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OrgiaRacconti di DominazioneTrio

Clistere in vacanza

By 27 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019One Comment

Quell’estate io e mia moglie eravamo andati in vacanza al mare con una coppia di amici. Avevamo affittato una villetta sul mare a pochi passi dal centro di un bellissimo paesino. Franco e Marina erano una coppia molto affiatata. Entrambi di bell’aspetto, lui molto affabile lei molto estroversa e decisa. Malgrado avesse qualche anno in più di lui, sembrava di gran lunga più giovane dei suoi 42 anni e di suo marito.
Quel giorno stavamo rientrando a casa per trascorrere la restante parte del pomeriggio nella piscina. Nessuno di noi si sentiva particolarmente in forma perchè la sera prima avevamo festeggiato il compleanno di Marina e sia io che Franco avevamo fatto qualche brindisi di troppo.
“Accosta un attimo davanti la farmacia” mi disse Marina.
“Lascia stare. Non è necessario!” disse Franco rivolto a me.
“Stai zitto!” rispose lei in modo perentorio. Acostai e chiesi: “Tutto bene ragazzi?”
“Si. Devo solo compare una cosa in farmacia perchè il porco ha mal di pancia!” rispose Marina con aria seccata mentre scendeva dalla macchina. Franco non disse nulla.
“MI dispiace Franco!” disse mia moglie dopo qualche minuto per rompere il slilenzio. “Anche Mario sta avendo qualche problemino del genere. Gli capita quasi ogni volta che andiamo in vacanza…diventa stitico!”.
“Anche Franco” aggiunse Marina che nel frattempo era già rientrata in macchina. “Poi ogni volta che fa il porco e si ubriaca il giorno dopo sta male e rompe le scatole. Appena arriviamo a casa ti sistemo per bene”
“Già che ci sei sistema anche Mario!” ammiccò mia moglie.
“Non ce n’è bisogno!” risposi.
“Meglio per te!” disse Marina.

Franco era rimasto in silenzio per tutto il tragitto. Appena arrivammo a casa gli chiesi: “Tutto ok? Sei rimasto senza parole!”.
“Lascia stare. Dopo tanti anni mi sono abituato a queste sue reazioni. Scusaci!”
“Ma di che?” chiesi.
“Scusaci.” E sparì in camera.
Dato che mia moglie si era messa a letto trascorsi mezz’ora in piscina da solo. Quando rientrai in casa la trovai in cucina intenta a parlare con Marina. C’era una pentola sul fornello spento con del vapore che fuoriusciva. Un vago odore di camomilla nell’aria.
“Sandra mi ha detto del tuo problema di stitichezza” mi disse Marina vedendomi entrare. “Appena finiamo con Franco lo facciamo anche a te!”
“Facciamo cosa?” chiesi io incredulo.
“Il clistere!” disse mia moglie “Marina si è gentilmente offerta di aiutarmi a risolvere il tuo problemino!”.
“Ma io non l’ho chiesto!” risposi.
“Figuriamoci! Sto scherzando! Voglio solo vedere come si fa così se dovessi averne bisogno saprò cosa fare!” rispose mia moglie.
“E se mi rifiutassi?” chiesi.
“Te lo fa lo stesso e basta!” disse Marina con lo stesso tono che non ammetteva repliche usato in macchina. “Vieni Sandra. Franco è pronto!”.
“E questa non vi serve?” dissi io indicando la camomilla in infusione nella pentola.
“No quella è per dopo” mi rispose Marina.
“Preparati psicologicamente che dopo tocca a te!” mi disse Sandra facendomi l’occhiolino.

Non capivo se scherzava o meno. Effettivamente avevo bisogno di sbloccare il mio intestino, ma non mi sarei lasciato convincere troppo facilmente. Ho sempre ritenuto il clistere un’umiliazione troppo grande da quando fui costretto a subirlo da piccolo. Al tempo stesso l’idea che Franco stava per riceverlo e la rassegnazione con cui lo stava accettando stimolarono la mia curiosità. Improvvisamente mi sentivo eccitato dall’idea.
Senza farmi nè vedere nè sentire seguii Sandra e Marina al piano superiore. Erano in bagno intente a riempire una sacca blu a cui era collegato un tubo con un rubinetto all’estremità opposta. Marina la catechizzava e mia moglie la ascoltava con attenzione.
“Mettiti carponi!” ordinò Marina. Intravidi Franco che si abbassava I pantaloni.
“La presenza di Sandra mi imbarazza non poco!” protestò Franco.
“Non fare storie. La prossima volta prima di ubriacarti come un porco pensa alle conseguenze!” controbattè Marina.
“Non ti preoccupare Franco. Vado via. Ho capito come si fa. Poi anche per me lo spettacolo non è dei più belli!” disse mia moglie ridendo.
“Resta qui un secondo che mi aiuti!” disse Marina. “Tieni! Reggi questa!”.
Non riuscivo a vedere quasi nulla. Ma il fatto che parlassero ad alta voce mi permetteva di seguire tutta la scena. Ero eccitato e non ne capivo bene il motivo. “Ecco fatto! Fatto Male?” chiese Marina. “Un po’!” mugugnò Franco.
“Ora puoi darla a me! Grazie!”
“Di niente! Grazie a te … anzi grazie a voi!”.
Improvvisamente mia moglie aprì la porta e uscì dal bagno. Vidi tutta la scena Franco era a quattro zampe sul pavimento con il sedere rivolto verso la porta. Marina era dietro di lui. Con una mano teneva la sacca in alto, con l’altra manteneva la cannula che trafiggeva il sedere di Franco ruotandola e muovendola leggermente di tanto in tanto. Mi videro entrambe. Non dissero nulla. Entrai senza far rumore in camera da letto. Non volevo che Franco si accorgesse della mia presenza. Sandra mi seguì. Chiuse la porta. Mi si avvicinò. Con una mano mi afferrò il cavallo dei pantaloni. Sentì il mio membro eccitatissimo.
“Ora non potrai tirarti indietro!” mi susssurrò uscendo dalla stanza.
“Quando hai finito potresti aiutarmi a fare un bel Clistere a Mario. Credo che si sia convinto finalmente!” chiese Sandra a Marina.
“Con immenso piacere!” le rispose.
Sapevo che Franco aveva sentito. A questo punto sapevamo l’uno dell’altro.

Rimasi in camera in trepidante attesa. C’era una parte di me che non voleva sottomettersi alla situazione, un’altra che non vedeva l’ora. Quest’ultima stava prevalendo. Ad ogni modo non ebbi il coraggio di uscire dalla camera. Passarono diversi minuti e alla fine arrivarono loro con tutto il necessario. Marina reggeva la stessa sacca che prima aveva usato per riempire Franco. Era stracolma. Ad una estremità era collegata una cannula che a me sembrò enorme.
“Sei stato sfortunato” mi disse Marina leggendo la preoccupazione nel mio sguardo “la cannula piccolina l’ha usata Franco…non sarebbe igenico. In dotazione c’era solo questa!”.
“Non preoccuparti però…sei in ottime mani!” aggiunse mia moglie stendendo due asciugamani sul letto.
“Tira giù il costume e sdraiati sul letto a pancia in giù” ordinò Marina.
“Aspetta, forse non è più necessario. Sento lo stimolo di andare in bagno!” dissi come estremo tentativo di difesa.
“Troppo tardi amore mio!” disse Sandra.
Obbedii sotto lo sguardo impietoso di Marina. Sandra sembrava molto divertità. Tentai di nascondere l’erezione catapultandomi rapidamente a pancia in giù sul letto ma la cosa non sfuggì a Marina che disse maliziosamente: “Vedo che sei felice di vederci…”.
Ero imbarazzatissimo. Mia moglie mi si avvicinò. Mi allargò delicatamente le natiche e mi sfiorò delicatamente l’ano con un dito.
“Lubrificalo!” le ordinò Marina.
Sentii il suo indice inumidito di qualche sostanza oleosa penetrarmi e roteare delicatamente.Non era una sensazione nuova di per sè ma la presenza di Marina rendeva tutto diverso.
“Prego Sandra…” disse Marina porgendole la cannula.
“No fai tu. Io faccio il prossimo!” rispose.
“Come vuoi! Allora reggi la sacca!”.
Marina si sedette sul letto alla mia destra. Allargò delicatamente le mie natiche e con risolutezza e insospettabile garbo procedette all’introduzione della cannula. Percepii la punta che si faceva lentamente strada attraverso lo sfintere e poi il resto della cannula che scivolava dentro di me. Si arrestò un secondo facendola ruotare un paio di volte in senso opposto e poi prosegui facendola penetrare per qualche altro centimetro. Non avvertii alcun dolore.
“Ora apro!” la voce di Marina interruppe l’idillio. Sentii il flusso invadermi inesorabilmente le budella. Mi voltai e vidi mia moglie che reggeva la sacca all’incirca un metro sopra di me e Marina che continuava a mantenere la cannula ben inserita dentro di me.
“Bene!” disse Marina dopo circa cinque minuti. “Ci siamo quasi!”.
Io mi sentivo esplodere ma non volevo dare loro la soddisfazione di lamentarmi. Il piacere iniziale si era via via affievolito fino a scomparire quasi del tutto. Tuttavia mi sentivo ancora eccitato.
“Sei stato proprio bravo!” continuò Marina sfilandomi la cannula dal sedere e dandomi un schiaffo sulla natica “Puoi andare in bagno a liberarti!”.
Mi alzai mostrando il pene ancora in parziale erezione.
“Vedo che è piaciuto anche a te!” disse Marina.
“Te l’ho detto che è un porco!” le rispose Sandra.
Arrivai in bagno e riuscci a stento a trattenermi. Mi svuotai rumorosamente tirando lo sciacquone diverse volte. Sentivo Marina e Sandra che sghignazzavano. Di tanto in tanto mi chiedevano “Tutto OK?”. Uscii dal bagno dopo mezz’ora circa. Mi sentivo spossato. Andai in camera e mi addormentai.

Mi svegliò Sandra che entrò con tutto l’occorrente per un nuovo clistere. Protestati energicamente ma mi rispose che questo era con la camomilla. Serviva per lenire e rilassare dopo lo stress del primo clistere.
Malvolentieri acconsentii. Lei appese la sacca alla maniglia della finestre e mi fece mettere carponi sul letto. Mi lubrificò per bene l’ano massaggiandolo abbondantemente scatenando un’immediata erezione. Poi, con fare risoluto mi allargò le natiche e mi penetrò senza alcun indugio con la cannula. Afferro il mio membro ormai in piena erezione e inizio a masturbarmi.
“Visto? Non è poi tanto male!” disse con malizia. Inizio a scuoterlo con crescente vigore. Iniziai ad assecondare i sui movimenti con il bacino. Accorgendosene lei afferrò con fermezza la cannula facendo in modo che ne avvertissi ad ogni minimo movimento la presenza, il fastidio, il piacere.
Ormai ero sul punto di venire. Lei smise di masturbarmi e mi ordinò di sdraiarmi sul letto. Aprì il rubinetto e sentii il liquido caldo invadermi. Accolsi quella sensazione con un gemito. Lei iniziò a muovere delicatamente la cannula avanti e indietro ruotandola leggermente. A quel punto iniziai a sfragare il pene contro il materasso. Lei mi diede uno schiaffo deciso sulla natica.
Venni copiosamente in pochi secondi mentre il clistere continuava inesolabilmente ad invadere le mie viscere.
Le chiesi di interromperlo ma lei rispose che dovevo riceverlo tutto fino alla fine. La sensazione della cannula che mi penetrava divenne improvvisamente insopportabile.
Tuttavia sopportai fino alla fine.
Fu una vera tortura. Una dolce tortura!
Da quel giorno almeno una volta al mese Sandra mi fa il clistere. E’ sempre lei a decidere come e quando. A volte lo preannuncia dalla mattina: “Stasera, quando torni a casa ti faccio il clistere” lasciandomi tutto il giorno in trepidante attesa. Altre volte lo fa a sorpresa senza alcun preavviso. A volte rientro a casa e trovo tutto l’armamentario pronto e la cena in tavola “sarà prima o dopo cena?”. Qualche volta invita Marina a farmelo. Cinque o sei volte è andata leia farlo a Franco.
Con Franco e Marina è nata una complicità speciale. Una volta abbiamo fatto una partita a carte io e Franco contro Sandra e Marina. La coppia vincitrice avrebbe fatto il clistere alla coppia perdente. Eravamo sicuri di vincere ma abbiamo pero. Così Marina ha fatto il clistere a me e Sandra l’ha fatto a Franco. Ma questa è un’altra storia…
Andiamo fatto altre vacanze insieme e spesso andiamo a cena in quattro, solo che da quel giorno io e Franco cerchiamo di non ubriacarci!!!

Per critiche e suggerimenti: en6simon@hotmail.com
Eravamo al mare con Franco e Marina. Faceva molto caldo e decidemmo di trascorrere le ore più calde della giornata sotto l’ombrellone facendo una cosa per noi insolita: giocare a carte. Trascorremmo un’ora veramente piacevole arricchendo ogni sfida con un pegno da pagare. Fino a quel momento i risultati decretavano la superiorità mia e di Franco nel gioco delle carte. Dopo varie partite a scopa proposi di fare una partita a tressette. Accettarono tutti anche se dovetti rispiegare

bene le regole a Marina e Sandra. Dopo un breve consulto con Franco decidemmo di puntare forte, praticamente certi di ottenere una facile vittoria.

“In caso di nostra vittoria stasera ognuna di voi riceverà due clisteri, uno da me e uno da Franco. Accettate la sfida?”

Sandra e Marina si fecero un cenno d’intesa. “Ok, se invece vincessimo noi…voi farete qualunque cosa ci verrà in mente per stasera…accettate?!”

“Non lo so…” disse Franco “…dovreste dichiararla prima la penitenza,,,”

“Non ci avete dato il tempo di pensare ad una cosa paragonabile alla vostra puntata e poi siete chiaramente avvantaggiati…io e Marina sappiamo a mala pena come si gioca!”

“Sei troppo diplomatica cara!” disse Marina “Caro Franco, o accettate o te lo faccio io un bel clisterone stasera! Anzi lo faccio a tutti e due! E sapete che non scherzo!”

“Ok, accettiamo! Preparate le chiappe!” provocai.

Iniziammo la partita e, come da pronostico, io e Franco ci dimostrammo da subito nettamente superiori. Apprezzavo comunque la tenacia con cui le nostre avversarie tentavano di sottrarsi all’inevitabile. Da quella vacanza che facemmo insieme di clisteri ne avevo ricevuti un bel po’ da entrambe, soprattutto da mia moglie e quasi mai per reale necessità. Non che la cosa mi dispiacesse ma il fatto di aver subito più volte quell’umiliazione senza aver mai potuto cedere indietro il favore aveva fatto nascere in me un desiderio di rivalsa soprattutto nei confronti di Marina, la vera anima dominante del gruppo. Finalmente quella sera avrei messo i puntini selle “i”, le avrei sottomesse entrambe con il loro amatissimo clistere!

Sul 20-13 in nostro favore, a un solo punto dalla sconfitta, tentarono di mercanteggiare una rivincita. ovviamente rifiutammo. “Partita secca!” disse Franco in tono beffardo.

“Chi di clistere ferisce di clistere perisce!” infierii mentre distribuivo le carte per l’ultima mano. Mi divertiva molto leggere la preoccupazione mista alla collera e all’impotenza nei loro sguardi. Stavolta erano veramente nei guai!

Tuttavia accadde l’irreparabile. Gli servii delle carte perfette che loro giocarono abilmente. La classica fortuna del principiante. Io e Franco rimanemmo aggrappati alla speranza di fare un paio di punti fino alla fine. Purtroppo non andò così. Ci rifilarono un pesantissimo cappotto. 11 a 0 il parziale, 24-20 in loro favore il risultato finale.

“…Ups! Scusa amore mio…non l’ho fatto apposta! Mi sa che anche questa sera il culo sulla graticola sarà di nuovo il vostro! Come godo!!!” commentò Sandra “Vi conveniva accettare la rivincita ma ormai…”

“Preferite una bella sculacciata qui in spiaggia davanti a tutti o torniamo a casa e nel frattempo pensiamo alla vostra penitenza?” chiese Marina con aria sadica.

“Torniamo a casa!” convenimmo entrambi.

L’appuntamento era fissato per le 20:00 a casa di Franco e Marina. Io e Sandra rientrammo a casa. Fatta la doccia avevamo un ora abbondante per il riposino. Mi misi sul letto fantasticando su quello che Marina e Sandra avevano architettato per la serata. Ero pronto a subire una terribile umiliazione, ma in cuor mio ero certo che avremmo goduto tutti e quattro come dei matti. Questi pensieri mi eccitarono. Sandra sembro accorgersene. Mi si avvicinò con fare sensuale, tastò il mio

pene in piena erezione e inizio a farmi un pompino incredibile. Pian piano mi infilò l’indice nel culo e iniziò a stimolarmi la prostata. Ero già sul punto di venire ma lei tirò fuori il dito e disse:

“Sei un po’ intasato. Vieni di là in bagno che ti faccio un bel clistere così stasera evitiamo figuracce!”

“Non puoi prima finire il pompino?”

“No. Ti faccio il clistere poi se ne ho voglia ti faccio anche venire! Non so se hai capito che questa sera il tuo culo è nostro!”

“Perché, cosa avete intenzione di farci tu e quella pervertita di Marina?”

“Una gara di resistenza…Lo scoprirai, ma fidati, il clistere te lo faccio nel tuo interesse!”

“Credo proprio che stasera farò il guastafeste. Non ho proprio voglia di sottomettermi alle perversioni di Marina. dai…inventiamo una scusa! In cambio farò tutto quello che vuoi per un mese!”

“Non ci provare nemmeno! Se avessi vinto tu il clistere me lo avresti fatto e come…ora ti tocca subire!”

Mi fece il clistere utilizzando un perettone da 750 ml con una cannula vaginale gigantesca che riempì per tre volte. Ogni volta che la inseriva mi stantuffava per bene con quel cannulone largo e grosso. Alla terza introduzione, aiutandosi con la mano mi fece venire regalandomi un attimo di intenso piacere, immediatamente interrotto dall’introduzione del liquido.

“Piaciuto il suppostone?” mi chiese quando ebbe finito.

Con la pancia che stava per scoppiarmi e il rigetto post orgasmo non avevo assolutamente voglia di scherzare: “No. Questa me la paghi! Prima o poi dovrai subirlo tu un bel clistere da me e allora godrò io!” dissi scappando in bagno. “E comunque avverti Marina che stasera non ci sono. Dille che mi sento male!”.

In quell’attimo suonò il citofono.

“troppo tardi amore mio! Sono Franco e Marina…evidentemente hanno cambiato idea!”

“Maledizione!” imprecai. Nel frattempo svuotai gran parte di quell’enorme clistere che avevo appena ricevuto in un solo e violentissimo getto. Sentivo che Franco e Marina erano arrivati e stavano parlando a voce alta in salotto, ma non riuscivo a capire bene cosa stessero dicendo.

“Tutto bene Lorenzo?” mi chiese Franco in tono ironico attraverso la porta del bagno.

“Per il momento si…ho quasi finito!”

“Fai con comodo. Stasera per noi sono cazzi…nel vero senso della parola!”

Feci con comodo. Quando uscii dal bagno vidi Sandra nuda intenta a fare un clistere a Franco. Indossava uno strap on enorme. La sacca era quasi completamente vuota e Franco mugugnava di sofferenza. Sandra lo stava sculacciando per bene mentre continuava a stantuffarlo con la cannula.

“Risparmia i lamenti per dopo quando ti inculerò come una fighetta!”

“Sandra! Ma che fai!” dissi io.

“Stai calmo che ce n’è anche per te!” disse Marina sbucandomi alle spalle “Vieni di qua, lasciali in pace!”. Mi girai e vidi Marina in salotto. aveva preparato un clistere vintage, con una sacca tipo borsa

dell’acqua calda a cui era collegato un tubo nero alla cui estremità era collegata una cannula bella larga, lunga circa 10 cm., a forma di oliva. Era completamente nuda. Indossava solo uno strap on più grande di quello di Sandra. In un attimo tutto il rancore nei sui confronti passò. Era stupenda. Uno spettacolo della natura. Non che mia moglie non lo fosse, anzi! era più giovane e più in forma, ma lei aveva un fascino indescrivibile.

“Su, sdraiati sul divano!” mi incoraggiò Marina. Eseguii senza fiatare!

“Bravo! Alza un po’ il sedere…bene così!”

Inizio a lubrificarmi con le dita. “Sai, anche se Sandra te ne aveva già fatto uno, ho pensato che mentre aspettavamo Franco un clisterino ci stava tutto! Poi tu oggi volevi farlo a me e invece…per l’ennesima volta sarò io a farlo a te!”

“Fai un bel respiro!” Mi penetrò con la cannula e fu tutt’altro che una passeggiata, aprì la valvola e mi inondò riempiendomi in poco tempo. “Chi di clistere ferisce…” rise riferendosi alla mia battuta, Durante tutta la somministrazione tenne la punta dello strap on sul solco delle natiche. Ogni tanto mi afferrava per i fianchi e dava dei leggeri colpi lasciando facilmente intuire quelle che erano le sue intenzioni per l’immediato futuro.

“Non vedo l’ora di mettertelo nel culo…Intanto succhialo per bene!” disse Marina infilandomi l’enorme dildo in bocca in tono provocatorio. Subii in silenzio l’umiliazione. Docile ed obbediente. Ad ogni secondo il mio uccello s’ingrossava sempre di più.

Sentii Franco che correva in bagno. Sandra si avvicino. Mi mollò un sonoro scapaccione e disse:

“Scommetto che non vedi l’ora di prenderlo nel culo!”. Non risposi avendo la bocca impegnata. Lei stantuffò sensualmente la cannula e Marina prontamente la redarguì:

“Giù le mani! Stasera quel culo è di mia proprietà! Avrai tempo e modo per approfittarne, ma stasera è tutto mio!”

“Ok! E’ vero! Poi io ho quello di Franco per spassarmela…appena esce dal bagno lo inculo!”

Continua…

Critiche e suggerimenti a en6simon@hotmail.com Terminato il clistere andai in bagno. Poco dopo sentii Franco che usciva e Sandra che diceva a voce alta: “Vuoi che ti inculi subito o preferisci un altro clistere?”

Era chiaramente un trabocchetto ma Franco ci cascò:

“Se proprio devo scegliere…preferisco un altro clistere!”

“Sarai accontentato. Prima ti faccio un altro clistere e poi ti sodomizzo!”

“No, non avevo capito…pensavo che il clistere fosse alternativo all’inculata!”

“Troppo tardi! Ormai hai scelto!”

“Brava Sandra! Pensava di fare il furbo!”

Nel frattempo svuotatomi, uscii dal bagno.

“Oh bene! Ce l’hai fatta! Anche tu vuoi un altro clistere o preferisci fartelo mettere nel culo subito?” mi chiese Marina con aria beffarda,

“La seconda opzione!” risposi prontamente non senza imbarazzo.

“…la seconda opzione…qual’ era?” chiese Marina fingendo di non ricordare,

“…l’inculata” risposi sempre più imbarazzato.

“Dillo bene e a voce alta!” disse Marina alzando il tono di voce.

“L’inculata!!!” gridai.

“Dillo bene! Ripeti: Marina, ti prego, mettimelo nel culo!”

“Marina, ti prego, mettimelo nel culo!” gridai.

“aspetta che questa la devo registrare…” disse Sandra prendendo il telefonino “Anche tu Franco, di: Sfondami il culo Sandra, ti prego!,,, In cambio non ti faccio il secondo clistere!

Ripetemmo e fummo immortalati.

“Se proprio insistete!” disse Marina “tutti e due a pecorina sul letto! Forza!”

Ci fecero mettere fronte armadio in modo che potessimo vederci dallo specchio. Si posizionarono dietro di noi. Sentii Marina che mi penetrava con un dito cospargendomi di lubrificante, poi ne introdusse due, ed infine tre. Godevo da pazzi. Sbirciai cercando di capire come se la stesse cavando Sandra. La vidi indaffarata con le sue splendide mani prendersi cura del culo di Franco. Dall’espressione estasiata di Franco se la stava cavando benissimo. Poi, quasi senza preavviso lo inculò con lo strap on. Glielo spinse tutto dentro. Franco emise un mugugno lamentoso. Si irrigidì. Lei rimase ferma per qualche secondo poi iniziò a pomparglielo sempre più forte, muovendo il bacino con una sensualità incredibile. Franco godeva e gemeva.

Poi fu la mia volta. Sandra poggiò la punta del fallo contro il mio sfintere, mi afferrò per i fianchi e con un colpo di bacino mi penetrò. Lo sentii entrare tutto. Un attimo di dolore che si trasformò immediatamente in piacere.

“Vi piace prenderlo nel culo brutti porci!” ci insultò Marina. “Il primo che viene è eliminato e avrà come premio il primo posto nel trenino. Stringete i denti e in bocca al lupo!”

Guardai allo specchio e vidi Marina che dominava su di me. Le sue magnifiche tette sobbalzavano al ritmo incessante dei sui colpi di bacino. Era stupenda. Stava godendo come una matta. Io più di lei. Quell’enorme fallo scivolava fuori e dentro di me come un coltello nel burro. Ad ogni penetrazione la mia prostata veniva stimolata. Sentivo che l’orgasmo era vicino, ma avevo un buon motivo per non cedere. Marina poggiò le sue enormi tette sulla mia schiena e mi fece sdraiare completamente sul materasso. Mantenendo il fallo ben inserito inizio a muoversi sinuosamente con tutto il corpo sopra di me. Con le labbra mi mordeva il lobo dell’orecchio e mi baciava sul collo. Ero in paradiso. Dallo specchio vidi che Sandra invece aveva afferrato l’uccello di Franco e lo stava masturbando mentre continuava ad incularlo con grande lena.

“No…ti prego!” si lamentò Franco, E poi “…siii!” disse mentre sborrava.

“Fuori uno! Il prossimo a venire occuperà il secondo posto!” disse Sandra ansimando.

Capii che non era ancora il momento di venire. Dovevo a tutti i costi evitare di cedere, altrimenti avrei dovuto sodomizzare Franco. Cercai di distrarmi in tutti i modi per ritardare il più possibile l’orgasmo ma ero veramente agli sgoccioli. Sandra, dal canto suo, continuava incessantemente ad inculare Franco, ignorando ogni sua richiesta di tregua. Sembrava indemoniata:

“Ti inculo fino a quando non sarò venuta anch’io!” gli disse ansimando. Vidi Franco totalmente sottomesso da mia moglie, inerme sotto di lei. Il suo volto era una maschera di sudore e sofferenza. Certamente fino a poco prima aveva goduto come un porco, ma ora…

Marina continuò a sodomizzarmi con crescente vigore. Aveva iniziato a gemere e sentivo gli umori della sua figa bagnata gocciolarmi sulle chiappe. La guardai dallo specchio mentre mi possedeva: ero sotto di lei, avvolto in un sensualissimo abbraccio corpo a corpo, con le tette che premevano sulla mia schiena. Era meravigliosa.

Volevo resistere fino a che almeno una delle due non fosse venuta, non volevo inculare Franco. Sandra inizio a gemere sempre più forte, l’orgasmo era alle porte. Franco sembrava stesse piangendo.

Un primo fiotto di sperma mi sfuggi incontrollato. “Maledizione!” pensai. Diedi un’occhiata allo specchio. Nessuno mi aveva notato grazie anche alla posizione che manteneva nascosti i miei attributi. Riuscii a mantenere un basso profilo. Fu una sborrata epica che allagò il materasso Non emisi neanche un fiato. Nessuno si accorse di nulla. Dopo una manciata di secondi Sandra si lasciò andare ad un orgasmo tumultuoso. Durò una ventina di secondi, al termine franò sul povero Franco. Rimasero sdraiati l’una sull’altro per qualche minuto. Sandra non estrasse il fallo per tutto il tempo. Franco subì con rassegnazione il supplizio. io ero salvo!

Mi lasciai andare e finsi di venire proprio in quel momento. Un po’ maldestramente, ma fu sufficiente a non farmi scoprire.
La restante parte dell’amplesso per me fu una tortura. Marina continuò a scoparmi fino al suo orgasmo, che arrivò diversi minuti dopo. Venne schiacciandomi con foga verso il materasso. Anche lei, una volta terminato, rimase sdraiata sopra di me in silenzio per diversi minuti lasciandomi impalato da quell’enorme fallo. A quel punto le posizioni erano chiare: a Franco spettava il posto più avanti nel trenino, seconda mia moglie che avrebbe sodomizzato ancora una volta Franco, terzo io, anche se immeritatamente. Dominatrice incontrastata, come sempre, Marina che avrebbe chiuso il trenino inculando me.

Volevo piangere, ma non ne avevo le forze.

continua…

per suggerimenti e critiche scrivetemi su en6simon@hotmail.com

Trascorsi diversi minuti a turno andammo in bagno a rinfrescarci. Io fui l’ultimo. Notai che il mio ano era ancora dilatatissimo. Mi diressi in camera da letto dove l’allegra combriccola si stava già preparando per il secondo round. Sandra era sul punto di penetrare nuovamente Franco. Marina la stava aiutando mantenendo le chiappe di Franco ben aperte con entrambe le mani. Franco era disteso a pancia in su sul letto.

Con un sol colpo Sandra lo penetrò possedendolo nuovamente. Franco accolse lo strap on con un gemito di piacere. Sandra, molto dolcemente, inziò a fotterlo mentre lo guardava intensamente negli occhi. In quel momento era la donna più bella del mondo, con il suo fisico tonico, i capelli che le scendevano sul collo e labbra carnose che fremevano di piacere.

“Vai Lorenzo, tocca a te!” mi esorto Marina.

Mi avvicinai a mia moglie. Il mio pene era duro come il marmo. La afferrai per le tette e la baciai sul collo. Le piacque. Aumentò per un attimo la frequenza delle spinte dell’inculata poi si abbasso su Franco sfiorandogli il petto con i suoi capezzoli turgidi mettendosi in posizione favorevole per essere penetrata. Appoggiai la punta della cappella sul suo sfintere anale e iniziai a spingere.

“Mmm…dove vai amore mio…stai sbagliando strada!” mi disse afferrandomi l’uccello e infilandoselo nella fica bagnatissima.

“Ci ho provato !” dissi accontentandomi. Dopo tutto la fica di mia moglie era sempre il posto migliore dove mettere il mio cazzo. Iniziai a godere e a fotterla con foga.

“Piano coniglietto! E’ ancora lunga! Non vorrai venire subito! Se vieni per primo ti facciamo mettere avanti al trenino!” mi rimproverò Sandra. Accettai il consiglio. Ovviamente non volevo farmi inculare da Franco!

Marina nel frattempo mi allargò le chiappe e mi cosparse l’ano di lubrificante penetrandomi con un dito. Poggio la punta di quell’enorme strap on sul mio buco del culo, mi afferrò per i fianchi e mi impalò molto lentamente. Mi sentii lacerare. Per un attimo non riuscii a muovermi. L’erezione perse di intensità mettendomi momentaneamente al riparo dal rischio di venire. Sandra se ne accorse e inziò a muovere il bacino per riportare immediatamente l’erezione al livello di prima. Così facendo aumento l’intensità delle spinte. Franco sembro gradire. Lei gli afferrò l’uccello e inizio a scuoterglielo, portandolo immediatamente verso il punto di non ritorno. Stavano giocando di squadra. In fondo neanche lei voleva vedermi inculato da Franco. Marina, che fino a quel momento era rimasta immobile iniziò a fottermi. Ancora una volta era lei a dominare la situazione dettando i ritmi dell’amplesso. A quel punto sentii di non avere più scampo. Era questione di secondi. Guardai la scena allo specchio. Era come essere in un film porno, il più bello mai visto.

Quello che accadde dopo ha del sensazionale.

Il primo a venire fui io. Fu l’orgasmo più bello e intenso della mia vita. Inondai la fica di mia moglie mentre Marina continuava implacabilmente a sodomizzarmi stimolando inesorabilmente la mia prostata. Appena sentì il mio sperma riempirle la fica Sandra inarcò istintivamente la schiena e si lasciò andare ad un orgasmo micidiale. Franco cedette quasi contemporaneamente ululando di piacere. Marina venne un secondo dopo franandomi addosso.

Rimanemmo ancora un po’ sul letto godendoci la pace dei sensi. Poi, ricomposte le coppie, ci separammo. Franco e Marina tornarono a casa loro riportandosi indietro gran parte dei sex toys che avevamo utilizzato. Dubito che la serata finisse lì per loro. Marina aveva sicuramente qualche sorpresa in serbo per il marito. In cuor mio speravo che anche Sandra avesse qualche sorpresa per me.

Continua….

Per critiche e suggerimenti scrivete a en6simon@hotmail.com

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One Comment

  • Andrea Minerva Andrea Minerva ha detto:

    Ciao, sono Clisterino, adoro clisteri e perette, mi spiace che tutti questi bei scritti debbano rimanere solo nella fantasia, trovare donne come quelle del tuo racconto è impossibile, ma leggendoti capisco che sei sulla stessa lunghezza d’onda di tanti maschietti.
    Complimenti per il racconto

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