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zia Elvira e quel weekend a mare

By 1 Maggio 20224 Comments

Quando papà lascio la mamma, non ho mai saputo bene la storia, l’unica cosa che ci lasciò a me e i miei fratelli fu nostra zia. Sua Sorella minore. Con mia madre avevano un rapporto bellissimo di grande amicizia da bambine e anche dopo la separazione continuarono a frequentarsi. Io fin da piccolo ero sempre attratto da lei. Era molto provocante nei modi e nelle vesti, e fisicamente, anche se aveva qualche kg in più, era molto porca. La classica tettona con il culo tondo e grosso da prendere a schiaffi, capelli lunghi ricci e occhi verdi con una bocca che tutti le dicevano rifatta ma era naturale…una donna alta e sempre ben vestita. Un ottimo lavoro, una donna indipendente e forte che sapeva quello che voleva, nessun uomo intorno. C’è stato un periodo che era un mio pensiero fisso nelle seghe, poi superato con le prime cotte per le mie coetanee ma quando era a casa non potevo fare a meno di sbirciare nella sua scollatura o guardare come ondeggiava bene il sedere. Ora, a distanza di anni, posso pure dire che mi provocava anche se all epoca non lo capivo…simulando un pompino alla bottiglia di coca e guardandomi negli occhi mentre lo faceva o con battutine a doppio senso ma con una tale eleganza che solo ora colgo. Aveva concluso un buon affare e aveva venduto una seconda casa e unendo il gruzzoletto aveva deciso l’acquisto di una casa a mare. Aveva trovato un ottimo affare, una piccola villetta, immersa nel verde con una stupenda vista e con una bella spiaggia che poteva raggiungere a piedi restando comunque in una completa privacy grazie alla folta vegetazione che separava la casa dalla spiaggia. La casetta era piccola ma molto comoda, del resto la zia era sola e cosi aveva meno lavori da fare in casa. Un piccolo prato che lei usava come solarium davanti ad una immensa veranda che poteva ospitare mangiate di amici anche numerose, una cucina vivibile, una camera da letto sempre ombreggiata e fresca e un grande bagno che aveva una doppia apertura che dava su un piccolo giardinetto sul retro dove la zia voleva istallare una piscina sopraterra. Rifinita molte finemente internamente, arredata in stile country con delle finestre azzurre su cui la zia cresceva il suo basilico. Tutto era perfetto.
Un bel giovedì di luglio mamma stacca al telefono con la zia e viene in camera dove io studiavo per gli esami di riparazione a settembre, mio fratello giocava al pc e mia sorella di la guardava la tv. La mamma ci dice che la zia ci aveva inviato per un weekend a mare. Subito i miei fratelli si svincolarono dall invito inventando motivazioni più o meno veritiere e io come un allocco, un po per i sensi di colpa del risultato scolastico, un pò per non dispiacere la mamma che sola non avrebbe affrontato tutti quei km in auto, decisi a malincuore di farla compagnia. alla fine mi sarei staccato un paio di giorni dai libri, avrei fatto qualche bagno e chi lo sa, avrei trovato pure una ragazza per il weekend. Avevo poco piu di 18 anni.
Il viaggio fu molto noioso e caldo, appena arrivati, le cognate a fare festa e a me l’arduo compito di scaricare i bagagli.
La zia mi fece subito capire che loro avrebbero dormito insieme nel lettone grande e io nel divano in cucina…a me stava benissimo, andai in bagno a cambiarmi per scendere in spiaggia ma la zia mi busso dalla porta che dava sul retro e mi chiese se potevo dargli una mano a spostare delle sedie imballate nel garage da mettere in veranda. Non immaginavo che dovevo fare il facchino e il mio umore cambio rapidamente ma non potei dir di no. Alla fine eravamo sempre ospiti e la zia aveva un sorriso che…..notai solo dopo che la zia era con una tshirt lunga senza nulla sotto, forse gli slip ma di sicuro niente reggiseno visto che avevo visto spuntare quegli acuti capezzoli, come non me ne ero accorto prima?
Il lavoro era stato piu lungo del previsto e il mare ormai doveva essere rimandato a dopo pranzo. La zia venne a vedere se avevo fatto tutto come detto e mi disse che la mamma stava facendo la pasta e di farmi una doccia perche tutto sudato cosi dopo pranzo scendevamo tutti a mare.
Stavo per andare nel bagno quando mi disse di usare la doccia esterna nel retro della proprietà. Andai.
Venne di nuovo dopo pochi minuti ridacchiando che mi facevo la doccia con il costume e mi disse di toglierlo, io impacciato come non mai.. Lei capii il mio imbarazzo e mi disse, tranquillo, da qui non ti vede nessuno, anche io faccio sempre la doccia qui nuda..
E in effetti girandomi c era solo la vista del mare visto che la spiaggia era coperta dagli alberi.. Ero ancora li che tentennavo una risposta quando mi lascio di stucco….dai spogliati, fammi vedere se il pisellino ti è cresciuto…
Io diventai di mille colori, e risposi…ma come davanti a te??’
Lei: e certo, se una donna ti chiede di mostrargli il pisello tu che fai? te ne vai??
Io: ma tu non sei una donna!…o meglio…si lo sei ma sei mia zia…non è uguale!
Lei: ma questo non ti fermava qualche anno fa dallo spiarmi dal buco della porta quando andavo in bagno a casa tua..
(lo sapeva..che vergogna pensavo dentro di me..non sapevo come uscire da quell’imbarazzante situazione)
Io: ma guarda che non lho mai fatto, avrai visto male.
Lei: quindi non eri tu a guardarmi e poi ad andarti a segare nella tua stanza?
(sapeva anche quello, volevo sprofondare)
Io: e tu come lo sai?
Lei: perchè quando me ne sono resa conto sono venuta a spiarti pure io mentre te lo menavi per me, per una donna è come ricevere un bel complimento..ora bando alle ciance che tra un attimo la pasta è pronta e ci chiama tua madre, spogliati e fammi vedere il coso..
Ero come in trance, in maniera molto lenta e intimorito abbassai il costume con gli occhi bassi.
Lei: come? è moscio? non ti faccio nessunissimo effetto? mi abbassi l’autostima, pensavo che ad un ragazzo come te potevo piacere e invece…
Io: ma che dici zia, mi piaci, mi piaci ma la situazione…mi ha preso in contropiede, imbarazzato….
Lei: veloce menatelo e fammelo vedere in pieno vigore (girandosi per vedere se la mamma era nei paraggi)
Ormai l’imbarazzo stava lasciando spazio all’eccitazione inizia a toccarlo ma non mi veniva duro, e l’imbarazzo torno subito..
Io: zia scusa, non so perche…ma non riesco..
A quel punto la zia con un occhio sempre alla casa si avvicina, prende una mia mano e se la porta alle tette e con la sua inizia a segare con energia e velocità, doveva fare in fretta per non farsi vedere dalla mamma.
Appena la sua mano calda avvolse il mio uccello, spiccò subito sull’attenti..nel frattempo in maniera impacciata la mungevo senza saper cosa fare, era la mia prima volta. fino ad allora avevo solo baciato.
Lei: hai visto che ho sempre il tocco magico….
Tolse la mano e si spostò lasciandomi con il cazzo duro e guardandolo mi fa “è cresciuto parecchio dall’ultima volta, complimenti, lo hai già usato?”
Ormai il ghiaccio era rotto e io risposi “purtroppo da solo, tu sei stata la prima a toccarlo”
Iniziò a ridere e mi risposte “che cosa bella, allora te lo ricorderai per tutta la vita, dai finisci di masturbarti ed entra, non puoi entrare con il cazzo dritto in casa, tua madre non capirebbe”..e fece per andar via…
io rimasi li impietrito ed esegui a comando chiudendo gli occhi e pensando a quelle tettone che per la prima volta erano state nelle mie mani.. Spruzzai con forza..mi ripulii velocemente, asciugai e mi diressi verso la veranda. Pensavo senza sosta..chissà se potevo chiedere qualcosa alla zia…ma c’era mia madre, come potevo fare?…non facevo altro che pensare e appena mi misi a tavola, arrivarono mamma e zia (lei in costume) appena vidi quei enormi seni davanti a me, l’erezione arrivo immediatamente, nemmeno la sega di prima sembrava averlo calmato. ero un ragazzino in piena crisi ormonale, mi segavo dalla mattina alla sera, era del tutto naturale…zia capii subito e il suo sorriso complice non fece che aumentare l’effetto viagra. Mangia per non pensare ma non si poteva appena la mamma era girata la zia era li a mordersi le labbra, mangiarsi un unghio…era una cagna in calore o..giocava con me..
Dovevo restare solo con lei ma non sapevo come fare. Finimmo di mangiare e andammo a mare a piedi, tutti e tre…io camminavo davanti per evitare di vedere il suo sedere in bella mostra, seppure importante con un bel costume brasiliano, era stupenda…lei intuiva il mio problema e non faceva che dire…”dai aspettaci, cammina con noi o gli altri ragazzi ci disturberanno”…la mamma ridacchiava ma non aveva idea..
In spiaggia con una bella corsa mi andai subito a buttare in acqua e subito nell acqua alta per nascondere il pacco ma…cazzo…inizia subito a sperare che la zia mi raggiungesse..magari mi faceva una sega nascosti dal mare o magari potevo toccargli io la patata..chissà se era ancora pelosona come la prima volta o rasata come l’ultima volta che la spiai.
In spiaggia c’erano pochissime persone, forse per il giorno feriale o forse per l’orario. Mamma e zia si stesero al sole e io continuavo ad aspettare che la zia venisse da me. Ma nulla. Passò tipo mezz’ora e della zia nessuna nuova cosi decisi di uscire…entrambe erano con i reggiseni sbottonati a pancia sotto per abbronzare le spalle…io non facevo che guardare il culo di zia. Mi ero messo seduto con le ginocchia alzate per nascondere il cazzo che stava per esplodere…lo dovevo segare al piu presto..iniziava a farmi male da quanto era duro. La zia si giro un attimo la testa e mi chiamo per spalmargli la protezione solare. siiiiii..pensai io…neanche a dirlo che dopo poche passate sulla schiena mi diressi subito verso il culo ma la sua reazione fu inaspettata. Si giro con aria un po incupita dicendomi “ti avevo chiesto di passarlo sulle spalle no sul culo”..la mamma appena lo senti si giro con il suo sguardo per fulminarmi..mi sentii un porco mentre entrambe le donne mi fissavano..chiesi scusa e mi spostai…loro tornarono a prendere il sole ma la mamma non mi toglieva gli occhi di dosso…neanche a dirlo che il pisello era tornato a dormire per la strigliata ricevuta. Salimmo a casa che erano le 19 circa. io sempre avanti ma con due coglioni quando una casa..le mie speranze erano andate in fumo e la madre mi avrebbe cazziato alla prima occasione. Dissi che mi facevo la doccia per primo e andai verso la doccia esterna, mia zia come se niente fosse mi disse di stare tranquillo e fare con calma che loro avrebbero usata quella interna.
Feci una doccia rapida giusto per togliere la salsedine e decisi di buttarmi un pò in una amaca della veranda dove c’era una tv..ma per passare dovevo attraversare il bagno e c’erano loro. non le volevo incontrare e allora spiai dalla finestra se erano dentro..
Non sò come ma lassù qualcuno mi amava..una scena porno fu quella che mi capito davanti che mai, mai, avrei potuto credere…la zia a quattro zampe tutta nuda che leccava la figa di mia madre che stava tutta divaricata mentre gli dava il ritmo tenendola per i capelli. Mia zia che vedevo da dietro che mi offriva il panorama del suo culo e figa pelosissima messa a pecora con quel buco nero vicino al bianco dell segnale del costume..era una scena che neanche nei film hard avevo visto..mai avevo pensato a mia madre sotto certe spoglie, ne mai mi ero eccitato anche se l’avevo vista di sfuggita mentre si vestiva o in bagno per sbaglio aprendo la porta ma…li…ora…in quel modo…non mi potei controllare e inizia una delle mie più belle seghe…sborrai come un cavallo nel giro di pochi stantuffi..ma quello che avevo davanti ero uno spettacolo perverso e mai pensavo e continuai anche dopo esser venuto fino a venire nuovamente. nel frattempo sentivo mia madre incitare la zia dicendo “leccami cagna, dai che ti vengo in bocca, sei la mia troia, mi fai morire”..finche dai suoi movimenti e dalla sua voce non capii che venne e vidi ancora una volta qualcosa che non immaginavo possibile, mia zia si alzo e inizio a baciarla, ma non in maniera porno ma con molta dolcezza mentre entrambe si dicevano TIAMO TIAMO, MI SEI MANCATA. quindi erano amanti? e non solo molto amiche..
Fu come bere una bottiglia di jackdaniels ad un fiato. quella scena mi scateno la perversione all’estremo. dovevo entrare in quella coppia lesbo. La giornata passò senza altro da raccontare a parte io che come un cane da caccia le seguivo all’impazzata per beccarle in atteggiamenti peccaminosi. Arrivò l’ora di dormire dopo una bella cenetta e qualche bicchiere di buon vino. L’aria era decisamente più fresca di casa ma non avevo voglia di dormire. Appena chiusero la porta mi fiondai con il cazzo in mano al buco della serratura sperando in un remake che non avvenne…spensero la luce e mi lasciarono a menarmi il cazzo sperando di sentire qualche mugolio. Non so quante seghe mi feci quella sera pensando alla scena vista ma erano decisamente tante.
La mattina fui svegliato da mia zia che di buon ora mi trovo imbrattato di sborra secca e con il cazzo fuori dai boxer…mi diede un bacio sulla fronte e mi sussurro “svegliati piccolo porco e vai a pulirti che sei osceno”..aprii gli occhi come se mi avessero buttato un secchio gelido di sopra. non sapevo come comportarmi con lei ma in effetti, ero di un oscenità vergognosa. andai in bagno a ripulirmi avevo la mia sborra ovunque. mi tirava la pelle e chissà la puzza che facevo. Dopo pochi minuti entrò la zia di soppiatto. io feci la faccia incazzata e gli dissi “potevi evitare di svergognarmi al mare davanti mia madre”…
Lei mi fece segno di parlar piano e inizio a lavarmi…io cambiai subito sguardo, ero innamorato, ero infoiato, ero non so come…come un ragazzo la cui zia porcona toccava il cazzo…inizia a toccarla e dirgli che la volevo …lei ridacchiando mi diceva di stare zitto e che non potevamo…io gli dissi che l avevo visto con la mamma…lei rimase di sasso e mi disse “cosa hai visto?”..io ancora preso da libidine gli dissi quello che avevo visto..lei mi strinse i coglioni in maniera violenta e mi tappo la bocca…mi guardo con gli occhi di fuori e mi disse “testa di cazzo, tu non hai visto nulla e se provi solo a ricordarlo, ti strappo i coglioni!! ci siamo capiti??”…io annuii spaventato e gli dissi che per me non era un problema anzi..mi sarebbe piaciuto…..non feci in tempo a finire la frase che riprese a stringermi per le palle e mi disse “sei solo un piccolo porco e ora lavati da solo che puzzi come un bagno in un cinema porno”…
Questo altalenare non faceva altro che confondermi e non sapevo piu che pesci prendere…ma una cosa la sapevo…dovevo scopare…

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