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Racconti erotici sull'Incesto

inferno paradiso

By 25 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Davide ho 29 abito a Roma sono il primogenito di una famiglia molto, molto religiosa. Mio padre lavora in vaticano,i miei genitori mi avrebbero voluto prete, ma ho saputo dimostrare loro di non esserci tagliato.
Ho due grandi sogni da realizzare il primo e andare via molto lontano da questa casa soffocante piena di immagini sacre e da questa vita quasi monastica.
Per realizzare questo sogno ho lavorato duro mi sono laureato con il massimo dei voti e ho conseguito un master in america. Sono tornato a casa da poco e ho inviato il curriculum alle maggiori aziende americane e australiane ora aspetto una risposta.
Il mio secondo sogno e di portare mia sorella con me quando andrò via, un po perchè mi sento colpevole, io non sono voluto diventare prete e i miei si sono rifatti su di lei convincendola, io direi costringendola, a diventare suora.
E un pò perché la amo.
La amo da anni ormai.
Angela mia sorella 25 anni e bellissima ai miei occhi, alta 1.67 bionda naturale un viso angelico grandi occhi chiari, un sorriso che mette allegria e una bocca mi fa sognare.
E robusta per non dire grassa ma a me piace cosi, un culo grosso e un seno che non finisce piu non saprei dire la taglia. Il peso per lei e sempre stato un problema si sente grassa ed e convinta di non piacere hai ragazzi, io la trovo molto sexy.
Ovviamente i nostri genitori non l’hanno mai incoraggiata a relazionarsi con l’altro sesso cosi non ha mai avuto un ragazzo ho una qualsiasi storia sentimentale.
Almeno fino ad un mese fa, quando le ho confessato i miei sentimenti e le o chiesto di venire via con me. Lei e rimasta inorridita. – -Davide sei matto siamo fratello e sorella e un peccato agli occhi del signore e un reato per la legge- Io non mi sono arreso o continuato a corteggiarla e alla fine à ceduto e l’ho baciata.
Non riesco però ad andare molto oltre i baci con lingua e palpeggiamenti quando siamo soli in casa. Lei dice che e presto per i rapporti completi e che non e sicura dei suoi sentimenti.
Non ho piu tempo tra una settimana Angela entrerà in convento ed io potrei riceve un offerta di lavoro da un giorno all’altro.
Fino ad oggi l’ho rispettata e mi sono sempre fermato quando me lo ha chiesto, ma questa mattina voglio fare una follia.
Papa e gia andato al lavoro, anche mamma e uscita, passa quasi tutta la giornata ad aiutare il prete della nostra parrocchia.
Mi alzo dal letto, sono in pigiama con il cazzo duro per la consueta erezione mattutina.
Angela sta lavando le tazze della colazione le vado dietro l’abbraccio e le stringo forte le gigantesche poppe, struscio il cazzo contro il suo culo.
-Davide smettila, vuoi fare colazione?-
-Si con te amore-
La giro verso di me e la bacio
-Tu sei il diavolo Davide, tu sarai la dannazione eterna della mia anima-
Squilla il telefono ma non rispondiamo.
La porto fino in camera mia e la faccio sdraiare sul letto.
-Questo no, si era detto solo baci!-
Non l’ascolto sono troppo arrapato mi sdraio su di lei continuo a baciarla sollevo la gonna fino al bacino.
-Basta ti prego siamo andati troppo oltre-.
Continuo mi tolgo i pantaloni del pigiama, le allargo gambe, lei fa un po di resistenza, mi sistemo in mezzo alle sue gambe e le struscio in cazzo sulla figa fra i nostri due sessi ce solo il sottile tessuto dei suoi slip.
Mi sembra di sentire il cellulare che suona lo ignoro.
Mi muovo sopra di lei come se la scopassi veramente, Angela geme e continua a ripetere
-Tu sei il mio diavolo tentatore questo e peccato non dobbiamo-
-Non dobbiamo non’.ummm ti prego-
Il mio angelo geme sempre di piu e in piena confusione per il piacere mai provato prima, sento il cazzo umido e arrivato il momento faccio in fretta, scosto le mutandine punto l uccello all’entrata della figa poi la guardo negli occhi in cerca della sua approvazione.
-Ti prego Davide sono vergine non lo”.ti prego sii gentile ”fai piano-
– Non preoccuparti amore non ti faro male-
E fatta ora e mia basta spingere un pochino delicat”’.
DRINN DRINNNN
Porco giuda il campanello chi brocolo e?
Angela mi butta letteralmente per terra si alza e si ricompone e va ad aprire la porta io mi rimetto sotto le coperte.
-Angela ma quanto ti ci vuole per aprire e poi perchè non mi rispondi al telefono’e che faccia cosa hai combinato-
E nostra madre
-Scusa mamma avevo mal di testa e sono tornata a dormire-
-Non fa niente don Leandro pensa sia meglio che tu passi questa ultima settimana prima di entrare in convento pregando e cercando dio dentro di te quindi cambiati che andiamo da lui-
Io non credo in dio nonostante la mia famiglia, ma ci sono giorni in qui sono certo dell’esistenza del diavolo.
Angela si cambia ed esce con la mamma, non abbiamo piu occasionane di stare da soli per tutta la settimana. Riusciamo a malapena a scambiare poche parole
-Ti voglio amore-
-No Davide il signore mi ha salvata indicandomi la giusta via-
-Non puoi entrare in convento vergine non hai mai avuto un fidanzato come fai a sapere di poter fare a meno del sesso se non provi-
-Il Signore e il mio pastore non manco di nulla-
Andiamo bene

I giorni passano, la situazione non migliora, forse sto ragionando come un ragazzino ma ho la sensazione di stare per perdere la donna della mia vita.
Sono sempre piu disperato l’ultima notte faccio un’altra follia. Aspetto di sentire russare i nostri genitori e mi infilo in camera di mia sorella. Lei e sveglia mi vede.
-Immaginavo che saresti venuto- sussurra
Non so piu che dire pensavo di trovarla addormentata e di infilarmi nel suo letto ma ora che mi ha visto non me lo permetterà di certo. Resto immobile nel buio e nel silenzio per non so quanto tempo poi lei scosta le coperte e mi invita ad entrare.
Mi sdraio accanto a mia sorella sorpreso, lei appoggia la testa sul mio petto.
-La mia fede vacilla sempre quando sono vicina a te-
-Puoi avere fede anche senza vocazione non devi per forza diventare suora-.
-Prendimi Davide. Fallo adesso prima che ci ripensi-
Ci baciamo poi la spoglio lentamente vorrei baciare ogni centimetro del suo voluminoso corpo riempirmi le mani delle sue carni abbondanti ma dobbiamo fare piano, non svegliare i nostri genitori.
Le salgo sopra, lei allarga le gambe appoggio il cazzo all’entrata della vagina.
-Sii dolce con me ti prego-
-Sarò sempre dolce con te-
La penetro
-aaaaah-
E tutto quello che sussurra poi soffoca tutti i suoi gemiti mentre io le entro ed esco dal corpo lentamente senza far rumore.
Ogni volta che raggiunge l orgasmo mi stringe piu forte a se. Gode diverse volte io invece non riesco ad arrivare vado troppo piano e non posso andare piu veloce farei rumore, alla fine stanco mi fermo con il cazzo tutto dentro di lei.
-Ti ho fatto male amore?-
-Solo un po all’inizio ma poi e stato bellissimo” non è che sei venuto dentro?-
Mi viene un idea, uno scherzo da prete diciamo.
Approfittando della sua ingenuità e totale inesperienza le dico
-Vedi amore le donne in genere, quando sono soddisfatte della prestazione del loro uomo, per ringraziarlo sono solite bere tutto il suo sperma ‘
-Dici davvero?-
-Certo ho avuto molte ragazze, anche se i nostri genitori non ne hanno mai saputo niente, e tutte hanno bevuto il mio sperma-.
-Che gusto ha?-
-Particolare ci si deve abituare, comunque non sei costretta se non vuoi’-
-no no lo faccio, ma come si fa-
-non e il caso di un rapporto orale adesso ma possiamo fare cosi tu metti le mani a conca io ci vengo dentro e poi le ripulisci leccandole-.
-Va bene-
Mi metto in piedi lei si siede sul bordo del letto unisce le mani a conca io mi masturbo davanti a lei, per fortuna osserva la mia mano muoversi sul cazzo altrimenti mi vedrebbe nella penombra mentre che cerco di trattenere le risate.
Vengo dentro le mani di mia sorella lei annusa poi lo tocca con la punta della lingua
-E aspro-
-Ci devi solo fare l’abitudine-
-Questo non succederà, domani entro in convento-
Avrei preferito una coltellata
-Ma perchè non ti e piaciuto?-
Si lecca la mano
-A parte questo particolare dell’ingoiare lo sperma il resto e stato meraviglioso, però ormai e tutto deciso e non posso tirarmi indietro mamma e papa ne morirebbero-.
Continua a pulirsi le mani con la lingua la porcellina
-Ma puoi venire con ..-
Rumore
Qualcuno è andato in bagno aspetto di sentire chiudere la porta poi torno frettolosamente in camera mia.
Non dormo tutta la notte, penso a lei.
Il giorno dopo la famiglia accompagna Angela al convento dove dopo due anni di noviziato potrà prendere i voti.
Il convento e poco fuori Roma, una struttura bassa e massiccia enorme, quasi del tutto disabitata. Di monache ne sono rimaste poche, come ci dice la badessa mentre visitiamo il convento.
-Oggi giorno le giovani hanno altro per la testa e non sentono la chiamata del Signore, per fortuna ce ne sono ancora di serie come te Angela. Eccoci arrivati tu dormirai qui finche non prenderai i voti-
Le mostra una piccola stanza molto spartana io mi guardo intorno e le altre stanze mi sembrano tutte vuote.
-Ma ce solo mia sorella a dormire qui?-
-Si ormai siamo solo una quindicina e credo che tra qualche anno ci si accorperà ad un altro convento, ma fino ad allora, sono quasi trecento anni che le novizie dormo qui e dormirà qui anche tua sorella,e visto che e l unica nuova che abbiamo da anni dovrà dormire sola-.
-E voi dove dormite?- chiede la mamma
– Nell’altra ala della costruzione-
-Ma se Angela si sentisse male durante la notte da là non la sentireste nemmeno se urlasse-
-Non essere sciocca cara- mio padre ‘non e mai successo niente fino ad oggi e non succederà nulla nemmeno a nostra figlia-
Questo e il suo tono ‘non ammetto repliche’ cosi il discorso e chiuso e torniamo a casa senza Angela.
In monastero non ammettono telefonini sono riuscito però a convincere Angela a portarsene uno cosi potremo restare in contatto. La chiamo tutte le sere tanto li non la sente nessuno, le chiedo di ripensarci le dico che la amo e che la desidero.
Andiamo avanti cosi per settimane, e piu passa il tempo piu mi sembra che le sue certezze vacillino,forse ho ancora una possibilità, ma devo fare in fretta, o ricevuto una proposta di lavoro da una compagnia australiana un contratto per due anni e partirò fra dieci giorni.
La informo e le chiedo di poterla vedere.
-Ma come faccio? alle novizie e vietato uscire-.
-Angela un modo lo devi trovare tra poco partirò e forse non ci vedremo piu-
-Davide ti prego non dire cosi-
-Angela amore trova un modo-
Due sere dopo mi spiega con precisione l’ubicazione di una porticina secondaria in disuso, devo trovarmi li la sera successiva dopo l’ultima preghiera della giornata.
Invento una balla per i nostri genitori dico loro che starò fuori tutta la settimana, una sola sera con lei non mi basta, e che tornerò solo a prendere i bagagli e salutarli.
Prendo una camera in una pensione vicino al convento, aspetto impazientemente la sera.
Trovo la porta descritta da mia sorella, e aperta entro, lei e li nella sua veste da novizia mi fa segno di stare zitto mi prende per mano e mi porta in camera sua.
Una volta dentro è un vortice di passione, non ci salutiamo neanche la bacio la spoglio ammiro il corpo pieno che lei tanto detesta, mi spoglio ci sdraiamo sul suo letto e la possiedo per la seconda volta nelle nostre vite.
E un rapporto intenso lei mi stringe a se con le gambe io finalmente posso averla come voglio senza paura di fare rumore qui non ci sente nessuno, sto per venire esco da quella fornace o gli ultimi colpi con la mano e le vengo in faccia.
Lei ancora ansimando per il piacere appena provato raccoglie lo sperma con le dita e lo porta alla bocca.
-Lo trovo sempre aspro, ma sei sicuro che le tutte le donne facciano cosi?-
Mi viene da ridere, avevo dimenticato la bugia detta quella notte, rincaro la dose
-Certo amore per una donna e questione di orgoglio bere il succo del suo uomo, vedrai che domani lo troverai piu dolce-
-Domani? Ma sei pazzo? Se ci scoprono , lo scandalo”-
-Fra qualche giorno partirò e se non mi seguirai probabilmente non ci vedremo piu per anni, almeno queste ultime sere passiamole assieme-.
Lei non dice nulla, passiamo ancora qualche ora assieme parlando per lo piu ridendo sto benissimo mi è mancata molto in questi giorni, non so se avrò la forza partire senza di lei. E mezzanotte passata, mi riaccompagna fuori dal convento.-
-Domani sera Angela?-
Lei china il capo
-Va bene, ma ora vai che mi devo alzare alle 5.30-
-Ancora un bacio amore mio-.
Le sere seguenti sono un susseguirsi di sesso e litigate io voglio che lasci il convento e venga via con me, lei vuole restare e diventare suora.
Scavo nelle sue motivazioni e riesco a mettere in chiaro che non è la vocazione il motivo per cui vuole sacrificare la propria vita sull’altare della religione, ma la scarsa stima di se la paura di non riuscire a fare niente da sola, paura di deludere i nostri genitori che l’hanno confinata qui, paura di restare sola tutta la vita.
Ormai manca poco alla mia partenza, la penultima notte non facciamo sesso, ma litighiamo di brutto. Io sono frustrato, il tempo scorre veloce e non riesco a convincerla a partire mi manca poco dice di amarmi, ma di non essere sicura di questa relazione non le do torto le sto chiedendo un cambiamento radicale. Senza mai avere avuto un fidanzato le chiedo di diventare la mia compagna per la vita.
-E NON TI VOGLIO PIU VEDERE SEI UN MOSTRO!-
-TRANQUILLA CHE NON MI VEDI PIU-
Questo lo diciamo sulla porta mentre sto andando via.

La sera dopo torno e la trovo li che mi aspetta.
Ci baciamo senza parlare, non servono parole ne scuse ci amiamo. Facciamo l’amore poi coccole poi ancora amore ormai la notte e finita è il momento delle decisioni.
-Vieni con me.-
-Non posso Davide o delle responsabilità pensa che colpo per i nostri genitori-
-Ma non puoi sacrificare tutta la vita per la loro ottusa visione del mondo-
-Ci ho pensato molto in questi giorni, fra due anni sarò suora e potrò uscire piu spesso ci potremmo incontrare di nascosto di tanto in tanto. Questo e il massimo che ti posso offrire se tu non parti-
-Angela’..-

Due anni dopo
Sono seduto su una sedia in soggiorno, penso a come sarebbero differenti le nostre vite ora se quella sera avessimo fatto scelte diverse. Nella stanza entra Angela e la prima volta che la vedo vestita da suora. Lei mi sorride poi gira su se stessa per farsi ammirare.
-Allora ti piaccio?-
-Sei bellissima ‘le dico.
Si avvicina, ora è proprio davanti a me solleva l’abito fino all’inguine permettendomi di vedere cosa ce sotto, scarpe nere lucide con tacco altissimo calze nere e reggicalze rosso, una figa del tutto rasata come piace a me. Io sono completamente nudo lei allarga le gambe e si impala sul mio cazzo duro.
Come sempre la sua figa e una fornace, mi abbraccia schiaccia l’enorme seno sul mio petto mi mordicchia un orecchio e poi con voce sensuale mi sussurra
-Ti sei mai fatto una suora?-.
-No-.
-Lo sai cosa facciamo noi suore tutto il giorno chiuse nelle nostre cellette?-.
-Cosa?-.
-Ci tocchiamo in modo peccaminoso pensando a nuovi modi per farci scopare dagli uomini e nuove posizioni per godere di piu. E lo sai cosa ha pensato questa sorella mentre si toccava sola nella sua celletta?-
-Cosa ha pensato?-.
-Che e venuto il momento che il suo uomo le svergini il culetto-
Detto questo si alza mette un po di musica e si spoglia in maniera molto sensuale.
Quella famosa notte Angela scelse di vivere scelse me. Partimmo il pomeriggio di quel giorno alla volta di Sydney.
La prima cosa che feci appena arrivati fu di telefonare a mio padre e spiegargli la situazione chiarendo bene che Angela era sia maggiorenne sia consenziente. Gli suggerii che uno scandalo non avrebbe giovato al suo lavoro ne alla sua immagine di devoto cristiano, era meglio raccontare a tutti di un attimo di smarrimento nella fede di Angela, e dire loro che era andata in Australia per raggiungere il fratello e che sarebbe tornata prima o poi. Fu l’ultima volta che ci parlammo.
In quanto a mia sorella a fatto enormi cambiamenti in questi due anni, ora si accetta per com’è, dice che la faccio sentire sexy. Anche tutti i suoi tabù sono caduti ora in camera da letto, ma anche nelle altre stanze, fà e dice cose degne di una pornostar.
Ma torniamo a noi, si è tolta l’abito ora indossa solo il corpetto che le sorregge il grosso seno, calze reggicalze e le scarpe. Si dirige verso il divano facendomi segno con un dito di seguirla.
Si accomoda con le ginocchia sui cuscini e i gomiti sullo schienale porgendomi in grosso culo, poi si da una pacca sulla natica e dice
-Dai toro non fare aspettare la tua vacca-
Mi alzo prendo il gel lubrificante e comincio a lavorale l’ano con due dita, e cedevole visto che ripetiamo questo esercizio da qualche giorno.
La lubrifico per bene poi punto il cazzo e senza tanti complimenti lo spingo dentro fino in fondo.
La vacca inarca la schiena e grida
-haaaa e tu dovresti essere quello sempre tenero con me?-
-Se non ti piace posso smettere-
Dico malizioso
-Smettila di parlare e fammi sentire femmina-
Estraggo il cazzo quasi tutto, lentamente, poi le do un altro colpo secco.
-ooooh sei un animale tesoro-
Ripeto l operazione piu volte finche il suo corpo non si adatta al mio cazzo, ora posso aumentare i ritmo.
-Ti fa male amore?-
-ohhh brucia, mettimelo un po nella figa cosi si lubrifica-.
Cambio buco e trovo la figa fradicia le do colpi secchi come piace a lei e lenti come piace a me.
-Maiale piu veloce-
-Piu veloce dai ooh si cosi ancora di piu aaah senti che toro o nella figa ‘.mi fai godere ‘
sono una vacca ..siiii spaccami che godo godoooo
porco vengoooo’..come una puttanaaa-.
Adesso che e venuta cambio di nuovo buco la inculo nuovamente, sono in piena foga la monto come un animale.
-Ti sfondo troia, ti sfondo, sto per venire ti allago tutta-.
-E no bello mi hai abituata in altra maniera mi devi venire in bocca-.
Chi la fa l aspetti, quella bugia alla fine mi si e ritorta contro esco dal caldo culo di mia sorella lei si siede sul divano e si prende il cazzo in bocca succhia come un aspirapolvere le vengo copiosamente in bocca con piu schizzi, quando non ho piu niente da dare lei estrae il mio cazzo e mi mostra la bocca piena di sperma, fissandomi negli occhi. Si passa la lingua bianca di sborra piu volte sulle labbra e sul palato per provarmi quanto le piaccia il mio succo, poi chiude la bocca e la riapre un attimo dopo completamente vuota. -Sono stata brava amore?-
– Fantastica tesoro una vera troia-
-Be allora in quanto troia mi devi pagare-
-Va bene’. lo faccio”.. la chiamo-
Le avevo promesso che se si vestiva da suora avrei chiamato a casa. Sono due anni che non li sentiamo e a lei mancano molto. Devo dargli la lieta novella, Angela e in cinta.
Non mi va per niente di sentirli e probabilmente riagganceranno subito dopo aver riconosciuto la mia voce.
Faccio il numero squilla un po’, sto per riattaccare quando:
-Pronto?’..pronto?’ce nessuno?-
-Ciao mamma-

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