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L’EDUCAZIONE SESSUALE E RELIGIOSA DI VALENTINA

By 17 Giugno 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

LA SCOPERTA DEL SESSO

                Salute a tutti, mi chiamo Valentina e vorrei parlarvi di me. Ho avuto una vita molto trasgressiva e quando dico molto…..voglio dire proprio molto……praticamente sono stata (e sono tuttora anche se ho i capelli che stanno per diventare grigi) un gran troia. Se vi interessa ho tante di quelle cose da raccontarvi che ci vorranno almeno due o tre racconti…..

                Mi sembra giusto cominciare dall’inizio, da quando ero piccola….ma non troppo piccola…. cominciamo dall’adolescenza. Ero molto ingenua, ma ero curiosa, molto curiosa….volevo sapere tutto sul sesso….ne avevo sentito parlare a scuola, dalle mie compagne, ma non avevo idea….non sapevo bene di cosa si trattava. Non ci credete? Dite bene voi…..adesso avete tutto….il computer, internet….vi scaricate tutto il porno che volete…vi viene in mente una fantasia porno? La cercate sul pc e vi serve ogni tipo di filmato all’istante…..

                Io vi parlo di 50 anni fa……sembra il medioevo….si imparava qualcosa per sentito dire, ma io volevo vedere davvero…….Mi ero messa a spiare i miei genitori e quando credevano che finalmente dormissi andavo ad origliare dietro alla loro porta della camera da letto…….una volta, due, tre……e finalmente li avevo visto fare sesso. Vagamente avevo visto delle foto in bianco e nero di un cazzo e non mi era parso un gran cosa, ma quando vidi quello di mio padre mi dovetti ricredere…….Tra le gambe gli spuntava una cosa lunga e dura di più di 20 centimetri….mia madre la vidi in adorazione e cominciò a baciarlo e a succhiarlo……io non capivo……che gusto c’era? Mi faceva anche schifo pensando che lui ci pisciava con quel coso…..ma mia madre non se ne curava e mugulando quasi lo ingoiava, lo mandava sempre più giù nella sua gola……. Scostai leggermente la porta per vedere meglio……mio padre era in piedi sul letto e mia madre seduta appoggiata al muro……..il cazzo le andava dentro e fuori dalla bocca e per la violenza le faceva sbattere la testa contro il muro mentre affondava In quel momento sempre più nella sua gola, poi mio padre la fece sdraiare, le fece allargare le gambe e la penetrò nel suo buchetto che aveva nascosto sotto i folti peli neri……ma come poteva entrarci? Io avevo una fessurina piccola piccola……sarebbe potuto entrare anche da me? Impossibile…… In quell’istante mi sentii un po’ strana, avevo un formicolio al basso ventre e  mi sentii umida…mi toccai…le mie mutandine erano tutte bagnate. “Oddio, mi sono fatta la pipì addosso” pensai e mi toccai ancora……..ero tutta appiccicosa e quasi mi colava lungo le cosce un liquido semitrasparente e vischioso. Mi levai le mutandine bagnate e mi toccai la fica….era tutta inzuppata da quel liquido….allargai le labbra e passai un dito lungo il solco della vagina……mi piacque e mi piacque ancora di più quando incontrai un bottoncino duro che presi a massaggiarmi.

                Intanto mio padre continuava a dare colpi col cazzo contro la fica di mia madre che ad un certo punto gli disse “no, non venire dentro” e lo fece uscire…….. Lui la fece mettere a 4 zampe, le andò di dietro e la penetrò nuovamente……..mi accorsi con disgusto che le aveva introdotto il cazzo nel culo….fino alle palle…. e continuava a sbatterla contro la testata del letto mentre lei si mordeva le labbra per non urlare, per non farsi sentire da me. La sentii dire “siiii….bello…sfondami il culo…si… fino in fondo” e si toccava la fica con la mano, proprio come stavo facendo io. Io la imitai….non sapevo cosa sarebbe successo, ma se lo faceva lei potevo farlo anche io…….poi capii…..ebbi il primo orgasmo della mia vita…..non capivo più niente, mi girava la testa, il cuore mi sembrava stesse per scoppiare….mi sedetti per terra e stavo per svenire quando venne anche mia madre……lo capii perché aveva avuto la mia stessa reazione…..si era abbattuta sul letto sussultando e facendo uscire quel cazzo dal suo culo che immaginavo martoriato. Si mise supina  mentre mio padre continuava a menarselo…..”Sborrami in bocca” gli disse e lui si piegò su di lei che stava a bocca aperta e sempre menandolo avanti e indietro con la mano accelerò, accelerò e poi si fermò un istante…..in quel momento un lungo e denso schizzo bianco gli uscì dalla bocca e si infilò dritto nella gola di mia madre, che ebbe un colpo di tosse per cui si mosse leggermente……altri schizzi seguirono e la colpirono sul viso, negli occhi, sul naso……..poi mio padre si chinò e la baciò appassionatamente incurante di riempirsi il viso e la bocca di quella roba densa che gli era uscita dal cazzo…… Avevo visto la prima sborra della mia vita… Scappai in camera mia….il cuore mi batteva ancora forte e mi misi a pensare a tutto quello che avevo visto……..mi toccai la fica e nuovamente il clitoride (che non sapevo avesse questo nome) e andai su e giù con le dita che diventavano sempre più scivolose…..non mi fermai e imparai così che in quel modo godevo…. Non lo sapevo ma raggiungevo l’orgasmo….era molto piacevole……e da allora quanto volte a letto mi sono masturbata facendomi un ditalino (tutti vocaboli che allora non sapevo, ma ho imparato presto a conoscere).

                Mi era piaciuto (e lo avevo fatto molte altre volte) vedere i miei scopare, ma invece di eccitarmi per il cazzo, mi eccitava molto di più mia madre……i suoi seni che sbattevano qua e là mentre scopava, la sua fica allargata, le sue natiche…..tutto mi eccitava in lei……e crescendo avevo continuato così….avevo fatto anche giochi con le mie coetanee…toccatine, masturbazioni , tanto che ad un certo punto credevo di essere lesbica…….mi attiravano più le donne che gli uomini, ma non le mie compagne, ma piuttosto le loro mamme e persino le nonne. Le donne di una certa età mi facevano impazzire….era una cosa che non mi sapevo spiegare. E vi confesso che non sono cambiata………per tutta la vita mi hanno attirato le donne ultrasessantenni, solo ora posso dire che mi piacciono quelle della mia età……tanto ci sono arrivata anche io.

 

SUOR ANGELA

                Ma torniamo a Valentina quindicenne…. Frequentavo l’oratorio del paese e fu lì che conobbi suor Angela. Era stata la mia catechista e ora assieme a lei lavoravo a preparare l’oratorio per le feste e per ricevere i vestiti della Caritas. Vi ricordo che vi sto parlando di 50 anni fa e non c’ era tutta questa libertà che c è oggi. E poi avevamo sempre il massimo rispetto delle persone e  specialmente di quelle che facevano parte della chiesa. Suor Angela quando l’ho conosciuta aveva 62 anni. Era la tipica suora piccolina e  magrolina però con un bel seno anche se nascosto dalla tonaca. Non so se lo sapete ma le suore sotto la tonaca portano anche una veste bianca e poi il loro intimo con un corpetto per appiattire il seno e mutande lunghe. Ora penso che anche loro si siano adeguate alle cose di oggi oppure probabilmente continuano a mortificare il loro corpo.

Mi piaceva quando ci trovavamo vicine par fare dei lavori ed era come una seconda mamma per me. Però mi accorgevo che quando mi prendeva per mano o avevo solo contatto con la sua tonaca mi procurava dei brividi e la mia farfallina si svegliava e mi prudeva. Magari era tutta immaginazione la mia però era quello che mi succedeva. Cominciai a sognarmela di notte e pensarci durante il giorno. Immaginavo di toccarle il seno oppure di baciarla e mi ritrovavo con la mano sulla patatina senza accorgermi. La desideravo da morire e quando la vedevo il mio cuore batteva all’ impazzata. Ero cotta…… Credevo però che lei avesse capito qualche cosa. Non osavo più di tanto ma era un calvario per me e poi 50 anni fa c’era tanto tabù su tutto. In mio aiuto venne una domenica pomeriggio una  proiezione di un film sulla vita di san Francesco. Noi ragazze eravamo entusiaste perché raramente in oratorio trasmettevano film . Per questa occasione il salone del cinema era gremito all’inverosimile e quando arrivai rimasi male perchè i posti a sedere erano quasi tutti occupati. Mi guardai in giro e vidi suor Angela che alzava la mano per attirare la mia attenzione…..andai verso di lei che era nell’ultima fila e negli ultimi due posti liberi.

 Mi disse che aveva salvato un posto per me. Ero troppo contenta e la ringraziai. Mi sedetti al suo fianco. Lei alla sua destra aveva una signora anziana che frequentava l’oratorio. La sala non era come quelle che ci sono oggi. I sedili erano di legno,duri,non imbottiti. Il film stava per cominciare e quando si spensero le luci la sala fu avvolta dal buio. Ero elettrizzata e me la sentivo vicino vicino. Avevo paura quasi di respirare.

               Credo che fosse passato un quarto d’ora dall’inizio della proiezione. Sentii il ginocchio di suor Angela toccare il mio per poi allontanarsi. Dopo un pò la cosa tornò a ripetersi e pensai che era un caso, ma la mia passerina cominciava a pulsare a quei contatti. Passarono ancora dei minuti e non successe nulla. Allora allargai io le gambe sino ad avere il contatto  con il suo ginocchio. Lo lasciai per un minuto e poi mi allontanai. Ero accaldata,il sangue mi dava alla testa.… La toccai un’altra volta con la gamba ed ebbi come una scossa per tutto il corpo. Questa volta non si ritirò anzi si spinse a sua volta verso di me con la gamba. Non mi muovevo per il terrore. Comprendete che avevo solo 15 anni e non ero smaliziata,ma potevo essere incosciente. Il mio gomito toccava il suo sul bracciolo. Lasciai cadere il mio braccio al di là e le mie dita toccarono la tonaca e la coscia. Non riuscivo a muoverla. Ero terrorizzata pensando che me l’avrebbe spostata. Invece non successe nulla. Con i polpastrelli della mano feci una leggera pressione. Sentii la sua gamba chiudersi per poi aprirsi e appoggiarsi con più forza al mio ginocchio. Sentivo la tonaca sotto le mie dita e questo mi eccitava. Stava terminando il primo tempo. Ritirai la mano e le luci si accesero. Non avevo il coraggio di guardarla. Invece fu lei a rivolgermi la parola.” ti piace il film Valentina?” risposi ” si suor Angela,  bellissimo”. Non avevo seguito praticamente nulla.

Si rispensero le luci e fu il buio.Il mio braccio si ritrovò al punto che era arrivato prima. Sentivo sotto di me le gambe di suor Angela che si aprivano e si chiudevano in continuazione. Mi prese la mano e me la infilò nel tascone della tonaca. Con le dita trovai l’inguine e mi diressi verso il centro. Ero convinta che avrei trovato la cucitura della tasca e invece con mia sorpresa non c’era…….. in compenso sentii i peli del suo pube. Oddio era nuda. Solo al pensiero la mia patatina ebbe un sussulto e mi sentii umida. Era la prima volta che avevo queste emozioni. Aveva il pube pronunciato e due grandi labbra gonfie di desiderio. Misi il mio dito nella fessura e cominciai  un lento movimento. Gli sfioravo il clitoride che sentii indurirsi sotto le mie dita che lo accarezzavano e ogni volta il suo bacino lo sentivo sussultare. Misi la mia mano sinistra sotto la gonna ,mi spostai le mutandine e cominciai a menarmela. Suor Angela mi aveva stretto la mano nelle sue cosce e me la trovai bagnata di umori. La sentii tremare tutta, la sua mano premette con forza sulla mia che aveva le dita dentro la sua fica……..aveva goduto….. ero riuscita a farla godere. Ero contenta.  Ritrassi le dita gocciolanti e guardandola negli occhi me le misi in bocca e le succhiai………..sentii il suo sapore mentre affondavo le dita dell’altra mano nella mia fichetta…….lei mi guardò e non disse nulla….solo vidi che le tremava un po’ il labbro che si continuava a mordere nervosamente.

Avevo la vista che mi si annebbiava. Stavo per godere anch’io. Sentii la mano di suor Angela sotto la mia gonna ,mi spostò le mutandine e trovato il mio clitoride lo massaggiò, lo pizzicò, avrei voluto che me lo succhiasse Stavo per godere. Presi la mia mano e la misi sopra alla sua e la strofinai fortemente. Venni con impeto. Sussultai. Le gambe erano molli il fiato mi mancava. Avevo avuto un orgasmo,il mio primo e vero orgasmo fatto non da me ma da un’altra persona. E io per la prima volta avevo immerso le dita in una figa che non era la mia. Il film stava finendo . Ci ricomponemmo. Le luci si accesero. Suor Angela fece finta di nulla. Quando mi passò davanti mi disse ” sei stata una birichina,grazie” . Non risposi ma ne ero felice. Ritornai a casa con il cuore che cantava di gioia.   

 

DON LINO

Questo fatto segnò la mia vita sessuale per sempre. Anche 50 anni si facevano certe cose e vi dico che era più eccitante di ora, perchè quello che succedeva era più nascosto e segreto. C’era sempre la paura,il timore che si sapesse in giro ed è forse per questo che le cose riuscivano meglio.

Dopo l’incontro avuto al cinema per due settimane non andai all’oratorio. Avevo vergogna e paura ad incontrare suor Angela. Mi masturbavo continuamente e mia mamma si era preoccupata vedendomi certe occhiaie!!

Continuavo a spiare i miei quando capivo che stavano facendo sesso e mi facevo sempre un ditalino mentre li spiavo, ma pensavo sempre a suor Angela e il suo ricordo era fortissimo. Ad un certo punto non resistetti più, mi feci forza e ritornai all’oratorio. Don  Lino il parroco quando mi vide mi domandò se ero stata male, perché mi trovò molto sciupata. Lo rassicurai inventando la balla dicendogli  che avevo preso l’influenza e domandai di suor Angela. Rispose “La puoi trovare in canonica, è insieme a mia mamma”.

 La mamma di don Lino era anziana, oltre i 70 mi sembra di ricordare. Da quando suo marito era morto, si era stabilita lì in canonica per aiutare e stare assieme al suo unico figlio. In canonica oltre al parroco e a sua madre vivevano sia suor Angela che altre due suore…suor Maria e suor Chiara, piuttosto anziane anche loro, una di 68anni e  l’altra di 71. Erano le classiche suorine che sembrano non invecchiare mai…..sembrano  sempre anziane dalla prima volta che le vedi.  Mi avvicinai alla canonica, bussai e mi aprì la mamma del parroco. Chiesi di suor Angela e mi disse che era nella sua stanza con suor Chiara e che sarebbe andata a chiamarla.

Il cuore mi batteva forte quando la vidi….. mi sembrava un’angelo. Mi sorrise e anche lei mi domandò come mai per tanto tempo non ero andata in oratorio. Gli dissi che non stavo bene e che era da poco che mi ero ripresa dall’influenza.  Mi domandò se c’era qualche cosa che non andava e io gli dissi che volevo parlagli di una cosa importante…..”forse per quello che è capitato al cinema?” mi disse così a bruciapelo. Feci di si con la testa. Mi prese le mani e mi guardò negli occhi. “Pentita?….” mi disse…”no” …risposi…”anzi….è che continuo a pensarci e sono sempre eccitata”. Mi alzò la testa che avevo abbassato  e mi baciò sulla bocca. “Schiocchina….”mi disse, “ Sei stata una bella biricchina,ma guarda che anch’io ci penso e sai quante volte me la sono toccata nel ricordare?….”non riuscivo a credere alle mie orecchie per quello che mi stava dicendo.

Mi attirò a se dicendomi “Ora sono impegnata . Vieni stasera alle 20.00 che ne parliamo un pò.”   Mi toccò le tettine con le dita,io gli spinsi il mio bacino contro il suo come per chiavarla. La figa mi pulsava maledettamente. In corridoio apparve suor Chiara.   “Scusatemi….non volevo disturbare…” disse e sorridendomi se ne andò. Mi congedai da suor Angela con la promessa che sarei andata la sera a trovarla. Tornata a casa dissi a mamma che avevamo un incontro di preghiera in oratorio e che suor Angela mi aveva invitato a partecipare e lei naturalmente mi autorizzò ad andare.

                C’era buio per strada quando uscii. Indossavo una camicetta sul rosa e una gonna nera sin sotto alle ginocchia con tanti bottoncini sul davanti. Sotto non misi nulla, né il reggiseno nè le mie piccole mutandine. Era la prima volta che uscivo così e questo sarebbe stato il mio segreto per tutta la vita. Uscire per strada nuda . Mi eccitavo mentre camminavo. Mi piaceva sentirmi così e lo avrei fatto per tutta la vita….lo faccio anche ora e mi eccita ancora, soprattutto quando vado in chiesa….

               Arrivata alla canonica  suonai e la mamma di don Lino (già messa al corrente da Suor Angela che sarei arrivata) mi venne ad aprire. Mi fece accomodare in salone dove trovai sia don Lino che suor Angela  e suor Chiara, che mi invitarono a bere la camomilla che avevano preparato. Don Lino era seduto su un divano a due posti mentre sul divano grande mi fecero accomodare tra suor Angela e suor Chiara. Ero sbigottita nel trovare anche loro e anche infastidita. Volevo stare sola con suor Angela invece…. La mamma di don Lino ci servì la camomilla. La bevemmo tutti quanti assieme. Poi sia suor Chiara ,sia don Lino che sua madre se ne andarono. Rimanemmo sole finalmente… Abbracciai suor Angela e ci baciammo sulla bocca. Sentivo la sua lingua frugare la mia. Me la succhiava ,mi passava la sua saliva. Mi prese per mano e mi portò nella sua stanza.” Giurami….”mi disse “..che quello che faremo ora rimarrá un nostro segreto”.  

La vedevo titubante perchè ero ancora minorenne e si sa che poi se le cose si vengono a sapere che casino può succedere. Lo giurai, glielo promisi……. Nella stanza non c’era  gran che  di speciale. Un letto,  un armadio con uno specchio grande, un inginocchiatoio, dei quadri sulle pareti e una panchina bella alta. Mi fece entrare e sentii  un odore di buono e di incenso. Chiuse la porta e io imbambolata rimasi in mezzo alla stanza. Suor Angela andò verso l’armadio e mi diede un suo abito da indossare. Mi spogliai e indossai la tonaca. ..”Sei proprio una biricchina….nuda sotto….  e anche già bagnata” disse  toccandomi la fichettina……  Indossai la tonaca…. mi piaceva quel tessuto ruvido.  Mi guardai allo specchio. Ero proprio una bella suorina e quel vestito non so perché mi eccitava parecchio. Uscimmo dalla stanza e andammo nuovamente nel salone, dove erano ritornati sia don Lino che suor Chiara e sua mamma anch’essa vestita da suora. Sul divano grande si misero don Lino e ai suoi lati sua mamma e suor Chiara, mentre io e suor Angela ci sedemmo sul divanetto. Il don intonò il rosario e cominciammo a pregare.. Suor Angela aveva alzato la tonaca fin sopra alle ginocchia cosi pure le altre due. La alzai anch’io. Ad ogni mistero del rosario ci alzavamo la tonaca sempre di più. Ero terrorizzata perchè sotto ero nuda e se continuavamo cosi certamente mi sarei ritrovata con la mia fighetta alla mercè della vista di tutti. Don Lino sembrava assorto nella sua preghiera, ma  ad ogni mistero si slacciava un bottone della veste talare.  Ormai di fronte a me e a suor Angela si svolgeva uno spettacolo da brividi…….

Suor Chiara aveva aperto per bene le sue gambe e intravedevo la sua vulva scura affamata. Anche la mamma del don era con la tonaca alzata al massimo…. Non si toccavano, ma entrambe senza biancheria avevano messo in mostra le loro intimità. Sentivo il calore invadere il mio corpo. Suor Angela mi sollevò la tonaca sino alla vita e mi fece aprire le gambe. Tutti potevano ammirare la mia passerina.. Volevo toccarmi ma suor Angela me lo impedì. Mi  veniva naturale alzare il bacino per offrirla a loro. Intanto dalla talare di don Lino fece capolino la testa del suo fratellino…… come era bello…più grosso del cazzo di mio padre o forse era solo un effetto ottico, perché questo lo potevo vedere da molto vicino……ma non era ancora fuori del tutto.

              Suor Angela mi disse ” Convinta Valentina a continuare?…..se non te la senti alzati e vai via, altrimenti se rimani ti preghiamo che tutto rimanga tra di noi.”  Volevo scappare ma la mia libidine, la mia curiosità, la mia ingenuitá di quindicenne mi fece rimanere…….
                  Guardavo suor Angela. Gli chiesi se potevo toccarmi…mi disse di no. Anche lei aveva alzato la sua tonaca e aveva offerto la sua figa alla vista di tutti…..”Guarda” …mi disse.. Vidi suor Chiara slacciare la talare di don Lino. Quello che mi si presentò fu un cazzo bellissimo,il primo cazzo della mia vita che vedevo da così vicino. Ero incuriosita,volevo sapere,imparare……..la mamma di don Lino si alzò dal divano,si tolse la tonaca e si posizionò proprio davanti al suo figliolo. Don Lino non diceva mai nulla,continuava a dire le sue litanie sottovoce per poi alzare il tono per dire….

“Grazie per la figa di mamma Signore….”e le altre compresa me rispondemmo…”grazie……”

 “Grazie per la figa di suor Chiara Signore….”  “Grazie…..

”Grazie per la figa di suor Angela Signore….” “ Grazie”

“Grazie per la fighetta di Valentina  Signore…..”Grazie…”

“Grazie che mi fai scopare mia mamma Signore….” ” Grazie… “

                Quella preghiera blasfema e sacrilega mi eccitava sempre di più….non sapevo cosa dovesse succedere quando suor Angela si alzò e aiutata da suor Chiara si avvicinò a don Lino. Lo spogliarono della veste talare e lo fecero rimanere nudo. Aveva aperto le gambe e offriva il suo cazzo a noi donne. Suor Angela si abbassò con la bocca su quel magnifico cazzo e lo baciò. Poi suor Chiara fece altrettanto e poi toccò a me . Per me era la prima volta e non sapevo cosa fare. Suor Angela mi disse di aprire la bocca vicino al cazzo di don Lino e di stare ferma. Avevo il cazzo vicino alla mia bocca e le due suore lo presero in mano e me lo misero dentro e fu una sensazione stranissima……quel pezzo di carne dura in bocca e che aveva un vago sapore strano…..forte e acre…. Lo facevano entrare e poi uscire lentamente come se fosse un rito di preghiera. Lo fecero per un paio si volte ,poi mi allontanarono e mi dissero di spogliarmi rimanendo solo con il velo… Anche le due suore si spogliarono ed anche loro rimasero solo con il velo in testa…..e intanto lui continuava quella specie di rosario

“Grazie Signore che mi fai scopare mamma…..” “Grazie…..”

poi le donne dissero…

“Ti ringraziamo Signore per questo magnifico cazzo. Ti offriamo le nostre fighe…” e poi suor Angela mi fece cenno di avvicinarmi. Eravamo tutte e quattro davanti a don Lino. Suor Angela mi sussurrò di fare quello che facevano loro. Si allargarono le gambe e cominciarono a masturbarsi. Finalmente riuscivo a toccare la mia passerina…..non resistevo più…

 Vedevo le dita delle suore entrare ed uscire dalle loro intimità….poi la mamma di don Lino allargandosi le gambe e aiutata dalle suore si impalò sul cazzo di suo figlio. Era la prima volta che vedevo da vicino un cazzo entrare in figa. La mamma alzava il bacino e poi si lasciava cadere sopra…..

“Dai bambino mio…  chiava la tua mamma….guarda le tue suore che magnifiche fighe hanno….”

“Rigraziamo il Signore ,mamma, che ci da tutto questo……” ripeteva lui come invasato.

Poi suor Angela mi si pose dietro ,mi ordinò di aprire le gambe e con le mani di tenere aperta la mia fighetta. Ero una brava scolara e ubbidii. Allargai le grandi labbra. Mi venne sotto suor Chiara e cominciò a leccarmela. Era la prima volta che una persona me la leccava. Mi sentivo mancare dall’emozione. Sulla schiena sentivo le tette di suor Angela,i suoi capezzoli duri ….la mamma si tolse dal cazzo di don Lino e cominciò a menarglielo. Lo scappellava sino in fondo per poi risalire verso l’alto per poi ridiscendere…..suor Chiara mi  domandò se ero vergine…..risposi di …si…come se questo fosse il mio peccato. Suor Chiara mi aveva lavorato bene con la lingua. Stavo per venire. Si accorse e mi lasciò. Volevo venire,volevo smanettarmi ma suor Angela me lo impedì….la mamma di don Lino mentre lo stava segando gli disse “….Guarda Lino….Guarda le tue puttanelle”. Don Lino disse a suor Angela “…..cominciate a farlo…” non riuscivo a capire che cosa dovevano fare. Suor Angela andò in un armadio e ritornò con un lungo cero lavorato alle due estremità a forma di cappella. Era bello grosso,era uno di quei ceri che si usano in chiesa,non le candele,ma proprio quei ceri grossi. Le due suore si sedettero sul divano,una di fronte all’altra,misero le due estremità del cero sulle loro fighe e tenendosi per mano,prima una poi l’altra si spinsero il cero in figa. I loro bacini andavano in sincronia. Prima spingeva una e poi spingeva l’altra. Non sapevo che si poteva godere così anche fra donne.

Don Lino mi rivolse la parola….”Ti piace Valentina?…guarda come si chiavano…guarda le loro fighe come si aprono …vieni vicino a me e menami il cazzo con mia mamma”.  Mi sedetti al suo fianco. Sua madre mi prese la mano e la portò sul cazzo di suo figlio e cominciai con il suo aiuto a menarlo. Anche questo era la prima volta che lo facevo. Sentii le dita di don Lino sulla mia fighetta. Cominciò a masturbarmi. Guardavo eccitata le due suore spingersi sempre più veloce il cero nelle loro fighe.  Ero travolta dalla libidine….non avevo mai nemmeno immaginato una cosa del genere…..vi ricordo che eravamo negli anni 60……le donne non si vedevano nude nemmeno al cinema…tutto questo era inimmaginabile per me.

Suor Angela disse….”Don Lino siamo pronte a venire……” e lui “Mamma apri la tua bocca sopra il cazzo e tu Valentina continua a menarmelo. …dai Valentina più veloce che sborro in bocca a mamma….”

Suor Chiara cominciò ad ansimare….”Stiamo venendo don…stiamo venendo…..” “Dai mamma…dai mamma che godo”.  D’un tratto dalla punta del cazzo fuoriuscirono degli schizzi bianchi filamentosi….vidi il suo sperma entrare nella bocca di sua mamma ,mentre le due suore esauste si lasciarono per le mani e rimasero ansimanti sul divano. Don Lino non si muoveva. Sua madre mi fece cenno di alzarmi in piedi, poi ci mettemmo in mezzo al salone, mi fece aprire le gambe e mise la gamba tra le mie in modo che le nostre fighe venissero a contatto. Avevamo la figa una attaccata all’altra. Cominciò con il bacino a strusciarsi contro il miosesso. Mi baciò sulla bocca e mi passò un pò di sperma di suo figlio. Aveva un  sapore  acre ma buono. Sentii le mie gambe avvolte dal fuoco. La mia figa pronta a scoppiare. Stavo venendo. La mamma mi abbracciò forte,prese in bocca un capezzolo e me lo morsicò lievemente….”Signora io vengo” dissi…..”Anch’io tesoro…. dai più forte …più forte….spingi spingi piccola mia….” rispose lei…….la vista mi si annebbiò…le gambe divennero molli. Dovetti sedermi sul divano per non cadere e venni….venni con un orgasmo travolgente, mentre la mamma di Don Lino continuava tormentarmi la figa e mi fece venire un’altra volta e poi forse di nuovo…..per poco non svenni, ma solo dopo un po’ mi resi conto che le tre donne infoiate come non mai non avevano ancora goduto…….Ero partita…mi sentiva una porca pronta a tutto….ormai non avevo più limiti….

Feci sedere le tre donne sul divano grande, la mamma di don Lino in mezzo, e mi inginocchiai davanti a loro….le due suore avevano smesso di trastullarsi col cero a due cappelle e lo loro fighe ormai allargate anelavano qualcosa che le facesse venire, infatti se la menavano furiosamente cacciandosi dentro quasi tutta la mano………stessa cosa che faceva la mamma del prete……avevo tre fiche davanti agli occhi…vicino a tutte e tre e all’improvviso cominciai a leccarle, prima una e poi l’altra….la lingua mi scivolava nei loro umori…erano fradice tutte e tre……io avevo ancora la bocca sporca di sborra e mi pulivo la lingua su quei tre clitoridi che succhiavo avidamente.

Mi concentrai con la bocca sulla fica centrale che era della mamma, mentre infilavo le dita nella fiche di Suor Chiara e suor Angela che erano ai lati. Le dita mi sparirono dentro fino in fondo……prima due, poi tre, poi quattro…….io mi sentivo come dentro ad un buco viscido e caldo e spingevo spingevo, e non finivo di leccare quell’altra che continuava a riempirmi la bocca di umori che mi gocciolavano dalle labbra, sul mento, mescolati alla mia saliva. Evidentemente il grosso cero aveva fatto un buon lavoro……non seppi mai come, ma ad un certo punto mi ritrovai le mie mani dentro quelle fighe fino al polso……che sensazione piacevole………loro si masturbavano il clitoride violentemente mentre la mia mano era completamente dentro alle loro vagine e la mia lingua affondava assieme al naso dentro la mamma di don Lino………. Rapidamente le feci venire tutte e tre tra grandi sussulti  e spasimi e rantoli di piacere e poi si accasciarono sul divano una sull’altra, mentre io, con la lingua impastata dalla sborra di prima e dagli umori della figa, estraevo le mani dalle suore……mani  che mi gocciolavano di un liquido trasparente denso e viscido che non potei fare a meno di leccare……..

 Per qualche minuto nessuno parlò poi don Lino disse…

“Ringraziamo il Signore che ci ha donato tutto questo”….”grazie Signore”.

Era quasi mezzanotte quando rientrai in casa. Mamma era ancora alzata….

“Allora Valentina…avete pregato? …..”

“Si mamma…..è stata una preghiera intensa……mi ha risanato il corpo e anche lo spirito…..”

“Brava la mia piccola….comportati sempre così…..”
“Certo mammina certo, stai tranquilla….sono estremamente credente”.    

 

PADRE MICHELE

Con don Lino e le suore ci incontravamo almeno una volta al mese. Volevo anch’io provare a giocare con il cero ma sia don Lino che le suore mi proibirono assolutamente di provarci. Ero giovane e per ora non me lo avrebbero permesso. Dovevo accontentarmi di masturbare suor Angela e le altre ma soprattutto imparai bene a succhiare il cazzo di don Lino. Era contento di me. Io tenevo il mio segreto. Mamma mi lasciava andare anche alla sera per gli incontri di  ” preghiera “…..

Un pomeriggio suor Angela mi disse che  sabato verso le 15 assieme a don Lino suor Chiara e sua mamma sarebbero andati tutti quanti a trovare delle consorelle in un convento vicino dato che delle novizie  prendevano i voti per diventare pienamente suore e di domandare a mamma il permesso di lasciarmi andare con loro…….saremmo arrivati verso sera dopo la cerimonia liturgica.  Mamma non ebbe nessun motivo per non lasciarmi andare,anzi ne fu felice. Mi presentai il sabato pomeriggio verso le tre.

Mi fecero indossare la tonaca rimanendo assolutamente nuda sotto. Salimmo in macchina e partimmo. Alla guida c’era don Lino vestito con la sua veste talare, a fianco sua madre e dietro suor Angela, io e suor Chiara. Ero in mezzo alle mie suore e mi sentivo al  sicuro con loro. Prendemmo l’autostrada. Sui finestrini laterali posteriori avevano applicato delle tendine che tirarono di modo che chi ci sorpassava di fianco non potesse vedere noi che stavamo dietro.
Credo che fosse passato una mezz’oretta dalla partenza quando suor Angela e suor Chiara mi sollevarono la tonaca e mi misero le gambe sulle loro ginocchia….in quella posizione eroi oscenamente aperta. La mamma di don Lino si era girata verso di noi e mi guardava la figa e vidi una sua mano intrufolarsi sotto la tonaca di suo figlio. Certamente lo stava masturbando.. .suor Angela disse a don Lino che ero bagnata….. “Masturbatela” … disse lui. Le due sorelle cominciarono a titillarmi la figa….. quanto mi piacevano quelle mani sulla mia intimità. Poi suor Angela mi introdusse un dito poi due, senza entrare più di tanto per non farmi male. Mi piaceva anche quell’andirivieni dentro di me. Mi stavo bagnando copiosamente quando all’improvviso cessarono la loro manipolazione. Mi abbassarono la tonaca e si ricomposero . Stavamo uscendo dall’autostrada e tra cinque minuti saremmo arrivati al convento.

Ci aprì la suora portinaia per farci entrare e ci dirigemmo verso la chiesetta . Arrivammo che la funzione religiosa era appena cominciata. In mezzo alla chiesa c’erano quattro suore vestite di bianco. Sull’altare il vescovo con i paramenti sacri e nei banchi altre suore con i genitori delle future spose di Cristo….. La chiesetta era piccola così noi ci trovammo in fondo  in un angolino sulla nostra destra. Davanti a me c’era don Lino,al suo fianco sua mamma e dietro a loro ci mettemmo noi. Non ci stava proprio più nessuno, ma subito dopo di noi entrarono due frati che facendoci stringere un po’, si misero dietro di noi. Erano sui 65 anni  con capelli e barbetta bianca. Mi voltai e mi sorrisero. Dietro di loro c’era il muro. Eravamo proprio attaccati uno con l’altro.

La navata centrale era bella illuminata così come l’altare pieno di fiori. Dove eravamo noi la luce era fioca. Il vescovo continuava la funzione. Tutti pregavano e si cantavano le orazioni. Inconsapevolmente misi le braccia dietro la schiena e sentii il contatto delle mie mani col saio di uno dei frati. Rimasi ferma e  immobile. Passarono forse due minuti e sentii una pressione di un corpo. Forse era una mia impressione , ma subito dopo il fatto si ripetè.  Sentivo sotto le dita il tessuto del saio e cominciai a muoverle……mi eccitavo e premevo su quel la ruvida stoffa quando sentii una cosa  che ogni tanto pulsava e diventava sempre più dura. A forza di menare il cazzo di don Lino ne  conoscevo la forma . Con la mano cominciai ad andare su e giù. Sentivo quell’asta sempre più dura e lunga . Doveva essere un bell’esemplare. Mamma mia come era duro!!!! Guardai suor Angela alla mia destra e poi suor Chiara alla mia sinistra. Anche loro avevano messo le mani dietro. Il frate che avevo dietro di me  si faceva sempre più pressante. Sentivo le sue cosce. Il suo cazzo era diventato enorme. Mi sentii sollevare la tonaca dal di dietro . Lui si era alzato il saio e riuscii a infilare la mani sotto. Ero elettrizzata. Sentivo un cazzo favoloso tra le mie mani. Gli stuzzicai la cappella….ebbe un sussulto…. poi lo sentii premere tra le mie natiche. Lo abbassò un pochino e lo racchiusi tra le mie cosce. Sentivo quell’asta vicino alla figa.. Ormai tutto il suo bacino era appiccicato al mio culo. Cominciò un andirivieni impercettibile. Mi ero bagnata tutta. Peccato che la cerimonia stava per finire. Lo sfilò dalle mie chiappe e ci ricomponemmo subito. La cerimonia era finita e dovevamo uscire dalla chiesetta.

Quando fummo fuori manco a farlo apposta don Lino salutò con calore uno dei frati che si erano messi dietro a noi in chiesa. Era un suo professore di seminario. Ci invitò tutti quanti in una stanzetta al piano superiore per bere un caffè assieme… Era una stanzetta non tanto grande ma accogliente. C era un divano grande delle sedie e due poltrone. Sul divano  grande ci sedemmo noi 4 suore. Su una poltrona don Lino e vicino a lui padre Giacomo . Su una  sedia si sistemò padre Michele. Padre Michele era quello che mi si era messo dietro in chiesa e di cui io avevo tastato il cazzo. Don Lino e padre Giacomo stavano parlando degli anni passati in seminario mentre noi parlavamo di cose dell’oratorio. Tutti loro si conoscevano già dal momento che non era la prima volta che si trovavano a  ….pregare…. L ‘ unica nuova  che non conosceva i padri ero io . Alzai lo sguardo e incontrai quello di padre Michele che mi stava fissando con interesse… Arrivò una suora con un grande vassoio. C’era un bricco di caffè e dei biscotti farciti. Li depose sul tavolo e se ne andò. Suor Angela si alzò dal divano e andò a chiudere a chiave la porta. Ritornò e si sedette alzando la tonaca sopra le gambe. Noi la imitammo e cosi fecero anche i due frati ,mentre don Lino si slacciò un paio di bottoni della sua talare….
                 Padre Michele ad alta voce rivolto a don Lino disse….”ma lo sapete che avete una bella birichina e una brava troietta?….lo sapete che cosa mi ha fatto in chiesa durante la funzione?”  Tutti guardarono verso la mia parte. Ero sbiancata in volto per poi diventare rossa come un peperone. Don Lino mi disse di alzarmi e di mettermi in mezzo alla stanza. Ero in piedi con la testa bassa dalla vergogna…..”cosa hai fatto dicosì osceno Valentina?” mi chiese suor Angela ….risposi….”ho toccato il cazzo di padre Michele”…… “oooohhh”….fu un coro unanime….suor Angela mi disse…facci vedere come hai fatto!!…. Padre Michele mi si posizionò dietro e tutti ci vennero vicino e osservarono i miei movimenti. Ero con le mani in preghiera e ad un certo punto le mie braccia andarono dietro la schiena. Sentii sotto i miei polpastrelli la stoffa del saio di padre Michele e la cappella che pulsava. Premetti con sicurezza sulla cappella e con le dita la stuzzicai e scesi  lentamente per tutta l’asta per poi risalire. Mi sembrava lunghissimo e grosso. Nessuno parlava. Don Lino cominciò a ringraziare il Signore….”grazie Signore di averci dato la Valentina”….”grazie” risposero…..”grazie signore di avere qui con noi padre Michele……grazie Signore per le fighe delle mie suore……grazie Signore che ci fai tirare il cazzo……grazie Signore per la figa di mia mamma…. “

Intanto padre Michele si era alzato leggermente il saio ed io mi intrufolai sotto e presi a maneggiate l’asta. La mia tonaca si alzò da dietro e sentii il cazzo di Padre Michele in mezzo alle mie gambe. Chiusi le gambe e me li imprigionai. Dal di fuori nessuno poteva sospettare nulla. Sia il saio che la mia tonaca nascondevano la visuale. Il bacino di padre Michele era incollato al mio culo e cominciò un avanti indietro fatto molto lentamente. Suor Angela mi sollevò la tonaca sul davanti. Tutti guardarono in mezzo alle mie cosce. La cappella di Padre Michele spuntava rigogliosa. La mamma di don Lino mi si posizionò in mezzo alle gambe e me le aprì leggermente . Baciava la cappella di padre Michele e contemporaneamente mi leccava la figa. Mi venivano i brividi. Sentivo il bacino del frate darmi dei colpi sul culo come se mi stesse chiavando.  Don Lino disse a suor Angela di denudarmi lasciandomi addosso solo il velo. Poi disse a tutti gli altri di sedersi ai loro posti. Solo padre Michele rimase in piedi….. “Ora la nostra biricchina ci farà godere con la bocca”…. disse don Lino e mi fece infilare sotto il saio di padre Michele. Nessuno vedeva quello che facevo sotto. Ero coperta completamente dal saio. Mi trovai un cazzo bellissimo. Avevo un desiderio agognato di succhiarlo. Lavorai con la lingua il contorno della cappella. Poi lo ingoiai e lo insalivai. Scesi con la lingua per tutto il membro e mi ritrovai due grosse palle. Ne presi in bocca una e poi passai all’altra. Risalii con la lingua e con un colpo me lo ingoiai. Mamma mia come mi piaceva. Intanto che lo ingoiavo gli avevo messo un dito nel buchetto. Era largo. Si capiva che non era vergine. Chissà che bello vederlo inculare!!! non avevo mai visto due uomini incularsi tra di loro.

 Il Signore esaudì le mie preghiere . Padre Giacomo denudò padre Michele. Alzai lo sguardo…. Padre Giacomo nudo anche lui strofinava il cazzo sul culo di padre Michele. Erano anzianotti,ma quanta libidine trasmettevano i loro corpi.!!! Le mie suore erano nude anche loro. Suor Chiara era in mezzo alle gambe di suor Angela. La leccava con avidità . La mamma di don Lino si era messa con la figa verso di me e si introduceva il cazzo del suo figliolo. Si alzava e si abbassava freneticamente mentre suo figlio gli stringeva le tette….”Guarda figliolo la nostra piccolina come lavora il cazzo di padre Michele….” padre Michele aveva messo le mani in adorazione e stava pregando il Signore ad alta voce….

“O Signore fammi avere un cazzo in culo…..fammelo avere …ti prego….”padre Giacomo gli stava insalivando l’ano. Posizionò la cappella sullo sfintere di padre Michele e adagio cominciò a penetrarlo. “….oddio che bello ….è stupendo sentirmelo dentro….e tu Valentina tieni spalancata la bocca che voglio chiavartela. Tenni aperta la bocca” e lui cominciò a chiavarmi. Ogni colpo che padre Giacomo gli faceva nel culo ,lui lo faceva a me. Sentivo la sua cappella diventare più grossa e più dura. Era sul punto di sborrare. Padre Giacomo disse che era pronto a riempirlo. …”aspetta un minuto che sono pronto anch’io”…disse padre Michele…..”tieni aperta bene la bocca Valentina che ti do tutta la mia crema…..dai Giacomo, dai  che sto venendo…. “. Padre Giacomo aumentò i colpi…”vengo padre Michele vengo..” e vennero contemporaneamente, padre Giacomo nel culo di padre Michele, mentre lui si scaricò dentro di me. Mamma santissima quanta roba mi diede. Quasi mi ingozzai!!! Contemporaneamente anche don Lino sborrò in figa di sua mamma. Mancavamo noi suore….(tale mi ritenevo). I tre padri si sedettero sul divano e ci dissero di metterci davanti a loro e di masturbarci. Ci posizionammo tutte quante in fila. ….”dai sorelle” ci disse padre Michele …”fateci vedere come ve la menate….”.
                 Io aprii le gambe e mi introdussi due dita. Mi piaceva essere guardata da loro. Guardavo i loro cazzi mosci ma sempre belli. Don Lino rivolto a sua mamma le disse….”dai mamma fai vedere a tutti come gode la mamma di un don…..” “si figlio mio…..guarda tua mamma come la mena in tuo onore. Guarda  il tuo sperma che cola assieme ai miei umori. …dimmi che sono una porca….dimmi che ti piace la mia figa…..vengo…guardatemi ….sto sborrando…”…non resistetti…mi tuffai in mezzo alle sue gambe per ricevere il suo orgasmo . Venne come un uomo. Non abbondante come un maschio, ma i suoi umori mi schizzarono in bocca. Mi misi vicino a suor Angela. …”fammi toccare le tue tettine Valentina…..dai che mi fanno venire”. Sentii la sua mano sopra un mio seno e trovato un capezzolo me lo tirò. Mi fece un pò male, ma mi creò una scossa per tutto il corpo. Le sue dita aumentavano di intensità il movimento….”godo Valentina…godo …guarda la tua suor Angela come gode per te…” Come prima mi tuffai in mezzo alle sue gambe  per leccare i suoi umori.  Suor Chiara ,quando mi alzai,mi aprì le gambe per introdurre la sua coscia a contatto con la mia figa. Ci strusciammo le fighe assieme. Ci baciammo in bocca….”dai piccolina facci vedere come godi”. Padre Michele era vicino a noi e incitava suor Chiara….”dai sorella chiavala questa biricchina….” Suor Chiara aumentò il suo fregamento della sua figa e contemporaneamente mi  dava dei colpi come per chiavarmi. Venimmo assieme pregando la Madonna. Ci fu un momento di calma. Padre Michele ci diede dei fazzolettini umidi per rinfrescarci le fighe e il corpo e delle salviette bianche per asciugarci. Mettemmo le nostre tonache e loro i sai. Ci salutammo con cordialità e ci baciammo. Padre Michele mi prese il viso tra le mani e mi disse…..”brava la mia biricchina….quando vorrai essere sverginata vieni da noi e ti faremo donna….” e poi uscimmo dal convento. In macchina mi addormentai. Arrivammo che era mezzanotte passata. Mamma a casa era in piedi e mi aspettava. Mi disse….”non è che mi diventi suora vero?…”. “no” risposi, anche se  mi sarebbe piaciuto farlo.. Andai a letto e mi addormentai profondamente.

 

LA PERDITA DELLA VERGINITA’

Ormai avevo compiuto i 16 anni…… 50 anni fa a quell’età ci credevano ancora bambine ,ma io sotto nella mia micetta ogni giorno che passava avvertivo il fuoco dentro divampare sempre di più. Volevo sentire e provare che cosa significava un cazzo in figa. In paese e in famiglia avevano l’idea,dato che frequentavo don Lino ,le suore e la messa ( come faccio ora ), che fossi una ragazza pudica,in poche parole una santarellina. Don Lino e le mie suore ora erano sicure del mio silenzio e per questo facevamo cose un poco più spinte.  Alla domenica ogni tanto mi vestivano da suora e tutti nudi sotto ,andavamo per qualche santuario e ci confessavamo da qualche frate . Mi avevano insegnato come capire un uomo quando si eccitava. Se vedevo che insisteva su particolari allora andavo oltre. Prima entravano suor Angela e suor Chiara e quando uscivano dal confessionale se mi facevano l’occhiolino potevo andare sul sicuro. Allora entravo io e mi confessavo liberamente. Raccontavo delle mie masturbazioni e del piacere che sentivo nel succhiare un cazzo o una figa. Poi a bruciapelo chiedevo:” vuole che me la meni e glielo succhi?” ……. rimanevano senza parole. Allora mi alzavo la tonaca e gliela facevo vedere. Poi con le mani gli alzavo il saio o slacciavo i bottoni della talare andando alla ricerca del cazzo……

 Era sempre una sorpresa….. potevo trovare  cazzi bellissimi sotto quelle vesti ma anche insignificanti, per fortuna che la maggior parte mi riempivano la bocca. Quando avevo finito se era possibile poi  scambiavo il nettare nelle mia bocche con le altre sorelle. Ormai ero decisa al grande salto. La mamma di don Lino e suor Angela e Chiara erano piene di consigli e mi dicevano sempre di stare rilassata quando me lo avrebbero messo dentro. Loro mi avrebbero aiutato e sostenuto. E poi avevo il desiderio di provare anch’io i ceri in figa!!!finalmente avrei scopato una suora. Solo questo pensiero mi mandava fuori di testa. Essere di fronte a suor Angela e tenendoci per le mani spingerle il cero in figa……. un colpo di bacino io poi un colpo di bacino lei……..che delizia sarebbe stato…..

 Venne il giorno fatidico. Mi ricordo che era il mese di maggio. Dissi a mamma che domenica pomeriggio con don Lino e le mie suore saremmo andati al convento di sant’……..per un incontro di preghiera. Senza obiezioni mi lasciarono andare. Andammo al convento di padre Michele e di padre Giacomo. I due frati ci accolsero con gioia. Ci accompagnarono attraverso un lungo corridoio per arrivare ad un portone con un cartello ben un vista ….riservato….. C’era un fraticello piccoletto ma carino, forse sui 50 anni. Che indossava il suo saio marrone. Aprì con le chiavi che teneva lui e mentre gli passavamo davanti per entrare si alzò il saio mettendo in mostra un cazzo fuori del comune. Grosso….duro…con una cappella violacea . Cominciò a menarselo. Bellissimo. Dentro troneggiava un  grande tavolo imbottito con un materasso bello grande e con attorno poltrone rigorosamente bianche.

Entrammo tutti dentro quando il fraticello di prima si fermò sulla porta e la chiuse alle sue spalle  dando due mandate di serratura. Lo guardai….era coperto dal suo saio,ma in mezzo alle gambe era si vedeva che Il suo bel cazzo era ancora in tiro. Padre Michele mi si avvicinò…. mi disse di baciarlo. Succhiavo la sua lingua , la sua saliva. Sentivo il suo bacino roteare sul mio ventre. …. “Ciao birichina” mi disse “…..sei pronta?”  Ero eccitatissima.. La mia fighetta pulsava maledettamente.
                 Suor Angela ,Suor Chiara, padre Lino,sua mamma e padre Giacomo si sedettero sulle poltrone attorno al tavolo. Ormai sentivo il cazzo di padre Michele, diventato duro sotto il saio ,comprimere sempre più forte il mio ventre. Gli alzai il saio e cominciai ad accarezzare quella verga. Con le dita gli pizzicavo la cappella , tiravo in giù per scappellarlo bene soppesando le sue palle che erano gonfie e piene. Gli altri si erano spogliati completamente.

Padre Michele mi disse di spogliarmi e di mettermi sul tavolo a gambe aperte. Salii,spalancai le gambe il più possibile per offrire a loro tutta me stessa. Padre Giacomo e don Lino mi tenevano per le caviglie,mentre suor Angela e la mamma di don Lino erano al mio fianco, una sulla destra l’altra alla mia sinistra. La mamma di don Lino si era unta la sua mano con dell’olio di vaselina, e con maestria mi stava stuzzicando il clitoride inserendo poco alla volta le sue dita. Suor Angela mi stuzzicava i capezzoli,facendoli diventare duri duri. Alzai leggermente la testa. Suor Chiara era alle prese con il cazzo di padre Michele. Lo insalivava in continuazione. Era lucidissimo, grande ,maestoso.  La maestrìa della mamma di don Lino mi aveva portato al sesto cielo. Mancava poco al settimo per godere ed esplodere. Il mio bacino cominciò a roteare e spingere verso l’alto per sentire meglio le dita che la mamma di don Lino mi inseriva. Sentivo il desiderio ,la voglia di avere la mia fighetta bella piena. Suor Angela si accorse che mi mancava poco a venire. Quando una donna sta per godere ,io credo che senta pochissimo il dolore. Padre Michele sali sul tavolo. Era il piedi davanti a me con il suo membro lucido e turgido. Si mise in mezzo alle mie gambe ,si inginocchiò in mezzo ,e prese il suo cazzo in mano ,cominciò a picchettarlo sulla mia figa. Lo desideravo,ad ogni battito il mio bacino gli andava incontro per riceverlo. Lo supplicavo di inserirlo ,lo volevo dentro di me. Era in ginocchio tra le mie gambe. La mamma di don Lino unse il suo membro con l’olio di vaselina e lo appoggiò un pezzetto dentro……mi irrigidii… Suor Angela mi titillò più forte il  clito e mi eccitai maggiormente. Vidi che dietro a padre Michele si era posizionato il fraticello. La mamma di don Lino unse con l’olio anche il suo membro e lo sfintere di padre Michele. Lui lo puntò ed entrò facilmente in lui. Non credevo che in un buchetto potesse entrare un cazzo così grosso!!!! Ad ogni colpo che il fraticello dava a padre Michele ,il suo cazzo a sua volta entrava più profondamente un me. Mi piaceva follemente.  Sentii un dolore lancinante per qualche secondo poi, con il tocco sapiente di suor Angela sulla mia figa, scomparve,per lasciare posto ad un calore  che mi avvolgeva tutta. Mi sentivo la figa piena!!!!mi piaceva quella sensazione.

 Ormai il fraticello entrava ed usciva dal culo con continuità. Mi sembrava che il cazzo di padre Michele ad ogni colpo che riceveva in culo diventasse più grosso.. Stavo per venire. Lo dissi ad alta voce….”dai padre ….spingi….spaccami ……sto godendo……”. Sentii freddo e poi un caldo invadermi tutta. Ruotavo il mio bacino su quel palo di carne….”suor Angela …godo…godo…..” padre Michele si tolse da me. Con le ginocchia divaricate mi si avvicinò  al viso. Alzò di più il suo sedere affinchè il fraticello lo penetrasse il più a fondo possibile. La mamma di don Lino mi tenne la bocca spalancata. Padre Michele venne come un fiume in piena. Sentii lo sperma inondarmi. Aveva un sapore dolciastro…. Mandai giù quasi tutto. Riuscii a prendere il cazzo in bocca e succhiare sino all’ultima goccia. Il fraticello dietro di lui si scaricò emanando un grido rauco. Sentivo il corpo di padre Michele su di me. Mi baciò sulla bocca e leccò il suo sperma che mi si era fermato sulle guance e sul collo. Il fraticello si sfilò e scese dal tavolo. Padre Michele anche lui mi lasciò libera dal suo corpo. Vidi padre Giacomo mettersi in mezzo alle mie gambe e con un colpo di reni mi penetrò. Non sentii più nessun dolore, anzi la cosa mi eccitò di nuovo. Gli avvolsi le mie gambe attorno alla sua vita,come avevo visto fare da mamma con papà. Mamma mia come lo sentivo dentro bene!!!!mi dava certi colpi violentissimi. Don Lino gli disse di non venirmi dentro perchè non prendevo nulla ancora per precauzione. …”Sto venendo piccola…..sto venendo troietta…dai muovi il culo che ti inserisco anche le palle”. Padre Giacomo si sfilò. Disse a suor Angela di tenermi di chiudermi le gambe. Mi sborrò sulla figa e sulla pancia. Don Lino si stava facendo sua madre. Sentivo il cic ciac del suo cazzo negli umori della madre. Suor Angela e suor Chiara con le lingue mi leccarono tutta. Assaporavano e gustavano con voluttà il nettare che padre Giacomo aveva disseminato sul mio corpo. Le loro lingue mi davano sicurezza e piacere. A loro non interessava godere. Erano contente che finalmente ero diventata donna e che in futuro avremmo assaporato assieme le nostre penetrazioni.

Erano passate un paio di ore. Quando uscimmo dal convento stava facendo buio. Padre Michele mi abbracciò….”Brava bambina mia….quando vuoi vienici a trovare e faremo cose favolose”. Gli misi una mano sul cazzo ,lo strinsi forte. ….”Sei stato il primo e non mi pento di questo. Mi hai fatto donna e la mia figa sarà sempre a tua disposizione”. Salutai padre Giacomo e avvicinatomi al fraticello gli sussurrai…..”La prossima volta ti voglio in figa….”

 Arrivai a casa sfinita. Feci una doccia veloce e mentre stavo andando a letto passai da mamma e papà a salutarli. Erano sotto le coperte. Mi guardarono e mi dissero….”Valentina, sei una brava bambina. Prega un pò meno perchè hai due occhiaie……tutto bene?…”. “Si mamma…. Abbiamo pregato tantissimo….i frati e le suore sono stati contentissimi di me. Mi hanno invitato ad andare da loro quando ne sento il ….bisogno….. “. Andai in camere mia ridendo tra me e me……..La mia vita vera cominciava adesso….non avrei mai rinunciato a un cazzo o a una fica da ora in poi….la mia vita piena di sesso era cominciata…………

 

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