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Racconti erotici sull'IncestoSensazioni

In spa con mia sorella – cap 2

By 12 Gennaio 2022No Comments

Usciti dall’acqua noto che mia sorella sembra essere completamente a suo agio a stare nuda, e ci credo con quel fisico da gran gnocca che si ritrova sembra una di quelle modelle in posa per un calendario, nota il mio sguardo su di lei, arrossisco pensando che mi ha beccato a guardarla e cercando di rimanere disinvolto mi avvicino alla tavola imbandita “Fermo! dove pensi di andare?” mi guarda severa per poi indicarmi il pisello nuovamente in erezione “Non voglio che poggi questo coso sul cibo, dimmi cosa vuoi e te lo prendo io” imbarazzato dalla situazione di stare nudi assecondo il suo volere dando uno sguardo alla tavola imbandita di ogni cosa, dalla frutta esotica a quella afrodisiaca, passando per i dolciumi e diversi tipi di cioccolato, inizio ad indicarle cosa voglio e di volta in volta lei si allunga, ogni volta i suoi grossi seni sospesi sulle torte così poco alla volta la faccio allungare sempre di più ed è costretta a chinarsi, i suoi seni quasi sfiorano la torta c’ero quasi riuscito eppure lei riesce a rimanere in equilibrio perfettamente piegata. Proprio seguendo con lo sguardo la sua schiena finisco a fissarle il culo, la tentazione è forte la mano mi inizia a prudere immaginando il suono che avrebbe prodotto darle uno schiaffo sul quel culo “Sognatelo!” dice lei interrompendo i miei pensieri e guardandomi quasi leggendomi nel pensiero “Scordati di toccarlo con quelle manacce da segaiolo” fu forse quel commendo ad imbronciarmi al punto da spingerla quel tanto che basta da farle affondare i seni proprio nella torta sotto di lei, quando torna dritta le sue tette sono ricoperte di panna, io non riesco a trattenere la mia mia espressione eccitata da ciò “Non ci sono tovaglioli”, lei mi guarda stizzita non potendo fare a meno di darmi ragione “Avevi già previsto tutto eh? Era solo una scusa quella di guardarmi il culo” non aveva la minima idea che tutto ciò, era stato solo un misto di fortuna e imbranataggine da parte mia, abbozzai un sorriso malizioso rubandomi il merito di quel piano, lei sbuffa arrendendosi “Su dai, hai raggiunto il tuo scopo piccolo pervertito aiutami a pulirmi” non persi tempo mi avventai sulle sue tette leccando quella panna e quel cioccolato di cui erano ricoperte, dal suo sguardo sorpreso forse non si aspettava che facessi ciò, poco alla volta la vedo arrossire sentendo i capezzoli duri sotto la mia lingua tanto da poterli stringere tra le labbra “Direi che può bastare, forse è meglio farci una doccia” dice lei rossa in volto con i capezzoli duri a vista, così andiamo alla ricerca di una doccia supponendone che ci fossero poi, guardandoci in giro, nulla che potesse assomigliare una fontana o una doccia “Sarà lì” dissi io dirigendomi verso la porta rossa fermandomi proprio lì davanti, quella porta aveva un qualcosa di strano, “Forse non sono le docce, forse ti ritrovi nella reception con il pistolino di fuori” disse lei schernendomi notando la mia esitazione, esitai quel tanto da farla scoppiare a ridere ed entrare al mio posto “Sto scherzando sciocco! cosa credi che possa esserci..” ed aprendo la porta rimaniamo entrambi sorpresi nel vedere cosa c’era dentro, come temevo non erano le docce ma mai avrei immaginato una cosa del genere, una stanza del piacere o del sesso estremo, adornata con vibratori frustini, falli di gomma e manette su una parete mentre al centro era piena di attrezzi quasi fosse una palestra del sesso “Caspita, sembra il set di un film porno! Se portavi qui la tua ragazza potevi sottometterla a dovere” disse lei ridendo, effettivamente provavo ad immaginare l’uso di ogni attrezzo quello che lei non sapeva però è che invece della mia ragazza immaginavo lei “Su usciamo di qui, non mi sembra il caso di farmi dominare dal mio fratellino verginello” disse lei sorridendomi e prendendomi in giro quando abbassa lo sguardo e sgrana gli occhi “Per la miseria! guarda come ti è diventato duro!!” abbassai lo sguardo sul mio pisello e devo ammettere che quella stanza, quella situazione mi aveva portato al massimo dell’erezione, eccitato come mai ed imbarazzato allo stesso tempo cercai di coprire quello che era diventato un paletto di carne, era così duro da farle cambiare idea “E va bene, visto quanto sei eccitato proveremo uno solo di questi così, uno non di più, su scegli prima che cambi idea” il panico, avrei voluto provarli tutti ma non conoscevo il funzionamento di nessuno “Quindi?” indicai l’attrezzo proprio davanti a noi, quella che sembrava una gogna medievale “Hai indicato la prima cosa che ti è capitata davanti vero?” inorgoglito scossi la testa e la guidai cercando di far sembrare che conoscessi bene il funzionamento, fortuna che era simile a quella sui libri di storia, così dopo averla fatta piegare abbassai l’asse superiore bloccandola con un chiavistello e tornai di fronte a lei “E adesso? non ti aspettare che te lo prenda in bocca di nuovo” disse lei severa lasciandomi spiazzato visto che contavo proprio su ciò, accennai un timido “no, figurati..” osservandomi intorno cercando un alternativa “Ma sei stupido?” continuò di nuovo lei “Sono qui piegata a novanta e con i polsi bloccati in questa cosa, che imbranato! inizio a capire perché ti ha lasciato” continuando a provocarmi fino a farmela zittire mettendole il pisello in bocca, con il mio cazzo in bocca non poteva parlare ma ha bofonchiato qualcosa tipo “finalmente o era ora!”, con entrambe le mani vicino alla nuca potevo esplorarle la bocca, centimetro dopo centimetro iniziai a spingerlo dentro tutto, vidi la sua espressione cambiare da quella di una che riusciva a gestire la cosa a quella di chi non sapeva più dove metterlo, arrivò a farmi segno con le mani di fermarmi così lo tirai fuori accontentantola, completamente ricoperto di saliva lo osservava affannata “Dammi, dammi qualche minuto per riprendere fiato stavi per affogarmi” non ero mai stato più eccitato in vita mia, il mio pisello pulsava duro e grosso come non l’avevo mai visto, ero curioso di vedere se anche lei era eccitata così mentre lei si riprendeva mi spostai dietro di lei, anche se un distanziatore all’altezza delle caviglie la costringeva a tenere le gambe divaricate la poca luce che c’era o la mia inesperienza non mi permetteva di capirlo, fu lì sulla parte esterna vicino alla coscia destra notai una manovella, iniziai a girarla e sorpresa di entrambi notammo che l’asse su sui era bloccata collo e polsi iniziava ad abbassarsi costringendola a chinarsi sempre di più verso il basso “Che stai facendo? fammi tornare su” disse lei che adesso era praticamente piegata a 45, fu allora che potevo vedere bene la forma del suo culo ma soprattutto la totale assenza di peli sulle labbra della sua figa, bagnate e dischiuse mi lasciai guidare dall’istinto, puntai il pisello verso la sua patata ed iniziai a spingere, era caldissima e stretta, il mio pisello scivolava lentamente sempre più in profondità, un solo lungo gemito soffocato mentre affondavo dentro di le oi, solo ora notavo lo specchio a muro di fronte a noi che mi permetteva di vedere la sua faccia incredula, sembrava di vedere una scena porno come nei film con noi come attori, “Toglimelo subito!” mi ordinò lei ma più faceva resistenza più mi eccitavo cosa di cui si accorgeva anche lei tenendomi dentro “No non ti eccitare, questo non conta con quello che ti ho detto prima, devi uscire!”, l’accontentai uscendo per metà solo per poi rientrare secco, emise un gemito di piacere arrossendo imbarazzata, feci lo stesso movimento altre due volte ed ogni volta la stessa reazione da parte sua ma con il volto sempre più rosso per la vergogna, anche la sua patata sembrava più bagnata lasciandomi scivolare meglio, la tenevo con la mano sinistra sul fianco ed iniziai lentamente a trombarla dopo l’ennesima protesta finalmente mi tolsi lo sfizio di darle uno schiaffo su quel culo tondo e sodo, lasciandola a bocca aperta, un espressione strana mista tra dolore e godimento, iniziai così proprio a scoparla prendendola a schiaffi sul culo guidato più dal mio cazzo eccitato che dall’esperienza, lei continuava a gemere ininterrottamente cercava di coprirsi con le mani ma i polsi ancora bloccati erano troppo lontani, tutto questo mi eccitava sempre di più facendomi stare con il pisello sempre più duro e lasciandola sempre più imbarazzata fino a scoprire il vero motivo “Basta, basta! non c’è la faccio più! sto godendo, godo! godo!!” mi confessa quasi urlando assecondando i miei movimenti con il bacino e convincendomi a sbatterglielo più forte, uscii quando aveva finito di godere, rossa in viso e col fiatone mi guardava imbarazzata mentre io le sorridevo inorgoglito da quello che ero appena riuscito a fare, ora però ero io quello che voleva venire, girai ancora la manovella facendola piegare ancora di più praticamente faccia a terra “Basta così mi spezzi” disse lei prima che salissi sullo scalino proprio dietro alle sue caviglie facendomi guadagnare un pò di centimetri in altezza, fu allora che preoccupata guardandomi attraverso lo specchio, capì a cosa stavo puntando, “No, il culo no!” notando che più protestava e più mi eccitava “No, sono seria! il culo no! Sono tua sorella maggiore non puoi incularmi!” ma si zittì immediatamente rendendosi conto che con quella frase aveva appena firmato la sua condanna, diversamente dalla sua patata il culo era molto più stretto ed ebbi non poche difficoltà ad entrare, fortunatamente tutti i nostri umori rendevano il tutto un pò scivoloso, finalmente riuscii ad affondare fino in fondo nel suo culo, ma riuscii a resistere per pochissimo, giusto due tre colpetti prima di venirle dentro, la sua faccia nel sentirmi venire nel suo culo era incredibile, io ero così eccitato per l’orgasmo intenso che stavo provando da infilarle una mano tra le gambe sfiorandole la striscetta di peli e palpandole la patata e penetrandola con il dito medio e con mia sorpresa la sento godere ancora per quella doppia penetrazione.

La sua patata è fradicia e mi bagna la mano al punto che il mio cazzo ancora nel suo culo torna duro “Oh no!” esclama lei lamentandosene ora che tenendola con entrambe le mani per i fianchi la inculo a dovere e lei è così presa da passare tutto il tempo a gemere ed un espressione mista tra dolore e piacere, lo sguardo serrato la bocca aperta e la lingua da fuori e più io ci davo dentro più lei continuava ad incitarmi con frasi tipo “Sono tua sorella non puoi sbattermelo così nel culo” uscii sfinito quando nonostante i suoi lamenti il mio pisello era tornato a dormire, non sapevo nemmeno quanti orgasmi avevo provato nel suo culo in quel lungo piacere, fra le cosce era fradicia dei suoi umori così pensai bene di avvicinarmi alla parete e portarle due vibratori uno di dimensioni medie e uno grande mettendoglieli davanti al viso, “Sei uno stronzo!!.. quello grande.. ” disse lei indicandolo con il viso “Non ho detto che dovevi scegliere” risposi io e tornando dietro di lei le misi il grande nella patata e il medio nel culo accendendoli entrambi, nonostante le sue imprecazioni ci volle poco prima di vederla venire godendo, ancora, e ancora.
Fino a quando liberandola non riusciva più nemmeno a reggersi in piedi per la stanchezza, la tenevo per le tette palpandogliele accompagnandola nello spogliatoio per rivestirci dove geme ancora una volta prima di accasciarsi a terra, ancora non le avevo tolto i vibratori, tolsi quello dalla sua patata e giocai un po’ con quello nel culo prima di toglierlo.

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