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Racconti di Dominazione

Elena e Pietro – 2° – La coppia slave

By 10 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Era quasi un anno che Elena teneva una fitta corrispondenza con una scrittrice di racconti erotici di nome Serena. Se all’inizio le loro mail erano incentrate quasi esclusivamente sul sesso, col passare dei mesi avevano discusso di tutto, dalla politica allo shopping, in maniera sempre educata e costruttiva.
Quando però finì di leggere la mail dell’amica virtuale, non seppe se si trattasse di uno scherzo o di qualcosa di serio. Il testo era in parte questo
“Carissima Elena
ho conosciuto una giovane coppia molto aperta in campo sessuale, anche se non hanno ancora capito bene quali sono le loro reali volontà. Lui seppur ben dotato, ha un animo slave e cuckold, e lei &egrave troppo debole perché lo domini, anzi credo che sia una cagnetta in cerca di padrone.
So che con tuo marito Pietro fate a volta giochi di dominazione dove vi alternate nei ruoli, e mi chiedevo se per una volta voleste esser entrambi nei panni di chi conduce.
Ti faccio questa insolita proposta perch&egrave abitate tutti nella stessa città, e quindi per voi sarebbe molto facile incontrarvi, magari a casa vostra che &egrave più indicata per rapporti non tradizionali. Loro sarebbero d’accordo ed aspettano una vostra risposta, nel caso sia negativa, amici come prima e dimentichiamoci tutti di questa mail.
Un bacio
Serena”
Quando Pietro tornò a casa vide la moglie pensierosa, ma non le chiese nulla se non quando finirono di cenare.
“Cos’&egrave che ti preoccupa.” le chiese prendendole la mano “Si vede lontano un miglio che hai dei pensieri in testa.”
“Credo sia meglio tu legga la mail che mi ha mandato Serena.” rispose lei “Anche perch&egrave &egrave una decisione che dobbiamo prendere in due.”
Pietro conosceva di fama Serena, più che altro perch&egrave la moglie ogni tanto gli diceva di qualche consiglio che questa le aveva dato, ma solo dopo averlo messo in pratica.
L’avvocato una volta davanti al PC della moglie, inforcò gli occhiali e lesse velocemente la mail, senza dire nulla. Solo quando ebbe finito, tolse le lenti e si rivolse sorridendo alla consorte.
“Non ci vedo nulla di male, in fondo &egrave solo una proposta, che detto fra noi trovo molto interessante.”
“Ma noi non siamo una coppia di Dom.” ribatté Elena “Un conto &egrave giocare fra noi due, ma non ci siamo mai confrontati col altri.”
“E dov’&egrave il problema ? In fondo neanche questa coppia &egrave realmente slave, e poi sono sicuro che Serena saprà darti dei consigli su come comportarsi e cosa fare. Però prima vorrei vederli anche in foto, così li evitiamo se sono due cessi !” concluse l’uomo mettendosi a ridere.

Per una settimana Elena tenne una fitta corrispondenza sia con Serena, che con la coppia di cui l’amica aveva fornito l’indirizzo elettronico. Pietro li trovò entrambi più che carini, soprattutto la ragazza era di una bellezza acerba, con lungi capelli biondi accostati a una pelle molto chiara, Il corpo era piccolo ma ben proporzionato, solo il seno era un po’ sotto misura e le aure chiare non facevano che sminuirlo ancor di più quel che era. In compenso il sedere faceva nascere ogni pensiero più sconcio, non solo era alto e sodo, ma dalla forma particolare, quasi circolare. Lui invece aveva un bel fisico, ma un viso quasi anonimo, che poco faceva risaltare i muscoli di cui era dotato.
Alla fine decisero insieme che si sarebbero visti nella villa di Pietro sabato sera, per una cena come inizio, senza poi porre limiti alle loro fantasie.
Serena consigliò ad Elena l’acquisto di alcuni giochi che sarebbero stati certamente utili in quella serata, e la donna si affrettò a farli comprare al marito, vergognandosi di recarsi lei stessa in un sexy-shop. Soprattutto le diede alcune norme di comportamento da usare nel loro primo incontro, che in fondo erano i principi base del Bdsm ‘vecchia maniera’, ai quali si era sempre ispirata la donna.

Arrivò il sabato che trovò Elena completamente immersa nei preparativi per la sera. Nel primo pomeriggio fece preparare una cena fredda dalla sua domestica che congedò non appena questa ebbe finito. Si concesse quindi un bagno tonificante per poi dedicarsi alla cura della sua micetta, della quale controllò con cura il disegno del poco pelo che portava sopra lo spacco, ritoccandolo dove le sembrava troppo folto, e si truccò in maniera fine ed elegante. Quando andò nella grande cabina armadio non ebbe nessuna indecisione su cosa indossare, infilò prima un paio di calze finissime nere con la riga dietro che tenne sulla coscia grazie alle giarrettiere, un perizoma formato da tre fili che correvano sui fianchi i quali tenevano un sottile lembo di seta che le passava fra le gambe. Prese poi un vestito lungo color verde scuro, che non solo le lasciava libere le gambe di mostrarsi in tutto il loro splendore, ma faceva anche capire che non portava il reggiseno, fasciandole a malapena le tette. Calzò infine un paio di sandali in vernice nera dal tacco a spillo stratosferico e raggiunse il marito in salotto.
Pietro era stato molto più celere nei preparativi, dopo la doccia aveva indossato un completo di Armani che gli piaceva parecchio, ed aveva aspettato la moglie fumando e ascoltando musica classica.
“Ma sei uno splendore !” l’accolse l’uomo “Quasi quasi li lascio fuori e ti scopo all’istante.”
“Sei sempre il solito porcellino, speriamo solo che non siano in ritardo.”
“Guarda penso che siano quelli lì che stanno uscendo da quell’utilitaria.” continuò lui andando alla finestra “Del resto non saprei chi potrebbe venire stasera se non loro.”
In effetti Pietro aveva ragione, i due giovani appena scesi dalla macchina si avviarono un po’ timorosi verso il portone della villa, con lei che portava un bel mazzo di fiori.
Come suonarono Elena andò ad aprir loro, facendo entrare prima la ragazza e poi il marito.
“Benvenuti in casa mia Sabrina e Daniele, spero l’abbiate trovato subito.”
“Si grazie signora.” rispose il giovane
“Complimenti per la casa, questi sono per lei.” aggiunse Sabrina porgendo i fiori alla donna.
“Grazie ma non dovevate, ora però andiamo in salotto così facciamo due chiacchiere prima di cena.”
Pietro li salutò stringendo loro la mano in maniera forse troppo formale, ma subito dopo li mise a loro agio con alcune battute a doppio senso su cui faceva sempre affidamento. Quando però arrivò il momento di mettersi a tavolo diventò molto rigido ed autoritario.
“E’ giunto il momento di cenare, tu Daniele ti spoglierai completamente e farai da cameriere. In cucina troverai anche qualcosa già pronto per te, mentre tua moglie sederà a tavola con noi.”
“Dove mi devo spogliare ?” chiese Daniele dopo un momento di chiaro imbarazzo.
“In cucina.” rispose Pietro che nel frattempo aveva messo una mano sul sedere di Sabrina “E tu vieni con noi, spero che la cena sia di tuo gradimento, cominciando dal servizio.” terminò con un sorriso sarcastico rivolto al ragazzo.
Il terzetto si sedette in sala da pranzo, dove era stato preparato un tavolo circolare, quando Daniele comparve col vassoio degli antipasti, sua moglie arrossì, mentre Elena ne guardava un po’ ammirata il fisico.
Daniele servì tutte le portate senza commettere alcuno sbaglio, anzi i padroni di casa gli fecero i complimenti per il servizio. Solo quando arrivò con i dolci, Elena lo fermò al suo fianco e cominciò ad accarezzargli le natiche.
“Lo sai che hai un bel culo.” disse Elena “Duro e muscoloso com’&egrave giusto che sia alla tua età. Ma dimmi sei ancora vergine ?”
“Si Signora.” rispose lui arrossendo notevolmente.
“E tu Sabrina hai già dato il culo a qualcuno ?” continuò la donna.
“Si Elena, un paio di volte, ma a esser sincera non &egrave che mi sia piaciuto molto.”
Elena notò come lei avesse un tono più confidenziale, mentre il marito era sicuramente più succube.
“Per me non l’hai mai preso bene, un bel cazzo nel culo può far godere moltissimo.” concluse strizzando l’occhio a suo marito.
Finita la cena Elena fece alzare Sabrina e la condusse al centro del salotto facendola fermare proprio al centro della stanza, per poi mettersi dietro di lei e attendere l’arrivo dei due uomini.
“Vediamo come sei fatta, anche se sono certa che tu sia bellissima.” le sussurrò all’orecchio mentre le abbassava la lampo del vestito che cadde a terra lasciando la ragazza col solo intimo.
Sabrina portava un completino bianco di scarso valore, sicuramente comprato alle bancarelle, che la rendevano poco attraente nonostante il bel fisico.
“Ma quale orrore !” esclamò Elena “Un così bel corpicino coperto da questi stracci che sono anche del colore sbagliato ! Credo che qui ci voglia una piccola punizione, non pensi anche tu mio caro.”
“Concordo pienamente.” le rispose Pietro “Inizia tu a castigarla come merita.”
“Grazie amore, Sabrina togliti quest’orrendo reggiseno, vai contro quel tavolo e piegati su di esso con le gambe ben aperte, e tu Daniele inginocchiati vicino a lei, voglio che tu veda bene quello che le faremo.”
Come gli ospiti si furono sistemati Elena si mise dietro a Sabrina, e le fece entrare le mutandine nel solco delle chiappe tirandole per l’elastico, per poi cominciare a sculacciarla senza però troppa foga.
Ben presto però le manate si alternarono a languide carezze sulla passera, sino a quando la giovane non iniziò a gemere di piacere.
“Vedo che la troietta apprezza il mio trattamento.” disse allora Elena colpendola con più decisione “Amore prendi le fruste, così ci divertiamo in due.”
Pietro prese da un cassetto un frustino da equitazione e un lungo flogger con i flagellanti in stoffa che porse alla moglie. Mentre questa colpiva le natiche della ragazza, lui le centrava senza troppa forza il monte di Venere, facendola sussultare ogni volta che la paletta ci sbatteva contro.
Sabrina stava impazzendo tanto erano forti le sensazioni che stava provando. Le frustate di Elena non erano molto dolorose, ma le scaldavano il culo dandole un forte piacere, mentre quelle di Pietro la avvicinavano sempre di più all’orgasmo.
Elena da parte sua aveva ormai capito cosa desiderasse quella ragazza, e prima di smettere la frustò alcune volte con molta forza facendola quasi urlare per il dolore.
“Tu renditi utile e toglile le mutandine.” disse Elena rivolgendosi a Daniele “Ti faremmo vedere come alla tua bella mogliettina piace prenderlo nel culo. Amore tu falle vedere com’&egrave fatto un vero cazzo, ho come l’impressione che quest’esperienza manchi alla ragazzina.”
Pietro andò davanti a Sabrina e si tirò giù pantaloni e boxer mostrandole il suo pene che era quasi completamente eretto. Più che la lunghezza, che era circa quella del marito, Sabrina rimase sconvolta dal diametro, questo si ben superiore a quello del coniuge, ma non ebbe tempo di pensare a dei confronti, che se lo ritrovò tutto in bocca e quasi vomitò tutta la cena.
‘Succhiami il cazzo mentre mia moglie ti prepara il culo.’ le ordinò con autorità Pietro ‘ Voglio dimostrare a quel cornuto che hai sposato quanto sei puttana dentro se incontri un uomo vero.’
Elena si sfilò l’abito rimanendo col solo perizoma e le calze, prima di prendere un vasetto di gel lubrificante dallo stesso cassetto in cui erano prima le fruste.
Come la vide a Daniele si rizzò ancor di più il membro, ma fu subito bloccato dalla donna.
‘Guarda guarda come gli &egrave diventato duro al cornutello.’ disse Elena con marcata ironia ‘Però non provare a segarti o t’inculo a secco, anzi visto che servi a poco leccami il buchino, ma senza entrarci con le dita.
‘Si Signora.’ rispose Daniele oramai sempre più succube dei padroni di casa.
Mentre lo schiavetto le leccava il solco delle chiappe, lei mise un’abbondante dose di gel nella rosellina di Sabrina, penetrandola poi con un dito che entrò senza nessun problema. Visto che l’ano della ragazza era ben unto, Elena le mise dentro un altro dito, e questa volta Sabrina ebbe un momento di rigidità, ma bastò che le dita si lubrificassero entrambe a dovere, che il dolore andò via.
La donna fece passare allora le dita dell’altra mano nello spacco di Sabrina, da cui grondavano umori a non finire.
‘Amore non sai com’&egrave bagnata questa troietta ! Un vero lago ! Ho come l’impressione che stia per venire, quindi &egrave meglio che la fotti adesso.’
‘Certo cara.’ rispose amabilmente Pietro ‘Non vorrei mai che avesse un orgasmo col culo vuoto.’
Elena mise un po’ di gel sulla cappella del marito che si era avvicinato, poi si andò a mettere in poltrona chiamando vicino a se Daniele.
‘Toglimi scarpe e calze e leccami i piedi mentre il mio uomo incula la tua puttana.’ gli disse dopo aver preso di nuovo il flogger in mano ‘A te per ora basta sentirla godere essere inutile. Scommetto che quando la chiavi vieni dopo neanche un minuto e lei poi &egrave costretta a sditalinarsi in bagno per godere un po’ vero cornuto ?’
‘Ha ragione Signora.’ rispose Daniele mentre la denudava cercando di vedere cosa facessero Pietro e la moglie.
Pietro non voleva far alcun male a Sabrina e la sodomizzò con molta calma, facendo entrare il suo pene poco per volta, in modo che la ragazza s’abituasse a sentirlo dentro. Solo quando le fu completamente dentro si rilassò un attimo, rimanendo fermo per diversi secondi.
Sabrina da parte sua dopo aver sentito un certo dolore quando le entrò dentro la grossa cappella, iniziò a godere di quella presenza nelle sue viscere, e si abbandonò completamente a quell’uomo che la stava possedendo con così tanta dolcezza.
‘Allora ti piace prenderlo nel culo ?’ le domandò Elena che nel frattempo aveva iniziato a masturbarsi col manico del flogger.
‘Mm sii, anche se &egrave bello grosso non mi fa male, anzi &egrave molto piacevole.’ rispose lei inarcando un po’ la schiena.
‘Caro inizia a sbattertela prima che sia lei a pregarti di farlo.’ disse Elena rivolta al marito ‘E tu cornuto che non sei latro leccami bene i piedi, altrimenti esci da qui da solo e col cazzo duro.’ finì parlando col ragazzo che aveva fra le gambe.
Pietro afferrò l’ospite per i fianchi e prese a spingere con più vigore, mentre lei s’infilò due dita nella fica per masturbarsi furiosamente.
‘Si che bello.. oh com’&egrave bello. Tu si che sei un vero uomo, non come quello che ho sposato, che avrà sì il cazzo ma dura pochissimo.’ disse Sabrina oramai prossima all’orgasmo.
‘Vedi come gode la tua bella mogliettina ?’ continuò a dire Elena rivolgendosi a Daniele ‘In fondo le bastava un maschio vero, e non uno tarocco come te. Stai tranquillo però che anche tu avrai il tuo momento di gloria, di certo non usando il pisello quello &egrave buono forse per le bestie.’ concluse spingendogli in bocca tutto il suo piedino.
Sabrina ormai aveva un orgasmo dopo l’altro, Pietro continuava a fotterla con foga selvaggia sino a quando non sentì che anche lui stava per venire. Allora fece sdraiare la ragazza sul tavolo e la inculò di nuovo tenendola per le sue piccole tette.
‘Si vengo ‘ ora ti riempio il culo di sborra !’
‘Anch’io ‘ vengo anch’io siii !’
Pietro le venne dentro il culo inondandolo col suo seme, che come il solito era molto copioso, poi fece l’occhiolino alla moglie la quale comprese subito le sue intenzioni. La donna allontanò Daniele ed andò a prendere un collare che mise al collo del ragazzo e sul quale attaccò un guinzaglio.
‘Vieni cagnolino &egrave ora di fare la pappa.’ gli disse portandolo vicino a sua moglie.
Come Pietro si sfilò da Sabrina, Elena spinse la faccia del cornuto contro il culo della ragazza.
‘Puliscile il culo inetto ! E sappi che poi controllerò se hai bevuto tutto la sborra che ha dentro !’
Daniele si ritrovò ben presto la bocca piena dello sperma di Pietro e degli orgasmi della moglie, ma non provò alcuna repulsione, anzi era in uno stato di continua eccitazione, tanto da considerare normale la sua completa sottomissione.
Elena nel frattempo indossò uno strap-on doppio, ossia uno di quelli che aveva un fallo nella parte interna che finì nella sua passera sempre di vogliosa. Quando ebbe finito di sistemarselo prese Daniele per il guinzaglio e lo fece alzare in piedi, con poca grazia gli mise un preservativo piuttosto spesso, e lo fece piegare sul tavolo. Senza dire una parola gli preparò l’ano come aveva fatto prima con la moglie, ungendolo in abbondanza e spingendo il gel all’interno con due dita. Alla fine mise un po’ di gel sulla punta dello strap-on ed iniziò a sodomizzare lentamente il ragazzo.
‘Vengoo !’ urlò Daniele non appena sentì dentro tutto il fallo.
‘Fai schifo anche come puttana !’ gli inveì contro Elena ‘Ma stai tranquillo che non finisce qui, ti rompo il culo come meriti stronzo !’
Elena cominciò a far uscire del tutto il fallo dal culo del ragazzo, per poi infilarlo completamente con una forza quasi innaturale per una donna. Mentre inculava Daniele non smise mai di picchiarlo sulle chiappe usando prima le mani, e poi il frustino che le aveva dato il marito. Le urla del cornuto le erano totalmente indifferenti, anche perch&egrave vedeva che questo continuava a riempire il serbatoio del preservativo col suo sperma.
Si calmò solo quando Sabrina si avvicinò a lei e cominciò ad accarezzarle il seno ed il sedere.
‘Sei meravigliosa.’ le disse la ragazza ‘E non vedo l’ora di fare l’amore con te.’
Elena slegò lo strap-on che però lasciò dentro il culo di Daniele, e si mise con le chiappe contro quelle del cornuto.
‘Leccamela subito e fammi venire.’
Sabrina s’inginocchiò fra le sue gambe e le succhiò con forza il clito mentre la masturbava con tre dita, facendole avere un orgasmo tanto violento quanto atteso. Quando poi Elena si spostò dal suo appoggio, fece girare il marito e gli tolse il preservativo che girò per metà circa, prima di portarlo vicino alla bocca di Daniele.
‘Bevi anche questo cornuto ! E non credere che sia finita qui.’
Il quartetto si spostò in stanza da letto, dove Pietro scopò più volte le due femmine sempre vogliose del suo cazzo. Elena e Sabrina lesbicarono fra loro quando l’uomo riprendeva fiato, mentre Daniele era chiamato sul letto solo per pulirle dallo sperma di Pietro o per leccare loro i pedi.
Alla fine si addormentarono lasciando Daniele sullo scendiletto, come se fosse il cane di casa.

Il giorno dopo Daniele preparò la colazione che portò a letto, mostrando ancora una volta le sue doti di cameriere.
I tre indossarono poi delle vestaglie e scesero in salotto, dove Pietro fece un discorso molto chiaro, ed altrettanto appetibile, a Sabrina.
‘Senti sei una bella ragazza e di certo ti piace il sesso, purtroppo hai sposato un inetto, ma questo non deve essere un problema. Un mio collega cerca una segretaria ‘particolare’, ha un paio d’anni più di me, ma &egrave molto virile e soprattutto molto generoso con chi lo merita. Quanto a Daniele può allo stesso tempo mantenere il suo lavoro e diventare la vostra sissy, in casa ci sa fare ed &egrave abbastanza porco da servirvi senza dire nulla. Se vuoi lo chiamo e stai tranquilla che quel posto sarà Tuo.’
‘Io non so cosa dire.’ rispose Sabrina non appena comprese le parole dell’avvocato ‘Posso solo dire grazie, e certo che accetto ! Ma come potrò mai ringraziarvi, voi mi avete dato una nuova vita.’
Elena allora si alzò e prese Sabrina per una mano.
‘Inizia venendo a fare la doccia con me. Ho bisogno di una persona che m’insapona la schiena ‘ e non solo quella.’ disse la donna terminando la frase con un sorriso.

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