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AIUTIAMO I CARCERATI, ADOTTIAMO UN GALEOTTO…. FACCIAMOGLI SCOPARE LE NOSTRE MOGLI

By 20 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

I programmi, riabilitativi, danno la possibilità ai detenuti di lavorare , anche fuori dal carcere , tornando a dormire la notte.

Io e mia moglie avevamo avuto la possibilità di far fare i lavori di imbiancatura e muratura per delle modifiche in casa a dei detenuti, i quali era in pratica 10 anni che stavano in carcere e gli mancava ancora altri 5. Noi non sapevamo che cosa avessero combinato per ritrovarsi in una situazione simile, comunque erano praticamente scortati al mattino e poi venivano ripresi la sera, senza la possibilità di andare in giro.

Erano 4 uomini, sui 45 anni, di cui uno era il capetto e si misero a modificarci il box e delle stanze.
Mentre lavoravano spesso li guardavo e vedevo che loro guardavano con un certo interesse mia moglie che aveva sui 30 anni, anzi meno e siccome lei si preparava per andare al lavoro e lavorava come hostess, si stava preparando e non essendoci tende alle finestre perché c’erano i lavori e siccome mia moglie non sapeva dove fossero gli operai, si preparò non curante di loro senza accorgersi di essere sotto la loro visione.
Addirittura si appostarono di nascosto e guardarono lei mentre indossava le autoreggenti , le mutandine e la minigonna.
Quando lei uscì tutti la guardarono con una faccia, una voglia di saltarle addosso.
Io vidi tutto ed eccitato dalla situazione andai a parlare col capo, il quale era il più eccitato ed entrando in confidenza mi disse che era 10 anni che era in carcere e che non scopava una donna da almeno 11 e che anche se era fuori non poteva andare a puttane.
Dopo la discussione uscì per circa un ora e quando tornai dopo circa un’altra ora tornò mia moglie sempre tutta carina.
Ma quando entrò nella camera da letto ed aprì i suoi cassetti vide che qualcosa era successo, la biancheria era tutta sotto sopra, erano spariti i suoi perizomi, i suoi reggiseno più intriganti e i collant autoreggenti ‘ qualcuno aveva rovistato nei suoi cassetti e le aveva rubato la biancheria.
Andò poi a mettere le sue mutandine usate nella biancheria sporca ma notò che tutte le sue calze, le sue mutandine che doveva lavare non c’erano più. Mi chiese ed io le spiegai che ero uscito per un ora, lei allarmata mi sgridò, mi diede del pazzo, corse verso i gioielli per controllare che cosa i detenuti le avevano fregato’.ma sorpresa’trovò tutto’le uniche cose che le erano state fregate era la biancheria.
Allora io per rifarmi della sgridata sua e eccitato per la cosa, la presi la sbattei sulla finestra, ormai era scuro, con la luce accesa le alzai la gonna ed inizia a palparla per poi aprirle la camicetta e palparla, le dissi nell’orecchio che i poveri detenuti erano anni che non scopavano e che poverini bisognava aiutarli, le strappai le autoreggenti la misi sul letto e le legai i polsi agli estremi del letto.
Lei era rimasta con la minigonna e il perizoma da troia e sopra la camicetta e il reggiseno.
La lasciai li ed andai a chiamare il loro capetto. Lo portai in camera, aprì la porta e lui vide lei legata al letto e gli dissi:
questa è mia moglie, mi dispiace che siano 11 anni che non scopi una donna, se vuoi ti concedo mia moglie, è bella , magari migliore dell’ultima che ti sei trombato, gustatela, è tutta tua, voglio farti felice , stai facendo un buon lavoro e te la meriti.
Mia moglie: sei un porco, smettila ‘.
Lui non perse tempo e si avventò su di lei iniziando a palparle le gambe, cercando di mettere le mani dentro, lei muoveva le gambe, cercando di tenerle chiuse, ma lui con forza si addentrò e le alzò la gonna, io ero eccitatissimo, nel vedere quanto lui fosse arrapato.
Lui le strappò via le mutandine, strappandole, rompendole totalmente, lei si mise a cercare di scalciarlo,non voleva, ma lui subito le aveva aperto le gambe.
Io intervenni subito e lo bloccai.
Io: alt, basta, lasciala stare e lasciami parlare con lei.
Lui ultra eccitato si fermò.
Presi della vodka, versai dei bicchieri abbondanti per mia moglie, il detenuto e per me.
Io mi misi a parlare direttamente con la donna della mia vita:
amore bevi, rilassati, ci sono qua io, tu sei bella bellissima, io ti amo, io ho una voglia di giocare con te, di fare dei giochi, quel pover uomo è da 11 anni che non vede una ragazza, dagli la possibilità di fare l’amore con te, lo sai che è uno dei sogni della mia vita, vedrai che ti divertirai, fammi felice, non preoccuparti, io sono affianco a te’
Lei si rilassò e disse va bene’.appena lei lo disse lui si avventò sulle sue gambe, si mise a leccarle, lei ebbe come un atteggiamento di ritirarsi, di paura, però non si opponeva più, lui le palpò le gambe, le leccò avidamente sentendone il profumo e le prese la minigonna e la tirò via.
Mia Moglie era sotto tutta nuda, non aveva ne gonna ne mutandine, ne perizoma, ne autoreggenti, niente assolutamente niente e teneva le gambe aperte, per farmi elice, io mi misi dietro di lei e la abbracciai, le tirai su , le aprì la camicetta .
Lui arrivò alla figa bella curata e profumata , si avventò e si mise a leccargliela con una voglia incredibile, la sua lingua aveva sete, una sete incredibile di figa, le leccava anche il culo, le gambe.
Io avevo il viso affianco a quello di mia moglie, vedevo lei che lo guardava spaventata e un po’ schifata, con la testa lontana, come se non volesse avere contatto e vedeva lui come le mangiava la sua povera passera, li nuda, senza protezione, curata, col pelo sopra e depilata ai lati delle labbra.
Lui la leccava con un ardone, con una fame di figa, che non avevo mai visto e mi eccitava enormemente .
Era stupendo vederla così eccitato, la sua fame di figa sulla mia bellissima moglie.
Lei concessa, lei che era mia, la condividevo anzi la concedevo ad un bisognoso, ad un affamato.
Lui si accanì, le aprì le labbra con le sue mani grandi , aprì la sua bocca in modo da mangiarsi la figa intera, la sua lingua leccava, gustava interamente quella fresca fighetta.
La sua bocca baffuta si stava mangiando, divorando quella indifesa e morbida, delicata figa giovane, lui non le vedeva da un infinità, era come un miraggio per lui.
Era come se stesse mangiando un piatto pieno di aragosta già sgusciata, si stava abbuffando, non credevo ai miei occhi, non ci potevo credere a quello che vedevo. In più sapendo , vedendo che faceva parte del corpo della mia sposa, conoscendola bene quella figa che tante volte avevo leccato, avevo penetrato, vederla adesso in bocca a lui, impazzivo, avevo il cazzo che mi esplodeva nei pantaloni , inoltre sentivo lei ansimare e la guardavo in difficoltà, che subiva , che sentiva le attenzioni pressanti, le leccate di quel galeotto mai visto fino a 5 minuti prima .
Lui iniziò a salire ed a leccarle il ventre, l’ombelico, la vita così stretta e morbida.
Con le mani la palpava ovunque e lo stesso con la lingua, allora io le tolsi la camicetta e rimasta in reggiseno, a balconcino, la sbottonai dietro e lo tirai su mettendo a nudo le sue tette, i suoi seni stupendi, una bella quarta abbondante.
A quel punto lui vide la maternità di mia moglie e si avventò con le mani sulle tette strizzandole, sentendone la morbidezza e quanto fossero sode. Si avventò con la bocca, leccandole, poi sui capezzoli iniziando a succhiarli, prima uno e poi l’altro, iniziò a morderli e a tirarli, mamma mia che voglia che aveva il galeotto. Io guardavo lui e guardavo lei, lei stava impazzendo, si sentiva posseduta da lui, si sentiva preda, usata.
Lui alternava, leccava, ciucciava una tetta, un capezzoli, lo mangiava, lo divorava e nello stesso momento palpava, mungeva l’altra tetta, il tutto non curante di lei, senza pensare di procurarle piacere o di essere delicato , di non spaventarla, di non farle male.
Era da così tanto tempo che non si gustava una femmina e neanche sapeva quando avrebbe avuto la prossima possibilità che pensò a gustarsela al massimo a mangiarsela a divorarla.
Lei cercava di ritrarsi, lei vedeva il viso del carcerato sulle sue tette, quindi vicino a lei, al suo viso, istintivamente le veniva di allontanarsi, ma io che ero li , le tenevo la testa ferma, la bloccavo, facevo in modo che rimanesse in quella posizione da cui le tette pendevano e lui la gustava.
Lui le strizzava una tetta, la palpava con forza, con ardore, facendole anche male e intanto nell’altra la ciucciava come se fosse allattato, come se uscisse il latte, le mordeva il capezzolo e lo tirava, lo leccava da matti con tutta la lingua.Le metteva una mano dietro la schiena per trattenerla, per tenersi la tetta su in alto e con l’altra la convogliava, la teneva dritta così da immergere il suo viso sul seno.
Il suo reggiseno non era ancora stato tolto e poggiava sopra i seni.
Io la spingevo dalla schiena verso di lui, le spingeva indietro ma eraquindi tenuta ferma da lui ed a me per esaudire i piaceri del carcerato. Poi tornò sulla figa per continuare a leccarla ancora sempre con ardore, con tutta l’eccitazione. Andò sulle tette e sulla figa, sul corpo, se la voleva gustare tutta, io la tenevo e le dicevo , le spiegavo di come faceva eccitare il porco.
Io incitavo lui a gustarsela a mangiarsela tutta.
Lui era sempre più eccitato, lei era già stravolta per le attenzioni che stava ricevendo e lui risalendo si mise a slinguarla , le mise la lingua in bocca ed iniziò a slinguarla.
Io eccitatissimo parlavo con mia moglie, spiegandole quanto lui fosse eccitato, con che foga la voleva.
La slinguava e le palpava entrambe le tette.
Ad un certo punto lui si ritirò, si tolse i pantaloni , si tolse le mutande e mise il suo cazzo in tiro in faccia a mia moglie.
Io rimasi a bocca aperta per l’eccitazione, mia moglie fece una faccia schifata, lui voleva un pompino, lei non voleva succhiarglielo, le faceva schifo.
Io le dissi: amore dai, succhiaglielo, non tirarti indietro, non vedi che ha voglia. Allora che fai, vai , dai , su, svelta , ho detto di succhiarglielo.
Lei fece una faccia di una schifata, che non voleva, ma che sapeva che avrebbe dovuto, farlo, non voleva guardarlo, ma era a 3 centimetri dalla sua bocca, pian piano, si avvicinò, non voleva guardarlo.
Chiuse gli occhi, io continuai a dirle di farlo, iniziai a sgridarla perché non lo faceva.
Lei avvicinò la bocca, tenne gli occhi chiusi, pian piano, quasi in apnea, aprì la boccuccia come dire ..va’bene’f’fallo’e..entrare.
Lui appena vide la bocca sufficientemente aperta mise dentro il suo cazzo in tiro.
Lei chiuse ed iniziò a succhiarglielo.
Lui iniziò a muoverlo avanti ed indietro , ma era lei soprattutto che muoveva la testa per succhiarglielo, ma sempre con gli occhi chiusi. Lei prese il ritmo, avevapreso il ritmo per spompinare il cazzo del carcerato, io la incitavo, lui aveva una faccia godereccia.
Lei andò avanti per qualche minuto, il cazzo del carcerato era bello lubrificato, indurito.
A quel punto lui la fece sdraiare’.era arrivato il momento di scoparsela.
Mise il cazzo dentro la figa di mia oglie, mamma mia non mi sembrava vero, stavo godendo come un matto, e appena incanalato dentro le labbra e fatto un passaggio, iniziò a scoparla di forza.
Lei era lì, ferma a subire quello che io le avevo chiesto le voglie di un carcerato.
Lei rimase lì, sdraiata sul letto, con le gambe aperte e il viso girato di lato a subire le penetrazioni di quel affamato porco. Lui la scopava senza sosta, pensando solo a lui, a godersela, neanche la guardava in faccia, lei guardava me con uno sguardo sofferente, come quello di una donna che ha già raggiunto l’orgasmo e che sopporta, che si trattiene per far venire il marito, ma che le da fastidio. Lui intanto le palpava e mungeva anche le tette e io ero vicino a lei e la guardavo in faccia e quello che subiva. Vedevo lui che ogni tanto cambiava posizione ma continuava a trombarla, ed ogni tanto la slinguava. Vedevo lei con la bocca aperta e lui che le passava la sua lingua su quella di lei, costretta a starci. La lingua di una 28 enne morsicata , mordicchiata e risucchiata dalla bocca del 45 enne ingrifato.
La scopata andò avanti per una buona mezz’ora, sembrava che lui non volesse mai finire, lei era stremata, lui la metteva in tutte le posizioni pur di godersela nel migliore dei modi.
Lui la prendeva dal collo e la tirava a se per slinguarla continuamente, io intanto mi stavo masturbando perché la situazione era troppo eccitante, lui continuava a scoparla a leccarle le tette, lei si sentiva proprio usata. Lui non voleva finire il gioco, la prese , la mise sul letto e si buttò di nuvo sulla figa che era da almeno 30 minuti che non leccava più e che voleva risentirne il gusto puro della femmina, il gusto vero, il profumo vero originale di femmina giovane.
Quindi la tenne con le gambe aperte, le cosce spalancate e tenute in quella posizione spingendola dalle ginocchia. Lei era stremata, senza forze, sognava solo la fine di quella situazione, le veniva quasi da piangere, lui invece una volta eccitato di nuovo ritornò all’attacco per scoparla , lo infilò di forza e riprese ‘.

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