Skip to main content

Sono una donna fortunata, per molte ragioni.
Ho scoperto il sesso a 12 anni, no non preoccupatevi non sono stata vittima di un pedofilo, ero solo molto curiosa. Cosi io e il mio fidanzatino 14 enne, Paolo, che sarebbe diventato poi mio marito, lo abbiamo fatto. E stata un esperienza fantastica, ma ciò che ci cambiò veramente la vita avvenne qualche mese dopo.

Non avevamo detto a nessuno del nostro rapporto, per paura che i nostri genitori la prendessero male, cosi un pomeriggio ci siamo ritrovati ad una festa di compleanno. Allora il gioco d’obbligo era quello della bottiglia, lo ricordate?
La bottiglia gira nel cerchio formato da persone sedute e quando si ferma la persona indicata dalla bottiglia deve ‘pagare penitenza’. Ovviamente all’epoca si finiva sempre con il baciare qualcuno, i fidanzati evitavano questo gioco, ma noi ufficialmente eravamo liberi quindi’quindi a un certo punto il mio lui si trovo a dover baciare un’altra. Quando li vidi alzarsi in piedi sentii qualcosa dentro, qualcosa di caldo intenso che mi faceva sentire emozionata e debole, non era gelosia, ero eccitata. Mentre li guardavo baciarsi e vedevo le loro lingue muoversi, provavo piacere, cosi tanto che alla fine mi sentii umida in mezzo alle gambe. Ovviamente non fini qui, tocco a me baciare un altro e lo feci cercando di spiare con la coda dell’occhio il mio fidanzato. Non sapevo cosa stesse provando, ma a me piaceva. Baciavo un altro mentre lui mi guardava, sentivo il suo sguardo su di me come una mano che mi carezzava, mi piaceva mi piaceva di brutto.
Pochi minuti dopo questa sconvolgente esperienza Paolo disse: – io devo andare, se vuoi ti accompagno.
-certo. Risposi. Ero preoccupata pensavo che non avesse gradito lo spettacolo. Lasciamo la festa salimmo sulla sua vespa senza dire una parola, ma invece di portarmi a casa andammo dritti nel nostro ‘posto’ ci spogliammo freneticamente a vicenda e’be il resto ve lo potete immaginare.
Era cambiato tutto, avevamo scoperto che ci piaceva vederci tra le braccia di altri/e e quindi continuammo su quella strada. Dal principio andavamo con altre persone da soli e poi ci raccontavamo tutto, ma non era lo stesso. Cosi cominciammo ad uscire in 4, io portavo un amica lui un amico e si finiva a fare sesso da qualche parte, dentro un garage o su di un prato. Sempre uno accanto all’altra per poterci osservare mentre scopavano con altre persone. Poi quando rimanevamo soli facevamo l amore tra noi raccontandoci cosa avevamo provato pochi attimi prima.

Bellissimo.

Mi piaceva cosi tanto fare sesso con estranei e l’amore con il mio fidanzato che a 14 anni mi ritrovai incinta.
Non fate congetture stupide, il padre era il mio amore, non poteva che essere lui ve lo assicuro. Ricordo quei giorni come se fosse oggi, eravamo spaventati non sapevamo cosa fare. Paolo disse che avrebbe lasciato la scuola e si sarebbe messo a lavorare, che voleva prendersi le sue responsabilità e non mi avrebbe mai lasciata, che non ci avrebbe mai lasciati.

Alla fine feci l unica cosa che potevo fare abortii’ma va scherzo, non ci pensavo nemmeno. Riunimmo le nostre famiglie e raccontammo tutto.

Sono fortunata ve l ho detto, la presero abbastanza bene’tra uno svenimento parecchie grida e qualche ceffone ( non a me ovviamente, non si colpiscono le signorine gravide) accettarono il bambino e il nostro amore. Ci sostennero economicamente e moralmente con la promessa, da parte nostra, di non andare a vivere da soli almeno finché non avessimo preso il diploma.
Ci fu un breve periodo di adattamento poi tutto torno alla ‘normalità’, cio&egrave ricominciammo a fare sesso a 4. Più cresceva il pancione più avevo voglia, ero quasi al quinto mese quando Paolo mi propose la mia prima gang band, 3 ragazzi più lui, fu un lungo pomeriggio di fuoco.
Nacque Fabio e per un pò di sesso come piaceva a noi non se ne poté fare. Ma anche quel periodo non duro molto, sono fortunata ricordate? Alla fine le giovani nonne fecero a gara per occuparsi del nipotino, cosi a me e al mio amore rimase un pò più tempo per noi e tornammo subito a fare ciò che ci piaceva di più. Facevamo sesso a 4 e di tanto in tanto il mio amore mi organizzava gang band. Un periodo bellissimo quanto cazzo presi..

L’anno della maturità decisi che avremmo festeggiato il mio diploma con una vacanza, il problema erano i soldi. Paolo si era già diplomato, ma stava facendo ancora praticantato e non lo pagavano, quindi gli chiesi:

-ti va se mi prostituisco? In fondo facciamo sesso con un sacco di sconosciuti, se da qualcuno mi faccio pagare che male ce?

-ok , rispose, ma gli incontri e i soldi li gestisco io.

Mi piaceva l’idea di lui come mio pappone, mi fece scopare tutti i membri anziani del suo studio, tutti bravi e onesti padri di famiglia, poi dai loro amici e dagli amici degli amici. Paolo non poteva essere sempre presente, anzi quasi mai, ma io pensavo a lui ogni secondo mentre ‘lavoravo’ poi gli raccontavo tutto e facevamo l amore.

Fu una splendida vacanza, sancì la fine di una parte della nostra vita. Dopo quell’estate cominciammo a lavorare seriamente, cercammo casa e andammo a vivere per conto nostro. Dopo qualche anno Paolo apri uno studio per conto suo e io potei smettere di lavorare e occuparmi di casa e famiglia a tempo pieno.
Non abbiamo mai smesso di fare sesso come piace a noi, ora abbiamo un certo numero di coppie amiche con cui pratichiamo lo scambio e di tanto in tanto, magari per san Valentino o per il compleanno, il mio amore non mi fa mancare una bella gang band, e io lo ricambio con incontri a tre io lui e qualche mia amica bsex.

Bene a questo punto direi che posso anche descrivermi, avete presente la classica bionda occhi azzurri alta slanciata con delle tette che ignorano completamente il concetto di gravita e un lato b che sembra scolpito nel marmo, ma si la classica protagonista del filmetto o del racconto porno?

Ecco quella non sono io.

Io sono mora ma attualmente li tingo di rosso, ramato per precisione. Ho gli occhi marroni carnagione chiara e di viso, be, mi piace pensare di essere carina. Sono circa un metro e sessanta. Il seno e una delle parti di me che mi piace di più abbondate e comunque bello, volete sapere la taglia? Non ve la dico ma sappiate che posso prendere tranquillamente uno e portamelo alla bocca per succhiarmi il grosso capezzolo, circondato da un aureola davvero enorme, senza nessuno sforzo. A parte il peso ovviamente, sapeste quanto pesano. Il lato b &egrave’abbondante be si, non raccontiamoci balle sono un po’ formosa, ma non grassa. Comunque io mi sento femmina con la F maiuscola, curo molto il mio aspetto. Sono sempre perfettamente pettinata e truccata indosso solo gonne o vestiti che fascino stretto il mio corpo, voglio che mi si noti quando sono in pubblico e rigorosamente tacco alto. Anni e anni di sesso con amanti diversi mi hanno insegnato che non serve avere il fisico da modelle per far girare la testa agli uomini. Sono una donna sicura di se, che sa cosa provoca nei maschi.
A letto comando io, niente violenza ne volgarità e non vi nascondo che di tanto in tanto mi piace trattare gli uomini come cagnolini. Tutti tranne mio marito, l’unico vero amore della mia vita.

Tutto questo ve lo ho raccontato solo perché vi faceste un idea di me ( ovviamente la maggior parte di voi se ne sarà fatta una sbagliata). Insomma tutto ci riporta a questo momento, mentre esco dalla doccia in accappatoio con asciugamano sui capelli e mi ritrovo davanti mio figlio diciannovenne nudo dalla cintola in giù, che con una mano mi indica l’enorme proboscide che ha fra le gambe.

-con questo affare che mi hai fatto scappano tutte, io voglio scopare come tutti gli altri’

Rimango stordita, a bocca aperta come un pesce, senza trovare parole. Una cosa simile non me lo aspettavo. Solo pochi minuti prima avevo visto mio figlio entrare in camera sua con un amica e purtroppo non se ne vedono molte entrare li dentro. Poi ho sentito chiudere la porta a chiave, alzare la musica, o pensato: ‘finalmente si comporta da giovane’.
Sono andata felice a fare la doccia ma quando esco’e poi quell’affare che si ritrova tra le gambe, non lo avevo mai notato. Anche perché &egrave stato praticamente cresciuto dai nonni. Io di cazzi ne ho visti in vita mia e vi confesserò, averlo grosso può aiutare ma l’ importante e saperlo usare, non serve il cazzo grosso per far godere una donna.
E vero ve lo assicuro, ma quella cosa tra le sue gambe e come un enorme serpente che ipnotizza la preda e la preda sono io.
Il mio ragazzo mi si avvicina mi prende una mano e la tira verso quella bestia.

-toccalo mamma, toccalo tu visto che nessun altra lo vuole.

Non riesco a non fissarlo, e solo quando la mia mano e a pochi centimetri dal suo arnese che il mio essere mamma ha la meglio su di me e mi permette di reagire.

Strappo via la mano dalla sua e gli mollo uno schiaffo.

-CRETINO, sono tua madre.

Riesco a dire solo questo e poi scappo letteralmente in camera mia, entro e chiudo a chiave.

Esco solo parecchio tempo dopo. Sono ancora confusa, sorpresa, ma non arrabbiata. Posso capire che poverino con un affare simile non sia facile trovare una ragazza della sua età disposta a fare sesso con lui. Quello e un attrezzo per signore navigate, esperte’come me’ no, ma che sto pensando.

Raggiungo mio figlio in camera sua, pensavo di trovarlo turbato invece &egrave tranquillo alla scrivania, chino sui libri come sempre.

-mi dispiace per la sberla, ma mi ci hai costretta. Capisco che con quell’affare non sia facile per te, ma vedrai che arriverà quella giusta. Devi solo’magari passare meno tempo sui libri e di più in mezzo hai tuoi amici. Hai una media altissima anche se perdi un pò a me non interessa mi basta saperti felice.

E seduto di spalle, fa girare la sedia di180 gradi e… sorpresa, ha l’arnese fuori dai pantaloni. Rimango nuovamente senza parole.

-Va bene mamma, dice sorridendo sornione – tu hai sicuramente ragione ma io ho voglia ora.

Esco dalla camera e chiudo la porta sbattendola.
-allora usa la mano, gli dico. ‘ e vedi di coprirti.

-perché non posso usare la tua di mano? infondo sei una donna anche tu, una bellissima donna. Risponde lui da dietro la porta.

-perché sono tua madre, non una donna qualsiasi.

-quindi non provi nulla nel vedermi nudo?

-no, non ti vedo come un uomo ma come il mio bambino.

-bene, allora non avrai nulla in contrario se per un pò giro per casa mezzo nudo?

-copriti pervertito. Gli urlo e torno a chiudermi in bagno.

Mi metto davanti allo specchio e cerco di capire che sta succedendo.

Sei una donna forte sicura di te non ti farai mettere sotto da un ragazzino, non dopo tutti gli uomini che hai avuto, penso, mentre mi guardo negli occhi. Sta solo attraversando un brutto periodo e cerca di attirare l’attenzione facendo lo stupido, passera. Devo solo aspettare infondo e innocuo ed &egrave pur sempre mio figlio. Decido che se vuol girare nudo per casa va bene, ma io lo ignorerò e mi comporterò come fosse vestito, questo dovrebbe bastare a fargli passare questa crisi di’non so nemmeno cosa. Esco dal bagno e mi comporto come ho deciso, cerco di ignorarlo mentre va avanti e indietro per casa con quel ciondolo che gli dondola tra le gambe.
Passano i giorni, ormai &egrave un abitudine. Appena arriva a casa da scuola si sveste dalla cintola in giù e rimane cosi fino all’ arrivo di suo padre. Potrei dire a mio marito di questo comportamento anomalo, ma sarebbe come dire che non posso gestire mio figlio, un ragazzo, da sola. Io che mangio uomini a colazione. No non posso proprio, poi finirebbero con litigare. Figuriamoci uomini. Sono seduta sul divano, mi passa davanti per l’ennesima volta. Lo guardo in volto ma &egrave girato dall’ altra parte, allora sicura di non essere vista do un occhiata veloce a quel palo di carne. Ve lo confesso, in tutti questi giorni che lui &egrave rimasto mezzo nudo io ho fatto sempre più fatica ad ignorarlo, ora non posso fare a meno di guardargli il cazzo ogni volta che ne ho l’occasione.
Quello che succede dopo dovevo aspettarmelo’almeno credo.
Sto lavando i piatti del pranzo quando lui mi passa dietro, trusciando il suo arnese su di me.
Resto bloccata, provo un brivido. Il cuore batte più veloce e stato solo un attimo, non so se lo ha fatto apposta o meno, &egrave stata solo una frazione di secondo.

Ma io ho provato qualcosa.

Passa, lo seguo con la coda dell’occhio, apre un pensile prende qualcosa, a questo punto deve ripassare.

Lo fa nuovamente.

Si struscia e come se non bastasse si ferma li con cazzo moscio contro di me.
Cosa sta facendo il porco mette il suo arnese contro la mia mano.

La mia mano?

Non me ne sono nemmeno accorta, il mio corpo si e mosso senza che il cervello volesse, quando l ho visto tornare indietro la mia mano &egrave scivolata lungo il fianco, cosi lui ha strusciato fino a farci finire sopra il suo ciondolo. Ora lo sto toccando con il palmo, e caldo grosso lungo, oddio aiuto.
Non posso fare a meno di stringerlo dolcemente, non per fare quello che pensate voi, voglio solo sentire il diametro. Che diametro, mai toccato nulla del genere. Porto la mano alla base dell’attrezzo e poi lo accarezzo tutto fino alla cappella, mi sembra di non arrivare mai. Continuo il movimento con la mano, su e giù, mentre l organo comincia a ingrandirsi. Intanto con gli occhi chiusi cerco di immaginare come debba essere in piena erezione. Sogno di averlo difronte a me, di baciarlo leccarlo di infilarmelo in gola tutto ed estrarlo lucido di saliva. E poi le palle. Quelle belle grosse saporite palle, mi pace succhiare ingoiarle, grosse e pelose come quelle di mio marito.

Mio marito.

Ma che sto facendo?
Il pensiero del mio compagno &egrave come un elettroshock, spingo indietro mio figlio e fuggo in bagno. Mi butto sotto la doccia gelata e piango. Mi ci vuole un pò ma alla fine ritrovo me stessa, la donna forte di sempre. Esco e affronto mi figlio.
E in camera sua seduto alla scrivania, sui libri come sempre. Rimango sulla soglia, lo chiamo, lui si volta sempre nudo dalla cintola in giù. Ci metto tutta me stessa perché il mio sguardo rimanga fermo sui suoi occhi, poi con tono sicuro e deciso dico:
-quello che successo non deve mai più accadere chiaro? E d’ora in avanti non ti voglio vedere mezzo nudo che non sei più un bambino, quindi vedi di comportarti da adulto. E teniamo questa storia per noi, che non &egrave il caso di dare un dispiacere a tuo padre.
Faccio per voltarmi e uscire senza nemmeno aspettare che risponda e’ no no no, mi scappa un occhiata veloce alla bestia &egrave stata solo una frazione di secondo.
Spero che non se ne sia accorto, ma il tono con cui mi risponde dice altro.
-va bene mamma come vuoi tu, tutto quello che vuoi, tutto tutto.

Passano i giorni e sembra essere tornata la normalità, sembra. Mio figlio gira per casa vestito normalmente ma io non riesco a fare a meno di lanciargli occhiate al ciondolo, mi ha persino vista una volta. Sono in cucina, sto giusto pensando a mio figlio, apro uno dei pensili e mi allungo per prendere un barattolo quando sento:
– ti aiuto io, mamma.

Non l ho sentito entrare ora &egrave dietro di me e si allunga per prendermi barattolo mentre contemporaneamente struscia il suo arnese contro di me. Provo nuovamente quel brivido, il cuore aumenta i battiti e il mio corpo’questa volta non mi frega, non ci saranno mani ciondolanti che finiranno per sfiorare cose che non dovrebbero. Rimaniamo fermi gelati, secondi che sembrano eterni. Io cerco in me la forza di voltarmi e riempirlo di sberle, ma ci metto troppo e cosi &egrave il mio corpo a fare la prima mossa.

Appoggio le mani sul top della cucina e spingo il culo leggermente indietro.

In pratica un invito.
Ma perché? Perché? io non volevo.

Lui comincia a strusciarsi, il mio cervello saluta e va a fare un pisolino. Non riesco a fermarmi, più si muove lui più il mio bel lato b lo asseconda. Mi sento debole, confusa, eccitata, lo ammetto anche eccitata. La bestia comincia ad ingrossarsi e lui si ferma un attimo per liberarla. Ora sento questa mastodontica creatura fra le chiappe ma non oso fare altro. Non riesco a muovere le mani. Sono rossa peperone per la vergogna, mio figlio sta approfittando di me.

Approfittando?

Sento le sue mani scivolare sui miei fianchi, scendere giu fino a trovare orlo della mia gonna e poi sollevarla. Io non indosso mai collant a mio marito non piacciono, solo autoreggenti o , come oggi, calze e reggicalze. Ora che mi ha sollevato la gonna sento il gigante contro la mia carne. Non posso, sono sua madre devo reagire, ma sono solo pensieri la mia carne &egrave debole, non ce la faccio non riesco. Cosi senza trovare nessuna resistenza nemica sul campo il generale manda in avanscoperta gli esploratori. Lo sento infilarsi tra le mie gambe, nuovi e potenti brividi mi percorrono. Non posso fare a meno di spingere un pò più indietro e piegarmi ancora in modo da sentirlo meglio.

Impazzisco.

Sto morendo, sento quel trave tra le gambe strusciare contro il mio sesso umido, solo il perizoma ci separa. Continua imitando l’atto sessuale avanti e indietro, io sono felice di non aver il coraggio e la forza di parlare, perché l’unica cosa che potrei dirgli ora e ‘mettilo dentro subito’.
No no no, sento nuovamente le sue mani sui miei fianchi, mi sta togliendo il perizoma, rigorosamente portato sopra il reggicalze. Lo sento cadere sulle scarpe. Ora quella meraviglia &egrave a contatto diretto con la mia bambina, lo sento e perdo anche quel briciolo di dignità, di amore materno che ancora mi rimaneva e mi impediva di fare quest’ultimo passo.
Il passo &egrave un passo indietro, cosi mi libero del perizoma sulle caviglie e lo invito, senza parlare, a concludere ciò che ha iniziato. Sento il trave alle porte e poi dentro senza tanti riguardi. Mi riempie totalmente, tocca ogni ricettore di piacere sulle pareti interne, li tocca tutti contemporaneamente. Arriva fino in fondo al canale, la nave arriva in porto, sono colma. E come essere tornata ragazzina quando il mio sesso era ancora giovane e stretto. Mi piego in avanti, nascondo la faccia bollente tra le mani e gli avambracci, mi mordo le labbra per non gemere di piacere, non voglio che sappia quanto mi piace averlo dentro di me. Comincia a muoversi non resisto vengo dopo un attimo, mi sembra di essere una detenuta che incontra il suo primo uomo dopo un decennio di astinenza. Godo, godooo ancora, mordo il labbro forte per non farlo capire al mio ragazzo. Quel porco intanto affonda ancora tutto il suo arnese dentro di me e si ferma li. Sento nuovamente le sue mani sul mio corpo, mi solleva la maglia e libera i miei grossi seni dal reggiseno. Ora dondolano liberi, lui li palpa li stringe. Trova i grossi capezzoli duri come pietra e li strizza fino a farmi male. Io non dico nulla non faccio nulla sono troppo provata da piacere e vergogna. Lui ricomincia a muoversi io a godere, il labbro mi fa male cosi lo libero e metto la mano davanti alla bocca per non farmi sentire da lui. Colpi lenti e profondi mentre con le mani continua a torturarmi i capezzoli. Non dura molto deve essere un bel po che non si svuota, ma quel poco e devastante. Godo tanto e intensamente, quando le sue mani lasciano il miei seni e si portano sui miei fianchi capisco che anche per lui e arrivato il momento. I colpi si fanno più veloci e meno profondi, sento un nuovo orgasmo arrivare e spero che lui non venga prima di me. Accelera l’andatura e temo che’ godremo assieme. Sento l orgasmo salire non capisco più nulla, mi verrà dentro ne sono certa.Sembra un animale. Dovrei essere felice di raggiungere il piacere insieme a lui mentre mi riempie col suo caldo seme? Non importa &egrave tardi per le domande sto per godere. Questa volta &egrave ancora più forte più intenso, l’apice del piacere tanto violento da non riuscire a trattenere un urlo: -Siiiiii siiiiiiiiii siiiiiiii. Grido a mio figlio , un attimo dopo mi da l’ultimo tremendo colpo, provo dolore e piacere e mi sento inondare dal suo seme abbiamo goduto assieme. Mio figlio mi &egrave venuto dentro. Si ferma, ansimiamo entrambi, io sono distrutta ma lui’sento il suo cazzo dentro di me perdere tensione ma non diventa mollo. La mia fame di quel cazzo &egrave soddisfatta per ora, il cervello torna a fare il suo lavoro, riprendo abbastanza il controllo da liberami e scappare in bagno dove mi chiudo a chiave.

Non sono scappata da lui ma da me, quel cazzo che avevo dentro sarebbe tornato duro a breve e allora’ mi spoglio apro l acqua entro nella doccia e piango.
Esco dal bagno sperando di non incontrare mio figlio, mi vergogno troppo. Non posso credere che solo poco fa gridavo come un’invasata sotto i colpi del suo cazzo. Fuori non c’&egrave nessuno, bene. Mi dirigo in cucina scruto dentro anche lì &egrave vuota, Fabio deve essere in camera sua come al solito, meglio cosi.
Cerco il perizoma che ho fatto cadere poco fa, ma nulla non ce. Cera da aspettarselo lo avrà raccolto lui come fosse un trofeo, classico comportamento maschile. Bene o forse dovrei dire male, a questo punto mi ritiro in camera mia, non voglio vedere mio figlio né mio marito né il resto del mondo, ora come ora vorrei solo sprofondare. Tiro giù la tapparella, mi metto a letto e spengo la luce, spero di trovare un po’ di pace nel sonno. Sto male. Mi sento una stronza o tradito mio marito dopo ventidue anni assieme, e per di più con suo figlio. Che razza di donna, madre sono?

Toc toc, sento bussare alla porta.

-mamma tutto bene?
Non gli rispondo, lui insiste

‘tutto apposto? Posso entrare?

Non lo voglio vedere non lo voglio sentire non voglio nemmeno sapere che esiste,

-no! Gli rispondo acida -hai già fatto abbastanza per oggi.

Lo sento allontanarsi, prendo il telefono e chiamo mio marito. Gli dico di prendere due pizze per cena, perché soffro di mal di testa e non me la sento di cucinare, dormirò fino a domani.
Lui si preoccupa, ma io lo rassicuro, mi serve solo po’ di riposo. Poi chiudo gli occhi e, ripetendomi che quello che e successo oggi non capiterà mai più, mi addormento.

A svegliarmi e qualcosa di duro che mi struscia dietro, mi si gela il sangue nelle vene al pensiero che mio figlio sia tornato alla carica, ma capisco subito che non e lui, &egrave il cazzo duro di mio marito. Apro gli occhi e tutto buio guardo l’ora sul display della radio sveglia e piena notte.

-come stai tesoro? Mi chiede. ‘quando sono venuto a letto dormivi e non ti voluta svegliare, ma ora avrei una certa voglia.

-molto meglio amore,

gli dico mentre prendo la sua mano e me la porto su un seno, ma appena mi tocca un capezzolo vedo le stelle. Quel porco nel pomeriggio me li ha martoriati, quindi lo invito a penetrarmi.

‘dai amore dammi una bella razione del tuo cazzo medicinale cosi mi passa tutto.

Lui sposta la mano per sollevarmi la gamba e mi penetra da dietro. Mi piace tanto fare l’amore con lui, &egrave sempre bello anche dopo tutti questi anni. Il suo cazzo non ha le misure di quello del figlio, ma quando mi penetra &egrave ugualmente fantastico. Comincia a pomparmi di brutto, io gemo e lo incito.

Quando fa cosi, &egrave perché e molto eccitato. Tiene un ritmo veloce dando colpi lunghi, profondi, facendomi e godere molto, ma purtroppo dura poco. quando e più calmo alla prima può andare avanti anche per un ora.

Mi sbatte forte ed io gemo ‘dai caro sto per venire, mi fai godere amore mio.

-Certo tesoro, godi godiamo insieme.

Quelle parole mi fanno ripensare al pomeriggio quando o goduto insieme a mio figlio, quando mi ha riempita di sperma senza nemmeno chiedermi il permesso, senza nemmeno assicurarsi che usassi un qualche metodo contraccettivo. La mano di mio marito torna sul mio seno e afferra un capezzolo facendomi male, proprio nel momento in cui raggiungiamo l’orgasmo insieme. E qualcosa di strano, unico, il suo cazzo che si svuota dentro di me e quella mano che senza volere mi tortura’e come se per un secondo fossimo in tre a godere io lui e nostro figlio. Poco dopo mio marito e sdraiato di fianco a me e io ho appoggiato la testa sulla sua spalla, lui si addormenta quasi subito. Io non riesco a non pensare. Penso che qualcosa &egrave cambiato tra me e lui, qualcosa di sottile indefinibile, mentre facevamo l’amore &egrave stato bello come sempre ma anche leggermente diverso. Sento i capezzoli pulsare, mi lascio andare al sonno pensando che non deve più succedere.
Le cose tornano quasi alla normalità, cerco di passare i pomeriggi fuori di casa, perché mio figlio di comportarsi da giovane non ne vuol sapere. Il sabato e la domenica quando mio marito &egrave a casa io cerco di comportarmi il più normalmente possibile con mio Fabio, ma non &egrave facile. Non riesco a sostenere il suo sguardo dopo che mia ha vista godere in quel modo, dopo che mi ha fatta godere in quel modo. Passa la settimana e il lunedì dopo mi ritrovo sola in casa con lui. Per Fabio &egrave come se non fosse successo nulla si comporta normalmente, studia tanto, mangia dorme parla con me come se nulla fosse. Passiamo un pomeriggio insieme poi due poi tre poi…

io’dio ho di nuovo voglia, stare a contatto con lui’non riesco non ce la faccio vorrei quel cazzo gigantesco ancora una volta, una volta sola l’ultima lo giuro.

Vinta da questa voglia irrefrenabile, vado in cucina e mi metto esattamente dov’ero l’altra volta, sto tremando come una foglia. Chiamo mio figlio, ma la voce che mi esce dalla gola &egrave solo un sussurro, lo richiamo ma ancora nulla, alla fine quasi isterica grido il suo nome. Lui si fionda in cucina lo sento correre, non lo posso vedere la porta &egrave alle mie spalle. Non lo voglio vedere, se lo guardassi in faccia morirei ne sono certa. Lui entra di corsa e mi domanda preoccupato:

-tutto bene mamma?

Io vorrei chiedergli di aiutarmi a prendere qualcosa dal pensile, la stessa scusa accampata da lui la volta scorsa, ma la voce non mi esce. Non importa il ragazzo &egrave sveglio non gli serve altro che vedermi in quella posizione per capire. Un secondo dopo mi &egrave addosso. Si fionda dietro di me e come altra volta si struscia e si riempie le mani dei miei seni. Sento il suo alito sul collo mi bacia mi sussurra parole dolci all’orecchio. Io continuo a tremare e lui a parlare:

‘sei bellissima mamma, io ti amo ti voglio mamma ti desidero tanto.

Ho gli occhi chiusi e il viso tanto rosso da illuminare la stanza, la smettesse almeno di chiamarmi mamma, e cominciasse a fare ciò che deve. L’emozione e troppo, lui che mi parla io che combatto tra desiderio, senso di colpa e vergogna. Le gambe mi cedono, e lui a sostenermi.

‘vuoi che andiamo sul divano? Mi chiede.

Faccio cenno di no con la testa, tanto di usare la voce non se ne parla. Poi mi appoggio al top della cucina e mi piego a novanta offrendomi a lui incondizionatamente. Sento le sue mani sollevarmi furiosamente la gonna e un attimo dopo togliermi le culottes. Si struscia contro il culo un momento, giusto il tempo di completare l’erezione poi &egrave dentro di me.

Tutto cambia.

Quando entra in me tutto ha un senso: la tensione, l’ ansia, la vergogna, il senso di colpa, quel macigno sul cuore e sullo stomaco, tutto scompare in un attimo. Tutto diventa rosa bello erotico romantico,tutto diventa piacere. Ho il suo cazzo dentro, lungo grosso senza fine. Non sta facendo sesso o amore con me, no, mi sta sbattendo come fa suo padre quando si sveglia nel cuore della notte col cazzo duro ed eccitatissimo. Si, il mio ragazzo in questo momento &egrave eccitatissimo, un giovane enormemente dotato che non capisce più nulla quando vede la figa della mamma.

Dovrei essere felice di ciò che suscito in lui?

Chi se ne frega, ci sarà tempo dopo per pentirsi ora voglio solo godere e lo sto facendo alla grande. Orgasmo su orgasmo come altra volta. Quel gigantesco obelisco che m’incalza tutta intimamente, migliaia di nervi sollecitati contemporaneamente come se fosse uno solo e con passione animale.

‘godo godooooogodooogodoo.

Non mi mordo il labbro e non mi tappo la bocca, quello che provo &egrave troppo per la mia mente.

Chi c’&egrave lì dietro che mi sta scopando? Mio figlio? Il primo che passa?

Non m’interessa io:
‘ godoo siiii ancora non ti fermare ancora siiiiii cosiiii dai godo.

Il mio amante rallenta un attimo l’andatura, lo sento ansimare, poi si ferma. Come altra volta ho tutto il suo cazzo dentro di me o almeno spero perché sono completamente piena, non entrerebbe un altro centimetro. Sento le sue mani, mi liberano i seni e prendono brutalmente proprietà dei miei capezzoli.

Comincia a strizzarli fino a farmi male.

‘piantala mi fai male,

gli dico lui non risponde. Ricomincia a muoversi, nuovamente piacere e dolore. Vengo ancora e poi nuovamente il calvario, i capezzoli torturati, ma anche il suo cazzo che mi riempie mi fa godere. Non capisco più nulla, gli prendo una mano e cerco con forza di toglierla di li. Lui si ferma leva le mani dai miei seni ed estrae il suo magnifico attrezzo.

Mi sento vuota.

Non capisco.

Poi lui parla.

‘ o mi lasci giocare con i tuoi capezzoli o la finiamo qui.

Non so che fare, ne voglio ancora non mi do il tempo di pensare chissà che potrei combinare. Prendo una sua mano e la riporto sul seno, lui stringe immediatamente tra le dita il mio grosso capezzolo e contemporaneamente mi penetra.

‘questo e il prezzo da pagare,

Dice mentre mi riporta in paradiso. Continua a penetrarmi e strizzarmi i capezzoli e fino a quando anche lui e pronto per godere, allora mette le mani sui miei fianchi aumenta il ritmo, pochi attimi dopo sento il suo getto caldo riempirmi. Non che produca molto più sperma di un uomo normale, ma quando viene, il suo cazzo occupa cosi tanto spazio dentro la mia bimba che lo sperma per uscire deve essere compresso.

Viene e mi tiene stretta a se.

Credo abbia paura che scappi come l’altra volta, forse lo farei se ne avessi le forze, forse. Passano pochi attimi e ricomincia a muoversi, il cazzo ancora mezzo moscio riprende tensione e da qui in poi non so più che dirvi, &egrave troppo bello non ci sono parole solo godimento e il dolore delle sue mani sui miei capezzoli.

Ancora piacere, godo sento dolore soffro, lo maledico e lo prego, odio quelle mani amo quel cazzo. Godo godo godo fino a non poterne più, vorrei che finisse, in vita mia mi &egrave capitato di rado di dire basta, ora lo urlerei. Se voglio che smetta lo devo far venire,

-dai amore vai più veloce che mi fa morire scopami più veloce, dai dai forza.

O colpito nel segno, Fabio smette di torturami i capezzoli mette le mani sui miei fianchi aumenta a dismisura l’andatura, mi fa un male cane con gli ultimi colpi, ma alla fine gode dentro di me per la seconda volta.

Finalmente sento quel grosso arnese sgonfiarsi e tornare ‘piccolo’.

Sono distrutta, mi fanno male i capezzoli e la bimba, sto peggio di quando mio marito mi organizza una gang band.

Tremo e le gambe non mi reggono. Mio figlio mi aiuta ad alzarmi, ma tutto a un suo prezzo e una volta dritta me lo ritrovo faccia a faccia, io distolgo subito lo sguardo mentre lui mi stringe a se e finiamo per baciarci. Mi abbraccia forte poi le sue labbra sulle mie’sono ancora sotto effetto di quella potente droga che &egrave il suo cazzo. O provato molto piacere ora o voglia di dolcezza, cosi lo lascio fare. Ci baciamo e quando lui bussa alla mia porta, lo faccio entrare e le nostre lingue s’incontrano. Uno solo, un unico bacio. Poi gli dico:

– vado in bagno a lavarmi.

Faccio per muovermi ma le gambe non mi reggono ancora bene, e lui che mi accompagna sostenendomi.

-mamma, la prossima volta basta chiedere. Mi dice quando siamo davanti alla porta del bagno.

-Cio&egrave?

-Cio&egrave se vuoi il mio cazzo basta dire, ‘amore la mamma vuole il tuo cazzo’

Ma per chi mi ha presa? Non ho mai dovuto chiedere cazzo in vita mia, anzi sono sempre gli uomini che chiedono a me e lo fanno dicendo ‘per favore’, ora un ragazzino’

-non preoccuparti non ci sarà una prossima volta. Rispondo offesa, poi chiudo la porta del bagno e lo lascio fuori.

-come vuoi tu mamma, ma sappi che se non me lo chiederai cosi, con queste esatte parole, non te lo darò.

Perdo la calma e gli urlo:
‘vai a studiare segaiolo pervertito.

Sento che si allontana ridendo. Meglio cosi ora ho un motivo in più perché non si ripeta ciò che &egrave successo. Non mi faro sicuramente umiliare da un ragazzino e per di più mio figlio.
Sento che si allontana ridendo. Meglio cosi ora o un motivo in più perché non si ripeta ciò che &egrave successo. Non mi faro sicuramente umiliare da un ragazzino e per di più mio figlio.

13 giorni, uno più lungo dell’altro. Avevo ragione a definire il cazzo del mio bambino una droga, lo &egrave.

Appena hai assunto la tua dose ti senti sicura, sai che puoi farcela a smettere non ti può fermare nulla, ma poi’il suo effetto comincia a svanire e piano piano ne senti nuovamente il bisogno. Lui &egrave lì che gira per casa come se nulla fosse successo, con quel meraviglioso ciondolo tra le gambe.

Sai che non puoi non devi, sei sua madre lo potresti rovinare, sei anche una moglie amata e devota, sei un cavolo di stupida donna che ha tutto eppure non le basta ancora, deve per forza rovinarsi con le sue mani.

Dio aiuto.

Lo devo fare, lo voglio nuovamente, me lo devo scopare. E lo devo fare oggi adesso, perché oggi &egrave venerdì, sabato e domenica c’&egrave mio marito e come se non bastasse domenica dovrebbe arrivarmi il ciclo, quindi o adesso o tra più di una settimana.

No troppo, lo devo fare ora.

Rimane il ‘piccolo particolare’ del come dovrei chiederglielo. Non ci penso nemmeno a ripetere quello che mi ha detto lui. Ok sono un mostro che &egrave attratta dal figlio, ma mi rimane pur sempre un po’ di dignità. Devo solo vederla diversamente, finora gli ho lasciato fare tutto ciò che ha voluto, adesso che so cosa desidero devo solo prendermelo come faccio sempre con i maschi.

Ok il da farsi e semplice, mi metterò qualcosa di sexy, tirerò giù le tapparelle e girerò mezza nuda per casa finché non ce la farà più e mi cadrà tra le braccia, in fondo &egrave solo un uomo.

Ho un ricchissimo guardaroba di intimo, da far impazzire gli uomini. Voglio indossare qualcosa di nero come il peccato. Autoreggenti e un body in pizzo con aperture strategiche sui capezzoli e sulla mia micia, poi un babydoll nero. Vado in bagno mi do un’occhiata, cosa sembro velo potete immaginare. Tacchi alti e una vestaglia da camera in seta nera &egrave sono pronta per la caccia.

Lui arriva alla solita ora, saluta e si siede a tavola, io servo il pranzo e poi quando sono sicura di avere la sua attenzione mi tolgo la vestaglia da camera dicendo:

-che caldo oggi. Lo so e una frase cretina ma non importa il mio bambino strabuzza gli occhi e scappa un
‘wow!

Finalmente, quell’ esclamazione mi restituisce un po’ di sicurezza.

-sei bellissima mamma, davvero splendida.

Mi lascio ammirare ancora un attimo e poi mi siedo di fronte a lui, ora mi sento nuovamente me stessa. Ora so chi ha il controllo della situazione.

-magari se fai il bravo e lavi i piatti mamma si lascia aiutare da te a sistemare la cucina, sai come abbiamo fatto altro giorno. Gli dico maliziosa.

Pranziamo, anche se io preferirei mangiare lui, ma voglio giocare alla gatta e il topo. Vedere fin dove lo posso portare. E si lo ammetto, anche fargli capire chi comanda e spiegargli che certe frasi non &egrave bello che me le si dica.

Mentre mangiamo, mi tolgo una scarpa e allungo il piede fino a raggiungere quel tesoro che ha in mezzo alle gambe. Ci gioco un po’, e comincia a ingrossarsi. Lui fa per liberarlo ma io gli dico:

– no amore non ancora, lascialo in gabbia, che poi te lo libero io.

Glielo dico con voce sensuale, e credetemi ci so fare. Lui lo lascia dov’&egrave, continua a mangiare e riempirmi di complimenti. Gli deve far male quell’affare semi eretto chiuso nei pantaloni, ma &egrave una piccola vendetta per i miei capezzoli. Finiamo di mangiare, il mio piccolo si alza e sparecchia, intanto anche mi io lascio il tavolo e comportandomi da vera regina gli dico:

‘ il caffe puoi portarmelo in salotto amore e non liberare il tuo arnese, lo voglio fare io. Godo nel comportarmi cosi lo ammetto, ma penso anche di meritarmelo.

‘ ah tesoro non ci mettere troppo senno mi raffreddo.

-si mamma lavo i piatti e arrivo subito.

Mi sistemo sul divano, sempre più orgogliosa di me, accendo la tv e aspetto che arrivi il cameriere, opss mio figlio con il caff&egrave. Non ci mette molto mi serve il caff&egrave poi si siede affianco a me e comincia ad allungare le mani.

‘non adesso amore, ora sto guardando la tv. Ti chiamo io quando e ora, vai a studiare.

Si allontana senza dire una parola. Lo lascio cuocere a fuoco lento per quasi un’ora poi non resisto più nemmeno io, spengo la tv e vado in cucina al solito posto mi sfilo il babydoll e lo chiamo. Ora che mi sento nuovamente sicura di me non mi manca la voce, anche se guardarlo in faccia non &egrave proprio semplice. Va beh tanto non ho intenzione di farlo. Lui arriva io agito un po’ il culo, mi viene dietro e come promesso gli libero la bestia, glielo faccio indurire, poi lo afferro come fosse una maniglia e lo trascino fino in salotto, lo metto a sedere sul divano e mi chino sul quel meraviglioso palo.

Mi slogo la mascella, ma lo ingoio, almeno ingoio tutto quello che riesco. Visto da vicino e ancora più bello ,più grosso, più lungo. Ecco ci risiamo sto partendo nuovamente di testa. Lo lecco come fosse un cono mentre Fabio geme, quando &egrave tutto ricoperto di saliva smetto di leccare e mi metto a pecorina sul divano.

-dai su non si fa aspettare una signora. gli dico-

Sento le sue mani sulle mie natiche, si dispone dietro di me mi passa la cappella sulle labbra. Brividi di piacere mi attraversano il corpo, allungo la mano sotto di me per prendere quel coso e infilarmelo dentro (non mi sembra il caso di chiederlo a voce) ma lui si ritrae. Appena tolgo la mano torna a strusciarsi contro la mia bimba. E va bene vuoi giocare ok vediamo chi di noi cede per primo. Continua a passarmi quell’affare tra le gambe, a volte sento la cappella bussare alla mia porta ma non entra mai, &egrave una vera tortura ve lo assicuro. Alla fine cedo. Chiudo gli occhi e gli dico:

-dai amore mettilo dentro.

-certo mamma, basta che dici le paroline magiche.

Mi gelo.

Ero sicura di averlo in pugno, che sarebbe stato pronto a fare tutto ciò che gli avessi chiesto, mi sbagliavo? Non devo permettergli di riprendere il controllo. Mi alzo e mi metto seduta, sono molto frustrata. Ho una voglia matta di cazzo, no del suo cazzo, ma devo resistere. Riaccendo la tv.

‘va be ragazzino se non la vuoi tu vedrai che altri la sapranno apprezzare.

Gli dico cercando di mantenere un tono tranquillo. Lui imperturbabile come sempre si siede accanto a me. Ha ancora il cazzo in piena erezione. Faccio uno sforzo e mi concentro sullo schermo della tv per non rimanere incantata dal suo arnese in tiro.

Lo voglio.

‘allora che guardiamo mamma? Chiede.

Se rimane accanto a me finisco per perdere il controllo, allora gli domando:

-non hai i compiti da fare?

-No ho finito ma se non mi vuoi me ne vado.

Si alza ed esce dalla stanza mettendo in bella mostra il suo arnese ancora duro. Io cerco qualcosa che m’interessi in tv. Non devo pensare a lui, &egrave una gara di volontà e non posso perdere. Guardo l’ora, tra poco più di due ore mio marito sarà a casa e allora’ no non ci devo pensare. Cerco di distrarmi ma alla fine mi trovo sempre a guardare l’orologio. Dieci minuti poi quindici, venti oddio come passa veloce. Sento passi dirigersi verso di me, forse &egrave la volta buona che cede. Entra nella stanza, si &egrave cambiato e mi dice:

‘io esco.

-No. Non e una risposta perché non ho avuto nemmeno il tempo di pensare e una reazione automatica.

– come no? Non sei tu a dire sempre che dovrei passare più tempo con gli amici.

Cerco di ridarmi un contegno, o le gambe accavallate le allargo metto in mostra la mia micia e gli chiedo:

-ma non &egrave meglio se resti qui a giocare con me? Potrebbe passare un sacco di tempo da qui alla prossima volta, o potrebbe non esserci proprio una prossima volta.

Spero di spaventarlo ma in realtà sono io che ho paura di non avere la mia dose per chissà quanto ancora o addirittura mai più.

Aiuto.

Lui si siede accanto a me,

-io ci giocherei volentieri ma tu non vuoi dire le parole magiche, e come se non mi volessi aprire la porta.

Gli prendo una mano e me la porto sulla mia bimba pelosa. Lui mi rigira e mi fa sdraiare per potermi toccare più comodamente. In pratica sono con la schiena sulle sue ginocchia, mi sorregge con il braccio sinistro passandomelo attorno al collo, mentre con il desto mi carezza intimamente. Sembriamo due fidanzatini ai primi appuntamenti.
Si china su di me e mi bacia, o meglio ci baciamo. Andiamo avanti parecchio lingua contro lingua sopra sotto, ovunque. Io adoro baciare. Quando si stacca da me o gli occhi chiusi come una ragazzina al primo bacio.

-apri gli occhi mamma, guardami.

-no dai ti prego mi vergogno.

-non ce nulla di cui vergognarsi, sei bellissima, voglio baciarti guardandoti negli occhi.

Mi bacia il viso gli occhi le guance il collo e mi sussurra tenere parole d’amore, contemporaneamente mi carezza il sesso &egrave dolcissimo non posso fare a meno di aprire gli occhi. Ci fissiamo un attimo e divento rossa, lui scende dolcemente su di me e le nostre bocche s’incontrano di nuovo. Si stacca

‘Ora baciami tu, mi dice.

Sento il mio viso avvampare ma non importa, lo prendo per la maglia lo tiro a me e lo bacio. Lunghi attimi poi torniamo a fissaci negli occhi.

‘ Ora dillo mamma di cosa vuoi da me.

-Perché? Perché non possiamo farlo e basta? Mi piace tantissimo con te, sei un amante fantastico, amo il tuo cazzo, sei un ragazzo dolcissimo.

-perché voglio che tu sia mia, solo mia.

Mi pesa rispondere cosi ma non voglio che s’illuda.

– amore io sono già di un altro uomo.

-un giorno dovrai scegliere, ma per ora, ami il mio cazzo?

-si tesoro.

-e lo vuoi?
-siii

-cosa vuoi?

– il tuo cazzo.

-cosi la mia mamma vuole il mio cazzo?

Mi arrendo, sono stordita da tutta la dolcezza che ha messo nel sedurmi e ho troppa voglia di quell’arnese.

-si amore, la tua mamma vuole il tuo cazzo. Non ce l’ho fatta. Ho chiuso gli occhi.

– dillo ancora ma con gli occhi aperti.

E va bene, ha vinto su tutta la linea. Gli predo la mano e me la porto sul cuore, voglio che senta che sta battendo all’impazzata. Voglio che tocchi con mano la mia vergogna, il mio imbarazzo.
Prendo fiato. Ho il viso in fiamme. apro gli occhi e li fisso sui suoi.

-amore la mamma vuole il tuo cazzo.

-ancora.

-amore la mamma vuole il tuo cazzo.

-anc’ non lo lascio finire, lo tiro verso me e lo bacio appassionatamente. Si spoglia e un attimo dopo e sopra di me, sento il suo palo entrarmi dentro, aprirmi in due. Mi sciolgo dal piacere. Sono burro fuso penetrato da un coltello rovente. Ora tutto ha un senso tutto e normale, come altra volta nel momento in cui mi entra dentro tutto sparisce. Non provo più vergogna o imbarazzo.

Fare sesso con il proprio figlio? Normale.
Dover chiedere per favore per essere scopata da lui? Normale. Esaudire i suoi capricci, normale.

Ora che &egrave entrato in me sento il mio viso tornare alla normalità, non faccio nessuna fatica a guardarlo negli occhi, ne a dire cose che a lui piacciono.

‘dai amore fai godere la mamma, che ha tanta voglia del tuo stupendo cazzo.

Non mi rimane molto tempo per parlare, continua a baciarmi mentre si muove dentro di me provocando ondate di piacere che partono da ogni angolo del mio corpo e salgono su fino al cervello.

&egrave bellissimo, sono sicura che questa volta impazzirò per la forte l’intensità di ciò che mi fa provare. Arriva un orgasmo e poi un altro, il mio bambino rallenta fino quasi a fermarsi, lo capisco in pochi minuti mi ha dato molto.

-vuoi che venga sopra io? Gli chiedo.

-si mamma.

Lo faccio distendere sul divano e mi cade lo sguardo sull’orologio. Tra quarantacinque minuti circa, mio marito sarà a casa.
Gli salgo sopra e m’impalo.

– dai amore dobbiamo fare in fretta tra poco tuo padre sarà a casa.

Comincio subito la cavalcata io ho ancora voglia di godere e poi devo far venire anche lui. Da sopra &egrave meglio, posso scegliere quanto prenderne, mi accorgo che anche quando mi riempie a tappo ne rimangono ancora alcuni cm fuori. Dio che bestia. Lo monto guardandolo negli occhi con il volto alterato dal piacere mentre mio grosso seno sale e scende seguendo il ritmo.

-fantastico amore, sto per venire nuovamente. Dimmi che ti piace, che la mamma fa godere il suo bambino.

– si mamma sei brava, ma sei stata anche cattiva, tredici giorni senza sesso? E poi oggi mi hai tratto come fossi il tuo schiavetto.

– hai ragione scusami non succederà più, perdonami. Io parlo ma non smetto un attimo di cavalcare il tempo corre ed io ho voglia.

-ti devo punire amore.

-siii tesoro puniscimi con tuo grosso cazzo sbattimelo tutto dentro.

– no mamma meriti una punizione vera, voglio morderti un capezzolo e ti faro male, molto.

Non c’&egrave tempo per discutere, in fondo sono sempre sua madre non farà forte, penso sia solo una cosa simbolica per dimostrarmi che comanda lui e poi sto per godere nuovamente, se mi rifiuto smette di scoparmi.

‘ va bene amore punisci la mamma ma fallo quando godo ok?

-si

-godiamo insieme amore?

Non mi risponde, dobbiamo fare in fretta. Mi chino in modo che possa arrivare al mio seno, e quando sono prossima all’orgasmo lo avverto.

-sto per godere amore, sto per ‘

Il mio tesoro si impossessa di un seno se lo infila in bocca e morde crudelmente il capezzolo. Il dolore parte veloce come la luce e arriva implacabilmente al mio cervello. Fa malissimo, ma non mi fermo aumento il ritmo sento il piacere esplodermi dentro, &egrave anche il dolore, il mio bimbo ha mollato la presa per riprenderla subito, i suoi incisivi sembrano vogliano tagliare quella parte del mio corpo. Lo afferro per la testa e lo stringo forte a me, non so se voglio che smetta o che me lo strappi via, &egrave una sensazione fortissima. Godo. Un orgasmo intesso, nuovo, sconvolgente. Il mio amore molla il capezzolo e lo bacia, mi farà male almeno una settimana. Vorrei qualche attimo per riprendermi ma non c’&egrave tempo tra trenta minuti arriva suo padre.

-amore tu non sei ancora venuto, non abbiamo più tempo. Voglio che tu goda.

Mi bacia sulla bocca e poi mi chiede,

-cosa saresti disposta a fare per farmi godere?

-tutto tesoro, ma in fretta.

Un attimo dopo mi fa sistemare seduta sul divano a gambe larghe. Lui prende un paio di cuscini li butta per terra e s’inginocchia, poi mi afferra per le gambe e comincia montarmi.

-ti fa male il capezzolo mamma?

-si amore.

Ci guardiamo negli occhi mentre parliamo ed io gli tengo ferma la testa con le mani.

-e giusto che ti faccia male?

Gli devo reggere il gioco o non la finiamo più.

-si amore sono stata cattiva con te, un egoista. Ti ho trascurato e tu mi hai punita.

-sei pentita?

Troppo bello, sta andando come un forsennato e la posizione e perfetta, sto per godere nuovamente, se sono pentita? Sono tutto quello che vuoi se mi scopi cosi.

-certo amore che sono pentita.

– allora dimostramelo-

-e come amore? Godo tesoro godoooo, dimmi come fareeeeee o siiiiiii non ti fermareeee.

-ti devi mordere altro capezzolo da sola come o fatto io.

Facile basta fare finta.

-certo amore tutto quello che vuoi, ma riempimi col tuo sperma.

Che &egrave tardissimo, dovrei aggiungere ma non lo faccio. Prendo il seno non dolorante lo porto alla bocca e stringo il capezzolo tra i denti.

-brava mamma dimostra di essere pentita stringilo forte, di più, più forte.

Ho pensato di fingere, ma ora mi viene un dubbio, se si accorge magari fa qualche cavolata, tipo togliermi il suo arnese. Mi mordo il capezzolo, eseguo i suoi ordini. Sono tanto stupida da farmi male da sola. Quando lascio la presa e rimasto il segno dei denti sulla carne, a dimostrazione del mio pentimento.

-sei fantastica mamma, ti amo.

Fabio mi toglie il cazzo da dentro, si alza in piedi, mi afferra per la testa e mi mette la cappella in bocca proprio nell’attimo in cui comincia a sborrare. Io da brava madre ingoio. Voi che di me pensate di sapere tutto, crederete che la mia bocca sia una specie di sputacchiera per cazzi (non mi aspetto di meno dagli uomini) &egrave invece no. Permetto solo a mio marito di venirmi in bocca o di prendermi analmente. Concedo rarissime eccezioni a chi mi fa godere molto.

Guardo l’orologio, manca 15 m all’arrivo del mio uomo.

O rischiato troppo.
Nove lunghi giorni prima di fare nuovamente sesso con mio figlio. L’ultima volta e stato bello ma’ne avevo ancora voglia, avrei voluto farglielo tornare duro e provare qualche altra posizione. Non c’&egrave stato tempo. Il weekend lo passo a mungere il cazzo di mio marito e sabato sera mungo anche quello del marito di un’amica. Domenica puntuale come un orologio mi arriva il ciclo. Rifletto molto sull’ultimo incontro con mio figlio. All’inizio pensavo fosse solo sesso, che mi cercasse solo per svuotarsi le palle, ma ora ho capito che &egrave veramente innamorato di me. Povero il mio dolce bambino, finito nelle mani di una mamma innamorata, si, ma solo del suo uccello. Io amo mio marito, lui e solo lui. Con gli altri non e altro che sesso.

Mio figlio non fa differenza.

Dovrei dirglielo, fargli capire che tra noi non ci sarà mai nulla di romantico, ma se lo facessi potrebbe lasciarmi. No anzi mi lascerebbe sicuramente, non sono ancora pronta a perdere il gioiello che ha tra le gambe. Soprattutto ora che ho superato il senso di colpa. Lunedi vado da lui in camera sua, mi siedo sulle sue gambe e lo bacio.

-tesoro non pensare che ti trascuri ma questa settimana sono indisposta, dovrai pazientare fino alla prossima.

-indisposta?

-Fabio stai scherzando? Alla tua età non sai ancora nulla delle donne?

-hahahaha si non ne ho avute molte, ma un paio di cose le ho imparate lo stesso. Magari potremmo farlo con il tuo bel culo.

– Non me la racconti giusta piccolo pervertito, non ne avrai mai avute ma la sai lunga.

-va be qualcuna a pagamento’magari.

-vuoi dire che io sono la prima donna non mercenaria con cui a fatto sesso?

-si e sei anche la prima che ho desiderato e l’unica che ami. Ti amo tanto.

Ci baciamo ancora, ma come fa a essere cosi tenero e dolce. Beata quella che se lo sposa.

-Allora mamma lo facciamo dal secondo canale?

-Certo come no, se mi vuoi morta. Lì amore, non entrerai mai te lo assicuro, ma se hai voglia, posso soddisfarti con la bocca e con il seno. Sono brava sai.

-no mamma se non godi anche tu non mi piace.

Ci baciamo nuovamente. Una cosa simile non me lo aveva mai detto nemmeno mio marito i primi tempi di fidanzamento.

Sono commossa.

Ok ok per tutti quelli che stanno pensando che sono persona spregevole che approfitta dell’amore che il figlio prova per lei e pensa solo al proprio piacere o peggio’avete ragione anch’io mi sento cosi, ma non &egrave colpa mia. Se non fosse per quella cosa che ha tra le gambe’.

Ci baciamo allungo, mi sto eccitando, devo smettere. Mi stacco da lui.

-da ora in avanti, niente più prostitute né ragazze, quando hai voglia devi solo venire da me, ci pensa la tua mamma a farti felice, a fare tutto quello che vuoi amore.

-vuoi essere la mia prostituta personale? La mia troietta.

Come odio la volgarità, ma, in effetti, mi sto comportando come una donnaccia, anzi peggio. E va bene me lo merito.

-si amore sarò la tua troietta personale.

-bene mamma, allora la prossima volta mi chiederai di scoparti dicendo ‘quella troietta della tua mamma vorrebbe essere scopata dal suo bambino’.

Mi viene da ridere.
Lo bacio nuovamente.
Povero il mio bambino che pensa di essere l’uomo che mi domina e invece non si accorge che &egrave mio schiavo.

-certo tesoro te lo chiederò cosi.

Poi mi alzo, vado in bagno e m’infilo sotto la doccia fredda.

Passa tutta una settimana, lunga per non dire infinita. Magari quelli che tra voi fumano mi possono capire, e come avere le sigarette a portata di mano ma non poterle prendere. Sono una drogata in astinenza. Venerdì si potrebbe, ma mio marito ha il pomeriggio libero e quindi nulla, poi ci sono sabato e domenica e siamo nuovamente a lunedì. Ho dovuto accompagnare mia madre a fare degli esami in ospedale, da non credere ci passiamo il pomeriggio, ma che razza di gente gli statali, non hanno voglia di fare nulla, tanto nessuno gli dice niente. Io sono sempre più nervosa, voglio la mia dose. Mi ero dimenticata che domani mio figlio andrà in gita e tornerà giovedì. Me lo devo fare questo pomeriggio non posso aspettare oltre. Sono tentata di lasciare mia madre qui e tornarla a prendere dopo, ma mi sa che capirebbe qualcosa o che andrebbe a dirlo a mio marito. No, niente da fare, devo spettare. Il tempo passa le lancette dell’orologio girano molto più veloci del solito, alla fine non reggo e me la prendo con un’infermiera, tutto quello che ottengo, &egrave di finire ultima. Quando arrivo a casa mio marito &egrave già lì da un po’.

Noooooooo.

Mi frullano in testa idee stupide disperate, come aspettare che lui si addormenti e poi andare da mio figlio, si come no, dovrei solo riuscire a far prendere a mio marito del sonnifero’che tra l’altro nemmeno ho. Mi sono quasi rassegnata quando la fortuna mi viene in aiuto.

-Fabio, prendi la macchina di mamma questa sera la mia fa un rumorino, domani la porterò dal meccanico.

Mi sono dimenticata di dirvi che mio figlio gioca a calcio, il lunedì e uno dei giorni di allenamento, solitamente prende la macchina del padre ma oggi mi &egrave andata bene.

-e no amore questa sera avevo una riunione tupperware da un’amica te lo avevo detto no?

Ovviamente non ho riunione e non gli avevo detto nulla, ma tanto &egrave un uomo, quando gli dici dove vai e cosa fai gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro’ovviamente senza passare dal cervello.

-ah me lo ero dimenticato, e va beh allora questa sera niente allenamento, tanto domani andrà in gita almeno si riposa.

-ma no, lo accompagno io che tanto &egrave di strada, poi passo a riprenderlo cosi ho una scusa per andarmene prima.

Non provo nulla.

Ho mentito a mio marito per la prima volta, l’ho fatto per tradirlo e non provo né rimorso né senso di colpa, ma lo amo ve lo giuro e lui l’uomo della mia vita, ho solo bisogno di prendere una dose.
Saliamo in macchina, vuole guidare lui e normale si sente il mio uomo.

-ma sai dove andare? Gli chiedo, &egrave passato un bel po’, ma qualche posto da camporella me lo ricordo ancora.

-penso di sì. Risponde lui.

Intanto mi prende la mano e me la mette sul suo uccello. Io non faccio resistenza, non credo che ci possa vedere nessuno e buio pesto, anzi comincio a palparlo. Mi piacerebbe trovarlo già duro quando ci fermeremo. Rallenta e ci baciamo.

-dimmi che mi vuoi mamma.

Ci baciamo nuovamente, sono eccitatissima aspetto questo momento da troppo.

-certo che ti voglio la tua mamma troia vuole il cazzo del suo bambino.

Come sono caduta in basso.

Lascia la strada principale e per poi passare a una stradina sterrata. Fa un po’ di curve e si ferma su di uno spiazzo al limite di un boschetto, solo allora che mi rendo conto di dove siamo. Ci sono già stata molti anni fa con suo padre. Venivamo qua perché &egrave pieno di guardoni. Ci piaceva fare l’amore mentre quelli si masturbavano guardandoci. Mi piaceva molto, ma ora non sono con mio marito ma con mio figlio, dovesse mai capitare che qualcuno mi riconosce anche solo di vista sarei rovinata.

-amore questo posto non piac..

Non mi lascia finire, mi &egrave addosso, ci baciamo, baci ardenti di passione, labbra lingue che si cercano mani che palpano stringono strizzano, che fanno male. Non importa lo voglio e troppo che aspetto, posso sopportare il dolore delle sue dita sui miei capezzoli. Il posto in fondo va bene, e lunedì chi vuoi che ci sia? ammesso che sia frequentato ancora come una volta. &egrave passato un sacco di tempo da allora. Riesco a liberare il gioiello del mio bimbo, lui mi spinge forte sopra con la testa, vuole che glielo succhi. Io lo vorrei dentro ora, ma lui &egrave troppo forte. In fondo &egrave meglio cosi, almeno lo posso bagnarlo bene con la saliva, ed entrerà più facilmente’ma ha chi la voglio raccontare sono bagnata fradicia. Apro la bocca più che posso e ingoio il trave finche riesco. Al mio bimbo piace,

-si troietta succhia succhia’

Non mi piace che mi si chiami cosi ma me lo merito e lo lascio fare. Quando il cazzo di mio figlio e lucido come piace a me, tiro su la gonna e mi sfilo il perizoma, lui abbassa tutto lo schienale e tira indietro il sedile, io gli salgo sopra e lo cavalco.

Finalmente la mia dose.

-si puttana cosi cosi dai’dillo dillo che sei una puttana’

L’unica cosa che mi preme ora e quel meraviglioso cazzo che ho dentro tutto il resto non conta quindi lo assecondo.

-si sono la tua puttana amore, sono la puttana di mio figlio’godo’godooo come una puttana.

Dopo il primo travolgente orgasmo rallento un attimo ed &egrave allora che li vedo. Quattro uomini, quattro sagome scure che si masturbano in piedi spiandoci poco distanti dalla macchina. Anzi no. Non ci stanno spiando, non si nascondo, sono intorno a noi senza nessuna vergogna. Ci osservano. Dovremmo andarcene, può essere pericoloso, mi possono riconoscere. Potrebbero essere maniaci, potrebbero essere un sacco di cose’ma sono lì che mi osservano eccitati mentre mi scopo mio figlio. Mi piace avere pubblico. Mi piace sapere che quei porci si masturbano pensando a me, che li eccito.

-visto amore, c’&egrave gente.

Dico a mio figlio e senza aspettare la sua reazione libero i miei abbondanti seni e ne porto uno alla bocca e lo succhio lasciva. Do spettacolo per il mio pubblico che si avvicina sempre più all’auto. Sarebbe un altro buon motivo per andar via’ma no tanto gli sportelli sono chiusi ed io sto godendo cosi tanto. Prendo altro seno e lo offro a mio figlio.

-succhialo amore.

-e se te lo mordo?

-vuoi punirmi?

Ha ragione mi faccio schifo da sola sto tradendo mio marito con suo figlio e non provo nemmeno rimorso. Ha ragione devo essere punita.

‘ hai ragione amore sono una cattiva mamma, puniscimi pure.

-Dillo che sei una vacca mentre ti mordo.

Una frazione di secondo dopo sento i suoi denti su di me, ricomincio a cavalcare veloce, perché il piacere riduca il dolore, quella sofferenza ai capezzoli &egrave che ormai diventata un rito, quella punizione cui non posso sfuggire, quel male che merito per come tratto mio marito e soprattutto mio figlio, due uomini che mi amano e chi io tradisco.

-sono una puttana, una puttana.

Il dolore mi fa impazzire, oppure &egrave il piacere? Bho. Grido forte perché da fuori riescano a sentirmi e si eccitino ancora di più. Il mio bambino mi fa malissimo, gli strappo il seno dalla bocca, non &egrave semplice devo lottare, tirare, combattere senza mai smettere di cavalcarlo ma ce la faccio e alla fine arriva anche il piacere.

-godoooo amore la tua puttana godeeee.

Urlo nuovamente perché sentano tutti, poi mi accascio sul mio bambino, mi serve un attimo di pausa’prima di ricominciare. Un minuto due e sono nuovamente pronta. Il mio bimbo non &egrave ancora venuto e il suo cazzo grosso e duro pulsa forte dentro di me. Poggio le mani sul suo petto e ricomincio a muovermi, il mio puledro scalpita. Ha ragione e ora di farlo godere. Mi volto per vedere cosa fanno quelli fuori e me li trovo praticamente con il cazzo attaccato al finestrino.

Fabio abbassa il vetro.

-sei pazzo amore? E pericoloso.

-sono inoffensivi, hanno solo voglia, mi risponde.

Come il vetro e giù uno infila il cazzo duro dentro la macchina. Guardo il mio amore indecisa sul da fare, &egrave anche un po’ impaurita.

-toccalo, prendilo in mano. Non aver paura.

Non aver paura? Sono in quattro potrebbe finire male. Potrebbero far del male a quell’incosciente di mio figlio e stuprare me e vista la situazione non potremmo nemmeno denunciarli.

Ho paura, ma sono anche eccitata.
Che situazione.

Allungo la mano tremante e afferro il cazzo. E caldo duro. Comincio a masturbarlo, intanto un altro mi mette di fianco a quell’uomo e infila anche lui il cazzo in macchina.

-succhialo. Ordina il mio amore.

-senza profilattico no.

Rispondo e su questo non transigo. Se fai sesso con gente che non conosci, &egrave una regola d’oro, ma sembra che la conoscano anche loro, quindi provvedono subito a infilarsi un guanto in lattice sulla proboscide.

-scendiamo.

-no non voglio.

Ovviamente la mia opinione non &egrave ascoltata. Fabio apre la portiera &egrave sono trascinata giù. O paura, mi fanno piegare a novanta. Uno comincia scoparmi da dietro, mentre davanti ci sono diversi cazzi che fanno a gara per entrarmi in bocca. Riconosco quello di mio figlio, lo prendo. Gli altri mi mettono le mazze nelle mani e mi palpano ovunque. Sento quello dietro venire, doveva essere bello eccitato. Non fa nemmeno tempo a uscire che ne sento un altro entrare dentro e sbattermi. Intanto il mio bimbo m’infila l’asta in gola e sborra. E una cosa veloce, un attimo dopo e sparito e sto già succhiando un altro cazzo foderato di lattice. Siamo al buio non si vede nulla, sento solo cazzi e mani’paura e piacere. Non riesco nemmeno a vederli in faccia, sono sola nell’oscurità in balia di quattro sconosciuti, il mio bambino non so che fina abbia fatto, sono spaventata eppure anche eccitata e godo, molto. Continuano a cambiarsi di posto davanti e dietro. Qualcuno mi scopa qualcuno me lo infila in bocca altri in mano. Sento le loro lingue su di me, la loro saliva, e provo schifo avversione. Mi baciano dove capita mi leccano il collo la faccia le tette. Mi rifiuto di baciarli in bocca. All’improvviso sento il possente cazzo del mio bimbo tornare dentro di me, mi scopa prepotente fino a farmi venire, ormai conosce i miei ritmi e sa quando godo, anche se non parlo. Vengo e lui non fa tempo a uscire che subito un altro ne occupa il posto, poi un altro ancora, mi ritrovo il cazzo del mio amore in bocca e lo succhio senza troppo impegno, non voglio che venga mi deve cavalcare nuovamente. Gli altri invece li faccio venire eccome, qualcuno mentre mi scopa qualche altro di bocca, o con le mani per quanto riesca. Ho l’impressione che ce ne sia più di quattro, ma non importa basta che usino il preservativo e il mio bambino non mi faccia mancare il suo amato gioiello. Uno dopo l’altro li soddisfo tutti alla fine rimane solo mio figlio. &egrave dietro di me, mi monta come un toro monta una vacca. Gli altri sono ancora li attorno a noi, li intravedo ma più che altro li sento. Incitano il mio bambino a scoparmi sempre più forte.

-sfondala
-apri in due quella troia
-faglielo uscire dalla bocca
-voglio sentirla gridare

Odio queste volgarità e ho paura, siamo in balia di un gruppo di sconosciuti in mezzo ad un bosco completamente al buio e soli. A mio figlio sembra piacere, si eccita sempre più e mi scopa ancora più violentemente fino a farmi male. Ansimo e gemito, e comincio lamentarmi per il dolore.

-Mi fai male amore, vai più piano. Mi stai sfondando.

A sentire le mie lamentele il pubblico diventa, se possibile, ancora più volgare.

-spaccala, e una troia.
-sfonda la tua puttana, aprila.
-dai che si lamenta ma le piace.
Anche mio figlio si unisce a loro.
-dai amore dimmi cose sei, fai vedere quanto ti piace essere trattata cosi.

Odio gli uomini quando fanno cosi, odio la violenza, la volgarità, la prepotenza. Odio essere considerata un pezzo di carne, odio avere paura, non avere il controllo della situazione eppure godo tantissimo. Ora però devo far venire mio figlio prima che mi sfondi veramente quindi mi conviene assecondarlo e do il peggio di me.

-sono la tua puttana, amore. La tua cagna in calore, il tuo cazzo mi fa impazzire, e il più grosso e lungo che abbia mai provato (fanculo manica di segaioli), mi fai godere tanto. Ora lo voglio in bocca, voglio bere tutto il tuo sperma, lo adoro lo devo avere, sii buono sborrami in bocca.

Fortunatamente il pubblico l’ ho già spompato per bene senno chi sa che succedeva dopo un exploit simile. Comunque funziona, il mio bambino smette di montarmi da dietro e torniamo a sederci sulla macchina, fra il disappunto dei presenti. Che cosa vuole da me &egrave chiaro. Mi chino e comincio a succhiarlo, ci metto tutta me stessa. Mi fa godere tanto voglio ricambiarlo. Il pubblico m’incita, vado sempre più veloce, raggiungo il mio scopo quando il suo sperma caldo mi riempie la bocca.

-non ingoiare mam…amore, fallo vedere ai nostri amici.

Stava per tradirsi, speriamo che nessuno abbia capito. Non ingoio come mi &egrave stato ordinato, ma sollevo il capo e a bocca aperta mostro a quegli uomini, che ora si accalcano attorno alla macchina, il frutto del mio lavoro. Nel mezzo dello spettacolo Fabio accende la macchina e parte, stiamo scappando. Ingoio. Ora con i fari accesi li posso vedere, ho ragione erano più di quattro, ne conto almeno sette. E andata bene ne siamo usciti illesi.
Sono passati dieci minuti da quando siamo partiti, penso che siamo abbastanza lontano.

-fermati. Ordino secca. Lui appena può accosta, siamo ancora abbastanza appartati.

Si ferma e si volta verso di me, ha ancora l uccello fuori da i pantaloni, io sono messa molto peggio. O ancora la gonna su, la mutandina non so che fine abbia fatto, o le calze strappate in più punti, le tette fuori e la camicia da buttare, i capelli sono ridotti malissimo e il trucco si &egrave sciolto &egrave sono impiastrata ovunque della loro saliva. Sto tremando, paura? Ansia? Tensione? Shock? O forse sono sconvolta per il piacere che o provato? Per un lato di me che non sapevo esistere.

-sei un idiota, lo aggredisco.

‘ma lo sai come potevamo finire? Piccolo stupido pervertito. E finita, chiaro? Non osare mai più avvicinarti a me.

Lui non risponde si limita ad allungare le braccia, io cerco di respingerlo ma &egrave troppo forte. Mi stringe a lui e alla fine cedo e mi sciolgo tra le sue braccia. Comincio a piangere e singhiozzare.

-ho avuto paura tanta paura. Potevano farci male.

-no mamma erano inoffensivi.

-allora perché sei scappato?

-fa parte del gioco, almeno io pensavo fosse un gioco, non avevo capito che fossi veramente spaventata, era buio. Pero ti sentivo gemere pensavo ti stessi divertendo.

Gemevo &egrave vero, mi divertivo, ero spaventata ma non per questo non godevo. Nessuno mi ha costretta, mi hanno trascinata fuori dall’auto ma il resto l’ho fatto da sola. Non ho rifiutato nemmeno uno di quei cazzi, li succhiamo masturbavo e mi lasciavo montare. Rifletto su questo mentre, abbracciata a mio figlio, il respiro torna alla normalità. Smetto di tremare di piangere e singhiozzare. Quando sono calma, Fabio mi chiede:

– ti &egrave piaciuto?

-Si. Gli sussurro in un orecchio.

Il rientro a casa non e un grosso problema mio marito se tocca divano davanti alla tv si addormenta in cinque minuti. La mattina mi alzo presto per portare il mio bambino al pullman. Lo rivedrò tra qualche giorno, ma con tutto quello che successo ieri sera sono sicura che posso fare a meno di lui anche per un mese.
Giovedì sera lo vado a riprendere. Mi fa scendere dall’auto vuole guidare lui ed io lo lascio fare. Gli lascio credere di essere il mio uomo, mente invece lo uso solo per sesso. Fa un giro largo con la macchina e si ferma in angolo buio.

-ti voglio tanto anch’io amore, ma non abbiamo tempo tuo padre ci aspetta, ma domani avremo tutto il giorno per noi

-Solo un bacio, mi sei mancata tanto,
ma come fa a essere tanto perverso e tanto dolce tutto insieme? Mi guardo intorno, non c’&egrave nessuno.

-ok, rispondo, ma veloce e senza lingua qui &egrave molto pericoloso.

Come non detto, appena le nostre labbra si toccano lui mi stringe a se, la sua lingua entra nella mia bocca senza che nemmeno io provi a fermarla. Poi la sua mano sul mio seno ed &egrave fatta, non capisco più nulla. Cerco di farmi forza per interrompere quel rovente bacio, dobbiamo andare a casa qui &egrave pericoloso possono vederci, ma &egrave cosi bello, cosi eccitante’alla fine &egrave lui che si stacca da me. Io rimango li ferma con la bocca aperta e gli occhi chiusi, come la protagonista di un romanzetto rosa.

-scusa ma sei irresistibile, ti ho portato un regalo, anzi due.

TUM.

Il mio cuore ha un tonfo. Dio come sono stronza, questo &egrave innamorato perso, cotto di me. Mi sento male. Sono una merda &egrave ufficiale.

-davvero? E cosa &egrave? Chiedo

Apre la borsa e ne tira fuori un pacchetto,

-questo te lo do adesso, altro domani’se farai la brava bambina

Prendo il pacchetto ‘ lo posso aprire?

-quando siamo a casa, risponde.

Lo guardo incuriosita e poi non resisto, bacio il mio bambino. Gli sfioro le labbra e mi ritraggo.

-grazie amore ma ora andiamo senno tuo padre si preoccupa.
Veramente avrei dovuto dire: ‘Andiamo amore perché non so quanto tempo riesco a resistere prima di saltarti addosso se restiamo qui.’

Una volta a casa i mei uomini si metto a discutere cosi io m’infilo in bagno, chiudo a chiave e apro il regalo. Bello semplice, femminile e sensuale. Non ci avevo mai pensato ma un capo di abbigliamento simile, esalta le mie giunoniche forme. Voglio provarlo subito. Mi spoglio e lo indosso. Stringo i lacci forte, &egrave perfetto mi assottiglia il punto vita aumentando l’effetto dalla curva sui fianchi, mi schiaccia la pancia, sostiene e solleva molto il seno. Opsss non vi ho detto che c’era nella scatola.

Un corpetto.

Nero in pelle si chiude con i lacci sul davanti e ha anche il reggicalze. Taglia perfetta, fattura veramente pregevole. Mi sento molto sensuale, credo che sabato andrò con mio marito a prenderne qualche altro non mi dispiacerebbe indossarli abitualmente. Ora a malincuore me lo devo togliere, me lo ha dato mio figlio intendo indossarlo solo per lui, in fondo non mancano che poche ore, poche ore e avrò la mia dose.
Suona la sveglia, mi alzo e preparo la colazione al mio uomo mentre questo fa doccia, mangiamo assieme, discutiamo del più e del meno come sempre, poi lo accompagno alla porta e lo bacio sulla bocca.

-buona giornata amore.

Saluto sorridendo come farebbe una qualsiasi moglie innamorata. In effetti lo amo. Chiudo la porta e lascio la chiave dentro, non si mai. Entro in camera mia come moglie devota appena svegliata, capelli da pettinare niente trucco eccetera e ne esco come una’

Immaginate:
Scarpe in vernice rossa con tacco vertiginoso e collare alla caviglia. Calze di seta nera, adoro la sensazione che danno sulla pelle, sostenute dal corpetto che mi ha regalato mio figlio. Capo che mi valorizza molto. Ho stretto forte i lacci, cosi che il punto vita si snellisca e la mia pancia si assottigli, fa sembrare i miei seni due taglie più grandi sollevandoli e sostenendoli meravigliosamente. Ho indossato un perizomino che lasci scoperto molto del mio folto pelo. &egrave rosso, come rosso fuoco sono le mie labbra e le curatissime unghie. E un classico ma funziona sempre. Il trucco e frutto di anni esperienza, io lo definirei perfetto, mentre i miei lunghi capelli ramati, lisci morbidi e profumati mi scivolano dolcemente sulle spalle. Voi crederete che sia esagerando, ma vi assicuro che se mi vedeste ora avreste come minimo un’erezione. Tranquilli tutto questo non &egrave per voi ma per il mio bambino, anzi per quel coso meraviglioso che ha tra le gambe. Esco dalla camera ancheggiando, non c’&egrave nessuno che mi possa vedere, ma non importa io sono una Femmina e le Femmine camminano cosi.

Arrivo in camera del mio bimbo e piacevole sorpresa, lo trovo sveglio e nudo sul letto, con la bandiera alzata.

-sei bellissima mamma.

Il suo sguardo &egrave adorante. Questo vuol dire essere Femmina, dominare gli uomini con la bellezza e sensualità. Ci riuscirei anche con lui, se non fosse per quel palo di carne che ha tra le gambe.

Mi avvicino lentamente, sono solo pochi passi ma vanno fatti sensualmente, mettendo bene in mostra il mio essere Femmina. Arrivo quasi a toccarlo e poi mi giro perché possa ammirarmi anche dietro.

‘allora tesoro come mi sta il tuo regalo?

-benissimo sei fantastica, la più bella di tutte.

Mi chino in avanti e faccio in modo che il perizoma finisca tra le grandi labbra. Lui allunga una mano per toccarmi ma non arriva e la lascia sospesa per aria, come a richiamarmi a lui. Allora mi rimetto su mi giro e gliela prendo fra le mie, mi porto il suo dito medio alla bocca per succhiarlo come fosse un cazzo. Lo metto dentro e gli passo la lingua sopra, ma il gioco dura poco. Ho voglia. Gli salgo sopra, sposto il peri e m’impalo sulla mia asta. Come sempre mi riempie mi colma. Provo già un piacere intesso nella sola penetrazione. Me lo faccio entrare quasi tutto, poi appoggio le mie mani sul suo petto, le mie lunghe unghie rosse sulla sua pelle bianca mi fanno sentire come una pantera pronta a divorarlo. Mi chino ancora e con la bocca raggiungo il suo orecchio, gli sussurro:

‘quella troia della tua mammina vorrebbe il tuo cazzo, preparati perché o intenzione di scoparti finche non torna a casa tuo padre. Sara una lunga giornata e se per caso il tuo gioiellino dovesse venire meno’
gli mordo il lobo dell’orecchio lui geme,
-‘se dovesse venire meno, potrei diventare molto cattiva amore.

Comincio a cavalcarlo lentamente, oggi voglio scoparlo fino a fagli dire basta. Ci guardiamo negli occhi, non provo nessuna vergogna. Mi sto accoppiando con mio figlio, giusto qualche sera fa mi ha fatto chiavare da un gruppo di sconosciuti, eppure quando ho quell’affare dentro di me tutto &egrave normale tutto &egrave giusto &egrave bello. Non ho nessun problema a essere volgare o farmi insultare da lui. Fabio allunga le mani sul mio seno e lo palpa, come sempre usando troppa forza.

-aih

-ti faccio male mamma?

-sempre. Rispondo. ‘ma mi fai anche godere cosi tanto. Sono già pronta, nemmeno hai cominciato e già regali il primo orgasmo alla tua mamma.

Il porco mi tira a se e poi appoggia le mani pesantemente sul mio culo e mi da qualche colpo veloce, ero prossima ad un piacere calcolato, una dolce pioggia primaverile che diventa una tempesta breve ma potente.

-piaciuto? mi chiede.

-meraviglioso, rispondo ansimando, -cosi finisce che mi uccidi, mi fai venire un colpo.

-te ne voglio dare molti di colpi amore, tu sei la mia puttana, la mia troia, la mia vacca ed io ti devo far godere tanto.

Perché passi da frasi tanto dolci a tanto volgari, proprio non lo capisco. Per me sentirlo parlare cosi e come prendere uno schiaffo, ma anche prendere degli schiaffi, quando faccio sesso con lui, non e poi cosi male. Cosa mi succede? Non importa non sono domande da porsi ora. Adesso voglio mettere in chiaro una cosa con il mio bambino. Ho deciso che deve essere solo mio finche non riuscirò a fare a meno del suo arnese, finche non riuscirò ad uscire dal tunnel, quindi &egrave meglio chiarire un paio di cose.

-sono tutto ciò che vuoi tu, ma attento amore, perché devo essere l’unica. Se sento anche solo puzza di un’altra tra noi &egrave finita. Io voglio essere la tua unica troia, la tua unica vacca, la tua unica puttana’

Me ne guardo bene dal dire la tua unica donna. Io ho già un uomo &egrave non posso averne due, quindi non posso essere la sua donna. E se vi state chiedendo che differenza ci sia, tranquilli siete uomini non mi aspetto che capiate.

-sei gelosa mamma?

-possessiva, rispondo senza pensare.

-certo, come no. A che mi servono le altre quando si ha la mamma più bella del mondo?

Riesce a farmi sentire nuovamente male, non importa un’altra dose del suo cazzo e tutto passa.

Passa anche la mattinata, tra sesso, coccole, dolci frasi d’amore e insulti volgari, tenere carezze, dolorose pacche sul sedere. Lui viene due volte e mi fa ingoiare tutto, io ho perso il conto delle volte che ho provato piacere, all’ora di pranzo sono distrutta eppure quando vedo quel batacchio penzolargli libero tra le gambe mentre vaga nudo per casa, non posso fare a meno di sentirmi attratta. E solo dopo pranzo che mi torna in mente che aveva detto due regali.
Andiamo a sederci sul divano, io in braccio a lui. Me lo bacio e coccolo un po’ e poi chiedo.

-sono stata brava questa mattina?

-certo mamma.

-allora mi sono meritata altro regalo? Non vi nascondo che sono curiosa.

-si te lo sei meritata. Mi fa scendere dalle sue gambe ed esce dalla stanza, torna un attimo dopo ha una cosa in mano ma faccio fatica a credere che sia per me.

-guarda ci ho fatto mettere anche il tuo nome. Mi dice fiero.
Io non posso credere a ciò che ha in mano.

Un collare.

Si, ma non un gioiello o uno di quegli strambi accessori che indossano certe ragazzine, no proprio un collare da cagna e sulla medaglietta &egrave inciso il mio nome.

-non ti piace?

Mi chiedo se lo faccia apposta o se proprio non capisca.
‘non sono un cane tesoro.

-no mamma, tu sei la mia cagna, la sola e unica. Cerca di mettermelo ma io lo fermo.

-Perché non lo vuoi?

-perché non sono un cane, un animale deve che appartenere a qualcuno, io sono una donna.

I toni si stanno facendo pesanti e anche se mi sento un po’ offesa cerco di cambiare discorso, lui &egrave in piedi davanti a me, io sono ancora seduta sul divano gli prendo il cazzo in mano.

-Dai amore vieni, ho nuovamente voglia di te, la mamma vuole il suo bambino dentro di lei.

E cosi cominciamo il secondo round. Un lungo duro infuocato pomeriggio di sesso. Ce poco spazio per dolcezza e tenerezza, credo che si sia offeso. Non importa gliela faro passare. Mi sono prestata molto al suo gioco, ma un collare no. Assolutamente. Non sono una bestia. Mi strizza il seno e morde i capezzoli, feroci pacche sul culo e colpi tremendi dentro di me. Doloroso e umiliante, ma non vi nego che mi fa provare anche piaceri intensi a volte sconvolgenti, altrimenti non gli permetterei di trattarmi cosi.

A fine pomeriggio sono distrutta dal piacere e dal dolore. Ripongo tutto quello che ho indossato oggi in un posto nascosto. Da ora questi capi li metterò solo per mio figlio, poi riempio la vasca e m’infilo dentro. Poco dopo entra mio figlio nella stanza ha in mano il collare.

-buttalo quel coso amore, poi vieni qua e dai ancora qualche bacio alla tua mamma prima che arrivi papa. Oggi sei stato fantastico, io sono stata brava?

-si sei stata brava, ma io ti voglio vedere indossare questo, mi porge il collare.

Dopo una giornata cosi sono calma appagata felice, non voglio litigare.
‘dai amore non essere infantile, vieni qua.

-non sono infantile, voglio solo che indossi questo, sei già la mia cagna ti manca solo il collare.

-Fabio, forse &egrave meglio se fai una doccia anche tu, io non lo metterò mai quel coso, non sono una cagna, sono cose che ti dico quando facciamo sesso perché so che ti piace, che ti eccitano e fanno godere, ma tutto qui.

-tutto qui? Vediamo se &egrave tutto qui. La prossima volta che vuoi fare l’amore con me devi indossarlo, anzi devi venire da me a quattro zampe e con indosso solo questo.

Butta il colare per terra ed esce visibilmente arrabbiato.
Meglio cosi, sono calma rilassata e penso lucidamente. Meglio cosi, tanto questa storia doveva finire, e mi sa chi io non avrei trovato il coraggio di troncare. Mi sento sicura di me, non andrò mai da lui a quattro zampe e con dosso il suo collare. Questa sua richiesta mi darà sicuramente la forza per fare ciò che devo. E poi sta a vedere che non sia lui a tornare da me a quattro zampe, chissà magari allora gliela potrei dare ancora una volta, ma solo se si dimostra un cagnolino ubbidiente. Rido, mi sento sicura in fondo oggi o avuto una razione doppia o tripla, quindi sono convinta di poterne fare a meno per sempre.
Ricomincia tutto da capo, il solito tram tram i fine settimana con il mio uomo gli incontri con altre coppie le solite cose di casa la spesa le amiche. Mio figlio torna comportarsi normalmente, non parla dell’accaduto e non cerca in nessuna maniera di sedurmi o anche solo di toccarmi. Passano giorni settimane, mi chiedo se per caso il mio bambino si masturbi usando la mia biancheria intima. In fondo sono un po’ offesa, non mi ha cercata nemmeno una volta. Mi aspettavo giovanili assalti e anche capricci che io, da madre e donna matura, avrei respinto fino a fargli capire che non mi poteva più avere, invece nulla. Cosi mi e venuto in mente che magari si masturbava ma anche lì niente. Avrà ricominciato ad andare con le prostitute, mi dispiace per lui. Chissà se riesce a far godere anche loro con quel coso. Una prostituta dopo decine di rapporti quotidiani credo non senta nemmeno più che la stanno penetrando, ma quell’affare che ha mio figlio, beh quello sono sicura che lo sentano, magari sono loro a pagare lui. Mi vien da ridere a quel pensiero, però &egrave una faccenda seria, soprattutto adesso. E innamorato di me io l’ho rifiutato, non trova una ragazza che lo consoli, potrebbe finire per infatuarsi di qualcuna di quelle donnacce. Con il cazzo che ha, la potrebbe far innamorare, &egrave una cosi ci mette un attimo a rigirarsi un ragazzo dolce e solo come mio figlio. Diciamocelo chiaramente, gli uomini quando vedono figa non capiscono più nulla. Sono preoccupata. Fabio deve trovare uno sfogo sessuale che non sia mercenario. Magari potrei pensarci io. L’ultima volta mi ha offesa, ma sono sempre sua madre non posso portagli rancore. Ok deciso, lo faccio per il suo bene, di tanto intanto gli faccio svuotare le palle finche non trova una fortunata che se lo prende. Comincio a diventare un po’ più dolce con lui, giusto per fargli capire che non me la sono presa per l’altra volta, che se ha voglia sono disponibile ma deve essere lui a farsi avanti.

Nulla.

Allora vado un po’ più decisa e finisco con lo strusciami, ‘senza farlo apposta’ ovviamente, noto qualche improvviso movimento del suo boa ma nulla più. Non cerca altri contatti, non prova a baciarmi toccarmi, magari palparmi il seno con le sue mani cosi vigorose, o magari il culo’qui la cosa &egrave grave ne sono sicura, devo parlargli, lo faccio subito. Lo chiamo in cucina e affronto l’argomento, tanto dopo quello che c’&egrave stato tra noi non &egrave certo un tabù.

-senti amore mi dispiace per ciò che e successo, ma devi fartene una ragione, non si poteva continuare cosi. Capisco che tu abbia difficolta a trovare una fidanzata e ciò mi fa preoccupare molto per te. Ho paura che tu vada con le mercenarie. O paura che ti possa succedere qualcosa, quindi quando non resisti più puoi venire da me, ma solo finche non trovi una brava ragazza.

Mentre parlo mi avvicino a lui per fagli capire che sono disponibile anche subito. Con una mano gli carezzo la bestia e gli butto l’altro braccio al collo. Lo tiro a me ci baciamo. Lui ricambia il bacio, ma lo sento un po’ freddo. Non importa, magari e ancora offeso per l’ultima volta. M’inginocchio e libero il mostro, da mollo lo posso menare con entrambe le mani, quando e duro me ne servirebbe un’altra. Prende vita quasi subito, buon segno vuol dire che &egrave un po’ che non fa sesso. Apro la bocca e ne infilo dentro più che posso, supero di poco la metà (&egrave sono brava a ingoiare) poi devo tronare indietro, mi manca l’aria e mi viene da vomitare. Afferro il mastodonte con due mani e il resto lo infilo in bocca, cosi riesco a fargli un pompino come si deve. Succhio e masturbo mettendoci passione, ma solo verso la fine che mio figlio sembra cominciare a partecipare. Mi mette le mani sulla testa spingendomi avanti e indietro a un ritmo sempre più serrato, quando viene me lo ficca tutto in gola, mi sa che se non avevo le mani li, mi avrebbe spinto tutto l’arnese dentro.

Gode.

Mi riempie la bocca di caldo sperma, che io da brava mamma ingoio. O imparato a conoscerlo, questo e solo l’antipasto, ora credo che vorrà di più. Vorrà me. Lo so che non dovrei, ma &egrave mio figlio, mi sento in dovere aiutarlo. Rimango sorpresa quando vedo che ripone l’arma, fra l’altro, ancora mezza dura.

-grazie mamma, sei stata fantastica. Mi dice poi se ne torna in camera sua.

Se non fosse mio figlio mi sentirei usata come un oggetto, ma &egrave lui e il mio scopo era svuotargli i coglioni quindi penso di esserci riuscita. Ero lì solo per soddisfarlo quindi non dovrei sentirmi frustrata se non mi ha presa. No, non dovrei’ pero, anche se gli ho detto io che poteva farlo, &egrave stato un po’ sgarbato. Gli passerà ne sono sicura.

Due giorni dopo sono nuovamente in ginocchio difronte a lui a bere sperma caldo, ma la cosa finisce li. Poi un’altra volta poi ancora una. Fino a quando un pomeriggio mi ritrovo seduta sulle sue gambe.

Siamo sul divano e ci stiamo baciano, a iniziare sono stata io, sono tre giorni che non mi cerca ho pensato che si sentisse in debito mentre io voglio fargli capire che può farlo quanto vuole. Ci baciamo e gli tiro fuori il cazzo dai pantaloni. Comincio a menarlo lui come sempre rimane immobile. Sono stufa gli prendo una mano e la porto sul mio seno.

-e tutto come prima amore, se vuoi toccarmi puoi farlo. Se vuoi più della mia bocca basta dirlo.

-no, va bene cosi mamma, succhiamelo.

Sospiro e poi mi adagio fra le sue gambe. Tiro fuori i seni gli faccio scivolare sopra un po’ di saliva e ci metto il suo cazzo in mezzo. E giusto cosi no? Devo solo togliergli le voglie fino a quando non trova una fidanzata, vero? Dovrei essere contenta che non voglia di più da me, giusto? Lo faccio solo per lui, perché sono una buona madre, vero?

Vero?

No

Mi alzo e mentre sollevo la gonna e tolgo le culottes dico a mio figlio.

-mi fa male la mascella a furia di spompinarti, oggi ti soddisfo cosi.

Gli salgo sopra e quando faccio per impalarmi lui si strige la cappella con la mano. Ok vuole la solita frase da pervertiti e va bene lasciamogli la sua piccola vittoria di Pirro, tanto lo faccio solo per eccitarlo cosi viene prima.

-la tua mamma troia vuole il cazzo del suo bambino. Dico con imbarazzo, era parecchio che non lo ripetevo. La mano rimane li.

Allora gli chiedo: -cosa c’&egrave che non va?

-lo sai mamma cosa devi fare se lo vuoi.

-dai non fare lo stupido, non c’&egrave l’ho nemmeno più quell’affare l’ho buttato.

-allora comprane un altro uguale e compreso di targhetta per ci tenevo molto, senza di quello non ti scopo.

Mi sposta in malo modo e torna in camera sua.

‘Non ti scopo?’ ma chi ti credi di essere, ragazzino viziato. Dovrei sentirmi profondamente offesa e invece ho solo voglia, non può finire cosi. Mi dispiace ammetterlo, ma da quando faccio sesso con mio figlio qualcosa &egrave cambiato. Nell’intimità con mio marito &egrave sempre bello’ si’ pero… non sono completamente soddisfatta. Con il mio bambino &egrave diverso, anche se non lo volevo ammettere. Ora non posso più negarlo lui mi fa godere più di ogni altro, ed io ho voglia del suo cazzo, ora. Sono settimane che sto in astinenza, lo devo avere ma non posso umiliarmi cosi tanto da diventare veramente la sua cagna. Lo aveva duro e pulsante, sta barcollando, mi vuole anche lui. Basterebbe solo una piccola spinta. Vado in camera mia e poco dopo ne esco, vestita o svestita come preferite, come il giorno in cui mi regalato quel maledetto affare. Cammino lentamente da femmina fatale e vado in camera sua. Lo trovo sul letto che se lo mena.

-sei proprio sicuro che non la vuoi, gli chiedo con voce calda e bassa mentre lentamente m’infilo una mano dentro il perizomino, mi tocco un po’, gemendo e ansimando forte per eccitarlo. Estraggo la mano, il mio dito medio e lucido di umori. Mi avvicino a lui mi chino senza piegare le gambe, appoggio una mano di fianco alla sua faccia per sostenermi e poi gli passo il dito umido sotto il naso.

-ti piace il suo odore?

Chiedo mantenendo sempre il tono di voce caldo. Poi mi metto in bocca il dito e lo succhio come fosse il suo agognato cazzo.

-umhh a un sapore delizioso, m’infilo nuovamente il dito dentro e lo riporto davanti alla sua bocca, questa volta non umido ma addirittura fradicio.

-ti va di assaggiarlo? Chiedo. Sto superando me stessa. Cose cosi non le avevo mai fatte.
Lui non smette un attimo di menarselo.

-toccati, mi ordina.

-certo caro, subito.

Comincio a toccarmi e gli sussurro all’orecchio tutto quello che faccio e quello che provo. La mano sul mio folto pelo sulla clitoride dura e sensibile il dito fra le grandi labbra e poi dentro quel laghetto che &egrave ora il mio sesso. Provo sempre più piacere e glielo dico.

-sto per godere amore sto per godere, godo o siiii godo amore godo. E in quel momento che il mio ragazzo balza in piedi, si mette in ginocchio davanti a me e tenendomi la testa ferma mi sborra sul volto.

-siiii mamma godo anche io, godiamo insieme siiii sei fantastica.

Mi ha afferrata per i capelli senza nessun riguardo, faccio giusto in tempo a chiudere gli occhi e lui mi ricopre il volto di sperma, poi si sdraia nuovamente.

-Fantastico mamma, la sega migliore della mia vita. A te e piaciuto?

Bastardo.

Mi ha usata nuovamente, ma infondo non e ciò che vorrei fare io con lui? Usarlo per il mio piacere, sono sempre stata cosi schiava del sesso? O &egrave stato quel fantastico cazzo a rendermi cosi dipendente?

-ti e piaciuto o no?

Cosa rispondo?

Dico la verità, -si mi &egrave piaciuto.

Mi rimetto in piedi e vado tentoni fino al bagno, mi ripulisco il viso, mi piaciuto &egrave vero. Mentre mi veniva sulla faccia tenendomi stretta facendomi male o avuto un altro orgasmo. Un esplosione improvvisa &egrave inaspettata di piacere. Mi sono sentita debole impotente umiliata completamente in suo potere e ho goduto. Mi ripulisco completamente il volto dal suo sperma e dal mio trucco, mi sento vuota debole, qualcosa dentro mi spinge a tornare da lui anche se umiliata e sconfitta.

Ho voglia del suo cazzo.

Torno in camera sua, lui &egrave ancora sdraiato sul letto il suo tesoro &egrave semi eretto. Mi avvicino estraggo un seno e glielo offro. Lui sembra rimanere sorpreso.

-mordilo fammi male quanto vuoi, &egrave giusto mi sono comportata male, merito una punizione.

Spero che basti.

Gli faccia capire che ha vinto lui. Può fare dei miei seni ciò che vuole basta che dopo mi scopi. Voglio la mia dose sono in forte astinenza. Lui invece di morderlo lo bacia e dopo bacia me.

-sei bellissima anche senza trucco.

Parole dolci, forse posso’mi sdraio sul letto di fianco a lui, ricambio il bacio e con la mano gli meno il cazzo fino a farlo tornare duro. Lui mi viene sopra, per un attimo m’illudo, non lo mette dentro, continua a sfregalo sopra la mia figa. E una tortura tremenda, il mio desiderio &egrave orami un incendio incontrollabile. Mi dimeno come un’ossessa, tiro su le gambe per sentirlo meglio mentre sale e scende strofinandosi contro la mia bimba incandescente. Stringo mio figlio forte a me, lo bacio gli succhio la lingua, mi fa venire anche cosi ma non basta, non mi basta mai, lo voglio dentro. E cosi alla fine perdo anche quell’ombra di orgoglio che mi era rimasta.

-tutto amore faccio tutto quello che vuoi, ma dammelo ti prego, dammelo ora.

-hai buttato il collare?

No, non lo avevo buttato, volevo tanto farlo ma alla fine lo avevo tenuto.

‘no Fabio, era una bugia e in camera mia.

-Mettitelo e poi facciamo l’amore.

-no lo faccio dopo, ora dammelo lo voglio. Lui si stacca da me.

Ti odio

-va bene, va bene.

Gli dico tra frustrazione odio rabbia e tanto desiderio mentre mi alzo e vado in camera mia. Mi spoglio completamente, mi pare avesse detto che mi voleva vestita solo del collare? Non ricordo di preciso. Comunque io indosso solo quello quando rientro in camera sua. Lui mi blocca sulla porta.

-ferma cosi, la mia cagna non cammina a due zampe ma a quattro.

-dio Fabio sei mio figlio non può costringermi a fare una cosa simile, io sono tua madre.

-si sei mia madre, la donna più bella del mondo. La mia cagna. Ora mettiti giù e cammina come una cagna.

Umiliata e con le lacrime agli occhi mi metto giù e giro come un animale per la camera mentre mio figlio si masturba guardandomi. Quando si stufa mi ordina di fermarmi, si mette dietro di me e mi fa sentire il suo palo sopra il mio sesso.

-ora se lo vuoi devi abbaiare.

-bau bau, dio come mi vergogno, sento il viso viola e le lacrime rigarmi il volto. Poi tutto finisce.

Mi penetra.

Tutto diventa normale, come sempre tutto ha un senso, tutto &egrave bello &egrave giusto quando lui &egrave dentro di me. Sono la cagna di mio figlio, che male c’&egrave? Sento il palo del mio bambino entrare ed uscire, il mio sesso &egrave un incendio ma il suo cazzo &egrave caldo come il sole. Mi fa venire diverse volte in rapida successione ed io , senza che me lo chieda, invece di usare parole guaisco e abbaio per far capire al mio tesoro che mi sta facendo godere. In fondo sono una cagna quindi &egrave tutto normale, sono la sua cagna, la cagna più fortunata del mondo ho un palo gigantesco dentro di me che mi fa impazzire di piacere. Poi cambiamo posizione mi fa mettere sopra. Non so come possa essere la mia espressione, ma lui sembra un pazzo travolto dal desiderio. Ora che sono sopra do io il ritmo, ma non vado meno veloce di quando mi era dietro lui.

-cosa sei mamma’ dillo’ dillo.

-sono la tua cagna amore, la tua cagna felice. Bau bau guarda come gode questa cagna.

Ma perché ho fatto tutte queste storie per un collare? Io sono una cagna &egrave giusto che lo indossi. Che stupida. Continuo a montarlo e godere, provo piacere in ogni singolo colpo. Il mio bambino mi afferra le tette, e mi chiede:

-posso stringerle forte?

-bau tu sei il mio padrone puoi farmi ciò che vuoi, bau bau.

Mi fa malissimo.
Non pensavo potesse avere cosi tanta forza nelle mani. Io vado più veloce che posso per farlo venire, non capisco nulla il dolore tremendo come il piacere che sento, mi sembra di avere un orgasmo per ogni colpo. Vado avanti cosi fino a quando non sento il suo getto caldo riempirmi e la presa sui miei seni allentarsi. Mi sdraio su di lui sfinata. Ansimiamo parecchio prima che uno dei due dica qualcosa.

-piaciuto mamma?

-tanto e a te?

-sei stata meravigliosa, sicuramente &egrave stata la volta migliore.

Ancora un po’ di silenzio, ora comincio a riprendere il controllo di me.

-perché mi umili cosi amore? Posso farti godere tanto anche senza queste cose.

-umiliarti? A me sembravi felice, secondo me ti &egrave piaciuto o sbaglio?

Non rispondo, senno gli darei ragione. Quello che lui non capisce &egrave che in quei momenti non sono io, io sono diversa.

-va bhe tanto non ci capiamo, io vado a fare la doccia.

-aspetta un attimo, dice facendomi scendere da sopra di lui.

‘resta a quattro zampe, voglio realizzare una mia fantasia.

-non avrai ancora voglia? Chiedo preoccupata.

-no questa volta mi hai distrutto, ma tu resta li.

Io obbedisco e lo osservo mentre da un cassetto estrae un guinzaglio. Lo aggancia veloce al mio collare e senza rendermene conto mi ritrovo a camminare a quattro zampe come un cane mentre lui mi conduce in bagno.

-allora mamma o pensato un paio di cose, bhe magari tu le chiami regole, ma io preferirei che fossero il tuo naturale modo di agire.

La prima volta che mi sono lasciata penetrare pensavo di essere un mostro e di aver toccato il fondo, ora con collare e guinzaglio mentre mio figlio mi accompagna in bagno come fossi un cane e mi detta regole che devo rispettare pena niente cazzo, capisco che non c’&egrave fine al peggio.

-allora per prima cosa, ogni volta che vorrai il mio cazzo dovari indossare sempre collare e corpetto, sei troppo figa cosi, poi non voglio più sentirti che mi chiami per nome a meno che non ci sia papa presente.

-e come ti devo chiare scusa?

-puoi chiamarmi: amore, caro, tesoro, stallone, uomo della tua vita, o magari trovarmi un nomignolo che mi piaccia, sai come fanno gli innamorati.

Come dicevo prima, quando pensate di aver toccato il fondo non lamentatevi perché potreste ritrovarvi con una pala in mano impegnati a scavare per scendere ancora più in basso.
Il corpetto é diventato una piacevole abitudine, ne ho comprati un po’ e li indosso quasi quotidianamente. Il collare se non lo indosso lo devo avere sempre con me, lo tengo nascosto in borsa. Ormai non ci faccio nemmeno più caso, mi sa che qualche volta lo dimentico e mio marito me lo trova al collo. Faccio sesso con mio figlio due volte a settimana, a volte tre. Io mi faccio trovare pronta tutti i giorni, ma &egrave lui a decidere quando e come.

Poche volte riesco a farmi valere, per riuscirci mi devo veramente puntare, ma sempre stando attenta a non offenderlo.
Come quando voleva che danzassi in intimo davanti alla porta finestra. Non fraintendete l’idea mi eccitava un casino, ma qui ci abito e allora ho detto no. Un’altra cosa che ho imparato del mio amore e che non ti regala nulla. Quando non ho voluto danzare in cambio ho camminato per casa a quattro zampe e guinzaglio, annusando tutti i mobili per poi fare la pipi come una cagna su un gamba del tavolo.

Divento ancora rossa se solo ci ripenso.

Comunque’il vero problema &egrave mio marito.

Lo amo, nonostante tutto &egrave lui il mio uomo con Fabio &egrave solo depravato piacere.

Piacere, il punto &egrave questo.

Sento sempre meno piacere con mio marito, forse perché mio figlio me l’ha allargata cosi tanto che ormai l’unico cazzo che mi fa godere veramente &egrave il suo. Lo cerco sempre meno, a volte mi trovo a dover far finta di godere o mi sorprendo a pensare al mio bambino mentre faccio l’amore con lui.

Comunque tra mio marito e il mio amante il tempo passa veloce, la scuola finisce e il mio bambino supera gli esami con il massimo dei voti.

L’estate da qualche anno la trascorriamo nella casa al mare dei miei. Loro ora preferiscono la montagna. Solitamente scendiamo tutti assieme appena finita la scuola, Paolo ci accompagna giù di venerdì sera, tanto sono solo un paio d’ore di macchina, poi torna su il lunedì mattina. Continua cosi fino ad agosto quando ha le ferie anche lui e si ferma con noi.

Quest’anno non so proprio cosa potrà succedere quando ci lascerà soli.

Scendiamo per la prima volta con due macchine, Fabio vuole guidare e mio marito mi manda in macchina con lui, perché non si fida del giovane. Durante il viaggio mio figlio ha una delle sue idee, vuole che gli faccia un pompino mentre guida.

Non se ne parla.

Suo padre non può vederci &egrave molto più avanti, ma la cosa e pericolosa. Alla fine lo accontento mostrando le tette a un camionista mentre lo sorpassiamo, poi questo ci viene dietro per mezzo viaggio, ma arriviamo a destinazione sani e salvi.

Il fine settimana passa veloce e arriviamo a lunedì mattina.

Quando siamo in ferie il lunedì mio marito si alza ad un ora veramente impossibile e io mi devo alzare alcuni minuti prima per preparagli al colazione, dopo di che parte. Chiudo la porta e lascio la chiave nella toppa, ormai &egrave un abitudine.

Ora siamo soli io e lui, che faccio? Ovvio, prendo il collare dalla borsa e lo indosso. Mi spoglio, per il corpetto ho avuto dispensa fino a fine estate (fa troppo caldo), vado in camera di figlio sperando che non arrabbi visto l’ora.

Apro la porta ma lui non ce, do un occhiata in bagno ma non &egrave nemmeno li. La casa &egrave un trilocale non una reggia può essere in un posto solo. Entro in camera mia e lo trovo sul mio letto al posto di suo padre, che probabilmente dovrà ancora mettere in moto la macchia. A casa una delle mie poche vittorie sta nel fatto che non si fa sesso in camera mia. Non voglio scoparlo sul letto dove faccio l’amore con suo padre.

Qui &egrave diverso.

-ora questo e il mio posto fino a venerdì.

Non replico, ho voglia di cazzo non di litigare. Annuso le lenzuola mentre scopo, mi piace sentire il profumo di mio marito mentre nostro figlio mi monta, &egrave come se fosse qui anche lui.

Comincia cosi questa vacanza.

La prima settimana e sesso continuo.

Lui &egrave sempre eccitato, deve essere perché si può comportare come fosse mio marito e a me non dispiace essere sua moglie, almeno quando siamo a casa.

Scopiamo due tre volte al giorno anche quattro. La mattina quando ci svegliamo uno accanto all’altra, poi dopo pranzo e magari quando facciamo la doccia assieme. Anche la sera prima di dormire, a volte mi sveglia o lo sveglio a notte fonda per una sveltina.

Fuori casa si comporta bene, sono io che sembro un pò strana, visto che non lo chiamo mai per nome.

Nonostante tutto il sesso che facciamo le sue perverse richieste non smettono mai.

Ora in casa devo indossare due finti piercing sui capezzoli. Lui voleva che mettessi quelli veri, io ho chiesto a mio marito e lui non ha voluto quindi si &egrave dovuto accontentare. Anche sulla mia bambina ha dovuto cedere, lui la voleva rasata, ma a mio marito non piace. Io comunque la devo sempre sfoltire d’estate o il pelo uscirebbe dal costume e quest’anno ho esagerato, ho lasciato solo una striscia di pelo sopra la clitoride.

Con questi ritmi arrivo a venerdì che sono distrutta. La mia bimba non ce la fa più. Mi sono lasciata prendere dalla passione e non ho pensato, a cosa direte voi? Semplice quando mio marito non mi vede per tutta la settimana arriva qui che &egrave sempre arrapato di brutto.

Fino all’estate scorsa ero felice di ciò ma adesso’

Arriva nel tardo pomeriggio di venerdì ovviamente a voglia di me, io non più di trenta minuti prima avevo la mia micia ancora piena della sborra di nostro figlio.

Entra in casa e mi trova sola.

Mi dice che mi desidera che non può stare un altro minuto senza fare l’amore con me, che dobbiamo fare in fretta prima che torni Fabio.

In pratica una sveltina.

Lui &egrave molto passionale in questi casi non credo di riuscire a reggerlo. Non so che fare, ho il sesso dolorante per non dire distrutto da quell’ enorme arnese.

Cominciamo a baciarci e toccarci, ci ritroviamo sul letto matrimoniale che ancora sa dello sperma di nostro figlio.

Provo a soddisfarlo con la bocca, ma dopo una settima di astinenza non gli basta vuole di più e allora che mi viene l’idea.

Faccio poco sesso anale, perché lo trovo un pò doloroso e perché lo vedo come una forma di dominazione maschile. Mio marito e due forse tre uomini mi hanno avuta analmente.

Purtroppo credo che sia venuto il momento di cambiare abitudini. Quando sta per penetrarmi lo fermo e gli dico:

-sai amore &egrave un bel pò che non lo facciamo anale.

-vero tesoro, non te lo chiedo mai perché mi pareva ti facesse male.

-ma no figurati, fa un pò male all’inizio ma &egrave molto piacevole, io pensavo che non ti andasse.

-tesoro io adoro il tuo culo, &egrave ora che so che ti piace lo faremo più spesso, anzi questa sarà un estate anale.

Ora secondo voi che dovrei fare, mettermi a ridere o piangere?

-bene tesoro però non abbiamo lubrificante, magari lo facciamo la prossima volta, ora vieni dentro la mia bimba.

Non datemi dalla deficiente so cosa sto facendo.

-ma no cara ho visto una farmacia aperta, faccio un salto e torno.

Disse quello che fino a un attimo prima non poteva più spettare.

Visto? Gli uomini o usano il cervello o l’uccello, non possiedono sangue sufficiente per farli andare tutti e due contemporaneamente.

Comunque non mi faccio illusioni ho solo guadagnato un pò di tempo.

La sera dopo cena Fabio esce e io mi ritrovo a pecorina sul letto. Dietro di me mio marito mi passa la lingua sull’ano, &egrave rilassante. Quando comincia ad essere più cedevole mi infila dentro un dito ben lubrificato. Questo &egrave abbastanza piacevole, sento un pò di male e fastidio, ma poco.

Appena il corpo si abitua al primo dito ne sento entrare un altro, il dolore aumenta e il senso di fastidio anche, ma devo resistere. Stringo i denti e sto attenta a non lamentarmi, lui non deve capire cosa provo.

-tutto bene amore? Faccio male?

-solo un pochino, mento. ‘ma ne vale la pena, aggiungo.

– bene allora arriva il piatto forte.

Sento la cappella sul buchino e poi molto lentamente farsi largo dentro di me.

-&egrave entrata tutta, posso continuare?

-si amore dammi solo un attimo per abituarmi.

– ma sei sicura che ti piaccia mi sembri sofferente.

Si, &egrave vorrei che smettesse subito, ma sento anche un sottile perverso piacere che provo spesso quando faccio sesso con mio figlio, il piacere di sentirmi dominata. Mi fa male ma non posso ribellarmi, ho delle catene invisibili che me lo impediscono. Devo rimanere qui e soffrire per la libidine di mio marito, come spesso mi capita con mio figlio, &egrave giusto cosi.

Devo soffrire perché me lo merito.

Lo tradisco continuamente, lo tradisco cosi tanto che non posso nemmeno fare l’amore con lui per quanto ho usato il mio sesso.

Devo essere punita.

-non preoccuparti, spingi dentro, lo voglio tutto fino in fondo amore.

Mio marito e un amante dolce &egrave sensibile, anche questa volta non si smentisce. Entra in me lentamente, pochissimo alla volta spingendo delicatamente e piano piano arriva infondo.

-&egrave tutto dentro, come stai?

-bene, mi riempi tutta mi piace sentirti cosi tanto, fa male ma ne vale la pena. Dammi solo qualche attimo per abituarmi e poi comincia a muoverti.

Mi piace veramente non sto mentendo, da quando faccio sesso con il mio bimbo non sento più molto il cazzo di mio marito quando mi penetra. Fabio me l’ha allargata cosi tanto che ora l unico che mi fa godere veramente bene e il suo. Adesso che mio marito &egrave dentro il mio ano mi sembra di essere tornata alla normalità.

-vai, comincia.

Lui sempre gentilmente comincia a muoversi, mi fa male ma non mi lamento.

-vado bene?

– si amore, tra poco mi sarò abituata completamente al tuo cazzo e potrai cavalcarmi come piace a te.

Lui continua lentamente a montarmi, la punizione diventa gradualmente un piacere.

Ci sono un sacco di ricettori nervosi nell’ano e quando i muscoli si abituano al nuovo ospite tutto il resto &egrave godimento.

Più il piacere aumenta più il corpo si rilassa e la resistenza diminuisce. Ora mi sta cavalcando con impeto sento ancora un po’ di dolore ma tanto ci sono abituata e non mi impedisce di godere, anzi forse amplifica il piacere.

Con una mano raggiungo la mia bimba, &egrave aperta, calda, umida, molto sensibile.

L’accarezzo con un dito, questo &egrave sufficiente per:

-godo tesoro il tuo cazzo nel culo mi sta facendo godere, non fermarti montami come piace a te, sono tua amore completamente tua ora.

Lui prova a rispondere ma gli manca il fiato, ci sta dando come quando aveva vent’anni.

Io godo poi godo di nuovo e continuo a godere, sento lui che mi viene dentro senza dire una parola.

Fantastico.

Era da quando ho cominciato la storia con mio Fabio che non godevo cosi tanto a fare l’amore con mio marito. Ci sdraiamo e coccoliamo un po, in attesa di ricominciare.

– e stato veramente bello cara, &egrave da molto che non ti sentivo cosi calda, pensavo di non riuscire più a farti godere come una volta.

-non dirlo nemmeno, tu sei sempre il migliore, &egrave solo che a furia di usarla la mia micia si e un pò allargata, cosi sento meno quando mi penetri, ma da oggi mi potrai avere analmente ogni volta che vuoi. &egrave sarà solo tuo, non voglio darlo a nessuno dei nostri amici.

Ovviamente nemmeno a mio figlio.

Lo facciamo altre due volte quella notte. Poi sabato e domenica, lunedì mattina invece di far colazione mi da un ultima botta. Mi brucia di brutto quando lui esce per andare al lavoro, ma sono felice di aver ritrovato l’intesa sessuale con quel meraviglioso uomo che &egrave mio marito e poi la mia micia ha avuto tutto il tempo di riposare cosi’ chiudo la porta a chiave e la lascio nella toppa, mi spoglio e indosso il mio collare, poi raggiungo mio figlio nel letto matrimoniale ancora caldo e profumato del mio uomo.
La settimana procede tranquilla, facciamo meno sesso, una o due volte al giorno. Passiamo le giornate in spiaggia, abbiamo una compagnia di amici che come noi passano l’estate qui. La sera non si esce, il mio amore si &egrave inventato un giochino cui devo sottostare.

&egrave una cosa semplice.

Quando fa buio e accendiamo la luce io devo girare per casa con un perizomino molto ino e tette all’aria e collare. Ovviamente fa caldo e finestre e porte finestre sono aperte e le tende pure. La nostra casetta &egrave al secondo e ultimo piano nel centro storico, il budello come lo chiamano qui, la sera c’&egrave un bel via vai di gente, capita che qualcuno mi noti di tanto in tanto e allora che il gioco finisce e comincia il sesso sfrenato, quando mi chiede di mettermi in mostra mi lamento ma in verità trovo questo passatempo molto eccitante.

Altro fine settimana di riposo per la mia micina (forse dovrei dire gattona) e d’intenso lavoro per il mio lato b. ovviamente non ho detto a mio figlio che a suo padre do il mio buchino senno lo vorrebbe anche lui. Non me la sento di prendere quell’arnese di dietro, &egrave poi sono felice di avere qualcosa da dare a mio marito che sia solo suo.
La settimana dopo il mio bambino ha un’idea per ravvivare un po’ la vacanza, come se non bastasse tutto il sesso che faccio.

-mi piacerebbe vederti prende il sole in topless. Dice come se fosse la cosa più normale del mondo.

-possiamo andare sul terrazzo qui sopra, &egrave nostro e se ci sdraiamo con i muretti intorno non ci dovrebbe vedere nessuno.

-ma io voglio che la gente ti veda, voglio andare in spiaggia e far vedere quanto e bella mia madre.

Sono onesta, idea di mostrare le tette a tutta una spiaggia non mi dispiace per niente, con suo padre avevamo pensato di frequentare spiagge nudiste/scambiste, ma &egrave sempre rimasto un sogno.

-dai tesoro, non essere sciocco, che opinione si farebbero di noi i nostri amici?

-Non qui, andiamo qualche paese più in la, dove non ci conoscono.

C’&egrave sempre il pericolo che passi qualche amico cittadino in vacanza, ma l’idea mi attira &egrave cosi dopo averlo fatto penare un po’, dico si.

-bene allora andiamo dopo mangiato, ti ho preso un costume apposta. Mi passa un due pezzi bianco, sembra un classico costume ma io lo già visto in giro.

-non quella stoffa che quando si bagna diventa trasparente?

-trasparente, non esagerare si vedranno al massimo i capezzoli.

-si come no, va bene lo metto e prendo il sole in topless ma niente di più, niente baci o quant’altro in pubblico, se qualcuno ci riconosce: siamo rovinati.

Dopo mangiato indosso il costume nuovo, un colorato prendisole trasparente, cappello di paglia a tesa larga, e occhialoni da sole, infilo i sandali ovviamente zeppati e partiamo. Ci spostiamo qualche paese verso ponente, poi si parcheggia, camminiamo un po’ sul lungo mare infine troviamo una spiaggia libera che fa al caso nostro. Non c’&egrave tantissima gente, siamo in settimana e le fabbriche devono ancora chiudere. Noto subito che ho concorrenza, una signora di mezza età con affianco il marito ma più che in topless sembra che abbia dimenticato il seno a casa, &egrave piatta. Ci sono anche due ragazze sui trenta ma si stanno vestendo pare che se ne vadano e poi c’&egrave una ragazza, o forse ragazzina a occhio non mi sembra nemmeno maggiorenne, ha uno splendido seno. Alla sua età non mi sarebbe mai passata per la testa una cosa simile. Mio figlio scruta intorno cercando di decidere dove andare a sederci.

-lontano da quella gli sussurro all’orecchio.

-sei gelosa? Scherza lui.

Lo prendo per mano e porto dall’altra parte della spiaggia, ci sistemiamo li. Non sono gelosa e che se metto la merce in mostra, voglio che sia ammirata.
Mio figlio mi sistema la stuoia e asciugamano, mi tolgo l’abito e poi mi sdraio sulla pancia.

-mi metti un po’ di crema amore?

-certo tesoro, mi fa un effetto che mio figlio non mi chiami mamma in pubblico.

Comincia dai polpacci, un lavoro accurato, risale su fino ai glutei, m’infila il costume tra le chiappe e spalma crema anche li. Riprende la marcia fino a trovare il reggiseno, lo slaccia ed io me lo tolgo. Aspetto qualche minuto poi sotto lo sguardo attento di mio figlio mi volto mi puntello sui gomiti e metto in mostra le mie gioie. Con gli occhialoni mi posso guardare intorno senza essere vista. Uno, due, tre rispettabili padri di famiglia mi notano e appena possono mi lanciano occhiate di fuoco, uno si fa scoprire dalla moglie e si prende una gomitata sullo stomaco.
Poco più giù di noi c’&egrave un gruppo di ragazzini, avranno 15/16 anni, uno mi nota e avverte gli altri, tutti puntano gli occhi su di me fregandosene del decoro e dell’educazione. Queste sono soddisfazioni per una signora della mia età. Mi piacciono i ragazzi sono spontanei se gli piace qualcosa lo dicono. Ok ora che ho abbastanza occhi puntati su di me do spettacolo. Predo la crema solare e comincio a spalmarmela addosso. Riparto dalle caviglie, salgo su pigramente fino alle cosce. Le massaggio adagio andando con le mani sempre più vicino al sesso. Ci passo rasente e poi sopra, salgo ancora arrivo alle tette, il piatto forte dello spettacolo. Prendo un seno con due mani e lo massaggio cospargendolo di crema, mi eccito il capezzolo diventa più grande e duro, qualcuno lo avrà notato?

Spero di sì.

Passo all’altro, mi piace toccarlo con tutta questa gente che mi guarda, se continuo cosi finisce che mi bagno, si noterebbe sul costume bianco, chissà?

Ok finito, poso la crema e mi sdraio sulla schiena e già che ci sono allargo le gambe. Sono sicura che qualcuno di quei ragazzini ora abbia un notevole gonfiore tra le gambe. Mi stanno osservando io non li vedo, ma sento il loro sguardo su di me, per primo quello di mio figlio. Le loro occhiate cariche di passione sono come mani gentili che mi accarezzano il corpo rilassandolo ed eccitandolo, dolce e focose parole sussurrate all’orecchio da teneri amanti, mani che delicatamente dischiudono le mie gambe dopo avermi spogliata, bocche che gentilmente preparano il mio sesso al piacere inumidendolo con la loro saliva infilando dentro di me le loro lingue morbide &egrave delicate, idratando ogni angolo della mia pelle succhiando i miei delicati capezzoli e poi lui sopra di me, senza farmi sentire il suo peso, il grande &egrave poderoso sesso che mi penetra e continua ad avanzare come se non avesse fine strappandomi gemiti di piacer’

-tesoro? Cara?

Apro gli occhi mi ero addormentata, mio figlio mi sta svegliando.

-andiamo a fare un bagno o ti scotti.

-ha ragione, poi ho proprio bisogno di abbassare la temperatura.

Mi rimetto il reggiseno, non mi vergogno a fare il bagno cosi, &egrave che come ho detto all’inizio, non sono il personaggio di una storia porno, ma una donna vera e i miei abbondanti seni risentono della forza di gravità. Entriamo in acqua camminando, c’era da aspettarselo, mio figlio si butta e mi schizza tutta. Il costume diventa quasi trasparente, i capezzoli nuovamente duri per il contatto con l’acqua spiccano come due ciliegie su di una tovaglia bianca. Credo si noti anche la linea di peli sulla mia patatina. Il porco ricomincia a schizzarmi ed io mi volto verso la spiaggia.

Non che mi dia fastidio, sto cercando solo una scusa per mettermi in mostra.

Giochiamo un po’ con l’acqua come bambini. Faccio dondolare per bene il seno, mi fermo spesso a sistemarlo perché ‘accidentalmente’, scappa fuori dalla stoffa. Come capita spesso in preda all’euforia si perde il controllo e finisce che mio figlio mi bacia sulla bocca e m’infila dentro la lingua davanti a tutta la spiaggia.

Io ricambio eccitata.

Chissà cosa passa per la testa di quelle signore che mi staranno guardando, la differenza di età &egrave palese. Godo nel dare scandalo.

Opss avevo detto niente baci? Ma no, non l’ho mica detto.

Mi prende in braccio e comincia a camminare verso il largo.

-andiamo un po’ più in là?

-siii rispondo languida,

Ho capito cosa vuol fare. Camminiamo fino a quando il mare non mi arriva alle spalle, il fondale &egrave alto &egrave sabbioso ci allontaniamo parecchio dalla spiaggia. Quando ci fermiamo lui mi si mette dietro e comincia a baciarmi il collo, io invece allungo la mano sotto acqua e la infilo nei pantaloncini.

-cosa hai sognato prima, mi chiede tra un bacio e un altro? A momenti ti mettevi a gemere come se stessi facendo sesso.

Davvero? Non credevo di essere cosi partita.
‘stavo sognando questo, gli dico mentre trovo il suo cazzo e comincio a menarlo.

‘sognavo che mi stavi scopando davanti a tutti gli uomini della spiaggia mentre questi si masturbavano guardandomi.

Mi fa voltare mi solleva una gamba, sposta il mio costume ed io guido il suo magnifico attrezzo dentro di me. Rimaniamo cosi per un be po’, lui non riesce ad andare veloce come suo solito, ma mi fa venire molto comunque. La situazione &egrave troppo stuzzicante, sto scopando davanti a una spiaggia affollata, sono sicura che molti di quelli che ho fatto eccitare prima ora ci stiano guardando da li, &egrave lo abbiano capito. A questo se aggiungo che lo sto facendo con mio figlio, basterebbe il solo contatto con il suo cazzo per farmi godere. Mi fa venire abbondantemente poi stanco a causa della posizione lo tira fuori. Io lo prendo subito in mano e lo sego veloce per farlo godere. Lo sento pulsare lui mi mette le mani sulle spalle e spinge giù, io capisco e lo assecondo. M’immergo raggiungo il cazzo me lo infilo in bocca, solo allora viene riempiendomi la gola del suo succo.

Calmati temporaneamente i bollenti spiriti usciamo e torniamo a sdraiarci.

Prima di stendermi vedo quella ragazzina carina in topless alzarsi in piedi insieme al ragazzo che sta con lei e si mettono a raccogliere la loro roba.

Se ne vanno penso,

ma mi correggo subito, invece di uscire dalla spiaggia si dirigono verso di noi. Lei &egrave proprio bella, capelli a caschetto neri il viso sembra un opale, occhi naso bocca molto proporzionati. Il seno e stupendo una terza scarsa ma fatto cosi bene da avere tutta la mia invidia. Il fisico &egrave da modella, tutti gli uomini sbavano al suo passaggio. Io spero che non venga a mettersi da queste parti, di fianco a lei passerei inosservata.

Niente da fare, non si siede da queste parti, si mette proprio accanto a me.
Lei &egrave proprio bella, capelli a caschetto neri il viso sembra un opale, occhi naso bocca molto proporzionati. Il seno e stupendo una terza scarsa ma fatto cosi bene da avere tutta la mia invidia. Il fisico &egrave da modella, tutti gli uomini sbavano al suo passaggio. Io spero che non venga a mettersi da queste parti, di fianco a lei passerei inosservata.

Niente da fare, non si siede da queste parti, si mette proprio accanto a me.

Con disinvoltura lei e il ragazzo, uno che avrà qualche anno più di Fabio, ci arrivano di fianco e sistema l’asciugamano accanto a noi. Il ragazzo attacca subito bottone con mio figlio, io cerco di evitare sta tipa che &egrave venuta rubarmi la scena, ma alla fine o faccio la maleducata o le devo rispondere.

Io la maleducata non la so fare.

Facciamo quattro chiacchere, &egrave simpatica, mi dice di essere del posto e di venire in spiaggia raramente.
Fabio e il ragazzo si alzano per andare al bar a bere una birra e ci lasciano sole, allora il discorso cambia piega.

-&egrave proprio un bel ragazzo il tuo’

Si, ma vedi di starci lontana. ‘anche il tuo, rispondo.

-e ben fornito, se vuoi, te lo faccio provare.

Mi sento toccata sul personale, -anche il mio, comunque no grazie e poi con una bella ragazza come te non credo pensi a me.

-hahaha bella battuta, sei una bomba sexy, ti guardano tutti da quando sei entrata in spiaggia, per non parlare di quando sei uscita dall’acqua con quel bel costume trasparente.

Ok ora mi sei simpatica.

-grazie mi metti in imbarazzo’

-avete fatto sesso in acqua vero? Anche a noi piace farlo con gente che ti guarda.

Le rispondo? Ma si perché no, infondo tra poco ci saluteremo e chi si &egrave visto si &egrave visto.

-si lo abbiamo fatto.

Continuiamo su questo tono, mi racconta degli scambi di coppia con il suo ragazzo ed io gli racconto di me e Fabio non gli dico che &egrave mio figlio ma di quello che facciamo e che mi fa fare.

-Forse &egrave meglio se metti ancora un po’ di crema sul seno, &egrave molto bianco.

-si hai ragione, mi volto per prenderla ma lei mi anticipa.

-ma no, quella non vale niente, prova questa. Si mette un po’ della sua crema sulle mani e me la spalma su un seno.

‘ti piace’la crema?

Inutile dire che il fatto che una giovane e carina ragazza come lei mi spalmi la crema sul seno in una spiaggia piena di uomini mi eccita, il capezzolo mi diventa duro sotto le sue mani.

-si mi piace molto ‘la crema’ le dico togliendole le mani
-ma qui finiamo che ci denunciano.

-già questa mentalità bigotta. Mi piacciono i tuoi seni cosi morbidi e grandi, come quelli di mia madre.

Penso sia ora di mettere le carte in tavola, cosi mentre mi passo la crema sull’altro seno le chiedo:
-perché una bella ragazza come te fa il filo a una signora come me?

-Non &egrave tuo marito vero? Risponde.

-che importa?

– tu hai la fede e lui no, non &egrave tuo marito, ma non &egrave nemmeno un amante occasionale. Vi osservo da quando siete arrivati, c’&egrave sintonia complicità tra voi. Ti assomiglia anche un po’, direi che &egrave tuo nipote, mi sembri troppo giovane per essere sua madre.

Mi viene un colpo c’&egrave andata vicina,
-sbagli. E comunque non credo siano fatti tuoi. Rispondo secca.

-non ti arrabbiare, non volevo offenderti. Tranquilla non lo dico a nessuno, poi prende il cellulare e mi mostra una foto.

‘ti piace?

Nella foto c’&egrave una signora sorridente sui 45/50 anni, abbondante, fianchi larghi e seno anche più grosso del mio.

-bella signora chi &egrave? dico per educazione.

-la donna che desidero molto, ma che mi rifiuta.

-stento a crederci una bella ragazza come te rifiutata, magari non le piacciono le donne?

-no &egrave bisex ne sono sicura.

-strano allora, ma poi perché ti piace una signora cosi matura, non &egrave meglio una della tua età? Continuo a osservare la foto e comincio a notare una cerca somiglianza.

-ti somiglia’e tua zia?

-no &egrave mia madre.

-Vuoi fare sesso con tua madre?

-si! Che male c’&egrave? Tu lo fai con tuo nipote, &egrave siete una cosi bella coppia.

-glielo hai detto? E il tuo ragazzo lo sa?

-si lo sa, e lo trova molto romantico. A mia madre l’ho fatto capire, ci siamo anche baciate ma poi si &egrave fermata li, dice di voler rimanere fedele al suo compagno. Non &egrave per lo scambio di coppia né per i ménage a trois.

-il compagno non &egrave tuo padre?

-no, lui comunque sarebbe anche d’accordo a patto che possa assistere magari anche partecipare.

E figurati cosa non farebbe un pervertito pur di fa avere madre e figlia assieme. Parliamo ancora dell’argomento mi chiede consiglio dicendo che la desidera veramente, io m’immedesimo molto in questa donna, direi che la invidio, lei ha avuto la forza per resistere.

-se non vuole penso sia meglio lasciar stare, sono situazioni complicate &egrave potenzialmente pericolose te lo dico per esperienza. Sei una bella ragazza e il mare &egrave pieno di pesci.

Lei ride, -ti va di essere pescata da me?

La butto sul ridere anch’io e non le dico né si né no, mi piacerebbe lo ammetto ma dovrei chiedere a mio figlio, poi non la conosco non vorrei succedesse qualche casino, ho già abbastanza problemi di mio.

Tornano i ragazzi, restiamo assieme fino al momento di salutarci. Usciamo dalla spiaggia tutti insieme, mentre i ragazzi si stringono la mano, lei fa per baciarmi sulla guancia, io la lascio fare e mi ritrovo con le sue labbra sulle mie.
E una cosa veloce giusto un secondo.

-se tornate qui magari ci si rivede e facciamo qualcosa assieme. Ci dicono e poi si allontano.

Anche noi torniamo alla macchina, passiamo per il budello pieno di negozi, ne approfitto per prendere qualcosa di cena.

-vuoi qualcosa in particolare caro?

Lui pensa un pò e poi:
-frutta mi andrebbe di mangiare una banana dopo cena. Allora acquisto anche quattro banane. Arriviamo alla macchina mi preparo alla partenza ma Fabio non accende il motore.

-qualcosa non va caro?

-Si mamma vorrei che ti mettessi una di quelle banane nella figa, tutta dentro e la tenessi li fino a quando non la mangerò dopo cena.

Ora ditemi la verità, voi uomini seguite un corso apposta per farvi venire idee cosi perverse, perché io non credo che la mente di un normale essere umano possa partorire cose simili.

-dai non scherzare, non so nemmeno se resterebbe intera,

-non importa come ne esce.

-Non ci entrerebbe sono asciutta.

-rimediamo subito, si fionda su me mi bacia e infila una mano in mezzo alle gambe.

Sto pomiciando con mio figlio in un parcheggio pubblico, sono fradicia cinque minuti dopo.

-ok sei apposto, dice tirando indietro la mano con cui mi ha toccata fino a ridurmi cosi.

Le sue dita sono lucide dei miei umori, se le infila in bocca per pulirle e poi mi dice, -sei deliziosa.

-e invece tu sei un porco, gli rispondo mentre sbuccio la banana più piccola che trovo, la bagno con la saliva e poi me la infilo dentro.

Abituata al gioiellino di mio figlio, metterla tutta dentro non &egrave poi un grande sforzo.
Lo odio quando mi costringe a fare cose cosi volgari eppure’mi eccita tanto.

Porco.

Mi rassegno. Durante il viaggio di ritorno gli racconto della mia conversazione con Valentina, lui mi dice che al bar Enrico lo aveva avvisato sulle intenzioni di Vale.
Arriviamo a destinazione e Fabio gentilmente mi fa scendere nel punto più vicino a casa e poi va a parcheggiare. Non &egrave facile muoversi con questo frutto dentro, lo devo tenere stretto perché non scivoli fuori e spinga avanti il costume come se avessi un pene tra le gambe. Arrivo a casa e come entro alcuni gesti mi sono ormai automatici. Tolgo il prendisole e il reggiseno del costume. Tengo il pezzo sotto, altrimenti potrei perdere la banana. Tengo anche le scarpe, il mio bimbo mi vuole sempre sui tacchi. Dopo di che indosso il mio collare e mi dedico alle mie faccende.

Non &egrave semplice con questo coso dentro, chiedo a mio figlio di poter toglierla almeno per fare cena ma niente, non se ne parla. Riesco in un modo o nel altro a preparare, dopo di che devo lavare i piatti e solo quando ho finito che Fabio decide di mangiare la frutta. Mi fa sdraiare sul tavolo nuda &egrave a gambe larghe. Rimane per qualche momento in contemplazione del mio sesso.

-sei la migliore mamma, la più bella la più sexy.

Non so cosa abbia visto di nuovo, li dovrebbe conoscere tutto a memoria, ma quello che ha trovato l’ha eccitato molto lo sento dal tono di voce anche senza vederlo in volto. Meglio cosi, almeno questa tortura &egrave servita a qualcosa mi aspetta una nottata infuocata. Ficca la faccia tra le mie gambe sento i denti sulle grandi labbra, spingo per fare uscire il frutto, lui lo morde e taglia un pezzo. Lo mastica allungo poi inghiotte.
-buonissima, ha tutto il sapore della tua figa, voglio che lo assaggi anche tu.
Afferra un altro pezzo di frutto e lo mastica un attimo, poi mi viene a baciare.
Io cerco di resistere, non voglio mi fa schifo, ma alla fine devo cedere e apro le labbra. Lui rovescia tutto ciò che &egrave nella sua bocca dentro di me. Lo avesse fatto un altro uomo, mio marito compreso avrei vomitato anche l’anima ma lui &egrave mio figlio. Lo tengo un po’ in bocca per valutarne il gusto poi lo ingoio. Ha ragione, e macerata dentro di me ore, adesso sa dei miei succhi, sa di figa, sa di me. Fabio sempre più eccitato mangia vorace il frutto, mentre io cerco di spingerlo tutto fuori. Ne manca ancora qualche pezzo, lo sento distintamente dentro, quando il mio bambino non regge più, mi afferra dalle gambe e mi penetra barbaramente. Comincia cosi una cavalcata veloce intensa e passionale. Mi sento anche più piena del solito con quella banana che viene maciullata al mio interno. E come se stessimo preparando un famoso condimento usato da queste parti, la mia figa e il mortaio e il cazzo di figlio e il pestello. Mi da colpi tremendi, mi fa male. Mi lamento, ma solo perché so che lo eccita, nulla ha più importanza quando &egrave dentro di me.

Posso sopportare tutto il dolore del mondo, perché conduce a piaceri lunghi e intensi.

Quell’animale che &egrave adesso mio figlio trova finalmente la pace dell’orgasmo.

Dopo ultimi e terrificanti colpi, m’inonda di caldo sperma. Ho goduto tanto.
Sembra che il mio bimbo non abbia ancora finito con me, mi solleva le gambe portando il mio sesso in alto e impedendo al liquido che c’&egrave dentro di uscire.

-tienile cosi mamma.

Io ubbidisco senza discutere, tanto so che per quanto volgare e umiliante sarà quello che vuole farmi, alla fine mi ricompenserà con il suo gioiello e allora qualsiasi cosa avrò fatto o sopportato ne sarà valsa la pena.
Afferro le gambe con le mani e le blocco rimanendo cosi con il sesso per aria, lui si allunga fino alla cucina, prende un cucchiaino a manico lungo e un piatto, poi torna da me.

Mi fa abbassare il bacino lentamente, cosi che tutto quello che &egrave dentro di me scivoli fuori dal mio sesso ancora oscenamente aperto e ricada nel piatto. Non ancora contento infila il cucchiaino dentro di me ed estrae quella che ora e una purea di banana e sperma. Quando e soddisfatto del lavoro, mi fa sedere sulle sue gambe come fossi una bambina e comincia a imboccarmi. Non provo neanche a resistere.

M’imbocca e mi chiede se mi piace.
-si amore.

M’imbocca e mi chiede di cosa sa.
-del tuo sperma di banana e di me.

M’imbocca e mi chiede che ne penso.
-ottimo il contrasto tra il dolce della banana e l’aspro dei miei succhi e del tuo sperma.

M’imbocca nuovamente e mi chiede chi sono io.
-la tua devota e felice cagna.

Cucchiaino dopo cucchiaino me la fa mangiare tutta, dopo di che devo leccare anche il piatto. Non so come sia possibile, dovrei trovare la cosa disgustosa, ma invece vi dico che essere imboccata da lui come fossi una bambina &egrave stato un momento molto dolce in tutti i sensi. Il resto della serata ve la risparmio vi dico solo che la mattina dopo l’ultima cosa che mi passava per la testa era di eccitarlo, mi ci voleva almeno un giorno di riposo.
Passo un’altra settimana scandita dal week end di sesso anale fatto con mio marito.

Ormai siamo a fine luglio, questo &egrave un giorno particolare.

Mi sveglio come sempre per prima e gli preparo la colazione. Caffe yogurt frutta. Torno in camera poso il vassoio e lo sveglio baciandolo dolcente sulle guance. Un bacio non basta lo devo ripetere più volte, ma non mi dispiace per nulla.

Appena credo sia in grado di capire lo saluto.

-auguri amore, lo ripeto per ogni bacio che gli do finche non e completamente sveglio.

Oggi il mio bimbo fa venti anni.

Non gli ho preso nulla perché tanto so che posso farlo felice diversamente. Lo lascio mangiare con calma e poi gli chiedo:

-allora tesoro, cosa vorresti per il tuo compleanno?

Lui mi guarda sorride e mi risponde:

-vorrei che fossimo marito e moglie.

Io penso: cavoli facciamo sesso come ricci, lavo stiro e cucino per te e tu non alzi mai un dito per aiutarmi, noi siamo marito e moglie.

-bambino mio, questa vacanza &egrave come fosse la nostra luna di miele. Ci comportiamo già come marito e moglie.

– sì ma vorrei un po’ di più oggi.

Ok, comincio a preoccuparmi.

Mi prende la mano sinistra e mi sfila la fede nonostante cerchi di fermarlo. Quello che ha tolto non &egrave un anello &egrave parte di me.

-fidati mamma.

Mette l’anello sul comodino allora mi tranquillizzo un po’ e lo lascio fare, sono curiosa. Apre il comodino che ha in multiproprietà con suo padre e ne estrae due anelli. Me ne infila uno all’anulare sinistro e mi dice:

-con quest’anello io ti sposo.

Guardo l’anello, bigiotteria una patacca da pochi spiccioli, infilata al dito cosi in fretta che nemmeno me ne sono resa conto. Da mio figlio poi che &egrave il mio amante e io, da madre snaturata, sto prendendo in giro approfittando del suo amore per me. Perché io amo solo il suo cazzo e lui invece mi ama come donna eppure’ mi emoziono, e gli occhi mi diventano lucidi.

-ora tocca a te.

Dice mentre mi passa l’altro anello.

Tentenno un po’.

Fargli questo &egrave veramente un colpo basso, povero cucciolo. Che razza di madre, nemmeno le bestie si comportano come me, magari si riproducono con la loro prole ma almeno non li illudono. Se non lo faccio pero, litighiamo e chissà quanto dovrò penare prima di avere un’altra razione del suo meraviglioso cazzo. Non nego nemmeno che mi piacerebbe stare al gioco, vorrei vedere cosa ha in mente, in fondo &egrave il suo compleanno.

Predo l’anello e (mi batte forte il cuore) glielo infilo al dito.

-dai di anche la frase, mi riprende lui felice.

Non vorrei ma non posso rifiutare, -con quest’anello ti sposo’ ma solo per oggi. Aggiungo.

-bene ora che siamo marito e moglie, cosa vuoi fare amore? Domando.

-o un’idea, ma sia ben chiaro, ora che la sei mia signora non voglio obbligarti a fare nulla, se non ti va non lo facciamo e ti prometto di non arrabbiarmi.

Sembra sincero sono piacevolmente sorpresa di questa novità. Meglio cosi, se esagera posso fermarlo.

-o pensato, se sei d’accordo, che potremmo andare qualche paese più in la in spiaggia, dove non ci conosce nessuno. Cosi potremo passare la giornata come veri sposini.

Dove non ci conosce nessuno? E chi può dire cosa troveremo? E un gioco pericoloso, &egrave piena estate ci sono migliaia di nostri concittadini in vacanza qui, ne basta solo uno/a che ci conosca, me o lui, anche solo di vista e rovinerei la mia vita e la sua.

Dovrei dire no, ma quando lo guardo a due occhioni che mi sembra tornato bambino, quando a Natale scartava il suo regalo e trovava ciò che desiderava dentro.

-va bene marito, andiamo.

Si parte, andiamo in direzione opposta all’ultima volta, mi ricordo di un paesino tra due cittadine spero che lì non ci sia nessuno che conosciamo. Arriviamo e ci troviamo una spiaggia attrezzata. Do un’occhiata in giro, non mi pare di conoscere nessuno, speriamo bene.

-ok maritino questa va bene.

Entriamo e Fabio chiede al responsabile
‘avete un ombrellone libero per me e mia moglie?

I posti ci sono, seconda fila. Andiamo a sistemarci. Io amo parlare e in men che non si dica mi metto a chiacchierare con le vicine, signore di mezza età in ferie qui. Appena mio marito si allontana un po’ la più sfacciata mi chiede:

-come fai a tenerti stretto un cosi bel ragazzo? Mi sento lusingata, mi ammirano perché ho come marito un bel giovane.

-ho doti nascoste, rispondo e ridiamo tutte.

Mi piace come procede la giornata, mi sento bene, in pace. Una tranquilla giornata di sole io e mio marito.

Mi sono cosi immedesimata nella parte che quando lo vedo parlare con due ragazze molto carine corro a riprendermelo.

Mi avvicino lo bacio sulla bocca e poi gli chiedo di presentarmi le sue amiche. Lui mi presenta come sua moglie e un attimo dopo le due gatte morte spariscono. Mangiamo una cosa al bar della spiaggia, poi a mio marito viene un’idea.

-.Affittiamo un pedalo?

Sono sicura che praticamente tutti sappiate cosa &egrave, ma nel caso ci fosse qualcuno che non lo sa: &egrave una piccola imbarcazione in vetroresina, piuttosto semplice da manovrare e con movimentazione a pedali.
Cio&egrave: si sale sopra ci si siede e si pedala cosi la barca si muove.

Lo affittiamo per due ore.

Saliamo ai nostri posti e cominciamo a pedalare, mio marito punta dritto davanti a noi. Verso il largo. Ci allontaniamo finche la spiaggia diventa piccola e le persone grandi come formiche. Intorno a noi qualche barchetta lontana e qualche yacht che naviga tranquillo.

-non avrai mica paura vero amore.

-no tesoro non ho mai paura quando sono con mio marito.
Mi alzo, dietro c’&egrave abbastanza spazio per sdraiarsi, ma prima mi spoglio completamente.

-vieni, voglio fare l’amore con il mio sposo. Poi vado dietro mi sdraio e allargo le gambe in modo da offrirmi completamente a lui.

Allungo le braccia per richiamarlo a me. ‘vieni. Gli dico ‘tua moglie ti vuole.

Lui si spoglia e poi mi &egrave sopra. Facciamo con calma, amoreggiamo allungo baciando tutto dei nostri corpi, &egrave incredibilmente genite e tenero. Mi palpa, mi bacia, mi lecca. Niente strizzate violente, pacche o improvvisi morsi.
Mi fa impazzire, la sua lingua incontra i miei capezzoli, e l’interno del mio sesso si liquefà quando finalmente mi penetra. Entra ed esce dal mio corpo dolcemente come le onde che ci cullano, mentre le nostre bocche si cercano, le nostre mani si stringono una all’altra.

Mi perdo completamente in questo oceano di piacere, o un solo interminabile orgasmo cominciato nel momento in cui mi ha penetrata e termina quando il suo caldo miele mi saturata, &egrave in quel momento che non posso fare a meno di dirgli:

– ti amo marito mio.

Una volta raggiunto il piacere, il mio uomo si sdraia affianco a me, tutto &egrave perfetto. Non si sentono un suono, solo i nostri respiri. Solo io e lui, il mare e il cielo. Mi sento leggera e felice appagata e completa. Rimaniamo lì in silenzio, allungo.

Non c’&egrave nulla da dire.

Passa una grossa barca a vela molto vicino a noi, un uomo nudo sul ponte mi nota. La ciliegina sulla torta, essere ammira completamente nuda da uno sconosciuto mentre dal mio sesso cola il dolce succo dì mio marito. L’uomo ci vede e dice qualcosa in una lingua che non conosco, accorrono altri due poi tre uomini, tutti nudi.

Meglio cosi, penso.

Il primo uomo punta un dito contro di noi e comincia a parlare nella sua lingua, gli altri gli rispondono, ma e solo quando uno si piega e ci mostra il culo che capisco. Sono gay. Sono rimasti affascinati dal cazzo di mio marito. Scoppiamo a ridere, e ridono anche loro mentre si allontanano.

Ancora un po’ di silenzio poi il mio amore parla.
-e la prima volta che dici ‘fare l’amore’ e non mi hai mai detto ‘ti amo’.

Non pensavo l’avesse notato. Ha ragione. Io faccio l’amore con un solo uomo, quello che amo: mio marito. Solo a lui dico ‘ti amo’. Con tutti gli altri, mio figlio compreso &egrave solo sesso, ma oggi il mio bambino &egrave diventato mio marito. E stato magico non era lui dentro di me, ma noi come una cosa sola. Sto esagerando lo so, finisce che me ne pento, ma &egrave lui tanto contento ed io mi sento cosi serena e felice. Vorrei che questa giornata non finisse mai. Mi volto verso di lui, lo bacio e cerco di cambiare argomento.

-allora che stai aspettando?
Lui mi guarda curioso,

-che sto aspettando a far che?

-oddio che marito imbranato, ma ha chiedermi di uscire a cena con te, non e ovvio? Non vorrai mica che sia la tua signora a chiederti di uscire?
Gli luccicano gli occhi, io rivedo in lui il bambino che a Natale apre il dono tanto atteso.

-usciamo a cena mia signora?

-certo caro, non vedo l’ora. Ora torniamo indietro però.

-perché? Manca ancora più di mezzora.

-sei proprio un uomo! Perché questa sera uscirò per la prima volta a cena con mio marito &egrave voglio essere bellissima, comprare un vestito nuovo solo per te’amore mio.

Ok ,ok, lo so ho esagerato nuovamente, ma che ci volte fare oggi sono solo una moglie innamorata. Torniamo indietro, vicino a casa c’&egrave la cittadina più grande della zona, li troviamo un grosso e ben fornito supermercato. Entriamo prima del vestito ci vuole l’intimo. Prendo alcuni capi che mi sembrano adatti e vado nel camerino, li provo e li mostro uno a uno a mio marito.
-Ti stanno benissimo, ma pero’

O come l’impressione che ci abbia preso gusto a farmi fare la modella,

-amore perché non cerchi qualcosa che ti piaccia. Gli chiedo.
Torna poco dopo con molti altri completi.

L’ultimo e bianco composto da: culotte, un corpetto senza reggiseno e un reggiseno a balconcino. Bello, tutto ricamato in pizzo bianco, direi sexy e sobrio contemporaneamente. Prenderei questo, se non fosse per il corpetto. Siamo a fine luglio fa caldo per certi indumenti.

-bellissimo amore, ti sta d’incanto.

E come faccio a dirgli di no’ va bene tanto &egrave solo per una sera, poi io e difficile che io sudi.

-ok va bene, ma prendimi un reggiseno con la coppa più grande, qui non ci sto tutta, finisce che mentre mi muovo mi scappa un seno fuori.

-cosi sei più sexy.

Va bene cosi, sono contenta di piacere a lui. Passiamo al vestito, anche lì stessa cosa. Scelgo qualche abito, alla mia veneranda età so cosa mi sta bene. Mio marito me li fa provare tutti, ma alla fine non &egrave convito.

-ok amore vedi se trovi qualcosa’

Provo ancora diversi capi e alla fine mi trovo con una mini in jeans che mi arriva una spanna sono la micia. Non metto minigonne da almeno dieci anni. Mi sento un po’ a disagio. Elasticizzata mi fascia come una seconda pelle, non &egrave male in fondo. Mi specchio allungo da più angolazioni, il mio lato b ne guadagna sicuramente. Come ho detto non sono una modella, ma sono sicura di fare la mia figura. Mi fa apparire sexy e sentire più giovane. La mini &egrave accompagnata da una camicia a maniche lunghe bianca trasparente. Guardo mio marito e capisco al volo che questo e ciò che vuole.

-mi piace e a te amore?
-si stai benissimo.

Continuo il giro nel reparto cosmetici, ho visto un paio di cose che mi interessano. Quando finisco non trovo più mio marito. Lo cerco, ma alla fine mi rassegno, &egrave un uomo si sarà annoiato e se ne sarà andato in macchina ad aspettarmi. Invece quando esco, sorpresa. Mi aspetta fuori con una rosa in mano.

-alla moglie più bella e dolce che un uomo possa avere.

Nuovamente sento un’ondata di emozioni e un caldo fuoco mi scioglie dentro. Lascio cadere le borse che porto in mano gli butto le braccia al collo e lo bacio.

‘andiamo a casa amore.

Arriviamo a casa, appena entrata butto nuovamente le borse per terra e gli salto addosso. Lo bacio appassionatamente, lo spoglio mentre lui fa lo stesso con me. Poi mi mette le mani sulle natiche e mi solleva. Gli cingo la vita con le gambe e non so nemmeno io come, ma lui riesce a penetrarmi. Nulla a che vedere con l’amore sul pedalò, qui siamo animali che cercano disperatamente piacere. Avvinghiata a lui, con le spalle al muro ricevo colpi potenti dettati dal desiderio e dalla passione.

-ti faccio male?

-non parlare. Di più, di più amore, dammene di più.

Sconvolta dalla passione gli graffio la schiena e mordo un orecchio, lui mi ricambia aumentando potenza e intensità dei suoi colpi. Fa male, ma non chiedo di meglio, se per essere sua moglie devo soffrire, se per toccare l’apice del piacere devo provare un intenso dolore, allora sia.

-più forte amore, spaccami, spacca in due tua moglie, dai di più, fammi sentire femmina, daiiii cossiiii, fammi sentire la tua femmina, siiii ti amo ti amoooo,

sono fuori di me sto praticamente gridando, fortunatamente mi viene dentro e tutto finisce.
Sconvolta dalla passione gli graffio la schiena e mordo un orecchio, lui mi ricambia aumentando potenza e intensità dei suoi colpi.
Fa male, ma non chiedo di meglio, se per essere sua moglie devo soffrire, se per toccare l’apice del piacere devo provare un intenso dolore allora sia.

-più forte amore, spaccami, spacca in due tua moglie, dai di più, fammi sentire donna, daiiii cossiiii, siiii ti amo ti amoooo,
sono fuori di me sto praticamente gridando, fortunatamente mi viene dentro e tutto finisce.

Ci trasciniamo a letto, lo coccolo in attesa che gli torni duro, vorrei restare a fare l’amore con lui fino a domani.

-ti ho fatto male?

-non mi hai fatto nulla che non volessi. &egrave stato intenso dolce e bestiale insieme. Adesso te lo faccio tornare duro e ricominciamo, te lo mangio a piccoli morsi.

– no tesoro. Voglio che questa notte sia meravigliosa e devo risparmiare energie.

Sono quasi pentita di avergli chiesto di uscire.

Va be!

Ci coccoliamo ancora un po’, dopo di che controvoglia lo spedisco a fare la doccia. Non voglio andare con lui, so cosa accadrebbe.

Quando finisce tocca a me.

Ci passo un’eternità sotto l’acqua. Quando esco dal bagno lo caccio dalla nostra camera e mi chiudo dentro. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per preparami. Ci metto l’anima, voglio essere al massimo per lui. Il risultato?

Non dovrei essere io a dirlo, ma sono splendida.

Mi osservo davanti allo specchio. La mini mi fascia stretta i fianchi e una piccola porzione delle mie cosce rendendomi sexy sia davanti che dietro, la camicia trasparente aderisce perfettamente al mio corpo e valorizza l’intimo in pizzo che porto sotto mettendolo in bella vista. Sobrio ma anche sexy non mancherà di farsi notare. Il corpetto mi strige sui fianchi e appiattisce la pancia. All’altezza del seno i bottoni della camicia sembrano voler esplodere, le coppe del reggiseno, un po’ piccole, danno l’impressione che le tette possano fuoriuscire da un momento all’altro. Il trucco leggero da vera maestra, giusto un tocco. Le labbra immancabilmente rosse, quel rosso che tanto eccita mio marito. I lunghi capelli mi cadono morbidi dietro le spalle. Unghie lunghe e curate quelle delle mani come quelle dei piedi. Mi giro e rigiro più volte ammirandomi allo specchio. Osservo compiaciuta come i vertiginosi tacchi mi costringano a sporgere sia il sedere che il seno e come l’abbronzatura faccia risaltare la mia bellezza mediterranea. Minigonna e tacchi alti non sono semplici assieme, ci vuole classe, portamento e femminilità per non diventare volgare. Io ho tutte queste qualità.

Ok, sono pronta mio marito si sarà spazientito.

Esco, fuori dalla porta lui mi aspetta, come mi vede resta senza parole. Giuro non sto esagerando, apre la bocca e non esce nulla. Non c’&egrave bisogno che parli il suo sguardo mi dice tutto.

-ti piaccio? Chiedo maliziosa.

-ti ho detto molte volte che sei la donna più bella del mondo, ma questa sera non esistono parole per descriverti.

Lo capisco, perché nemmeno io trovo parole per descrivere quello che provo per lui in questo momento, nessuno, nemmeno mio marito, mi ha mai fatto sentire cosi. Per un breve attimo, persa nei suoi occhi, sono stata la donna più bella del mondo, credetemi.

-tu dovresti fare il poeta, ora andiamo il mondo ci attende, dove mi porti?

Lui mi offre il braccio e mi risponde:
-pensavo di tornare dove abbiamo conosciuto Vale e Rocco cosi magari dopo cena andiamo a fare quattro salti.

-va bene.

Veramente mi andrebbe bene tutto, oggi abbiamo rischiato ma questa sera non so che succederà, il punto e che ora come ora’non me ne importa nulla.

Fermatemi!

Mi siedo in macchina faccio con comodo, lascio che la mini salga e quando sono sicura che mio marito mi stia osservando chiedo:
-non sarai mica geloso?

Lui mi guarda sorridente e risponde:

-puoi farla salire più su?

Detto fatto, la faccio salire ancora qualche centimetro fino a sfiorare le mutandine, ma mantenendo sempre le gambe chiuse da vera signora.

‘va bene cosi?

-meravigliosa.

-bene amore, le cose belle sono fatte per essere ammirate e questa sera mi sento bellissima.

Torniamo in quel paese, o cittadina come la chiamano qui. Fabio parcheggia, scendiamo e passeggiamo sul lungo mare quasi deserto, e ora di cena non c’&egrave nessuno, ma questo non mi impedisce di sentirmi al centro dell’attenzione dei pochi maschi che incontriamo. Il lungomare &egrave pieno di ristoranti con deh or, ne troviamo uno carino, mio marito entra a chiedere, io resto fuori. Faccio l’indifferente ma sento gli sguardi su di me. Bravi mariti, fedeli fidanzati, non posso che eccitarmi pensando a ciò che provano per me ora. Mi giro e rigiro distrattamente per mostrare ogni lato. Sento l’invidia e l’odio di quelle represse che si spacciano per mogli e fidanzate. Fate bene ad odiarmi perché sono sicura che se solo sorridessi al vostro uomo, questa sera, quello si alzerebbe dalla sedia e mi seguirebbe come un cagnolino.

-un ora e mezza. La voce di mio marito mi riporta alla realtà.

-be non abbiamo prenotato, non possiamo lamentarci. Che facciamo per passare il tempo?

-facciamo un giro sulla passeggiata, cosi che tutti possano vedere quanto sono fortunato ad avere una moglie come te.

Cosa può chiedere una donna di più dalla vita?

Il lungomare &egrave veramente lungo (scusate il gioco di parole). Camminiamo tranquilli fino quando mio marito non mi domanda:

-aperitivo?

-perché no. Il locale lo sceglie lui. Un piccolo bar con quattro alti tavoli sulla passeggiata e trespoli al posto delle sedie. Con una mini sedersi li non &egrave facile, la gonna salirà vertiginosamente.

Ottimo.

-ti piace qui?

-Certo tesoro.

Da bravo cavaliere mi sposta il trespolo e poi rimane un attimo ad ammirarmi mentre con grande eleganza mi ci siedo. La mini come da programma e salita parecchio, o praticamente tutta la coscia scoperta. Io e la mia meta ci guardiamo complici, poi incrocio le gambe e lui si toglie davanti, lasciando libera la visuale a chiunque sia sulla passeggiata. Quando arriva il cameriere ci trova mano nella mano come fidanzatini, ci sorride fa due parole e poi ci chiede cosa vogliamo, intanto continua a buttare l’occhio nella mia scollatura. Io maliziosamente mi piego un po’ verso mio marito in modo da offrire una visuale migliore al cameriere e dico:

-fai tu caro, basta che sia leggero, sai che non bevo.

Il mio amore ordina per due. Beviamo e chiacchieriamo mentre la passeggiata si affolla e io mi sento sempre più ammirata’finiamo di bere e ripartiamo alla volta del ristorante, ora ce molta gente in giro. Io do il massimo di me ancheggiando leggermente.

Mangiamo tenendoci romanticamente per mano, e perdendoci una negli occhi dell’altro. Lui ordina una bottiglia di vino bianco, &egrave fresco scende bene. Io non dovrei non sono abituata ma bevo ancora. Quando usciamo di li mi gira la testa e non solo per il bere. Sul lungomare ormai colmo di gente che passeggia l’abbraccio, lo bacio e gli sussurro nell’orecchio:

– voglio fare l amore con mio marito. Ora. Non posso aspettare fino a casa. Andiamo in spiaggia?

– piacerebbe anche a me, magari potremmo fare il bagno nudi e poi farlo in acqua, ma prima ti andrebbe di andare a ballare?

Ci rimango un po’ male, preferisce ballare a me? Ma no dai &egrave stato un marito fantastico per tutto il giorno e poi &egrave il suo compleanno.

-come si può dire no a un uomo splendido come te, certo mio principe azzurro, ora andiamo a ballare e poi facciamo il bagno.

Torniamo alla macchina, dopo un breve tragitto per raggiungere quella che, mio figlio, mi dice essere una discoteca enorme. Completamente all’aperto a cinque piste con vari tipi di musica e una capacita ricettiva di millecinquecento persone. All’entrata c’&egrave un po’ di tutto, da coppie attempate in abito da sera che credo andranno a ballare liscio, a giovani vestiti nelle maniere più bizzarre. Cosa indosso lo sapete, ma se mi metto vicina a qualcuna di queste ragazzine posso passare anche per una suora.

Entriamo.

Mio marito mi chiede se voglio bere dico di no, ma finisco per fare qualche sorso dal suo bicchiere e’ok ora sono proprio partita. Il mio amore mi porta alla pista più caotica della discoteca quella dei giovani ovviamente. La musica &egrave infernale un continuo tum tum tum. Saliamo in pista e cominciamo a ballare. Inizio con cautela, indosso tacchi alti e il reggiseno stretto, ma mi ci vuol poco per lasciami andare. Ballo &egrave sono sempre più eccitata, mi struscio contro mio marito per fargli capire quanto abbia voglia, lui in tutta risposta mi apre un bottone della camicetta, io gli sorrido e lui ne apre un altro poi un altro fino ad aprila tutta. Continuo a strusciarmi contro di lui e languida gli sussurro all’orecchio:
-posso toglierla amore? Fa cosi caldo.
-certo tesoro.
Tolgo la camicia e la metto in borsa. In intimo non sono nemmeno cosi scandalosa, ci sono ragazze che se si mettessero nude sarebbero meno provocanti. Balliamo ancora e qualcuno comincia ad allungare le mani, mi palpano il sedere, qualcuno un po’ più coraggioso o ubriaco degli altri mi si strofina contro e gli sento il cazzo in tiro. Lo dico a mio marito.

-amore mi toccano, cosa devo fare?

-ti piace?

-da morire.

Con tutte le giovani &egrave attraenti ragazze che ci sono qui, che questi giovanotti si siano accorti di me e che li attragga sessualmente mi fa sentire bene, bella e sexy.

-allora lasciali fare, divertiamoci.

Mi diverto eccome, tengo le mani basse e ‘accidentalmente’ sfioro i lori sessi, ne ho sentito più di uno indurirsi al contatto. Di tanto intanto devo sistemarmi i seni che scappano fuori, non totalmente non esce il capezzolo’almeno per ora.
Uno che non conosce vergona da dietro mi mette le mani sui fianchi e poi mi da dei colpetti mimando l’atto sessuale. Sto per chiedere al mio uomo come comportarmi, ma mi anticipa.

-bacialo.

Non ho il tempo per spiegargli che una delle mie regole &egrave non baciare gli sconosciuti. Lui mi fa voltare e io mi trovo labbra a labbra con qualcuno che non ho nemmeno visto in volto. Non fossi mezza ubriaca mi staccherei subito, be in effetti non sono mezza ubriaca sono tutta ubriaca, quindi apro anche la bocca e faccio gli onori di casa.

Piacevole.

Una lingua lunga morbida dolce. Deve essere un ottimo leccatore. Bacia anche bene, ha esperienza sa dove e cosa fare, alla faccia del ragazzino. Quando finalmente ci separiamo lo riconosco &egrave Rocco il fidanzato della Vale. Gli direi ciao, ma mio marito mi rigira, si appropria della mia bocca e vi infila la sua lingua. Intanto Rocco, continuando a ballare, mi prende la mano e se la porta dento i suoi pantaloni, mentre io gli accarezzo il cazzo lui mi palpa il sedere. Li bacio a turno e loro mi ricambiano baciano sulla bocca sul collo sul seno, mi leccano mi palpano, fanno salire la mini al livello inguinale, io li assecondo spero addirittura mi chiedano di toglierla o mi slaccino il reggiseno. Mi piace questo gioco, non resisto più.
-amore non ce la faccio ad arrivare in spiaggia ti voglio ora subito, facciamo qui tutti e tre.
Mio marito dice qualcosa a Rocco nell’orecchio, lui fa cenno di si con la testa. Mi prende per mano, io prendo la mano di mio marito e ci allontaniamo. Non facciamo molta strada, pochi passi &egrave siamo in una specie di priv&egravee separato dal resto della discoteca da alte aiuole. La musica &egrave molto più bassa, l’illuminazione scarsa. Riesco a vedere piccoli gruppi di persone seduti o sdraiati su poltroncine o lettini da spiaggia.
Ci addentriamo seguendo Rocco.
Tutti stanno facendo sesso. La cosa che piacevolmente mi stupisce e che nessuna delle ragazze a un solo ragazzo. Tutte almeno due se non tre o addirittura quattro, tutti con il profilattico. Ai miei tempi dovevi litigarci con i ragazzi per farglielo usare, senza contare tutte le storie che facevano per il costo. Mi piace questa generazione di femmine responsabili e con le idee chiare, che non si lascia dominare.

Lo so, lo so, per voi si può riassumere tutto in una parola: puttane.
Ma come ho già detto siete uomini non mi aspetto che capiate.

Andiamo a sederci su dei divanetti, mi mettono in mezzo e in men che non si dica non indosso più ne reggiseno ne mutandine, ma in cambio ho le mani piene dei loro cazzi, le loro bocche sui miei seni e le loro mani sopra e dentro il mio sesso fradicio.

Era ora.

Anche quello che riesco a vedere del panorama non &egrave male davanti a me c’&egrave una ragazza mezza nuda seduta su un divanetto che sta spompinando a turno tre ragazzi. Uno di questo mi vede e mi sorride, io sorrido a lui. Non so neanche perché, di cazzo ne ho già a sufficienza. Lui, classico comportamento da uomo, si allontana dal suo gruppo e si avvicina a noi. E cosi vicino che ho il suo arnese a portata di bocca. Mio figlio si stacca dal mio seno guarda il ragazzo, poi guarda me e come se fosse la cosa più normale del mondo dice:

– ti va di fargli un pompino?

E perché no?

Apro la bocca e ingoio tutto quel organo foderato di lattice. Il ragazzo gradisce, mi sa che sono più brava dalla sua amica. Comincio a fare dentro e fuori, ma la cosa dura poco. Mi viene letteralmente strappato via. Un attimo e mi rendo conto di quello che &egrave successo. La ragazza accortasi che le mancava un cazzo e venuto a riprenderselo.

Toste ste giovani.

Ha afferrato il ragazzo e lo ha tirato dietro, credo che Fabio e Rocco non se ne siano nemmeno accorti sono troppo concentrati su di me.

-pensa ai tuoi’, mi dice la giovane.

-hai ragione scusa mi e scappato,

E a lei scappa l’occhio sui miei cazzi, prima guarda quello di Rocco e poi strabuzza gli occhi quando vede quello di mio figlio.

-‘che la materia prima non ti manca. Aggiunge con tono quasi dispiaciuto. Poi prende il ragazzo per il cazzo e lo riporta indietro.

Io continuo con i mei due amanti, ma noto che di tanto in tanto la ragazza lancia un’occhiata da queste parti. Mi fanno mettere a pecorina, prima gli ospiti quindi comincia a cavalcarmi Rocco poi tocca a mio marito, cambiano parecchie volte facendomi godere tanto. Chi non ha il cazzo nella figa me lo mette in bocca o si riposa un attimo, magari succhiando e palpandomi il grosso seno che dondola libero. Godo molto ma voglio di più, decido di fare l’ennesima follia, tanto ormai’Non ricordo di aver mai provato la doppia penetrazione questa &egrave la sera giusta, quindi informo il mio consorte :

-Amore mio, posso avervi tutte e due dentro’ contemporaneamente?

-mia moglie può avere tutto quello che vuole.

Che tesoro di marito.

-ah senti caro, non &egrave che si potrebbe’

-o capito amore, non ti preoccupare non te lo metto dietro.

-scusami tanto ma mi fai veramente paura dietro,

Fabio prende un lettino e lo porta vicino a noi poi si sdraia, io gli salgo sopra e m’impalo, intanto Rocco me lo mette nel culo. Non &egrave facile farci entrare qualcosa dentro con il cazzo di mio marito che mi satura completamente, Rocco spinge fino a farsi largo dentro di me mentre io gemo, godo e soffro anche un po’. Una volta riuscito ad entrare del tutto cominciano a muoversi, mio marito sotto fa più fatica ma tanto a lui non serve muoversi molto per farmi impazzire, Rocco invece ci da con foga.
-ti piace amore?

-certo cucciolo mi fate godere tanto, mi piace mi piace.

-Guardami,

-certo amore, ti guardo dritto negli occhi come piace a te, ma guardami anche tu pero, guarda come gode tanto tua moglie.
Proprio mentre ci guardiamo dritto negli occhi, tra un colpo suo e molti di rocco, tra un orgasmo e l’altro lui mi fulmina con una domanda.

-mi ami?

Una domanda da risposta immediata, anche un secondo di ritardo &egrave già di per se una risposta. Io ce ne metto almeno due di secondi. Dovrei dirgli: no, sono sua madre e stiamo vivendo una situazione che non ha futuro, dovrei lasciarlo libero di vivere la sua vita, ma sono anche una donna che ha trovato in suo figlio un amante dotato &egrave unico, oltre a un romantico giovane molto innamorato e per finire sono ubriaca, di alcol di romanticismo di sesso, di lui che mi fa girare la testa e sentire le farfalle nello stomaco quindi’non voglio ferirlo. Guardandolo dritto negli occhi, per quanto ci riesca e cercando di vedere in lui solo mio figlio, essere che amo per forza, gli dico:

-si ti amo.

Detto cosi non sarà forse la verità che sperava ma non &egrave nemmeno una menzonia.

Succede qualcosa, invece di sentirmi una sporca bugiarda, mi sento bene, libera come se mi fossi tolta un peso dal cuore. Posso dirgli che lo amo senza mentire. Allora magari ci riprovo.

-ti amo tesoro ti amo, alzo anche il tono della voce,
-ti amo. Io amo mio marito, e il miglior marito al mondo, siii godoooooo godoooo.

Vengo travolta da un uragano di emozione e piacere, Fabio facendo un notevole sforzo, mi ha premiata accelerando il ritmo e io o un orgasmo multiplo. Poco dopo sento Rocco uscire fuori e lo vedo sborrare per terra.
L’ha educato bene la Vale.

Approfittiamo del fatto che Rocco sia venuto e ci fermiamo un attimo, devo riprendere fiato.

-Io vado a darmi una ripulita in bagno, dice Rocco, poi vi porto da bere non scappate.

-ok. Approfittiamo del fatto che Rocco sia venuto e ci fermiamo un attimo, devo riprendere fiato.

-Io vado a darmi una ripulita in bagno, dice Rocco, poi vi porto da bere non scappate.

-ok.

Io sono ancora sopra mio marito. Ricomincio a cavalcarlo lentamente e guardandolo negli occhi penso:
io ti amo veramente, ma come uomo o come figlio?

Sento una presenza accanto a me, mi volto, &egrave la ragazza di prima ora rimasta sola, mi sorride:

-posso unirmi?

-Sei rimasta sola chiedo? Tra un gemito e l’altro.

Uno e venuto e se n’&egrave andato. Gli altri due, mi fa segno e io vedo poco più indietro un ragazzo che ne sta inculando un altro, -credo siano più gay che bsex. Conclude.

– hai visto il cazzo di mio marito vero, &egrave per questo che sei qui?

-si, l’ho notato &egrave non ne ho mai visto uno cosi. Lo devo provare.

Sarei fortemente tentata di dirle no, ma &egrave il compleanno del mio uomo. Mi ha fatto vivere una giornata da favola. Facendo sesso con un’altra donna insieme a lui sono sicura di realizzare un suo sogno (con gli uomini e difficile sbagliare).
E va bene allora &egrave ora del regalo di compleanno al mio bambino.

-per te va bene amore, se questa simpatica signorina si unisce a noi?

A lui non sembra nemmeno vero.
-certo.

Allungo una mano verso la ragazza per invitarla a unirsi alla festa, lei si vicina.

-pero se vuoi il suo cazzo te lo devi guadagnare, io sono sua moglie e non cedo questa meraviglia facilmente.

-vedrò di guadagnarmelo, dice, un attimo dopo le nostre bocche sono unite. Sento le sue mani sul mio seno e poi la sua bocca, la sua lingua su tutto il mio corpo.

-posso? Mi chiede.

-fai pure rispondo. Allora lei si siede con il sesso sulla faccia di Fabio, ora siamo una difronte all’altra, ricominciamo a baciarci tra gemiti e grida di piacere.

Proviamo un altra posizione io sotto sotto con mio marito che martella e lei con il sesso sulla mia bocca. La faccio venire con la lingua, allora scede da sopra e mi domanda:
-Hai mai fatto un 69 lesbo mentre un uomo ti scopa?

Ci mettiamo a 69 io sopra lei sotto e il mio cucciolo dietro di me, lei con la lingua non mi tregua &egrave sempre sulla clitoride, mentre mio marito eccitato dalla situazione mi sfonda di brutto.

E troppo.

Godo, non posso farne a meno. Avrei voluto durare di più, ma lei &egrave brava e il mio amore molto motivato. Urlo il mio piacere e il mio uomo rallenta. Solitamente in questi casi accelera fino a farmi godere nuovamente o finche non gode lui, ma mi sa che il porco vuole scoparsi la ragazza.
La signorina mi scivola via da sotto, &egrave come una gatta viene a farmi le fusa,

-allora me lo sono guadagnata?

-non lo so, rispondo sorniona.

– e dai… se vuoi dopo ti faccio una cosina solo per signore’

Come dicevo prima fa le fusa come una gatta in calore,

-scherzo, sei stata brava. Ora il mio amore ti apre in due.
Ah’ ovviamente hai un preservativo per lui vero?

Lei mette le mani nella borsa e ne tira fuori uno.

-questo &egrave il più grande in commercio, lo porto con me da una vita, non credevo lo avrei mai usato.

La osservo mentre cerca di infilarlo alla bestia di mio marito.

-gli &egrave pure stretto. Dice la tipa che fatica a infilare la protezione. Rimette le mani in borsa e ne tira fuori un barattolo che conosco bene. &egrave il lubrificante che usa mio marito quando mi penetra analmente, in pratica ormai a ogni rapporto. Avessi saputo che lo aveva me lo sarei fatto prestare, Rocco ha lubrificato con la saliva, e stato irritante.
Apre il barattolo e ne versa alcune gocce sul gigantesco cazzo di mio marito, lo spalma su tutta la lunghezza con mani esperte, dopo di che il preservativo scivola sul gioiello del mio amore.

-lo voglio nel culo ti va? Dice seria a mio figlio.

-amore ma sei sicura di quello che fai? Lo hai visto bene?

-&egrave proprio perché l’ho visto bene che sono sicura di volerlo li. Se lo prendo nella patata me la riduce male, finisce che non sento più nulla quando vado con gli altri, invece nel culo o preso di tutto e bene o male torna sempre alle sue dimensioni, più o meno. Il cazzo del tuo uomo e gigantesco ma io dietro non ho preso solo cazzi, e poi se mi fa’ un po’ male non mi dispiace per nulla.

-contenta tu, le dico. Poi rivolta al mio uomo

-dai amore &egrave maggiorenne e sa quello che fa. A Fabio non sembra nemmeno vero di aver trovato una che lo vuole nel culo.

La ragazza si mette a pecora sul lettino e mio marito gli passa il lubrificante sul buchino, poi se lo passa sul profilattico. Non posso credere voglia il mostro di mio figlio nel didietro.

Mi sposto, mi metto affianco a mio marito. Lui guarda e mi sorride, punta la cappella sull’anello e spinge. La ragazza si lamenta mentre il buchino si allarga a dismisura. Riesce a contenere tutto il diametro del palo, sono sorpresa. Ok in larghezza c’&egrave stato, ma &egrave impossibile che riesca a contenerne tutta la lunghezza, le arriverebbe allo stomaco.

-dai spingilo dentro fino in fondo. Dice la ragazza che sembra non avere assolutamente paura di quello che le può succedere.

-fai piano. Intimo a mio figlio. -Ci manca solo che ci becchiamo una denuncia.

-ma amore non volevi che la aprissi in due?

-si, ma non pensavo che volesse fare sesso anale, sei troppo dotato, se le fai male’

-non preoccuparti, se mi fa male e anche meglio, e ora la vogliamo finire di parlare e cominciamo a scopare per favore?

Non dico più nulla, mi limito a osservare il mio cucciolo che la penetra barbaramente. La ragazza geme non capisco se sia piacere o dolore. A mio marito non interessa nulla e senza fermarsi gli mette tutto quel ben di dio che ha tra le cosce nel culo. Io sono incredula, ero seriamente convita che fosse umanamente impossibile.

-ok ora fermati un attimo, lasciami il tempo di abituarmi, &egrave il cazzo più grosso che abbia mai preso.

Vero tesoro? Penso.

Lo spettacolo mi ha fatto risalire a livelli stratosferici la mia voglia, non posso mica chiedere a mio marito di lasciare la ragazza. Lui lo farebbe ne sono certa, ma io voglio vedere come finisce. Gli prendo la mano e ma la porto sulla figa.

-scopala come si deve falla urlare, ma conserva un po’ di energie per me.

-Mettiti davanti e fattela leccare mentre la scopo.

-bella idea, ma dovremo chiedere alla signorina se le va. Mi marito le da un colpo di reni lei geme.

– ti va di leccare la figa di mia moglie mentre ti monto?
-posso provare ma non garantisco, sono un po’ ‘presa’ al momento.

-non ti preoccupare amore vedrai che ti fa godere come si deve o non la scopo più.

Ci baciamo, poi gli dico: -lasciami sistemare poi puoi cominciare a montarla.

Mi siedo difronte alla signorina a gambe larghe. ‘ci provo mi dice lei, ma non so se riesco a farti godere.

-tranquilla, come ti chiami?

Le mi sorride sorniona -cagna troia puttana, o se ti viene in mente qualcosa di più volgare fai pure, se vuoi essere manesca accomodati, mi piace essere dominata dalle belle donne.

Tesoro, con quel ‘bella’ ti sei conquistata la mia simpatia. Pero non ho esperienza in dominazione ma qualche volta da giovane mi &egrave capitato di usare le mani, due ragazze quando arrivano alla rissa cominciano sempre in questa maniera: le afferro i capelli e le schiaccio la testa sul mio sesso.

-lecca troia. Mio figlio spalanca gli occhi, non gli sembra vero di sentirmi parlare cosi.

-dovresti bere più spesso amore.

-si tesoro, ora pero comincia a montare questa puttana.
Non so che mi sia preso ma mi piace pensare che mio marito le stia facendo male, mi eccita sentire i suoi capelli tra le mie dita, la sto facendo soffrire e a lei piace.

‘amore glielo devi sbattere tanto dentro che le deve uscire dalla bocca e entrarmi nella figa.

Che volgare, mi sembra di essere un uomo. Fabio si eccita a sentirmi parlare cosi e aumenta il ritmo, la ragazza, poverina, non riesce a leccare come dovrebbe scossa da quei potenti colpi e dal piacere. Allora m’infila due dita dentro e cerca di sollecitarmi nuovamente la clitoride. Non ci riesce, la bocca le serve per lamentarsi e guaire non so bene se dal dolore o dal piacere, pero mi piace pensare che sia dolore. Le tiro i capelli e la insulto, non mi riconosco più.

-mettile tutta la mano dentro, falla godere voglio sentirla venire o smetto di scoparti per scopare lei.

Che marito fantastico.

-no ti prego non smettere, non ho mai goduto tanto.

La giovane si da fare, sento la sua mano bussare alla mia porta. Non ci mette molto ad entrare. Ormai sono abituata all’ariete di marito e lei ha le mani piccole, non c’&egrave molta differenza. Una volta entrata la fa andare su e giù come un grosso cazzo. Più mi avvicino all’orgasmo meno capisco quello che faccio. Sento crescere il desiderio di infliggerle dolore, vorrei strapparle i capelli. Lei si lamenta, ma non mi chiede di smettere, la cosa mi eccita sempre più. Infine non posso far altro che lasciarmi andare al fantastico orgasmo. Una volta venuta io anche lei si arrende.

-basta, basta per favore, non ce la faccio più.

Mio marito si ferma a malincuore, io gli sono di fianco quando estrae il cazzo dall’intimità della ragazza. Fortunatamente e coperto dal lattice, ci sono forti tracce di feci e anche qualche gocciolina di sangue. L’ano aperto sembra un cratere, bravo il mio amore. Comunque lei non sembra soffrine particolarmente anzi direi che ci sia abituata. Mi guardo le mani o dei suoi capelli tra le dita, mi sa che o esagerato.

-scusami non so che mi sia preso, in genere non sono cosi. Le dico mentre si rimette a fatica in piedi.

-non preoccuparti, l’ho voluto io. E stato doloroso ma intenso, te lo invidio proprio un uomo cosi. Lo facciamo godere insieme?

-certo, oggi e il suo compleanno e non gli avevo ancora fatto il regalo.

Comincio con il farlo stendere sul lettino poi io da un lato e lei dall’altro gli circondiamo il cazzo con il seno. Il mio &egrave più grosso ma anche il suo non &egrave male, più giovane e sodo. Continuiamo a far cadere saliva sul gioiello mentre gli facciamo una sega con le tette. Tutto l’alcol che ha bevuto non lo aiuta a venire, stanche del gioco lo facciamo alzare in piedi e cominciamo un pompino a due, lecchiamo l’asta da cima a fondo, insieme o alternandoci, mentre una glielo ingoia l’altra gli succhia le palle, ci baciamo e tocchiamo fra noi lascive e vogliose per aumentare la sua eccitazione e alla fine veniamo premiate, Fabio ci avverte che sta per arrivare.

-posso? Mi chiede la ragazza.

-prego. Faccio io.

Gli prende la cappella in bocca e lascia che il mio amore si svuoti nella sua gola. La ragazza ingoia e poi mi viene a baciare, -grazie &egrave stato fantastico.

-dovresti ringraziare lui, le dico indicando il mio uomo.

-lui e solo un uomo, ringrazio te per avermelo ceduto. Ti va se andiamo in bagno a darci una sistemata?

-certo le rispondo, raccolgo le mie cose e la seguo.

-mi aspetti qui? Dico a Fabio che si sta pulendo il mastodonte con un tovagliolo di carta.

-si.

Entro in bagno mi sistemo i capelli rifaccio il trucco, rimetto la biancheria intima e anche la camicia, infine riporto la mini a giusto livello, esco saluto la mia nuova amica di cui non conosco nemmeno il nome e torno da mio marito. Lo trovo seduto sui divanetti dove abbiamo cominciato, &egrave tornato anche Rocco. Mi siedo in mezzo a loro e Rocco mi passa una cosa da bere. Chiacchieriamo e ridiamo, il reggiseno comincia a darmi un pò fastidio, i ragazzi se ne accorgono.

-Toglilo, dice Rocco. Stai cosi bene senza.

-posso? Chiedo a mio marito.

-andare in giro con le tette di fuori? Certo.

-e per risposte cosi che ti ho sposato.

-Ma siete sposati veramente? Chiedere Rocco.

-certo rispondo io e quasi contemporaneamente alziamo la mano per mostrare l’anello al dito.

Slaccio la camicia e mi tolgo il reggiseno, poi invece di abbottonarla nuovamente la raccolgo fino a farla arrivare sotto seno e la lego, purtroppo le mie gioie hanno bisogno di sostegno.

-eccitantissima, mi dice Rocco, poi mi cerca un capezzolo e lo succhia. Bagna la camicia, mettendo bene in evidenza quella parte. ‘ma cosi sei anche meglio.

-ha ragione aggiunge mio figlio che si appresta a fare lo stesso all’altro seno. Continuiamo a discutere finche non abbiamo finito di bere. L’effetto dell’alcol era un po’ calato dopo la scopata, ma ora sono nuovamente ubriaca.

-dov’&egrave la Vale? Chiedo

-é giù alla pista del liscio che lavora. Vuol fare un po’ di soldi per rifarsi il guardaroba.

-andiamo a salutarla poverina.

-va bene.

Metto il reggiseno in borsa e mi cade l’occhio sul collare, ormai averlo sempre con me &egrave un abitudine, anche mio figlio lo ha visto. Ci guardiamo. So cosa gli piacerebbe, ma non osa chiedermelo. Va bene sono abbastanza ubriaca da fare una cosa simile. Prendo il collare, il guinzaglio e lo metto in mano a mio marito.

-mettimeli.

Lui stupito dice: -sei sicura? Davvero non lo devi fare per forza, sei mai moglie non voglio rovinare la giornata e anche se non lo fossi non potrei mai’
Lo bacio perché senno mi sa che non smette più di parlare.

-sono tua moglie e spetta a me decidere, mettimeli.

Con un sorriso che gli arriva da orecchio a orecchio e sotto gli occhi sopresi di Rocco, mi mette il collare e aggancia il guinzaglio.

-andiamo?

-certo amore. Mi alzo e mi lascio condurre come fossi una schiava.

-ma veramente girate cosi?

-certo gli dico che c’&egrave di male? Vedi, gli mostro la targhetta con il mio nome sopra, – se mi perdo mi riportano a casa dal mio padrone.

-forte. Commenta lui.

Vergogna, ansia, umiliazione, paura di essere riconosciuta?

No!

Sono troppo ubriaca’o forse troppo innamorata. Comunque finche siamo in questa zona non sembro nemmeno poi cosi strana, tutt’altro discorso quando ci avviciniamo alla pista del liscio. Li c’&egrave gente più matura &egrave sobria, sono quasi tutti in abito da sera. Noi, io, faccio scalpore. Ho il seno in bella mostra la mini &egrave salita di parecchio, io me ne guardo bene dal tirarla giù e inoltre mi faccio condurre docile al guinzaglio. Tutti guardano me. Ne sono felice. So cosa pensano gli uomini, so che si stanno eccitando, anche se recitano la parte degli sdegnati perché hanno la moglie vicino. So che invidiano il mio uomo che &egrave tanto maschio da portami in giro come fossi una cagnolina, mentre loro al contrario devono scodinzolare a donne che dopo il matrimonio gliela fanno vedere una volta al mese solo se fanno i bravi. Invece di accelerare il passo il mio uomo rallenta.

Bravo.

Quando sono sicura che di avere l’attenzione di quasi tutti i presenti, rincaro la dose.

-ci fermiamo un attimo per favore padrone? Chiedo a voce molto alta.

Che mi senta più gente possibile, -mi si &egrave asciugata la camicetta dico sollevando i capezzoli, -non ne &egrave che me li bagnereste nuovamente?

I ragazzi non ci pensano due volte e mi succhiano i capezzoli, bagnando la camicia in quei punti.

-Grazie padroni, dico e intanto li bacio prima uno poi l’altro e metto platealmente la mano sui loro sessi mentre lo faccio.
-Siete troppo buoni con me.

Ricominciamo a camminare fra un mare di commenti ipocriti. Qualcuno, nascosto in mezzo alla folla, ha il coraggio di allungare le mani. Mi toccano culo figa tette, quando arriviamo a destinazione ho nuovamente una voglia matta di cazzo. Il posto &egrave molto simile a quello di prima, priv&egravee a cielo aperto, circondato da siepi e arredato con poltroncine e lettini da spiaggia. Ci sono un paio di cose diverse, le ragazze qui sono veramente ragazzine, nel senso che secondo me quelle che vedo non sono nemmeno maggiorenni, secondo me. Fanno tutte sesso con uomini che potrebbero essere loro padre o addirittura nonno.
é chiaro cosa stiano facendo, si prostituiscono. Ecco cosa intendeva Rocco per ‘lavoro’. Giriamo un po’ e troviamo la Vale, sta facendo un pompino. Aspettiamo, appena finito ci raggiunge. Mi salta letteralmente addosso. Mi bacia sulla bocca e ci mette sia la lingua che la passione. Ovviamente avendo un fidanzato che bacia bene come Rocco anche lei non &egrave niente male. Quando finalmente si stacca mi fa un mucchio di complimenti.

-guardati sei bellissima, sexy da morire. La mini ti sta benissimo, e questo? Chiede toccando il collare. Si volta vero Rocco, -amore ne voglio uno anche io.

-Guarda quanto ho guadagnato, aggiunge mentre estrae dalla borsetta un rotolo di banconote e gliele passa. Lui se le infila in tasca dopo averle contate. ‘brava amore,
-grazie, pensa che ho cominciato da poco.

Capisco non solo &egrave il fidanzato ma anche il pappone. Chiacchieriamo un po’ e la Vale sembra una gatta morta con me. E chiaro quello che vuole e io sono mezza intenzionata a dargliela anche se questa sera preferirei un bel po’ di cazzo.
Si avvicina al gruppo un signore distinto di mezza età, saluta dice di chiamarsi Luca, fa due parole con noi. O avuto amanti come lui, la cosa più bella di queste persone &egrave l’educazione che dimostrano nel parlare. Sono cosi abili che gli diresti grazie anche quando ti danno della prostituta.

-‘e soprattutto la splendida signora, mi chiedevo se fosse possibile offrirle da bere e magari fare due chiacchere.-

Ve lo traduco: ‘&egrave in vendita la ragazza?’

-certo dice Rocco, la signorina &egrave libera e disponibile, dimmi solo cosa ci vuoi fare e ti dico quanto.-

-chiedo scusa per il malinteso mi sono sicuramente espresso male, intendevo la signora, dice sorridendomi.

-a lei, non e roba mia. Devi chiedere a lui. Indica Fabio, -ma non so se sia disponibile.

Poi dice due parole a Fabio nell’orecchio. Quando hanno finito di parlare mio marito mi porta quattro passi più in la e mi domanda: -lo facciamo?

Quelle parole mi provocano l’ennesimo brivido di piacere, in questa giornata che sembra non avere mai fine. Il mio bambino, mio marito vuole che mi prostituisca, non posso fare a meno di baciarlo.

-amore non ti capisco, prova a essere più chiaro. Faccio la tonta perché voglio sentirlo parlare senza mezzitermini.

– be amore quel signore ci offre dei soldi in cambio tu dovresti soddisfarlo sessualmente.
Ma che fine ha fatto il ragazzo che mi dava della troia e della cagna?

-vuoi che mi prostituisca?

-si. Sembra incerto magari pensa di esagerare. Mi fa piacere vedere nuovamente che anche lui ha un limite.

-se vuoi che faccia una cosa simile’me lo devi chiedere.

-ok. Puttana vuoi lavorare per me?

Un nuovo, forte brivido, mi attraversa il corpo, sono terribilmente eccitata all’idea di essere pagata per fare sesso.
-certo amore ora andiamo o perdiamo un cliente.

-aspetta, Rocco mi ha detto che prezzi fanno qui. Mi mette al corrente del tariffario, torniamo indietro e consegna il guinzaglio al cliente che mi conduce un po’ più in la, dove comincio il lavoro.

Mi dispiace per la Vale, aveva un espressione un po’ delusa quando mi ha visto andare via , ma la notte e giovane penserò dopo a tirarle su il morale.
Sono emozionata come la prima volta tanti anni fa. Sapete qual &egrave la differenza tra una prostituta e una che lo fa per passione? Che la prostituta &egrave una professionista il suo unico scopo e farvi venire il prima possibile. Io, invece, me lo voglio godere. Quindi cerco di farlo durare più che riesco. In questo sono brava ve lo assicuro, cosi brava che quando finiamo mi lascia anche la mancia. Il distinto signore, sempre tenendomi al guinzaglio mi riconsegna a mio marito. Io estraggo orgogliosa i soldi dalla borsa e gli do.

-tieni amore.

-non male dice Rocco guardando le banconote, io faccio la meta a cliente.

Guardo sorpresa mio marito, mi ha detto lui i prezzi.

-be amore, mi dice, -se ti devo vendere almeno ne deve valere la pena. Ti ho detto il doppio perché tu vali almeno il doppio.

Che tesoro, lo voglio. Voglio fare l’amore con lui ora, qui. Gli butto le braccia al collo lo bacio, non faccio in tempo a dirgli che lo voglio che qualcuno ci interrompe.

-si si la signora &egrave questa, credo che nessuna delle signorine qui presenti possano eguagliare le straordinarie capacita di questo splendido essere.

Parlano di me mi sento molto lusingata, &egrave Luca, tornato con due suoi amici, cosa vogliono &egrave chiaro. Il mio amore consegna loro il guinzaglio e io seguo docile i miei clienti.

Mi risveglio baciata dal sole, sento il suo tepore sul volto. Apro gli occhi, ci metto un po’ per mettere a fuoco. Sono, no, siamo su di un prato vicino al parcheggio della discoteca, sdraiati sulla stuoia che usiamo in spiaggia e gli asciugamani ci fanno da coperta. Sembra mattina inoltrata. Accanto a me mio figlio, sta contando dei soldi.

-che fai?

-conto quello che hai fatto ieri sera. Un bel gruzzolo hai guadagnato più tu che Vale o le altre.

Cerco di fare mente locale ma non ricordo molto, -non ricordo un gran che, cosa &egrave successo?

-hai continuato a bere tra un cliente e l’altro, a parte questo direi che &egrave successo di tutto.

-ho bevuto cosi tanto? Come mai non ho mal di testa, come credo dovrei avere?

-Rocco ti ha fatto bere un litro di acqua e due aspirine prima di addormentarti, mi ha detto che cosi saresti stata bene al risveglio, devo dire che ha aveva ragione.

C’&egrave qualcosa di strano nel suo tono di voce, sembra triste. Non vorrei aver fatto qualcosa di sbagliato.

-ho fatto qualcosa mi male? Ti ho offeso?

-sei stata fantastica la giornata più bella della mia vita. Tieni. Dice passandomi i soldi.

Ok allora cosa hai mi chiedo?

-non li voglio, sono tuoi. Io lavoro per te.

Lui li divide in due mazzetti e me ne da uno.

-la tua parte.

-no amore tienila tu, sono sicura che mi comprerai qualcosa di carino. Mi ispeziono velocemente, sono rimasta in camicetta e mini, non ce traccia dell’intimo. Chiedo a Fabio se ne sa qualcosa e lui mi racconta di come ho regalato un pezzo qui e un pezzo la, ridiamo molto.

-ok ora sai cosa devi comprarmi. Voglio un altro completo cosi, sarà il nostro completino. Sono mezza stordita ma non voglio tornare a casa, voglio che il sogno continui.

-abbiamo i costumi in macchina, perché non torniamo sulla spiaggia dell’altra volta, cosi prendo il sole in topless tutto il giorno.

-no, &egrave venerdì oggi e tu devi andare a dormire o cosa racconterai a papa quando ti vedrà con quelle borse sotto gli occhi?

Ora capisco.

E triste.

Capisco perché sia cosi. Tutta colpa mia, la solita stronza egoista che pensa al proprio piacere. Io ho vissuto una giornata meravigliosa, ma per lui deve essere stato un sogno che diventa realtà. L’ho chiamato amore, no anzi lo amato veramente e lui si &egrave dimostrato un compagno meraviglioso dolce innamorato, ma alla fine si torna alla realtà oggi &egrave venerdì. L’orologio suona la mezzanotte e la carrozza torna ad essere una zucca, mio marito torna ad essere mio figlio e il mio vero marito tra qualche ora sarà qui. Saliamo in macchina entrami stanchi entrambi pensierosi. Dopo un viaggio quasi senza parole arriviamo a casa facciamo la doccia ci mettiamo a letto uno affianco all’altra, mano nella mano come bambini.

-facciamo l’amore? Gli chiedo. Mi dispiace vederlo cosi.

-no,

-dai amore forza, sono solo due giorni, poi riparte e tutto torna come prima.

-mamma siamo a fine luglio, non riparte si ferma qui tutto agosto. &egrave comunque sono stufo di doverti dividere. Voglio che tu prenda una decisione, me o lui.

Che stupida mi ero dimenticata anche questo. &egrave stato tutto cosi bello, la settimana con uno il fine settimana con l’altro. Io al centro del mondo circondata da uomini che vivono solo per me, che amano solo me. Ora uno mi chiede di scegliere, ma non posso scegliere, non voglio. E poi come potrei passare il resto della vita con mio figlio come marito? E mio marito, quello vero il primo, quello con cui sono cresciuta e che amo da molto prima di diventare madre.
Madre? Sono poi veramente una madre?

-ti chiedo scusa mi sono comportata come una bambina, ma tu hai il potere di fami girare la testa come quando ero ragazzina. Hai ragione &egrave un mese non due giorni, ma prometto che trovero il tempo per te per noi, in una maniera o nell’altra.

-già e io dovrei accontentarmi del tempo che rubi a lui, della tua elemosina.

-Fabio cerca di capire &egrave mio marito, tuo padre, non posso lasciarlo.

– capisco solo che lui viene prima di me, che sei un egoista e pensi solo a te.

– mi dispiace veramente, non voglio perderti ma non posso scegliere fra te e lui, io faro di tutto per non trascurati, ma tu devi capire.

-io capisco una sola cosa, se come tutte le altre ciò che vedete di me e solo questo. Dice mettendosi in piedi e facendo segno al suo enorme arnese. ‘ cosa ami me o questo arnese da pachiderma?

Fino all’altro giorno non averi avuto dubbi, oggi non lo so più.
-Mi ami? Chiede, non rispondo.

-hai detto di amarmi, lo hai quasi urlato, ma lo dicevi a me o al mio cazzo?

Rimango zitta, non so cosa rispondere credo di aver già fatto abbastanza danno.

-puttana.

Questo fa male, non &egrave uno di quegli insulti che usa quando &egrave particolarmente eccitato, questo lo pensa veramente. Si veste, io cerco di fermarlo, di trattenerlo, non lo voglio perdere, ma lui non sente ragioni si sfila la nostra fede dal dito e me la tira dietro insultandomi nuovamente ed esce sbattendo la porta.
Io come una stupida comincio a piangere silenziosamente. Raccolgo l’anello mi sfilo anche il mio, tolgo il collare e recupero i piercing, tutta la sua roba, la nostra roba o forse la roba che mi rende sua. Dovrei buttarla e troncare qui, ma non lo faccio. Non ci penso nemmeno. Soffro molto mi sono comportata male con lui ma non ho intenzione di lasciarlo andare, mi devo solo far perdonare, dargli tempo perché sbollisca e torni da me. Non posso rinunciare a lui, &egrave una droga &egrave io sono una drogata. Il suo cazzo i suoi modi diversi di amarmi a volte tenero a volte sadico, il piacere unico che solo lui sa darmi e tutta la romantica dolcezza che mi ha mostrato ieri, sono miei e di nessun’altra. Lui &egrave mio, sia lui che mio marito. Sono i mei uomini, devo solo trovare un equilibrio tra loro e sarò la donna più felice al mondo. Metto tutta la roba in fondo a una valigia perché Paolo non la trovi e vado a dormire.
Mi svegliano teneri baci sul collo, il mio amante &egrave dietro di me, io do per scontato di sapere chi sia.

-sei tornato finalmente. Dico felice.

-tornato?

Cavolo &egrave mio marito, quello vero. Do un’occhiata veloce alla sveglia &egrave tardo pomeriggio ho dormito tutto il giorno.

-scusa amore volevo dire arrivato, sei arrivato finalmente.

Mi faccio perdonare dicendogli quanto mi mancato e quanto abbia voglia di fare l’amore con lui. In realtà sono preoccupata per il mio bambino e lui che vorrei ora, ma mesi di questa vita divisa tra i mei uomini mi hanno resa un ottima attrice e so interpretare perfettamente la parte della moglie vogliosa.
Forse troppo.
Mi prende analmente e poi me lo mette in bocca ancora sporco. E una cosa che non permetto a nessuno nemmeno a lui, ma o qualcosa dentro che mi spinge a fare questo umiliante e volgare gesto. Sento che lo merito per il male che faccio a mio figlio e a lui. Devo essere punita. Prendo in bocca il cazzo con sopra qualche traccia di feci, il gusto e amaro rivoltante, ma non smetto. Lo ingoio tutto e non mi fermo fino a quando non mi viene in bocca, solo allora scappo in bagno e vomito.

-ma che succede amore?

-nulla mi sono solo lasciata prendere dalla passione e quando mi sono resa conto di ciò che facevo era tardi. Se la beve. Discutiamo un pò mentre gli sistemo la roba che ha nelle valigie.

-Ti ho portato un regalo, un vestito. Ti andrebbe di metterlo questa sera, vorrei portarti a cena fuori. Ho anche organizzato un incontro con una coppia nuova magari sono simpatici.

Succede spesso ad agosto di ritrovarci a fare sesso a quattro o anche più.
-certo caro, che bella sorpresa. In realtà non ne ho voglia vorrei correre da Fabio e fare pace con lui. Trovare il modo di sistemare le cose, ma ho due uomini, devo accontentarli entrambi.
L’abito &egrave elasticizzato cosi da rimanermi aderente come piace a me. &egrave una cosina semplice, bianco con grossi fiori stampati sopra, spalline ma senza maniche, mi arriva appena sopra il ginocchio. Una cerniera lo chiude sul davanti. Mi preparo e non ci metto meno impegno di quello messo con mio figlio. &egrave un mio uomo anche lui quindi devo essere al massimo quando usciamo insieme. Quando ho finito vado da lui.

-bella come sempre tesoro, pero’

Mi si avvicina e modifica l’altezza della cerniera dell’abito. Prima sul seno e poi sulla gonna. Mi specchi nuovamente ora o uno spacco che come altezza non ha nulla da invidiare alla mini di ieri e un abbondante scollatura sul seno.
Mi piaccio.
-‘ora &egrave meglio.

-hai ragione caro.

Se i miei uomini hanno qualcosa in comune e che gli piace esibirmi, e a me piace essere esibita.
Passiamo una serata carina e finiamo a casa di questi nuovi amici, naturalmente si fa sesso. Io non faccio che pensare a mio figlio. Sono ansiosa di arrivare a casa per poterlo rivedere, devo trovare un modo per fare pace e aggiustare la situazione. Rientriamo che &egrave molto tardi lui dorme già.

Peccato.

Anche se fosse stato sveglio, non avrei comunque saputo come parlargli con mio marito in casa.
Mi rifarò domani.
Anche il giorno dopo niente. Lui non ne vuole sapere e io devo sempre stare con mio il mio uomo, non mi lascia un attimo. Si accorge anche che c’&egrave tensione tra me e mio figlio. Io gli racconto che &egrave normale a questa età che ci sia un po’ di frizione tra figli e genitori. Passano altri giorni, ancora niente lui mi evita, ha cominciato anche a uscire la sera e torna tardissimo. Ricomincia la solita storia mi sento una drogata in crisi, a peggiorare la situazione, un incidente. In spiaggia da noi abbiamo anche docce chiuse, mio figlio entrando in una di queste si &egrave dimenticato di chiudere a chiave, cosi e capitato che la signora più pettegola della spiaggia lo vedesse nudo.
-però proprio messo bene tuo figlio. Mi ha detto appena ci siamo incontrate.
Ora la voce sta girando e voi non avete idea di cosa possono diventare quelle rispettabili signore che fanno la fame tutto l’anno e si ritrovano poi in ferie senza il marito. E come se mio figlio avesse una taglia sulla testa che tutte cercano di incassare. Le vedo: il loro modo di fare, ne suoi confronti ,&egrave cambiato. Lo cercano, gli chiedono aiuto per le cose più banali, fra poco gli si butteranno direttamente addosso a gambe larghe. &egrave già una settimana che non facciamo l’amore ho paura che finisca nelle grinfie di una di quelle. La mattina annuso i suoi vestiti per vedere se sanno di profumo femminile, mi sembra di no, ma non sono certa. Devo spettare nove lunghi giorni prima di poter aver un attimo da sola con lui. Sono riuscita a convincere mio marito ad uscire a pesca con un suo amico di spiaggia. Si parla di due o tre ore. Lo vado a salutare alla partenza e appena si allontanano con la barca cerco il mio bambino. &egrave in spiaggia con gli amici, aspetto un attimo che sia solo poi lo affronto.

-Tuo padre e via per due ore, io vado a casa, ti aspetto li.

Non mi risponde, provo ad essere più chiara.

‘la tua mamma cagna vuole il cazzo del suo padrone. Ancora nulla.

‘ti prego ci sto male se continui a trattarmi cosi, ti aspetto.

Lo lascio e 5 minuti dopo sono a casa. Mi spoglio, tiro fuori il collare dalla valigia lo indosso e comincio a camminare per casa senza una meta.

Sta a vedere che non viene.

Mi sa che ha trovato un’altra. No lui &egrave mio solo mio, di nessun’altra. &egrave la prima volta che provo gelosia. Che sentimento orribile, ma infondo &egrave tutta colpa mia. Sento qualcuno sul pianerottolo, vado allo spioncino &egrave lui, gli apro.

Entra, chiudo e lascio la chiave nella toppa. Ci fissiamo senza parlare, o il cuore a mille.

Scoppia la passione.

Siamo una nelle braccia dell’altro. Ci baciamo tocchiamo ma appena cerco di spogliarlo lui mi allontana.

-Nove giorni senza te, stronza.

-hai ragione ma ora possiamo recuperare, dai amore che il tempo passa e io brucio dalla voglia di te, mi metto un dito dentro e lo tiro fuori fradicio,

-vedi questa non sa dire bugie.

-perché dovrei scoparti?

-perché dovresti fare l’amore con me? Perché mi vuoi almeno quanto ti voglio io.

– e se mi vuoi cosi tanto dove sei stata fino ad ora?

No ti supplico non ricominciamo,

-tuo padre parte il 16 questo anno, dice di avere un sacco di lavoro e di non potersi fermare di più, manca poco &egrave saremo nuovamente insieme. Ti prego resisti mi manchi anche tu.

Mi guarda muto, ci sono quasi lo sento’ sbaglio si gira e fa per andarsene.

-no ti prego non andare, se non vuoi fare l’amore va bene resta qui e parliamo, passiamo un po’ di tempo da soli. Tu e io.

La mia supplica sembra non toccarlo nemmeno e quasi dal portoncino, sono disperata.

-allora puniscimi, dovresti farlo. Mi sono comportata male ti ho fatto soffrire, sono una cattiva mamma. Lui si ferma e si gira.

-davvero vuoi essere punita? Dice sorpreso.

-si davvero, accetterò qualsiasi punizione, ma poi ti prego perdonami e torniamo come prima.

– va bene, ma se ti tiri indietro e finita.

Mi porta nella mia camera da letto, si siede e mi fa sdraiare sulle sua ginocchia, capisco cosa vuol fare ma non ci credo finche non sento il primo colpo.

Mi sta sculacciando.

Una cosa che in vita mia non hanno mai fatto nemmeno i miei genitori. Un colpo poi un altro e ancora tanti, le natiche cominciano a bruciare, come il mio orgoglio. Come posso essere caduta cosi in basso? Stare tutti pensando che mi sono fatta condurre a passeggio per una discoteca piena di gente con collare e guinzaglio o che mi sono prostituita, &egrave diverso ve lo assicuro. Quelle erano mie scelte, da donna libera. Quello che provo ora fa male e non per il dolore fisico, ma per l umiliazione di essere trattata come una bambina da mio figlio. Comincio a lacrimare. Quando ho detto punizione pensavo che se la sarebbe presa un po’ con i miei capezzoli, ma questo &egrave mortificante. Ora sto piangendo. Quello che qualche giorno fa si &egrave dimostrato un tenero amante ora sembra non avere pieta di sua madre. O le natiche in fiamme, ma credo che anche lui abbia le mani doloranti.

-vuoi che smetta?

Si ti prego basta dolore, basta umiliazione, ma non &egrave questa la riposta che posso dargli.

-solo dopo che sarai soddisfatto e mi avrai perdonata.

Mi fa scendere, si toglie i pantaloncini, ha il cazzo duro si &egrave eccitato nel umiliarmi e colpirmi.

-questo.

Dice indicando la bestia, -come sempre e colpa tua. Ora devi rimediare.

-certo tesoro, non chiedo di meglio, come mi vuoi?

Per un attimo ho il terrore che mi chieda di farlo da dietro, invece no. Apre il mio armadio e ne tira fuori una cintura lunga e sottile, capisco che non &egrave ancora soddisfatto. Si risiede sul bordo del letto a gambe larghe.

-succhia, ordina.

Io obbedisco, mi sistemo fra le sue gambe e comincio a succhiare. E quando cerco di ingoiarlo che sento la prima cinghiata sulla schiena, ma non smetto. Piango singhiozzo succhio lecco ingoio e soffro per il dolore e l’umiliazione, ma non smetto. Devo averlo fatto penare veramente tanto per ridurlo cosi. E giusto ciò che mi accade &egrave colpa mia. Stufo di colpirmi molla la cintura e mi afferra per i capelli, mi costringe ad ingoiare il suo cazzo sempre più veloce finche non viene. Io bevo tutto e ripulisco l’arnese come piace a lui.

-sono perdonata?

Lui mi guarda, ma non parla.

-ti prego amore sono perdonata?

Ancora silenzio.

Allora prendo la cintura e mi colpisco un seno, lo colpisco sul capezzolo con forza. Piango e fra le lacrime trovo la forza di fare lo stesso all’altro &egrave allora che mi figlio mi ferma, mi toglie la cintura dalle mani e mi dice:

-ti perdono. Solo quello poi esce dalla casa lasciando a terra singhiozzante dolorante con il mio orgoglio ridotto a pezzi eppure’

Sono felice.

Mi ha perdonata. E’ costato caro ma me lo meritavo, ora tutto tornerà come prima. Provo ad alzarmi e sento umido fra le gambe, non &egrave possibile. Saranno le lacrime o magari una perdita. Allungo una mano e mi tocco, il mio sesso e caldo bagnato aperto e sensibile, sono eccitata. Non &egrave vero, mi rifiuto di crederlo, io non sono cosi, non mi eccito con queste cose.
Non sono’devo provare per dimostrare che non sono cosi. Mi sfioro un capezzolo fa male, ma non basta. Lo stringo tra due dita prima delicatamente poi aumentando di più la pressione fino ad arrivare al massimo di cui sono capace. Il dolore &egrave lancinante ma più fa male più ho voglia di farmi male, non posso fermarmi fino a quando il dolore diventa insopportabile. Alla fine devo mollare la presa. Infilo febbrile una mano fra le gambe mi sfioro e provo piacere, allora prendo l’altro capezzolo e ripeto l operazione, stringo la mia carne più che posso, ma questa volta mentre mi tocco. Il gioco dura più allungo e io provo piacere, godo. Un orgasmo sconosciuto e faticosamente conquistato. Solo dopo aver ricevuto piacere riesco a lasciare il capezzolo che ho felicemente martoriato. Sono sensazioni nuove, mi siedo per terra con la schiena al muro, in modo da sentire bene i colpi ricevuti dal mio bambino, sia li che sulle natiche.
Brucio dentro per il dolore.

Mi piace.

Allargo le gambe e afferro un ciuffo di peli dalla mia bimba e lo tiro forte fino a strapparlo. Fa male, ma non abbastanza. Allora scendo con tutte e due le mani, mi infilo due dita dentro e con l altra mano prendo la clitoride, prima tra i polpastrelli ma poi ci ripenso e lo metto tra le unghie. Comincio a muovere le dita all’interno del mio sesso &egrave piacere immediato. Il piacere cosi in questo momento &egrave come mangiare un piatto delizioso, ma senza sale. Allora comincio a condirlo. Stringo le unghie attorno alla clito, fa un male pazzesco, devo lasciare ma non mi arrendo, continuo a masturbarmi e quando sono quasi all’orgasmo lo rifaccio, schiaccio la clitoride fra le unghie più forte che posso, vedo bianco mi mordo la lingua per non urlare penso di essere vicina allo svenimento ma vengo assalita da una scarica di adrenalina. E come una scossa elettrica che mi attraversa il corpo, più fa male più godo, più provo piacere più stringo le dita, alla fine devo lasciare non perché il dolore sia troppo ma perché il piacere &egrave cosi grande che non ho più forza per stringere.

Per fortuna, senno credo avrei finito con fare qualcosa di irreparabile.
Allargo le gambe e afferro un ciuffo di peli dalla mia bimba e lo tiro, lo strappo. Fa male, ma non abbastanza. Allora scendo con tutte e due le mani, mi infilo due dita dentro e con l altra mano prendo la clitoride, prima tra le dita ma poi ci ripenso e lo metto tra le unghie. Comincio a muovere le dita all’interno del mio sesso &egrave piacere immediato. Il piacere cosi in questo momento &egrave come mangiare un piatto delizioso, ma senza sale. Allora comincio a condirlo. Stringo le unghie attorno alla clito, fa un male pazzesco, devo lasciare ma non mi arrendo, continuo a masturbarmi e quando sono quasi all’orgasmo lo rifaccio, schiaccio la clitoride fra le unghie più forte che posso, vedo bianco mi mordo la lingua per non urlare penso di essere vicina allo svenimento ma vengo assalita da una scarica di adrenalina. E come una scossa elettrica che mi attraversa il corpo, più fa male più godo, più provo piacere più stringo le dita, alla fine devo lasciare non perché il dolore sia troppo ma perché il piacere &egrave cosi grande che non ho più forza per stringere.

Per fortuna, senno credo avrei finito con fare qualcosa di irreparabile.

Frastornata mi rimetto in piedi, devo tornare alla spiaggia. Metto un costume a un pezzo, non mi piacciono, ma devo coprirmi il più possibile la schiena e le natiche. Sopra indosso un prendisole lungo. I capezzoli e il sesso pulsano forte di dolore, la schiena e il fondoschiena non sono nulla a confronto. Sono sicura che li domani non sentirò più niente, ma dove mi sono inferta male da sola me lo porterò avanti per giorni. Torno alla spiaggia, incrocio più volte il mio bambino non parla ancora con me, ma mi basta guardarlo negli occhi per capire che non &egrave più arrabbiato. Quando suo padre andrà via lui tornerà ad essere il mio focoso amate. A cena preparo il pesce che Paolo ha pescato, gli ho preso anche una bottiglia di vino. Lui come me non &egrave abituato a bere, e io gliela faccio finire tutta, cosi dopo cena va a dormire ubriaco. Rimango sveglia in attesa che torni mio figlio. E molto tardi quando rientra. Io sono a letto gli lascio il tempo di svestirsi e coricarsi, poi cercando di non fare rumore lo raggiungo, entro in camera e mi inginocchio affianco al suo letto. Lo bacio, gli carezzo il sesso, lui mi guarda senza dire nulla.

-ti voglio, non qui non ora, ma ti voglio. Sussurro per paura che mio marito si svegli. -Domani trovero il modo te lo prometto. Tu pero devi giurarmi: nessun’altra donna nella tua vita.

Il suo cazzo a preso vigore, so che mi desidera ma deve essere più forte di me perché mi risponde cosi:

-no, ne domani ne dopo. Lo faremo solo quando non ci sarà più lui.

Ora ho il suo bastone duro e pulsante sotto la mia mano, non mi fermo ma passo dalle carezze alla masturbazione.

-va bene ma se non me lo vuoi dare, concedimi almeno di avere il tuo odore addosso questa notte. Mi sfilo le mutandine e gliele passo.

‘vieni qua sopra.

Ricomincio a masturbarlo e gli racconto quello che ho fatto quando mia ha lasciata sola. Tutto, non tralascio nulla, ne un pensiero ne una sensazione, niente. Lui viene sulla mia biancheria riempendola del suo seme. O rischiato molto devo tornare in camera mia. M’infilo le mutandine spalmandomi il suo sperma sul mio sesso, mi sento un animale che viene marchiata dal suo maschio.

Lo bacio,
-grazie amore, faccio per uscire ma lui mi tiene per una mano.

-quando saremo soli ti punirò nuovamente voglio vederti godere mentre soffri.

-a una condizione, nessuna altra donna a parte me nella tua vita, nemmeno una sveltina. Ok? Mi fa si con la testa.

-non vedo l’ora di essere tra le tue braccia amore. Provo ad andare via nuovamente ma non mi lascia la mano.

-mi ami? E tornato ad essere il tenero amante, ma anche il bambino insicuro. Mi piace cosi, tanto ora non ho problemi a rispondere.

-certo che ti amo, come figlio e come uomo.

Vado in camera da lui tutte le notti per fargli svuotare le palle e segnare il mio sesso con il suo sperma. Passano i giorni la voglia aumenta, ormai conto le ore.

L’ultima sera faccio l’amore con mio marito, come sempre dopo ci coccoliamo un pò, tra una coccola e l’altra mi chiede:

-perché non torni in citta con me? Fabio &egrave grande se la cava anzi magari gli fa pure bene restare da solo, a me invece manchi, e poi avremmo casa libera potremmo invitare amici, magari ci facciamo una seratina con tanti uomini e tu come sola donna.

Dovrei sentirmi felice &egrave lo sono, tanti anni e ancora gli manco, mi vuole vicino a se, ma se vado via questa volta il mio bambino non mi perdonerà mai. Onestamente anche io ho troppa voglia di lui per aspettare ancora. Domani mattina faremo l’amore, ma prima mi punirà, mi ha già detto come, sono ansiosa di riprovare quelle sensazioni nuove strane &egrave dolorose, no non posso tornare a casa ora, mi spiace amore mio.

M’invento cento scuse, che Fabio non sa cucinare un uovo o lavarsi i calzini, che in citta non ce nessuno e comunque fa troppo caldo per una band gang, vado avanti finche non si arrende, mi sento un verme, fortunatamente domani verro punita, il pensiero mi consola’e mi eccita.

La mattina presto, come sempre mio marito esce di casa &egrave offeso lo vedo, mi dispiace per lui. Sta ancora scendendo le scale che io sono già nuda, indosso il collare e mi metto a quattro zampe, il mio amore ha detto che se voglio il suo cazzo mi devo presentare a lui come fossi una cagna, ma prima di tornare nella mia camera prendo una racchetta da ping pong, comprata ieri su sua richiesta, la metto in bocca e la trasporto cosi. Torno in camera mia, Fabio ha già ripreso proprietà della sua parte di letto. Entro appoggio la racchetta senza usare le mani e mi avvicino a mio figlio, metto le zampe ante’ opss volevo dire mi appoggio con le braccia sul letto e abbaio.

Non credete che sia semplice.

Mi vergogno molto é umiliante, ma &egrave per questo che mi piace. Provo qualcosa dentro di indefinito una parte di me si sente veramente una cagna e riconosce in mio figlio il suo padrone. Il mio padrone allunga una mano sulla mia testa e mi carezza.

-brava mamma.

-grazie amore.

-salgo su letto e amoreggiamo un pò, lo voglio da morire ha il cazzo duro &egrave lucido della mia saliva, pronto per l uso.

-non ancora, queste parole mi fermano proprio quando me lo stavo per mettere dentro.

‘prima la tua punizione. Mi hai trattato male sei stata perfida e cattiva con me, mi usi senza pensare ai miei sentimenti come fossi un oggetto, &egrave non vuoi nemmeno che abbia una donna che possa essere solo mia.

Non so se lo dice per fare scena o lo pensa veramente (spero di no) pero mi ci riconosco in questa descrizione. Sono la strega cattiva, ha ragione. Provo il bisogno di farmi del male come lo faccio alle persone che mi amano.

-hai ragione, devo essere punita in maniera crudele.

-visto che sei d’accordo anche tu oggi sarà giorno di punizione, fino alla mezzanotte verrai picchiata e umiliata per espiare la tue colpe.

Penso a mio marito e alla delusione che deve aver provato quando gli ho detto che non volevo tornare casa con lui. A tutto il male che gli faccio e lui che ignaro continua ad amarmi come fosse il primo giorno, mi merito tutto quello che sto per ricevere.

-vieni mamma cominciamo subito, mio figlio mi invita a sedermi sulla sue ginocchia, in mano ha la racchetta. Ieri quando mi ha chiesto di comprarla mi aveva detto ‘mi serve per sculacciarti, altra volta mi sono fatto male alle mani’. Sento il primo colpo, non &egrave poi cosi tremendo anzi forse &egrave addirittura più leggero della sua mano. Ne arrivano altri, ci va piano ma alla lunga cominciano a fare male. Mi percuote entrambe le natiche. alternando i colpi e l’angolatura, mi batte ogni centimetro delle mie chiappe. E un inferno senza fine. Si ferma solo pochi minuti ogni tanto, per riposarsi o per farmi girare. Gli occhi cominciano a lacrimare e poi senza nessun ritegno piango disperata. Dentro di me ripenso a come ho deluso mio marito. Mi piacerebbe che fosse qui a vedermi pagare il mio tradimento nei suoi confronti, potrebbe insultarmi mentre il mio bambino mi sculaccia meriterei anche quello’desidero anche quello. Oppure penso a come ho circuito mio figlio &egrave come faccia di tutto per non farlo andare via, come gli impedisco di vivere normalmente. Sembra che anche l’eternità abbia una fine, quando il sedere e completamente viola allora il mio bimbo si ferma. Mi alzo a fatica non riesco nemmeno a stare completamente eretta, o le chiappe che lampeggiano come un semaforo in piena notte.

-cosa hai provato?

Vorrei rispondere ma non conosco parole che possano descriverlo e comunque sto ancora singhiozzando non riesco a parlare. Mi porto una mano fra le gambe, sono cosi bagnata che sento umido anche sulle cosce. Mi inumidisco le dita e allungo la mano tremante verso di lui che l’afferra e mi tira a se. Mi obbliga a sedere sulle gambe, il dolore e tremendo non riesco scatto subito in piedi, allora mi fa mettere a pecorina sul letto, mi stuzzica un pò con la punta del suo cazzo e poi mi penetra, entra in me come un cucchiaino nello yogurt. Lungo duro forte potente tanto atteso e desiderato. Godo come entra, il piacere arriva alle stelle nel momento in cui il suo corpo sbatte contro il mio martoriato. Sento un esplosione nella mia testa, piacere e dolore che si fondono indissolubilmente, so che passera del tempo ma prima o dopo vorrò nuovamente essere punita. Mi monta barbaramente, io resisto finche posso ma poi cedo, le gambe e le mani non mi reggono, troppo intenso non ce la faccio.

-perdonami, gli dico mentre mi sdraio sul letto, tra un singhiozzo e un gemito. Lui non si ferma appena sono sdraiata sul letto si corica su me lo rimette dentro e ricomincia. Cosi &egrave anche peggio, tutto il suo corpo e in perenne contatto con le mie parti doloranti, torno a piangere e lamentarmi, ansimo godo poi piango ancora e nuovamente orgasmo. Lui &egrave sempre più eccitato mi morde sul collo nel momento in cui raggiunge l’apice del piacere, poi si toglie da sopra, non avrei resistito un altro attimo. Si sdraia accanto a me e cerca la mia mano, la trova e la stringe alla sua.

-mi sei mancata tanto.
-mi sei mancata tanto.

Me lo hai dimostrato, gli risponderei se riuscissi a parlare.

Riposiamo uno al fianco dell’altra il tempo passa il dolore si attenua. Passiamo la mattinata sul letto. Tra carezze e risate si fa ora di pranzo, mi alzo e cucino qualcosa.

-non credo che riuscirò a sedermi per mangiare, sei stato tremendo questa mattina amore.

-non preoccuparti mamma ho avuto un idea.

Una cosa abbastanza sconta se vogliamo, mi ritrovo a quattro zampe, affianco di figlio seduto a tavola, ho il piatto per terra e devo mangiare cosi senza l’aiuto della mani.

-che c’&egrave di male infondo sei una cagna.

&egrave giusto, oggi &egrave giorno di punizione, giorno in cui devo espiare colpe, ne ho molte. Lui mi osserva, ciò mi fa provare ancora più mortificazione, sento nuovamente umido tra le cosce, ma anche il mio bambino ricomincia ad eccitarsi. Finiamo nuovamente a letto io mi sdraio su di lui, la bestia riprende tono mentre mi strofino sopra.

-sai l’altro giorno quando mi hai raccontato quello che ti sei fatta ai capezzoli mi &egrave venuta un idea, vai a prendere delle mollette per il bucato.

Obbedisco e nel mentre mi chiedo cosa voglia farne, come mi farà soffrire con queste cose?

Entro in camera,

-frema, ordina il mio aguzzino, io mi gelo in piedi di fronte al letto. Si alza, anche se solo un attimo fa ci stavamo scambiando coccole non mi faccio illusioni e sempre la giornata di punizione.
Lui comincia a girarmi attorno, mi esamina mi scruta, carezza il mio corpo delicatamente, anche le zone ferite.

-sei bella mamma, bellissima. Peccato che tu sia tanto bella quanto egoista e cattiva.

Oggi sembra che il mio amore mi legga nel pensiero. Mentre parla prende una molletta e la aggancia sulla carne di un fianco. Ora capisco a che gli servono. Mi scappa un urletto di dolore, mentre lui continua a parlare e riempire il mio corpo di mollette.

-vero o no?

-si. Le mollette aumentano il dolore sale.

-si cosa?

Me ne mette una sul seno,

-sono egoista &egrave cattiva. Ne arriva un’altra ma la mette sul capezzolo mi sembra di impazzire.

-solo?

Si occupa del altro seno, ricomincio a piangere.

‘no sono una persona schifosa che si approfitta di quelli che la amano.

Ora ne mette qualcuna all’interno coscia,

-un mostro, che non conosce limiti, il cui unico scopo e il piacere. Non ho più il coraggio di guardare, lo sento afferrare una delle grandi labbra, piango a dirotto faccio fatica a parlare,

-una svergognata che non si fa problemi ad approfittare del suo ingenuo figlio.

Quando rilascia la molletta sul mio delicato sesso, mi contorco dal dolore, ma non gli basta. Me ne mette altre io non riesco più a parlare, faccio sforzi enormi per non gridare e richiamare qui gente. Lui non ha limiti mette mollette anche sull’altro labbro.

-Te ne metto ancora una poi basta.

&egrave chiaro dove voglia metterlo, sulla clito. Mi faccio coraggio ripetendomi che &egrave l’ultima. Mi fa piegare in avanti, devo allargare le gambe, lo faccio lui si mette dietro muove sadicamente le mollette attaccate al mio sesso, poi carezza la clitoride pulsante e sensibile, in attesa di coccole, ma invece la punisce spietatamente con quel normale utensile di casa che nelle sue mai &egrave diventato un sadico oggetto di tortura. E troppo. Nuovamente sento mancare le forze, il mio amore mi sostiene, usciamo dalla camera, mi trascina fino in cucina. Vuole che mi sdrai a pancia in su sopra il tavolo, con il suo aiuto ce la faccio. Mi afferra e solleva le gambe, mi penetra violento e veloce. E nuovamente piacere e dolore. Quel meraviglioso arnese dentro di me, un oasi di piacere in un delirante deserto di sofferenza. Alcune mollette saltano compreso quelle sulle grandi labbra, le altre le strappa lui con le mani mentre mi sbatte, alla fine ne rimangono solo due quelle sui capezzoli. Gli apici delle mie due gioie pulsano forte imprigionati in quelle morse. Mi ritorna alla mente la mia solitaria esperienza di qualche giorno prima e come allora il supplizio che provo non mi basta,

-guarda amore, dico a mio figlio mentre afferro le mollette e le stringo forte fra le mani.

Il dolore aumenta e come allora più fa male più voglio stringere.

‘guarda come tua madre si punisce per il male che ti fa.

-ti stai facendo male? Chiede Fabio eccitato.

-si, ma non mi basta aiutami, lui avvolge le mie mani con le sue e stringe ancora più forte.

-si cosi amore, fammi male me lo merito, vai più veloce, più forte. Sfonda la figa da cui sei uscito, spaccamela, non si merita altro &egrave colpa sua se sono ridotta cosi.

Lui accelera, o solo pochi attimi lo so tra poco mi riempirà.

‘ più forte dai più veloce fammi male fammi male, cosi godoooo amore godo, ma tu non fermarti rompimi in due, strappami i capezzoli’di più di più’

Sono cosi tanto fuori di me che continuo a incitarlo senza nemmeno accorgermi che &egrave venuto. Mi lascia le mani ma deve fare forza per riuscire a staccare le mie dalle mollette. I capezzoli sono ridotti cosi male che per essere certa che ci siano ancora devo alzare al testa e controllare.

-bellissimo mamma, sembravi una pazza.

-o goduto tanto anche io, sei il migliore non mai avuto un amante come te.

Mi aiuta ad alzarmi e tornare a letto. La mattina dopo sono fisicamente distrutta, ma emotivamente sto benissimo, erano anni che non stavo cosi, mi sento pulita ho pagato le mie colpe ovviamente non smetterò di tradire mio marito quindi prima o poi avrò bisogno di un nuovo giorno di punizione, ma non mi preoccupa.

Il resto dell’estate scorre tranquillo. Solita rutine con i miei uomini che si danno il cambio uno in settimana e l’altro nei fine settimana. Purtroppo finisce questa meravigliosa stagione e si torna a casa.

Fabio comincia l università (per fortuna ne aveva scelto una cittadina) e il tempo a nostra disposizione diminuisce, ma non mancano le occasioni una o due volte la settimana per fare l’amore. Io lo vorrei più spesso, ma &egrave lui a decidere. Dopo il famoso giorno di punizione sono diventata sempre più sua succube, ormai deve solo ordinarmi le cose io non provo nemmeno a ribellarmi. Le regole in casa sono aumentate, devo sempre girare in intimo super sexy e tacchi alti e collare quando ce lui. Devo anche indossare la nostra fede e non posso piegare le ginocchia per abbassarmi. Inoltre gradisce quando faccio i lavori di casa davanti a lui in divisa da porno cameriera, ma questo posso farlo a mia discrezione.
Ormai &egrave quasi un anno che stiamo assieme e il fatto che suo padre fra qualche giorno dovrà mancare per una notte mi pare un occasione buona per festeggiare il nostro primo anniversario.

Leave a Reply