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La grande illusione

By 22 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

I fatti che stò per raccontare hanno inizio molti anni fa, quando ero ancora una ragazza , bella e piena di sogni come tutte le ragazzine di quell’età

 

Avevo 18 anni appena compiuti, quando mia madre che, come tutte le madri del mondo, sognava per la propria figlia una vita di successo e di soddisfazione , rispose ad un annuncio, apparso su un settimanale femminile, di un’agenzia cinematografica che cercava ragazze della mia età per la partecipazione ad un film che sarebbe entato, di lì a poco, in lavorazione nella nostra città.

 

Trascorso qualche mese, ricevette una lettera di risposta che ci convocava presso gli studi di quell’agenzia che , in realtà, era anche uno studio di produzione cinematografica minore.

 

Ricordo ancora l’ansia e l’emozione che avevo provato quel giorno girando per le stanze di quell’agenzia, mentre mia madre era a colloquio con il responsabile del casting

 

Ogni angolo di quella struttura richiamava alla mente l’atmosfera magica del cinematografo e la mia giovane mente di ragazza ne rimase affascinata al punto da giurare a me stessa che quella sarebbe stata la mia strada nella vita.

 

Già mi vedevo coinvolta in tutte le scene che, in quel momento, si stavano girando attorno a me,quando fui richiamata alla realtà dalla voce di mia madre che mi stava chiamando

 

E’ indescrivibile la grande delusione che provai quando mia madre, uscìta da quell’ufficio dopo un lunghissimo colloquio con il responsabile, prendendomi per mano, mi disse che avevano già trovato la ragazza che cercavano per quel film, per cui potevamo ritornare a casa.

 

L’aver solo sfiorato quel mondo magico del cinema, lasciò in me un segno profondo, che ho portato dentro di me per tutta la mia giovinezza, al limite di considerarmi una donna che, ormai, apparteneva a quel mondo, anche se non ebbi più alcuna occasione di avvicinarmi ad esso,se non con la fantasia.

 

Comunque, da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente

 

Conclusi gli studi con la licenza di scuola media superiore , mi cercai subito un lavoro che mi permetesse di essere indipendente economicamente dalla famiglia

 

La mia vita trascorreva serena e tranquilla, caratterizzata unicamente dal mio desiderio di comportarmi ed apparire, dopo quel fugace incontro, come se fossi realmente una star , sempre curata ed elegantemente vestita ed attenta a mettere in risalto la mia bellezza , il mio fascino,che, certamente, non mi mancava , anche se ero ancora una ragazza

 

Frequentavo tutti quei posti che sapevo ruotare attorno alla gente del cinema, fossero attori , registi o produttori, con l’intento di metermi in mostra e la speranza di essere notata

 

Fù così che, a 19 anni, conobbi un uomo molto più grande di me, ricco ed onesto, che mi illusi potesse aiutarmi a realizzare il mio sogno, ma quell’uomo non aveva nulla a che fare con il mondo del cinema

 

Quell’uomo divenne il mio compagno per 10 anni e da lui ebbi una bambina che è tutta la mia vita.

 

Purtroppo un incidente stradale me lo portò via, lasciando un vuoto incolmabile, ma anche una rendita vitalizia che avrebbe permesso , a me ed a mia figlia, di vivere una vita dignitosissima senza più dover lavorare.

 

Ma veniamo ad un anno fà

 

Ormai erano trascorsi tanti anni , ero diventata più matura, e tutti i miei sogni li avevo chusi in un cassetto, meno quello ,illusorio, di sentirmi di appartenere ancora a quel mondo fantastico del cinema, e ciò faceva sì che continuassi ad interessarmi di tutto quello che lo riguardava , sperando , in cuor mio,che si presentasse un’occasione che mi permettesse di entrare, in qualche modo, in contatto con esso

 

Logicamente non pensai più di rifarmi una famiglia e scaricai su mia figlia tutte le attenzioni e le ambizioni che avevo covato e covavo ancora dentro di me.

 

Ormai avevo 37 anni e mia figlia 18

 

 

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Fu così che un giorno il parrucchiere che ero solita frequentare e che conosceva i mei trascorsi “cinematografici “ parlando del più e del meno, mi disse che aveva fatto i cappelli a due ragazze dell’età di mia figlia perchè dovevano presentarsi per un provino cinematografico.

Feci finta di nulla, ma, appena rientrata a casa contattai tutte le mie conoscenze per saperne di più e scoprii che stavano cercando una giovane donna sui 18 anni per un film.

Fu come una scossa che mi sconvolse il cervello perchè nella mia mente malata si fece strada prepotentemente l’idea che quella poteva essere l’unica occasione per poter rientrare effettivamente in quel mondo dorato: dovevo fare in modo che quel posto tocasse a mia figlia

Non conoscevo nessuno che potesse aiuttarmi per cui, con l’incoscienza di una madre disperata e la faccia tosta di una donna disposta a tutto, cercai la nostra vecchia rubrica telefonica ,da tempi immemorabili presente in casa mia e la sfogliai, pagina dopo pagina, per cercare qualche traccia finche trovai il numero ed il nome dell’agenzia e del suo responsabile , cui mia madre s’era rivolta 18 anni prima per quel mio primo ed unico contatto con il cinema.

Il numero era ancora esistente !

Chiesi di quell’uomo ed anche lui era ancora al suo posto e’ dopo qualche secondo, mi fu passato al telefono.

Mi tremavano letteralmente le mani e,con voce evidentemente inbarazzata, cercai dispiegare a quell’uomo chi io fossi e di farlo ritornare con la memoria a 20 anni fà ed a quel colloquio che aveva avuto con mia medre.

Rimasi stordita quando l’uomo mi disse che ricordava benissimo quell’episodio di tanti anni fà e che si ricordava quanto fossi bella da bambina e che tante volte aveva ripensato a quell’incontro ed all’inspiegabile comportamento di mia madre che aveva deciso di rinunciar all’opportunità che si era presentata di farmi intraprendere e proseguire su quella strada.

A quelle parole provai quasi un sentimento di odio nei confronti di mia madre che, con la sua decisione, non aveva permesso che io intraprendessi la carriera che tanto sognavo

Gli spiegai il motivo della mia telefonata, del fatto che fosse l’unica persona che conoscevo in quell’ambiente e che, forse, avrebbe potuto aiutarmi,.

Mi disse che avevo fatto bene a chiamarlo,che la sua agenzia era sempre alla ricerca di nuovi talenti, che si sarebbe interessato per mia figlia e che ,se non ero molto cambiata da quando ero regazza, non era detto che non ci fosse la possibilità che si presentasse anche qualche opportunità per me.

Mi sembrò di toccare il cielo con un dito e quando mi disse che avremmo potuto incontrarci un paio di giorni dopo,mi sembrò che mi scoppiasse il cuore

 

 

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Il giorno dell’appuntamento mi truccai con cura , mi vestii in modo elegante e, volutamente, provocante, con una gonna molto corta ed una camicetta che lasciasse poco spazio all’immaginazione sulla bellezza del mio seno e calzai scarpe con tacchi a spillo.

Per mia figlia scelsi un abbigliamento molto castigato e senza trucco, come si addiceva ad una ragazzina di 18 anni che stavano cercando

Provai una grande emozione quando, 20 anni dopo, rientrai in quegli Studi che quasi non riconobbi tanto erano cambiati : ingranditi, con tutte le nuove tecnologie, ma riconobbi i sets in cui si stavano girando le scene di qualche film, e quella miisteriosa porta chiusa su cui lampeggiava una luce rossa che aveva , da subito,attiratto la mia attenzione

Fummo subito accompagnate nella zona degli uffici e, dopo una breve attesa, introdotte nell’ufficio della persona che ci stava aspettando.

Riconobbi subito l’uomo che non vedevo da quasi vent’anni e lui, molto cordialmente, alzandosi dalla sua sedia ci venne incontro, disse, galantemente,che ero cambiata in meglio dall’ultimo nostro incontro e mi baciò sulla guancia e baciò anche mia figlia.

Logicamente era molto diverso dall’uomo che ricordavo di aver conosciuto quando aveva trent’anni.

Maturo, brizzolato, appesantito nel corpo, un po’ di pancia ,segno di un lavoro sedentario non compensato da un’adeguata attività fisica..

Era cambiato anche il suo modo di fare, non più brillante e dinamico di quando era alla ricerca di farsi una posizione, ma tranquillo e sicuro come qualsiasi uomo di potere e di esperienza che sà come trarre profitto dalla sua posizione

Ci fece accomodare ed incominciò a parlare esprimendo tutta la sua considerazione per una mamma che si prendeva cura di allevare una figlia da sola, che cercava di assicurarle un futuro , per poi passare ad elogiare la bellezzza della mia bambina, esprimendo la speranza che avesse le qualità e la giusta determinazione per affrontare i sacrifici necessari per intraprendere, con successo, la carriera di attrice.

Mi chiese se avessi nulla in contrario che la ragazza facesse quattro chiacchiere con un loro regista ed ,avuto il mio permesso, convocò un giovane uomo che, presa mia figlia per mano, la ricondusse fuori.

Rimasta sola con quell’uomo lui incominciò a raccontarmi di quanto fosse rimasto dispiaciuto dalla decisione, presa ,allora ,da mia madre, di non affidarmi alle sue cure per farmi entrare in quel mondo magico del cinema , mentre considerava ammirevole il mio comportamento che cercava di accompagnare la figlia in un futuro che avrebbe potuto riesevarle molte soddisfazioni.

Lui mi spiegò che , poiché mia figlia era appena maggiorenne, io avrei dovuto autorizzare ogni tipo di rapporto che avrebbero avuto con lei e che era loro regola che, in tutti i contatti che loro avebbero avuto con mia figlia, sarebbe stata indispensabile la presenza di un tutore nominato dalla famiglia

Dopo tante altre considerazioni positive sul mio conto, mi chiese se avessi mai pensato di rientrare anch’io nel mondo del cinema, assicurandomi che, per la mia bellezza si sarebbe sicuramente potuta presentare qualche occasione anche per me

Provai un tonfo al cuore al solo pensiero che si sarebbe potuto realizzare un sogno covato da tutta una vita.

Concluse dicendo che, se fossi stata io ad essere nominata tutrice della figllia, si sarebbe sicuramente presentata l’occasione per farmi partecipare a qualche comparsata, non impegnativa, in qualche film

Mi sembrava di toccare il cielo con un dito.

Mi disse che, se ero d’accordo sulla sua proposta, avremmo potuto sottoscrivere un preliminare di contratto, precisandomi che, in questa prima fase, ci sarebbero stati dei costi da sostenere per l’iscrizione e partecipazione a dei corsi di recitazione e per la realizzazione del “boock”, ossia l’insieme di foto che avrebbero dovuto fare a mia figlia e che sarebbero state distribuite tra gli addetti ai lavori

Mi disse di non preoccuparmi per i costi che avrei dovuto sostenere, perchè, sicuramente, quanto prima mia figlia avrebbe avuto modo di guadagnare qualcosa con piccole partecipazioni ai film che stavano girando

Aggiunse che,se non era un sacrifico troppo pesante, lui mi avrebbe consigliato di farne uno anche per me pechè era certo che qualche occasione si sarebbe potuto presentare

Gli dissi che gli sarei stata riconoscente per tutta la vita per tutto quello che stava facendo per noi e lui mi disse che non dovevo preoccuparmi perchè , sicuramente, avrei trovato il modo per sdebitarmi.

Allora lui prese due fogli scritti in carattere microscopico, li intestò uno a nome mio ed uno a nome di mia figlia e, quando furono pronti, mi disse di andare vicino a lui e mi invitò a firmarli.

Mi portai dietro la scivania al suo fianco,presi la penna in mano e stavo per farlo quando lui mi bloccò e mi disse che non avrei mai dovuto firmare alcun documento senz prima averlo letto attentamente, chiarito ogni dubbio, e presa consapevolezza di quello che stavo firmando.

Lui appoggiò una mano sul foglio che stava davanti a lui sulla scivania e , puntato un dito sulla prima parola disse : “ dall’inizio “

 

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Poichè lui stava bloccando con la mano quel foglio dovetti piegarmi con i gomiti appoggiati sulla scivania per riuscire a leggere .

Così facendo sentii le tette che, non sostenute dal reggiseno che non indossavo,si spostavano in avanti, rischiando di uscire dalla camicetta, lasciata volutamente aperta nella parte superiore.

Ero consapevole che lui avesse una posizione privilegiata per ammirare il mio seno, così non mi meravigliai quando sentii un dito spostare il lembo della camicetta, permettendo, in tal modo, ad un seno di liberarsi e pendere davanti al mio petto, libero da ogni costrizione.

Sentii le sue dita strizzarmi il capezzolo e, poi, la mano chiusa a coppa chiudersi attorno alla tetta e palparla che forza, ma non feci nulla per evitare che ciò accadesse e, quando sentii l’altra mano spostarsi sull’atro seno per fare la stessa cosa , continuai a leggere come se nulla fosse accaduto.

Quando arrivai alla fine del foglio ed apposi la firma per me e, come tutrice,anche per mia figlia , avevo le tette doloranti e, mentre stavo mettendomi a posto la camicetta , lui mi disse che si capiva che ero una donna intelligente e che avevo a cuore il futuro della figlia, al contrario di mia madre che, giunta allo stesso punto, s’era ribellata uscendo dalla stanza , privando me, quindi, di ogni possibilità di carriera.

Ancora una volta odiai mia madre.

Intanto erano ritornati mia figlia ed il suo accompagnatore che, rivolto al suo collega, disse che l’aveva portata su alcuni sets, che la ragazza aveva potuto rendersi conto di quanto fosse impegnativo il lavoro di un’attrice, specialmente all’inizio, quando mancava l’esperienza, ma che la ragazza era molto intelligente ed aveva capito benissimo cosa l’aspettava se avesse voluto iniziare quella professione e che lei aveva espresso la certezza che sarebbe riuscita a soddisfare tutte le nostre aspettative.

Lui sorrise al nostro amico che si congratulò con lei per la scelta che aveva fatto

Due giorni dopo il nostro primo incontro, lui mi telefonò, dicendomi che, per fare il boock di mia figlia, avevamo la necessità di noleggiare tutta una serie di abiti, costumi , e biancheria e mi diede l’indirizzo di una ditta che faceva questo servizio e dove, assieme a mia figlia, ci saremmo incontrate con una costumista che avrebbe scelto i modelli per lei.

Non partecipammo direttamente alla scelta dei vestiti, compito che spettava alla costumista , ma la nostra prenza era stata necessaria per rendersi conto del tipo di donna e del corpo che quei vestiti avrebbe dovuto indossare

Così avvenne che, con un baule pieno di vestiti e biancheria , fummo condotte, immediatamente ,in uno studio fotografico dove eravamo attese per iniziare il nostro primo giorno di lavoro..

Ci misero tre giorni a fotografare mia figlia con tutta una serie di abiti da passeggio, sportivi, da sera,, tutti molto eleganti, alcuni abbastanza osè, ma,scartando quelli che esaltavano la sensualità di una donna perchè, dicevano ,che, nel suo caso, doveva emergere la sua giovinezza ed innocenza,non la sua sensualità

Una volta terminato il servizio, mi dissero che mia figlia poteva andare via, ma che io dovevo trattenermi per fare anch’io un servizio fotografico.

Mi meravigliai , non avendo scelto nulla che rispecchiasse il mio gusto.

Contrariamente a mia figlia, mi fecero incontrare un’estetista che mi rifece completamente il trucco,

indubbiamente elegante, ma molto marcato ed, in alcuni particolari ,come le labbra ingrossate e gli occhi un po’ a mandorla, orientaleggianti

Con mia grande sorpresa mi depilarono tutte le parti del mio corpo già depilate ,con la motivazione che non potevamo correre il rischio che qualche ombra rovinasse qualche fotografia.

Mi fecero indossare tutti gli abiti che avevano scartato per mia figlia e che erano abiti eleganti, ma succinti, che scoprivano più di quello che nascondevano e che mettevano in risalto tutte le curve del mio corpo

Tutta una serie di foto riguardavano l’intimo, con capi ,evidentemente,di misura inferire a quella che portavo abitualmente, anche se l’intimo lo portavo saltuariamente, per cui le tette trasbordavano dalle coppe, i tanga scomparivano tra i miei glutei e, davati ,le grandi labbra erano appena coperte da una striscetta che lasciava scoperto l’inguine.

Per ultimo mi fecero tutta una serie di foto nuda completamente ed in varie posizioni

Cercai di protestare, ma mi dissero che servivano agli stilisti per valutare il corpo della modella.per adattarvi le loro creazioni

Chiesi perchè quel genere di foto non le avessero fatte a mia figlia e mi risposero perchè, essendo minorenne, non potevano evidenziare certi aspetti della moda intenti a mettere in risalto la sensualità del modello.

Sapevo benissimo che lei era, invece ,mggiorenne, anche se da poco, ma lasciai perdere perchè preferivo che la ritenessero tale

Mi assicurarono che, una volta maggiorenne, al suo boock sarebbero stati aggiunti atlri modelli , così come altre foto sarebbero state aggiunte anche al mio.

Alcuni giorni dopo , lui mi cercò per dirmi che un famoso regista aveva avuto modo di vedere presso il fotografo,alcuni scatti di mia figlia, e, saputo che era lui che curava i suoi interessi, gli aveva chiesto se poteva farla apparire in una scena del film che stava girando, per vedere come ne usciva.

Mi disse che in quella scena di circa un minuto, sarebbe apparsa come l’amica di un’amica della protagonista,che non avrebbe pronunciato neanche una parola, e che l’incontro sarebbe avvenuto all’aperto quindi completamente vestite.

Naturalmente diedi il mio benestare

Richieste di questo genere mi furono rivolte alttre due volte sempre nel corso della lavorazione del film

Queste brevi apparizioni esaltarono oltre misura l’orgoglio di mia figlia che non riusciva in alcun modo controllare la sua felicità

 

 

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