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Capitoli 1

I fatti che sto per raccontare hanno inizio molti anni fa, quando ero ancora una ragazza , bella e piena di sogni come tutte le ragazzine di quell’età
Avevo 18 anni appena compiuti, quando mia madre che, come tutte le madri del mondo, sognava per la propria figlia una vita di successo e di soddisfazione , rispose ad un annuncio, apparso su un settimanale femminile, di un’agenzia cinematografica che cercava ragazze della mia età per la partecipazione ad un film che sarebbe entrato, di lì a poco, in lavorazione nella nostra città.
Trascorso qualche mese, ricevette una lettera di risposta che ci convocava presso gli studi di quell’agenzia che , in realtà, era anche uno studio di produzione cinematografica
Ricordo ancora l’ansia e l’emozione che avevo provato quel giorno girando per le stanze di quell’agenzia, mentre mia madre era a colloquio con il responsabile del casting
Ogni angolo di quella struttura richiamava alla mente l’atmosfera magica del cinematografo e la mia giovane mente di ragazza ne rimase affascinata al punto da giurare a me stessa che quella sarebbe stata la mia strada nella vita.
Già mi vedevo coinvolta in tutte le scene che, in quel momento, si stavano girando attorno a me, quando fui richiamata alla realtà dalla voce di mia madre che mi stava chiamando
E’ indescrivibile la grande delusione che provai quando mia madre, uscita da quell’ufficio dopo un lunghissimo colloquio con il responsabile, prendendomi per mano, mi disse che avevano già trovato la ragazza che cercavano per quel film, per cui potevamo ritornare a casa.
L’aver solo sfiorato quel mondo magico del cinema, lasciò in me un segno profondo, che ho portato dentro di me per tutta la mia giovinezza, al limite di considerarmi una donna che, ormai, apparteneva a quel mondo, anche se non ebbi più alcuna occasione di avvicinarmi ad esso, se non con la fantasia.
Comunque, da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente
Conclusi gli studi con la licenza di scuola media superiore , mi cercai subito un lavoro che mi permettesse di essere indipendente economicamente dalla famiglia
La mia vita trascorreva serena e tranquilla, caratterizzata unicamente dal mio desiderio di comportarmi ed apparire, dopo quel fugace incontro, come se fossi realmente una star , sempre curata ed elegantemente vestita ed attenta a mettere in risalto la mia bellezza , il mio fascino, che, certamente, non mi mancava , anche se ero ancora una ragazza
Frequentavo tutti quei posti che sapevo ruotare attorno alla gente del cinema, fossero attori , registi o produttori, con l’intento di mettermi in mostra e la speranza di essere notata
Fu così che, a 19 anni, conobbi un uomo molto più grande di me, ricco ed onesto, che mi illusi potesse aiutarmi a realizzare il mio sogno, ma quell’uomo non aveva nulla a che fare con il mondo del cinema
Quell’uomo divenne il mio compagno per 10 anni e da lui ebbi una bambina che è tutta la mia vita.
Purtroppo un incidente stradale me lo portò via, lasciando un vuoto incolmabile, ma anche una rendita vitalizia che avrebbe permesso , a me ed a mia figlia, di vivere una vita dignitosissima senza più dover lavorare.

Ma veniamo ad un anno fa
Ormai erano trascorsi tanti anni , ero diventata più matura, e tutti i miei sogni li avevo chiusi in un cassetto, meno quello ,illusorio, di sentirmi di appartenere ancora a quel mondo fantastico del cinema, e ciò faceva sì che continuassi ad interessarmi di tutto quello che lo riguardava , sperando , in cuor mio, che si presentasse un’occasione che mi permettesse di entrare, in qualche modo, in contatto con esso
Logicamente non pensai più di rifarmi una famiglia e scaricai su mia figlia tutte le attenzioni e le ambizioni che avevo covato e covavo ancora dentro di me.
Ormai avevo 37 anni e mia figlia 18

Capitolo 2

Fu così che un giorno il parrucchiere che ero solita frequentare e che conosceva i mei trascorsi “cinematografici “ parlando del più e del meno, mi disse che aveva fatto i cappelli a due ragazze dell’età di mia figlia perché dovevano presentarsi per un provino cinematografico.
Feci finta di nulla, ma, appena rientrata a casa contattai tutte le mie conoscenze per saperne di più e scoprii che stavano cercando una giovane donna sui 18 anni per un film.
Fu come una scossa che mi sconvolse il cervello perché nella mia mente malata si fece strada prepotentemente l’idea che quella poteva essere l’unica occasione per poter rientrare effettivamente in quel mondo dorato: dovevo fare in modo che quel posto toccasse a mia figlia
Non conoscevo nessuno che potesse aiutarmi per cui, con l’incoscienza di una madre disperata e la faccia tosta di una donna disposta a tutto, cercai la nostra vecchia rubrica telefonica ,da tempi immemorabili presente in casa mia e la sfogliai, pagina dopo pagina, per cercare qualche traccia finche trovai il numero ed il nome dell’agenzia e del suo responsabile , cui mia madre s’era rivolta 18 anni prima per quel mio primo ed unico contatto con il cinema.
Il numero era ancora esistente !
Chiesi di quell’uomo ed anche lui era ancora al suo posto e. dopo qualche secondo, mi fu passato al telefono.
Mi tremavano letteralmente le mani e, con voce evidentemente imbarazzata, cercai di spiegare a quell’uomo chi io fossi e di farlo ritornare con la memoria a 20 anni prima ed a quel colloquio che aveva avuto con mia madre.
Rimasi stordita quando l’uomo mi disse che ricordava benissimo quell’episodio di tanti anni fa e che si ricordava quanto fossi bella da bambina e che tante volte aveva ripensato a quell’incontro ed all’inspiegabile comportamento di mia madre che aveva deciso di rinunciar all’opportunità che si era presentata di farmi intraprendere e proseguire su quella strada.
A quelle parole provai quasi un sentimento di odio nei confronti di mia madre che, con la sua decisione, non aveva permesso che io intraprendessi la carriera che tanto sognavo
Gli spiegai il motivo della mia telefonata, del fatto che fosse l’unica persona che conoscevo in quell’ambiente e che, forse, avrebbe potuto aiutarmi,.
Mi disse che avevo fatto bene a chiamarlo, che la sua agenzia era sempre alla ricerca di nuovi talenti, che si sarebbe interessato per mia figlia e che ,se non ero molto cambiata da quando ero ragazza, non era detto che non ci fosse la possibilità che si presentasse anche qualche opportunità anche per me.
Mi sembrò di toccare il cielo con un dito e quando mi disse che avremmo potuto incontrarci un paio di giorni dopo, mi sembrò che mi scoppiasse il cuore

Capitolo 3

Il giorno dell’appuntamento mi truccai con cura , mi vestii in modo elegante e, volutamente, provocante, con una gonna molto corta ed una camicetta che lasciasse poco spazio all’immaginazione sulla bellezza del mio seno e calzai scarpe con tacchi a spillo.
Per mia figlia scelsi un abbigliamento molto castigato e senza trucco, come si addiceva ad una ragazzina di 18 anni che stavano cercando
Provai una grande emozione quando, 20 anni dopo, rientrai in quegli Studi che quasi non riconobbi tanto erano cambiati : ingranditi, con tutte le nuove tecnologie, ma riconobbi i sets in cui si stavano girando le scene di qualche film, e quella misteriosa porta chiusa su cui lampeggiava una luce rossa che aveva , da subito, attirato la mia attenzione
Fummo subito accompagnate nella zona degli uffici e, dopo una breve attesa, introdotte nell’ufficio della persona che ci stava aspettando.
Riconobbi subito l’uomo che non vedevo da quasi vent’anni e lui, molto cordialmente, alzandosi dalla sua sedia ci venne incontro, disse, galantemente, che ero cambiata in meglio dall’ultimo nostro incontro e mi baciò sulla guancia e baciò anche mia figlia.
Logicamente era molto diverso dall’uomo che ricordavo di aver conosciuto quando aveva trent’anni.
Maturo, brizzolato, appesantito nel corpo, un po’ di pancia ,segno di un lavoro sedentario non compensato da un’adeguata attività fisica..
Era cambiato anche il suo modo di fare, non più brillante e dinamico di quando era alla ricerca di farsi una posizione, ma tranquillo e sicuro come qualsiasi uomo di potere e di esperienza che sa come trarre profitto dalla sua posizione
Ci fece accomodare ed incominciò a parlare esprimendo tutta la sua considerazione per una mamma che si prendeva cura di allevare una figlia da sola, che cercava di assicurarle un futuro , per poi passare ad elogiare la bellezza della mia bambina esprimendo la speranza che avesse le qualità e la giusta determinazione per affrontare i sacrifici necessari per intraprendere con successo la carriera di attrice.
Mi chiese se avessi nulla in contrario che la ragazza facesse quattro chiacchiere con un loro regista ed ,avuto il mio permesso, convocò un giovane uomo che, presa mia figlia per mano la ricondusse fuori.
Rimasta sola con quell’uomo lui incominciò a raccontarmi di quanto fosse rimasto dispiaciuto dalla decisione, presa ,allora ,da mia madre, di non affidarmi alle sue cure per farmi entrare in quel mondo magico del cinema , mentre considerava ammirevole il mio comportamento che cercava di accompagnare la figlia in un futuro che avrebbe potuto riservarle molte soddisfazioni.
Lui mi spiegò che , poiché mia figlia era appena maggiorenne, io avrei dovuto autorizzare ogni tipo di rapporto che avrebbero avuto con lei e che era loro regola che, in tutti i contatti che loro avrebbero avuto con mia figlia, sarebbe stata indispensabile la presenza di un tutore nominato dalla famiglia
Dopo tante altre considerazioni positive sul mio conto, mi chiese se avessi mai pensato di rientrare anch’io nel mondo del cinema, assicurandomi che, per la mia bellezza si sarebbe sicuramente potuta presentare qualche occasione anche per me
Provai un tonfo al cuore al solo pensiero che si sarebbe potuto realizzare un sogno covato da tutta una vita.
Concluse dicendo che, se fossi stata io ad essere nominata tutrice della figlia, si sarebbe sicuramente presentata l’occasione per farmi partecipare a qualche comparsata, non impegnativa, in qualche film
Mi sembrava di toccare il cielo con un dito.
Mi disse che se ero d’accordo sulla sua proposta avremmo potuto sottoscrivere un preliminare di contratto, precisandomi che, in questa prima fase, ci sarebbero stati dei costi da sostenere per l’iscrizione e partecipazione a dei corsi di recitazione e per la realizzazione del “book”, ossia l’insieme di foto che avrebbero dovuto fare a mia figlia e che sarebbero state distribuite tra gli addetti ai lavori
Mi disse di non preoccuparmi per i costi che avrei dovuto sostenere, perché, sicuramente, quanto prima mia figlia avrebbe avuto modo di guadagnare qualcosa con piccole partecipazioni ai film che stavano girando
Aggiunse che, se non era un sacrifico troppo pesante, lui mi avrebbe consigliato di farne uno anche per me perché era certo che qualche occasione si sarebbe potuta presentare
Gli dissi che gli sarei stata riconoscente per tutta la vita per tutto quello che stava facendo per noi e lui mi disse che non dovevo preoccuparmi perché , sicuramente, avrei trovato il modo per sdebitarmi.
Allora lui prese due fogli scritti in carattere microscopico, li intestò uno a nome mio ed uno a nome di mia figlia e, quando furono pronti, mi disse di andare vicino a lui e mi invitò a firmarli.
Mi portai dietro la scrivania al suo fianco, presi la penna in mano e stavo per farlo quando lui mi bloccò e mi disse che non avrei mai dovuto firmare alcun documento senza prima averlo letto attentamente, chiarito ogni dubbio, e presa consapevolezza di quello che stavo firmando.
Lui appoggiò una mano sul foglio che stava davanti a lui sulla scrivania e , puntato un dito sulla prima parola disse : “ dall’inizio “

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