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Da cornuto a schiavo

By 20 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave dedicato a Lucifero9 sperando d’aver soddisfatta la sua richiesta.

C’&egrave chi si trova cornuto senza neanche saperlo e chi, come me, ha compreso il suo destino nell’esatto memento in cui si &egrave sposato.
Perch&egrave non potevo certo credere che mia moglie Adele mi avesse sposato per amore e non per interesse, lei così bella, giovane e desiderabile mentre io potrei non solo esser quasi suo padre, ma con una ‘dotazione’ pari a quella di un bambino.
Va detto che lei cercò di farmi avere dei rapporti almeno soddisfacenti per entrambi, ma contro la natura c’&egrave ben poco da fare, così Adele iniziò ad uscire sempre più spesso da sola, senza neanche nascondere con chi andasse.
Dovendo partire per lavoro decisi di riempire la casa di web-cam per poterla vedere con altri uomini, e al mio ritorno ritrovai le memorie piene dei suoi rapporti. Mi masturbai a lungo davanti a quei video, scoprendo con un certo stupore che Adele non solo amava il sesso, ma che le piaceva esser trattata come un comune prostituta, concedendo le sue grazie spesso in modo brutale, quasi violento.
Alla fine decisi d’affrontarla, le mostrai un video in cui era con un possente ragazzo di colore che l’aveva sodomizzata a lungo.
‘Non capisco cosa vuoi.’ mi disse sprezzante ‘Sai che sei cornuto, e col tuo pipino non potrebbe essere altrimenti. Vuoi il divorzio ? Basta che mi paghi il disturbo per esser rimasta con te.’
‘No !’ esclamai quasi piagnucolando ‘Ecco io vorrei vederti, dal vivo, insomma desidero esser presente.’
‘Come vuoi tu, domani sera faccio venire un amico.’

La sera seguente a quella piccola discussione, iniziò la mia vita di cuckold, cominciai come semplice spettatore alle scopate di mia moglie, per poi passare a prepararla ai suoi amanti leccandole le intimità, sino a quando un ragazzo molto palestrato e autoritario non mi ordinò di prendergli in bocca il pene.
Nonostante il mio ribrezzo feci quello che mi era stato imposto con la sola forza della mascolinità superiore, e succhiai quel pene degno di un uomo, mentre lui mi derideva dandomi della donnetta.
Adele si toccava lasciva mentre io diventavo sempre più un bamboccio nelle sue mani, poi mi cacciò in un angolo prima di dare il via ad una cavalcata furibonda col suo amante davanti ai miei occhi meravigliati di tanto ardore.
Lui venne sulla sua passera invitandomi subito dopo a segarmi fra le gambe di mia moglie, cosa che feci ben volentieri, schizzando il mio poco seme proprio sopra il suo.
‘Bravo il mio cornutello.’ mi disse Adele (quasi) ridendo della mia quasi inesistente resistenza ‘Ora puliscimi, e fallo con la lingua.’
M’inginocchiai davanti a lei e leccai il loro piacere, non comprendendo come potessi trovare piacevole bere lo sperma di un altro uomo, ma la mia erezione non poteva certo essere casuale, così fui di nuovo riempito d’insulti dai due amanti, che si baciavano con passione davanti a me.

Qualche settimana dopo, Adele si prese la mia verginità anale.
‘Visto che non puoi godere col cazzo almeno lo fari col culo.’ mi disse senza mezzi termini.
Mi sodomizzò con uno strap-on abbastanza piccolo, dopo una lunga opera di lubrificazione, che non mi fece sentire quasi alcun dolore.
Godevo come non mi era mai successo, soprattutto perch&egrave pensai d’essere al suo posto e di possederla come non ero in grado di fare, come un vero toro da monta, brutale e passionale allo stesso tempo.
Ebbi diversi orgasmi e quando si stancò fui costretto a leccarla prima e scoparla poi con un grosso dildo.
‘Vedrai che verrà il momento in cui lo vorrai tu un cazzo del genere ben piantato nel culo.’ mi disse quando finii, mettendomi un po’ in ansia, ma allo stesso tempo desideroso d’andare sempre più in la.

Non passò neanche un mese che Adele mi fece avere il mio primo rapporto omosessuale. Invitò un ragazzo che mi umiliò in tutte le maniere, in special modo mentre gli facevo un pompino. Alla fine mi brutalizzò inculandomi con una forza quasi disumana, mentre mi schiaffeggiava le natiche inveendo contro di me.
Nonostante tutto quel dolore, provai un piacere fortissimo, anche quando lui mi schizzò il suo orgasmo direttamente in gola, e venni con lui per l’ultima volta.
Quella sera Adele mi costrinse a dormire con un plug ben infilato nel mio buchetto ormai dilatato, e il giorno seguente mi depilò completamente in modo da poter indossare intimo femminile senza far troppo ridere.

Passò quasi un anno prima della notte che sconvolse del tutto la mia vita, quella durante la quale feci tutte le esperienze possibili di un cuckold estremo.
Il giorno prima Adele mi disse che la sera seguente saremmo andati da una sua nuova amica, e che li avremmo incontrato delle persone ‘adatte’ a far comprendere ad entrambi quali erano le nostre reali nature.
Io rimasi alquanto sbigottito, avendo ben compreso qual’era ormai il mio ruolo all’interno della coppia, ma non dissi nulla limitandomi ad un cenno d’assenso.
La fatidica sera lei mi ordinò d’indossare solamente un piccolo perizoma in pelle, abbinandolo ad un grosso collare in cuoio, coprendo il tutto con una tuta. Adele invece si bardò da vera puttana, non solo fece finta di coprirsi con un abito tanto corto e largo da lasciare ben vedere tutta la sua intimità, ma non indosso alcun intimo, se non un paio di calze rosse a rete a maglia larga, a dir poco volgari.
Per fortuna ebbe il pudore di mettere uno spolverino sopra quella mise sconcia, ma in macchina non fece altro che mostrarmi le gambe nude, eccitandomi a dismisura.
Dopo un’oretta arrivammo ad un cottage dove c’accolse una splendida donna con un lungo vestito da sera, che ci fece entrare nell’ingresso di quella casa.
‘Toglietevi pure i vestiti.’ ci disse squadrandomi dall’alto in basso ‘Adele tu aspetterai qui la mia compagna, mentre il pipino verrà con me nella sala dei giochi.’
‘Posso chiedere il suo nome.’ domandai una volta rimasto col solo perizoma.
‘Mi chiamo Mara, ma per te sarò semplicemente la tua Padrona, e con tale nome dovrai chiamare anche la mia compagna. Ora inginocchiati, un verme come te non ha il diritto di rimanere in piedi al mio cospetto.’
Come mi misi a quattro zampe, lei agganciò un guinzaglio al mio collare, per poi portami in un salone come se fossi un cagnolino. Rimanendo dietro di lei non potei non notare le sue meravigliose forme, messe ancor più in risalto da quel vestito così attillato.
Una volta giunti nel salone lei s’accomodò sul divano, lasciandomi in ginocchio ai suoi piedi.
‘Allora cazzetto, hai finito di guardarmi il culo.’ mi disse sprezzante.
Cercai di farfugliare una scusa in preda alla vergogna, ma Mara si mise a ridere mentre ironizzava sulla mia scarsa dotazione sessuale.
Si fermò solo quando arrivò la sua compagna che teneva mia moglie al guinzaglio, proprio come poco prima era successo a me. Non avevo mai visto Adele così sottomessa, ma allo stesso tempo sensuale e vogliosa di sesso senza limiti.
‘Viola ma quanto tempo ci hai messo ?’ disse Mara rivolta alla sua amante ‘Stavo per iniziare a credere che ti fossi concessa una sveltina !’
‘No anche se non vedo l’ora di fottermi questa cagnetta in calore.’ le rispose sedendosi al suo fianco e baciandola teneramente ‘Ora schiavi potete iniziare a leccarci i piedi, tanto per scaldare un po’ l’ambiente.’
Rimasi di sasso vedendo mia moglie prendere un piede di Viola, e passarci sopra la lingua, poi bastò uno strattone la collare da parte di Mara per farmi capire che non dovevo esser da meno. Così presi la sua estremità con le mani e feci scivolare la lingua in mezzo alle sue dita, mentre le nostre signore si baciavano ora con più passione.
Anche se ero solito leccare i piedi di mia moglie e dei suoi amanti, farlo con lei mi eccitò a dismisura, facendomi quasi avere un orgasmo, ma fui bloccato da Mara che mi tirò su la testa prendendomi per il collare.
‘La tua puttana mi ha detto che hai un gran cazzo.’ mi disse ridendo ‘Cosa aspetti a farci vedere il mostro ?’
Abbassai il perizoma portandolo poco sotto i testicoli, mettendo così in mostra la mia scarsissima virilità.
‘Non capisco se &egrave un cazzetto o un grosso brufolo.’ disse Viola prendendolo con due dita ‘Magari se lo scaldiamo un po’ esce fuori, ah ah.’
Mi fecero sdraiare per poi farmi cadere addosso la cera di alcune candele sistemate li vicino, all’inizio presero di mira il mio petto, ma ben presto arrivarono ai genitali facendomi provare un gran dolore.
Cercai di non urlare, ben sapendo che non sarebbe servito a nulla, se non a peggiorare la situazione, sperando che finissero in fretta la cera.
Le due Mistress mi ricoprirono con quella cera quasi bollette dall’ombelico sino all’inizio delle cosce, senza smettere mai di deridermi.
‘Certo che con questo cazzetto non potevi che diventare uno schiavetto rottinculo !’ disse Viola ‘E visto che ti sei anche sposato diventare un gran cornuto era il giusto finale alla tua squallida esistenza.’
‘Mettici anche che si &egrave sposata una troia di prima grandezza.’ gli fece eco Mara ‘Pensa che ridere a vederlo cercare di scopare ! Per me neanche una vergine si accorge d’averlo dentro !’
‘Magari ha anche provato a metterglielo nel culo !’ continuo l’altra Signora ‘Anzi cagna facci vedere bene quanto ce l’hai allargato quel buco di merda.’
Non appena Adele si girò, le due dominanti iniziarono a darle dei sonori ceffoni sulle chiappe, che alternavano a languide carezze nel solco, facendola presto gemere per il piacere.
‘Guarda un po’ questa vacca !’ esclamò Mara guardandomi quasi sorpresa ‘A forza di stare con questo frocio impotente &egrave diventata masochista anche lei !’
‘O forse le va bene tutto, basta godere, quello che non può fare con l’omuncolo che ha sposato.’ continuò Viola mentre prendeva due frustini per poi porgerne uno alla sua amante.
Le due padrone di casa si sistemarono in modo che potessi vedere come colpivano mia moglie, Viola prese di mira le natiche, facendo si che si formasse una sorta di ragnatela fatta coi segni del frustino, mentre Mara con meno forza, dirigeva il suo strumento di dolore direttamente sulla passera ormai umida di Adele.
La donna che avevo sposato però non mostrò alcun segno di sofferenza, anzi i suoi umori si fecero via via sempre più abbondanti e visibili anche a me che le ero ad un paio di metri.
‘Ti piace vedere la tua troia godere vero porco ?’ mi disse ad un certo punto Mara carica di disprezzo nei miei confronti ‘Io invece adoro veder soffrire le merde come te.’
Muovendosi in maniera molto sensuale si alzò e prese quattro mollette di ferro che strinse poi ai miei capezzoli e sui testicoli, procurandomi subito un dolore che feci fatica a sopportare.
Nel frattempo Mara aveva fatto sdraiare Adele per poi farmi avvicinare ai suoi piedi che tante volte avevo leccato.
‘Succhiale i tacchi frocio.’ mi disse quella che ormai consideravo la mia Padrona.
Così mentre i simulavo quasi un pompino con un tacco, le due donne cominciarono a toccare Mara su tutto il corpo, sino a masturbarla infilando entrambe alcune dita nella passera.
Quella visione così paradisiaca mi fece avere un orgasmo che non potei nascondere, nonostante fosse facile immaginare che lo avrei pagato a caro prezzo.
‘Come osi godere mezzo uomo !’ mi urlò in faccia Mara tirandomi per i capelli ‘Copri subito quella vergogna di cazzo che hai fra le gambe e mettiti nell’unica posizione in cui può stare un cane come te !’
Non appena feci risalire il perizoma e sistemato in modo da poterle fare da sedia, Mara prese una frusta a più corde e si mise quindi a cavalcioni sulla mia schiena.
‘Cos’aspetti a metterglielo in bocca a quella puttana.’ disse Mara lasciandomi alquanto perplesso.
Il mio stupore raggiunse l’apice quando Viola, dopo essersi sfilata l’abito, si fece togliere le culottes da mia moglie, mettendo in mostra un notevole pene non ancora turgido, ma dalle dimensioni già ragguardevoli.
‘Succhiami il cazzo troia.’ disse Viola rivolgendosi a mia moglie ‘Voglio prima fottere te e poi quel frocio che hai portato in casa mia.’
Nonostante il dolore provocato dalle frustate che stavo ricevendo, ebbi un’erezione per me notevole. Essere posseduto da una trans era una fantasia che coltivavo da tempo, ma che avevo sempre nascosto a Mara temendo una sua reazione poco piacevole.
Quella sera non solo avrei realizzato quel desiderio così perverso, ma con una trans a dir poco sadica, che certamente mi avrebbe strapazzato come un pupazzo.
Quando Viola si avvicinò a me, ebbi l’istinto di prendere quella meraviglia che aveva fra le gambe in bocca, ma lei mi fermò dandomi un forte schiaffo in piena faccia.
‘Ti ho forse detto di farmi un pompino impotente del cazzo !’ mi apostrofò tenendomi per i capelli la testa rivolta il alto.
‘No mia Padrone.’ risposi prontamente.
‘Allora baciami i piedi schiavo di merda che non sei altro. E tu zoccola togliti quel ridicolo abito e vieni qui che voglio godere di te.’
Mi ritrovai così ai piedi di una trans dominante senza neanche poter vedere quello che faceva con Adele, in una condizione di totale impotenza. Non potei guardare Mara, che dopo essersi alzata dalla mia schiena, prendeva un plug, che finì ovviamente nel mio buchetto, dopo che lei c’aveva sputato sopra, prima che riprendesse a frustarmi, colpendo sempre il mio povero culo.
Viola mi avvicinò allora verso il suo pene tirandomi per il guinzaglio, e non ci fu bisogno di nessun ordine, perch&egrave compresi al volo che potevo finalmente accoglierlo fra le mie labbra.
‘Però il pezzo di merda i pompini li sa fare e anche bene !’ esclamò Viola spingendomi il suo grosso randello in gola ‘Sei proprio un cornuto buono solo a leccare piedi, succhiare cazzi e prenderlo nel culo e che del maschio ha solo i documenti.’
Se da un lato quelle continue umiliazioni verbali ferivano il mio orgoglio, dall’altro mi rendevo perfettamente conto che corrispondevano alla verità. Adele ormai mi aveva reso un pupazzo che cedeva per il suo solo divertimento a chi voleva, fregandosene se io provavo piacere da quegli incontri. Nonostante godessi del mio essere un cuckold estremo, in me rimaneva sempre il sogno di poterla possedere come facevano i suoi tori da monta, facendola urlare di piacere mentre la scopavo come un vero maschio.
‘Il frocio ha il culo pronto.’ disse all’improvviso Mara distogliendomi dai miei pensieri.
Senza proferire alcuna parola, Viola sistemò uno strano strap-on sulla bocca di mia moglie, che subito dopo mi sodomizzò senza alcuna delicatezza.
Gemetti per il dolore, ma fu giusto un attimo prima d’iniziare a godere davanti alle due Mistress, che erano tornate sul divano e si toccavano con sempre maggior libidine.
Quando Viola alzò il vestito della sua donna vidi che questa non portava alcun tipo di intimo, e che aveva la passera molto piccola, quasi priva delle labbra.
‘Ti piace la mia fica vero stronzo ?’ mi disse Mara dopo aver notato che le fissavo l’interno delle gambe ‘Scommetto che mi vorresti anche scopare ? Peccato che il tuo cazzetto non riuscirebbe neanche a farmi il solletico ah ah. Tu troia vedi di fotterlo come merita.’ continuò rivolgendosi a mia moglie e dandole un calcetto nella chiappa ‘O vuoi che sfondiamo anche te come lui.’
Adele aumentò il ritmo, cominciando a sfondarmi come piaceva a lei, e anche se non aveva mai usato un fallo del genere, non impiegò molto tempo per soddisfare la richiesta della Padrona.
Viola però non doveva essere del tutto soddisfatta e, dopo essersi alzata, prese la testa di mia moglie per spingere lo strap-on nelle mie viscere con ancora più impeto.
‘Per te ci vuole una protesi classica.’ le disse prendendo un altro strap-on che le strinse velocemente ai fianchi ‘Ora fallo girare e fottilo anche in bocca.’
Non ci fu alcun bisogno che Mara m’ordinasse nulla, che mi voltai mettendomi a pancia all’aria, in trepida attesa del suo nuovo fallo.
Ritrovarmi bocca e culo pieni, anche se con dei simulacri, creò in me un fortissimo piacere, accentuato ancor di più che fosse la persona che amavo di più a darmelo. Perch&egrave era innegabile che ogni mia azione da sottomesso, fosse soprattutto dovuta al fatto che volevo donare piacere a Mara, e visto che io non ne ero in grado, a mio modo usavo altre persone o mi facevo sottomettere da lei stessa.
Stavo per raggiungere un altro orgasmo, quando Mara quasi strappò via da sopra di me mia moglie, per poi mettere un piede sopra i miei genitali.
Viola tolse gli strap-on a Adele, la quale dopo aver preso fiato dalla bocca finalmente libera, si chinò ai suoi piedi per rendere omaggio alla nerchia della trans.
Poco dopo mi ritrovai non solo la suola di Mara che premeva sul mio piccolo pene, ma anche il suo tacco che cercava di farsi spazio nel mio buchetto ormai aperto, proprio mentre la trans iniziava a sodomizzare mia moglie, tenendola per i capelli.
‘Ti piace lo spettacolo vero frocetto ?’ mi chiese ironicamente la Mistress ‘Guarda come gode la cagna che ti ha portato qui con un bel cazzo piantato nel culo !’
In effetti Adele gemeva sempre più forte ad ogni affondo di Viola, quasi incurante della mia presenza e del fatto che fosse a tutti gli effetti legali, la mia compagna.
‘Scommetto che lo vorresti anche tu il suo bel cazzo, non &egrave vero porco ?’ continuò a domandarmi Mara schiacciandomi il pene con più forza.
‘Si Padrona.’ riuscii a dire con un filo di voce.
Mara aspettò che Adele avesse l’orgasmo, per poi mettersi a cavalcioni sul mio viso, in modo che le potessi donare piacere con la lingua. Subito dopo mi prese per i piedi e Viola mi penetrò con tanta forza da farmi venire all’istante.
‘Ma questo ha sborrato di nuovo !’ esclamò la trans fingendosi stupefatta.
‘Per me vuole solo esser punito.’ le rispose Mara dandomi uno schiaffo sul pene ‘Tu pensa a sfondarlo che la voglia di fare il maiale gliela tolgo io.’
Così mentre Viola si divertiva a far uscire il suo randello per poi farlo entrare con una forza a dir poco brutale, Mara non smise mai di colpire o stringere i miei sempre più mal ridotti genitali.
Si fermarono solo quando Viola stava per venire, allora chiamò vicino a se Adele per poterle versare in bocca il suo piacere. Adele però non volle farmi mancare quel nettare, che infatti riversò fra le mie labbra senza averlo minimamente ingoiato, unito a una abbondante dose della sua saliva.
‘Credo che Adele si sia meritata quanto promesso.’ disse Mara rivolgendosi alla trans, lasciandomi un po’ col fiato sospeso, non sapendo a cosa alludesse.
‘Penso proprio di si.’ le rispose annuendo Viola.
Mara suonò allora un campanello, e poco dopo arrivò un ragazzo di colore dal fisico perfetto, frutto sicuramente di lunghe ore di palestra.
‘Robert presentati a questo signore.’ disse Viola senza trattenere una sarcastica risata.
Il ragazzo si piazzò davanti a me e, dopo essersi tolto la camicia, m’ordinò di abbassargli i pantaloni. Mi ritrovai così davanti ad un pene di una dimensione tale che mi lasciò stupefatto, non avendone mai visto uno simile neanche in un film porno.
Per umiliarmi lui me lo sbatté più volte sul viso, poi si girò verso Adele, la quale non perse un attimo per prenderlo in mano e baciarlo come a ringraziarlo di tanta grazia.
‘Dai Adele vediamo se riesci a prenderlo tutto in bocca.’ le disse Viola ‘E tu mezza sega bacia il culo dell’uomo che si scoperà tu moglie facendola godere.’
Mi ritrovai così davanti al suo sedere, tanto sodo che feci quasi fatica ad aprigli le natiche per potergli leccare il buchetto, mentre Adele si gustava il suo membro vantandone le dimensioni.
‘Ma che gran cazzo ! Mm non vedo l’ora di prenderlo dentro e godere come una pazza alla faccia del cornutone !’
Per rimarcare ancor di più la sua mascolinità e virilità, Robert sollevò mia moglie, e dopo essersi girato verso di me, le fece scivolare il suo scettro dentro la passera, facendola subito urlare di piacere.
‘Ah quanto mi riempe ! Tu si che sei un vero uomo ! Cornuto leccami il culo che voglio prendere questo bastone in tutte le maniere possibili.’
Non mi rimase che accontentare mia moglie e inumidire con la lingua il suo orifizio anale, guardando al contempo quella scimitarra uscire dalla sua micia sempre più ricoperta dei sui umori.
‘Ora togliti dalle palle impotente che non sei altro.’ mi ordinò Viola spingendomi via.
Viola fece cadere un po’ di saliva sul suo pene, prima di sodomizzare nuovamente mia moglie, che presa fra due fuochi, non poté che avere un nuovo orgasmo.
‘Pensa a quei due cazzoni nel tuo culo di merda.’ mi disse Mara facendomi mettere carponi ‘Sborreresti in continuazione senza alcun ritegno. Ma so io come sfondarti del tutto.’
Mi tremarono le gambe mentre la vidi indossare dei guanti in lattice lunghi sino al gomito, per poi prendere un flacone di lubrificante. Sentii il gel scendere abbondante nel solco delle natiche, per entrare nel mio ano spinto da due dita.
Quando queste aumentarono di numero sino a diventare quattro provai un senso di pienezza totale, fin troppo piacevole per poter durare a lungo.
Infatti proprio mentre Robert e Viola si scambiavano le parti dopo essersi con Adele sistemati sul divano, la Mistress mi sodomizzò con tutta la mano facendomi venire di nuovo.
Da vera sadica, Mara estrasse la mano per incularmi con l’altra, meno lubrificata, facendomi urlare per il dolore, che però essendo ormai un sodomita estremo, si trasformò ben presto in piacere.
‘Guardati merda che non sei altro !’ mi urlò la mia Mistress ‘Si stanno scopando in due tua moglie, e tu sei solo capace di farti mettere una mano nel culo !’ continuò ad inveire spingendo ancor di più il braccio e chiedendo la mano a pugno ‘Dimmi quel che sei o ti butto fuori di casa così come sei.’
‘Sono un frocio rottinculo !’ dissi a bassa voce vergognandomi di me stesso.
‘Più forte e dillo meglio stronzo.’ mi rispose lei arrivando a penetrarmi fin quasi col gomito.
‘Sono un frocio impotente che vuol vedere la moglie scopare con dei veri cazzi mentre prende qualsiasi cosa nel culo.’ dissi appagando la sua voglia di umiliarmi.
Mara continuò a rompermi il culo con la sua mano, e a battermi con la mano o un frustino sul pene, mentre mia moglie si faceva scopare prendendo anche due cazzi nella passera, sino a quando non fui portato in una grossa tinozza.
Non ci volle molta fantasia per prevedere ciò che mi sarebbe successo, Viola venne a sborrarmi in faccia, seguita poco dopo da Robert. Tutti e quattro mi urinarono addosso, le donne direttamente in faccia mettendosi sopra di me, e costringendomi a bere parte di quanto era in fondo alla tinozza.
Alla fine ci recammo nel bagno dove, dopo essermi lavato, fui costretto a pulire dal sudore i miei dominatori.
Adele incredibilmente non ancora sazia di sesso, mi ordinò di succhiare il membro dell’uomo, il quale dopo che ebbi preso un minimo di confidenza con quel gigante che aveva fra le gambe, mi scopò in bocca spingendomelo in gola.
Robert la prese all’inpiedi, lasciandomi il compito di leccargli i testicoli, davanti allo sguardo divertito delle due padrone di casa.
‘Si non smettere mai di scoparmi !’ urlò Adele in preda al piacere ‘Non ho mai goduto così tanto come questa sera. Alla faccia del cornutone che l’ha preso solo nel culo !’
Il ragazzo alternava in continuazione fica e culo, sino a venirle dentro quest’ultimo, lasciando ovviamente a me il compito di ripulirli del loro orgasmo.
Adele e Robert si scambiarono i numeri di cellulari, e lei si fece promettere che al loro prossimo incontro anch’io sarei stato sodomizzato da quel ragazzo.
Una volta che ci fummo rivestiti Mara c’accompagnò alla porta, ma mi bloccò poco prima che uscissi da casa sua.
‘Scusa ma non ricordo come ti chiami.’ mi domandò con un sorriso.
‘Leonardo perch&egrave ?’
‘Piacerebbe anche a me incontrarti di nuovo, uno come te non si trova facilmente.’ mi rispose dandomi un inaspettato bacio in bocca che mi lasciò senza fiato.
Se il mio destino di cornuto sottomesso aveva raggiunto l’apice proprio quella sera, quello di schiavo totale forse stava iniziando.

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