamente non mi fece male… fu la mia seconda volta e non fu particolarmente eccitante per l’atto in sè ma per la situazione: un ragazzo, più o meno della mia età, mi stava succhiando ed un suo amico mi stava scopando… durai qualche secondo.. perché la bocca del ragazzo era davvero calda… venni nella sua gola tremando… il ragazzo da dietro uscì subito e mi fece mettere in ginocchio ed io finii il lavoro iniziato… slurp…

Ci salutammo…ed io feci per allontanarmi uscendo da quel dedalo di sentieri e rovi… ma poi cambiai idea e rientrai… ma questa è un’altra storia…

Ps: mi piacerebbe avere dei commenti.. dei consigli su questa che è, a parte qualche piccola licenza concessa al racconto, una situazione che mi è accaduta davvero.. vorrei raccontarne altre ma mi piacerebbe avere feedback :-) cromamarco2018@gmail.com

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