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OrgiaRacconti erotici sull'Incesto

Strani casi della vita

By 16 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giovedì di inizio giugno stavo semi sdraiato sul divano della sala posizionato di fronte alla tv principale della casa dopo un esame piuttosto pesante a guardarmi un american pie quando la mia irritante sorella, fasciata da un aderente tuta da ginnastica, scavalcò con un salto lo schienale e si piazzò di fianco a me
‘ che guardi? ‘ mi chiese
‘ american pie ‘ risposi
‘ uno di quei film che parlano solo di sesso? Ma sai che da te non me lo aspettavo ‘ replicò con ironia
Già mi rompeva che fosse venuta a ficcanasare ma quel commento guastò completamente il mio umore
‘ guarda che alla fine vince il romanticismo ‘ le risposi seccato
La conversazione andò avanti per un po’ su questo tono e lei più che criticare il film sembrava prendere in giro me. Ad un certo punto le allungai una spinta per farla sloggiare, lei ovviamente me la rese e in un baleno tutti i discorsi sulla falsariga di ‘siamo adulti e vaccinati’ vennero gettati a mare mentre ci prendevamo con gusto a cuscinate.
Nella baraonda le lanciai il mio cuscino (ovviamente mancandola) e lei approfittando vigliaccamente del fatto che ero disarmato iniziò a sbattermi ripetutamente la sua arma in faccia. Disperato scelsi l’opzione meno codarda tra quelle a mia disposizione: le saltai addosso a mani nude e rovinammo entrambi sul divano. A quel punto eravamo entrambi sudati e ansimanti ma ero riuscito a bloccarle le braccia. Eravamo naso contro naso e certo della mia superiorità tattica le feci la domanda fatale:
‘ e adesso vediamo come ne esci ‘
Ci pensò un attimo e poi mi baciò sulla bocca e non con un bacio semplice ma tirò fuori una spanna di lingua e mandandola a solleticare la mia, momentaneamente paralizzata dallo stupore.
Non ho mai saputo se aveva sempre voluto farlo ed era saltata sul divano col pretesto di provocarmi o se sul momento aveva deciso quell’approccio solo per spiazzarmi. Se era così c’era riuscita.
Tre pensieri mi si piantarono in mente uno dopo l’altro: il primo era ‘non ci credo’ il secondo ‘no. è mia sorella’ il terzo ‘uau. UAU! E chissenefrega’.
oggettivamente mia sorella era una bellissima ragazza e da quando ho scoperto il sesso vederla con qualche vestitino particolarmente succinto o addirittura mezza nuda non mancava mai di suscitare reazioni ai piani bassi.
Dopo circa tre secondi di paralisi assoluta, mentre Alice continuava a far saettare la lingua, l’omino calvo decise per me e ricambiai con passione: srotolai anch’io la lingua e l’avvolsi intorno alla sua mentre le mie mani, che già erano dietro la sua schiena scesero a posarsi sul suo fantastico sedere mentre lei mi si abbarbicava addosso strusciando il suo bacino sulla mia gamba di cui era a cavalcioni.
Saremmo potuti stare in quella posizione fino alla fine della giornata sennonché nostra madre decise di far capolino nella sala
‘ che bell’esempio di maturità che siete ‘ esclamò vedendo cuscini sparsi in giro e sentendo gli ansiti che provenivano dal divano. Il mio cuore saltò un paio di battiti e anche mia sorella sbiancò visibilmente ma realizzammo che la mamma non ci aveva visti, tra lei e noi c’era lo schienale del divano. Prontamente mia sorella si alzò esclamando ‘ ha cominciato lui ‘ e togliendosi una ciocca dagli occhi. a quel punto, ringraziando che Alice non avesse su uno dei suoi rossetti colorati, mi alzai protestando innocenza.
‘ beh vedete di darvi una regolata prima che venga io a costringervi a tenervi per mano e fare la pace ‘
Nostra madre ci lasciò per tornare ai suoi gerani e noi mettemmo a posto il casino, dopodiché Alice scappò in camera sua senza dire una parola.
Ancora un po’ frastornato mi infilai nel mio antro e da lì passai al bagno che avevo in comune con mia sorella; lì sfogai il serpentone facendomi una sentitissima sega, mi sciacquai le mani e la faccia e feci per andare via quando nella stanza attigua sentii un sospiro. Preoccupato da come mia sorella era scappata via (nonostante sia una stronza le volevo bene) mi chinai sul buco della serratura e guardai: quello che vidi non solo mi tranquillizzò ma mi aprii prospettive a lungo termine. Alice era seduta davanti al suo letto ed era evidente che aveva avuto la mia stessa idea: i pantaloni della tuta e gli slip giacevano davanti a lei mentre mia sorella, seduta sul pavimento a gambe spalancate, con una mano si sgrillettava mentre con l’altra si premeva la bocca per non gemere troppo forte. Di li a poco si infilò due dita nella figa e venne.
Tornai precipitosamente in camera mia.
Più tardi un pensiero mi colpì: sulla maniglia della porta del bagno c’era sempre uno di quei cartelli con su scritto ‘non disturbare’ che copriva la serratura ed impedendo la vista; quel giorno il cartello non c’era e quindi mi feci i miei debiti conti che aggiunti agli altri fornivano risultati molto interessanti.
Quella sera nostro padre era via per lavoro, Marco aveva una partita, Francesca dormiva da un amica e nostra madre era impegnata a preparare una complicata torta, quindi dopo cena decisi che stavolta toccava a me fare la prima mossa.
Attesi che la casa si svuotasse e che dalla cucina giungesse un trafficare costante e andai a bussare alla porta di mia sorella.
Alice venne ad aprirmi vestita come quel pomeriggio, evidentemente non si era ancora preparata per la notte, e mi aggredì subito con un ‘ che vuoi? ‘ a bruciapelo
‘ vorrei fare due chiacchiere e il minimo dell’ospitalità imporrebbe che non lo facessimo qua in mezzo alla porta ‘ risposi tranquillamente.
Senza dire altro spalancò la porta e mi precedette all’interno dove mi accomodai sul suo letto dopo aver chiuso la porta.
La prima cosa che notai fu la sua espressione: era passata da ‘mi stai togliendo tempo prezioso’ a una decisamente più promettente
‘ vorrei parlare di oggi pomeriggio ‘ esordii
‘ ah si? E di che cosa nello specifico? ‘ mi rispose mentre vagava per la stanza
‘ vieni qui ‘ le dissi facendo segno di fianco a me
Lei si sedette, io le presi le mani e la baciai. La mia lingua cercò la sua e vi si avvolse attorno. Lei ricambiò.
‘cavoli’ pensai ‘ho davvero la lingua nella bocca di mia sorella!’ dopodiché l’azione si spostò nella mia ma mi difendetti valorosamente e tornai ad esplorare la sua fino in fondo.
Dopo un po’ le lasciai le mani
‘ questo è tutto il gran discorso che volevi fare? ‘ mi chiese
‘ no, pensavo di chiederti anche dello spettacolino che hai messo insieme subito dopo ‘
‘ non so di cosa parli ‘ ribatté ostentando indifferenza
‘ parlo di quando stavi a gambe spalancate davanti alla porta del bagno ‘ risposi ‘ e hai pure tolto tutto quello che c’era davanti alla serratura ‘
Fece un sorriso da vera porcella, mi gettò le braccia al collo e mi fece una linguaccia. A mia volta tirai fuori la mia e gliela leccai.
Di colpo parve essersi ricordata di qualcosa e si staccò da me andando poi a rovistare sotto il cuscino, si girò e mi ficcò in mano un involto
‘ che cos’è? ‘ le chiesi
‘ aprilo ‘ mi invitò
L’involto consisteva in un paio di minuscoli slip rossi in poliestere.
‘ belli ‘ commentai ‘ ma perché ‘ ‘
‘ quelle sono le mutandine che avevo addosso oggi ‘ mi interruppe ‘ e che dovrei avere indosso adesso ‘
‘ davvero? Fammi controllare ‘ ‘
La feci alzare. Indossava ancora i pantaloni elasticizzati di quel pomeriggio: afferrai la fascia elastica davanti e dietro e tirai verso l’alto. In mezzo alle gambe si evidenziò subito la sua passera in ogni particolare. Iniziai a passare un dito nel solco di mia sorella e a spingerle dentro.
Per un po’ Alice mi lasciò fare ma poi decise di passare al piatto forte.
Spense la luce principale lasciando accesa solo la lampada sul comodino, mi fece abbassare i pantaloni e le mutande e mi fece sedere dall’altro lato del letto rivolto alla parete e finalmente si inginocchiò davanti a me e mi prese in mano il cazzo. Iniziò una sega lenta mentre l’omino calvo si metteva sull’attenti e quando fu pronto iniziò a leccare la punta fissandomi negli occhi con quell’aria da maiala; quando fu soddisfatta iniziò a metterlo in bocca e iniziare il pompino vero e proprio.
‘ ah, non ci credo ‘ dissi al settimo cielo ‘ mia sorella mi sta succhiando il cazzo e pure da vera professionista ‘
D’improvviso mi venne un orrendo presentimento ‘ Alice? ‘ ‘ mmh ‘ mi rispose a bocca piena ‘ e se ci becca la mamma? In fondo è solo giù in cucina ‘ lei si tolse il mio attrezzo di bocca e rispose ‘ io ho un piano. Se la mamma entra e ci sgama dirò che è tutta colpa tua ‘ e ritornò sul mio uccello.
Quella risposta mi seccò alquanto. Ovviamente se fossimo stati scoperti le tremende conseguenze sarebbero ricadute su entrambi ma sul momento pensai solo ad un modo per renderle pan per focaccia e mi venne un idea: le presi con entrambe le mani la testa e le infilai di colpo il cazzo fino alla base in gola.
Alice tentò di tirarsi via ma la tenevo saldamente e gli spasmi della sua gola erano uno splendido massaggio.
Quando vidi che stava diventando tutta rossa in faccia la lasciai andare. Subito iniziò a tossire e subito dopo tentò di avventarsi su di me.
‘ adesso io ti ‘ ‘
‘ va bene va bene saprò fami perdonare ‘ la interruppi alzando le mani in segno di resa
‘ vediamo ‘ rispose un po’ più calma.
A quel punto toccò a me farle togliere i pantaloni e a farla sedere sul letto.
Mi si aprì davanti agli occhi una visione celestiale: la figa di mia sorella era completamente rasata e già alquanto umida (il mio scherzo non pareva aver influito negativamente, anzi). Iniziai immediatamente a leccare a lingua aperta l’esterno soffermandomi in special modo sul bottoncino e inghiottendo il brodo che usciva dalle calde profondità di mia sorella e stavo pensando, a giudicare dagli ansiti che venivano da sopra, di iniziare a leccare anche l’interno quando la porta si spalancò e apparve nostra madre.
Fortunatamente a mia sorella non mancavano ne riflessi ne faccia di bronzo
‘ mamma! ‘ urlò gettandosi una coperta sulle gambe ‘ mi sto cambiando! ‘
‘ oh, scusa ‘ disse nostra madre facendo un passo indietro ‘ volevo chiederti se hai voglia di assaggiare la mia nuova torta ‘
‘ purtroppo ho già lavato i denti ‘ mentì Alice
‘ vabbè, hai visto tuo fratello? ‘
‘ mi pare che sia in giardino a passeggiare ‘ rispose Alice con un tono innocente che quasi convinse anche me.
‘ ok, non andare a dormire senza dare la buonanotte, come fai di solito ‘ si raccomandò chiudendo la porta ‘ io vado a dormire, buonanotte ‘
Appena sentii la porta della camera matrimoniale chiudersi mi risollevai
‘ giuro che ho perso non meno di dieci anni di vita, cavolo che attrice! ‘
‘ Ho un sacco di talenti nascosti ‘ mi sorrise
La situazione si era rilassata e tornai a leccare con gusto le grandi labbra di Alice e ad infilarle la lingua nella fessura muovendola più a fondo possibile.
Ad un certo punto mi rialzai e continuando ad accarezzare lì sotto dissi ‘ senti sorellina, hai presente quando ti sgrillettavi oggi pomeriggio? Quando ti sei infilata le dita nella figa a cosa pensavi? ‘
‘ alle tue dita nella mia figa, fratellino ‘ mi rispose candidamente la zoccoletta
‘ e allora rendiamo reale la fantasia! ‘
Le infilai istantaneamente l’indice nella passera aperta e grondante e iniziai un dentro ‘ fuori mentre le leccavo il clitoride per bene. Istantaneamente iniziò ad ansimare pesantemente e a gemere. ‘ Ti piace vedo ‘ osservai ‘ oh ‘ uff si, lo ‘ ah ‘ lo adoro ‘ oh! ‘ mi rispose affannata;
‘ raddoppiamo allora ‘ esclamai e le infilai dentro anche il medio.
Ormai stava proprio godendo mentre con una mano si sosteneva mentre con l’altra si tormentava i capezzoli attraverso il minuscolo top aderente.
Stavo meditando di infilare anche un terzo dito in quel calderone che era diventata la figa di Alice quando mi disse affannosamente ‘ ah ‘ sto venendo ‘ ah ‘ non ti fermare ‘ ah ‘ ah ‘ ah ‘ e poco dopo venne premendosi la mano sulla bocca cosicché il mugolio risultante non mettesse in allarme la mamma.
Una volta esaurito l’orgasmo ci sdraiammo di traverso sul suo letto.
‘ Alice? ‘
‘ mmh? ‘
‘ hai presente quel detto che fa ‘non c’è cosa più divina che scoparsi la cugina’? ‘
‘ si e allora? ‘
‘ ha torto, scoparsi la sorella è meglio ‘
pausa
‘ ti sei scopato nostra cugina senza dirmi niente? ‘
‘ no facevo una battuta ‘
‘ ah ‘
Ci fu un’altra pausa in cui pilotai la mano di Alice sul mio uccello ancora in tiro dove iniziò una distratta sega
‘ guarda che mi hai lasciato lì ancora duro ‘ le dissi ‘ almeno finisci ‘
Mia sorella si rianimò
‘ giusto! Sennò tiri giù i soprammobili quando cammini ‘
Mi si inginocchiò di nuovo davanti mentre mi tiravo su
‘ senti ‘ mi fece ‘ mi sa che prima me la sono presa troppo. Lo sai che sentire il cazzo di mio fratello in gola mi ha eccitato da morire? ‘
Riecco di nuovo Alice la porca.
‘ ah, porcellina! e vorresti rifarlo? ‘
‘ si ‘ mi rispose ancora più eccitata
Le presi le guance e la costrinsi a guardarmi negli occhi ‘ bella la porcellina del tuo fratellone ‘ le dissi ‘ bella e sempre più porca. Incrocia le braccia dietro alla schiena che ti guido io ‘
Fece come le dicevo.
La portai all’ altezza del mio uccello e lo infilai nella sua bocca spalancata e lo lasciai lì un attimo.
Di colpo infilai tutto il cazzo nella gola di mia sorella mentre lei cercava di spalancare ancora di più la bocca con la lingua fuori.
Stavolta iniziai a muovere leggermente l’asta avanti ed indietro producendo una serie di spasmi e conati.
Quando diventò rossa per la mancanza d’aria lo tirai fuori.
Mentre Alice ansimava con le mani ancora obbedientemente dietro alla schiena ripulii il bastone e la sua bocca dai fili di bava con la mano ancora sporca del suo brodo e la troia me la leccò con lunghe lappate.
Quando smise di sospirare le chiesi ‘ ancora? ‘ e lei rispose ‘ ancora! ‘
Le infilai di nuovo il cazzo in gola almeno altre due volte prima che sentissi arrivare il diretto. Strappai l’uccello dalla sua bocca e le dissi ‘ tira fuori la lingua sorellina che ti faccio una sorpresa ‘ al che sempre ansimante tirò fuori tutta la lingua dove depositai un bel carico di sperma.
Mentre mi distendevo lei andò in bagno a sputare il tutto nel lavandino. La vidi osservarsi allo specchio e rimuovere uno sbaffo.
‘ sai che siamo un disastro, Nick? Qui ci vuole una doccia di quelle serie ‘ osservò ‘ la faccio prima io ‘
‘ va bene ‘ le dissi. In realtà avevo un ideuzza in mente che stava rimettendo in piedi il serpentone a tempo di record.
Mi mossi verso la mia stanza passando dal bagno e vidi che Alice si era già liberata del top e delle calze fradici di sudore e si era infilata nella doccia, così aprii la mia porta e gettai distrattamente aldilà i vestiti che avevo indosso e poi chiusi a chiave entrambe le porte del bagno. Stavolta la mamma non sarebbe riuscita a rompere.
Completamente nudo entrai silenziosamente nella grossa cabina doccia.
Alice si accorse di me solo quando sentì il tlak della chiusura magnetica.
‘ ma che fai? ‘ mi chiese istintivamente coprendosi seno e inguine ‘ non è ancora il tuo turno ‘
‘ pensavo che da buon fratello maggiore sarebbe stato gentile aiutarti a lavarti la schiena ‘ le risposi
‘ ma che fratello maggiore ‘ brontolò passandomi il sapone ‘ siamo nati insieme ‘
Sorrisi mentre iniziavo ad insaponarla. Adesso che la vedevo completamente nuda e in piena luce mi sembrava sempre più bella; se avessi saputo che ci sarebbe stata ci avrei provato già a 13 anni.
Le sparsi il bagnoschiuma uniformemente su tutta la schiena (anche se sul culo ne spalmai accuratamente una quantità industriale) godendo del contatto con la sua pelle soprattutto quando si appoggiava a me strusciandosi nel sapone finché ‘
‘ hai una pistola lì sotto Nick? O sei solo contento di vedermi? ‘ vecchia citazione
‘ stavo pensando che al nostro rapporto osé manca ancora una cosa ‘ le risposi mentre la abbracciavo sempre da dietro
‘ ah si? E che cosa? ‘ rispose facendo la finta tonta
Con una mano iniziai a palparle il seno e con l’altra iniziai a massaggiarle la parte bassa della pancia scendendo sempre di più.
‘ davvero non ci arrivi? ‘
‘ mmh voglio esserne sicura ‘
‘ voglio scoparti ‘ le dissi in un orecchio ‘ voglio infilare il cazzo nella tua bella fighetta rasata da porcellina ‘
Ormai la mia mano era arrivata al bottoncino e premeva ripetutamente
‘ mi piace come idea ‘ disse girandosi
‘ aspetta solo che vado a prendere il profilattico ‘ ‘
‘ non ce n’è bisogno ‘ e al mo sguardo interrogativo rispose ‘ pillola ‘
‘ ma davvero? Hai proprio progettato tutto con cura ‘
Mi sorrise in maniera enigmatica, spostò il getto della doccia e iniziò a lubrificarmi l’uccello con il bagnoschiuma. Io le infilai due dita nella passera e la trovai calda e aperta, insomma pronta a fare esercizio.
‘ mettiti contro il muro che ti sfondo, sorellina ‘
La porca si mise esattamente a 90 gradi appoggiandosi al ripiano/sedile in muratura divaricando le gambe e mettendo in mostra tutta la splendida mercanzia tra cui la sopracitata fessura spalancata e il buchino color rosato e bello stretto.
‘ così ti piace? ‘
‘ sei perfetta ‘
Misi il cazzo sopra la figa di Alice e iniziai a penetrare; all’inizio poco ma ad ogni colpo entravo sempre di più finché non fu tutto dentro. A quel punto iniziai veramente a scoparmela.
Mi distesi sopra di lei e le avvolsi addosso le mie braccia all’altezza della cintura: In quella posa la costringevo a farsi sbattere sul mio uccello.
‘ girati che voglio vederti in faccia mentre ti scopo sorellina mia ‘ le dissi lasciandola andare.
Si girò e si sedette sul sedile piastrellato spazzando via tutti i flaconi di shampoo
‘ ma che fratello porco che ho! Così va bene porcellone? ‘ mi rispose mentre si teneva aperta la figa e si leccava le labbra.
In quel mentre bussarono alla mia porta del bagno interrompendo un quadretto altrimenti degno di un film porno
‘ ma no, cazzo! ‘ mi lamentai a mezza voce ‘ ma neanche avessi stirato un gatto nero! ‘ ‘ che c’è adesso ‘ urlai all’indirizzo del terzo incomodo
‘ sono Marco ‘ mi rispose mio fratello ‘ senti avrei bisogno di un consiglio ‘
‘ fammi finire la doccia e ti aiuto ‘
‘ va bene. Vado in sala ‘
Gestita l’ennesima interruzione mi rigirai verso Alice e vidi che per tenersi calda si era puntata addosso il getto d’acqua e ad occhi chiusi si stava masturbando con un flaconcino di sapone liquido nella passera ed un dito nel culo giusto per essere sicuri.
Le strappai dalla figa il sapone e lo rimpiazzai con il mio cazzo, ma quando fece per togliersi anche il dito le dissi ‘ no quello lascialo pure ‘
Le presi una gamba e me la stinsi al petto usandola per fare leva e sfondarle la figa per bene.
Iniziò ad ansimare e spostai il getto d’acqua per non farla soffocare. Nel buco parallelo sentivo agitarsi il suo dito.
‘ uff ‘ dai scopami più forte che ‘ ah ‘ puoi, porco! ‘ se questa era l’idea che mia sorella aveva di me certo non volevo deluderla. Aumentai il ritmo facendo sbattere le palle contro la mano che trapanava il suo ano e le strinsi un capezzolo provocando altri gemiti
‘ ah, e io ‘ uff ‘ sarei il porco? ‘ le chiesi affannato
‘ si, sei ‘ oh ‘ il mio ‘ uh ‘ il mio porcellone e io ‘ uff ‘ ah ‘ la tua porcellina! Aah ‘ adesso ‘ uh ‘ più forte ‘
Iniziò a strizzarsi anche l’altro capezzolo.
‘ uuh ‘ adesso vengo ‘ e mia sorella iniziò a gemere più forte
Stimolato da quei suoni aumentai ancora il ritmo e lei venne con un gridolino
‘ adesso vengo anch’io ‘ le dissi tirando fuori il cazzo dalla sua figa ‘ ecco che ‘ oooh! ‘ e le sborrai sulla pancia.
Da vera porca prese una goccia di sperma e mi fece vedere che se la metteva sulla lingua
‘ sei fantastica ‘ le dissi ‘ ma adesso devo proprio andare altrimenti Marco si insospettisce ‘
‘ aspetta che ti pulisco io ‘ fece Alice e un due secondi a forza di lingua il mio uccello iniziò a splendere.
Le depositai un bacio sul naso, presi l’accappatoio e andai a vedere qual’era il problema di mio fratello.

‘ Allora, Marco, che succede? ‘ gli domandai sedendomi sulla poltrona di fianco alla sua
‘ Sandra ‘ mi rispose riferendosi alla sua ragazza ‘ quella puttana ha deciso di chiudere, e per farlo in bellezza mi ha messo le corna praticamente in pubblico ‘
Marco ha sempre avuto un carattere turbolento e mi sorprese vederlo triste invece che incazzato nero. Comunque andai all’armadietto dei liquori e versai due bicchieri di Jack senza ghiaccio.
‘ il miglior rimedio per un cuore infranto ‘ gli porsi il bicchiere e lo toccai con il mio. Subito se lo scolò in un sorso.
‘ e poi ‘ continuai sorseggiando il mio whiskey ‘ stai allegro: ora come ora il futuro può riservarti notevoli sorprese. ‘
Mentre tornavo dall’università in scooter incrociai mia sorella che scendeva dalla macchina di un’amica all’inizio del nostro viale. Quel giorno Alice indossava un morbido vestito di tuta che le arrivava a mezza coscia; quando le diedi un passaggio per l’ultimo tratto di strada per forza di cose si arrotolò quasi fino alla vita lasciando intravvedere i soliti minuscoli slip in microfibra che coprivano appena appena.
Erano passate due settimane dal nostro primo ‘incontro’ ed eravamo riusciti ad appartarci solo un’altra volta, visto che l’hobby di Francesca era ficcanasare nei fatti altrui e che Marco girava per la casa come un anima in pena dopo che la ragazza lo aveva mollato. Ma finalmente quel giorno non sarebbe dovuto esserci a casa nessuno.
‘ sai cosa ho trovato ieri? ‘ feci ad Alice ‘ il mio vecchio camice da laboratorio del liceo ‘
‘ ah i ricordi. E allora? ‘ mi rispose aprendo la serratura di casa
‘ mi è venuta voglia di giocare al dottore con te ‘
‘ che tenero ‘
‘ se non vuoi non c’è problema ‘ ‘ dissi ostentando indifferenza e seguendola in casa
‘ beh, ora che mi ci fai pensare spesso sento uno strano formicolio sulla patatina, dottore ‘
Ascoltai in giro: neanche un suono.
‘ si, sono sicuro che è una malattia grave, iniziamo subito gli esami. Prima di tutto controlliamo la gola: apri la bocca e tira fuori la lingua ‘
Appena mi obbedì la baciai ficcandole in bocca la mia di lingua. Finalmente stavamo per fare sesso nuovamente quando sentì qualcosa
‘ ferma ferma mi è parso di sentire ‘ ‘ le dissi mettendomi in ascolto
‘ io non sento niente ‘ mi rispose
‘ aspetta ti dico ‘
Stavolta lo sentimmo entrambi un rumore che veniva dal piano di sopra
La villa ha una posizione isolata e quindi ci preparammo al peggio ovvero mia sorella mandò avanti me accontentandosi di starmi aggrappata alla cintura.
Il rumore veniva dalla camera dei nostri genitori e la porta era socchiusa. Sbirciammo dentro e immediatamente la paura si tramutò in una sensazione più interessante ‘
Le veneziane erano abbassate e sul televisore si vedeva una ragazzina bianca vestita da marinaretta che spompinava un gigante color caffè. Sul letto giaceva nostra madre con indosso le cuffie e una leggera camicia da notte rosa che era scivolata sotto una tetta lasciandola all’aria. Cosa stesse facendo era evidente e subito cominciammo ad eccitarci. Mentre io mi sarei accontentato di rimanere a guardare, Alice decise di sfruttare la situazione per far entrare anche nostra madre nel gioco del dottore. Con una spinta mia sorella spalancò la porta. A quel punto ero in ballo e potevo solo ballare.
La mamma spense istantaneamente la tv e febbrilmente tentava di far sparire dietro al letto una serie di arnesi cilindrici e contemporaneamente di rassettarsi il vestito
‘ ciao mamma ‘ le dissi
‘ ciao. Ma che ci fai a casa così presto? ‘ mi rispose ancora con il fiato corto
Intanto Alice fece il giro del letto e con la massima tranquillità, quasi che parlasse di pomodori, osservò ‘ mamma ma quanti ne hai. è proprio una bella collezione ‘
Sempre più imbarazzata e ancora molto eccitata (l’avevamo interrotta prima dell’ orgasmo) tentò di allontanare la figlia e nel contempo giustificarsi ‘ sapete vostro padre è via ‘ ‘
‘ siamo adulti ‘ le risposi ‘ se ci sono problemi tra voi ‘ ‘
‘ no anzi quando è via mi telefona ogni sera, ci amiamo ancora molto ma ‘ ‘
‘ ma la notte ti senti sola lo stesso ‘ disse Alice studiando un vibratore particolarmente contorto
‘ beh si ma ‘ ‘
‘ Perché non ce l’hai detto? ‘ la interruppi ‘ ti vogliamo bene, avremmo trovato una soluzione ‘
‘ eh si tipo questa? ‘ mi disse mia madre toccandomi il cavallo già ingrossato
‘ beh mamma sei una bella donna e vederti così insomma non è che sono una statua di marmo ‘
‘ ah no? ‘ mi fece palpando meglio ‘ perché qui a me pare il contrario ‘
‘ sentite ‘ tagliò corto mia sorella raccogliendo un vibratore di acciaio liscio ‘ vediamoci tutti insieme il film in pace che mi sono eccitata da morire ‘
La mamma protestò molto debolmente e sempre con la mano sul mio uccello
Alice andò al televisore
‘ vediamo che film era ‘ ah ‘scuola privata’, interessante ‘ ci mostrò la custodia del dvd con la fotografia di una studentessa a gambe spalancate e con una gonna talmente corta che non le copriva neanche metà della passera.
La tv fu riaccesa ma il dvd era andato avanti: adesso mostrava una professoressa in ginocchio circondata da almeno 15 suoi allievi che tentavano di farsi fare tutti insieme un pompino.
Mia sorella si accomodò su una sedia e si scostò le mutandine mentre leccava il fallo d’acciaio
‘ con permesso ‘ ‘ mi sdraiai sul lettone e tirai fuori il cazzo per farmi una sega. La mamma ormai in minoranza si accodò pescando da dietro il letto un coniglietto e infilandolo nella sua figa.
‘ non ti viene in mente qualche ricordo? ‘ fece Alice alla mamma indicando il televisore con il vibratore ‘ quando insegnavi non avresti voluto fare una cosa così con i tuoi allievi? ‘
La mamma non disse niente ma si spinse più a fondo il vibratore.
Dopo poco, mentre gli studenti iniziavano a venire sulla faccia della prof vincemmo la partita: con la mano libera mia madre iniziò ad aiutarmi con la sega.
Sorrisi a mia sorella che intanto aveva iniziato a esplorarsi la fessura con l’aiuto del nuovo giochino.
Quando nostra madre smise di prestare attenzione alla professoressa ormai totalmente coperta di sperma e iniziò a leccarmi il cazzo la fermai un attimo
‘ prima volevo confessarti una cosa ‘ le dissi ‘ io e Alice abbiamo fatto sesso insieme e ‘ ‘
‘ curioso ‘ mi interruppe la mamma ‘ anch’io quando ero piccola avrei voluto farmi sbattere dal mio fratellone. Se cerchi di sconvolgermi sappi che ho più anni di te anche se non mi va di ammetterlo e soprattutto esperienza in questo ambito ‘
‘ visto? ‘ mi disse mia sorella come se avesse previsto già tutto
‘ e allora vieni qua, porcellina ‘ le dissi e lei abbandonò la sedia per sdraiarsi a fianco a me mentre mi lanciavo in un 69 con la mamma. Tale madre tale figlia, mi aspettavo che avesse una figa rasata e non fui deluso. La passera di mia madre si presentava aperta e bagnata e mi misi subito al lavoro con dita e lingua. Il sapore dei succhi che uscivano era leggermente diverso da quello di Alice ma ugualmente buonissimi.
Già portata vicino all’orgasmo dai vibratori mia madre crollò quasi subito sotto le mie leccate.
A quel punto mi districai da nostra madre e iniziai a slinguare mia sorella che si stava divertendo con il vibratore mentre mi toglievo i vestiti di dosso.
Certo avevo sottovalutato la resistenza di una casalinga insoddisfatta.
La mamma si mise a pecorina e con fare imperioso ordinò: ‘ voglio che mi inculi ‘
‘ ma ‘ ‘
‘ su ubbidisci alla mamma ‘
Davanti alla mia espressione vagamente spaesata intuì cosa mi passava per la mente
‘ ah vedo che tua sorella non ti ha concesso il suo prezioso buchino ‘
‘ Veramente abbiamo scopato solo un paio di volte ‘ rispose seccata
‘ allora ti spiego come si fa ‘ mi disse la mamma ignorando Alice ‘ innanzitutto devi leccarmi il culo in profondità ‘ pescò un tubetto di crema dal cassetto ‘ e poi devi spalmarti questa sul bastone ed infine entrare piano piano. Ok adesso comincia ‘ si mise con la faccia nelle lenzuola e le chiappe aperte all’aria.
Iniziai subito a leccare sentendo lo sfintere stringersi attorno alla mia lingua
‘ devi anche sputarci dentro ‘ mi consigliò mia sorella mentre mi spalmava il cazzo di lubrificante
Sputai e inserii il tutto con le dita. Finalmente tutto fu pronto e iniziai a forzare il buco con la cappella
‘ piano ‘ oh ‘ piano ‘ ripeteva la mamma mezza lacrimando
‘ sbattiglielo tutto dentro, Nick! ‘ mi incitava Alice
Nella migliore tradizione del nostro rapporto sul più bello si udii sbattere la porta dell’ingresso
‘ deve essere tornato Marco ‘ disse nostra madre tirandosi su
Io guardai la mia adoratissima sorella
‘ ah no non pensarci ‘ mi prevenne ‘ voglio prima vedere che ti inculi fino in fondo la mamma ‘
Al che presi ciascuna natica della nostra genitrice le aprii il più possibile e infilai dentro tutto il mio uccello strappando all’interessata un gridolino di dolore
‘ contenta? Adesso vai a tenerlo occupato ‘ dissi ad Alice ‘ guardate la tv o chessoio ‘
Lei estrasse il vibratore dalla figa e si rassettò mutandine e vestito e uscì chiudendo la porta.
‘ oh finalmente soli ‘ disse la mamma mentre mi attaccavo alle sue tettone per iniziare a spingere.
Angela godeva come una troia nonostante gli occhi pieni di lacrime
‘ ti piace il culo della tua mammina vero? ‘ mi provocò
‘ adesso capisco da chi ha preso Alice. Lei è una vera porcellina ma tu sei una porcona con tanta esperienza in fatto di scopate ‘
‘ se non fossi una porca adesso non ti godresti il mio culo ‘
‘ una vera porcona ‘ ripetei spingendo più a fondo il mio cazzo ‘ sì, mi piace. Hai un sedere bellissimo e stretto ‘
‘ questa porcona vorrebbe godere, vedi di andare più veloce, tesoro ‘ mi ingiunse
‘ scusa andavo piano per te ma se è così ‘ ‘ iniziai subito a spingere più velocemente e più a fondo spalancandole le chiappe ancora di più
‘ sii così ancora che mi piace ‘
Iniziò ad ansimare
Notai il vibratore a coniglietto che la porca aveva abbandonato in favore del mio uccello lo raccolsi e lo schiaffai nella figa di mia madre. Appena lo accesi lo sfintere si strinse mentre un eccitante vibrazione si diffondeva.
‘ oh ‘ Nick ‘ ah ‘ sai come ‘ uff ‘ far godere la mamma ‘
‘ la mia bella porcona! Ti piace avere due cazzi dentro vero? ‘
‘ si ‘ ah ‘
‘ più forte su, grida ‘
Prese un respiro
‘ adoro farmi scopare da due cazzi contemporaneamente e ancora di più se sono quelli dei miei figli! ‘
Questa frase mi eccitò un casino
‘ ah che porca che sei mamma, adesso ti sborro su per il culo ‘
‘ no! Aspetta che sto venendo anch’io ‘
Mi trattenni per trenta secondi e quando la sentii gemere con forza le scaricai nel buco tutto il carico.
Ci mettemmo comodi e abbracciai mia madre
‘ mi sa che sono fuori allenamento, era un bel po’ di tempo che vostro padre non mi inculava. – Disse la mamma ‘ hai ereditato il cazzo da lui lo sai? ‘
‘ oh si. Ti voglio un sacco di bene mamma, a te e ad Alice ‘
‘ eh tua sorella è ancora un po’ inesperta rispetto a me, vero? ‘
‘ è una di quelle persone che devono saper fare tutto per forza. Dalle un paio di giorni e vedi che si fa sfondare anche lei ‘
‘ approposito andiamo a vedere che combina ‘
Ci ripulimmo alla bell’e meglio con dei fazzoletti (la mamma dovette tapparsi il buco perché continuava a colare) ci rassettammo i vestiti spegnemmo la tv e seguimmo i gemiti fino in cucina.
Alice era sdraiata sul tavolo a pancia in su con il vestito arrotolato fino all’ombelico e le mutandine che penzolavano da una caviglia mentre Marco le leccava la figa con l’uccello all’aria.
Restammo un attimo interdetti e ci guardammo
In quel momento mia sorella decise di avere un orgasmo e sbrodò sul naso di suo fratello e sul tavolo.
‘ ma bravi ‘ disse la mamma segnalando la nostra presenza.
Marco fece un salto di almeno un metro per lo spavento.
‘ non è come sembra! ‘ si difese
‘ e quando mai lo è? ‘ risposi citando il mio attore preferito
‘ è che ‘ ‘ si interruppe sconsolato. Non c’era una scusa al mondo per cui sarebbe stato lecito infilare la testa tra le gambe della sorella.
‘ niente di male ‘ disse nostra madre afferrando il cazzo di Marco ‘ basta che continuiate insieme a noi e vi perdono ‘
Mio fratello fece la faccia di un gatto caduto nel barile del latte.
Intanto io aiutavo Alice a scendere dal tavolo
‘ noi andiamo a darci una sciacquata ‘ dissi
‘ noi andiamo a sederci sul divano ‘ disse nostra madre trainando Marco per il bastone
Insieme a mia sorella mi infilai sotto la doccia e ci ripulimmo velocemente. Subito dopo ancora gocciolanti e con indosso gli accappatoi ci dirigemmo verso la sala.
La mamma doveva essere veramente arrapata quel giorno perché la trovammo sul divano già con l’uccello del figlio nella passera. La camicia da notte di lei e i pantaloni di lui giacevano alla rinfusa poco lontano.
‘ uau non perdete tempo voi due ‘ dissi
‘ eh sai con una mamma così ‘ ‘ le rispose Marco al settimo cielo
‘ voi andate pure avanti che torno subito ‘ detto questo mia sorella svanì
Rimasto solo mi avvicinai al divano
‘ mamma, ma che tette grandi che hai ‘ esclamai prendendone una e iniziando a succhiare. Istantaneamente Angela iniziò a gemere come se le avessi tirato un pugno sul punto G.
‘ sono per godere meglio ‘ mi rispose mio fratello divertito
‘ certo che sei sensibilissima sui capezzoli ‘ osservai. Guardai in corridoio: nessuna traccia di Alice ‘al diavolo’ pensai ‘se lei vuole perdersi questa roba ‘ ‘
Mi tolsi l’accappatoio e mi sedetti sullo schienale del divano. Subito nostra madre si girò e si mise a cavalcioni di Marco e in buona posizione per farmi un pompino.
‘ ma che bel cazzo che hai, fammelo assaggiare di nuovo ‘
La porcona si infilò il biscione in gola fino alla radice.
Alice tornò con una manciata di giochini raccolti in camera dei nostri genitori
‘ ehi guarda cosa abbiamo scoperto ‘ disse mio fratello afferrando un seno che gli ballava davanti e leccando l’aureola. Subito la mamma ricominciò a gemere con la bocca piena del mio cazzo.
‘ interessante ‘ rispose la sorella ‘ aspettate che vi aiuto a scoparvela ‘
Innanzitutto infilò un dito nel culo della madre e rimosse il tampone, subito dopo prese il vibratore che aveva usato sul lettone e lo mise al suo posto. Il buco era già ampiamente lubrificato da saliva sperma e crema lubrificante. Il dildo entrò facilmente e la mamma iniziò nuovamente a gemere.
Tirai fuori il cazzo dalla bocca della troia
‘ allora porca ripeti un po’ quello che mi hai detto prima ‘
‘ amo farmi scopare dai miei figli! ‘
‘ e poi? ‘
‘ vorrei farmi scopare da tutti i miei figli contemporaneamente! ‘
‘ Nient’altro? ‘
‘ sento i vostri cazzi duri dentro di me! Scopate vostra madre mentre quella troia di mia figlia mi guarda! ‘
La troia in questione si era effettivamente messa comoda sulla poltrona di fronte con una gamba sul bracciolo ed era tutta intenta ad infilarsi una sfilza di palline nel culo
‘ brava porcona ‘ le dissi e le rimisi in bocca l’uccello che succhiò entusiasta
‘ guarda come lo ingoia! ‘ disse Alice ‘ che puttana che sei, mamma ‘
In quel momento l’attenzione di tutti era concentrata su Angela che si sbatteva i suoi tesori ma la sala ha una portafinestra che dà sul giardino dietro e seminascosta dietro il muro notai la figura esile di Francesca che ci spiava. Non vedevo bene ma sarei stato disposto a giurare che si stesse sgrillettando. Feci finta di niente e continuai a guardarla di nascosto. Ad un certo punto non ce la fece più a stare in piedi e si accovacciò.
Intanto la mamma mi aveva portato vicino all’orgasmo e ne approfittai per sborrarle sulle tette.
‘ ah ‘ che belle tette che hai mamma ‘ le dissi venendo ‘ sembra che chiedano di venirci sopra ‘
‘ e ‘ uff ‘ a te piace ‘ ah ‘ oh ‘ riempirmele di sperma ‘ uff ‘ vero maiale? ‘
‘ puoi giurarci ‘ le risposi
Dopo poco venne anche Marco nella figa di nostra madre.
La porca era quasi arrivata anche lei e si sdraiò sul petto del figlio imbrattando anche lui e iniziando a baciarlo con la lingua mentre si aggrappava al vibratore che le sporgeva dal sedere. Lui non fece complimenti e la aiutò tirandole con le dita i capezzoli.
Mentre mi alzavo captai lo sguardo supplice di Alice. Mentre la maialona si scopava i suoi figli la maialina si era infilata il filo di perle per la seconda volta nel culo e non contenta aveva aggiunto un affare di forma strana nella passera.
‘ mi aiuti a toglierle? ‘
‘ come si dice? ‘ risposi iniziando a prendere il cordino che le sporgeva dal buchino
‘ per favoreee ‘
Iniziai ad estrarle mentre mia sorella mi diceva ‘ ow! Piano! Piano! ‘
Intanto dietro di noi la mamma venne con un gridolino e tirò alla figlia il vibratore.
‘ toh porcellina. Puliscilo bene ‘ le disse
Alice lo prese e guardando la madre con aria di sfida iniziò a leccarlo.
Ormai avevo tirato fuori svariate perle e mia sorella sembrava sul punto di venire anche lei quando suonarono alla porta.
Tirai istantaneamente fuori le ultime due palline e per Alice fu troppo: raggiunse l’orgasmo mentre si alzava dalla poltrona e per poco non cadde lunga distesa. Angela e Marco avevano raccattato i vestiti e si stavano dirigendo in fretta verso un bagno, io invece mi misi l’accappatoio, ficcai i sex toy in mano a mia sorella (che aveva ancora l’accappatoio aperto e il vibratore in bocca), le diedi una pacca sul sedere per convincerla a sbrigarsi a sparire e finalmente andai alla porta. Fuori c’era Francesca: doveva aver fatto il giro della casa per fingere di non aver visto niente.
‘ ciao Nick ‘ mi salutò
‘ ciao Franci. Sei tutta sudata, hai corso? ‘
‘ hm si una specie ‘ mi rispose evasiva
Prima di ritirarmi anch’io notai che ostentando indifferenza si dirigeva verso la sala.

Più tardi noi quattro cospiratori stavamo in giardino ad osservare il tramonto.
‘ davvero volevi scoparti tuo fratello? ‘ chiese Alice alla mamma
‘ certo. Hai visto lo zio Francesco no? ‘ le rispose
‘ effettivamente ‘
Ci fu una pausa
‘ sentite ‘ dissi ‘ a questo punto siamo in maggioranza, coinvolgiamo anche papà e Francesca e siamo a cavallo ‘
La mamma ruminò l’idea
‘ convincere vostro padre sarà abbastanza facile ‘ disse ‘ qualche tempo fa ci raccontavamo le nostre fantasie sessuali e lui ne ha tirata fuori una sulle sue figlie ‘
‘ Va bene allora ‘ le dissi ‘ tu parla con papà e io convinco la nostra sorellina ‘
‘ e come? ‘
Ripensai a quando ci spiava dalla veranda
‘ fidati, ho i miei metodi ‘
Stavo bussando alla porta della mia sorellina più piccola come avevo fatto tante volte per chiederle se mi prestava una gomma.
Solo che stavolta dovevo convincerla a partecipare ad un orgia incestuosa insieme con genitori e fratelli. Una cosa da niente insomma
Venne ad aprirmi con una faccia tesa invece dell’onnipresente sorriso.
‘ che ti è successo? è morto qualcuno? ‘ le chiesi
‘ ti devo confessare una cosa ‘
Chiusi la porta e mi misi a cavalcioni di una sedia
‘ vai che ti ascolto ‘
Si sedette sul letto abbastanza vicino a me
‘ ieri pomeriggio ‘ ‘
‘ si? ‘
‘ beh sono passata davanti alla veranda e vi ho visti ‘
arrossì
‘ oh ‘
‘ so che è sbagliato ma quando ho guardato la scena ho sentito un formicolio alla patatina e mi sono fermata a guardare ‘
‘ e immagino che tu ci abbia strusciato sopra la mano ‘ le dissi come se stessi analizzando un problema ‘
Arrossì di più
‘ so che non dovevo, ma voi? Voglio dire ‘ la mamma ‘ insomma ‘ ‘
‘ l’abbiamo fatto perché ci vogliamo un sacco di bene, anzi forse troppo, e questo è un modo per dimostrarlo ‘
‘ è che quella scena mi continua a tornare davanti agli occhi ‘ disse ‘ voi che fate sesso con la mamma e Alice che guarda ‘
‘ Alice ha fatto ben più che guardare ‘ dissi a mezza voce
‘ come? ‘
‘ niente ‘ dissi ‘ è che anche a te sarebbe piaciuto essere la in mezzo vero? ‘
Non rispose
‘ Franci, mi vuoi bene? ‘
‘ si certo ‘
‘ allora dammi un bacio ‘
Mi baciò la guancia e io le resi il bacio sulla bocca.
Inizialmente teneva i denti chiusi impedendo alla mia lingua di entrare, ma subito si sciolse e potei invitare la sua esitante lingua ad un balletto che prese quasi dieci minuti d’orologio mentre lei si faceva sempre più audace.
‘ magari potrei provare una volta a venire con voi ‘ disse quando ci staccammo ‘ giusto per guardare ‘
‘ guarda, venerdì sera torna papà quindi sabato possiamo organizzare un’altra festa ‘
‘ e per ‘ si insomma i preservativi? ‘
‘ oh giusto quasi dimenticavo ‘ andai a prendere di corsa il pacchetto di pillole contraccettive che la mamma aveva comprato.
‘ queste le devi prendere tutti i giorni ‘ dissi ‘ e tutto sarà perfetto ‘
Finalmente ricominciò a sorridere
Feci per andarmene
‘ Nicola? ‘
‘ si? ‘
‘ tu cosa volevi dirmi? ‘
‘ hai una gomma da prestarmi? ‘

Sabato fu una giornata elettrica già dalla mattina e per mezzogiorno sprizzavamo scintille.
Papà sistemò le ultime cose in ufficio e tornò a casa per le 6. La mamma lo aveva avvertito della situazione che si era formata a casa via telefono ma il lavoro è lavoro.
Mentre aspettavamo avevamo preparato una zuppiera di sangria per lubrificare i rapporti e l’avevamo deposta sul tavolino della sala mentre guardavamo la tv e aspettavamo.
Francesca si era messa per l’occasione una maglietta aderente e una minigonna svolazzante in maglina (segno inequivocabile che non voleva solo guardare) e all’arrivo del capofamiglia si era già scolata due bicchieri del liquore. Alice invece aveva deciso che quel giorno era dark e di conseguenza era in solo rosso e nero: top rosso sotto una maglia a rete nera calze ad anelli intonate, rossetto e mascara nero e una gonnellina leggerissima nera con teschi. La mamma aveva puntato su di un abito bianco elasticizzato che le arrivava a mezza coscia (la coda nera sulla spalla contrastava magnificamente) con una generosa scollatura e che ricopriva le braccia fino a formare dei guanti. Una cintura e due braccialetti completavano il tutto. Marco aveva tirato fuori una maglietta aderente e un paio di pantaloni in pelle (un po’ gay secondo me) con un ampia patta di velcro, mentre per parte mia avevo una maglietta comoda e i pantaloni a strappo da spogliarellista che alcuni idioti mi avevano regalato per compleanno.
Quando papà entrò in sala subito Francesca gli si appese al braccio e lo trascinò sul divano ancora in completo da ufficio.
Visto che eravamo tutti li riuniti finalmente ci riscaldammo con la sangria e il racconto di come mi fossi scopato mia sorella gemella, di come avessimo trovato la mamma a masturbarsi e di come Marco fosse stato preso in mezzo.
‘ uau ‘ fece nostro padre ‘ non mi posso girare un attimo ‘
‘ a questo punto io metterei su un film ‘ disse Alice
Ci mostrò la copertina: il titolo era ‘medicina d’urgenza’ e mostrava una brunetta in camice bianco e tacchi a spillo (e ovviamente niente altro) che praticava un bendaggio all’uccello di un paziente
‘ quello l’ho già visto ‘ disse papà ‘ fa parte della nostra collezione ‘
‘ io no ‘ disse Francesca saltando in braccio al padre ‘ non rovinarmi il finale ‘
Il film partì mostrando le curiose tecniche di cura di una dottoressa e della sua assistente.
Dopo poco Franci aveva le braccia di papà strette attorno mentre lui le baciava la faccia, Marco palpava le tettone della madre attraverso il vestito e io avevo fatto mettere sul mio grembo Alice e ora le accarezzavo l’interno delle gambe aperte.
Mia sorella girò la testa e iniziammo a baciarci ad occhi chiusi. In bocca aveva una cicca e ce la passavamo avanti e indietro finché a momenti non me la fece ingoiare
‘ gol ‘ mi fece la mia gemella sogghignando.
Quando finii di tossire un polmone mi guardai attorno. Stavamo rimanendo indietro.
La mamma si era accovacciata davanti a Marco e lo segava con due mani e intanto lui le aveva tirato la scollatura sotto i seni sorretti da un reggiseno a balconcino che non arrivava ai capezzoli; Francesca invece faceva cavalluccio su una gamba del padre, che intanto si era tolto la giacca e allentato la cravatta, e ridendo come una matta si era portata una mano del genitore sotto la minigonna.
Notai che il top della mia gemella era senza spalline per cui lo tirai giù intorno alla sua vita lasciando spuntare i capezzoli dalla maglietta a rete
‘ forza porcellina, mettiti a novanta ‘ dissi ‘ che adesso ce la godiamo ‘
Alice fece come le dicevo e io le andai dietro. Le sollevai il fazzoletto che chiamava gonna e le abbassai il tanga. A quel punto la sua figa rasata e il buchino erano miei. Iniziai a piazzare lunghe leccate dal clitoride fino in mezzo alle natiche soffermandomi sulla porta del retro e mia sorella intuì cosa stavo per fare
‘ lubrifica bene ‘ mi raccomandò ‘ e poi sbattimelo tutto dietro ‘ l’aumento di broda era evidente e mentre le leccavo la passera infilavo le dita coperte di unguento nel suo culo.
‘ ah ‘ si ‘ ah ‘ più forte ‘ si sentì
La mamma aveva estratto da dietro il divano una borsa e ne aveva estratto un gioiello anale che aveva subito messo al suo posto e ora si stava facendo scopare le tette da suo figlio
‘ che tette fantastiche che hai, mà! Sei uno spettacolo ‘ ripeteva lui
‘ vuoi farla godere come una porca, tua madre? Strizzale i capezzoli ‘ consigliò nostro padre
‘ ah, arrivi tardi. L’abbiamo scoperto mentre ce la sbattevamo l’altro giorno ‘ gli risposi
Dall’altra parte del nostro divano papà aveva fatto girare sulla gamba la figlia e le aveva alzato la gonna e ora ci mostrava che stava trafficando dentro alle sue mutandine mentre lei, rossa come un peperone, gli aveva tirato fuori l’uccello e lo segava
‘ sei proprio come tua madre ‘ le disse ‘ guardala là che si diverte con tuo fratello che sembra una puttana professionista ‘ le disse. Franci non fu capace di replicare limitandosi a brevi gemiti e risatine continue
Intanto avevo finito di lubrificare Alice e la spinsi di nuovo seduta
‘ Signore e signori un attimo di attenzione ‘ dissi ‘ et voilà ‘ esclamai strappandomi i pantaloni. Sotto non avevo mutande e il mio cazzo sventolò completamente eretto davanti alla faccia di mia sorella. Dal pubblico arrivò un coro di ‘ tutto, tutto ‘ , la maialina sorrise e lo ingoiò fino alla radice.
Quando lo tirò fuori era pronta a lubrificarlo. Una volta fatto questo fummo pronti a gettarci nella mischia.
Intanto Francesca si era liberata della maglietta mostrando le tettine e si era seduta sul divano. Ora dava prova della sua elasticità ripiegando le gambe dietro alla testa mentre il padre le leccava la fighetta coperta di una deliziosa peluria bionda
‘ mh ‘ papà, mi piace. Mmh ‘ leccami tutta la patatina ‘ oh ‘ lo so che piace anche a te ‘ diceva la puttanella incitando il padre.
‘ leccala fino in fondo ‘ rincarava la dose la madre ‘ leccala finchè non urla da quella maialina che è ‘ . Molto ipocritamente la porcona si stava facendo scopare a pecorina sbrodando sul pavimento di granito.
Ah che scena
‘ ehi non guardare quelle zoccole guarda me ‘ mi riprese mia sorella. Si era rimessa a novanta e stavolta iniziai a provare subito il buchino
‘ sbattiglielo tutto dentro come hai fatto con me ‘ mi incitava la mamma
Intanto papà si era alzato in piedi e ora teneva la figlia sollevata per le ginocchia in modo che la sua passerina fosse all’altezza del suo bastone e aveva iniziato a sbatterla così in piedi
‘ ah ‘ papi ‘ è troppo grosso ‘ fermo ‘ ah ‘ lo sento fino in fondo ‘ ah ‘ piano papi ‘ ah ‘ no basta ‘ le diceva la mia sorellina (commenti educatamente ignorati) mentre si teneva all’interno l’uccello del padre con le mani.
A quel punto non ce la feci più e spinsi tutto il cazzo nel culo della mia gemella spaccandoglielo
‘ ah ‘ che male ‘ ma che ‘ ah ‘ uff ‘ cazzo fai ‘ mi disse lei piangendo
‘ scusa ‘ le risposi ‘ se vuoi mi fermo ‘
‘ no…oh ‘ non fermarti ‘ oh ‘ ero vergine lì ‘
‘ e non sei contenta di aver offerto la tua verginità anale a tuo fratello? ‘
‘ si ‘ ah ‘ sono contentissima ‘
Spinsi fino in fondo e la feci rialzare prendendola per le tette e le sussurrai all’orecchio ‘ lo sai che la mamma ha scommesso che non avevi il fegato per farti inculare? ‘
Istantaneamente iniziò a gemere forte e a gettarsi sul mio uccello
‘ inculami più a fondo, maiale ‘ mi urlò
‘ oink ‘ le risposi e aumentai il ritmo
la prima a venire fu ovviamente Francesca gridando ‘ oh ‘ oh ‘ papi ‘ sto ‘ uff ‘ per venire ‘ fammi veniree ‘ ah ‘ dai ‘ ah ‘ oh ‘ oh ‘ . dopodiché venne depositata sul divano mentre papà davanti a lei si segava ‘ sai cosa succede adesso? ‘ le chiese e lei annuì ‘ allora apri la bocca ‘ e le sborrò sulla lingua. La figlia sorrise mentre assaporava il gusto dello sperma del padre. ‘ adesso fai la brava bambina e ingoia tutto ‘ le disse suo padre ‘ fatto, papi ‘ gli rispose ‘ brava la mia gattina ubbidiente, sai che sei stata proprio brava? ‘ le disse sdraiandosi per terra.
Alice in quel momento stava per venire anche lei
‘ oh ‘ ok ‘ ah ‘ adesso vengo ‘ oh ‘ anch’io ‘ mi disse ma poi le venne un idea ‘ ah ‘ piano un attimo e si avvicinò a Francesca mentre le tenevo dietro. Quando arrivò alla sorellina le leccò un paio di sbaffi di sperma e poi si mise a limonarsela spargendo su entrambe le bocche un misto di rossetto nero e lucidalabbra alla ciliegia.
La scena era da urlo e dopo tre secondi sborrai nel culo della mia gemella.
Era evidente che se non poteva battere la madre sull’esperienza tentava di batterla per la porcaggine. Franci da parte sua non fece una piega, troppo esausta per protestare, si limitava a tenere dietro ad Alice che si stava sditalinando mentre tiravo fuori l’uccello dal suo buco gocciolante.
La mamma mezza scandalizzata tentò di mettere insieme una frase da dire ma in quel momento la sua figa traditrice le sparò un orgasmo che le troncò il discorso.
‘ a me sembra che tu abbia troppi preconcetti per essere una porca che è appena stata scopata da suo figlio ‘ le dissi ‘ la bisessualità femminile non è una questione di orientamento ma di moda. Fa tendenza insomma. ‘
‘ è che non voglio che diventino mmmh! ‘ altra frase troncata stavolta da Marco che le aveva sbattuto il cazzo in bocca per farselo succhiare, cosa che la maialona fece perdendo definitivamente il filo del discorso.
Quando le venne in bocca Marco le disse ‘ ingoia, mamma, che ti fa bene alla gola ‘
Ci riprendemmo un attimo sdraiati sui divani, facendo un altro giro di sangria e osservando la dottoressa che gestiva una terapia di gruppo.
Notai che le lacrime di Alice le avevano fatto colare il mascara, conferendole un aspetto ancora più dark e sofferto
‘ bella porcellina ‘ le dissi baciandola mentre la zoccola in tv riusciva ad infilarsi contemporaneamente due cazzi nella figa.
Suonarono alla porta.
‘ ma cazzo ancora?? ‘ dissi ‘ ogni volta deve esserci qualcuno che rompe?
‘ vado io ‘ disse papà rimettendosi i pantaloni e mettendo la sua cravatta al collo di Francesca.
Alla porta c’era Dana, con una cartelletta in mano
‘ scusa se ti disturbo capo ma ci sono alcuni documenti urgenti da firmare. ‘ (in privato si danno del tu anche se lei lo chiama sempre capo)
‘ va bene entra che facciamo subito ‘
L’ingresso è essenzialmente la parte anteriore della sala per cui Dana ci vide perfettamente e siccome non è scema capì ma da impeccabile segretaria non fece un plissé.
‘ Firmati ‘ disse nostro padre. Seguì il suo sguardo ‘ vuoi rimanere con noi? Ti ospitiamo per la notte ‘
Lei si mordicchiò un labbro ‘ mi piacerebbe ma c’è una montagna di lavoro da fare prima di lunedì ‘ sempre molto professionale
‘ va bene ma non strafare mi raccomando che un’altra come te non la trovo ‘
Dana se ne andò e mio padre si tolse nuovamente i pantaloni.
Intanto guardando il film i nostri uccelli erano tornati in vita.
Papà prese la mamma e la mise seduta schiena contro il muro e iniziò a fotterla in bocca
‘ così dovete fare se volete farla godere, bambini ‘ ci disse ‘ dovete obbligare la mamma a chiedere pietà ‘
Marco venne a sedersi vicino a noi e iniziò ad esplorare con una mano Alice che si sottrasse alle sue carezze un attimo per piegarsi in due e sfilarsi dai piedi gonna e top (regalandoci una vista della sua figa e dell’ano ormai sfondato) restando con le calze e la maglietta a rete.
Io per parte mia stavo succhiando i capezzolini di Francesca mentre lei ricominciava a ridacchiare
‘ voglio anch’io il tuo pisello nel sedere ‘ mi disse la puttanella (avevo il sospetto che quel modo di parlare da bambina fosse deciso a tavolino visto che nonostante l’aspetto frequenta la 3’ liceo) ‘ dai per favore ‘
‘ eddai accontentala ‘ mi disse Alice ‘ non sei contento di prendere il suo sederino vergine? ‘
‘ mh, oggi deve essere la fiera della porta posteriore ‘
Al che me la misi di traverso sulle gambe e iniziai a massaggiare la sua fighetta e il buchino. Se sesso normale ne aveva sicuramente già fatto ero sicuro che fosse la sua prima con il sesso anale.
Presi il tubetto del lubrificante e spalmai un dito
‘ attenta che entro ‘ le dissi infilandoglielo nel culo
‘ ah! Che strana sensazione oooh ‘
‘ vacci piano ‘ mi disse mia sorella ‘ è sicuramente più stretta di me ‘
Marco sogghignò accarezzandole il buco ‘ ne sono certo visto come Nicola ti ha sfondata ‘
‘ ah ‘ Giovanni ‘ ah ‘ sì sfondami tutta davanti ai nostri figli! ‘ Angela si era messa a 90 sullo schienale del divano e si stava facendo sbattere dal marito lasciando le tette penzolanti mentre tentava di tirare fuori le braccia dalle maniche del vestito. ‘ Marco, tesoro, vieni ad aiutare la tua mamma ‘ disse la porca costringendo il figlio a mollare la sorella
‘ ma mamma! ‘ protestò lei ‘ sei un egoista ‘ nostra madre si limitò a ridere mentre iniziava a farsi scopare dal secondo cazzo nel sedere
‘ fanculo ‘ fece mia sorella andando a prendere un cazzo finto.
Io intanto continuavo ad ungere il culetto di Francesca mente lei gemeva ‘ oh lo sento muoversi ‘ ah ‘ non fermarti ‘
Alice si era riseduta vicino a noi, con una mano teneva il telecomando del vibratore, mentre con l’altra penetrava la sorellina con due dita
‘ guarda come è pronta ‘ disse ‘ ehi Franci lo vuoi davvero farti inculare dal tuo fratellone? ‘
‘ si ‘
‘ si? tutto qui? ‘
‘ e cosa ‘ ah ‘ dovrei dire? ‘
‘ non so, una descrizione molto porca di quello che vuoi fare di solito va bene ‘ fece il giro e le sussurrò all’orecchio ‘ non per altro ma gli dà la carica. Ricordati questo trucco ‘
‘ se avete finito di spettegolare io comincerei ‘ dissi loro.
Feci mettere Francesca a cavalcioni e Alice si mise davanti a me guidando il mio cazzo verso quel buchino vergine di mia sorella.
‘ allora maialina sei pronta? ‘
Chiuse gli occhi e non rispose
‘ chi tace acconsente ‘ dissi e iniziai a spingerlo dentro
Subito si rianimò
‘ ah ‘ è troppo grosso ‘ ah ‘ no ‘
‘ lo hai voluto tu ‘ le ricordò la sorella ‘ e adesso te lo godi tutto ‘ lanciò un occhiataccia a Marco che stava facendo un sandwich con i genitori
‘ non ascoltarla ‘ mi disse papà ‘ inculala per bene e vedrai che godrà come una vera cagnetta ‘ allungò una sberla sul posteriore della moglie ‘ in fondo buon sangue non mente ‘
‘ ma papi ‘ oh ‘ mi fa male ‘ disse piangendo mentre entravo di più
‘ aspettate ‘ disse Alice guardando la scena che passava in televisore ‘ mi è venuta un idea ‘
mi fece distendere sul pavimento, mise Francesca a cavalcioni del mio cazzo e mi si sedette sulla faccia mettendosi di fronte alla sorellina. Io iniziai a leccarle subito la figa mentre la porca aiutava la sorella minore a farsi inculare. Quando lei sembrava sentire troppo male Alice iniziava a slinguarsela e a strizzarle le tettine finchè non ricominciava a scendere.
Aveva fatto dentro e fuori molto lentamente un alcune volte quando venne
‘ oh ‘ fratellone ‘ adesso vengo ‘ oh ‘ continua ti prego ‘ .oh ‘ continuava a gemere
A quel punto si fermò e mi crollò di fianco.
‘ non ce la fai più, vero? ‘ le disse Alice ‘ ma dimmi te la sei almeno goduta questa scopata? ‘
‘ dall’inizio alla fine ‘ le rispose ‘ ho goduto come una porca ‘
La mia gemella si piegò in avanti formando un 69.
Cavolo se era brava a succhiare.
Intanto dal divano veniva la voce della mamma
‘ oh ‘ Giovanni ‘ oh ‘ sento i vostri cazzi che strusciano ‘ oh ‘ sto per venire ‘ ed emise una serie di urletti che sembrava che la stessero spaccando in due
Mentre controllavo i danni al sedere di Alice venne anche lei rotolando a fianco della sorellina.
Spiazzato le dissi ‘ ehi e io? ‘ al che mi rispose pigramente ‘ fai tu ‘
Mi misi a cavalcioni del suo torso e iniziai a scoparle le tette mentre Franci toccacciava un po’ dappertutto.
‘ lo sapevo che prima o poi mi toccava anche questo ‘ disse spingendo insieme i seni
‘ adesso ti sborro in faccia cara la mia sorella troia ‘ uff ‘ così tutti vedono che ti piace ‘
‘ scommetto che riesco a prenderlo al volo ‘
‘ vediamo ‘ oooh ‘
Riuscì a prendere solo il terzo schizzo mentre gli altri due le arrivarono dritti sul naso. Le porcelline iniziarono a pulirsi (per la cronaca Francesca usava la lingua) ma tra mascara colato, sbaffi di rossetto e ora anche sperma, Alice era un disastro.
Dietro di noi la mamma era già venuta ma marito e figlio continuavano a scoparla finchè non vennero entrambi dentro di lei.
Papà andò a distendersi tra le figlie che gli si strinsero attorno, Marco si distendeva sul divano per riposare mentre la mamma riprese fiato e si girò per cercare un cazzo ancora in tiro e mi si avvicinò.
Ora, mi piacerebbe dire che la mia resistenza era farina del mio sacco oppure della la mamma che da quella regina delle troie che è avrebbe potuto dare altri significati al termine ‘rigor mortis’ se fosse entrata in un cimitero ma la verità era che al sexy shop di fiducia avevo provato un afrodisiaco a base di uno sconosciuto fiore amazzonico ed ero convinto di essere un leone.
‘ oh povero caro ‘ mi disse la porcona ‘ ancora duro? Aspetta che ti aiuto io ‘
Mi avvolse l’uccello in uno dei guanti del suo vestito e iniziò a leccarlo come fosse un cono gelato.
‘ maialona ‘ le dissi ‘ dove vuoi essere scopata? Gli altri hanno già fatto il giro di tutti i buchi ‘
smise di leccare e si mise a pecorina
‘ voglio un altro cazzo nella figa ‘ disse ‘ spaccami definitivamente in due ‘
Presi la mira e immersi l’uccello nello sperma di mio padre e di mio fratello
‘ sì! Sbattimi come se fossi una puttana ‘
La feci tirare su prendendola per il collo e una volta in posizione iniziai a tirarle i capezzoli
‘ ti piace, mamma? Certo che sei una vera troia a farti scopare da tuo figlio ‘ le dissi
‘ ah ‘ e tu sei un ‘ oh ‘ porco. Oh ‘ ti approfitti della tua ‘ uff ‘ ah ‘ povera mamma ‘ uff ‘
Feci per fermarmi
‘ è vero scusami, adesso me ne vado ‘
Lei mi prese le mani che avevo piazzato sul suo generoso decolté e mi bloccò lì ‘
‘ non ti ‘ oh ‘ azzardare prima devi ‘ ah ‘ uff ‘ farmi almeno ‘ ah ‘ godere con quel cazzone che ‘ ah ‘ uff ‘ hai ‘
‘ a giudicare ‘ uff ‘ come gemi direi che non ci vorrà ‘ uff ‘ molto ‘
Infatti dette queste parole Angela venne con un lungo sospiro.
Appena esaurito l’orgasmo mi venne tra le gambe e iniziò a leccarmi via dal cazzo lo sperma di papà.
Le venni in bocca.
‘ ti piace farti sborrare in bocca dai tuoi figli, porcona? ‘
‘ e a voi piace vedere la vostra mammina coperta di sperma ‘ disse dopo aver ingoiato tutto.
‘ innegabile ‘ le risposi ‘ sei la regina dei maiali, tu ‘
La sala era un campo di battaglia dopo la nostra orgia ma nessuno aveva le forze di fare niente ormai.

Erano solo le 8 ma quasi tutti andarono a letto subito. Rimanemmo solo io e Francesca in cucina.
Lei era vestita ancora solamente con la minigonna e la cravatta.
‘ Ho visto che hai una bella passerina ‘ iniziai
‘ ma tu eri interessato ad altro. Per fortuna che c’era papà ‘ disse versandosi un bicchiere di latte
‘ il punto è che mi piacerebbe vederla rasata ‘
‘ ha! Ma che fratellone porcellone che ho ‘
‘ circa due ore fa ti stavo inculando. Avevi dubbi al riguardo? ‘
‘ e come faccio? Io non ci ho mai provato ‘
‘ io ho aiutato Alice, posso fare lo stesso con te ‘
Poco dopo eravamo nel mio bagno. La feci sedere sul lavandino di fianco alla sorella che si stava lavando i denti
‘ che fate? ‘ ci chiese
‘ Nicola mi rasa la patatina ‘ disse Franci tutta contenta
Senza proferire parola mi passò la crema depilatoria e andò a dormire
Circa mezzora dopo avevo la testa tra le sue gambe mentre lei godeva.
Sarebbe stata una lunga notte
Era ormai luglio inoltrato quando papà riuscì a mettere insieme due settimane di ferie e tutta la famiglia (con l’aggiunta di Dana) partì finalmente per il mare della Sicilia
Nei due mesi dalla nostra prima orgia i rapporti si erano consolidati: nessuno avrebbe retto a scopare tre volte tutti i giorni senza un flusso costante di viagra e una dieta da tritarifiuti per cui si era formata casualmente una settimana circa in ogni mese in cui scopavamo come conigli mentre il resto del tempo eravamo una normale famiglia. Certo era possibile sentire ogni tanto un gemito qua e la ma quando partiva la settimana buona era un altro mondo. La cosa che balzava più all’occhio era che i culi delle nostre dame avevano preso gusto ad essere sfondati per cui si andava tranquilli senza tutti i dolori della prima volta. Dana aveva partecipato un paio di volte (e ancora mi meraviglio di come riuscisse sempre a rialzarsi dando l’idea che fosse perfettamente abbigliata e acconciata). I capelli di Alice erano cresciuti fino alle spalle e lei li aveva decolorati passando dal rosso al bianco. Marco si era trovato una nuova fidanzata anche se non disdegnava di dare una ripassata alla mamma di tanto in tanto. Insomma eravamo tutti felici: io, le mie sorelle, mio fratello, i miei genitori, Adriana e anche la tizia che gestiva il nostro sexy shop di fiducia.

Arrivammo a Palermo in aereo (purtroppo non possiamo ancora permetterci quello privato ma stiamo risparmiando). Durante il viaggio era stata affidata a me la borsa con i vibratori (indovinate chi me la affibiò? Alice, esatto) ed ero fermamente deciso che se al metal detector mi avessero chiesto di aprirla io avrei dichiarato che erano candelotti di dinamite ad uso terroristico e mi sarei fatto portare via dalla polizia. Appena arrivati noleggiammo una macchina per tutta la vacanza. Fatto questo andammo ad incontrare in un paesino di pescatori il tizio che doveva affittarci la casa. Dopo i convenevoli di rito (che comprendevano anche una intera bottiglia di limoncino) ci portò finalmente su alla villa. ‘ una contessa la fece costruire ai tempi dei fascisti ‘ ci raccontò ‘ e verso gli anni 80’ la rimodernammo con la piscina e le tubazioni giuste. ‘ la casa aveva due piani e una vista spettacolare, ma soprattutto aveva un’invitante piscina proprio sul bordo del costone su cui era costruito tutto. ‘ certo che in questa pineta sarete un po’ isolati ‘ continuò il tizio mentre io e Alice sogghignavamo ‘ dovrete fare almeno due km in linea d’aria per trovate i vicini. Comunque queste sono tutte le chiavi, vi auguro buone vacanze ‘ concluse e saltò in macchina.
Iniziammo a scaricare le valige nell’ingresso e quasi subito Francesca si tirò via maglietta e pantaloncini rimanendo in costume, afferrò un flacone di crema da sole e un asciugamano e se la svignò.
Ci scegliemmo le camere al piano di sotto e disfammo le valige.
A quel punto ero esausto per il viaggio e decisi di andare a stendermi su una sdraio vicino alla piscina. Quando fui lì venni subito intercettato da Franci
‘ mi metti la crema sulla schiena per favore? ‘
Quando iniziai l’omino calvo si fece i suoi conti. Slacciai il reggiseno con la scusa di non volerlo sporcare, le tirai le mutande nel solco del sedere per massaggiarle le chiappette sode e stavo per infilarle un dito incremato nel culo mentre lei tentava di fare finta di niente quando la nostra signora & padrona mi chiamò
‘ Nicola vieni ad aiutarmi a rifare i letti! ‘ mi urlò
‘ sono impegnato, mamma! ‘ le urlai di rimando
‘ muoviti! ‘ mi ingiunse
‘ torno subito. Tu non muoverti ‘ dissi a mia sorella pulendomi il dito sulla sua gamba
Raggiunsi nostra madre ‘ dovevi proprio? ‘
‘ guarda ‘ mi disse indicando la camera
All’interno c’era un letto matrimoniale mastodontico in legno d’ulivo. Sarà stato sicuramente grande 5 metri per lato con tanto di baldacchino e un semicerchio di divanetti ai suoi piedi
‘ impressionante vero? ‘ disse la mamma abbracciandomi da dietro ‘ pensa cosa potremmo fare li dentro mentre mi aiuti a sistemare le lenzuola ‘
Quando finimmo Angela mi infilò abilmente una mano nei calzoni trovò il mio cazzo già duro e lo tirò fuori
‘ la fantasia non ti manca vedo ‘ disse accovacciandosi
‘ leccalo tutto mamma ‘ la incitai e lei diede una leccata dai coglioni alla cappella che mi fece venire i brividi dopodiché iniziò a mettersi in bocca le mie palle mentre mi segava. Aveva infilato la mano libera nella patta dei suoi pantaloni e si sgrillettava.
‘ ah, mamma ‘ le dissi ‘ ogni volta che ti scopo sei sempre più troia ‘
‘ mh si dimmi che sono la tua maialona ‘ disse sorridendo
‘ di più sei la regina delle maialone ‘ le risposi ‘ nessuna ti batte ‘
Tutta contenta si mise in bocca l’asta continuando a ruminarla finchè non venimmo tutti e due.
Mi diressi verso la terrazza fra la camera matrimoniale e la cucina dove trovai Alice e Marco che si sporgevano incitando qualcuno lì sotto. Presi le scale esterne e vidi Francesca dove l’avevo lasciata messa a pecorina che si stava facendo trivellare dal padre.
Mi accovacciai davanti a lei ‘ non ti avevo detto di aspettarmi? ‘ le dissi
‘ oh ‘ si ‘ ah ‘ ma non ‘ uff ‘ tornavi e papà è stato così ‘ ah ‘ ah ‘ gentile da ‘ uf ‘ aiutarmi ‘
Da su arrivò il commento di mio fratello ‘ ehi papà, se cerchi il petrolio devi andare più a fondo! ‘
‘ sei sicura che quella che hai sulla schiena sia crema solare? ‘ dissi di nuovo
‘ oh ‘ no ‘
Godevo ad obbligarla a concentrarsi su di me invece che sul padre interrompendo così il climax. Da sopra capirono il mio piano e raddoppiarono gli incitamenti e le risate
‘ forza Giovanni, falla godere ‘ arrivò da su. La mamma si era unita al pubblico.
Tenni la mia sorellina sulla corda ancora per un minuto e infine la lasciai in pace. Non avevo fatto tre passi che sentii che Franci raggiungeva l’orgasmo e papà, stimolato dai gemiti, riempiva la tenera passerina della sua figlia minore con il suo sperma. Istantaneamente mia sorella crollò esausta sull’asciugamano senza badare a cosa colava fuori dalla sua fessura. Papà fece per cercare qualcosa per pulirla ma lo prevenni
‘ ci penso io ‘
Lui tornò in casa e io afferrai un tubo per l’acqua mentre veniva giù Dana a vedere se poteva dare una mano
La presi da parte e le spiegai il piano.
Io mi sdraiai sulla schiena della mia sorellina mentre la segretaria di papà sorridendo le infilò il beccuccio della canna nella figa. A contatto con l’acqua fredda sulla pelle sensibile Francesca fece un salto ma io previdente le bloccavo gambe e braccia
‘ non preoccuparti, è per il tuo bene ‘ le dissi in un orecchio mentre emetteva suoni a metà tra un ansito di dolore e una risata. Dana le puliva l’esterno raccogliendo la cascatella che usciva dalla fessura.
Dopo poco fu pulita e la trasportai su una sdraio (rigorosamente a pancia in su perché anche se le leggende decantano le virtù terapeutiche di una certa secrezione non dicono niente circa il fattore di protezione ‘ ) e tutti e tre ci godemmo il sole che si abbassava sul mare.
La cena passò tranquillamente a causa della stanchezza generale e alle 10 scaricammo le stoviglie nel lavandino della cucina e andammo a dormire.
Mi svegliai relativamente presto, quando il sole aveva appena iniziato ad illuminare la stanza, e andai a darmi una sciacquata silenziosamente per non svegliare Alice che dormiva nel letto affianco al mio. Quando uscii dal bagno passò nostra madre ad informarci che la colazione sarebbe rimasta in tavola giusto il tempo di afferrarla e di mangiarla e che qualsiasi ritardo avrebbe comportato una lenta morte per fame. ‘ e sveglia quel ghiro di tua sorella ‘ concluse e se ne andò.
Sospirando mi accinsi all’impresa.
Iniziai a chiamarla sempre meno sommessamente ma non ci fu nessuna reazione
Iniziai ad accarezzarle un braccio e poi una guancia ma niente
Iniziai a pensare di farle un gavettone quando mi venne un ideona.
Teatralmente controllai che in corridoio non ci fosse nessuno e mi avvicinai nuovamente ad Alice. Era distesa a pancia in su e durante la notte aveva cacciato via a calci la coperta. L’accarezzai ancora sull’interno della coscia ma visto che ancora non si svegliava mi diedi da fare. Mi tolsi i pantaloni del pigiama e le appoggiai l’uccello sulle labbra, le aprii la bocca e lo infilai dentro. Diversamente dagli altri pompini lei non mosse un muscolo mentre lo strusciavo contro una guancia.
Evidentemente non si sarebbe svegliata per nessuna ragione, e se faceva finta beh, che si godesse tutto.
Tirai fuori l’uccello dalle sue labbra e mi dedicai al compito di toglierle delicatamente i pantaloncini del pigiama. Se stava sognando faceva sogni molto simpatici visto che la sua figa gocciolava letteralmente. Le spalancai le gambe e mi accinsi a lavorarmela. La aprii e infilai dentro un dito, poi due cominciando a muoverli. Nel sonno Alice si agitò mugolando. Finalmente mi decisi e le entrai dentro con tutto il cazzo. Lei non si svegliò ma cominciò a serrare gli avambracci sul seno. Iniziai a spingere e l’altra sorella pensò bene di entrare in camera proprio in quel momento.
‘ la mamma dice che ‘ oh! ‘
‘ sss ‘ le feci
Lei si avvicinò parlando a bassa voce
‘ ma dorme? ‘
‘ si ‘
‘ mmh, perché sono in camera da sola, io? Anche a me sarebbe piaciuto essere svegliata così ‘
Si accomodò in ginocchio sotto la testa di Alice e iniziò ad accarezzarle i capelli. Le piazzai un bacio sulla bocca e accellerai. La passera di mia sorella era bagnatissima e ogni volta che entravo si sentiva un umido ciak. Stavamo avvicinandoci all’orgasmo quando finalmente la bella addormentata aprii gli occhi.
‘ buongiorno dormigliona ‘ le disse Francesca
Lei si limitò a gemere.
‘ non siamo comunicativi stamattina eh? ‘ le dissi
‘ almeno si è svegliata con il piede giusto ‘
Dopo poco le riempii la figa.
‘ se il buon giorno si vede dal mattino ‘ disse Alice riprendendo fiato ‘ oggi probabilmente sarò Cicciolina.
‘ ah, sentite la mamma dice di venire subito che sennò il caffè si raffredda. ‘
‘ venuti siamo venuti e adesso andiamo a prendere il caffè ‘
Franci mi tirò un cuscino in faccia
Mia sorella si sciacquò a tempo di record e tre minuti dopo eravamo al tavolo della colazione. Ci parve subito chiaro che nessun altro aveva fretta: Marco era seduto e si divertiva a spargere un poco di zucchero su un capezzolo della mamma e a leccarlo via mentre lei sotto al tavolo con una mano si faceva un ditalino e con l’altra segava il figlio. In cucina intanto notammo che papà era appoggiato alla dispensa mentre la sua segretaria, inginocchiata davanti a lui gli succhiava l’uccello. Io e Alice ci sedemmo iniziando a servirci pacificamente di latte e biscotti mentre Franci borbottò qualcosa a proposito di aiutare con il caffè e si ritirò in cucina. La osservammo mentre prendeva lezioni di sesso orale da Dana.
Intanto la mamma aveva fatto venire Marco sulle sue tette e si era messa d’impegno a sgrillettarsi davanti a noi mettendo i piedi sulla tavola e alzando la figa.
‘ guarda che maialona ‘ mi disse Alice mentre inzuppava un biscotto e gli dava una leccata all’indirizzo della madre
‘ vero? ‘ le risposi ‘ da qualcuno avrai preso ‘
‘ scemo ‘ mi rispose tirandomi un pugno. Io la abbracciai bloccandola e iniziai a baciarla.
La mamma venne con un una serie di gemiti.
Finalmente ci sedemmo tutti a tavola.
‘ Franci vuoi un biscotto? ‘ disse nostra madre porgendole il cestino
‘ no grazie ho già mangiato ‘ rispose lei facendo finta di togliersi uno sbaffo dalla guancia.

Si era deciso di fare una festicciola (ovvero un orgia pagana in piena regola) la sera, quindi ogniuno dovette ammazzare il tempo come più gli aggradava. Ovviamente tranne me e Alice, noi fummo mandati a fare la spesa.
Mentre mia sorella guidava io davo una scorsa alla lista e tra articoli più innocenti individuai anche una sospettissima ‘panna spray’ e una ‘salsa al cioccolato’. Quando le mostrai la lista si limitò a sogghignare.
Prima di andare al supermercato passammo la mattinata a visitare il paese tenendoci a braccetto. Fortunatamente non apparivamo così simili da suscitare sospetti, ma anzi quando ci appartammo per limonare un po’ incontrammo un’altra coppietta del luogo e anche a loro la demmo a bere. Ci divertimmo da matti e tornammo a casa solo a pomeriggio inoltrato.
Finita finalmente la cena (in cui ci fu un movimento di piedi che neanche fosse una partita a calcetto) papà si alzò e disse
‘ adesso ci vorrebbe un tuffo in piscina ‘
Ovazione generale
In quel momento gli suonò il cellulare, la nonna chiamava per imporre qualche astruso consiglio. Ci fece segno di andare avanti.
Stavamo per correre a metterci in costume quando la mamma ci bloccò per aiutarla a sparecchiare
‘ come stiamo? ‘ venne dalla porta della cucina
Franci si era messa un bikini a strisce gialle e nere con i laccetti, Dana aveva anche lei un bikini ma nero a tinta unita mentre Alice, cavolo, chissà dove aveva trovato quel costume. Era un costume intero rosa che dalla vita in su era tenuto solo da un nastrino intorno al collo con un mini papillon stile playboy. Non dicemmo niente ma le nostre sorelle se ne andarono ridacchiando, sapendo bene cosa ci passava nella mente.
Finito con i piatti ci mettemmo il costume di corsa
‘ e allora? Non sfiguro con le mie figliole? ‘ ci chiese nostra madre. Indossava un costume intero completamente zebrato che conteneva a malapena il suo seno. Anche lì ci limitammo a sbavare un po’.
Arrivammo tutti e tre alla piscina, dove trovammo Dana seduta sul bordo mentre Francesca e Alice lesbicavano nell’acqua. Sicuramente Alice aveva iniziato ma Franci le teneva dietro, le aveva infilato una mano sotto il costume e trafficava nei dintorni del suo buchino. La mamma si seccò a quella vista mentre i pennuti presenti prendevano il volo. Ci prese per mano e ci gettò alle figlie dicendo ‘ piantatela che vi ho portato dei maschietti ‘
Nuotammo verso le due sirene. Marco acchiappò subito la sorella minore, che gli si abbarbicò addosso e in un attimo si stavano slinguando appoggiati ad un bordo. La mia gemella invece puntò sulla madre mentre la intercettavo e mi facevo trainare indietro. Appena arrivata sul bersaglio le buttò le braccia al collo e iniziò a baciare ogni centimetro di faccia che riuscisse a raggiungere mentre la mamma girava la testa tentando di sottrarsi ma era già con le spalle al muro. Decisi di aiutare mia sorella, mi staccai da lei, scostai una coppa del costume della mamma e iniziai a succhiare.
‘ no, fermo ‘ ‘ mi disse lei ma io continuai tirando fuori anche l’altra tetta e offrendola ad Alice
‘ non ti ricorda quando eravamo piccoli? ‘ le dissi
‘ mmh ‘ replicò lei a bocca piena
Ormai nostra madre aveva smesso di agitarsi e si era abbandonata sulla scala di pietra per uscire dalla piscina continuando ad emettere sospiri.
Finalmente la nonna mollò nostro padre
‘ che voleva? ‘ gli chiese mio fratello
‘ dice di controllare bene le mie figlie ‘ rispose ridendo ‘ aspetta che vengo a fare un giro di controllo ‘ e si tuffò. Quando raggiunse da dietro Francesca lei si slacciò le mutandine
‘ di queste non ho più bisogno ‘ esclamò gettandole via.
Padre e fratello iniziarono subito ad accarezzarla in mezzo alle gambe.
Dana come al solito preferiva stare in disparte a masturbarsi finché qualcuno non la chiamava per scoparla.
La mamma invece era ormai partita per la tangente e ci teneva tutti e due incollati al seno. Dopo un paio di tentativi riuscii a portarmi alle sue spalle e a tirarla un paio di gradini fuori dall’acqua. Alice mi aiutò leccando il mio cazzo e lubrificando il culo di nostra madre mentre io le massaggiavo le tette.
‘ ok inculala pure ‘ mi disse puntando la cappella contro il buco nero della mamma. Io non me lo feci ripetere e la sfondai un’altra volta mentre lei mi diceva ‘ infilalo tutto di colpo che voglio sentirlo fino in gola ‘
La mamma si faceva scopare il culo ad occhi chiusi ma all’improvviso Alice tornò indossando uno strap on e silenziosamente si portò davanti alla porca che aveva iniziato a gemere come una vera pornostar, prese la mira e si gettò su di lei abbracciandomi. Io ricambiai e di colpo nostra madre si trovò bloccata in una doppia penetrazione senza potersi muovere.
Lei fece qualche tentativo per non mostrare che le piaceva ma alla fine dovette arrendersi.
‘ oh ‘ Alice ‘ ah ‘ vattene ‘ oh ‘ no smettila ‘
‘ dai mamma che sappiamo tutti che ti piace avere due cazzi dentro ‘ le dissi scoprendo il seno anche a mia sorella
‘ sì goditeli bella porcona che sei ‘ rincarò la dose la figlia ‘ bella troia in calore, si vede lontano un miglio che ti piace farti scopare dai tuoi figli ‘
La mamma arrossì ancora di più e io arpionai i capezzoli della mia gemella sibilandole ‘ non esagerare ‘
Lei mi restituì il favore e si mise d’impegno a sbattere la madre strusciando le tette sulle sue.
Intanto vicino a noi era approdato l’altro gruppo.
Giovanni e Marco stavano controllando quanto fosse realmente elastica Francesca e tra lacrime e gemiti di piacere pareva lo fosse molto. A differenza nostra stavano in piedi e la piccolina era aggrappata al fratello e se lo slinguava mentre il padre se la inculava con gusto finchè Marco non le venne nella figa. Lei lo lasciò andare aggrappandosi all’indietro a papà mentre lui le sosteneva le gambe mostrandoci la passerina gocciolante.
Anche Dana si era avvicinata per vedere bene e si era messa a quattro zampe, anzi a tre perché una mano era fissa nelle sue mutandine per sgrillettarsi.
La mamma stava intanto raggiungendo l’orgasmo, sempre tentando di fare finta di niente e trattenendo i gemiti mentre le tenevo bloccate le braccia e la scopavo nel culo mentre Alice la scopava nella figa e con le mani spingeva i suoi capezzoli su quelli della madre.
Nostra madre venne e si abbandonò su di me, ma prima che la figlia le estraesse il fallo di gomma dalla passera la bloccò e finalmente le diede soddisfazione baciandola con la lingua.
‘ lo sapevo che ti piaceva ‘ le disse Alice
A quel punto ci rivolgemmo ad Adriana. Mia sorella abbandonò lo strap on nella madre e insieme iniziammo a baciare la segretaria di papà. Dana era già arrapatissima e tempo due minuti lei e Alice erano a 69 mentre io la scopavo.
Era un o spettacolo sbattersela mentre un’altra gentile fanciulla teneva il mio cazzo in posizione e quando scivolava fuori gli dava una bella leccata e lo rimetteva dentro. L’altra fanciulla invece era completamente sprofondata nella figa di mia sorella quasi mangiandosela.
Iniziai a sentire l’orgasmo e affondai sempre più l’uccello finché non venni insieme a lei. Le sborrai nella figa riempiendola mentre lei si sgrillettava per prolungare il piacere.
Io e Dana ci sdraiammo accanto ad Alice e ci mettemmo a fare speleologia.
Lei se la godeva da matti mentre noi la accarezzavamo e la penetravamo con le dita e la lingua. Dana riuscì ad infilarle due dita nel culo e le stava movendo in sintonia con le mie nella sua passera quando mia sorella venne con un lungo gemito inarcando la schiena.
Ormai eravamo tutti ko, eravamo così presi che non avevamo notato che anche Francesca e nostro padre avevano finito, e si che Franci non è una che risparmia l’ugola quando viene. Restammo circa un oretta a mollo nella piscina poi ci decidemmo a provare il mitico lettone.
Ci mettemmo a posto i costumi e ci asciugammo. La metà inferiore del costume della nostra sorellina era dispersa ma lei non sembrava farsi problemi ad andare in giro così. Dana invece era perfetta come quando aveva raggiunto la piscina (ma voi ditemi, circa venti minuti di ditalino e altri venti circa di triangolo e lei non è neanche spettinata, ma cos’è un’aliena?)
Comunque ci muovemmo in blocco fino alla camera da letto e per in blocco intendo che bruciavamo le tappe e le mani erano dappertutto mentre salivamo le scale buie, per parte mia stavo palpando le tette di Dana mentre qualcuna mi aveva afferrato l’asta dentro il costume da dietro e si aggrappava come se ne andasse della sua vita mentre Marco a momenti mi cadeva addosso. Sempre tutti abbracciati insieme ci lasciammo andare sul letto mentre Dana abilmente svicolava per prendere la sua posizione preferita su un divanetto. Noi ci dividemmo come al solito in due gruppi convergendo sulla mamma: Marco se la mise sul cazzo, papà glielo infilò subito nel culo e io mi misi in posizione per farmi fare un pompino. Alice e sua sorella invece avevano preso due falli di gomma a due teste e se ne erano infilato uno nel culo e uno nella figa e sbattevano i bacini uno contro l’altro ansimando come due porche.
‘ ehi Angela, sai che sei bella stretta qua dietro? ‘ disse papà ‘ farti sfondare dai tuoi figli non sembra darti problemi ‘ la maialona tentava di rispondere ma con il mio amico in bocca l’unica cosa che poteva dire era qualcosa tipo ‘ mmh ‘ e risposi per lei
‘ no, anzi le piace un casino farsi inculare da noi ‘
‘ certo che hai una moglie veramente porca ‘ gli disse mio fratello
Dall’altra parte del letto arrivò uno ‘ spingi più forte Franci ‘ e io commentai ‘ certo altrimenti come sarebbero venute fuori quelle due? ‘
‘ e perché noi? ‘
Tirai fuori il cazzo dalla bocca di mia madre e andai a prendere per le ascelle Alice. Era il momento di cambiare.
‘ ma che fai? ‘ mi chiese lei. Il fallo di gomma nella figa era uscito mentre quello nel culo era rimasto dentro.
Non le risposi ma la depositai davanti alla mamma e costrinsi sua maestà a leccare la passera di sua figlia. Costrinsi. Costrinsi, è una parola grossa, avevo pensato di costringerla, mentre in realtà mi limitai a piazzare la sua testa tra le gambe di mia sorella. A quel punto Franci si guardava intorno spaesata per l’improvviso cambiamento così uscii dal letto e mi misi in piedi di fianco a lei appoggiandole l’uccello sulle labbra mentre allungavo una mano per muovere il fallo di gomma che aveva nella passera. La mia sorellina iniziò a leccarlo da sotto per tutta la lunghezza
‘ aspetta, fai così ‘ mi disse Dana sedendosi sul letto
Seguendo le sue istruzioni piegai a metà il dildo e infilai la seconda testa nel buchino di Francesca spingendo il tutto avanti e indietro. Fui ricompensato da un aumento della velocità di leccata.
Dana si sdraiò contro mia sorella, prese la sua mano e se la infilò nel costume e si mise a leccare la punta del mio uccello.
Intanto la papà e Marco avevano fatto sdraiare Alice e la mamma accanto a Dana e il primo si scopava sua sorella mentre l’altro molto tradizionalmente si godeva la figa della moglie mentre le due dame si limitavano a godersi la perforazione.
‘ ah ‘ era un ‘ uff ‘ sacco che non mi ‘ ah ‘ scopavi ‘ disse nostra madre
‘ era anche un sacco ‘ uff ‘ che non trovavo un buco libero nella tua ‘ uff ‘ reale persona ‘ le rispose il marito ‘ e poi non è che le tue figlie ‘ uff ‘ siano suore ‘
Ormai erano quasi arrivati al capolinea e la mamma e Alice si prepararono a farsi sborrare addosso.
Marco molto pigramente sparse il tutto sulla pancia della sorella mentre la mamma si fece riempire di sperma le tette.
Decisi di unirmi ai due che si erano ritirati su un divano così feci un bel deposito liquido in bocca a Dana.
A quel punto lei invece di mandar giù decise di aprire la bocca di Francesca e di sputarle lì tutto.
‘ non inghiottire ‘ le disse e si alzò. Prese delle manette di tela e le bloccò le braccia dietro alla schiena. Dopodiché andò tra le gambe di Alice e iniziò a tirar su lo sperma dalla sua pancia. Mia sorella afferrò il gioco e iniziò a leccare le tette della mamma. Periodicamente depositavano il carico in bocca a Franci.
Quando ebbero finito la mamma diede una spinta alla figlia nella nostra direzione. Lei si calò giù dal letto e in ginocchio ci venne davanti
‘ apri la bocca ‘ le disse papà. Lei eseguì. Aveva proprio la bocca piena.
‘ adesso manda giù ‘
Suspense
Concentrazione
Deglutizione
Ci mostrò nuovamente la bocca per dimostrare di aver bevuto fino all’ultima goccia. Dalle tribune venne un applauso generale.
‘ e adesso vorrei godere un po’ anch’io ‘ ci disse la piccola star
Migrammo sul lettone e prendemmo su anche lei. Dana si incaricò di lei (ancora legata) togliendosi finalmente il costume, incrociando le sue gambe con le proprie e sfregando figa su figa. Alla ragazza non mancava la fantasia. Alice venne a sdraiarsi accanto a me e pigramente trafficammo con le tettine di Franci
‘ eh te la stai godendo la tua ricompensa? ‘ le chiese Alice
La maialina non poteva rispondere perché le avevo infilato due dita in bocca per farmele leccare bene.
‘ e tu Dana? Com’è la patatina di mia sorella? ‘
‘ bella rasata che è un piacere ‘
‘ ah ‘ ah ‘ oh ‘ non fermariti ‘
‘ è un piacere anche per lei ‘
Mentre Franci ansimava e gemeva a pieni polmoni Dana tratteneva gli ansimi ma si aggrappava alle gambe di nostra sorella e strusciava sempre più velocemente finché non vennero entrambe. A quel punto eravamo tutti praticamente tra le braccia di morfeo.
Dana ci scavalcò per andare a riposare attaccata al braccio del suo capo mentre noi due ci tiravamo Francesca in mezzo in modo che non cadesse dal letto. Non avevamo nessunissima intenzione di liberarla prima di poter giocare con lei un altro po’.

Questa strana storia iniziò con il ritrovamento di una videocassetta. Poi ricevemmo una telefonata … no scusate sbagliavo storia. Cassetta si telefonata no. Era “alice nel paese delle meraviglie” della disney e non si sa perché ci si piantò nella mente a noi figliuoli garantendo una serie di battute sul tema “tagliategli la testa” oppure “svanire sogghignando”. Così quando arrivammo all’incirca alla fine di ottobre ai sopracitati deliri si aggiunse la parola Halloween. C’è da dire che a casa nostra quella festa non è mai stata un must, anzi, nostro padre non la sopporta ma sapevamo come aggirare l’ostacolo.
Il piano era estremamente semplice: consisteva nel acchiappare Francesca truccarla e vestirla con tanta stoffa da incartare un fazzoletto e spedirla in prima linea e attendere l’inevitabile picco nella temperatura. Ci fermammo a guardarla mentre nostro padre se la scopava nel lettone mentre sua moglie dormiva li di fianco.
A quel punto avremmo avuto tre desideri … no scusate ho sbagliato di nuovo.
Il tema della festa era ovviamente Alice nel paese delle meraviglie per cui innanzitutto provvedemmo all’assegnazione dei ruoli: Alice ovviamente per omonimia era interpretata dalla mia gemella Alice (ovviamente) la mamma si fregò il ruolo della regina di cuori (ha aspirazioni totalitarie) papà a quel punto ricevette la parte del re di cuori e noi tre ci giocammo a carte i ruoli rimanenti. Francesca ricevette lo Stregatto, io il Cappellaio Matto e Marco il Coniglio Bianco (non ne era eccessivamente felice ma che si attaccasse). Un giro in alcuni negozi di residuati teatrali ci fornì dei costumi che servivano e una visita al sexy shop di fiducia ci dotò di biancheria intima per le signore e di due latte (viola/rosa) di vernice per la pelle.
Il giorno fatidico arrivò finalmente e ci ritrovammo nella sala vestiti di tutto punto: io avevo addosso una camicia con le maniche arrotolate, un panciotto e un alto cilindro con delle carte nella fascia. Mio fratello era vestito più o meno come me solo che al posto del cilindro aveva un paio di orecchie da coniglio pettinate all’indietro e dai pantaloni spuntava la classica coda a batuffolo. La mamma aveva sciolto i capelli e vantava un vestito medievale nero con una lunga gonna rossa su cui avevamo attaccato cuori in abbondanza,; papà aveva addosso la versione maschile. Alice aveva addosso l’abito classico in azzurro e bianco, e evidentemente non era stato usato per una recita scolastica: la scollatura era molto generosa e la gonna non arrivava a metà coscia e le calze bianche erano tenute su da due nastrini neri con il fiocco bene in vista. Il difficile era stato fare lo Stregatto, pelliccia o non pelliccia? Alla fine optammo per dipingerla a strisce e le mettemmo addosso un incrocio tra un costume da bagno e un corsetto nero con una coda bicolore attaccata e un collare. Le colorammo anche i capelli con la stessa vernice cementando il suo caschetto e le disegnammo i baffi e il naso con una matita nera.
Avevamo preparato anche una zuppiera da cocktail piena di un misto di succo di frutta e alcolici vari e dopo soli 10 minuti parlavamo già come se vivessimo nell’età vittoriana
– magnifica festa nevvero? – dissi a mia sorella
– verissimo signor mio, una festa davvero eccellente –
Brindammo ancora
– oh, che impudenza – disse Alice – sua maestà palpa la regina –
– sì uno spettacolo veramente disdicevole – le risposi – guardate come la bacia –
– e guardate come si muovono le mani –
– eh, davvero intollerabile –
Bevemmo un altro bicchiere continuando a fare gli ipocriti per un po’
– signore! Qualcosa si agita nei vostri pantaloni! – mi disse la mia gemella
– davvero? Deve essere quella malattia che ho preso in india – le risposi – la prego controlli –
– povero caro vediamo se riesco ad alleviare la vostra pena –
Mise mano alla cerniera e in un secondo aveva in mano l’attrezzo
– oh ma è peggio di quanto prevedessi –
– la prego mi porti un po’ di sollievo –
Lo studiò un attimo e poi si mise la punta in bocca
– ah sì – le dissi – va molto meglio continui la prego –
Lo tirò fuori e iniziò a leccare tutto
– ascoltate sua maestà –
Ci bloccammo e ascoltammo
La regina di cuori si avvicinò a noi
– ho desiderio di conversare con Alice – ci disse
– e noi? – disse il re
– vi comando di prendere lo Stregatto –
– ma … – fece Franci
In due secondi l’avevamo presa e portata al centro della stanza. Papà si era sdraiato per ciò gliela posizionammo sopra e le puntammo gli uccelli in faccia mentre lui le scostava le mutandine e iniziava a bussare alla porta.
La mamma aveva tirato su la gonna e si stava facendo leccare la passera da sua figlia.
– lecca fino in fondo brava – le diceva premendole la testa in mezzo alle gambe – ah … ubbidisci alla regina –
Alice faceva quello che poteva ma la regina di cuori sembrava non averne mai abbastanza. Alla fine scivolò in ginocchio sul pavimento trascinandosi dietro la sua prigioniera e sedendosi sulla sua faccia nonostante gli ansiti di protesta che venivano da sotto la gonna rossa. La mamma stava decisamente scatenando la sua vena autoritaria. La vedevo bene anche con una tutina di pelle nera. Comunque a dispetto della necessità di salvare una donzella in pericolo noi uomini eravamo occupati con un’altra fanciulla con altre priorità. Franci si reggeva alle nostre aste per mantenersi in equilibrio sul cazzo del re di cuori e intanto continuava ad infilarsele in bocca per mantenerle in tiro
– ma che bella gattina – le diceva papà da sotto – fammi vedere come salti bene – la Stregatta ricadde con maggior forza sul suo uccello togliendo la bocca da quello di Marco per poter gemere a pieni polmoni
– oh aspetta … no … ferma che vengo –
Francesca ci mollò e si distese all’indietro. Contemporaneamente tirò fuori il cazzo che aveva dentro e fece godere il padre facendogli una sega e strusciandoselo sulla figa.
– dai papà vienimi addosso –
Il carico di sperma si depositò bene in evidenza sul corsetto nero della zoccoletta mentre lei faceva le fusa tutta contenta.
Purtroppo per lei noi gentiluomini eravamo ancora pieni di energie.
La tirammo su e la mettemmo di traverso su un bracciolo del divano. Il Coniglio si sedette comodamente a farsi continuare il pompino mentre io prendevo possesso con garbo dell’unica tana non ancora utilizzata. La Stregatta si irrigidii e piantò le unghie nella gamba di Marco mentre forzavo il cazzo sul buchino. Evidentemente le leccate della mia sorellina non bastavano quindi mi chinai anch’io a leccare per farle entrare la mia saliva nell’ano. Riprovai e stavolta entrai più facilmente
– allora così va meglio? –
– miaooo – mi rispose
– ah te la godi vero gattina? –
– mh … sì –
Da una parte c’ero io che me la inculavo lentamente tenendola per il bacino dall’altra lei succhiava l’uccello del fratello tenendo visi aggrappata come se ne andasse della sua vita.
Marco le venne improvvisamente in bocca ma lei dopo la sorpresa iniziale continuò a succhiare per averne ancora tanto che dovetti staccarla io tirandola su.
A quel punto stavo per venire anch’io e mi sedetti sul bracciolo per spingere l’asta ancora più a fondo. Iniziai a sgrillettarla
– ti piace … micina? –
– ah … sì non … ah … non smettere! –
– preparati che … oh … adesso ti riempio tutta –
Poco dopo le venni nel culo. Lei resistette ancora 30 secondi con il mio cazzo ancora infilato dentro e io che le facevo un ditalino poi cedette anche lei.
Scivolò sul divano e fece finta di ripulirsi come i gatti
– te la sei proprio goduta –
Mi rispose facendo le fusa
Intanto sull’altro divano la regina di cuori aveva finalmente liberato Alice ed era andata a rimettere in azione il re massaggiandogli l’uccello con i tacchi a spillo. Vedendo che anche noi eravamo fermi ci ordinò
– ah bene ora dovete fare così … –
A quel punto Alice che in teoria avrebbe dovuto essere la protagonista della festa ma che invece era stata trattata dalla mamma come un giocattolo senza neanche aver avuto un orgasmo urlò
– ribellione! –
A quel punto invece di stare a sentire i vari – come osate sono la regina – la piazzammo in ginocchio al centro della sala e le ammanettammo le braccia dietro alla schiena. Alice in virtù del suo temporalesco umore riuscì a farci tornare duri a tempo di record e ci mettemmo d’impegno a scopare in bocca sua maestà. Ovviamente non poteva fare tutto contemporaneamente, visto anche che l’inviperita figlia aveva indossato uno strap – on, ne aveva gettato un altro alla sorella e si era messa a contenderci l’attenzione delle regali labbra.
La mamma a quel punto aveva 5 cazzi che le sbattevano su tutta la faccia e 10 mani che le giravano la testa in tutte le direzioni mentre non poteva fare altro che succhiare qualunque cosa le venisse messa in bocca vera o finta che fosse.
– e adesso goditela – le disse Alice prendendola per i capelli e facendole ingoiare l’affare di gomma che aveva sotto la gonna. Franci le dava una mano segando noi quando la bocca della regina non era disponibile
Appena nostra sorella si accorse che gli uccelli veri stavano per venire si mise dietro la madre e le aprì bene la bocca in modo che non se ne perdesse neanche una goccia e le fece mandare giù tutto
– e adesso? – le chiese Marco
– adesso facciamo diventare il sedere della regina dello stesso colore della sua gonna – gli rispose la mia gemella. Di ciò se ne incaricò metà della famiglia mentre io prendevo da parte Alice per rimediare alla sua deplorevole mancanza di attenzioni e anche per calmarla prima che si facesse prendere la mano.
Papà si mise la moglie sulle ginocchia mentre Marco lo aiutava a toglierle il vestito. Francesca le mise l’altro paio di manette alle caviglie e le tenne fermi i piedi. Sfortunatamente difettavamo totalmente di attrezzi per questo genere di cose e così il re dovette arrangiarsi con le mani.
Alice si era accomodata sul divano e io davanti a lei mi misi in ginocchio e affondai la faccia tra le sue gambe aperte. Le tirai via le mutandine e iniziai a solleticarle i dintorni della fessura. Leccai gentilmente il torroncino mentre le infilavo un dito dentro Mia sorella incrociò le gambe dietro la mia testa e si abbandonò all’indietro con un sospiro. In mezzo ai pizzi della gonna non riuscivo a vedere niente ma se trovavo qualcosa di caldo e umido lo leccavo con gusto e ad Alice decisamente piaceva visto che mi aveva chiuso in una morsa con le gambe e ansimava dicendo – oh … sì più a fondo – e io entravo ancora di più con la lingua nelle sue umide profondità prendendola per il sedere e spingendomela ancor di più contro la bocca. Ad un certo punto mentre mia sorella era prossima all’orgasmo mi districai e mi tirai su fino all’altezza del suo viso e le indicai la mamma
– così può bastare no? –
– mmh … sì va bene –
Continuavo a solleticarle il clitoride con le dita
– allora vendetta è fatta? –
– oh … sì … ah … ma non fermarti –
La baciai sulla bocca e le aprii la lampo sulla schiena del vestito. La tirai in piedi e lei rimase solo con il reggiseno e le calze. La feci mettere a 90 e ricominciai a leccarla tutta.
Sull’altro divano la mamma veniva finalmente slegata e con un po’ di dolore si sedeva tra il marito e il figlio e prendeva i loro cazzi in mano mentre Franci si era seduta per terra davanti a loro mentre giocava con la passerina guardandoli.
Alice finalmente venne mentre le leccavo il bottoncino e crollò sul divano mentre si godeva l’orgasmo.
Mentre stavo lì in ginocchio a pensare alla mossa successiva da dietro spuntarono due manine a strisce e mi presero in mano l’uccello
– mm bello duro –
– eh ti piace –
– sì. Posso leccarlo? –
– Accomodati –
Si mise su un fianco e iniziò a leccare la punta mentre per parte mia mi ero allungato all’indietro e le strofinavo un dito intorno al buchino. Alice si risollevò e venne a darmi una mano. Iniziò a leccare il culo sfondato della sua sorellina.
Sul divano intanto papà si stava godendo la figa della moglie mentre al figlio non restava che guardare. Francesca notò la cosa e venne in aiuto del fratello sedendosi sul suo cazzo di fianco alla madre. A quel punto mi sedetti anchio sul divano all’altro fianco dei nostri genitori e aspettai che la mia gemella mi raggiungesse.
Alice e la Regina si erano ufficialmente riappacificate scambiandosi un bacio saffico (ovviamente ebbe anche l’effetto di aumentare il vigore con cui erano scopate ma questo era incidentale). Mentre lei e la mamma si baciavano mi portai alle sue spalle mi lubrificai un dito e glielo infilai nel culo
– mmh – mmh – disse ma nostra madre se la teneva lì e non potevo quindi sapere se avesse detto “toglimi quel dito dal culo” oppure “sì, sfondami tutta!”. Comunque optai per la seconda e continuai a ungerle il buchino
– povera sorellina – le dissi – nessuno ti ha ancora scopato –
– tu si che sei un gentiluomo – disse papà
Presi la mira e infilai tutto il cazzo nel culo di Alice
– è uno sporco lavoro ma qualcuno deve farlo no? – le dissi e me la tirai dietro quando mi risedetti di fianco ai nostri genitori
Senza più la lingua della madre in bocca mia sorella cominciò a gemere ogni volta che le entravo dentro
– mmh … infilalo tutto dentro – mi disse – fammelo arrivare in gola
La mamma di fianco a noi intanto ansimò – ah … si Giovanni … ah … più forte … oh … si adesso vengo … oh … oh – venne e si accasciò sul marito. Papà le salì a cavalcioni e lei iniziò a fargli una spagnola stringendo le tette sul suo uccello mentre lui gliele scopava.
Francesca intanto si era messa in piedi a 90 lì di fianco e Marco entrava e usciva dalla sua figa.
– che bel culo che hai – dissi ad Alice lei si girò all’indietro e mi baciò
– eh sai mio fratello me lo sfonda … oh … sempre – replicò sorridendo
Papà intanto si era goduto fino in fondo il seno della moglie e aveva sborrato in mezzo alle tette e si sedette tra me e lei giocherellando con la sua passera.
Franci continuava a gemere così la mamma la prese e se la strinse al petto
– ah guarda la mia bambina come è cresciuta – Franci si sporcò tutta la faccia nello sperma del padre
– eh si le figlie crescono – commentò papà – anche Alice non perde occasione di dar via il culo –
– ah … mi fa piacere avere … ah … tanta considerazione – ansimò Alice – ma ieri quando mi hai … uff … scopata in giardino non mi sembravi … ah … dispiaciuto … oh … si più in fondo … ah … dai –
Le cinsi la vita con le braccia e la inculai con più foga
– oh … si … così … ah … continua che sto venendo –
Venni prima io riempiendole il culo e continuai a masturbarla finché non venne anche lei
Si appoggiò su di me mentre anche Marco veniva sborrando sul sedere e sulla schiena della sorella
– allora Alice com’è il paese delle meraviglie? –
-ha i suoi alti e bassi –
Franci tentò di sedersi
– ehi! Non sporcare il divano – le urlò la mamma
– ma se ci abbiamo sudato sopra per sei ore – replicò lei
– in bagno su –
Ci liberammo dei rimanenti vestiti e ci trasferimmo nel bagno dei nostri genitori
Scoprimmo che la pittura “lavabile” era sì lavabile ma solo con abbondante sapone e olio di gomito per cui fini che io e la mamma dovemmo entrare con Francesca nella vasca e strofinare ogni centimetro del suo corpo. Intanto Alice nell’attesa stava preparando padre e fratello per un altro round di sesso strusciandosi completamente nuda su di loro.
E vabbè almeno mi sarei goduto lo spettacolo.

Arrivato Agosto partimmo anche quell’anno alla volta della Sicilia dove prendemmo in affitto di nuovo la stessa villa dell’anno prima. Il volo fu tranquillissimo anche perché la borsa con i giochini non toccò a me ma ad Alice. Stavolta al controllo bagagli una donna della sicurezza decise di controllare bene cosa contenesse quella famigerata valigia e quando l’aprì arrossì leggermente mentre con fare sexy mia sorella le sussurrò
– se vuole le mostro come si usano ‘ –
Al che la guardia arrossì completamente e richiuse la borsa.
Arrivammo alla villa scaricammo i bagagli e per due giorni godemmo solo del sole e del mare. Ma essendo noi una famiglia di maiali la cosa non poteva durare.
Innanzitutto la villa era potenzialmente multifamiliare e quindi aveva letti in abbondanza ma noi quattro figli radunammo i nostri in una stanza al pianterreno sola per dormire più o meno assieme mentre i nostri genitori ospitavano Dana (che come sempre seguiva anche in ferie il suo adorato capo) nel gigantesco letto matrimoniale al primo piano
La sera del terzo giorno iniziai ad intuire che di lì a poco la nostra vacanza sarebbe diventata decisamente meno casta quando vidi venire a letto Alice con un vibratore in mano. Purtroppo io e Franci avevamo passato la giornata a sguazzare nella piscina della villa ed eravamo letteralmente a pezzi tanto che appena la luce fu spenta iniziò quasi subito a russare. Alice per contro aveva passato la giornata a dormire ed era piena di energie. Si mise comoda sul letto facendo ciondolare un piede per lato e si infilò il vibratore fra le gambe spalancate. Quando Marco arrivò in camera trovò la sorella calda bagnata e con le gambe aperte che non aspettava altro che essere scopata e lui si tuffò subito sul suo letto ma a quel punto io smisi di essere mezzo addormentato e lo divenni completamente abbandonandomi a sogni decisamente vietati ai minori.
Mi svegliai con il cazzo duro come una roccia e il mio primo pensiero si ricollegò alla sera prima ma con disappunto scoprii che i letti delle mie sorelle erano vuoti. Mugugnando mi diedi una sciacquata e mi diressi alla terrazza del primo piano dove facevamo colazione. Attorno al tavolo era radunata tutta la famiglia con facce più o meno sbattute di chi si è svegliato da poco.
Mi sedetti di fianco a mia madre e le chiesi
– mrr growl ‘
– ci vuoi dello zucchero? ‘ mi rispose
– mrr ‘ le dissi
Aggiunse lo zucchero e mi passò la tazza del caffè.
Nostro padre si alzò
– adesso che ci siamo tutti vi comunico che oggi si va al mare. è indecente che ce ne stiamo qui rintanati mentre a neanche un kilometro c’è un acqua bellissima. Ieri ho noleggiato un motoscafo per fare il giro delle cale e farci qualche bagno ‘
La mamma prese in pugno la situazione e iniziò a farci correre su e giù per preparare la partenza. Alla fine del polverone ci ritrovammo per le 11 a bordo di un motoscafo chiamato molto inopportunamente ‘Carota’ con asciugamani in spalla e un cesto con dentro il pranzo. La mamma aveva la capacità di fare un sacco di fumo per ogni piccolo arrosto.
La mamma aveva indosso un delizioso costume intero zebrato che le metteva in evidenza il sedere e le comprimeva il seno, Franci si era portata il suo bikini giallo con i laccetti, Alice indossava un due pezzi bianco a righine azzurre mentre Dana ne aveva uno nero molto sobrio.
Partimmo e puntammo verso il largo con l’intenzione di fare un giro largo senza fretta e di fermarci per il pranzo in una cala riparata. Il motoscafo era dotato di pilota automatico così io, mio fratello e mio padre ci piazzammo in cabina di pilotaggio dandoci arie da lupi di mare senza dover far altro che controllare blandamente che non ci fossero barche sul nostro tragitto. Il tempo stimato per l’arrivo era tre ore e non si vedeva un anima viva.
Dana si sedette al tavolino di poppa mentre le altre presero possesso dei materassi per prendere il sole che stavano davanti alla cabina di pilotaggio.
La mamma, venne da noi con in mano un flacone di crema da sole. Battei sul tempo mio fratello per accollarmi l’onere di spalmarla tutta. Lei mi passò il flacone e si girò per farsi ungere la schiena e contemporaneamente si tolse la parte superiore del costume lasciandola penzolare intorno alla vita. Le spalmai la crema da sole sulla schiena e sul suo bel culo e la feci voltare mentre nei pantaloncini mi stava crescendo qualcosa. Le spalmai la crema scrupolosamente anche sulle sue tettone, poi sulla pancia e poi infilai una mano nel suo costume diretto alla sua figa ma lei mi fermò
– dai te la do dopo. Adesso fammi prendere il sole –
Mi diede un rapido bacio sulla bocca e andò a stendersi al fianco delle figlie. Io tornai in cabina mentre mio fratello sogghignava
Passò una mezzora assolutamente tranquilla
Marco diede uno sguardo fuori osservando il modo in cui Alice si sistemava pigramente gli slip e diede uno sguardo significativo a papà
– non è necessario che restiamo tutti qui dentro vero? ‘ gli chiese
– certo che no ma almeno uno deve stare lì ‘ gli rispose
Prima che potessi dire beh ero rimasto da solo seduto su una poltroncina in cabina di pilotaggio. Attraverso il parabrezza potevo osservare quello che succedeva.
Alice era sdraiata a pancia in giù e Marco si sedette a gambe larghe davanti a lei ovviamente senza boxer
Nostra sorella aprì un occhio e la prima cosa che fece quando realizzò di avere un cazzo puntato davanti alla faccia fu allungarsi e prenderlo in bocca e succhiarlo con gusto.
Dall’altra parte papà aveva infilato il suo cazzo tra le tette della mamma e lei le strinse facendosele scopare.
Intanto Franci nel mezzo continuava a dormire
A quel punto non mi sarebbe restato altro che farmi una sega guardando lo spettacolino se non fosse arrivata la mia salvatrice
– ti hanno lasciato solo? ‘ mi chiese Dana entrando ancheggiando languida
– già e senza neanche una bella ragazza a farmi compagnia –
Mi si sedette in braccio
– ora ci sono io ‘ disse e mi stampò un bacio sulla bocca
Si accomodò meglio sulla protuberanza in mezzo alle mie gambe e mi baciò ancora
– hai una bocca fantastica ‘ le dissi
– ma tu vorresti che mi dedicassi ad altro con questa bocca ‘ rispose ridendo
Le indicai il parabrezza
– guardando quelle due troie al lavoro non è che si possa pensare ad altro. E con una bella figa come te ‘ –
Lei si appese gli occhiali da vista al reggiseno e si mise in ginocchio. Tirai fuori il cazzo e glielo offrii
Mentre Dana mi faceva un sospirato pompino guardai mio padre che si era stancato delle sole tette tirare giù il costume fino alle caviglie a mia madre ed entrarle nella figa. Dall’altra parte Alice si faceva impalare dal cazzo del fratello e in mezzo finalmente Franci decise di svegliarsi. Trovandosi in mezzo a due coppie che scopavano lei prese un flacone di crema solare e iniziò a masturbarsi.
Riportai l’attenzione nel mio piccolo. Dana era una meraviglia con la bocca e per poco non mi fece venire decisamente troppo presto.
– adesso tocca un po’ a te ‘ le dissi e ci scambiammo i posti. Lei si sedette sulla poltroncina rimettendosi gli occhiali e io mi inginocchiai in mezzo alle sue gambe.
Scostai il costume portando alla luce una stupenda figa rasata e iniziai con una lenta leccata a spirale partendo dal monte di venere fino ad arrivare al centro della fenditura provocandole un brivido lungo la schiena. Leccai e mordicchiai le piccole labbra per un po’ prima di passare al piatto forte. Iniziai a succhiarle il clitoride e ad infilarle due dita dentro sempre meno lentamente mano a mano che i suoi ansiti aumentavano.
Prima che arrivasse l’orgasmo Dana mi fermò
– basta per favore. Adesso scopami ‘ mi disse
Mi rimisi al mio posto e me la tirai sopra. La sua figa si strofinava lungo il mio uccello.
Intanto mio padre aveva riempito mia madre e si stava dedicando a punire Franci perché una signorina non si masturba in pubblico. Punizione che consisteva nel bloccarle le braccia sopra la testa e fottere quella boccuccia da pompinara.
La mamma si rimise addosso il costume e venne da noi in cerca di un altro cazzo
Quando mi venne di fianco le tirai fuori le tette dal costume
– primo queste devono essere sempre fuori troia ‘ le ingiunsi ‘ e secondo sono arrabbiato con te. Prima mi dici che me la dai e poi mi lasci lì con il cazzo in mano e tu ti fai sbattere dal primo che passa. La nave è salpata e tu dovrai pregare Dana di concederti le briciole ‘
La mamma si mise a quattro zampe e Dana impugnò il mio arnese
– lo vuoi? ‘ disse agitandolo sotto il naso della porcona
Lei seguiva le oscillazioni come una cagna seguirebbe una salsiccia e annuì
Dana la prese per la coda di cavallo dosando attentamente i millimetri del mio cazzo che le metteva in bocca
– ha ragione tuo figlio Angela sei proprio una troia ‘ disse a mia madre lasciandola ‘ adesso mettimelo dentro ‘
La mamma scostò bene il costume di Dana e poi infilò il mio cazzo nella sua figa.
Me la scopai aiutandola ad alzarsi e ricadere con forza sul mio palo strappandole un gemito ad ogni colpo. Mia madre famelica stava in attesa che il mio cazzo grondante dei succhi di Dana scivolasse fuori per sbatterselo in gola prima di rimetterlo a posto e riprendere a sgrillettarsi.
Dopo un po’ io e Dana eravamo completamente sudati e prossimi all’orgasmo
– adesso ti riempio tutta ‘ le dissi all’orecchio
– no ti prego sborrami in bocca ‘ supplicò la mia zoccolissima madre
– no troia tu prendi solo le briciole ‘ le risposi
Mentre Dana teneva a distanza la porcona con un piede mi mossi dentro di lei finché non sentì la sua figa riempirsi di sperma e a quel punto finalmente si lasciò andare all’orgasmo.
Tirai fuori il cazzo
– adesso puoi avere le briciole ‘ dissi e mia madre si mise a pulirmelo con gusto
Marco rientrò in cabina con l’uccello di fuori
– cavolo Alice era proprio arrapata ‘ disse ‘ me la sono scopata per bene ‘
Guardò le due fanciulle che avevo addosso e mi lanciò un occhiata eloquente
– guarda ‘ gli dissi – capiti a proposito. La nostra mammina troia ha bisogno di un cazzo nel culo ‘
Senza dire altro Marco si mise della crema solare sull’indice e forzò lo sfintere di nostra madre
– ti piace vero? ‘ disse Dana alla mamma ‘ diglielo al tuo bambino che ti piace quando ti infila un dito nel culo ‘
Prima che potesse rispondere a bussare alla porta posteriore non c’era più un dito ma il cazzo di mio fratello unto di crema solare. Iniziò ad affondare dentro la mamma e la porcona si aggrappò alla vita di Dana fingendo che quell’intrusione un po’ le facesse male come piaceva a Marco ma che comunque godeva. Movimento che la portò con la testa tra le gambe della donna. Un po’ coccolando e un po’ tirandola per la coda di cavallo Dana riuscì a farsi leccare la figa piena di sperma.
– brava Angela fammi sentire come ti mangi una bella figa come la mia ‘ le disse bloccandole la testa tra le gambe
Lasciai Dana e Marco a godersi rispettivamente la lingua e il culo di nostra madre e uscii dalla cabina di pilotaggio. Non mancava molto all’arrivo ma avevo abbastanza tempo per un’altra faccenda.
Dopo essersi scopata Marco Alice stava sdraiata su un fianco con le tette fuori dal reggiseno e gli slip del costume arrotolati intorno ad una caviglia. Si stava riscaldando in po’ al sole e un po’ guardando la sua sorellina che schiacciata sotto il corpo di nostro padre si faceva sodomizzare emettendo gridolini di godimento
Mi sdraiai dietro di lei e le appoggiai il cazzo sulle chiappe sode
– mamma e Franci si stanno facendo inculare. Mi sembrava scortese non offrire anche a te il pacchetto completo ‘
– che generoso che sei. E anche disinteressato ‘
– se rifiuti sono certo che Francesca gradirebbe che mi unissi a loro ‘
Si aprì le chiappe con le mani
– figurati se ti lascio a quella puttanella affamata. dai riempi il culo alla tua gemellina ‘
Detto e fatto. In due secondi ero dentro Alice e pompavo con forza attaccandomi alle sue tette
Con la terra che si avvicinava papà tirò fuori il cazzo lo mise in bocca a sua figlia
– brava la mia porcellina apri la bocca che papà ti fa un regalo –
Scaricò un bel po’ di sperma sulla lingua della sua bambina e andò ad occuparsi dei comandi del motoscafo
Franci ancora a bocca piena venne ad aiutarmi con Alice. Con un bacio si passarono la sborra di papà mentre le dita della nostra sorellina solleticavano la figa della sua sorella maggiore. Sentii il suo sfintere stringersi e mi mossi con più forza spingendo fino in fondo
Alice venne soffocando i gemiti nella bocca della sorella
– mh ‘ si ‘ mh ‘ in fondo ‘ ah ‘ mh ‘
Franci sembrava intenzionata a non farla respirare tanta era la foga con cui se la slinguava mentre intorno alle loro delicate boccucce colavano fili di sperma e saliva
Esaurito l’orgasmo Alice si rilassò mai io ero ancora ben piantato dentro di lei. Mi trattenni due secondi giusto perché la mia sorellina tornasse su questo pianeta e si godesse una bella sborrata nel culo
– ti piace farti riempire vero porcellina? ‘ le dissi tirandolo fuori e sdraiandomi accanto a loro.
– sei un maiale ‘ mi disse mentre una goccia di sperma le scendeva lungo il collo
Attraccammo in una piccola insenatura insieme ad un altro paio di barche e tutti sporchi di creme varie ci godemmo un bel pranzo seguito dopo da un lungo bagno.
Era ormai il tramonto ed eravamo rimasti solo noi. Io mi stavo riposando sdraiato sui materassi quando mia madre si sdraiò accanto a me ancora bagnata
– volevo chiederti scusa per prima ‘ disse ‘ ero mezza addormentata e non ho pensato che te l’avevo fatta annusare e poi ti avevo lasciato a bocca asciutta ‘
– mi scuso anch’io ‘ le risposi ‘ ti ho trattato malissimo ‘
– beh quello. Sai che un po’ mi piace essere trattata come una puttana ‘
Le diedi un bacio sulle labbra
– sei una troia ma sei la nostra troia ‘
– allora pace fatta? ‘
– certo ‘ le dissi e lei la sigillò dandomi un bacio con la lingua. Notai con un certo piacere che aveva tenuto i seni scoperti durante il pranzo e il bagno e anche in quel momento erano all’aria
– adesso puoi anche rivestirti ‘ le dissi accarezzandole una tetta
– no credo che rimarrò così per il resto della vacanza ‘ mi rispose dandomi un altro bacio e facendo scendere una mano lungo il mio petto fino ad infilarsi nel mio costume. La imitai e dopo poco la sua esperta mano si muovevano su e giù lungo la mia asta mentre due delle mie dita erano infilate in quella fessura grondante che era la passera di mia madre e il pollice strofinava il suo magnifico grilletto. Le nostre lingue non smettevano di muoversi e intrecciarsi passando da una bocca all’altra.
Ad un certo punto quando non avrei potuto essere più duro mi sottrassi alle abili mani della mamma e mi piazzai tra le sue gambe aperte. Spostai il suo costume e mi sdraiai sopra di lei entrandole di forza nella sua figa calda e gocciolante. In quella posizione potevo fare anche un’altra cosa che la mamma adorava oltre a scoparla quindi mi misi a leccarle le tette salate dal bagno in mare.
– oh ‘ si ‘ continua tesoro ‘ disse la porcona tenendomi per i capelli e indirizzandomi sulle zone più sensibili. Con un cazzo nella figa e una bocca che le succhiava un capezzolo era al settimo cielo
Quando le ebbi pulito tutte le tette tornai a baciare la sua bocca ansimante spingendo più possibile con il bacino
– si ‘ ah ‘ scopami più ‘ ah ‘ forte porco ‘ disse quando riuscì a liberare per un attimo la lingua
– adesso ti riempio ‘ la tua figa sfondata ‘ da zoccolona ‘ le risposi tra un bacio e l’altro
– sì ‘ sfondamela di più ‘ ah ‘ sì ‘
– quando finisco ‘ potrai infilarti dentro la mano ‘ fino al gomito ‘
– ah ‘ sì ‘ ci siamo quasi ‘ –
La battei sul tempo
– goditi una bella sborrata ‘ ah ‘ nella figa ‘ porcona che non sei altro ‘ le dissi riempiendola
Non ebbi bisogno di dare un altro colpo che la sua vagina si contrasse per l’orgasmo. Rimanemmo abbracciati finché il resto della famiglia non risalì a bordo e ripartimmo verso casa.

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