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Quello che la chat mi porta a fare…

By 27 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono una ragazza molto timida, lo sono sempre stata, fin dalle scuole medie, quando non riuscivo nemmeno a rivolgere la parola al mio moroso. Ora ho poco più di 20 anni, single, con qualche avventura e vivo temporaneamente a casa di mia sorella. Ho avuto qualche avventura negli ultimi mesi, ma nessuna di queste mi ha mai soddisfatto a pieno. Ho sempre avuto l’impressione che, sì bello, però mi manca qualcosa. Stesso discorso per il sesso: faccio fatica a raggiungere l’orgasmo con la penetrazione, quindi nell’autoerotismo mi sono sempre concentrata, sul clitoride: orgasmi brevi, ma sempre efficaci! Nel rapporto sessuale con l’altro sesso, però, non ho mai trovato nessuno che fosse così tanto innamorato del sesso orale quanto me, o meglio, tanti uomini che lo gradivano su di loro, ma pochi disposti a farlo su di me. Potete ben capire la mia frustrazione nel fare davvero tanta fatica a venire durante ogni singolo rapporto.
Forse &egrave anche per questo che un giorno presi coraggio e mi iscrissi ad un sito, in cui ufficialmente si conoscono semplicemente altri utenti, ufficiosamente, invece, si va alla ricerca di qualcuno con cui masturbarsi. La mia timidezza e anche la paura di svelare troppo della mia vita, purtroppo, non mi hanno mai fatto cedere alla webcam o alle foto del viso…ma comunque ho sempre trovato grande piacere nella chat e nello scambio di foto di parti meno riconoscibili del mio copro!. Dovete scusarmi se quello che scrivo non rispecchierà le vostre aspettative, ma &egrave il mio primo racconto, che poi tanto racconto non &egrave, visto &egrave a tutti gli effetti una confessione di quanto successo due giorni fa. Perch&egrave sto scrivendo? Perch&egrave &egrave una cosa così grande che non riesco a tenerla solo per me, ma ovviamente i canali in cui sfogarmi non solo così tanti nella vita reale!
Comunque…provo piacere nel sapere che un altro uomo si stia masturbando per me, per quello che dico, per quello che gli descrivo. Provo ancora più piacere ed eccitazione se quest’uomo &egrave molto più adulto di me e sa sottomettermi a tal punto da farmi fare, nella realtà, tutto quello che vuole. Mi piace sentirmi la schiava di un uomo maturo. Incontrai questo uomo, di cui ovviamente non riporterò il nickname, ma lo chiamerò semplicemente Lui. Lui ha 46 anni, &egrave americano di New York, quindi le nostre conversazioni avvenivano sempre in inglese. Per facilitare la lettura, riporterò quasi sempre la traduzione di quanto mi diceva. Lui mi consigliò alcuni trucchetti per migliorare la mia masturbazione: inserire del ghiaccio nella mia vagina, mettere sotto di me uno specchio e osservare l’acqua sciolta che man mano usciva &egrave il mio preferito. Tutti i giorni, da quando ci conosciamo, alle 16.00 comincio a bagnarmi pensando a quello che mi insegnerà oggi, il mio daddy (così &egrave come vuole che lo chiami). L’altro ieri però &egrave cambiato qualcosa. Stavamo chattando come sempre, mi stava ordinando come, quando e quanto toccarmi come sempre, ma ad un certo punto Lui mi chiese di aprire la porta della mia camera e di farmi sentire da mia sorella, mentre mi masturbavo. Sono timida: ho cercato di resistere, ma l’effetto che quell’uomo, o meglio, quel nickname, mi fa, va al di là di qualsiasi mia inibizione o freno. Come un’ingenua ho aperto la porta e sono tornata al computer per sapere cos’altro avrei dovuto fare. Lui mi ordina di spogliarmi e di rimanere completamente nuda, di sdraiarmi sul letto e di cominciare a penetrarmi con due dita e di aumentarle poco alla volta: non importa se non provo tanto piacere da arrivare all’orgasmo, l’importante &egrave che mia sorella mi senta. Diceva che se mi avesse sentito, avrebbe cominciato a desiderarmi; diceva che sotto sotto anche io la desideravo; mi assicurava che se avessi eseguito i suoi ordini avrei goduto da lì a poco. Dovevo chiamare il nome di mia sorella tra un gemito e l’altro, mi sarei dovuta fermare e poi avrei dovuto andare a sbirciare cosa lei stesse facendo nella sua camera. Inutile dire quanto mi sono sentita strana, sbagliata, in colpa…ma non riesco a dirgli di no. Nemmeno un legame di sangue mi impedisce dal disubbidire a mio ultra -quarantenne Lui. Sbirciando dalla porta la prima volta ho visto mia sorella evidentemente imbarazzata, ma, come da copione, dopo due o tre tentativi, cosa che MAI mi sarei immaginata, ho scoperto che anche lei, Miriam, si stava masturbando…ascoltandomi…godendo del fatto che chiamavo il suo nome tra un sospiro e l’altro. Non ci credevo. Non ci credo ancora adesso.
Lui mi ordinò di dire a mia sorella di venire in camera mia. Mi sorella non risponde. Glielo richiedo. Lei dice di no. Lui mi ordina di insistere, di dirle che non c’&egrave nulla di male e io come un pappagallo ripeto tutto quello che mi viene detto. “Non c’&egrave nulla di male Miri, so cosa stai facendo, ti chiedo solo di venire qua e farlo insieme a me. Lo sapremo solo noi due, Lui dice che non c’&egrave nulla di male.” Forse incuriosita dal fatto che ho nominato un uomo, quando in casa eravamo solo io e lei, cede e viene in camera mia. Non &egrave nuda come me, ma noto subito la sua mano umida. Sono seduta sul letto, appoggiata alla parete con il computer accanto, lei si siede di fronte a me, una situazione normalissima. Solo che io sono nuda, con una mano nella mia vagina e lei ha i pantaloni sbottonati. Le spiego chi &egrave Lui, qual &egrave il nostro gioco e le dico che Lui oggi vuole che anche lei rientri nei nostri giochi. Vedo una sorella mai vista prima, interessata a ciò che mi eccita. Dice che il massimo che farà sarà quello di masturbarsi davanti a me, mentre io faccio lo stesso davanti a lei, ma a Lui basta una frase per farle cambiare idea: “Miriam, togliti i pantaloni e apri le gambe. Tua sorella ti fotterà al posto mio.” Non &egrave che mi garbasse molto questa frase. Cio&egrave, da un lato ero eccitatissima, incredula per l’esattezza, ma dall’altro la gelosia cominciava a farsi strada: finalmente ho trovato qualcuno che mi eccita davvero, come piace a me, e mia sorella si mette in mezzo. Non voglio condividere Lui con nessuna, ma al contempo non voglio rischiare di perderlo deludendolo, disobbedendogli, quindi non ho molta scelta. Mia sorella, ovviamente, da ipocrita qual &egrave, non se lo fa ripetere due volte e per eccitazione o per farmi dispetto si toglie i pantaloni e spalanca le gambe proprio davanti a me, guardandomi con uno sguardo di sfida. Logisticamente la situazione &egrave davvero complicata: &egrave comunque una chat, si usa una tastiera per comunicare (che ormai &egrave già tutta imbrattata), Lui parla rivolto a me, ma implicitamente &egrave a mia sorella che sta parlando. Eseguo gli ordini: sposto il computer in avanti, verso mia sorella, e mi metto a quattro zampe. Allungo il collo, tiro fuori la lingua e comincio a leccarla, proprio lì. Cosa mai fatta, mai sognata, mai voluta, ma così dannatamente inevitabile ora. Devo leccare, succhiare, penetrare con 3 dita, strofinarmi la faccia e ricominciare tutto daccapo. Lui &egrave orgoglioso di me, dice che me l’aveva detto: oggi avrei goduto come mai. Sapeva che ce l’avrei fatta a superare la mia timidezza e le mie paure! Mia sorella viene e io devo leccarla ancora. Ora però qualcosa mi fa diventare ancora più gelosa: Lui vuole che io passi il computer a Miriam. Gli dico che farò qualunque cosa, ma non voglio che parlino loro due da soli…in risposta ho un secco “no, non vuoi deludermi vero?”. Cosa avrei potuto fare se non ubbidire ancora? Non voglio, ma devo. A malincuore cedo il computer a mia sorella cercando di convincermi che rimarrò sempre io la preferita di Lui, che lo sta facendo per me. Mi devo sdraiare, devo raggiungere l’orgasmo toccandomi il clitoride, quando avrò finito mia sorella lo riferirà a Lui. Poi vedo Miriam avvicinarsi, sempre di più…due mezzi secondi infiniti…comincia a leccarmi e ovviamente ho degli scatti non indifferenti, visto che “l’effetto” del primo orgasmo ancora non &egrave finito. Sembra quasi una tortura, ma Lui vuole così, quindi sarà giusto così. Non c’&egrave molto da dire…tra leccate e ditalini vengo altre due volte. Mi fa strano, &egrave mia sorella, quella che mi sta ospitando a casa sua, quella con cui ho giocato da piccola, quella che potrebbe dirlo a chiunque e farmi esiliare dalla famiglia, ma &egrave anche quella che mi sta dicendo che non c’&egrave nulla di male, che prima quando mi sentiva si eccitava, che vuole farmi godere. Non ce la faccio più…esplodo nel quarto orgasmo in meno di 30 minuti. Mai successo.
Mentre mi gusto gli attimi successivi a questa maratona di orgasmi, vedo che scrive ancora qualcosa al computer, la cui tastiera ormai fa schifo da quando &egrave sporca. Ride e io, tra me e me, mi chiedo perch&egrave debba ridere, sa che mi dà fastidio eppure &egrave così stronza da ridermi davanti, in una posizione che, per quanto bella, comunque mi imbarazza.
Le dico di smetterla, che voglio parlare con Lui. Ma in quel momento scrive altre tre o quattro lettere e poi chiude il computer. Rimango senza parole, la odio con tutta me stessa, ma ormai non c’&egrave nulla da fare: il computer &egrave in stand-by la chat &egrave disconnessa, la loro conversazione &egrave ormai cancellata, &egrave passata un’ora e mezza circa e so che Lui può dedicarmi al massimo un’oretta al giorno.
Miriam va in bagno, sento che si lava, si veste ed esce, il suo ragazzo &egrave passato a prenderla. E in tutto ciò io rimango lì, immobile, incredula, soddisfatta, ma con l’amaro in bocca.

Quando &egrave tornata a casa, si &egrave comportata come se nulla fosse, dicendomi semplicemente “Ah, tra l’altro, Lui mi ha detto di riferirti che &egrave in viaggio per lavoro in questi giorni, ma giovedì pomeriggio ci sarà. Per entrambe.”

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