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Racconti erotici sull'Incesto

Le traduzioni: Una scomoda posizione

By 16 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi accingo a pubblicare l’ennesima traduzione di un racconto in lingua inglese. Il racconto descrive scene di incesto.

Tempo fa ho deciso di chiudere l’officina auto di cui ero proprietario e ritirarmi a vivere in campagna con la mia splendida moglie e la mia giovane figlia Cheryl. Cheryl è una dolcissima fanciulla dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi, con un corpo fantastico. Cheryl si comporta sempre come un ragazzo e spesso si ferma in garage per darmi una mano a riparare le auto da collezione che possiedo. E’ una ottima aiutante, fa meglio di un qualsiasi ragazzo, ma con la leggiadria di una donna.
Ho spesso desiderato l’aiuto di un figlio maschio ma il vederla andare in giro per il garage in t-shirt senza reggiseno mi ha fatto sempre cambiare idea.

Trascorriamo molto tempo insieme, lei sembra essere felice di farmi compagnia anche se adesso, crescendo, è diventata un po’ più complicata, come accade a tutti i teenagers della sua età. In questi giorni non ha scuola, è estate, non ha nulla da fare come me. E’ sempre stata la piccola di paparino, ma adesso quell’atteggiamento sarebbe andato in un’altra direzione.

Sabato scorso, era sera e stavo lavorando sotto una delle auto più antiche che possiedo. Stavo facendo un lavoro abbastanza impegnativo, dovevo tenere fermi un paio di bulloni e avvitarne un terzo per bloccare il passaggio di un cavo, pensavo di non farcela in tempi ragionevoli.

Stavo li sdraiato cercando di trovare un modo per risolvere il problema mentre allo stesso tempo pensavo allo stupendo lavoro di bocca che mia moglie Barbara mi aveva fatto la sera precedente. Si, lo ammetto, il solo pensiero mi aveva provocato una erezione e avevo un visibile bozzo sui pantaloni.

Era un caldo Agosto, indossavo solo un paio di shorts ed ero contento che non ci fosse nessuno intorno ad osservare le mie condizioni.

‘Papi?’ – mia figlia mi stava chiamando.

‘Sono qui!’ – risposi da sotto l’auto. Lei si inginocchiò e mi vide sdraiato.

‘Che stai combinando?’ – chiese

‘Beh, in questo momento sarei grato al cielo se avessi quattro mani’ – risposi ridendo. Cercavo di concentrarmi sul problema che avevo davanti agli occhi nel vano tentativo di risolvere quello che avevo tra le gambe. Nel rivolgere lo sguardo nella sua direzione l’occhio mi cadde proprio sulla sua t-shirt. Non indossava reggiseno, come al solito. Il mio pisello comincio a gonfiarsi nuovamente. ‘Oh no’ – pensai – ‘Concentrati! Prova a pensare a qualcos’altro, adesso!’

‘Posso darti una mano?’ – mi chiese studiando la situazione. Cercò di infilarsi sotto alla mia destra: inutile. Poi provò alla mia sinistra: altro vano tentativo.

‘Papi, potrei scivolare sopra di te, forse riuscirei ad arrivare al bullone e far passare il filo.’ – disse dopo aver pensato un attimo.

‘P-piccola…non c’è abbastanza spazio’ – obiettai. Era l’ultima cosa di cui avevo bisogno.

‘Adesso ci provo’ – disse, iniziando a scivolare sopra il mio corpo senza darmi il tempo di protestare. Avevo un bozzo vistoso sui pantaloni e pregavo il cielo che lei non l’avesse notato. Sentii le sue tette strusciare sul mio pisello mentre stava scivolando sul mio corpo. Poco a poco riuscì a raggiungermi. Le nostre facce erano a pochi centimetri di distanza. Era impossibile che lei non aveva notato la mia erezione strisciandomi sopra. Non era molto pesante, il suo peso mi ricordava il corpo di sua madre sdraiata su di me. Quella diavoletta spinse in avanti il suo corpo fino a posizionare la sua passerina proprio sul mio pisello, sembrava quasi che lo avesse fatto di proposito.

‘Dannazione Cheryl, ti avevo detto che non c’era abbastanza spazio’ – dissi abbastanza nervosamente cercando di non muovermi. Il mio pisello era ormai duro come il marmo e premeva con decisione sul pube di mia figlia.
‘Cosa avrei faccio adesso?’ – pensavo – ‘Dannazione Cheryl, non senti la mia erezione? Non capisci che non voglio che ti strusci su di me in questo momento?’

‘Lasciami provare, papi’. Si mosse su di me, raggiunse il bullone mentre con l’altra teneva fermo il cavo. ‘Vedi? Ci sono. Adesso che devo fare?’

Ad ogni suo movimento il suo pube massaggiava il mio cazzo facendolo diventare ancora più duro. Riuscivo a concentrarmi a stento con il mio cazzo che sembrava avere altri progetti. Afferrai gli altri due bulloni mentre lei teneva fermo il terzo e provai fare scorrere il filo. Cavolo! Funzionava! Quando sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto il cavo si arrotolò e scappò via dalle mani di mia figlia per finire in mezzo alle sue gambe. Lei vide dove era finito e cercò di riprenderlo.

‘Papi, non ci arrivo. Puoi provarci tu?’ – disse cercando di muovere la mano dietro di lei.

‘Un attimo’ – le dissi. Ogni minimo movimento si trasformava in un perverso massaggio sul mio cazzo. Allungai la mano. Mentre cercavo di afferrare quel dannato cavo la sua gonnellina si spostò e toccai il suo sedere avvolto dalle mutandine.

‘Scusami’ – dissi.

‘Oh, va bene. Riesci a prenderlo?’

‘Un attimo’ – risposi – ‘Prova ad aprire le gambe, piccola, il filo dovrebbe essere finito in mezzo. Lo sento sulla mia coscia.’ Aprì le gambe, idea poco felice visto che così facendo aumentò la pressione sul mio cazzo. Cercai invano quel cavo tra le sue gambe. Nulla. Provai allora a cercare più su, finendo con le dita sulle sue mutandine in modo così deciso da farla sobbalzare. ‘Scusa’ – sussurrai

‘Ok. Riesci a prenderlo?’

‘Si, è qui’ – dissi mentre un dito scivolò lungo tutta la sua passerina. Questa volta non si mosse. ‘Ok! Preso! Non ti muovere’. Giusto adesso che avevo in mano il cavo mi rendevo conto che lei stava lentamente strofinando il suo pube sul mio. Speravo che lo stesse facendo in modo innocente. La sensazione era incredibilmente piacevole, la tentazione di lasciarla fare fino a fare esplodere il mio cazzo era tanta. Ma riuscii a riprendere il controllo tirando il filo e passandolo nelle sue mani.

‘Ok, adesso tira lentamente e fallo passare sotto la testa del bullone e poi lo stringi con la chiave’

‘Ok papi, quale chiave?’

‘Non ci crederai…la chiave è sul tavolo degli attrezzi. Riesci a uscire da qui per andarla a prendere?’

‘Certo!’ – disse cominciando a piegarsi su se stessa tirandosi giù. Fece scivolare tutto il suo corpo sul mio povero membro eretto. Dannazione! Le sue tette strisciarono sulla mia patta gonfia. Era troppo. Come poteva non accorgersi del mio stato?
Alla fine si tolse di dosso e cominciò a cercare la guida tra gli attrezzi.

‘Quale prendo, papi?’

‘Prendine una 7 e una 8’ – dissi, mentre con la mano provavo ad aggiustare la posizione del mio cazzo mettendolo dritto. Sentivo un po di liquido pre-seminale addosso e la mia erezione stava perdendo consistenza. Passarono un paio di minuti di completo silenzio. ‘Dove sei finita, piccola?’

‘Sono qui, solo un attimo’ – rispose. Poi la vidi arrivare con le chiavi in mano. Nel rimettersi su di me mise la mano sulla mia patta facendomi saltare in aria.

‘Perdono papy’

‘Va bene’ dissi mentre lei stava ripercorrendo il mio corpo come prima. Questa volta però le sensazioni erano molto più intense. Sembrava quasi che si stesse muovendo più lentamente. Alla fine si riposizionò proprio dov’era prima. Presi di nuovo in mano i due bulloni mentre lei cominciava a tirare il cavo. Le scappò un’altra volta. Merda! Stava diventando un incubo. Allungai la mano dietro di lei che automaticamente aprì le gambe. Le mie dita stavano cercando di raggiungere il filo quando mi accorsi di qualcosa che mi lasciò di stucco: la sua passera nuda.

‘Cheryl, dove sono finite le mutandine?’ – le chiesi

‘Le ho tolte papi. Non voglio sporcarle. Riesci a prendere il filo?’ – mi chiese

‘Le mie dita stavano cercando inutilmente, ma l’unica cosa che riuscivano a toccare era lo spacco della sua passera, e sono sicuro che tutta questa faccenda la stava facendo bagnare come un lago. Cercai sul pavimento, e subito dopo di nuovo tra le sue cosce. La sentì gemere mentre le mie dita percorsero la lunghezza di tutto il suo spacco. Cominciò a strofinarsi su di me mentre il suo respiro si faceva più corto.

Dannazione, stava cominciando ad esagerare. Feci scorrere la mia mano con il filo tra due dita e glielo rimisi nella sua.

Lei afferrò nuovamente il bullone che però scivolò fuori dal buco cadendo a terra. Mentre lei tentava lentamente di raggiungerlo, sentivo una mano che scivolava sulla mia patta e tirava giù la zip. No, non poteva aver osato tanto. Non indossavo altro. Non porto mai le mutande in estate. Alla fine prese il bullone fra le sue dita e lo rimise a posto. Si mosse un po’ nel tentativo di trovare una posizione migliore. Sentivo uscir fuori il mio cazzo. Dannazione! La zip era davvero giù.

Non sapevo cosa pensare. Si spostò per tendere il cavo, ma appena provò a stringerlo si sfilò via di nuovo. Cominciò ad armeggiare un po’, mentre il mio cazzo lentamente si stava posizionando giusto sullo spacco della sua passera. Continuò ad agitarsi e considerando quanto era bagnata la sotto il mio cazzo si posizionò nella posizione ideale alla penetrazione. Ok: era ora di cercare la zip e ricompormi. Provai ad allungare le mani per cercare di rimettere il mio cazzo dentro, ma appena mi mossi lei fece quel movimento sconsiderato che fece affondare la cappella dentro la sua carne.

‘Cheryl!’ – dissi con il cuore in gola

‘Va tutto bene, papi’ – mi rispose spingendosi ancora di più su di me, impalandosi centimetro dopo centimetro sul mio cazzo.

‘Huuuuu’ – disse improvvisamente

Santo Dio! Avevo appena sverginato mia figlia!

Continuo a spingere verso il basso accogliendolo tutto dentro e gemendo soddisfatta. Non sapevo ancora se stesse sentendo dolore quando lei cominciò a muoversì su e giù per far scorrere il mio cazzo dentro la sua fighetta bagnata.

‘Cheryl, non dovremmo farlo!’ Le mie parole non servivano ormai a nulla. Non so nemmeno se mi stesse ascoltando. Mia figlia mi stava scopando e non aveva nessuna intenzione di fermarsi! Era incredibile!

Avvicinò il suo viso al mio. Avrei perso completamente il controllo se mi avesse dato un bacio in quel momento. Mi guardò intensamente. In quel momento non stava vedendo suo padre ma come l’uomo che l’avrebbe soddisfatta. Mi baciò e io persi il controllo. Figlia o non figlia ero ormai schiavo del piacere. Le tirai su la maglietta per sentire i suoi seni sodi sul mio petto. Poi le mie mani scivolarono sul suo sedere per accompagnare meglio i suoi movimenti.

‘Papi, è così bello sentire il tuo cazzo scorrere dentro di me’ – disse iniziando a muoversi sul mio cazzo con determinazione. Comiciavo a sentire dentro di me i primi segni dell’orgasmo. Oh no, non posso venire dentro mia figlia.

Dai movimenti e dal suo respiro posso dire che anche lei era prossima a raggiungere l’apice del piacere. Spingeva con decisione aumentando sempre più il ritmo. Non riuscii a trattenermi un attimo di più. Esplosi con un potente schizzo dentro di lei. Provai a trattenere disperatamente i gemiti di piacere che stavano scuotendo il mio corpo in quel momento. Ecco fatto! Ero venuto dentro a mia figlia.

Lei continuò a muoversi su di me e ben presto venne fragorosamente. Sembrava quasi che non volesse fermarsi più. Continuò a muoversi ancora un pò finchè non si accoccolò su di me esausta. Forse era venuta per la seconda volta ma le forze l’avevano abbandonata sul più bello. Rimase immobile. Il silenzio che seguì fu insopportabile. Lei continuava a tenere con forza dentro di se il mio cazzo, mentre io potevo sentire il battito del suo cuore mentre lei riprendeva fiato.

‘Cheryl, sono così desolato’ – cercai di scusarmi. Lei mi fece un grosso sorriso e terminò il lavoro sul filo con il mio cazzo ben piantato dentro di lei!

‘Fatto, siamo una buona squadra insieme’ – disse orgogliosa tirandosi su per far scivolare fuori il mio cazzo ancora semi eretto.

‘Ok piccola, riesci ad abbassarti adesso?’ – dissi sorridendo.

Lungo la via di ritorno prese il mio cazzo tra le sue labbra succhiandolo e pulendolo prima di rimetterlo nei miei pantaloni e chiudere la zip. Rimasi disteso per un attimo cercando di fare mente locale su quello che era appena successo e sulle probabilità di averla messa incinta. Era stata una serie di casi fortuiti o Cheryl mia aveva sedotto espressamente?
Scivolai fuori. La trovai seduta sulla poltrona felice e sorridente. Era diventata una donna e si sentiva fiera.

‘E’ meglio che ti vada a prendere un paio di pantaloncini puliti prima che tu entri in casa. Non vorrei che mamma veda il mio sughetto sui tuoi pantaloni e quella macchia di sangue accanto alla zip. E per favore papà, ogni volta che ti serve il mio aiuto fammelo sapere. Mi piace aiutarti in questi lavoretti da meccanico.’ – disse mentre rientrava in casa

Durante la cena quella notte mia moglie chiese a mia figlia: ‘Cheryl, hai dato una mano a tuo padre oggi? Non vi ho visto in giro per parecchio tempo’

‘Si mamma, gli ho tenuto un bullone e l’ho aiutato a infilarlo dentro per bene!’ – disse facendomi l’occhiolino senza farsi notare da mia moglie. Un pezzo di pollo mi andò di traverso.

‘Oh, ottimo. Aiuti più tuo padre più di quanto ne abbia bisogno’

‘Non preoccuparti mamma, sono pronta ad aiutarlo tutte le volte che me lo chiede’ – disse

Un altro pezzo di pollo rischiò di andarmi di traverso. La mia povera moglie non ha ragione di sospettare nulla. Adesso ho un motivo in più per rimanere in garage, porto sempre con me un paio di pantaloncini di ricambio e Cheryl sembra non vedere l’ora di imparare nuove cose.

(Continua…) Durante quell’estate memorabile Cheryl e io scopammo come ricci sotto le auto con la scusa di riparare tutti i tipi di problemi. Sua madre non sospettò mai nulla.

Cheryl con il passare del tempo divenne sempre più aggressiva durante le nostre scopate in garage. Più scopavamo più ne voleva. Ero assillato dal dubbio se porre fine a tutto o permetterle di avere quello che voleva. Stava imparando in fretta ed era diventata molto brava. Mi ricordava sua madre da giovane, solo che Cheryl era molto più attraente e ci mettva molta più passione.

Non riuscii a smettere. Mi sembrava di essere tornato giovane. Cheryl mi stava tirando fuori la vitalità di una volta. La desideravo ogni volta sempre di più. Convinsi sua madre a farle prendere la pillola con la scusa di evitare che alla sua età la combinasse con qualche coetaneo. In realtà a Cheryl non piacevano i preservativi dopo aver sperimentato il calore e il massaggio di un cazzo nudo tra le sue gambe.

I always feared her mother would find the condoms, so I kept them locked up in the shop.

Quando arrivò l’autunno il garage divenne troppo freddo per scopare comodamente mia figlia a terra. Il pavimento era freddo sebbene lo facevamo su alcune asciugamani. I nostri amplessi adesso duravano molto di più, da quando Cheryl aveva iniziato a sperimentare gli orgasmi multipli. Cheryl odiava il freddo, sebbene si adattasse facilmente ed era irresistibile con i suoi capezzoli duri come la roccia. Avevamo deciso di smettere.

L’ultima volta fu memorabile. Cheryl mi stava scopando come una furia, quando improvvisamente si aprì la porta del garage ed entrò sua madre. Ci bloccammo come delle statue. Potevo sentire le contrazioni della passera di mia figlia sul mio cazzo, il suo cuore battere all’impazzata come se stesse per esplodere. Non avevo mai visto così tanto terrore nei suoi occhi prima di quel giorno. Non c’era tempo per nascondere quello che stavamo combinando. Istintivamente portai una mano sulla sua bocca quando mia moglie mi chiamò.

‘Caro, hai visto in giro Cheryl? Sto andando al supermercato e pensavo che volesse venire con me’

‘Si l’ho vista’ – dissi Cheryl sbarrò ancora di gli occhi e contrasse con forza i suoi muscoli vaginali cercando di scuotere la testa facendo segno di no. ‘E’ andata da qualche parte, forse a fare una passeggiata nel bosco prima di cena’. Cheryl annuì lentamente. Sapevo che mia moglie non sarebbe ritornata a cercarla nel garage se avesse pensato che Cheryl non si trovava qui, ma cominciai a sentire il rumore dei passi venire verso di me.

‘Pensi di riuscire a finire per l’ora di cena?’ – mi chiese avvicinandosi all’auto che ci teneva nascosti

Pensai che le contrazioni di Cheryl avrebbero spappolato il mio cazzo alla vista dei piedi di sua madre a pochi centimetri da noi. Mi sarebbe bastato allungare una mano per toccarle le scarpe. Era così vicina.

‘Si…ho quasi finito qui sotto’

Cheryl annuì ancora una volta mentre io continuavo a tenere la mano sulla sua bocca. Eravamo nudi distesi sotto una macchina con il mio cazzo ancora duro infilato fino alle palle dentro di lei. Sentii mia moglie tornare indietro e dire prima di uscire: ‘Ok, torno fra un’oretta. Se vedi Cheryl dille che si cena alle otto.’

‘Lo farò’. Dopo un paio di passi sentimmo la porta del garage chiudersi. Siamo rimasti fermi finchè non abbiamo sentito la portiera dell’auto che si chiudeva, l’auto che usciva dal vialetto e che andava via. Tolsi la mano dalla bocca di Cheryl che riprese fiato, esausta per il panico che aveva provato.

‘Santo cielo! Papi, era così vicina’

Era ancora terrorizzata. Pensavo che mi si togliesse di dosso, ma non si mosse, anzi, cominciò a massaggiare il mio cazzo ancora una volta. Il pericolo era scampato ed entrambe stavamo riprendendo il lavoro che avevamo lasciato a metà. Poi d’un tratto si bloccò e mi guardò negli occhi: ‘Stai pensando quello che sto pensando io?’

Pensai un attimo, poi realizzai cosa stava pensando. ‘Si, andiamo subito in camera tua. Abbiamo circa 45 minuti per scopare comodi e al caldo nel letto prima che tua madre torni’ Sgattaiolammo velocemente da sotto l’auto per correre dentro casa. Nel salire le scale Cheryl si stava togliendo i vestiti per rimanere completamente nuda. Ero proprio dietro di lei e la vista del suo seno che ballonzolava mi faceva aumentare il desiderio di lei. Ci catapultammo dentro la sua stanza. In un attimo anche io ero nudo. Cheryl saltò sul letto dicendomi: ‘Papi voglio che stavolta mi prenda da dietro. Non l’abbiamo mai fatto in garage, adesso voglio che sia tu a stare sopra’

Mi posizionai al bordo del letto per soddisfare le sue voglie. Il mio cazzo era già tornato duro e pronto per la penetrazione.
Cominciammo a scopare, la penetravo con colpi potenti che scuotevano completamente il suo corpo. Lei era intenta a giocare con una mano con il clitoride. Desideravo vedere i suoi seni ballonzolare come avevo visto un attimo prima su per le scale, volevo tenerli tra le mani. Questa scopata furiosa fu incredibile, non avevo mai visto Cheryl godere così tanto. Mentre la cavalcavo vigorosamente lei si sgrillettava e gemeva come una matta. ‘Ohh paparino, credo che sto per venire. Siii! Vengo, vengoooo!!!’

Cominciò a urlare di piacere. Speravo con tutto il mio cuore che i vicini non sentissero nulla. Le misi una mano davanti alla bocca premendo sempre di più man mano che le sue urla si facevano più intense. Esplose in un orgasmo colossale, urlando il piacere a pieni polmoni. Il suo corpo fuori controllo cominciò a tremare, mentre sentivo che sbrodolava in modo incredibile. Ero riuscito a farle provare qualcosa di molto più intenso in assoluto, qualcosa che sua madre in tutta la sua vita non aveva mai provato. Quando alla fine le onde dell’orgasmo cominciarono a svanire crollò in avanti lasciando liberlo il mio cazzo voglioso.
Poi piegò le ginocchia e lentamente si girò sulla schiena dicendo: ‘papino, dammi un attimo. E’ stato così intenso, incredibile. Molto meglio del garage’

Riprese rapidamente fiato e allargo le gambe pronta ad accogliermi dentro di se ancora una volta. ‘Oh papà, adesso tocca a te’

Quel momento mi sembrò eterno. Stavo provando così tante emozioni allo stesso tempo. Ammiravo la bellezza di mia figlia che adesso era diventata una donna matura. Stava lì davanti a me, desiderosa di donarmi il suo corpo con passione. Voleva che la prendessi e la scopassi ancora una volta. Sua madre non era mai stata così vogliosa ed entusiasta.
Raggiunse le mie mani e le tirò a se

Guidai il mio cazzo dentro quella favolosa caverna e cominciai a dare il meglio di me. Lei cominciò ad incitarmi con passione: ‘Scopami papà, sbattimi, sbatti la tua piccola!’

Le sue parole fecero scattare in me la voglia di godere, di venire. Mi afferrò il sedere con le sue mani decise e cercando di spingermi dentro di lei con maggiore decisione, mentre le sue parole continuavano ad incitarmi. Tutto questo mi fece perdere rapidamente il controllo. Aumentai il ritmo della scopata finchè non arrivai al culmine del piacere. Esplosi in un orgasmo ineguagliabile. Continuai a pomparla. Sentivo che anche lei era prossima all’orgasmo. Cercai di non diminuire il ritmo finchè la vidi godere ancora una volta.
Incredibile, pensai. Lentamente mi afflosciai su di lei. Ero esausto. Lei mi cinse con le sue braccia accarezzandomi la schiena.

Eravamo sfiniti, privi di forza. Mi scostai da lei sdraiandomi sul letto. Lei poggiò la sua testa sul mio petto abbracciandomi dolcemente. Alla fine sospirò e chiuse lentamente i suoi occhi. In pochi attimi ci addormentammo.

Quello che ricordo dopo è la situazione imbarazzante con mia moglie davanti a noi con in mano le mutandine di Cheryl urlando come un’ossessa. Io e Cheryl la guardavamo senza parole in preda al terrore. Cosa avrei potuto dirle? Questa volta ci aveva beccati e non c’era alcuna via di fuga. Avevo avuto la scopata più bella e memorabile di tutta la mia vita e non provavo alcun rimorso. La chance di sperimentare la passione di una giovane donna che scopre il sesso per la prima volta non aveva prezzo. Fare l’amore con quell’angelo dal corpo perfetto era impagabile.

La mia vita non sarebbe stata più la stessa dopo quel giorno.
Mia moglie si portò via Cheryl il giorno stesso. Il divorzio non fu doloroso come pensavo. Le cedetti praticamente tutto per evitare l’umiliazione di finire in prigione. Cheryl era sconvolta. Posso solo immaginare la sua frustrazione e il dolore nel non potermi più rivedere finchè non sarebbero scaduti i termini legali di allontanamento.

Malgrado tutto la contattai più di una volta. Mi raccontò l’infelicità che provava nel vivere con sua madre e quanto desiderasse ritornare presto con me. Pensammo di incontrarci in segreto, ma abbandonammo l’idea pensando che se ci avessero scoperti sarebbe stato tutto ancora più difficile

Poi, di colpo, i miei occhi si riaprirono. Venivo svegliato dal suono dei barattoli e delle borse della spesa che venivano posate giù in cucina. Stavo sognando! Mi sentivo così sollevato. Dovevo darmi una mossa adesso, c’era il rischio di venir beccati. Svegliai rapidamente Cheryl e mentre apriva gli occhi cominciai a parlarle mettendole una mano sulla bocca.

‘Zitta’ – le dissi sottovoce – ‘tua madre è in cucina! Vestiti, c’è da rifare subito il letto. Io corro a farmi una doccia’

Cheryl si mosse rapidamente senza fiatare. Si mise addosso il primo paio di jeans che le capitò a tiro e una maglietta mentre io cominciavo a rifare il letto. Avevo preso la mia roba tra le mani e stavo per lasciare la sua camera quando sentii il rumore di passi venire nella nostra direzione. Ci guardammo l’un l’altro nel panico più totale. Con un salto mi nascosi dietro la porta della sua cameretta e le feci segno di uscire a di andare a fermarla.

‘Cheryl, sei qui?’ – chiese sua madre da dietro la porta

‘Si mamma, ti raggiungo subito per aiutarti a preparare la cena. Mi stavo cambiando e stavo dando una sistemata alla stanza’

‘Ho trovato queste. Mi spieghi cosa ci fa la tua biancheria buttata sulle scale? – chiese sua madre.

‘Ah, ho fatto una lavatrice e mi saranno cadute mentre le stavo portando giù in lavanderia’

‘Hai per caso visto tuo padre?’

‘Si, credo sia passato da qui poco fa. Probabilmente è uscito di nuovo’

‘Ok, lui sa a che ora è la cena. Appena hai finito scendi giù a darmi una mano’

Appena sua madre scese giù per continuare a preparare la cena Cheryl chiuse la porta e cadde in ginocchio davanti a me per dare una ripulita al mio cazzo con la sua boccuccia d’angelo. All’inizio rimasi sorpreso, ma dopo qualche istante cominciai a muovermi trascinato dal piacere. L’immagine di mia figlia ai miei piedi che succhiava e leccava il mio sesso avidamente era irresistibile. Desideravo prenderla ancora una volta.

Quel pazzo desiderio mi spinse a bloccarla, a tirarla su, a chiudere a chiave la porta e a sbottonarle i jeans.
Lei si girò rapidamente contro la porta liberandosi dei pantaloni e preparandosi per farsi prendere da dietro.

Mi misi dietro di lei e cominciai a spingere la cappella dentro la sua accogliente passera. Lei si mosse un po’ per facilitare la penetrazione e in un attimo le fui completamente dentro. Dio! Era già tremendamente bagnata e pronta ad un’ennesima scopata.
Strinsi i seni tra le mie mani e cominciai a pomparla. Il suo corpo cominciò a rispondere rapidamente ai miei colpi. Cominciammo a scopare furiosamente per cercare di venire il più presto possibile.

Lei si sgrillettava il clitoride con la mano mentre io già sentivo prossimo il mio orgasmo.
Venne prima lei, portandosi istintivamente una mano alla bocca per cercare di controllare i gemiti. Nel frattempo esplosi anche io schizzandole dentro l’ennesimo carico di sborra calda. Continuai a pomparla ancora un po’ anche se l’orgasmo era ormai passato. Non volevo fermarmi più. Poi mi bloccai e le sussurrai: ‘Sei una figlia fantastica. Sei quanto un Padre potrebbe desiderare.’ Lei sorrise compiaciuta e diede al mio cazzo una forte contrazione. Poi si spostò un po. La sborra stava colando da tutte le parti. Prese un paio di fazzoletti, si rimise su le mutandine e li mise dentro. Poi si rivestì ancora una volta.

Riaprì la porta lentamente e mi fece segno di andare. Si avviò giù per le scale lasciandomi con un sorriso diabolico. Mi fiondai nel bagno e chiusi la porta. Mi feci rapidamente la doccia e nascosi sul fondo del portabiancheria i miei vestiti sporchi.

Già con la mente avevo iniziato a progettare la prossima avventura con mia figlia.

Fine Not too long ago I sold my automobile dealership and decided to retire and live in the country with my beautiful wife and my young 16-year-old daughter Cheryl. Cheryl is a 5’9″, long auburn haired beauty with green eyes. She has a very hot, firm body that I have noticed more than once.
Cheryl is quite the tomboy however and often she will help me in the garage with either the farm equipment or my collection of antique cars. She is a good helper but I really wish that she were a boy at times to help more with the heavy lifting around the garage. But then there are the times when I catch a glimpse down a baggy t-shirt she is wearing braless and I quickly forget about wanting a boy.
We have always gotten along very well, even as she has become a sometimes very difficult teenager. She is out of school for the summer and getting restless and that concerns me. She has always been a Daddy’s girl but now she has taken that role into an entirely different direction.

Last Saturday afternoon I was working under one of my oldest cars and there wasn’t an easy way to finish this repair I was working on. I had a problem holding two bolts while stringing a wire and holding another bolt all at the same time. This was tough and I was failing.
I lay there thinking of how I could accomplish this while, also, thinking of my wife Barb who had given me a great blow job the night before. Yes, my cock was getting hard and pointing straight at my belly button. This was a hot August day and I was dressed in just a light pair of shorts so I was glad no one was around to observe my delicate condition.

“Dad?” I heard my daughter call to me.

“I’m under here!” I hollered back. She knelt down and saw me on my back.

“What are you doing?” She asked.

“Well Baby, I wish I had four hands,” I said laughing at my bolt problem while trying to quickly make my other problem vanish. As I turned to look at her I caught another glimpse right down her t-shirt and she wasn’t wearing a bra, as usual. I immediately felt my cock twinge. Oh no, I thought. Think about something else, quickly.

“I can help?” she asked studying this situation. She tried to crawl next to my side, but that didn’t work. She then tried the other side but that didn’t work either.

“Daddy, if I could crawl on top of you, I could hold the bolt and run the wire.” She said with a little study.

“B-baby, there just isn’t room,” I stammered. That was the last thing I needed.

“I can try,” she said starting to climb on top of me not giving me a chance to protest. I still had a huge hard on and prayed that she wouldn’t notice somehow. I felt her soft tits rub across my cock as she moved up and squirmed to this position until her face met mine about two inches away. There is no way she didn’t feel that erection and as she slid across it into position. Her weight was not insignificant and reminded me of her mother climbing on. She shimmied her body forward until her pussy was right on my hard cock as if she had deliberately meant to do that.

“Damn it Cheryl, I said there wasn’t room,” I said, most upset and trying not to move. I was rock hard at this point and there wasn’t any way she didn’t feel it pressing against her groin. What could I say at this point, damn it Cheryl can’t you see I have an erection and I don’t want you dry humping me?

“Let me try to do it Daddy.” She laid flat on me, reached up and got the bolt with one hand and the wire with the other. “See, I have it. Now what should I do?”

Every time she moved, her pussy was rubbing my cock and I was getting even harder! I could not focus on what we were doing. My cock wanted to start a different project. I grabbed the two bolts as she held hers and started to run the wire through. Damn, this was going to work, then the wire coiled and sprang out of her hands and it fell back between her legs. She felt it land and tried to retrieve it.

“Daddy I can’t reach it, can you?” She said as she tried to move her hand behind her but couldn’t.

“Yes, wait a minute,” I said. Any movement was rubbing my cock against her and it felt amazing! My hand went behind her. Somehow the short skirt she was wearing had ridden up to her waist and I accidentally touched her butt that was covered by her panties.

“Sorry Baby,” I said meaning it.

“Oh, it’s OK, can you reach it?”

“Just a second” I said. “Spread your legs Baby the wire is in between. I can feel it on my leg.” She spread her legs, which was not the best idea as it brought more direct pressure to my stiff cock. I felt the inside of her thigh, no wire, so I moved upwards and grazed her panties with just enough pressure that she jumped a little. “Sorry.” I said meekly.

“It’s OK, can you get it?”

“Yes, I got part of it,” I said as my finger again slid the length of her pussy, but she did not move this time. “Yeah, I got it, hold still.” Just as I was getting the wire I noticed that she was lightly grinding against my cock, innocently I hoped. But it felt unbelievably good and I entertained thoughts of just letting her continue until my cock exploded! But I made myself snap out of it and I brought the wire up to her hands.

“OK, take the wrench and start the bolt and make sure the wire is between the head of the bolt and the frame.”

“OK Daddy, what wrench?”

“You aren’t going to believe this, but the wrench is on the work bench. You think you can slide off and get it and we’ll try it again?”

“Sure,” she said as she slowly worked herself down. She slid the entire length of her body across my erect member.
Damn, I felt her tits and chin graze my hard on. This was too much. How could she ignore my condition? Finally she was off and into the toolbox on the workbench

“What size, Daddy?”

“I think it’s a five or seven eighths inch,” I said as my hand went into my shorts to straighten out my hard on. I had been leaking semen and I was a gooey mess at this point. It was quiet for a couple of minutes and I wondered what she was up to. “Where did you go, Baby?”

“Right here, just a minute,” she replied, and then I saw her. She brought both wrenches in her hand and began to crawl on top again. As she moved forward she ran one hand across my rigid cock and I jumped.

“Sorry Daddy.”

“No problem,” I said as she started her return trip that was a bit was more intense than the first. She seemed to be moving a little slower than before and repositioned herself right where it felt the best. I took hold of the two bolts as she started to hold the wire again. She dropped it again. Damn, this was becoming a chore. I reached behind her and she automatically spread her legs this time. My fingers were exploring to find the wire and then I found something I did not expect, her furry pussy.

“Cheryl, where are your panties?” I asked.

“I took them off Daddy. I didn’t want to get them dirty, can you get the wire?” She asked.
My finger was searching but I found the crack of her pussy and damn I think she has gotten very wet! I explored the floor, and then her thighs then back to her pussy. I felt her groan a little as my finger went the full length of her crack. She began to grind into me and her breathing was getting heavy.
Damn she was starting to get off!! I removed my hand with the wire between two fingers and handed it to her.
She grabbed the bolt but it fell out of the hole. She slowly reached back under her. I felt her hand on my hard cock and I thought I felt my zipper coming down. No, she wouldn’t dare. I didn’t have underwear on either. I never wore any in the summer. She finally had the bolt in her fingers and put it in the hole. She squirmed a little trying to get a better position. I felt my cock pop out. Damn, my zipper was down.
I didn’t say anything in fear of what could happen. She moved and used the wrench and tightened the wire, but just as she was starting to tighten it, the wire dropped again. She began to wiggle a bit and I felt my cock right at the entrance of her pussy. She continued to wiggle and as wet as she was, my cock was slowly being moved into position for penetration. Well, now would be the time to recover and zip myself up. I reached back to move my cock and the movement brought us closer together and she then deliberately moved back on it taking the head inside her.

“Cheryl!” I gasped.

“It’s OK Daddy,” she said as she moved again slowly another inch and then another and then one more inside her. She was now in control and had my full attention. “Ouch!” She said.
Holy shit I just popped my daughters cherry!

Then she slammed down taking all of it and moaned very contently. I wasn’t doing too bad either as she began to very slowly slide my cock in and out of her now soaking wet snatch.

“Cheryl, we shouldn’t do this!” But my words were in vain. I don’t even think she heard me. My daughter was fucking me and had no intentions of stopping! I couldn’t believe this!
Her head moved to mine and I’ll be damned if she didn’t kiss me right on the lips. She then looked at me with a look no father should see and she did it again. This time her tongue darted in my mouth. Daughter or not I was losing complete control. I lifted her top to feel those firm tits against my chest. My hands then fell to her bare ass to encourage her movements.

“Daddy, your cock feels so good inside me,” she said as she began to grind on my cock with determination. I felt the first faint signs of an orgasm slowly beginning to build within me. Oh no, I can’t come inside my daughter.
From her movements and breathing I could tell she was starting to build to a climax as well as she slammed down on my cock with a steadily increasing pace. I could not hold back any longer and exploded a huge hot load inside her and tried desperately not to scream out of the passion I felt at that moment. There it was. I had come inside my own daughter.
She had kept the pace and soon came very hard in waves on top of me. It seemed like she didn’t want to stop and kept on fucking me until she collapsed exhausted. I thought she might come a second time but fell short. She stopped all movement. The silence that followed was deafening but she kept a strong grip on my cock and I could feel her heart pounding until she fully relaxed.

“Cheryl, I’m so sorry,” I apologized. She only smiled at me with a huge grin and finished her job with the bolt and wire and I finished mine with my cock still buried deep inside her!

“Done, we’re a good team,” she proudly said as she pulled up to let my now semi-rigid cock slide out.

“Ok Baby can you get down now?” I said smiling.
On her way down she took my cock in her mouth and sucked it clean then put it back into my shorts, zipped me up and crawled out. I lay there for a second trying to figure out what had just happened and what were the chances of her getting pregnant. Was it just a set of circumstances that lead to this or did Cheryl consciously seduce me? I crawled out and she was sitting on a chair glowing and grinning. She was a woman now and appeared to be very proud of herself.

“I better go get you a dry pair of shorts before you go back to the house. I don’t think you want Mom to see girl cum on the front of your shorts or that little blood stain by your zipper either. And Daddy, anytime you need my help, just let me know. I really like to help you with your mechanic work,” she said as she got up and walked towards the house.

At the dinner table that night we all were having a good meal and my wife asked, “Cheryl did you help your Daddy today? I didn’t see you two for a while.”

“Yes Mom, I held a bolt and helped him with his nut!” She said winking at me without her mom seeing. I just about gagged on my chicken.

“Well, that’s good, dear. You help your Daddy as much as he needs it.”

“Don’t worry Momma, I’ll help whenever Daddy asks me to,” she said.
Again, I almost gagged. My poor wife had no reason to suspect anything. Looks like I have a new garage trainee to keep me tuned up. I had better keep spare shorts on hand in the garage from now on. Cheryl seems very eager to learn.

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