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Racconti di DominazioneRacconti Gay

Un’inaspettata rivincita

By 10 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

A molti di noi è successo il di incontrare durante il percorso scolastico un professore con cui dovevamo faticare il triplo per ottenere la metà dei risultati ottenuti con altri professori. Quello di cui racconterò è il professore di italiano che ho avuto in terza e quarta liceo incontrato alcuni anni dopo in modo del tutto casuale. Purtroppo quello che andrò a scrivere è vero solo fino all’incontro davanti al negozio, nella realtà ho finto di nulla e proseguito per la mia strada senza farmi riconosce come la persona che aspettava.

Era già un po’ di tempo tempo che avevo iniziato a far sesso con altri maschi, i miei preferiti erano gli uomini più grandi di me, sia anagraficamente, mi attiravano gli uomini sulla quarantina con un certo modo di fare in cui si notava un certa classe, sia fisicamente, cosa non difficile visto che la mia crescita si era fermata al metro e settanta, e nonostante andassi in piscina tre volte a settimana con una media di cento vasche a volta avevo ottenuto solo un fisico asciutto ma privo di muscoli. Alla ricerca di nuove esperienze mi ero iscritto in un sito bdsm, mi divertiva leggere le esperienze folli descritte da alcuni utenti a volte probabilmente solo fantasie, ogni tanto frequentavo la chat di rado visto che di norma non trovavo nessuno che mi stimolasse fantasie. Una sera in cui ero particolarmente annoiato mi misi al PC, navigai qua e la per approdare alla chat sadomaso, le solite cavolate le solite persone che mostravano solo parti intime. Stavo per uscire quando mi contattò in privato un utente, non era la prima volta che succedeva ma mai avevo trovato qualcuno interessante, ero deciso a ignorare il messaggio e andare a letto, e invece risposi al buonasera che mi era stato scritto, iniziammo a chattare. Scoprii dall’altra parte c’era un quarantenne della mia città la conversazione era piacevole diversa dal solito, non era arrivata la solita richiesta immediata (forse ovvia) si parlava del più e del meno come se il tema della chat non esistesse. Parlammo per una quarantina di minuti e il mio interlocutore mi informò che per lui si era fatto tardi doveva staccare, scusandosi mi propose di scambiare msn, sempre se lo volevo, accettai la conversazione era stata piacevole. Tre sere dopo ero di nuovo in rete con msn aperto, non passò molto tempo che il PC emise il classico suono della richiesta di conversazione, guardai chi mi stava contattando, il nck era quello dell’uomo conosciuto nella chat sadomaso, risposi al solito buonasera, parlando per un po’ come la prima sera, poi la conversazione si spostò sulle preferenze sessuali, ne parlammo, a lui eccitava essere usato fare lo schiavo essere umiliato fisicamente e mentalmente. Dalla semplice conversazione passammo ad una video-chat, avevamo deciso di mostrare il volto al massimo all’altezza del naso per avere un minimo di privaci. La sua cam proponeva l’immagine di un uomo con la barba curata, labbra sottili, collo abbastanza lungo, spalle larghe e dritte, aveva una camicia e il fisico sottostante si poteva solo intuire, i pettorali spuntavano un poco ma sembrava avesse un discreto fisico. Mosso dalla curiosità e visto le preferenze di quello che sarebbe diventato il mio nuovo compagno di giochi (che da ora per comodità chiamerò X) digitai un secco ‘SPOGLIATI’, lui sorrise e scrisse ‘si padrone’, si slacciò lentamente la camicia e la lasciò cadere indietro mettendo in mostra il torso nudo, come avevo immaginato il fisico non era esattamente muscoloso, i pettorali erano leggermente delineati quel tanto che bastava per renderli tonici, la pancia era piatta e gli addominali erano visibili da una leggerissima linea. Un breve scambio di battute, e lo feci spogliare completamente, ormai non c’erano più dubbi a lui piaceva essere sottomesso e a me piaceva l’idea di un uomo che seguisse le mie indicazioni. Iniziammo a giocare con il suo corpo con gli oggetti che lui aveva in casa, mollette da bucato da appendere qua e la, spazzole per panni da passarsi sul corpo, corde con cui legare i testicoli, candele con cui far cadere la cera calda sul suo corpo e piccoli oggetti che lo obbligavo a infilarsi nel culo. Tra i miei e i suoi impegni gli incontri si ripetevano un paio di volte alla settimana, con il tempo le umiliazioni diventarono più intense e anche le torture, per esempio ero arrivato a fargli appendere otto chili ai testicoli o a farsi cadere la cera tenendo la candela molto vicina al corpo. La chiusura dei giochi era sempre la stessa una potente sega di entrambi, io lo obbligavo a raccogliere il suo sperma in una mano per poi farglielo spalmare in faccia oppure lo invitavo a venire in un bicchiere con dell’acqua per poi fargliela bere immaginando che fosse la mia. Con il passare del tempo lui si era dotato di alcuni giochetti che avevo visto in internet e gli avevo fatto comprare tra cui un costrittore di testicoli, un anello con degli spuntoni acuminati all’interno da posizionare alla base del pene che fungeva da cintura di castità maschile, un grosso dildo e un apparecchietto che rilasciava scosse elettriche a bassa intensità. Quello che più mi eccitava era il grosso dildo glielo facevo posizionare a terra e lo costringevo a sedercisi sopra impalandosi un po’ alla volta. Ogni volta dalle smorfie che faceva si capiva che soffriva parecchio, a volte mi chiedeva di potersi fermare ma io lo costringevo a scendere e a prenderlo completamente, per darvi un idea di quanto era grosso si poteva paragonare ad una bottiglietta da mezzo litro di acqua. Passarono circa tre mesi i giochi continuavano il culo di X si dilatava sempre più riusciva a prendere il dildo senza troppa fatica, un sera arrivò un proposta a cui non avevo mai pensato, X mi chiese un incontro voleva essere usato, torturato e umiliato di persona. Ci pensai un momento e accettai la proposta, lui viveva solo e poteva ospitarmi, la cosa non mi ispirava troppo andare a casa di qualcuno conosciuto in internet di cui non sapevo praticamente nulla ma alla fine accettai comunque, la voglia di possederlo era tanta. Organizzammo l’incontro decidemmo di incontrarci davanti ad un negozio abbastanza famoso, il quale distava pochi minuti da casa sua dopodiché mi ci avrebbe accompagnato, in tal modo lui poteva mantenere un minimo di privaci non dandomi cognome o numero di citofono. Per riconoscerci stabilimmo l’abbigliamento che avremmo indossato, io sarei andato all’incontro con un paio di jeans una camicia rossa e cappellino blu, lui sarebbe venuto con completo grigio e cravatta rossa. Arrivò il giorno prestabilito per l’incontro mi feci una bella doccia, mi profumai, presi vestiti puliti (l’igiene è stato un punto fondamentale nel sesso per me) mi avviai verso il luogo prestabilito per l’incontro, arrivai con un poco di ritardo, l’idea che X vedendomi dal vivo potesse cambiare idea andandosene prima di averlo visto mi dava fastidio, preferivo che mi avessi detto in faccia che mi aveva giudicato male e non ero il suo tipo. Camminavo dall’altra parte della strada cercando di non dare troppo nell’occhio X era davanti al negozio puntuale, la sua vista mi sconvolse mi bastarono tre secondi per riconoscerlo, era lui il tanto odiato professore di italiano che avevo avuto in terza e quarta liceo, (vorrei tanto dirvi che tutto quello che succederà d’ora in poi corrisponde alla realtà purtroppo è frutto delle mie fantasie e sarebbe quello che avrei voluto fare, invece ho proseguito dritto sul marciapiede) ero sul punto di girare i tacchi e andarmene ma poi il pensiero di quello che gli avevo fatto fare mi spinse ad andare a presentarmi per vedere se mi avrebbe riconosciuto e che reazione avrebbe avuto. Attraversai la strada poco più avanti del negozio, mi ero tirato la tesa del cappellino il più basso possibile sugli occhi, X si accorse di me e si girò verso il punto da cui stavo arrivando sorrideva, ci salutammo con una stretta di mano lui mi chiese ‘sei pronto’ e io ‘certo tu?’ lui rispose sorridendomi e indicandomi la direzione che dovevamo prendere. Arrivammo al suo portone salimmo entrammo in casa, lui chiuse la porta si girò verso di me, gli presi la cravatta e iniziai a tirarla verso il basso, lui capii subito cosa doveva fare e si inginocchiò davanti a me, gli misi una mano dietro la testa e gli portai il mio bacino contro il viso. Io gli tenevo la faccia contro il mio corpo, lui aveva già iniziato a farmi una sorta di pompino sopra i pantaloni, lo lasciai fare per un paio di minuti, gli misi le mani sulle spalle e lo spinsi leggermente indietro, lui alzò il viso a guardarmi e io gli mollai uno schiaffo in pieno volto, mi slacciai i pantaloni e li lasciai cadere a terra me li sfilai e tolsi anche i boxer, ero eccitatissimo, X passava lo sguardo dal mio viso al mio cazzo duro. Bastò mettergli una mano dietro la testa e lui si fiondò con la bocca aperta in avanti, a spompinare era bravissimo passava da movimenti leggeri a pompate più intense leccandomi avidamente anche palle e peli pubici, ero sul punto di venire gli presi la testa con entrambe le mani controllando i movimenti della testa me la schiacciavo contro la pancia infilando tutto il cazzo nella bocca del mio ex professore il mio corpo iniziò a pulsare e X capendo cosa stava per succedere accelerò il ritmo stavo per esplodere cosi gli dissi ‘brava la mia troia bevi, bevi tutto’ e gli svuotai le palle direttamente in gola, alcuni potenti schizzi poi alcuni più leggeri X aspirava per non perdersi nemmeno una goccia del mio caldo liquido. Dopo essermi scaricato per bene decisi di togliermi il cappellino e mostragli il viso per vedere se mi avrebbe riconosciuto, mi guardò in viso e sorrise capii che non si ricordava di me, beh erano passati alcuni anni e la mia fisionomia era cambiata. Feci alzare X e gli ordinai di spogliarsi lo fece in fretta appoggiando i vesti su una sedia, gli indicai il divano e feci capire che volevo che si sedesse li, presi una corda e girai dietro il divano, legai un’estremità della corda ad una mano all’uomo che fremente cercava di guardami per capire cosa avessi in mente, feci passare la corda tra le gambe del divano e legai l’altra mano. In quel modo X aveva un mobilità limitata la bloccai totalmente facendogli spostare il bacino in avanti e legandogli le gambe allo stesso modo in cui gli avevo legato le braccia. X era sul divano a gambe larghe e le braccia legate dietro impossibilitato a muoversi, fremeva, mi posi davanti a lui e mi sfilai lentamente la cintura, il suo respiro si fece più rapido, avvolsi parte della cintura attorno alla mano per averne una buona presa lasciandone una lunga coda a penzoloni, guardai X in faccia e gli vibrai il primo colpo sul petto. Quando il cuoio della cintura colpì la pelle nuda si senti uno schiocco deciso seguito da un lamento di dolore, la mia eccitazione cresceva alla mente mi venivano gli sforzi per poter raggiungere buoni risultati con un professore impossibile, l’eccitazione lasciò lo spazio alla rabbia, un altro schiocco risuonò nella stanza e un altro lamento lo seguì, i colpi e i lamenti si susseguivano sempre più rapidi e sempre più forti stavo solo attento a non colpire il volto, spalle petto pancia cosce erano il mio bersaglio. Ormai avevo vibrato una trentina di colpi mi bloccai guardando in faccia la mia vittima aveva il viso paonazzo respirava affannosamente il corpo era sudato i segni delle cinghiate ben visibili, riguardai il viso di X l’espressione che aveva era un mix di dolore e eccitazione, caricai l’ultimo colpo mirai e colpii in mezzo alle gambe, X allungo la testa all’indietro, rivoltò gli occhi e per poco non svenne. Gli lasciai un minuto per riprendersi, il petto la pancia e le cosce erano bordò, continuai nelle mie torture, presi una candela l’accesi e feci colare qualche goccia sulle braccia, soffriva e la cosa mi eccitava, gli feci colare altra cera sul corpo spostandomi dalle braccia al petto i lamenti e le smorfie di dolore aumentarono era ovvia la cosa, lì la pelle era già irritata, dal petto passai alla pancia, sorrisi o meglio sul volto mi comparve un ghigno sadico, X mi guardò ansimando gli diedi una rapida occhiata al corpo costellato di piccole gocce di cera e abbassai la mano all’altezza delle palle, la candela gocciolava X soffriva al punto che i lamenti si stavano trasformando i piccoli urli, presi un mio calzino e glielo infilai in bocca abbassai l’altezza della mano con cui tenevo la candela ero a poco centimetri dalle palle, la cera continuava a cadere ormai le avevo quasi completamente coperte, la mia vittima soffriva ma allo stesso tempo nell’essere usato godeva a tal punto che aveva il cazzo duro, iniziai a fargli colare la cera anche su quello lo presi in mano, presa la mira guardai X in faccia gli sguardi si incrociarono un espressione di terrone si dipinse sul suo volto e per non tenerlo in troppo in sospeso inclinai la candela gocciolante direttamente sulla cappella, se non fosse stato per il calzino l’urlo sarebbe riecheggiato nella stanza. Slegai un X ansimante mandandolo in bagno a ripulirsi dalla cera, presi una bottiglia d’acqua ne bevvi un po’ al suo rientro domandai del ghiaccio per rinfrescare l’acqua e gli ordinai di andare in camera da letto. Presi un cubetto di ghiaccio non lo volevo usare per l’acqua ma per dare nuovamente tormento al corpo già sfruttato, dopo il caldo averei usato il freddo. Volevo l’oggetto dei miei giochi prono e cosi lo trovai, tenevo il cubetto di ghiaccio nella mano per scioglierlo leggermente o esattezza per smussarne i bordi, mi sedetti sul letto la schiena e i glutei sodi si muovevano ritmicamente con il respiro quando appoggiai il cubetto alla base del collo ci fu un irrigidimento globale, feci scendere il cubetto di ghiaccio lungo la spina dorsale continuai sulla tra la linea delle natiche mi bloccai sullo sfintere anale e li rimasi, il calore del corpo lo stava sciogliendo facendolo diventare scivoloso quello che desideravo, lo misi in posizione e con il pollice lo infilai all’interno del corpo che reagì con un ulteriore inarcata della schiena. Mi misi a giocherellare con quel buco del culo che spesso avevo visto aprirsi sul dildo, ci infilai un dito poi un secondo scivolavano facilmente, quante volte al liceo avevo avuto voglia di infilare qualcosa in quel buco del culo, ora quel pensiero si stava realizzando e dopo il cubetto di ghiaccio fu la volta del mio cazzo nuovamente in tiro, stantuffavo rapidamente e l’ex professore gemeva di piacere, dopo una decina di minuti che me lo stavo inculando in quella posizione voletti cambiarla, con un semplice gesto della mano feci capire ad X di alzarsi, presi il suo posto e mi stesi supino sul letto con un altro gesto della mano lo feci sedere sopra di me, mentre lui si penetrava con il mio cazzo io gli strizzavo i capezzoli altri dieci minuti e sborrai nuovamente questa volta nell’orifizio posteriore. Feci capire ad X di alzarsi mi alzai a mia volta, gli dissi che volevo andare in bagno per ripulirmi, lui mi precedeva arrivati alla porta del bagno si spostò per farmi entrare ma lo spinsi dentro e gli indicai di entrare nella vasca, per lui avevo in mente ulteriore umiliazione. Come lui si stese il mio corpo si svuotò nuovamente su di lui, questa volta non di sborra ma di un liquido altrettanto caldo e più fluido, miravo specialmente al viso, a quel punto la mia rivincita era compiuta, l’avevo torturato sul suo corpo erano presenti lividi e scottature, l’avevo sbattuto come una puttana godendo sia in bocca che nel culo e per finire gli avevo pisciato addosso lo guardavo lì sdraiato nella vasca, anche lui mi guardava non sapevo cosa gli stesse passando nella testa e sinceramente non mi importava. Aprii il rubinetto dell’acqua e lo invitai a lavarsi, mi rivestii e nel momento in cui mi stavo allacciando le scarpe X fece la sua comparsa aveva la faccia esausta ma sorrideva, mi disse che gli era piaciuto moltissimo e mi chiese la possibilità di rivederci a breve, risposi che si poteva fare lo salutai e uscii dalla porta, percorsi un po’ di strada e decisi di infliggere l’ultima umiliazione gli mandai un messaggio con scritto ‘grazie professore ho goduto molto del tuo corpo’ indicando il liceo e gli anni scolastici che avevamo passato insieme, dopodiché bloccai il numero di telefono e account msn non so se capì mai chi ero o se cercò di contattarmi ma il so nick nella chat non lo vidi mai più

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