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Racconti 69Racconti erotici sull'Incesto

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By 21 Aprile 2015Febbraio 9th, 2020No Comments

capitolo 5

zia carmen una donna matura nel pieno della sua completezza sessuale, costretta a vivere in una dimensione surreale.
vedova da diversi anni, senza figli, con una pensione agiata del marito (fu); alta, capelli neri corvini,occhi verdi, labbra carnosee un seno florido(3), toccato , penso, raramente negli ultimi 7 anni ,ventre piatto e un sedere che solo a guardarlo ti faceva rizzare anche le orecchie,cosce ben tornite e un sorriso disarmante, non c’&egrave che dire era proprio uguale a sua sorella (mia madre).
Busso alla porta di una casetta piccolina e un poco isolata, nel paesino dove era andata a vivere col marito, mi apre con un foulard che le raccoglie i capelli, come entro se lo scioglie ed una cascata di capelli le copre le spalle.

capitolo 6

e’ ben vestita e truccata, non &egrave la sciatta vedova che tutti si spetterebbero di trovare in un paesino del sud, ma al contrario &egrave una donna piacente a sé stessa e anche agli altri.
L’abbraccio d’ impeto, zia non si allontana e la sento fremere, da sotto il vestitino leggero che indossa, sento i capezzoli turgidi che si piantano sul mio petto, lascio scivolare le mie mani sul suo agognato seno, zia non si ritrae e allora continuo con l’ abbraccio, le tasto il sedere…… duro, come il pene che mi si &egrave rizzato negli slip, ad un tratto mi tira dentro casa e dice :
Mark, cavolo sei arrivato arrapato, ma almeno entra , non stiamo sulla porta e così dicendo chiude la porta, tanto già lo sa che la gente in paese penserà ;
la vedova si &egrave fatto un nuovo amante.

capitolo 7

Appena richiusa la porta mi si incolla alla bocca e si prodiga in un bacio alla francese, la lingua mi saetta nella bocca e quasi arriva a toccarmi la glottide, nel frattempo mi slaccio i pantaloni e rimango solo con gli slip, le mani di lei mi cingono il sedere e mi tira a se, il leggero vestito sembra non esserci tanto che sento quasi i peli del suo pube sfregare contro il mio durissimo cazzo fuoriuscito con la cappella dagli slip, carmen con un colpo d’ occhio lo vede e famelica ci si lancia sopra e facendolo mi si struscia contro facendomi fremere tutto.

capitolo 8

Ci stendiamo per terra, e chi ha voglia di perdere tempo, i baci sono frenetici,carmen sembra una ragazzina, tanta &egrave la voglia di scoprire e coprire il mio corpo di baci e carezze e sospiri; la sento respirare affannosamente, mi bacia, mi annusa , mi copre di saliva, mi tocca il pene ora con le mani ora con la lingua e poi dopo alcuni minuti mi sospira in un orecchio :
Mark, sai di selvaggio, anzi sei il mio selvaggio il mio Venerdì ed io ti esplorerò tutto!
Le mani scorrono sotto il suo vestito e glielo strappo ( tanto mi ha chiamato selvaggio), e facendolo le dico a gran voce ora voglio sentire il tuo corpo su di me, siamo nudi e frementi, i corpi si strusciano contro, le mani si intrufolano nei buchi dilatati dal piacere, gli umori della sua vagina sono copiosi, mi pongo su di lei in un classico sessantanove e mi attacco alle sue grandi labbra e succhio il suo nettare, avidamente, zia pure ingoia la mia nodosa asta e purtroppo dopo pochi colpi di lingua le sborro in gola.
Un fiume di sperma che lei non riesce a deglutire.
Si stacca da me delusa, ma poi ecco che ricomincia a titillarmi le palle e a succhiarmi il cazzo e la lingua scorre tra il glande e la cappella, il soldatino non tradisce il suo frenetico lavoro, Carmen si ferma e guarda orgogliosa del suo lavoro e soffiandomi in un orecchio mi sussurra:
adesso lo voglio dentro.
Si mette distesa sul pavimento, divarica oscenamente le gambe, io guardo aprirsi davanti ai miei occhi il paradiso, vedo che dalla sua fica le colano copiosi gli umori e allora penso che entrerà come una lama nel burro….
le appoggio la cappella sulle grandi labbra e oplà fino a metà entra facile, ma poi zia stringe le gambe e mi chiede di fermarmi, &egrave vero non entra più e lei candidamente mi dice, mi sembra di essere tornata vergine – perciò ti chiesi di fare le cose con calma, quando venisti da me per un consiglio – ,sono anni che la mia patatina non sente più un cazzo.
Acconsento alla sua richiesta e mi fermo, l’ asta e quasi per metà ancora fuori, la sento mugolare , contorcersi , poi si tocca un pò il clitoride comincia a rilassarsi la sento disponibile e allora la infilzo con foga e fino a batterle le palle sull’ano, impreca dice di tirarlo fuori ma nel contempo mi cinge con le gambe la schiena per non farmi uscire, non capisco ma lo vuole o non lo vuole ?, poi la sento urlare:
lascialo dentro ti prego!

capitolo 9

dopo attimi interminabili di immobilità, sento la sua vagina contrarsi su tutto il mio pene, quasi ad imprigionarlo, poi d’un tratto lo sento libero, meravigliosa carmen con i muscoli della vagina cinge d’ assedio e poi rilascia il mio (nostro) strumento di piacere.
Va avanti per qualche minuto, ma poi sento il bisogno di farlo andare su e giu e di sentirlo sfregare contro le sue pareti vaginali e comincio a farmi la più classica delle chiavate, colpi di reni si alternano a baci infuocati, gli umori che avevo succhiato dalla sua fica glieli ho passati nella sua bocca e lei di rimando il mio sperma (buono il sapore ?), &egrave entrato nella mia bocca.
Altri colpi, la sento inarcare la schiena per sentirselo maggiormente dentro….. e poi le inondo la fica, le imbratto i peli ben rasati, dopo un poco che l’ ho lasciato dentro vedo un lungo rivolo del mio sperma scivolarle fuori e scendere lungo il canale uretrale e poi gocciolare copiosamnte a terra.

capitolo 10

Stanchi ma felici non riusciamo a parlare, ci guardiamo negli occhi e ci addormentiamo

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