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OrgiaRacconti erotici sull'Incesto

Vicini di casa – L’attico

By 27 Maggio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Non è mai una buona idea presentarsi a casa mia in canotta e pantaloncini corti. Anche se hai vent’anni, anche se hai la doppio 0 di reggiseno e anche se fa caldo.
Innanzitutto perchè potrei venire ad aprire nudo, esattamente come era successo.
Secondariamente perchè i miei 28 centimetri sono già sull’attenti e in tiro.
Terzo perchè sei una troietta che mi sbatto da due anni.
Quarto perchè sapendo che stai partendo la voglia di salutarti nel modo giusto arriva…
Era proprio quello che era successo quel giorno alla cara Letizia figlia di Assunta del terzo piano. Una troietta magra come un chiodo, alta e slanciata con lunghi capelli castani e occhioni blu da cerbiatta che avevo sverginato molto tempo prima, appena la legge lo aveva consentito.
In fondo però, mi sa, che Letizia era venuta proprio a cercare quel tipo di saluto quando mi aveva detto quasi in lacrime che, a colpa della crisi lei e la madre sarebbero andate ad abitare vicino a Roma, dove aveva trovato un lavoro e che avevano affittato il loro appartamento nel nostro lussuoso palazzo per tirare su un po di soldi.
Io le avevo detto ‘o cara come mi dispiace’ e lei aveva approfittato della vicinanza per allungare la mano sul mio uccello duro.
Un attimo dopo ci eravamo già spostati in cucina. Io in piedi, lei chinata e poggiata di schiena al lavello che mi faceva il miglior pompino che la sua bocca da baci potesse tirare.
Senza perderci in fronzoli la canotta era volata via, i pantaloncini e gli slip anche e sempre chinata sul lavello l’avevo presa da dietro infilandoglielo in figa fino ai coglioni.
‘Oooooo quanto mi macherà questo cazzone’ sospirava Letizia.
‘Ummm dai se passo da Roma vengo a trovarti’.
‘Si si magari…. ummmm ecco dai che vengo’.
Aggrappato ai fianchi pompai più forte che potevo. Letizia fra le gambe aveva già un lago.
‘Dai dai siiiiiii’ belava lei mentre i miei colpi la sconquassavano tutta di piacere…. ‘Si fichetta siiiiii’ ululavo io.
‘Non abbiamo tanto tempo tra un po mia madre viene a cercarmi’
Io continuai a pompare senza freni indeciso se dirle o no che con la signora Assunta scopavo da molto più tempo che con lei e che giusto ieri sera era passata a darmi anche lei il suo porcoso saluto…
‘Un salutino al culetto d’oro posso tesoro?’ chiesi.
Lo chiamavamo culetto d’oro perchè era piccolo e stretto. Dopo averci infilato innumerevoli volte la lingua e un dito finalmente un anno fa l’avevo convinta a farmici mettere il cazzo.
La cosa era stata non poco dolorosa e si era conclusa troppo presto quando letizia era dovuta correre in bagno con un attacco di diarrea ma da allora le cose erano cambiate.
Ora lo aveva bello largo, bello sodo e sempre accogliente tanto che fu lei a prenderselo in mano, farlo uscire dalla figa e piazzarlo nell’ano.
‘Dai spingi… Goditela’.
‘O si… O si che bel culo che hai Letizia…. O si mi viene da sborrarci dentro siiii’.
‘dai dai… Inculamiiii…. inculami tutta siiiiiii’ implorava la cagnetta.
Di nuovo guardava l’orologio ‘Cazzo devo proprio andare’.
‘Dai dai che sborro… dai che ti sborro il culo siiiii’ mugugnavo io tenendola stretta per i fianchi e pompando a tutta forza.
‘dai dai…..’ incitava lei godendo a sua volta.
E fu a quel punto che bussarono alla porta.
‘Ma cazzo’ sbottò.
‘Letizia sei qui? Letizia aprite per favore’ era davvero quella vacca di sua madre.
Non volendo mollare afferrai il corpo magrissimo della ragazza e presi a muovere il cazzo nel suo culo a una velocità assurda. C’ero quasi, c’ero… Siiiiiiii’ e svuotai un mezzo litro di sborra.
Letizia senza neanche il tempo di godersi la cosa prese ta terra gli slip e i pantaloncini, se li infilò meglio che poteva e subito andò a cercare la canotta.
Io col cazzo che ancora gocciolava sperma presi la vestaglia appesa alla porta, la infilai e aprii la porta mentre Letizia si nascondeva in bagno ‘dille che dovevo pisciare’ sussurrò a bassa voce.
Aprii e c’era la signora Assunta con i suoi 130 chili, il suo culone a baule e le sue tettone a mongolfiera stretta in un abitino nero con gonna corta che metteva in mostra le sue cosce a salsicciotto.
‘George ma letizia è qui? La cerco da mezz’ora’.
‘Si è andata un attimo in bagno tranquilla’.
‘A ottimo così ti posso ancora dare un bacio mentre non mi vede’ e prima che potessi dire si o no mi aveva già messo la testa fra le tettone. Ci baciammo, con la lingua e trovò anche il modo di farmi una carezza al cazzo.
‘Mi manchi già lo sai’.
Diciamo che le mancava il cazzo….
Poi dalla borsetta tirò fuori quello che sembrava un fazzoletto e me lo porse. Solo quando lo presi in mano capii che erano mutande nere traforate ‘Quelle che ho messo ieri dopo che abbiamo scopato… Sono tutte piene del mio ododre…. Un ricordino’.
Le portai alla bocca e le odorai. Più che altro sapevano di piscio schifoso ma non lo dissi. Finsi con gli occhi un’espressione estasiata e finsi di annusarle a fondo ‘Ummm grazie amore mio’.
Lei sorrise certa di avermi fatto contento.
Poco dopo apparve Letizia perfettamente rassettata. ‘Allora ragazza si va o no?’ chiese la madre.
‘Pronti’ annuì la figlia e con un ultimo bacio di entrambe, stavolta sulle labbra, si allontanarono. ‘Senti non ce la daresti una mano con le ultime valigie?’ chiese la madre.
Mi guardai… ero poco più che nudo ma…’Va bene ok’.
Strinsi al petto la cintura dell’accappatoio più dura che potevo e le seguiii.

Scendemmo in ascensore e con i due valigioni uno per mano che mi mozzavano la circolazione alle braccia le accompagnai fino all’auto dove, da buon cavaliere le caricai in auto.
Fu proprio in quell’istante che una signora attempata over sessanta piccolina, bruttina e coi capelli tinti si avvicinò e ci squadrò col suo sguardo rugoso.
‘Salve signora XXX, le abbiamo lasciato le chiavi attaccate alla porta. Se ci sono problemi mi telefona’ disse Assunta.
‘George lei è la nuova inquilina’ spigò Letizia.
Porsi la mano ‘Tanto piacere, George e vivo su all’attico’.
‘Tanto piacere’ rispose lei a pappagallo con una freddezza disarmante. Da come si muoveva e da come parlava pareva avesse un palo nel culo.
‘Come mai in kimono? Cosa sei giapponese?’ chiese la vecchia.
‘No ho solo caldo’ sorrisi.
‘Direi che non fa così caldo da girare mezzi svestiti’ mi rimbeccò ancora.
Capita l’antifona dissi ‘Si ha ragione allora è meglio che vada su a cambiarmi. Buon viaggio ragazze e buone cose signora…’.
Le due madre e figlia salutarono con affettoe calore, la vecchia alzò appena un sopracciglio.
Al cambio ci avevo di certo rimesso. Una fichetta giovane che lo prendeva anche in culo e una madre tettona che faceva delle bellissimi spagnole in cambio di una vecchia acida che probabilmente aveva messo il muschio fra le gambe da chissà quanto.
Che sfiga…
Tornai in casa, levai l’accappatoio ed andai nudo in camera da letto. Sotto alle lenzuola c’era mia nonna che leggeva un libro.
‘Hai finito?’ disse seria.
‘Ho dato un salutino alla vicina di casa’ dissi.
‘Si si ho sentito. Lurida troietta…’
‘Scusami nonna’ dissi mentre mi ficcavo sotto alle coperte accanto a lei.
Era semi nuda solo col body nero di pizzo che mi eccitava tanto e le calze nere autoreggenti.
Allungai la mano per accarezzarle la fica ‘Allora ricominciamo nonna?’.
‘Ummm sarebbe anche ora’ disse lei secca. In effetti doveva essere la nostra settimana. Lei era venuta in città proprio per poter fare sesso senza freni tutto il tempo proprio come quando ero ragazzo e vivevamo assieme…
Lasciarla li a bollire mentre inculavo Letizia non era stato bello da parte mia e mi dispiaceva un po.
Poi però sentii una cosa solida e dura… O le era cresciuto il cazzo o?
Afferrai il vibratore che aveva infilato nella vulva e lo tirai fuori un pochino alla volta. Era uno di quelli belli lunghi, tutto lavorato per aumentare il piacere ‘A vedo che non ti sei annoiata’.
‘Bhe che dovevo fare… Era nel comodino e l’ho usato…. A proposito. Come mai hai un cazzo di gomma nel comodino?’ chiese mentre glielo muovevo avanti e indietro nella figa.
‘E’ della mamma credo’.
‘A quella puttana….’ sussurrò la nonna.
‘O di zia Luisa forse’ dissi.
‘A la troia’ rise la nonna.
‘Si le tue figlie’ annuii.
‘Degne di cotanta madre’ disse e levato il lenzuolo mi invitò a montarle sopra e scoparla un’altra volta.
Ce ne facemmo una secca alla missionaria con le sue tettone che mi sbattevano in faccia ad ogni colpo raddoppiando il mio piacere e poi pausa pranzo.
Nudi ovviamente perchè tanto era inutile vestirsi e non era da escludere che facessimo un po’ di petting anche in cucina.
‘Ho conosciuto la nuova vicina di casa…. Un cesso tremendo… sembrava avesse un bastone nel culo tanto era antipatica’ dissi mentre mettevo a bollire gli spaghetti.
‘bhe non si può sempre avere una fichetta di vent’anni sul pianerottolo’ mormorò la nonna mentre tagliava i pomodori.
Intanto che tutto bolliva nonna decise che aveva bisogno di una boccata d’aria fresca… Stava per uscire nuda in terrazzo quando le dissi ‘No aspetta che se ti vede la nuova vicina si sturba…. Mettiti una vestaglia’.
Lei obbedì e ne prese una a caso appesa in corridoio…. Erano già li proprio per quelle evenienze.
Io intanto tenevo d’occhio il sugo badando anche che non mi arrivasse qualche schizzo sul pisellone che ciondolava allegro fra le mie gambe.
Quando nonna rientrò mi disse ‘Però non è mica così male la tua vicina e nemmeno così vecchia’.
‘Ma che dici?’ domandai.
‘Ci siamo salutati adesso sul balcone… Carina, belle tettone….’.
‘Scherzi?’.
‘No. Non hai sentito che ci siamo salutate?’.
‘No. Le padelle fanno troppo rumore’.
‘Allora dai vieni che ti presento’.
Veloce presi una vestaglia anche io e me la infilai.
Sul balcone c’era una bella biondona sulla quarantina. Tette molto abbondanti, almeno una sesta come aveva detto nonna, appena celate da una felpa sotto cui probabilmente non aveva reggiseno.
Minigonna che esaltava due belle cosce molto ben tornite e tacchi che slanciavano la sua corporatura minuta.
Una bella milfona.
‘Cara volevo presentarti mio nipote George. La casa è sua’.
La donna si avvicinò abbastanza per poterci stringere la mano da un balcone all’altro e nel farlo le tettone ciondolarono quanto bastava per poterle vedere in tutto il loro splendore.
‘Piacere Sandra’..
‘Piacere tutto mio’ dissi con gli occhi sul suo balcone.
Lei forse lo notò o forse no ma di certo non potè sfuggirgli che vinto dall’eccitazione anche il mio cazzo decise di presentarsi ergendosi fuori dalla vestaglia in tutta la sua potenza.
‘Ops scusa’ dissi e pudico feci per richiudere l’accappatoio.
‘Nulla di grave’ disse lei ma aveva sgranato gli occhi certamente sorpresa dalla dimensione del mio attrezzo.
‘Credevo che qui venisse a vivere una signora anziana’.
‘A no quella è mia mamma…. Viviamo assieme’ spiegò.
‘Solo tu e la mamma’ annuii contento ripensando a Letizia e madre e domandandomi se avrei fatto il bis.
‘No con mio marito Riccardo’.
‘A sei sposata’.
‘Si si….’ annuì lei non troppo convinta.

Tornammo in cucina e Sandra a mettere a posto il terrazzo della sua nuova casa. Nonna mi si avvicinò sorridente ‘Brava ragazza….bisognerà che le dica grazie….’ e mi afferrò il cazzo duro come marmo.
‘Quelle tettone ti hanno subito fatto effetto vero maialino?’.
‘Bhe sai come sono nonna….’.
‘Lo so, lo so e ne approfitto’ e, senza esitazioni si era già messa a novanta poggiata al tavolo della cucina.
Io fissai il suo culone e i peli della sua figa che facevano capolino ‘Posso nel culo nonna?’.
‘Dove preferisci amore lo sai che nonna gode in ogni buco’.
‘Ottimo’ sorrisi e me la inculai con tutta la forza che avevo
Il mattino dopo avevo lasciato nonna a letto stanca ed esausta per il troppo pompare ero sceso per andare a fare un po di spesa quando, sul pianerottolo trovai Sandra che attendeva l’ascensore.
Era davvero molto figa. Gonna corta a fiori, scarpe bianche col tacco e una camicetta giallo canarino che non mascherava quasi nulla delle sue abbondanti poppe.
‘Salve’ dissi.
‘O ciao George….’ annuì.
‘Vado al super a fare due compere’.
‘A pensa devo andarci anche io. Però non sono ancora tanto pratica della città. Tu quale mi consigli?’.
‘Ma guarda io vado al centro commerciale appena fuori città dove c’è più scelta e i prezzi sono anche migliori…’.
‘A però ci vuole la macchina?’.
‘Si per forza… Sono dieci chilometri da qui’.
‘A bhe allora no….’.
‘Non hai la macchina?’.
‘No una purtroppo si è rotta appena prima del trasloco ed era vecchia, non valeva più la pena aggiustarla. Adesso appena a posto ne prenderemo un’altra ma sai è una spesa improvvisa e col trasloco ecc…. Ci vorrà un po’. L’altra macchina la usa lui per lavorare quindi…’.
‘Sei appiedata’ annuii mentre salivamo nell’ascensore.
Era per un massimo di quattro persone ma già i due si stava strettini. Uno di fronte all’altra sentivamo i nostri aliti, i nostri odori e soprattutto la presenza massiccia delle sue tettone che mi ciondolavano davanti tanto che l’occhio mi cadde spesso nella scollatura alla ricerca di qualche scorcio interessante.
Lei non se ne accorse o fece finta di non accorgersene.
‘Senti se vuoi ti porto io, tanto vado li… Fai la tua spesa tranquilla mentre faccio la mia e poi torniamo indietro.
Parve pensarci su un attimo come se soppesasse i pro e i contro ma poi disse ‘Ok sei molto gentile grazie’ e mi fece un bel sorriso illuminando il suo volto.
Scendemmo in strada e mi avvicinai alla mia auto aprendole galantemente la porta ‘Bella macchina è una Porsche vero?’.
‘Si una Cayenne Turbo’.
‘Molto molto bella’.
‘Grazie’ e salii a mia volta non potendo fare a meno di notare che la gonna era così corta e sollevata che potevo quasi vedere le mutandine rosa che aveva sotto.
Le cosce erano bellissime, carnose e ben scolpite. La pelle ancora bianchissima di chi non aveva preso abbastanza sole.
Cominciai a pensare a un modo per stuzzicarla un po. Non sapevo se ci sarebbe stata ma la voglia di farmela io l’avevo tutta…
Anche il mio amichetto tra le gambe si stava già agitando un po…

Era una bella giornata calda di primavera e lungo la città abbondavano i calzoncini corti e le minigonne. Anche le poppe abbondanti appena coperte da magliette aderenti erano in bella vista massicce ed eccitanti. Il mio occhio non poteva che cadere su questi panorami mentre l’auto proseguiva a bassa andatura e Sandra si guardava attorno come la classica turista che vede dei luoghi ancora sconosciuti.
Quando frenai per far attraversare una milfona quarantenne con tacchi a trampolo e un abitino nero che non nascondeva quasi nulla per forza di cose mi studiai ogni centimetro delle sue lunghe cosce, tanto più che quando fu abbastanza avanti e la vidi da dietro notai chiaro un bel pezzo di mutanda in bella vista….
‘Non te ne perdi una vedo’ mormorò Sandra.
‘Come scusa?’.
‘Le donne…. Tutte le minigonne che abbiamo incontrato…. Non ne hai persa una….’.
‘Ma no dai…. Mi sarà caduto l’occhio’ sorrisi.
‘Dai l’idea di uno a cui cade più dell’occhio… Magari fossi stato da solo a quella avresti offerto un passaggio vero? Mi pari proprio il tipo che non va tanto per il sottile’.
‘No ma che dici….’.
‘Guarda che l’ho visto come mi guardi le cosce sai…’.
‘Dai scusa…. Cioè hai delle gambe bellissime e chiaro che guardo un po…. Ma non sono un’animale tranquilla’.
Lei sbuffò ‘A che peccato!’.
Quasi frenai per la sorpresa ‘Peccato cosa scusa?’.
Lei mi fece un sorrisetto malizioso ‘Io cerco proprio un animale capisci?’.
‘No’ scossi la testa.
‘Senti te la faccio breve. Mio marito non mi soddisfa e dove vivevamo prima mi sono ripassata quasi tutti i suoi colleghi d’ufficio, più l’idraulico, il verduriere e il vicino di casa…’.
‘Aaaaaaaaa’ sobbalzai.
‘La cosa non è rimasta discreta come speravo e mio marito l’ha scoperto ma soprattutto lo ha scoperto mia madre che mi ha detto che sono solo una gran troia e che sarei diventata la puttana della città così ci siamo traferiti in fretta e furia…. Lui ha trovato un altro lavoro e io ho promesso di fare la brava’.
‘Ma scommetto che avevi le dita incrociate’ sorrisi io.
‘Bhe diciamo che proprio smaccata come prima non posso più essere o mia madre mi ammazza quindi niente colleghi del marito, niente estranei ma…..’.
‘Resta il vicino di casa’ dissi.
‘Già. Solo che l’altra volta era un cinquantenne nemmeno troppo dotato per quanto molto bravo con la lingua ma stavolta, da cosa ho visto l’altro giorno, in quanto a dotazione direi che…..’.
‘Bhe si fa la sua figura’ sorrisi io.
‘Sembra un braccio’ annuì lei. A quel punto, quasi meccanicamente la mia mano lasciò la leva del cambio e le accarezzò la coscia.
Sandra con un gesto rapidissimo si abbassò le mutandine, le fece calare fino alle caviglie, le sfilò, le appallottolò e me le porse. ‘Un regalino per te’.
Inutile dire che tra le gambe avevo un palo di marmo.
Presi le mutandine, me le portai al naso e aspirai il profumo della sua figa quindi, senza aggiungere altro, scalai una marcia, pigiai sul gas e tutti i cavalli di quel potente motore calarono a terra. Il veicolo schizzò via veloce mentre mi districavo nel traffico… In due minuti eravamo già fuori città diretti verso il fiume.
L’auto viaggiava a centotrenta all’ora ma era pur sempre docile come un gattino. Sandra si era aggrappata al sedile quasi spaventata ‘Non è la strada per il centro commerciale vero?’.
‘Direi proprio di no’.
‘Ottimo’ annuì lei.
Pochi minuti e mi infilavo in un viottolo sterrato e deserto che conoscevo meglio di quanto Sandra immaginasse. Proseguii piano fino ad un punto tranquillo e spensi il motore.
Non dovetti nemmeno dirle altro. Appena fermi aveva già iniziato a sbottonarsi la camicetta.

‘Hai davvero delle tette magnifiche’ dissi dopo che ebbe tolto il reggiseno lasciando esplodere quelle superbe angurie.
‘Tette da spagnola’ dicono.
‘Nel senso geografico?’
‘No sciocco, nel senso che se levi i pantaloni ti faccio provare il paradiso.
Obbedii al volo.
‘O siiiiii. Wow è davvero enorme!!! Ummm’.
Si chinò su di me, con maestria lo fece scivolare nel solco fra le sue angurie e decisa spalancò la bocca….
Adoro le donne che hanno le tette grosse e sanno come vanno usate.
Una maga dei pompini.

Scesi dall’auto scopammo. Tranquilli alla pecorina sul cofano. Un ottima posizione per pompare con tutte le forze che avevo dentro alla sua calda figa e farla venire per bene…
‘Oooooo siiiii sei proprio un montoneeeee…. Siiiii. Vengo, vengo, vengoooooooooo’.
Io ero insaziabile come lei sperava. Più la scopavo e più mi saliva la voglia ‘Non venirmi dentro per favore quando è ora dillo che lo fai sulle tette ok amore’.
‘Grande idea’ dissi io sempre più felice che fosse così naturalmente porca.
E così feci… Quando fu il momento lo sfilai, le si voltò lesta chiandosi a terra e tenendosi le poppe con le mani mi porse il suo enorme tettame perchè lo inondassi di sperma.
Molto le piovve anche in faccia e vidi che si passava la lingua sulle labbra per berne fino all’ultima goccia…..

Prese dalla borsetta delle salviette umidificate e si pulì per bene, con una mi pulì anche il cazzo con grande maestria…
‘Come sveltina non è stata niente male’ disse mentre rimetteva la gonna.
‘Si ma spero di poter avere di più la prossima volta’.
‘Tesoro ma è quello che spero anche io’ ammiccò lei.
Intanto si erano fatte quasi le undici. Ridendo e scherzando ci eravamo fatti una sveltina di quaranta minuti…. se vogliamo proprio chiamarla sveltina!
Però la spesa bisognava proprio farla quindi anche se la voglia era di fare tutt’altro eccoci ripartire per il supermercato.

In realtà la spesa la facemmo a tempo di record per recuperare il tempo perso ed essere a casa senza destare sospetti ma è chiaro che guardarla appoggiata al carrello sapendo che non aveva le mutande e ora nemmeno il reggiseno (che non si era rimesso) mi eccitava da morire.
Lei, appena in auto lo notò perchè era così duro e teso sotto ai jeans che sembrava avessi un missile in tasca.
Prima che avviassi il motore si avvicinò, mi mise la lingua in bocca e limonammo un po mentre mi strusciava le poppe sul petto…
‘Che ne diresti di venire a casa mia domani mattina e farlo con calma?’.
‘Ottimo, neutralizzo nonna e vengo da te’.
‘Bravo… Io appena ho la casa libera stendo un paio di slip sul balcone così sai che le ho tolte e ti sto aspettando’.
‘Ottima idea’.
Avviai il motore. Era già mezzogiorno passato e non avevamo più tanto tempo… Quando, di sorpresa, sentii la sua mano sull’inguine che armeggiava con la zip. Con maestria mi aprì la patta, lo fece uscire e lo segò un po. ‘Mi dispiace lasciarti così teso caro. Quanto ci vuole per arrivare a casa?’.
‘Penso una quindicina di minuti’ calcolai.
‘Ottimo allora faccio in tempo’ e senza pensarci due volte parti in apnea calando con la testa sul mio cazzo e mi fece un magnifico e graditissimo pompino’
Il giorno dopo nonna va di nuovo al mercato con zia Luisella. Le do appena il tempo di scendere la scala e sono già sul balcone a verificare se c’è il segnale.
Via libera. Un perizoma nero in bella vista.
Due minuti dopo sono già a bussare alla porta di Sandra.
Lei mi apre semi nuda. Una visione fantastica. Indossa solo un pareo trasparente che copre appena il suo pelo pubico ben pettinato e non nasconde quasi nulla delle sue enormi tettone.
‘Tesoro’ mi accoglie saltandomi al collo e iniziamo a limonare come due pazzi mentre lenti andiamo verso la camera da letto.
Mi spoglio, mi sdraio sul letto e Sandra inizia un gioco di bocca fantastico che poi migliora quando mi fa infilare l’asta fra le poppe e continua a pompare a tutta forza….
Poi tocca a me darmi da fare. Mi tuffo a pesce sul suo intimo e inizio a giocare con la lingua succhiando, leccando, bevendo tutto quel dolce nettare dissetante…
Sandra mi viene in bocca più volte e decide di non poterne più. Scivola morbida sul materasso e mi offre le gambe spalancate aspettando che la penetri a tutta forza cosa che non esito a fare dominandola con la mia asta di marmo…
Pompo, pompo e pompo e a lei non basta mai. Più viene e più mi implora di continuare. Le vengo dentro due volte e ancora non smettiamo.
‘Cara senza offesa ma sei una vera ninfomane’.
‘Dillo a quel cornuto di mio marito’ geme lei.
Un po provo compassione per lui, per una così dovresti averlo di marmo. Mi sa che non si fermerebbe mai.
‘Dura poco?’ chiedo.
‘Qualche minuto e col vento a favore poi gli viene molle e stop…. Sto perverso’.
‘A è perverso?’ chiedo senza smettere di pompare.
‘Gli piace sua madre a sto stronzo’.
‘Cosa?’.
‘All’inizio non lo avevo capito, credevo fosse solo un problema fisico per cui ci metteva due minuti e poi gli crollava l’erezione. Per quello sono diventata così brava con le spagnole capisci…’.
‘Cioè gli veniva molle senza eiaculare?’.
‘Già…. E così mi mettevo sotto io di bocca… Roba da slogarmi una mascella. Poi ho visto che l’unica cosa che lo faceva schizzare era mettermelo fra le poppe e così facevamo… Poi però piano piano anche quello pareva finire sempre prima fin che praticamente lo facevamo si e no due volte al mese’.
‘Mentre tu l’avresti voluto due volte al giorno giusto?’ dico mentre le mordo un capezzolo.
‘Ma minimo….’.
‘Ti va un po a pecora?’ propongo.
‘Ummm ottimo così sento di più’ e lesta mi scivola da sotto e si mette in posizione mettendo bene in posizione il suo culetto sodo.
La afferro per i fianchi e introduco strappandole un sospiro soddisfatto.
L’asta entra tutta. Sandra bela di piacere. Inizio a fotterla piano piano per farglielo gustare tutto.
‘comunque per fartela breve una sera l’ho beccato a letto che si faceva una sega. Nudo, in mezzo al letto col cazzo in mano più duro di quanto io abbia mai ricordato… E guardava delle foto’.
‘A!’.
‘Allora gli faccio; Riccardo ma che cazzo fai e lui lesto cerca di nascondere le foto che però gli cascano a terra e….sorpresa…. era sua mamma. Una serie di foto di quella vecchia stronza. Ma non roba normale. In una era a pecorina, in un’altra pisciava….prendeva il sole’.
‘Nuda?’.
‘Ovvio che era nuda’.
‘Quindi non erano foto rubate si era messa in posa’.
‘Già… Così l’ho affrontato di punta e gli ho fatto sputare tutto. Viene fuori che era stata lei a sverginarlo. Sta vecchia ciabatta si era scopata il figlio adolescente capisci…. e non solo l’aveva scopato ma continuavano a farlo’.
‘E trascurava te…’.
‘In tutti i sensi. L’unica cosa che ancora gli piaceva da me era la spagnola perchè anche sua madre gliene faceva un sacco visto che aveva due tette più grosse delle mie….’.
‘E ora la scopa ancora questa mamma?’.
‘No perchè la troia è morta…. E pensa un po’, infarto… Mentre chiavavano’.
‘Bhe bella morte’.
‘Già. Comunque sia morta la vecchia speravo che la fissa per le ciabatte gli fosse passata invece nulla…. Continua a ignorarmi, ogni tanto tira fuori le foto di sua madre, si chiude in bagno e si fa le sue pippe felice…. Ti pare che devo stare ad aspettare uno così, chiaro che vado a dare la figa e il culo a chi apprezza’.
Mi fermo, le accarezzo i glutei e con un dito le solletico il buco del culo ‘a proposito di dare il culo….’.
‘A ok…. Fai pure…. Piano però che una trave così non l’ho mai presa’.
‘Tranquilla faccio pianisssimoooooooo’ e spingo il cazzo nel suo culo. Lento ma costante la penetra fino ai coglioni.
‘Ooooooo che meraviglia….. ummmmm’ non sazia Sandra si ficca pure due dita nella figa e si masturba dolcemente mentre ancheggia avanti e indietro per farsi sodomizzare fino al midollo.
‘Dai dai spaccami…….’.
Punto i piedi e con tutta la forza che ho prendo a fotterla come un pazzo ‘O si….. Ti spacco il culoooooo siiiiiii’.
‘Dai dai che sono la tua troia daiiiii’.
‘Si hai ragione sei proprio una maledetta troia!’ esclama una voce alle nostre spalle. Ci fermiamo e ci voltiamo. Sua madre Cristina, la vecchia col bastone nel culo, ci guarda male col suo sguardo perennemente incazzato ‘Nemmeno un giorno hai resistito mignotta!’
‘Mamma io…..’.
‘Io un bel niente. Vuoi proprio farci diventare la barzelletta della città anche qui puttana!’.
Sandra si alza in piedi incazzata nera. Le sue tette dondolano ritmicamente mentre sfida la madre ‘Allora divorzio! Divorzio e mi trovo un uomo vero come questo qui! Guarda che arnese! Questo voglio’.
‘Nella nostra famiglia non si divorzia e lo sai. Piantala’.
‘Vecchia bastarda che non sei altro. Che pretendi? Che stia tutta la vita a farmi ditalini perchè vuoi un genero ricco che ti mantenga!?’.
‘E’ il tuo dovere. Tu me lo devi!’ dichiara la madre autoritaria.
‘E tu mi devi dieci anni di cazzo che non ho avuto. Capito!’.
Parte una sberla che colpisce al volto Sandra. Anche le poppe accusano il colpo e ciondolano incontrollate. Sandra piange sempre più forte. Si poggia una mano sulla guancia ferita e squadra la madre con tutta la rabbia che ha in corpo ‘Muori vecchia ciabatta repressa…’ e scappa in bagno.

Resto solo e nudo a fissare la vecchia ‘Io sarei il vicino di casa se si ricorda….’.
Lei mi fissa con quegli occhi rabbiosi e senza cambiare espressione mormora ‘Si si mi ricordo…. Avevo capito subito che eri di quei tipi che non rispettano nulla…. Lo sai che è sposata vero?’.
‘Si me lo ha accennato’ annuisco mentre lei chiude la porta a chiave…
‘Con uno sfigato….’ aggiunge.
‘Bhe poverino’.
‘Però ci mantiene lui quindi va rispettato…. Non si può diventare la troia della città un altra volta capisci?’.
‘Guardi che io sono la discrezione fatta a persona’.
‘Davvero? Bhe ora vediamo….’ e senza aggiungere altro si apre la camicetta svelando due bocce da competizione… ‘E io sono vedova e liberissima’ sussurra mentre per la prima volta le si stampa un sorriso sul volto.
Cristina non è affatto male. Una volta tolti i vestiti mostra un bel fisico asciutto, ben modellato, due gambe ben curate e abbellite dal nylon delle calze nere velate… Tette belle grosse, non molto sode ma davvero belle grandi e morbide…
‘Ummm sono quattordici anni che non ne vedo uno’ sussurra mentre me lo stringe fra le mani.
‘Adesso te lo do con gli interessi… Tranquilla porcona’.
Lei si ferma e mi guarda male ‘Piano con le parole che sono sempre una signora capito…’.
‘Ma certo -sorrido- vuole succhiarlo signora o lo vuole subito dentro signora’.
‘Non dai neanche una leccata alla mia farfallina’ chiede.
‘Farfallina!!! ‘ in realtà sembra più un buco di un pozzo abbandonato che ha fatto la muffa comunque non è quello il problema… Ci ficco la lingua dentro e tramutata in un similcazzo inizio a spingere nell’utero facendomi largo in quelle labbra vaginali nerastre e a quel folto pelo grigio.
‘Oooooo Ummmmm O si che ci sai fareeeeeee’ geme la vecchia vacca. Comincia a colare un liquame viscido che sa di acido… Non è il massimo ma adesso, almeno, è bella bagnata.,,
‘Le metto un po di cazzo signora’.
‘Ummm si lo gradisco ma piano piano mi raccomando’.
Le scivolo sopra mettendo la faccia sulle tettone ‘Piano piano….Chirurgico’ sussurro mentre le ciuccio uno dei grossi capezzoloni. Invece faccio tutto il contrario. Due colpi di reni secchi e le pianto la trave in pancia con tutta la violenza possibile…. ‘Aiaaaaaaaaaaaaaaaaaa!’ urla di dolore mentre sento l’utero che si frantuma.
‘Non hai mai preso una verga così vero signora….’ mormoro mentre comincio a pompare di bacino…
‘Piano aia aia cazzzz!’ urla la vecchia mignotta.
‘A non si dicono le parolacce….signora’ rido mentre me la fotto come una cagna…
Come immaginavo poco dopo passa il dolore e la vecchia ciabatta comincia a godere come una pazza e tira giù dal cielo tutti i santi e le madonne che conosce… Alla faccia della finezza effimera che vuole dimostrare ‘O siiii O siiiiii non smettere…. O come godooooooooooo’.
Le sborro dentro riempiendola come una zampogna e nemmeno smetto. Mi aggrappo alle tettone e riprendo a pompare più di prima…
‘Tesoro mi fanno un po malino le gambe’ dice mentre cerca di abbassarle esausta… ‘Bhe mettiti a pecora’….
‘Come una cagna? No ma…. Non è una posizione da signora…. Non si fa….’.
‘E dai girati…. Ho preso a pecora una contessa posso prendere anche te’.
‘Davvero una contessa…. E quanti anni aveva?’.
‘Settantadue!’.
Sgrana gli occhi sbigottita ma intanto si gira.
Ora a pecora mostra il suo culone cellulitico e io non ho problemi a ficcarglielo di nuovo dentro in quella figa che ormai è unta come uno stagno straripante….
La monto…. Lei prova per la prima volta il piacere di averlo dentro a pecora e inizia a sussultare…. Viene, e viene ancora e ancora…. ‘Ooooooooo che uccello madonna mia!’ sospira. Ed è a quel punto che le si mozza il fiato quando sente il mio mignolo umido di saliva che le entra nel culo…
‘Hey ma che…..’.
‘Questo me lo sono meritato’ dico senza smettere di pompare in figa…
‘No ma…. Non vorrai…..’.
‘Si che voglio troiona…. Stai ferma che se no ti fa male davvero….’.
‘No ma io… Li dietro non è naturale io…..’.
‘Zitta ti ho detto che non hai diritto di scelta… tieni il fiato e andrà tutto bene’.
‘Ti prego fai piano’ si rassegna e cercando di tenere il fiato si fa scappare una bella scoreggia…. Alla faccia della gran signora.

Piano piano il cazzo le penetra nel culo, l’anello anale si rompe, lei trattiene le urla a stento…. ‘Piace vacca?’.
‘Noooo fa malissimo’.
‘Pazienza vedrai che poi ti piace….’ e lo infilo ancora.
Intanto con la mano gioco un po nella sua ficona che ora è così aperta da accogliere tre dita senza problemi….
Non lo vuole dimostrare ma il grilletto la fa impazzire…
L’uccello intanto entra fino alle palle. Ha il culo tutto sfondato e comincia a piacerle. Le do un attimo per abituarsi e poi inizio….
‘Vai che parte la giostra…. Vai che ti faccio una colon scopia coi fiocchi’.
Il cazzo pompa a tutta forza spaccandole il culo, le tettone dondolano ritmicamente a ogni colpo… Cristina geme senza fiato….
‘Godi, godi dai che ora godo ioooooooooo’ ululo e dopo quindici minuti di inculata decisa svuoto tutta la sborra che ho nei coglioni riempiendole il culo.
Poi lo levo. Secco e deciso facendo vuoto d’aria e facendole un male cane…
Scivola sul letto ‘aiaaaaaaaaaa!’.
‘Ops scusa dovevo uscire piano’ sorrido.
‘O neanche entrare. Ma ti rendi conto di cosa ho fatto?’.
‘E tu ti rendi conto che tua figlia ha ripreso tutto col cellulare’ dico io facendole notare che la ragazza è li in un angolo buona buona che si gode la scena. Aveva un’altra chiave, è entrata ed io l’ho vista ma invece di fare una scenata si è fatta un bel video. Un bel porno della signora di classe che si fa spaccare il culo….
Si alza in piedi arrabbiata. Dal suo corpo grinzoso cola sborra da ogni buco…. ‘Sandra ma sei impazzita!’.
‘Mamma guarda che ora devi solo stare zitta! Se rompi i coglioni questo video finisce in rete capito?’.
La madre si avvicina alla figlia con sguardo di fuoco ‘Tu piccola puttana…. Tu cosa credi di…. io adesso…. Io…..’.
‘Tu cosa? Un altro schiaffone….Vuoi fare quello?’.
Ma di colpo l’espressione di Cristina cambia…. Le parte un’altra sonora scoreggia…. ‘Cristo mi sto cagando addosso’ e corre via tappandosi il culo con la mano già un po marrone….
Sandra ed io ci sdraiamo nudi sul letto. Lei mi sega delicatamente il cazzo ‘Sei stato fantastico George’ e ci baciamo.
Bussano e sono le due di notte.
Mi alzo dal letto. Nonna ronfa nuda ed esausta e cerco di non svegliarla.
‘Chi cazzo è?’.
‘Apri per favore sono io… Sono Cristina’.
Apro non troppo volentieri anche se quando noto che è tutta nuda cambio un po idea.
‘Che succede?’.
‘Devi aiutarmi!’.
‘Hai perso i vestiti?’.
‘No. Mia figlia è impazzita. Vuole ammazzarmi’.
‘Ammazzarti?’ e rido.
‘Te lo giuro. Vuole ammazzarmi di sesso…’.
La faccio entrare, lei si passa due dita nella figa, sposta il pelo ‘guarda come sono rossa…. Mi sta scopando da tre ore….’.
‘Chi tua figlia?’.
‘Si. E’ saltato fuori non so da dove un gigantesco pene di lattice. Lei se lo è legato in vita e….’.
‘A però simpatica la Sandra’ rido.
‘Aiutami!!!’ implorò la vecchia facendo ciondolare il grosso tettame…
Ammetto che da una parte mi faceva pena, ma dall’altra avevo ancora voglia di placare il suo snobbismo con una bella dose di nerchia. Il fatto poi che fossimo tutti e due nudi non aiutava molto perchè il cazzo mi si era già indurito e le poggiava quasi sul ventre…
Che fare? Ospitarla, offrirle il mio bagno e qualche crema per la pelle screpolata o sbatterla contro il muro e fotterla fino a svuotarmi i coglioni?
Per fortuna ci pensò nonna a togliermi dal problema perchè di botto apparve dalla camera da letto tutta nuda con le tettone ciondolanti e la fica pelosa in bella vista…
‘O signora Cristina buonasera’ disse tranquilla ma la vecchia sgranò gli occhi ‘Signora Norma ma lei…. voi?’.
‘Si si’ e feci il gesto a pugno chiuso di una trombata.
‘Ma mio dio ma voi….???’.
‘O su tranquilla cara, ognuno ha i suoi segreti no?’ sorrise la nonna e tanto per farle capire bene che non scherzavamo mi prese il cazzo in mano e cominciò a segarlo….’.
‘E’ venuta a farci un po di compagnia cara Cristina? -chiese nonna- tanto qui basta per due direi’.
‘No no io….. forse è meglio che vada’ borbottò la donna scandalizzata ma la nonna aveva già chiuso la porta.
In due parole le spiegai della figlia col dildo e la nonna si fece una grassa risata ‘Ma cara è molto semplice basta che metti un po di crema…. Dai vieni in camera che ti do quella che uso io…. Sai con quel cazzone che ha George anche a me capita di soffrire un po…. Tranquilla…’ e tenendomi per il cazzo come fosse una maniglia la fece entrare in camera da letto…
Si chinò sulla sua borsetta mostrandoci tutto il culone in bella vista col pelo della figa che faceva capolino. Cristina distolese lo sguardo scioccata ma io, che intanto mi ero sdraiato sul letto me la ridevo della grossa.
Quando tirò fuori un tubetto a forma cilindrica con la punta sferica lo mostrò alla donna ‘eccola… vedi ha la forma esatta per l’applicazione’.
‘No ma io….’.
‘Su su signora Cristina poche storie si metta a pecorina che glielo ungo’.
‘Signora Norma ma io….’.
‘Dai, dai poche ciance e dammi pure del tu cara…’.
Detto fatto nonna le piantò quel simil cazzo che faceva uscire crema dalla punta dritto fra le chiappe…. ‘Aia….Brucia da morire’ protestò Cristina.
‘Tranquilla vuol dire che fa effetto’.
‘No non resisto aia….’.
‘Calmati cara…. Ummm bisogna distrarti in qualche modo…. george ci dai una mano?’.
E capendo al volo cosa intendeva nonna lo piazzai in bocca a Cristina ‘To succhia sta mazza che così ti distrai’.
‘No ma io…. Ummmm….. Arghhhh’.

Dopo un po ci prese gusto. Dimenava il culo perchè come nonna aveva previsto, passato l’arrossamento ora sentiva solo piacere… Era proprio questo il piano di nonna perchè quando vedette con quanto piacere mi faceva il pompino le tolse quel piccolo medicinale anatomico dal culo e disse ‘Vuoi qualcosa di più grosso vero cara?’.
E Cristina, senza smettere di succhiare fece un masticato ‘Siiiii’.
Così ecco che dalla borsa di nonna apparve anche un dildo. Non uno normale ma un mio regalo di natale, una copia fatta a calco del mio cazzone che nonna usava quando non ci vedevamo per un po’ di tempo…
In un secondo lo aveva già legato in vita e senza esitare troppo spinse Cristina in avanti invitandola a impalarsi sul mio uccello…

In breve stavo chiavando Cristina che mi stava sopra e nonna, con tutta la sua mascolina potenza era dietro a incularla a pecora….
Ci stava davvero prendendo gusto perchè iniziò a tirarle degli schiaffoni sulle chiappe che non ti dico….
‘Dai troia…. Ti piace vero puttana!!! E poi ti scandalizzi vero? Adesso ti faccio scandalizzare io…..’ sciafff e sciaffff e sciafff… Schiaffoni sempre più sonori mentre Cristina continuava a ondeggiare su e giù meglio che poteva per impalarsi il mio fino ai coglioni….
Ora che la crema con una percentuale di cortisone aveva lenito e addormentato i nervi Cristina si sarebbe anche prese un cavallo nel culo senza fiatare…. Poteva solo godere.

Ma non era ancora finita perchè la nonna voleva davvero chiudere in bellezza quell’ultima notte…
Sapendo che il marito non c’era andò a chiamare Sandra e tanto per essere bene esplicita andò in corridoio nuda e col il cazzo di lattice bello duro fra le gambe….
Io nel frattempo avevo preso il suo posto e dopo una cavalcata con straphon ora mi stavo dilettando nel culo di Cristina deciso a riempirlo di sborra…

Chiara e concisa tornò con Sandra già munita di dildo…. Un affare nero di trenta cm col diametro di un salame…
E così ora che erano in due penemunite per Cristina divenne davvero un calvario…
Una penetrazione anale e vaginale continua e senza sosta..
Io naturalmente non mi dedicavo solo a lei perchè mi venne bene inculare anche Sandra a più riprese facendo un bel trenino e nonna conoscendo bene i miei gusti mi prese a sua volta il culo cosa che gradii moltissimo tanto che eruttai dentro a Sandra con tutte le mie forze…

E alla fine, in vena di vera follia provammo anche a fottere Cristina tutti e tre assieme… Una cosa assurda perchè nonna se la prese in braccio impalandola e io e Sandra da dietro cercavamo di infilarle nel culo più uccello che potevamo…. Lo choc fu cosi forte che Cristina perse i sensi e decidemmo che era ora di fermarci…. In realtà non subitissimo perchè diedi ancora due o tre segate con la mano e chiusi sborrandole addosso…

Cristina riprese i sensi, no era nulla, solo troppe emozioni in una notte sola. Fuori albeggiava….
Avevamo chiavato tutta la notte.
Cristina zoppicava e non si reggeva in piedi…. Dal culo le colava un kiscuglio di sangue e sborra e Sandra la doveva reggere col braccio anche se ne approfittava per toccarle le tette.
Fiera e contenta aveva ancora il suo bel cazzo attaccato in vita mentre il culo era rosso fuoco e spanato perchè anche lei lo aveva preso abbondantemente da me e da nonna…
‘E’ stata una bella serata, spero che lo rifaremo’.
‘O si lo spero tanto’ ci fece l’occhiolino Sandra prima di uscire per tornare a casa….

Nonna mi guardò…. Anche lei era spompata e soprattutto aveva male alle gambe. Non era più una ragazzina e montare come un maschio non era certo l’ideale per la sua età….
‘Mi pare esausto…. O hai ancora bisogno?’ chiese.
Io mi guardai il cazzo bello rosso e finalmente molle…. ‘No nonna, direi proprio che hai fatto anche troppo…. Andiamo tutti a nanna che ne ho bisogno….’.
‘Va bene, però letti separati perchè tu mi sa che fra due-tre ore torni alla carica….’.
Mi venne da ridere. La nonna mi conosceva davvero troppo bene…
Sandra mi aveva invitato a una seratina di sesso a due.
Aveva spedito la madre non so dove e il marito era fuori città per lavoro quindi la troiona di certo aveva previsto di farsi trapanare fino a perdere i sensi…
Quando venne ad aprirmi in calze a rete, tacchi a spillo e body di pelle senza coppe che esaltava il suo gran seno e lasciava la fica in bella vista mi domandai se fosse il caso di perdere tempo a berci un aperitivo o se saltarle subito addosso in corridoio….
Le misi una mano nella fica e notai quanto era liscia ‘Che hai fatto ti sei depilata?’.
‘Mia madre aveva sempre i peli in bocca…così è più pratico’ spiegò.
‘Bhe giusta preoccupazione… In effetti così leccarla è più pratico’ ammisi e sdraiati sul divano mi misi a farle un bel lavoretto con la lingua mentre mi levavo i vestiti.
A me un po di pelo che solletica il viso non è mai dispiaciuto ma mi tenni l’apprezzamento per me… Pelosa o rasata che fosse a me interessava solo sfondarla e riempirla di sborra per tutta la notte….

Stavamo scopando da quasi due ore ed ero già venuto tre volte, di cui una in culo quando Sandra propose una pausa per un drink ‘Ti preparo un coktail che ho inventato io tesoro’ disse e tutta trulla sculettando le belle chiappe e ondeggiando i tettoni sparì in cucina lasciandomi a riprendere un po le forze…
Così, visto che me la ero meritata mi accesi una sigaretta…
Fu in quel momento, mentre tiravo la seconda boccata, che sentii muover le chiavi nella porta e subito dopo la vidi aprirsi.
La porta dava dritta sul divano quindi quando apparve Riccardo subito mi presentai davanti a lui bello comodo sul suo divano, col cazzo mezzo duro e la mia sigaretta accesa…. chissà perchè invece di nascondere il pisello cercai solo di spegnere la sigaretta nel posacenere….Forse mi sembrava più maleducato quello che fottergli la moglie….
Lui mi squadrò un po… Mi stava studiando. Esclamò serio ma non arrabbiato ‘Quindi sei tu che te la sbatti’. Pareva più rassegnato che arrabbiato.
‘Bhe io ecco….’.
‘No, no tranquillo tanto lo so che vuole cazzi come il tuo e non come il mio’ e senza aggiungere altro si spogliò mostrandomi il suo pisello in effetti piuttosto piccolo e incredibilmente molle.
‘Vedi che vergogna….’.
Mi faceva più tenerezza che altro e provai a consolarlo ‘Non avvilirti. Forse non è il tipo di donna che ti eccita. A quanto ho saputo mi dicono che ti piacciono le donne mature’.
‘A dici per mia madre vero?’.
‘Già lo so che è quello che pensa Sandra ma non è così. In realtà mia madre aveva solo paura che io fossi frocio e non se lo poteva perdonare quindi decise che fare la troia con me era la soluzione migliore capisci?’.
‘E perchè mai avrebbe dovuto giudicarti frocio?’
‘Forse perchè lo sono disse’ e si chinò di fronte a me proprio con la cappella davanti alla faccia…
‘Quindi le scopate con la mamma non sono riuscite a fare molto’ sorrisi mentre gli accarezzavo la nuca.
‘Mamma si era rassegnata, godevo solo con lo straphon nel culo’.
‘E lei metteva lo straphon…. Che troia!’.
‘Io la adoravo… E per questo da allora mi eccitano i trans……’.
‘Bhe mi pare che ti ecciti anche il mio caro…. Bhe che aspetti accomodati’.
‘Posso?’.
‘E’ tutto tuo troietta…’ e spinsi un po avanti per poggiarglielo sulle labbra.
Riccardo non si fece scrupoli, spalancò la bocca, ne ingoiò più che poteva e iniziò a farmi un pompino divino… Non era certo il primo.
‘Ummm si…. O si bravo succhia, succhia…..’.

Fu in quel momento che tornò Sandra, ancora nuda ma con un’espressione diversa. ‘A bene ecco la checca…. Ecco quello che gli piace’.
Il marito smise di succhiare e si voltò a fissarla ‘Cara perdonami io….’.
‘Tu niente. Tu hai perso ogni diritto di parola. Tu adesso guardi cosa deve fare un vero uomo…. Guardi e soffri capito e scivolata a pecora sul divano ordinò ‘Forza George rimettimelo nel culo che la checca guardi’.
A me un po dispiaceva ma Riccardo me lo aveva fatto così duro che non resistetti…. In un attimo ero nel culo di Sandra e pompavo come un pazzo.
‘O si George, si spingilo fammelo uscire dalla bocca…. O siiii’.
Io obbedivo anche perchè ero infoiatissimo.
‘Ti piace vero frocio?’ domandava seria al marito.
‘O si amore, tutto quello che vuoi tu amore mio’.
‘Fatti una sega’ ordinò lei.
‘O si amore ne ho tanta voglia’.
‘Su allora segati e di quanto sei frocio e cornuto’.
Lui annui….

Venimmo insieme. Io nel culo a Sandra e lui nella sua mano ululando ‘Siiii sono un frocio cornuto siiii’…. Gli venne un bello schizzone che colò sul pavimento ma lui per nulla stanco si continuava a segare come una furia.
Sandra ancheggiava il culo per aumnetare la penetrazione, doveva aver goduto almeno cinque o sei volte…. ‘Bene vedo che bello duro…. Fai il tuo dovere George sfonda il frocio’.
Riccardo mi guardò. Si era già chinato a novanta gradi sul tappeto ‘O si puniscimi George che me lo merito siiii’.
In effetti era bello invitante.
Mi staccai dal culo di Sandra lasciando che tutta la sborra colasse lungo le sue gambe e bello lubrificato mi misi dietro a Riccardo…
‘Cavoli qui il culo è già bello spanato’ notai.
‘Ma certo chissà quanti cazzi in culo avrà preso. Vero porco?’ attaccò Sandra.
‘O si amore come dici tu’.
‘Ora basta parlare. Forza George sfondami questa checca forza’.
Non me lo dovette ripetere. Ero troppo arrapato e il mio uccello entrò nel culo a Riccardo in un colpo solo. La forza fu tale che lui cacciò un urlo di dolore a tutta voce.
‘Bene sfondalo fagli male’ aggiunse Sandra che per godersi meglio lo spettacolo si era messa sul divano di fronte a lui e si sgrillettava la fica a tutta forza.
‘Forza sfonda sto ricchione forza’.
‘O si cara, si adesso mi sfonda siii’ belava Riccardo umiliato e felice.
Io mi aggrappai ai fianchi e comincia a muoverlo su e giù nel suo culo… ‘Ti piace?’ chiesi
‘Ummm si delizioso ummm’.
Sandra con gli occhi iniettati di fuoco si masturbava come una furia… guardare il marito che si faceva inculare gli piaceva da impazzire.
Presa da un raptus si alzò in piedi, ci raggiunse e piazzò la gnocca in bocca al marito ‘Forza visto che non sai usare il cazzo usa la lingua… lecca frocio…. leccaaaaaaaa’.
Lui obbedì.

Due ore dopo stavamo ancora pompando come forsennati. Il culo di Riccardo era spanato e sanguinolento, la fica di Sandra era rosso sangue.
Io ero alla sborrata conclusiva e i due chinati a terra come cagnolini me lo presero in bocca all’unisono come se facessero a gara a chi spompinava meglio….
‘Sborroooooooooooooo’ ululai e tutti e due bevvero come assetati.
Esausti stramazzarono al suolo privi di forze e io, ormai in riserva, mi trascinai a fatica verso la porta e tornai a casa domandandomi, al risveglio quante cose avrebbero avuto da dirsi.
Per un paio di giorni ci prendemmo tutti una pausa anche perchè avevo un impegno di lavoro e dormii fuori…
Nonostante ciò mi venne spesso da ripensare a Riccardo, di certo prenderlo nel culo lo aveva eccitato non poco ma allo stesso tempo avevo visto come la figa della moglie e le sue tettone lo eccitassero ancora.
Era il classico bisessuale che fa fatica ad accettare la propria condizione.
Così decisi che, in fondo era il caso di dargli una mano.
Lo bloccai mentre prendeva l’ascensore e salii con lui… L’imbarazzo era nell’aria perchè lui continuava a fissarsi i piedi senza parlare.. cosi ruppi il ghiaccio io ‘Come vanno le cose a casa?’.
‘E come vuoi che vada, non ci parliamo da due giorni, forse divorzieremo credo…’.
‘Eppure vi amate, avete solo dei problemi sessuali irrisolti…’.
‘Mi sa che sono solo un povero frocio e lo devo accettare’.
‘Ma mi pare che la patata ti piaccia ancora…?’.
‘Non so…. Non mi viene duro…. Cioè adesso io….vorrei succhiarti il cazzo questo si ma….’.
Io presi l’occasione al volo, aprii i pantaloni e lo tirai fuori’.
Lui arrossì… ‘ma…. qui….’.
‘L’hai detto tu…. Allora forza chinati e ciuccia che aspetti?’.
Lui timidamente me lo prese in mano e iniziò ad accarezzarlo ‘Ummm lo hai davvero grosso….’ ora con una mano toccava il mio e con l’altra si smanazzava il suo che stava diventando duro dentro ai pantaloni.
Nel frattempo l’ascensore arrivò al piano terra, la porta si aprì e…. sorpresa
‘Nonna?’.
Mia nonna con un bell’abitino chiaro che metteva in bella vista le gambe e le tettone ci fissava con la busta del pane in mano.
Riccardo si fermò a guardarla e aveva ancora il mio cazzo in mano rosso come un pomodoro.
‘Occazzo! -sbottò- che figura di merda’.
‘Salve ragazzuoli’ sorrise la nonna
‘Signora io….’.
Lei lo prese in contropiede ed entrò dentro all’ascensore.
‘Riccardo lei è mia nonna. Non vi siete ancora conosciuti vero?’.
‘No io… no non credo’.
‘Allora tanto piacere -disse la nonna- chiamami Norma bello’ e gli piazzò una mano sul cazzo soppesandolo.
Salimmo e già in ascensore la nonna aveva aperto la patta anche a lui e ora ci teneva un cazzo per mano. Come fossero due maniglie ci fece entrare in casa così…
Appena dentro prese la mano a Riccardo e se la guidò fino alla gonna e poi su alla passerona…
‘Ho saputo che ti piaceva farti tua madre… Bhe non sono proprio lei ma…. gallina vecchia…’.
‘O no Norma tu le somigli tantissimo… le tettone grandi… la ciccia…. la figa bella pelosa’.
Io intanto mi ero già denudato e li guardavo accarezzandomi l’attrezzo bello duro.
‘E che vuoi fare con questa bella pelosa?’ lo stuzzicava nonna che aveva intanto calato la gonna ed era rimasta in calze color carne molto sexy e velate.
‘Io….. io voglio bere il tuo piscio…..’.
‘Bevevi il piscio di tua madre?’ chiesi.
‘O si sempre… lo adoravo’ e per l’eccitazione già si stava segando di brutto.
‘Bhe per queste cose bisogna che andiamo in bagno’ sorrise nonna per nulla contraria all’idea.
Così eccoci in vasca con Riccardo sdraiato dentro e nonna in piedi con una gamba sollevata.
Si leccò un dito, si sgrillettà un pochino e poi disse ‘sei pronto tesoro?’.
Riccardo aveva la mano che andava su e giù a tutta birra e anche io vicino a loro ero bello eccitato.
Lasciai che la nonna si svuotasse ben bene mentre lui con la pioggia dorata che gli colava sul petto e sul viso si segava come un pazzo…
‘O si mamma siiiii’ gemeva.
La figa di nonna spruzzò tutto fin che non rimasero che poche gocce che cadevano leggere su di lei e a quel punto lui si alzò ‘fammela leccare, dammela da leccare tuttaaaaaaaa’.
‘Ma vai caro, succhiati la miciona….’.
Lui le ficcò la bocca nella figa con tutta la forza che aveva mentre la sua mano segava senza pietà e fu a quel punto che gli partì lo schizzo…

Uscimmo dal bagno… ‘Oddio che bello’.
‘Si e poi ho notato che ti era venuto bello duro anche se era una donna… Non sei poi così frocio in fondo’.
‘Lo so…. Le donne mature mi fanno questo effetto…’.
‘Si ho notato…. Infatti adesso ce ne andiamo tutti e tre a letto perchè anche io devo svuotarmi le palle e nonna non si accontenta certo della tua lingua’ ammiccai mostrandogli il mio bazooka.
Lui me lo prese in mano…. ‘Senti George potresti…. insomma….. mettermelo nel culo mentre me la faccio’.
‘A vuoi fare il trenino?’.
‘Mi piacerebbe tanto….’.
‘E allora che aspetti…. guarda nonna è gia a pecora sul letto…. accomodati’.
Norma nudissima era infatti a novanta gradi sul letto voltata verso il muro. Dalla porta vedevamo in primo piano la sua figa che lei teneva larga con due dita e il suo culone burroso pronto per essere sfondato…
Riccardo non resistette. Passò la soglia della camera, si avvicinò al letto e subito glielo ficcò dentro…
Io intanto, anche per lubrificarlo un po, mi misi accanto al comodino e cominciai a farlo strusciare sul volto di nonna mentre già godeva come una pazza ad ogni pompata.
Glielo poggiai sulle labbra uide, lei le aprì appena e lo fece entrare… bastò poco perchè iniziasse a succhiare ben bene mentre Riccardo continuava a darci con tutta la forza che aveva.
‘George per favore…. fammi venire adesso….’ gemette Riccardo quasi implorando e lo accontentai.
Lesto lo tolsi di bocca a nonna, mi misi alle sue spalle aprendogli le natiche con le mani e…. TROMB!
Si sentì il rumore secco dell’aria compressa dal mio uccello mentre lo sodomizzavo con tutta la forza che avevo.
E scopammo….
Riccardo venne nella figa di nonna dopo una decina di minuti ma era così su di giri che gli restò duro per continuare a fottere.
Io, lo stesso, gli inondai il culo ma non smisi di pompare a tutta forza.
Solo dopo quella che fu la sua terza sborrata ci fermammo per riprendere fiato e ci spostammo in salotto dove, nudi uno accanto all’altro ci bevemmo una birra.
‘Secondo me ti aiuterebbe molto chiavare le tardone…’.
‘Si penso sia il ricordo di mia madre ma mi eccitano molto’.
‘Se avessi una tardona mentre chiavi tua moglie magari le soddisferesti entrambe’ dissi.
‘Già ma…. non so se…’.
‘Bhe magari potresti farlo con tua suocera?’.
‘Ma chi quella vecchia bastarda. Mi ha sempre umiliato sai. Mi tratta come uno sfigato…. La odio’.
‘E non ti andrebbe di prenderti qualche rivincita spaccandole il culo o riempiendole la bocca di sborra’.
Vidi che il cazzo gli tornava duro. L’idea lo stuzzicava.
‘Dai non scherzare…. Quella vecchia frigida…..’.
‘Fidati devi solo metterglielo in mano!’.
‘Mia moglie non me lo permetterebbe mai’ scosse la testa.
‘Già capisco…. bhe allora anche stavolta bisogna che ti dia una mano io’.
Lui mi fissò curioso ‘Cosa intendi?’.
‘Niente mi è venuta un’idea’.
‘Eco bravo ma spiegagliela dopo che è ora del panino’ intervenne nonna che era già tornata alla carica vogliosa dei nostri cazzi.
E per l’ora successiva pretese che la penetrassimo in entrambi i buchi alternandoci fica e culo fin che la vecchia non perse il conto degli orgasmi.
E intanto stavo pianificando il mio piano….
Riccardo entrò in camera da letto. Io stavo inculando Sandra mentre accanto a noi nonna seduta a gambe larghe si faceva leccare la fica dalla suocera…
‘Porci maledetti!!!’ urlo.
La moglie alzò appena la testa per deriderlo un’altra volta ma quando lo fissò trasalì. ‘Buon Dio tesoro ma quello da dove l’hai tirato fuori’.
Erano tutte e due basite. Il trattamento della nonna aveva fatto effetto. Non era grossissimo ma di certo era più duro che mai. Nulla a che fare con quel cazzetto mezzo moscio di quando lo avevo inculato la prima volta.
‘Ecco puttane e adesso che avete da dire?’ diceva lui tutto fiero tenendosi le mani sul petto.
Smettemmo di scopare per guardarlo meglio, Sandra lo prese in mano ‘Caro e questo uccellone da dove arriva?’.
‘Merito della nonna di George. Mi ha dato figa e culo e o ha risvegliato’.
‘Bhe mi sembra il minimo’ dissi io per nulla turbato della troiaggine di mia nonna.
‘Adesso tocca a te puttana! Prese di petto la suocera e la fece finire sul pavimento già a pecorina. Prima che la vecchia potesse dire ‘a’ si era già messo dietro di lei. ‘Questo è per tutte le volte che mi hai deriso, umiliato e insultato vecchia befana’ e senza pietà glielo schiaffò secco nel culo.
‘Aiaaaaaaaa’ urlò la vecchia.
‘Si vecchia troia dillo che ti fa male… Dillo che ti piace…. Siiiiiiii’.
Sembrava una Black and Decker, la vecchia vacca non aveva tregua e il bello è che Sandra guardava la scena e si eccitava sempre di più e mi invitò a prenderla di nuovo a pecora senza perderci un fotogramma di Riccardo che sventrava la suocera con tutte le sue forze…
‘O amore sei bravissimo….’ applaudiva Sandra.
Anche la nonna si godeva lo spettacolo trastullandosi con un fallo di gomma che era sul comodino.
‘Zitta troia….forza vieni a darmi una mano…’.
‘Ma caro io?’ borbottò Sandra.
‘Smetti di farti fottere da George e mettiti lo straphon….’.
‘Amore ma io….’.
‘Ho deciso che da oggi non devo più nascondermi ma accettarmi… Si mi piace averlo nel culo ma mi piace anche la figa, mi piacciono le tettone grosse come quelle di mia madre e mi piace pensare che sia lei a mettermelo in culo come non ha mai voluto fare….

Lo accontentammo e Riccardo si inculò la suocera mentre la moglie inculava lui fin che la vecchia non cadde a terra esausta. Io intanto mi sollazzai un po con nonna che non aspettava altro che farsi dare l’ennesima ripassata alla ficona.
Quindi passò alla moglie e se la scopò come forse non aveva mai fatto prima. Con tutta la rabbia e la violenza che aveva in corpo le sfondò il culo fino a farla urlare.
Intanto la vecchia suocera stava riprendendo fiato seduta sul letto e venne bene piazzarle una mano fra le chiappe e due dita nella figa sgrilletandola un po…
Nonostante tutto riprese la voglia e dopo un po Riccardo le saltò di nuovo addosso facendosi una spagnola fra le sue poppe prima di ficcarglielo in fica fino ai coglioni.
Ogni tanto Riccardo mi afferrava anche il cazzo e me lo succhiava un po ma senza smettere di pompare in tutti i buchi che trovava.
Ogni tanto ci partiva uno schizzo ma le tre troie con le loro lingue erano subito pronte a farli tornare duri e pronti a fottere ancora.
Riccardo si sdraiò e si fece salire la suocera sopra quindi mi fece segno…
‘Glielo ficco?’ chiesi come se il parere della suocera non contasse affatto.
‘Si tu nel culo io nella figa’ disse Riccardo deciso davvro a sventrare la vecchia.
Lei a sentire quei due arnesi insieme quasi svenne e iniziò ad ululare un misto di dolore e piacere come mai aveva fatto in vita sua.
‘Su dillo che sei la mia puttana dillo troia’ la spronava Riccardo.
‘O si…. siiiii sono la tua puttana, la tua vacca siiiii’
La moglie intanto aveva recuperato uno straphon nero gigante e senza tanti problemi si mise a scopare mia nonna. ‘Ti piace amore?’.
‘O si è bellissimo…. Dai Sandra fammi vedere quanto sei brava’.
‘Si Norma ti faccio fica e culo amore….’.

Sentivo che stavo per venire e Riccardo lo capi perchè mi disse ‘Trattieniti George che voglio che veniamo assieme’.
‘Si…. Si le allaghiamo i buchi siii’.

Intanto la nonna si agitava come una pazza un orgasmo dietro l’altro
‘Si dai…. Si…. spingi Sandra trapanami tutto siii dai…….’.

Venimmo e schizzammo…. In figa e culo alla suocera. Due fiotti roventi da sfondarle l’intestino….

E non era finita.
Ben chè appena tolti i cazzi Cristina si dichiarasse distrutta, Riccardo si voltò verso la moglie e le disse ‘Adesso togli lo straphon che ti monto come una troia’ e le mostrò ancora il cazzo durissimo.
‘O amore mio -disse lei baciandogli la punta- è quello che ho sempre sognato.
‘E da ora lo avrai porcona! Forza apri le gambe che ti sfondo la figa’.
Io intanto chiamai Cristina e nonna che erano due laghi di sborra ‘Venite… Lasciamoli soli’ e chiusi la porta lasciando che finalmente marito e moglie scopassero come Dio comanda per tutto il pomeriggio…
Seduti nudi in salotto con Cristina e nonna Norma, nude e con la sborra su tutto il corpo e un rivolo che colava dal culo ci bevemmo una bibita ghiacciata e Cristina felice disse ‘Finalmente non sarà più cornuto…’.
‘Già è quello che volevi no?’.
‘Bhe si ma un po mi spiace perchè ora che abbiamo un ospite con un attrezzo come il tuo e con una nonna così arrapante….
Insomma mi piacerebbe tanto venirvi a trovare solo io….’.
‘Ma Cristina amore -disse nonna- tu e le tue tettone sarete sempre le ben venute vero George?’
Io le palpai una tettona… ‘puoi dirlo forte nonna’.
‘E poi sono certa che da oggi in poi tuo genero ti darà di che divertirti’
‘O lo spero…-si lasciò scappare prima di arrossire- magari se non mi spacca proprio solo il culo sarà meglio…. Io preferisco il buco davanti sapete’
‘Bhe si hai un bellissimo buco davanti Cristina….. io me lo ricordo di sicuro’ dissi e le misi dentro un dito sditalinandola un po… Lei gradì con un sospiro sommesso.. Per non scontentare nonna con l’altra mano feci lo stesso anche a lei.

Proprio in quel momento uscì Riccardo dalla stanza ‘Sandra è sfondata’ adesso la lascio dormire un po…
‘Sei stato bravissimo’ dissi.
‘O si grazie al vostro aiuto. Non so come ringraziarvi. Ora ho ritrovato la sessualità di mia moglie e in più ho questa bella tardona da pompare quando voglio vero troia?’.
‘O si caro’ annuì Cristina.
‘Bhe una cosa che vorrei ci sarebbe’ dissi.
‘Dimmi tutto’ chiese Riccardo.
Io seduto sul divano con le mani nelle due fighe dovetti solo scivolare un po in alto alzando bene le gambe per mostrargli il buco del culo.
Riccardo mi sorrise, si chinò in ginocchi mettendo il cazzo all’altezza delle mie chiappe e mi accontentò… Una bella inculata con schizzo finale mentre io masturbavo le due vecchie…
Perchè anche a me, ogni tanto, un bel sollazzo di cazzo nel culo non dispiace affatto…

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