Questo è il mio terzo racconto qui sul blog e vi premetto che anche questo, come i primi due è realmente accaduto.
Dalla prima volta in cui eravamo stati in un club per scambisti con Emanuela la mia splendida moglie, capelli lisci biondi 165 cm ed una terza coppa D di seno la nostra vita sotto le lenzuola era cambiata…in meglio!
Non che le cose prima andassero male o che non ci fosse passione ma adesso si era accesa una fiamma che prima non c’era, qualcosa che aveva amplificato per cento la nostra intimità, qualcosa che ci rendeva complici anche quando facevamo un accenno, un richiamo.. una parola in mezzo ad altre persone che solo noi avremmo potuto capire e sorridevamo maliziosi.
Chi ha letto i precedenti racconti sa della nostra prima volta in una dark room e della frenesia che provammo, e successivammente di quando fu lei a chiedermi di tornare in quel posto. Quello che mi accingo a raccontarvi è qualcosa che successe a distanza di circa tre mesi dalla nostra seconda esperienza in un locale scambisti, e soprattutto fu qualcosa che ebbe come teatro le nostre mura domestiche, casa nostra.
Emanuela mi confidò che nell’ultima nostra visita in un locale priveè quando l’avevo persa per circa una ventina di minuti si era intrattenuta a parlare con un signore sulla sessantina nel locale che prima che si salutassero le aveva lasciato un biglietto col suo numero di telefono , questo perché in quel genere di locali non è consentito portare cellulari al seguito. Emanuela mi disse che era un tipo distinto ed educato, coi capelli brizzolati e che doveva di avere 60 anni anche se ne dimostrava molti di meno.La sua voce aveva un tono basso e lei mi diceva avesse qualcosa di ipnotico, cosicchè decise di gtenere il suo numero e da cosa nasce cosa e cominciarono a scriversi su what app.
Lei mi confidò che la cosa andava avanti da circa un paio di mesi e che nel mentre si erano conosciuti meglio , lui era un dentista affermato di una cittadina a 200km dalla nostra e che anche lui non era un abituale di quel genere di locali, ma come noi spinto dalla curiosità.
Erano entrati in confidenza e lei gli aveva confidato molte cose di lei, e anche di noi e che una della mie fantasie sarebbe stata quella di vederla con altri uomini perciò la sera in cui lo conobbe eravamo nel club per scambisti, gli aveva anche raccontato della nostra avventura nella dark room ma lui per quanto reputasse la cosa intrigante la fece riflettere sul fatto che magari si era concessa ad una persona dall’ aspetto abominevole, che per una “biondina” come lei era un delitto a suo dire!
Quando mi parlava delle loro chat vedevo Emanuela come soggiogata dai discorsi che le faceva quella persona che per inciso si chiamava Ettore.
Un giorno di inizio ottobre con mio sommo stupore senza nemmeno chiedere a me , mia moglie aveva deciso di invitare Ettore a casa nostra. Mi disse tanto ormai sai talmente tante cose di lui che sarete subito in confidenza…tagliando la conversazione come se non avessi voce in capitolo.
Arrivò la sera della cena e Emanuela era vestita in modo carino ma nulla di eccessivamente provocante, indossava una vestito a tubino nero e delle decoltè lucide ai piedi.Aveva passato l’intero pomeriggio a gurdarsi allo specchio.
Francamente non sapevo cosa aspettarmi dalla serata.
Quando Ettore arrivò da noi si presentò con un mazzo di fiori che mia moglie accolse con un sorriso a 32 denti e un amaro delle sue parti, lui era di origini campane.
Era piu affascinante che bello alto 180 cm un po di pancetta, ma non grasso e barba ben curata col pizzo
La cena trascorse serena tra una chiacchiera e l’altra e ogni tanto lui faceva riferimento a quanto fossi fortunato ad avere una moglie così bella e attenta alle mie “inclinazioni”; cominciavo a capire dove voleva arrivare, ed ero da un lato angosciato e dall’altro curioso di vedere fin dove si sarebbe spinta mia moglie.
Dopo cena ci spostammo in salone dove Emanuela versò amari per tutti che cominciammo a bere forse eccedendo un pochino. Dopo il terzo amaro mi ritrovai seduto di fronte a mia moglie ed Ettore che erano sul divano l’uno accanto all’altra. Mia moglie sussurrava qualcosa nell’orecchio di lui e poi sorrideva mordendosi il labbro superiore, lui quando lei faceva cosi mi guardava come ad aspettare un cenno di approvazione da parte mia che però non arrivava… decisi che era il caso di allontanarmi e dissi di andare in garage dove avevo il dubbio di aver scordato un mazzo di chiavi.
In realtà non uscii mai di casa pur sbattendo il portone ma mi recai in terrazzo da cui potevo vedere quello che succedeva dentro. Notai subito che Ettore aveva messo una mano sul ginocchio di lei e fissandola negli occhi le disse qualcosa con sguardo assertivo. Lei abbasso semplicemente lo sguardo e lo lasciò fare.La mano si infilò di sotto la gonna e gli ho visto chiaramente strappare il perizoma che indossava, poi cominciare a palpala tra le cosce, lei lo assecondava allargandole poi lui sfilò le sue dita dalle sue cosce e gli e le infilò in bocca, quelle zoccola cominciò a mimare un bocchino alle dita di Ettore mettendosene prima una e poi due in bocca, nel frattempo con l’altra mano lui aveva cominciato a tastarle le tette .
Mi accorsi che stavo avendo una erezione paurosa mentre vedevo lei fare tutto quello che le veniva chiesto a gesti da quell’uomo, che nel frattempo aveva cominciato a masturbarla ad un ritmo sempre più sostenuto finchè ho sentito chiaramente lei urlare , aveva appoggiato la testa sullo schienale del divano lasciandosi andare a quelle mani che frugavano tra le sue gambe con la gonna ormai tutta alzata…lei ansimava forte stava cercando di riprendersi dall’orgasmo appena avuto; al chè lui ancora seduto accanto a lei la afferrò per la sua bellissima coda di cavallo di capelli biondi e spingerla senza tanti fronzoli verso la sua patta dei pantaloni che lei in un lampo aprì tirandogli fuori un cazzo giò duro e pronto ad essere soddisfatto.
Cominciò cosi standolgli di lato un pompino molto lento e vedevo chiaramente sbattere quel cazzo che aveva in bocca sul lato inteno delle guancie dalla bozza che assumeva il lato della sua faccia , lui la guidava tenendole la coda e a volte anche torcendogliela le dava ritmo e profondità …lei semplicemente obbediva ai dettami di quella mano che le spingeva la testa.
Mi sentivo strano un mix di emozioni e gelosia che non saprei spiegare ma non riuscivo a non restare incantato davanti a quella visione, che sembrava quasi irreale come vedere un film ma con il cuore che mi andava a mille e cazzo che stava per esplodermi.
Decisi di rientrare perché non mi bastava volo vederli dal terrazzo…volevo anche sentirli.
Senza far rumore rientrai nel corridoio accanto alla salone dove erano loro e da li, riuscivo a vedere lui di spalle e la testa di lei fare su e giù. Nel frattempo lui aveva anche ricominciato a toccarla tra le gambe essendo lei in ginocchio sul divano accanto a lui.
Lo sentivo ansimare, quasi grugnire e poi cominciava a chiederle se si sentisse troia a stare co suo cazzo in bocca, lei non rispondeva e continuava il suo su e giù, lui a un certo punto le assestò un ceffone sul culo e gli e lo chiese di nuovo:” ti senti troia?”…lei si fermò un attimo e senza scostarsi il cazzo dalla bocca fece segno di si con la testa.
A quel punto lui incalzò il ritmo tirandole e spingendole la coda dei capelli sempre più veloce fino ad esploderle in bocca tutta la sua sborra, a quel punto vedo le gambe e il ventre di lei contorcersi segno che aveva avuto un altro orgasmo appena ricevuto lo sperma di Ettore in bocca, lui appena dopo facendo pressione con entrambe le mani sulla sua testa si limitò solo a dire: “ Bevi Troia Bevi “.
In genere Emanuela in questi casi si puliva con un fazzoletto con me, ma in quella circostanza dopo circa un minuto da quando le era venuto in bocca si staccò senza fare un verso e con la bocca vuota segno che aveva obbedito al comando di Ettore.
Scesi in garage ancora con la tachicardia e l’eccitazione x ciò a cui avevo assistito e dopo circa altri 5 min ritornai in casa.
Emanuela mi disse che lui era dovuto andare via, mi si avvicinò mi guardò negli occhi tenendomi le mani e si limitò solo a dirmi “Grazie”.
Grazie mille, spero che il resto della storia non ti deluda. Dal prossimo capitolo siamo alla resa dei conti (che…
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