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OrgiaRacconti erotici sull'IncestoTrio

Madre e figlia e la maschera

By 2 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Dio mio, lo sento fino in gola, sì, ancora.. ancora’ dai’ sfondatemi”. Beatrice era completamente fuori controllo, i due uomini la stavano scopando senza ritegno, uno le pompava la fica mentre lei era a pecorina, l’altro le stava davanti e afferrandole i capelli le piazzava il cazzo in bocca, dentro e fuori, ritmicamente. Se ne fregavano tutti e tre dei mugolii che, nella stanza di albergo, potevano essere sentiti anche dalle stanze adiacenti. La ragazza aveva perso ogni inibizione negli ultimi tre mesi, da quando il più maturo dei due uomini, un cinquantenne amico di famiglia, Giovanni, era alla fine riuscito a portarsela a letto. L’altro, Roberto, quarantacinquenne, amico di Giovanni, era stato coinvolto subito dopo, quando Giovanni aveva proposto a Beatrice una nuova esperienza, scopare con due uomini. Beatrice ha vent’anni, fidanzata con un suo collega di università, molto bella, slanciata, castana, occhi marroni tendenti al verde, capelli lunghi fin sotto le spalle, terza di seno, una copia della madre ma con vent’anni di meno. All’inizio era molto timorosa che un passo falso fosse scoperto dalla famiglia, lo scandalo di scopare con un uomo più grande di suo padre, ma via via la paura era scomparsa, anche se non faceva altro che raccomandarsi discrezione totale con i due uomini, incontri in un albergo quasi fuori città, e mai messaggini o telefonate quando lei era a casa con i suoi. La madre, Cinzia, amante di Giuliano, grande amico e compagno di calcetto di Giovanni, marito di una delle migliori amiche di Cinzia, tante cene insieme nei fine settimana con rispettive mogli e mariti, con storie di sesso che inevitabilmente nascono all’insaputa dei coniugi. Beatrice aveva cominciato a stuzzicare Giovanni, l’uomo non si è fatto molto pregare e, dopo essersi scambiati i numeri con una scusa, hanno iniziato a messaggiarsi finendo col darsi un appuntamento.
‘Così, ecco, così che vengo, dai’ nel culo e nella fica’ dai’ dai’ più forte, sborratemi dentro”. I tre avevano ora cambiato posizione sul lettone dell’albergo, avevano assunto la posizione preferita da Beatrice, la classica doppia che facevano alla fine della lunga scopata prima di venire tutti e tre, Giovanni sotto a pomparle la fica, lei in mezzo a dimenarsi come impazzita, Roberto dietro a incularla sino in fondo facendola gemere ad ogni colpo. Dopo pochi minuti così, pronti a venirle dentro, Beatrice inarcava la schiena e godeva come mai aveva goduto con i ragazzi della sua età, piena di cazzi e di sborra che sentiva esplodere nella fica e nel culo. Poi una lunga doccia, i vestiti, e via a casa per tornare a metà pomeriggio senza destare sospetti.
Più o meno lo stesso accadeva con Cinzia, con la quale scopava invece Giuliano, che una volta l’aveva coinvolta in una gangbang con altri ulteriori quattro amici, un’orgia a cinque dove la donna, moglie di un notaio milanese, 43 anni meravigliosamente portati, era finita completamente esausta per i tanti orgasmi e per le oltre tre ore in cui era stata scopata in ogni orifizio senza un attimo di tregua. A differenza di Beatrice, che aveva intuito dagli sguardi e da altri segni la tresca tra la madre e Giuliano, tresca poi confermatale da Giovanni in un momento di intimità dopo una scopata, Cinzia non aveva minimamente idea delle perversioni della propria figlia ventenne.
Un pomeriggio a casa di Cinzia, il marito al lavoro come sempre, la figlia all’università, Giuliano la sta montando sul divano da oltre mezzora, lui sdraiato e lei sopra, il grande cazzo entra ed esce tra gli umori della fica inondata di piacere, i seni sobbalzano su e giù ad ogni colpo. ‘Allora, hai ancora voglia di provare a scopare con una donna, eh? Troia che non sei altro”, le sussurra lui. ‘Magari, lo dici sempre, ho proprio voglia di provare la lingua e il corpo di una donna, ma deve essere bella, giovane, una gran fica’ Dai, fammi questo regalo, portami una tua amica da scopare”. Si eccitava Cinzia nel dire queste cose, ma le pensava davvero, le era capitato tante volte di masturbarsi da sola pensando al sesso con una donna, che nella sua vita non aveva mai provato, a differenza della figlia Beatrice che già due volte era finita a letto con una ragazza, la prima una sua compagna di università, la seconda la ex di un suo ragazzo conosciuta a una festa.
‘Ok, settimana prossima lo facciamo, ti porto una strafica che ti farà venire come una cagna’, le promette Giuliano togliendo il cazzo dalla fica, spostando Cinzia da una parte e mettendosi in piedi davanti alla donna per venirle in bocca come piace a lei, per farle ingoiare tutta la sborra fino all’ultima goccia dal cazzo dove sentiva forte e aspro il sapore della fica.
I giorni passano e il progetto di far scopare Cinzia con una donna prende corpo, e assume una dimensione inaspettata. Giovanni ne parla con Giuliano, un giorno in macchina quando stanno andando a giocare a calcetto. ‘Senti, ma perché non facciamo bingo? E se portiamo da Cinzia la figlia, visto che a Beatrice piace lesbicare? Pensa, mamma e figlia che scopano, eh?’, butta lì Giuliano. ‘Ma come cazzo ti viene in mente, ti pare che con tutte le paturnie di Beatrice tipo non chiamarmi la sera, l’albergo è troppo centrale, se lo sa mio padre, se lo sa mia madre, se mi vede la mia amica, e cazzi vari, poi questa tutto di un botto accetta di scoparsi la madre. Ma dai Giuliano, su”. ‘No, non hai capito, le mascheriamo, mettiamo loro una maschera che copre gli occhi e le obblighiamo a stare zitte, così non si accorgono chi sono, poi vediamo come va e magari togliamo le maschere alla fine dopo che hanno scopato tra loro. Che possono farci? Possono solo incazzarsi, ma certo nessuna può andare a protestare col marito o col padre’, insiste Giuliano. ‘Cazzo, mica male l’idea, hai ragione che alla fine non possono fare proprio nulla’ Ora però dobbiamo convincere Beatrice’, risponde Giovanni. Al che Giuliano: ‘Ma che convincere, ma che minchiate dici, quella che mi hai detto appena le proponi qualche porcata è la prima, non aspetta altro, ti ricordi che mi hai detto già una volta tempo fa che ti ha chiesto di farlo in quattro, due uomini, lei e un’altra donna? Oppure quando ti ha chiesto di scopare con due negri presi dalla strada?’. Un sorriso suggella l’intesa tra i due, appena in tempo prima di parcheggiare l’auto davanti al campo di calcetto.
‘Madonna mia, oggi sono venuta tre volte, sono distrutta”, sussurra Beatrice dopo quasi due ore di una nuova scopata a tre che l’hanno letteralmente sfondata, è ancora sul letto ansimante, sudata, piena di sborra, e aspetta di prendere fiato prima di farsi una doccia e rivestirsi. ‘Senti tesoro, la prossima volta c’è una sorpresa, scopiamo in cinque, con un altro amico, e poi abbiamo una bella fica, quarantenne, ma davvero bella, fisico da sballo e porca come non mai. All’inizio vi leccate un po’ tra voi, poi interveniamo noi, va bene il programma?’, azzarda Giovanni. La ragazza resta in silenzio pochi secondi, poi sorride: ‘E vai! Quando lo facciamo? Sapete già il giorno così mi organizzo a casa con una scusa?’. ‘No, il giorno non lo sappiamo, sentiamo lei che è molto occupata e sposata, e poi vediamo’, dice Roberto.
Tra scambi vari di sms in codice, in quei giorni, la giornata si definisce tra i cinque. Tutto è fissato per mercoledì pomeriggio alle 15, l’hotel è lo stesso, Cinzia non lo conosce ma la accompagnerà Giuliano, Giovanni, insieme a Roberto, prenderà come al solito Beatrice alla metro. Entrambe sono state istruite a dovere: sotto i vestiti lingerie in pizzo e tacchi a spillo, tutte due dovranno portare una benda e stare rigorosamente zitte, pena l’interruzione di tutto il gioco. Non una parola per nessunissimo motivo. Il mistero e le strane regole rendono tutto più eccitante per le due donne, che accettano subito le condizioni, impazienti di sfogare le proprie perversioni. Anche se chiaramente nessuna delle due immagina come quel pomeriggio in un hotel fuori città trasformerà il loro spirito trasgressivo in una delle più profonde depravazioni, l’incesto tra madre e figlia.
La macchina di Giuliano arriva per prima, i due salgono nella grande stanza, l’uomo fa spogliare Cinzia che rimane solo in reggiseno e mutandine di pizzo nero, e tacchi a spillo, nient’altro. La fa sedere sul letto e le mette la maschera che copre completamente gli occhi, la donna non può vedere nulla neppure lateralmente, buio totale.
Soprattutto Beatrice parla molto in auto del fatto della maschera, quando potrà toglierla: ‘Però la voglio vedere, prima o poi, non mi va di scopare con una e andarmene senza averla mia vista, o me la fai vedere oppure non ci sto’. Al che, dopo un po’, Giovanni guarda Roberto, cede e capisce che, perché no, facciamogliela pure vedere chi è l’altra donna. ‘Però devi giurarmi che non farai un fiato, ok? Non un fiato o una parola chiunque sia, anche se è una persona conosciuta da te o da i tuoi amici, chiunque sia non una parola. Queste le regole, ricordale, accetti o rifiuti ma poi non puoi più cambiare idea’. Beatrice annuisce, non comprende perché tanti segreti ma in fondo le sta bene così: ‘Accetto e giuro solennemente, non un fiato, non una parola, chiunque sia l’amica. Chiunque sia, ok?’, dice sorridendo ignara. Nel frattempo arrivano all’albergo, Giovanni e Roberto entrano nella stanza con Beatrice dopo averle messo la stessa maschera in ascensore, silenzio totale anche se le due donne avvertono la presenza delle altre persone. Giovanni spoglia Beatrice, anche lei in reggiseno e perizoma, color bordeaux scuro, e scarpe con tacco 12. I due uomini ripetono per l’ennesima volta le regole, e le donne fanno cenno di assenso con la testa. Cinzia siede sul letto, Beatrice è in piedi a un paio di metri. Giovanni prende Giuliano da una parte e bisbigliando lo aggiorna sulla conversazione in auto, se Beatrice non vede la donna rischia di saltare tutto, quindi perché non aggiungere maggiore perversione, fare vedere a Beatrice la madre, e ricattarla dicendole che se non se la scopa tolgono la maschera anche alla madre così si scopre la sua doppia vita di studentessa modello e di troia insaziabile e la ragazza si trova nel più grande casino della sua vita. I due si danno il cinque, sorridendo alla prospettiva di quello che sta per succedere.
Giovanni allora fa alzare Cinzia in piedi, poi torna da Beatrice e la accompagna di fronte alla madre, si sente solo il ticchettio dei tacchi sul parquet, poi prende le mani di Beatrice e le porta al seno della donna, poi sui fianchi, poi sul sedere, poi sulle cosce. Beatrice comincia a carezzarla sensualmente. L’eccitazione monta sia in Cinzia che in Beatrice, le due hanno la pelle d’oca, quasi tremano, sono vistosamente arrapate e la tensione è alle stelle, sentono il profumo della pelle nuda, vorrebbero saltarsi addosso subito. Cinzia non resiste e prende tra le mani il seno di Beatrice, comincia a carezzarle i capezzoli che sono già durissimi, Beatrice si morde il labbro inferiore per non gemere di piacere quando Giovanni le si avvicina e le sussurra all’orecchio che fra poco sta per toglierle la benda, le ricorda per l’ennesima volta le condizioni, lei annuisce. Le due donne si stanno carezzando sempre più sensualmente, si toccano il seno, il culo, per la prima volta si sfiorano la fica con le mani l’un l’altra anche se attraverso il pizzo delle mutandine, sentendo il calore e l’eccitazione. Quando le dita lentamente rimuovono la stoffa dagli occhi della ragazza, uno o due secondi per abituarsi alla penombra della stanza e poi Beatrice mette a fuoco la donna che è davanti a lei, prima il corpo, pensa di riconoscere il seno, le braccia, le mani, ma ancora non ci crede, e poi arriva al volto e nello shock più totale apre la bocca come per dire qualcosa. Solo la mano pronta di Giovanni le chiude la bocca, e le afferra un braccio stringendola per fermare in anticipo ogni parola o suono. ‘Se dici solo una parola togliamo la benda anche a lei, e ti vede, ok? Non penso ti piacerebbe, quindi rispetta le regole, ricorda, silenzio assoluto ora e dopo’, le sussurra all’orecchio. La ragazza è scioccata, cerca di fare capire a gesti che lei ha bisogno di dirgli una cosa, così Giovanni lentamente la accompagna nel bagno, chiude la porta e le toglie la mano che le tappava la bocca dicendole: ‘Non farti sentire, parla pianissimo, ok?’. Lei esplode, sussurrando ma letteralmente fuori di se: ‘Ma che cazzo fate? Con mia madre? Ma sei impazzito? Mica posso farlo con mia madre, ma che ti dice la testa”. Giovanni insiste minacciandola neppure troppo velatamente di togliere la maschera anche alla madre: ‘Allora, sai quali erano i patti, se rifiuti ora o se fai capire chi sei togliamo anche la maschera a lei, immagina poi che bella situazione eh? Tua madre che scopre tutto. Invece se rispetti i patti, che ti ricordo abbiamo preso insieme con te meno di un’ora fa in macchina, ci divertiamo tutti e non succede nulla. Allora?’. La ragazza resta in silenzio un lunghissimo minuto, poi cede: ‘Sta bene, però stavolta me l’avete fatta dietro le spalle. Ora ci sto, però dopo questa volta non mi vedete più’. ‘Ok, ok, poi ne parleremo, ora pensiamo a godere tutti, che ne dici?’ e le comincia a carezzare la fica infilando la mano nel perizoma. Beatrice chiude gli occhi e il respiro si fa più profondo, comincia ad eccitarsi di nuovo, si morde di nuovo il labbro quando Giovanni dice: ‘Dai, andiamo di là, che c’è qualcuna che ti sta aspettando e che ha voglia di scopare quanto te”. Beatrice apre gli occhi, lo guarda e sorride: ‘Sei proprio un porco depravato”, e si gira aspettando che Giovanni apra la porta del bagno per rientrare in camera.
Ora vede sua madre di fronte a lei, con Giuliano dietro con la mano nelle mutandine che la sta masturbando, per la prima volta nella sua vita vede il volto della madre con una smorfia di piacere, la bocca aperta, ansimando mentre le dita le toccano il clitoride e entrano nella fica. Beatrice sente una mano dietro la schiena che la spinge, è Roberto, che la fa avanzare verso la madre, fino a quando sono a pochi centimetri l’una dall’altra, poi Giovanni prende la mano di Beatrice e lentamente la sostituisce con quella di Giuliano, gliela infila nella mutandine. La madre sente subito la differenza di una mano femminile, all’inizio esitante ma presto che comincia a masturbarla. Cinzia comincia a toccare il corpo che ha di fronte, cerca di slacciarle il reggiseno, dopo un po’ di fatica ci riesce, e comincia a giocare con i capezzoli della ragazza. Beatrice si rende conto di quanta perversione c’è in quello che stanno facendo, ma si rende anche conto che si sta eccitando come non mai all’idea di scopare con la propria madre di fronte a tre uomini. Entrambe le donne cominciano a respirare più velocemente a bocca aperta, quasi ansimando quando anche Cinzia mette la mano nel perizoma di Beatrice e comincia a masturbarla. Roberto e Giovanni abbassano da dietro le mutandine di entrambe, e tolgono il reggiseno di Cinzia, ora le donne sono nude, solo con i tacchi a spillo e nient’altro. Giovanni alza la posta: ‘Cinzia, tu puoi parlare ora, ma solo tu, lei non può parlare ancora per il momento’. Nella mente di Beatrice, sconvolta dal piacere, risuona quel ‘per il momento’, cerca di capire cosa vuol dire, cioè alla fine anche la madre scoprirà chi è lei? A questo punto non le importa più nulla, è troppa l’eccitazione per fermarsi adesso. Ora è lei, Beatrice, che vuole andare fino in fondo pur sapendo che si tratta di incesto.
Cinzia azzarda qualche parola: ‘Chi sei? Sei bellissima, lo sento che sei giovane, sei molto giovane, vorrei tanto vederti’ Mi piace anche la fica sai? Non solo il cazzo, e la tua deve essere meravigliosa”. Le parole della madre mandano ancora più su di giri la ragazza, il sangue le arriva alla testa e sentire tanta eccitazione nella voce della madre la fa impazzire, si avvicina e fa per baciare la madre, neppure il tempo di posare le labbra su quelle della donna che Cinzia le afferra i capelli e la bacia appassionatamente, le due si baciano come due vere amanti, le lingue duellano nelle bocche ansimanti, fermandosi solo un secondo per prendere fiato e ricominciare, ora sono abbracciate, corpo contro corpo, si baciano, si masturbano a vicenda, cominciano a emettere suoni di piacere che Beatrice prova a reprimere il più possibile. Giovanni sussurra alle due: ‘Andate sul letto, così scopate più comode”. Beatrice immediatamente spinge la madre verso il letto, le due si tolgono le scarpe, e baciandosi di nuovo si sdraiano e cominciano a toccarsi, masturbarsi, leccarsi il seno, il collo, leccarsi le dite piene di umori della fica dell’altra.
‘Quanto sei bella, così giovane, fatti vedere, ti prego, fatemi togliere la maschera, perché questa maschera, questo supplizio, fatemela godere questa ragazza, vi prego, ti prego Giuliano, fatemi togliere la maschera” implora con voce rotta dal piacere Cinzia, a gambe larghe mentre si stanno masturbando a vicenda e si baciano senza respiro. I tre uomini si guardano, e guardano Beatrice, che non smette di masturbare la madre, fanno cenno di sì alla ragazza che esita un attimo, e poi anch’essa annuisce. Beatrice ora vuole che l’incesto sia consapevole per entrambe, per poterlo godere fino in fondo, pienamente per quella che è la depravazione di quello che stanno compiendo.
Giuliano si avvicina: ‘Ora ti togliamo la maschera, sei sicura? Potrebbe essere una sorpresa forte sapere chi è la ragazza, sei sicura di volerlo?’. E la donna: ‘Non me ne frega un cazzo, la voglio vedere mentre scopiamo, voglio godermela perché mi sta facendo impazzire”. Giuliano sorride e sfila la maschera alla madre, che dopo un attimo realizza chi ha davanti, smette di masturbarla ritraendo la mano e urla: ‘Nooo’ No, no, no, no, no!! Bea!! Noooo, Bea’.!!’. Ma Beatrice continua a masturbarla, le sue tre dita escono ed entrano dalla fica della madre allagata di eccitazione, le due si guardano ansimando mentre la ragazza continua a masturbarla e la madre scuote la testa come per dire di no, è lo sguardo più profondo che madre e figlia hanno avuto in vent’anni, lo sguardo entra dentro loro stesse, le investiga, le indaga, non una parola, ma lo sguardo alla fine rivela che entrambe vogliono continuare, vogliono che l’incesto continui, e in meno di un minuto Cinzia comincia nuovamente ad accompagnare col bacino le dita di Beatrice dentro di lei, e sempre guardandola negli occhi senza mai staccare lo sguardo muove lentamente la sua mano tremante dove era prima, verso la fica della figlia, introduce le dita e ricomincia a masturbarla, le due donne si avvicinano e iniziano nuovamente a baciarsi con passione. Stavolta sanno chi sono e quello che stanno facendo, e se possibile il turbamento e l’eccitazione salgono ancora, a livelli e intensità che nessuna delle due aveva mai provato.
Dimenticano i tre che le guardano, ora esistono solo loro due e la loro perversione finale, ogni muscolo, ogni tendine è teso nel piacere. Si rotolano nel letto, Beatrice comincia a scendere leccandole il seno, la pancia, e presto arriva alla fica. Le succhia il clitoride infilandole due dita dentro, le due si guardano sempre negli occhi. Non tarda molto Cinzia a venirle in bocca perdendo ogni ritegno: ‘Beaaa’.. eccomi’..odddddiiiiioooooo”Beaaaaaa’. La donna sussulta come in preda a un rantolo, ed è un attimo, dopo l’orgasmo, girarsi, scambiarsi di posto e cominciare a succhiare insaziabilmente il seno e i capezzoli della figlia. Poi arrivare giù, alla giovane fichetta depilata, aprirla delicatamente come un frutto proibito e cominciare a leccarla, succhiarla, stuzzicare il clitoride mentre il corpo di sua figlia geme di un piacere mai provato. Anche Beatrice non riesce a trattenere l’orgasmo più di un paio di minuti, la lingua della madre è impietosa e tormenta il suo clitoride fino a quando la ragazza non inarca all’improvviso la schiena, gettando la testa all’indietro e urlando: ‘Dio, vengoooo’.siiiiii’.siiiiii mammmmmmaaaaaaaaaaaa”..’.
Le due donne, unite ora dal più perverso dei legami, si abbracciano e cercano di prendere fiato, l’una tra le braccia dell’altra. I tre, Giovanni, Giuliano e Roberto si avvicinano, chiaramente con l’intento di cominciare ora una scopata di gruppo, ma Cinzia prende un respiro profondo e li ferma: ‘Scusate, scusate tanto, non ora’ Cercate di capire, siamo proprio frastornate, capite quello che è successo tra noi, non è proprio esattamente una cosa che ci succede tutti i giorni. Vorremmo per favore stare un po’ sole, per parlare, vi dispiace?’. La preghiera della madre viene recepita, e i tre raccolgono le loro cose e lasciano la stanza.
Un volta chiusa la porta le due donne sono da sole non solo di fronte a loro stesse, ma di fronte al legame incestuoso che il sesso appena consumato fa prospettare. Beatrice rompe il ghiaccio mentre sono ancora nude, sudate, abbracciate: ‘Mamma, hai ragione che siamo frastornate, ho un casino in testa che neanche te lo immagini’ Però è stata una cosa’ una cosa’ una cosa fortissima, mai provato sensazioni così forti’. ‘Chiamale sensazioni forti”, risponde la madre scuotendo la testa, ‘Cazzo, andare a letto con mia figlia”. Beatrice le carezza con dolcezza la schiena, la guarda, le due donne si sorridono, anche la madre ora carezza la schiena della figlia, sussurrando: ‘Oh, Bea”. Si danno un bacio sulle labbra, i loro corpi pressati uno contro l’altro palpitano ancora di piacere, di un piacere che ancora non le ha appagate. Il bacio diventa passionale. Beatrice, sfrontata come sempre comincia a carezzare il culo della madre mentre la bacia e le dice a bassa voce sorridendo: ‘Ho ancora voglia di incesto, però fatto per bene e con calma ora che siamo sole”. Cinzia da una parte è sorpresa dall’ardire anche verbale della figlia, dall’altra sente l’eccitazione esploderle dentro dopo quelle parole. Le sorride anche lei. ‘Sapessi, Bea, quanto ne ho voglia io”, è la risposta della madre, mentre ricominciano a scopare. Una risposta che segna quello che, da oggi, sarà il loro nuovo rapporto di madre e figlia.

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