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Racconti EroticiSensazioni

Il mondo di Amelie parte prima

By 25 Marzo 2024No Comments

Amelie è una ragazza la cui madre è francese, biondina slavata, occhi chiari seno piccolo, se la vedi di spalle e non la conosci sicuramente pensi che sia una teenager nonostante i suoi 35 anni peraltro portati benissimo.
Non ha mai amato studiare ed è molto timida; a causa di queste due peculiarità ha sempre dovuto arrangiarsi con i lavori e non ne ha mai trovato uno gratificante.
La sua vita affettiva è stata stentata quasi come quella lavorativa, un solo ragazzo, Francesco, con cui è stata dai 15 ai 25 anni. Lui la adorava e la portava in palmo di mano e così lei si è un po’ seduta. Purtroppo il ragazzo con cui avrebbe dovuto sposarsi di lì a 3 mesi, morì in un incidente d’auto e la famiglia di lui che mal aveva sopportato il rapporto col figlio, la tenne lontana e si trovò da un giorno all’altro in mezzo ad una strada.
La ospitò una amica per qualche mese mentre cercava di rifarsi una vita. La voglia di lavorare però non le mancava, donna delle pulizie, commessa, banconista al supermercato, dog sitter, ogni lavoro che le proponevano lo faceva.
Immancabilmente però chi la faceva lavorare (a parte quando aveva lavorato nella grande distribuzione) approfittava del suo carattere docile e la sfruttava.
Amelie dopo due mesi in cui non riceveva lo stipendio ha preso il coraggio a due mani ed ha chiesto al padrone dell’impresa di pulizie di pagarle quanto le tocca perché per mangiare è stata costretta più volte ad andare nelle mense dei poveri ed il padrone di casa, un vecchio bavoso e sudicio che ci prova ogni volta che la vede, le ha chiesto insistentemente, perdipiù allungando le mani, di pagare gli affitti arretrati.
Amelie, pur sapendo a cosa potrebbe andare incontro ha quindi deciso di provare a rispondere ad un annuncio di un centro massaggi che promette uno stipendio che le permetterebbe di avere un po’ di respiro.
E’ il primo pomeriggio, Amelie stanca dopo aver portato a spasso 4 cani, si reca presso l’indirizzo dell’annuncio. E’ un singolo occhio di bottega, suona il campanello e sente una voce che chiede chi sia, spiega che è lì per l’annuncio e le viene aperto.
Si trova in una saletta d’aspetto da cui parte un corridoio sul quale si affacciano diverse porte.
Da una porta esce una ragazza che avrà una trentina d’anni, vestita solo da un kimono e da un paio di sabot di legno.
La donna le dice di accomodarsi nella terza stanza che “il padrone” arriverà nel giro di 5 minuti. Le dice anche che nella stanza troverà un kimono come il suo, di spogliarsi e di indossarlo, deve tenere solo lo slip.
Amelie è imbarazzata, temeva proprio questo ma la sua situazione economica non le consente di essere troppo schizzinosa e decide di andare nella stanza.
Appena entrata nota che c’è una telecamera, decide di spogliarsi dando le spalle alla telecamera, si toglie i jeans, la maglietta e resta con il solo perizoma bianco che ha indossato quel giorno. Il reggiseno, data la sua scarsa seconda di reggiseno, non lo porta quasi mai. Sta per prendere il kimono dall’attaccapanni quando dalla porta entra un uomo grasso, anziano, sudato ed affannato.
“Come ti chiami biondina” le dice mentre le si avvicina.
Amelie è molto pudica ed istintivamente mette le mani a coprirsi i seni mentre risponde dicendo il suo nome.
“Ok come siamo timide, leva quelle mani, devo vedere se la merce che offri vale la pena di essere venduta qui”.
Ecco che esce la solita natura di Amelie, si fa mettere i piedi in testa da chiunque, abbassa allora le mani e cerca di sorridere all’uomo che le fa abbastanza schifo.
“Bene, direi che come fisico ci siamo, ora vediamo anche cosa sai fare”.
L’uomo si spoglia tenendo solo gli slip.
“Lì c’è l’olio per il massaggio, sai come fare?”
Amelie aveva fatto un corso per massaggiatrice anni prima quando ancora il suo ragazzo era vivo ed aveva praticato sul suo fidanzato che apprezzava molto.
Amelie prede la bottiglia dell’olio e se ne versa un po’ sulle mani. L’uomo si è sdraiato di pancia sul lettino.
Amelie inizia a massaggiare con buona tecnica le spalle scendendo poi lungo la schiena. Arrivata al sedere lo salta, sente che l’uomo ansima pesantemente.
“Vai avanti” la esorta l’uomo.
Amelie scende sulle gambe, il massaggio è veramente di qualità, vuole quel lavoro.
“Basta così, ora davanti” le dice l’uomo mentre si gira.
Il massaggio di Amelie ha ottenuto la approvazione dell’uomo e del suo membro che ora, una volta liberato dal peso, svetta fuori dallo slip per tutta la cappella.
Amelie arrossisce, l’uomo se ne accorge.
“Non dirmi che non hai mai visto un cazzo?” le chiede.
“Si si sono fidanzata” mente Amelie cercando di mettere con la scusa del fidanzato uno scudo fra sé ed il panzone.
Allora massaggiami e prende la mano di Ameli tirandosela verso le parti intime.
“Ma cosa sta facendo” dice Amelie sfilando la mano da quella grassoccia e pelosa dell’uomo.
“Non penserai che in un centro massaggi non ci proveranno tutti, ti stavo giusto mostrando la normalità. Anzi io sono stato anche troppo gentile”. Mentre termina la frase si alza, prende Amelie a due mani e la abbraccia strofinando il suo cazzo in piena erezione addosso alla pancia della donna.
Fortunatamente per Amelie l’uomo decide che non è il caso di andare avanti.
Il contatto però ha provocato una strana sensazione ad Amelie. E’ due anni che non scopa e i suoi sensi si erano sopiti, il contatto con l’uomo le ha provocato dei brividi e si è un poco bagnata. Purtroppo per lei una macchiolina compare sul suo perizoma e all’uomo la cosa non sfugge.
“Vedo che non sei fatta di ferro, bene. Non ho tempo di seguirti ma direi che il massaggio lo fai bene. Per ogni massaggio di mezz’ora verrai pagata 20 euro. Prendere o lasciare. Se poi il cliente ti chiederà una prestazione supplementare starà a te accettare o meno. Metà dell’extra te lo tieni e metà lo dai a me per le spese varie. Se ti va bene torna domani pomeriggio alle 18, ci sarà lavoro fino alle 22 e forse oltre”.
“Ok, ci sarò”.
L’uomo prima di uscire porge la mano ad Amelie, lei ricambia e lui approfitta per passarle l’altra sul sedere, attirarla a sé e spingere la mano con cui tiene quella di Amelie sul suo cazzo e farselo strofinare un po’.
“Vedi quanto sei inesperta, qui girano vecchi marpioni, devi sempre pensare che ci proveranno in ogni momento”.
Amelie non se la sente di fare casino, appena ha la possibilità svicola via, l’uomo sorride: “credo che andremo molto d’accordo io e te” ride ed indica con la mano lo slip macchiato della ragazza.
“Prima di andare via compila la scheda che ti darà la ragazza che ti ha accolto, mi servono i recapiti così in caso di bisogno ti posso chiamare, manda anche due tue foto una del volto ed una a figura intera al numero che ti dirà la ragazza”.
L’uomo è uscito ed Amelie si riveste e torna verso casa dopo aver compilato la scheda e fornito le due foto richieste.
Fuori dal misero appartamento la sta aspettando il padrone di casa. E’ un uomo di circa 70 anni, alto un metro e novanta, deve essere anche stato un bell’uomo da giovane ma ora si è lasciato andare, ha una pancia da birra e per il caldo indossa una canottiera bisunta, un paio di pantaloncini corti ed un paio di ciabatte da mare.
“Allora Amelie li hai i soldi per pagarmi gli affitti arretrati? Non sono più disponibile ad aspettare”.
Amelie gli risponde “signor Carlo abbia un po’ di pazienza, sono appena stata ad un colloquio di lavoro e mi hanno presa, domani inizio, mi pagano a settimana appena avrò il primo stipendio le do quanto più posso”.
“Che lavoro farai stavolta? Quanto riuscirai a tenertelo? TI do una settimana, voglio vedere che cominci a pagarmi oppure sai come fare a ridurre il tuo debito.
Carlo ha più volte fatto capire ad Amelie che se la scoperebbe volentieri ma lei è sempre riuscita a resistere.
Sarebbe stato comodo ma non lo ha mai fatto e non vuole iniziare a darla via per soldi o favori.
Entra nel piccolo monolocale e si chiude la porta alle spalle. Dalla borsa tira fuori un panino che si è fatta a casa del padrone dei cani che porta fuori. L’uomo è gentile e le ha dato libero accesso al frigorifero, lei però cerca di non esagerare preparandosi un panino solo quando è completamente senza soldi e resterebbe senza mangiare.
Le squilla il telefono, è l’unica amica che ha, la sorella minore del suo ex ragazzo, quello che è morto. Ora vive a Londra ed ogni tanto le manda una ricarica sulla sua carta di credito per aiutarla ma anche lei si è messa in conflitto con la famiglia, non solo per il suo appoggio ad Amelie ma anche perché non ama il modo con cui i suoi hanno fatto i soldi. E’ una idealista e lavora per una associazione di volontariato e per uno studio legale. Almeno l’istruzione che ha avuto grazie alla famiglia con laurea in una importante università britannica, le consente di essere indipendente.
“Ciao Giovanna come va?”
“Bene grazie Amelie, so che sei in ritardo con l’affitto ma questo mese non riesco a mandarti più di 200€”.
“Non dovresti, forse ho trovato un lavoro che mi consentirà di tirare il fiato, non è il massimo e dovrò tenere a bada dei vecchi bavosi ma dovrei riuscire a portare a casa almeno 100€ al giorno”.
“Stai attenta, sai bene che nessuno ti regala nulla”
“Vero, ho deciso di sfruttare quel corso che Renato mi aveva fatto fare, quello sul massaggio, a lui piaceva tanto e mi diceva che sono brava”.
“Eccola lì, certo che di lavori più a rischio non potevi prendertene”.
“Giovanna sei una cara amica ma sono stufa di farmi rincorrere dai creditori nonostante anche il tuo aiuto. L’ultima volta che sono uscita a mangiare una pizza è stata lo scorso anno quando sei venuta a Roma e me la hai offerta. Ad un certo punto bisogna fare delle scelte. Il posto sicuramente non è il palazzo della regina ma ho capito che non sono obbligata a scopare se non lo voglio. Il padrone del centro oggi ci ha provato per vedere come reagivo e lo ho messo in riga. Nonostante questo ha deciso di prendermi”.
Amelie ha un po’ ricamato sull’accaduto ma non vuole far preoccupare Giovanna.
Le due amiche parlano ancora per una buona mezz’ora fino a quando Giovanna non le dice che deve tornare alle sue cose.
“Chiamami quando avrai fatto la prima giornata e raccontami come è andata” si raccomanda Giovanna.
E’ ormai notte, Amelie va a dormire ed il sonno è agitato, fa un sogno in cui un cliente del centro massaggi ci prova, lei resiste ma quello la costringe ad un rapporto poi le lascia 50€ e se ne va. Si sveglia completamente sudata. Fa una doccia fredda perché le hanno tagliato il gas visto che non pagava la bolletta. Ha solo luce ed acqua ormai da qualche mese, fortunatamente siamo in primavera e non ha ancora avuto problemi per il riscaldamento e spera di rimettersi in carreggiata prima che torni l’inverno.
Ormai è mattina, Amelie sgaiattola fuori piano per evitare di incontrare ancora il padrone di casa.
Sale su un autobus per raggiungere la casa dove stanno le persone a cui tiene i cani. A volte ha fatto una doccia calda lì, in mezzo a tanta sfortuna questa famiglia è un raggio di sole. La moglie della coppia la ha presa in simpatia, ha poco più di 50 anni, aveva una figlia di pochi anni più giovane di Amelie morta in un incidente d’auto qualche anno prima, le vuole bene. Le paga tutti i mesi l’abbonamento dei mezzi pubblici così Amelie, almeno per questo è a posto.
Quando arriva alla villa sulla Cassia digita il codice del cancello di ingresso quindi entra in casa. I cani la aspettano e le fanno tante feste. I padroni sono via così è lei a provvedere passando due volte al giorno. Al ritorno spera che oltre a quanto concordato le diano un extra. Versa il cibo ai 4 cani. Una volta che hanno terminato di mangiare mette loro il guinzaglio ed esce. Va sempre ad un parco lì vicino dove c’è una area cani attrezzata così i 4 cagnolini (tutti rigorosamente provenienti dal canile) possono sfogare la loro esuberanza. Uno è anziano e passeggia, gli altri interagiscono con gli altri cani presenti. Ormai conosce tutti quanti gli umani che frequentano il posto. Dogsitter come lei che appena liberano i cani mettono la testa nel telefonino, domestiche, pochi i padroni che a quell’ora lavorano ma la zona è di gente benestante che si può permettere qualcuno che tenga i cani. A lei piace guardarli giocare, vederli correre e rincorrersi le dà un senso di libertà e spensieratezza distraendola dalla sua situazione economica. Sta seguendo la corsa dei suoi cagnolini quando li vede andare tutti verso l’ingresso abbaiando, un nuovo amico si sta avvicinando, è un border collie maschio poco più che cucciolone, molto socievole, appena entra tutti gli altri cani lo vanno ad annusare. Non lo aveva mai visto così come non aveva mai visto chi lo ha portato. E’ un ragazzo di poco meno di 30 anni, magro alto poco più di un metro ed ottanta, capelli corti e biondi ed un paio di occhi azzurri che attirano la sua attenzione. Sono occhi dolci, lui si avvicina. “Ciao, sono Giuliano, è la prima volta che vengo qui e tu m sembri l’unica che segue i cani”.
“Ciao sono Amelie, si hai ragione, qui siamo tutti dog sitter o similari più interessati al telefono che ai cani”.
“E tu non hai un telefono?” dice Giuliano scherzando. Amelie estrae dai jeans un vecchio Samsung col vetro crepato e lo agita sotto al naso di Giuliano.
“Certo che ho un telefono, ed è pure vintage”. L’uomo ride alla battuta. I due continuano a parlare seguendo con lo sguardo i cani che giocano felici. Sono le 9 ed è quasi ora di tornare a casa quando il telefono di Amelie squilla, lei risponde anche se il numero non lo conosce. E’ la ragazza del centro massaggi che le dice se può essere lì per le 10 perché ci sarebbero 3 slot da mezz’ora con clienti. Le sue fotografie hanno fatto colpo ed i clienti hanno richiesto proprio lei.
Amelie pensa che non farebbe buona impressione se dicesse di no e decide di rispondere positivamente anche se probabilmente non arriverà in tempo dovendo usare i mezzi pubblici.
“Ma allora funziona” le dice Giuliano indicando il telefono. “Mi daresti il numero così la prossima volta che devo venire qui ti do uno squillo, sai mi sono trovato molto bene a chiacchierare con te”.
Era un sacco di tempo che nessuno la corteggiava così, le sembra di essere tornata ragazzina. Di solito cercano di portarsela a letto dopo averle offerto un aperitivo, nemmeno una cena.
Amelie prende il telefono del ragazzo e compone il suo numero, quindi memorizza con “Amelie cani”.
Subito dopo prende il suo telefono e memorizza il numero ricevuto con “Giuliano cani”.
“Devo scappare, per arrivare in tempo devo prendere due bus e non so se arrivo in tempo”.
“Ti accompagno io in auto se vuoi”.
Amelie accetta, si avvia verso casa e dice a Giuliano di aspettarla fuori. Rientra alla villa lascia i cani, chiude tutto e sale sull’auto di Giuliano.
Non è certo una fuoriserie, è una vecchia Subaru Forester a gpl, il border di Giuliano è nel bagagliaio con la rete divisoria.
Amelie e Giuliano continuano a parlare, lui guarda la strada ma ogni tanto si volta verso di lei ed ogni volta sorride. Amelie si perde nell’azzurro degli occhi dell’uomo. Se non dovesse andare a lavorare gli chiederebbe di portarla al mare.
Amelie si fa lasciare un po’ prima perché si vergogna del lavoro che fa, saluta Giuliano e gli dà appuntamento al giorno dopo.
Arriva al centro massaggi appena in tempo.
La aspetta il padrone, “vai a cambiarti”, le dice l’uomo indicandole uno spogliatoio, “la cliente ti aspetta nella stanza 3”.
Amelie entra nella spoglia stanza si toglie jeans, maglietta e scarpe quindi indossa un paio di sandali con un po’ di tacco ed un kimono.
Nella stanza 3 la aspetta una signora sui 60 anni, Amelie si rilassa, saluta ed educatamente e chiede che tipo di massaggio vuole la signora. “Total body” è la risposta.
Amelie comincia e con perizia partendo dalle spalle procede per tutto il corpo, è rilassata non teme che la donna ci provi.
“Ti dispiace se mi tolgo gli slip?” dice la donna. Amelie non ha motivo di sospettare e fa cenno di si.
La donna, che è molto tonica, è completamente depilata nelle parti intime. Quando Amelie arriva nei pressi del suo sesso della dona, quella le prende la mano e la guida verso la sua passerina. La presa è ferrea.
“Non fare la schizzinosa, ti darò 100€” le dice la donna.
“Non faccio queste cose” le risponde Amelie ma la donna non molla la presa. Praticamente si fa masturbare usando la mano delicata ed unta di Amelie.
Pian piano la resistenza di Amelie crolla, lei pensa che non dovrà far altro che masturbare la donna e ricorda quando prima di mettersi con Renato aveva avuto una mezza esperienza con una compagna di classe, si erano solo baciate “per capire come fare coi maschi” ma non le era dispiaciuto. La donna capisce che Amelie ormai ha abbassato le difese e le lascia la mano. Amelie non smette di masturbarla e lo fa con delicatezza titillandole anche i capezzoli con l’altra mano.
“Brava, vai avanti così, vieni baciami”.
Ma Amelie si ritrae, porta a termine la masturbazione facendo avere un breve orgasmo alla donna quindi riprende e completa il massaggio.
“Non te li sei meritati i 100€ ma voglio incoraggiarti” le dice la donna lasciando sul tavolino due banconote da 50€. La donna si riveste ed esce dalla stanza così come Amelie.
Il padrone del locale le dice che i conti li faranno a fine giornata e le indica la stanza numero 4.
Amelie entra e con sua somma sorpresa si trova davanti il suo padrone di casa che sorridendo le dice: “non puoi evitarmi, volevo essere sicuro che potessi pagarmi. Pensa che divertente posso essere massaggiato praticamente gratis perché i soldi che ti darò mi torneranno in tasca stasera”.
Amelie è molto contrariata, decide dentro di sé che a quell’essere schifoso non concederà nulla di più del massaggio e si domanda come ha fatto a scoprire del suo lavoro. E’ il primo giorno.
“Vuoi sapere come faccio ad essere qua scommetto”. Le dice Carlo. “Te lo dirò solo se mi farai un bell’extra oltre al massaggio”.
“Mi terrò la voglia signor Carlo, per lei solo massaggio”
Carlo è nudo sul lettino coperto nella parte centrale da un asciugamano.
Amelie comincia a massaggiarlo e come si aspettava appena è a distanza opportuna Carlo allunga la mano ma lei è pronta ad evitarla. Il massaggio è tutta una battaglia ad evitare le mani del vecchio porco. Nonostante questo qualche volta il colpo va a segno e le manone grasse riescono a tastarle il culo od il seno.
Il massaggio è quasi alla fine, Carlo si toglie l’asciugamano dalle parti intime sfoderando una erezione potente. Il suo membro è proporzionato al fisico imponente. La cappella è grossa come una albicocca ed il fusto sembra una lattina di coca cola.
“Ti do 100 euro se mi fai un pompino” le dice Carlo.
“Solo massaggi” le risponde Amelie.
“Come vuoi” mentre Amelie si dedica alle gambe Carlo comincia a masturbarsi lentamente, Amelie fa finta di nulla e continua nel suo lavoro ma ogni tanto butta un occhio, il membro dell’uomo la impressiona, non ha avuto molti uomini e nessuno con un cazzo di quelle dimensioni.
Mentre Amelie arriva alla fine del massaggio l’uomo ha un orgasmo ed eiacula, lo spruzzo non è uno spruzzo, il seme esce lentamente dalla cappella impastando la mano. Amelie che si sta pulendo le mani dall’olio stacca un paio di pezzi di carta e li porge all’uomo.
“Se cambi idea stasera a casa ti scalo 200 euro se ti fai scopare, ho visto come guardavi il mio cazzo e lo volevi”.
Amelie esce dalla stanza e ritrova il padrone del locale. Stanza numero 3, credo che sarà un massaggio tranquillo.
Amelie entra nella stanza, c’è un uomo orientale che la saluta in un italiano stentato, fa il suo massaggio senza essere infastidita in alcun modo ed esce.
“Per stamattina hai finito, tre massaggi 60€ per te ma tu me ne devi 50€ dalla signora quindi nella paga della settimana vanno solo 10€.
“Vuoi sapere come ha fatto Carlo ad essere qui? E’ mio cugino, mi parlava della sua inquilina morosa e quando ho visto che l’indirizzo è lo stesso suo gli ho mandato le tue foto così si è precipitato qui. Peccato che non ti sei fatta scopare potresti risolvere molti dei tuoi problemi. Carlo mi ha spesso parlato di te e gli piaci veramente tanto. Ci vediamo stasera alle 18, ho già delle prenotazioni”.
Amelie esce senza rispondere, è stato una specie di agguato pensa.
Deve tornare alla villa. Alla sera non potrà andare a dare da mangiare ai cani, prende il primo dei due autobus che la porteranno alla casa dove la aspettano i cani. E’ sul secondo autobus quando il telefono si illumina e compare la scritta Giuliano cani.
Risponde velocemente: “Ciao, come mai mi chiami?”
“Avevo voglia di sentirti, disturbo?”
“No, anzi mi fa piacere”
I due vanno avanti a corteggiarsi reciprocamente fino a che lui le chiede se vuole uscire a cena ma lei non può e gli dice che la sera ha un lavoro e che difficilmente può ma che se avrà un giorno libero sarà ben contenta di accettare. E’ ormai arrivata e chiude la chiamata. Starà alla villa fino all’ora di tornare al centro massaggi. Si fa una doccia, mangia un panino e si addormenta dopo aver messo una sveglia per le 15.
Vuole fare le cose con calma, alle 15 porta fuori i cani sperando di incontrare Giuliano, se li ha portati una volta vuol dire che sta nei dintorni, pensa. Proprio mentre arriva all’area cani ecco materializzarsi Giuliano.
“Ciao!” le esce con un tono che da molte speranze all’uomo.
Giuliano le fa una corte serrata mentre i cani corrono felici nell’area, stavolta non vorrebbe andare con lui al mare ma essere con lui in un grande letto e fare l’amore dolcemente. Alle 16 le squilla la sveglia.
“Devo andare al lavoro, è in centro e devo prima riportare i cani”. Giuliano la accompagna a casa con il suo border collie le chiede se vuole un passaggio come al mattino ma lei rifiuta dicendogli che non vuole sfruttare la sua gentilezza ma che tiene l’offerta per un’altra volta.
Se non dovesse andare a lavorare lo avrebbe fatto entrare baciandolo sulla soglia, ma non si può. Si è anche bagnata, mentre riporta dentro i cani e li sistema in casa la sua testa è divisa fra Giuliano ed il lavoro. Chissà che clienti le capiteranno.
Parte per tempo, fortunatamente non c’è troppo traffico e gli autobus sono in orario. Arriva vicino al centro massaggi una mezz’ora prima, avrebbe voglia di un gelato, si ricorda che ha le due banconote a 50€ e decide di togliersi lo sfizio. Solo questa volta pensa.
Prende un grosso cono gelato e se lo gusta, non si rende conto della sensualità che esprime mentre lo lecca seduta su una panchina di un parco vicino al centro massaggi. Un paio di pensionati passano, la guardano, si danno di gomito e ridacchiano. Amelie si rende conto e si da un contegno mangiando quello che resta con fare un po’ meno erotico. Pensa ce gli uomini sono proprio strani, si eccitano per nulla.
Arriva al centro 5 minuti prima delle 18, la ragazza al bancone le indica la stanza numero uno. Amelie si mette il kimono ed i sandali ed entra.
C’è di nuovo Carlo che le sorride. “Amelie cosa fai qui” dice l’uomo ridendo prendendola in giro.
“Ho chiesto proprio di te, sai sono come la goccia che scava la roccia, prima o poi me la darai e poi non ne potrai più fare a meno del mio amico”. Lo dice mentre si toglie l’asciugamano scoprendo il suo cazzo in piena erezione.
Amelie lo ignora, fa il suo massaggio, ora è più esperta nello schivare i tentativi di palpeggiamento ma qualcuno va ugualmente a segno.
Come la volta precedente quando mancano pochi minuti alla fine del massaggio Carlo inizia a masturbarsi e viene.
“Due volte in un giorno, sono ancora un maschio valido non credi varrebbe la pena provarmi?”
La seconda volta sono uscite poche gocce, si vede che la sega del mattino gli aveva svuotato le palle.
Amelie termina il massaggio ed anche stavolta porge a Carlo un paio di fogli di carta assorbente per pulirsi.
Ha subito un altro massaggio per cui lascia Carlo nella stanza.
Il nuovo massaggio è nella stanza 5. Amelie non ci è mai stata e pensava che le stanze fossero in tutto quattro. Mentre si avvia vede che l’altra ragazza la segue, si gira con fare interrogativo e Kaori le dice che il massaggio è di coppia quindi servono due massaggiatrici.
Quando entrano nella stanza sui due lettini affiancati ci sono due uomini sui 50, sembrano uomini d’affari, i vestiti appesi sono di ottima fattura così come le scarpe. Kaori e Amelie iniziano i massaggi, i due uomini provano vagamente ad infastidirle ma più
Che altro parlano in una lingua che Amelie non conosce, le sembra russo od un’altra lingua slava.
Al termine del massaggio uno dei due in un perfetto italiano dice alle due donne: “500 euro per entrambe”.
Kaori guarda Amelie e le dice: “a me quei soldi servono, però non voglio darne la metà a Michele, tu ci staresti ad andare in albergo da loro?”
Amelie la guarda e scuote la testa: “No io non lo faccio, almeno non lo ho ancora fatto”
“E la signora di stamattina te la sei già dimenticata?”
“Non è la stessa cosa, almeno per me”.
Kaori dice ai due uomini, “lei non ne vuole sapere ma io sono disponibile per tutti e due vedrete che non vi pentirete ma ora non posso perché ho altri massaggi, se mi lasciate il vostro numero di telefono sarò lieta di raggiungervi”.
I due si guardano e si scambiano due parole nella loro lingua. Lo stesso che ha parlato prima le risponde: “ok ma ti diamo al massimo 200€ senza la tua amica”.
Kaori chiede il loro telefono, compone il suo numero e salva in rubrica su entrambi i telefonini.
“Smonto alle 21, dopo sarò tutta vostra”.
Amelie è già uscita e trova Michele fuori dalla stanza che la indirizza alla stanza numero 3.
“Stai attenta, questo è giovane ed allupato, se hai problemi chiama, io comunque controllo con le teleamere di sicurezza”.
Amelie entra nella stanza numero 3, sull’attaccapanni ci dono un paio di jeans, una maglietta ed un paio di boxer, tutto in misura XL.
Mentre entra sorridendo dà il buongiorno al cliente e chiede quale tipo di massaggio vuole.
Mentre l’uomo è prono con il solo asciugamano a coprire le natiche, inizia il massaggio. La muscolatura è imponente, fisicamente è un uomo molto attraente che le ragazze si divorano con gli occhi per strada, poterlo toccare e sentire i suoi muscoli è un piacere per lei ed il fatto si ripercuote sul massaggio che diventa ancora migliore. Quando Amelie termina la parte posteriore l’uomo si gira e con noncuranza fa sì che l’asciugamano non copra il suo pene. E’ barzotto e già così è veramente notevole, Amelie non riesce a smettere di guardarlo e mentre gli massaggia i pettorali si bagna tutta. L’uomo intuisce qualcosa, la cinge con un braccio e la tira a sé. “Ne vuoi una dose” le dice.
“No, no” Amelie si ritrae e l’uomo la lascia andare. Amelie pensa che se la avesse trattenuta non avrebbe avuto scampo se non urlare. Mentre la tirava a sé le ha anche dato una palpata al culo e la cosa le è piaciuta ma si sente in colpa. L’uomo non ha rimesso la salvietta sul pube, il suo cazzo, man mano che Amelie procede col massaggio, si indurisce e cresce. Non è ancora completamente in tiro ed Amelie pensa che se dovesse farsi scopare da un tale mostro la squarterebbe. Questo pensiero la aiuta a tornare in se ed a non pensare all’uomo in modo sessuale.
Lui però non si da per vinto. Prende la mano di Amelie e la tira a se costringendola a carezzargli l’uccello.
“Tranquilla che non ti morde, e poi ho visto come lo guardavi, su carezzalo”. Amelie risponde all’uomo: “si non è male ma non sei il mio tipo, se non mi lasci andare chiamo il proprietario e parte una denuncia”.
L’uomo le molla la mano non prima però di essersi fatto fare un altro paio di carezze all’uccello.
“Ti do 200€ se mi fai un bocchino” le dice.
“Non sono in vendita per queste cose”.
L’uomo smette di parlare, il massaggio termina ed Amelie tira un sospiro di sollievo mentre esce dalla stanza. E’ troppo che non scopa, pensa. Le viene in mente Giuliano ma ha ancora un cliente prima di smontare e poi sarà tardi.
L’ultimò cliente è un uomo sui 60 anni, appare molto tranquillo, non ci prova e le lascia pure una mancia di 20€, quanto la sua parte di compenso.
Quando esce dalla stanza sono ormai le 23 passate, per tornare a casa l’autobus passerà fra oltre mezz’ora. Si siede sulla panchina della fermata. Prende il telefono e manda un messaggio WA a Giuliano.
“Ciao, sei sveglio?”
La risposta è quasi immediata ed è un vocale. “Si sono sveglio e ti stavo pensando sperando di rivederti domani, dove sei, cosa stai facendo?”
“Sono appena uscita dal lavoro ed aspetto l’autobus che passerà fra mezz’ora”.
“Hai fame? Ti va una pizza insieme? Se mi dici dove sei ti raggiungo in auto e poi ti porto a casa, promesso solo una pizza!”.
“Ti mando la posizione” e così fa.
Dopo 15 minuti Giuliano è lì con la sua Forester.
“Sali ti porto ad Ostia in un posto che è aperto fino a tardi, non hai impegni domattina presto vero?”
Amelie pensa a Carlo che la sta aspettando a casa per provarci ancora e ride.
“Cosa c’è da ridere” le chiede Giuliano.
“Nulla di importante, sto pensando alla faccia del mio padrone di casa che ci prova ogni volta che torno a casa, sarà addormentato ormai”.
Giuliano si unisce al sorriso di Amelie.
In mezz’ora grazie al traffico leggero arrivano ad Ostia, la pizzeria è ancora aperta.
Li accoglie la padrona, una signora sui 60 con un grembiule ed una mole da buona forchetta. “Ciao Giuliano, chi è la bella signorina che è con te”.
“Una amica, Veronica ci conosciamo da due giorni ma mi sembra di conoscerla da una vita”.
Veronica guarda Amelie e le sorride: “è la prima volta che Giuliano porta una ragazza qui e non lo avevo mai visto così contento. Io sono la zia che lo ha cresciuto, cosa prendi?”.
Amelie sorride e chiede una bufalina mentre Veronica dice a Giuliano se prende il solito.
Una caraffa di birra chiara accompagna le due pizze e poi un profitterol chiude il pasto.
“Sei mia ospite naturalmente”.
Finito di mangiare i due vanno in spiaggia, Giuliano prende Amelie per la mano, passeggiano e chiacchierano, nessuno dei due si decide a fare il primo passo poi, improvvisamente ed in contemporanea, i due si guardano negli occhi e si baciano.
E’ un bacio dolce, lungo ed appassionato, da veri innamorati.
Giuliano non ci prova, Amelie ha dentro di sé una voglia di scopare dovuta anche alla lunga astinenza ma in realtà vuole quel ragazzo.
Si siedono dietro una barca e sempre baciandosi si rotolano uno sull’altro riempiendosi di sabbia.
“Forse è meglio se andiamo altrove” dice Giuliano. “Se ti va di dormire qui ed aspettare l’alba dietro il ristorante di mia zia c’è una casupola dove d’estate dormivo quando facevo il bagnino alla spiaggia qui vicino”.
“Andiamo” dice Amelie. Il percorso le sembra non finire mai, appena entrano nella casetta i due si spogliano a vicenda. C’è una branda su cui si fiondano una volta completamente nudi. Giuliano è in piena erezione ma il suo uccello non è nemmeno lontanamente paragonabile per dimensioni a tutti quelli a cui ha fatto massaggi durante la giornata. Non le importa, vuole quel ragazzo. Inizia a masturbarlo lentamente. Lui la bacia dolcemente ma appassionatamente ma non la tocca sulle parti intime. Sembra un pulcino inesperto della vita. Amelie guida la mano di Giuliano sul suo seno e gli fa vedere cosa fare. Poi sale su Giuliano ed inizia un su e giù che manda in orbita l’uomo, nel giro di meno di un minuto Giuliano viene.
“Scusami, sono inesperto e tu mi piaci tanto” sono le parole che gli escono di bocca.
Non fa nulla, ti guiderò io nel darmi piacere. Amelie si mette a gambe larghe e guida la testa di Giuliano verso il suo sesso. “Baciami con la lingua lì”. Giuliano esegue ma è molto inesperto, la voglia di Amelie però è tanta e dopo una decina di minuti ha un orgasmo, non è certo di quelli memorabili ma serve per stemperare la tensione. Giuliano prende Amelie fra le braccia e si addormentano abbracciati.

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