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Avrei voluto dire “anche domani” ma avevo del lavoro arretrato, il sabato dovevo andare in studio, alla domenica.. beh domenica speravo di scoparmela io, la porcona …. bene saremmo andati a lunedì o martedì pomeriggio: lo comunicai a Fulvio col beneficio della conferma da parte di Franca e decidemmo di studiare ognuno per conto suo il programma per il prossimo incontro, che ci saremmo comunicato via mail il frutto delle nostre fantasie perverse, per vedere di far combaciare le due versioni e ci salutammo.
La sera stessa scrissi al mio complice il mio canovaccio e anche lui mi spedì il suo: grosso modo i nostri programmi coincidevano: avrebbe pian piano abituato Franca al sesso anale, inculandola poi ripetutamente, per poi passare a incontri in cui l’avrebbe inculata mentre aveva la figa riempita da un grosso cazzo di gomma: quando la manovra le fosse diventata abituale l’ avrebbe posta davanti ad un nuovo step: la doppia penetrazione da parte di due maschi: dove le nostre vedute divergevano era su chi avrebbero dovuto essere i due: secondo me Fulvio avrebbe dovuto contattare un qualche suo amico mentre secondo lui il secondo uomo avrei dovuto essere io pur rendendomi conto che la cosa sarebbe stata molto eccitante io ero dell’ idea che la mia presenza attiva sarebbe stata in qualche modo un freno per Franca, mentre all’opposto conoscere un nuovo partner l’avrebbe stimolata nel senso che per fare bella figura ero convinto che si sarebbe scatenata rendendo la prestazione indimenticabile!
Ad ogni buon conto prima che ci si dovesse trovare a scegliere il secondo partner ci sarebbero volute alcune settimane ed un problema più stringente andava risolto: il luogo in cui Fulvio avrebbe dovuto incontrare la sua troia: se per la prima volta Franca aveva scelto la nostra casa in campagna, con l’avvicinarsi dell’autunno questa location diventava poco pratica: più di un’ora di auto per andarci, altrettanto per tornare a casa, la temperatura poco favorevole a chi doveva starsene nuda per parecchio tempo.. insomma ci voleva un posto più comodo e confortevole: Fulvio mi aveva proposto l’appartamento di un suo amico, spesso fuori dall’ Italia per lavoro ed a pochi minuti da casa nostra e la soluzione mi sembrò valida, c’era però un problema: si trattava di un monolocale in cui non avrei potuto nascondermi per osservare gli incontri: sapere che il bull di tua moglie non ha nulla in incontrario al tua presenza durante le monte è un vantaggio notevole, non ero però sicuro che la stessa cosa valesse per Franca: per la prima volta aveva preteso la mia presenza per sentirsi al sicuro, ma da come si era svolto l’incontro immaginavo che d’ora in avanti non mi avrebbe più invitato ad assistere agli incontri.
Prima di accettare quindi l’appartamentino dell’amico come base per gli incontri futuri dovevo parlarne con lei: lo feci quando me la ritrovai accanto a letto, quando simulando un’aria di chi si sente in colpa le chiesi:
“Come ti senti?”
“Oddio, mi sembra di essere stata adoperata da un gorilla, ma a parte qualche indolenzimento direi bene, tu piuttosto? E’ stata dura dover assistere ad uno spettacolo del genere?”
Ovviamente avrei voluto dirle che avevo goduto ogni singolo secondo di quel pomeriggio, ma preferii evitare una simile confessione, con un tono da marito desolato risposi:
“Eh, certo, sentire come ti maltrattava senza poterci fare niente non è stato facile, temevo che avresti gridato o che l’avresti implorato di smettere, il fatto che invece tu ti sia adeguata ai suoi modi è stato un vero sollievo”
Eheheh, “adeguata ai suoi modi” era una vera perla, un esempio di understatement degno del migliore umorista inglese, la troia aveva implorato Fulvio di sfondarla e io le dicevo che si era adeguata.
Immagino che questa mia sorta di assoluzione suonasse all’orecchio di Franca come una mia totale resa a quelli che da lì in poi sarebbero stati i SUOI pomeriggi di trasgressione, infatti si affrettò a dirmi:
“Beh, guarda, io credo che il Signor Fulvio non sia pericoloso, quindi se dovranno esserci altri incontri non ti chiederò più di assistere di nascosto, stai tranquillo”
Hai capito la porca? dopo un solo incontro ha già deciso che quel bel soggetto non rappresenta un pericolo per lei e quindi mi assolve dall’obbligo di essere presente ai loro incontri, con lo scopo evidente di sentirsi libera di comportarsi da quello che in effetti si stava rivelando: una vera troia!
A questo punto le chiesi quando pensava di poterlo incontrare nuovamente e con l’indifferenza di chi prende appuntamento dal parrucchiere, Franca, dopo una rapida disamina dei suoi impegni familiari si dichiarò disponibile ad un altro incontro martedì pomeriggio.
Dopo tutto questo gran parlare io avrei gradito passare anche alle vie di fatto, e quindi allungai una mano dentro al suo pigiama: già sentirle la figa rasata era un piacere che raramente mi veniva concesso, ma quando feci scivolare due dita lungo la fessura e la sentii chiaramente aperta poco ci mancò che venissi all’istante e Franca ne approfittò: me lo prese in mano, e mentre me lo menava dolcemente disse: “Poverino, hai dovuto assistere mentre quel cattivone mi sfondava la figa…” era troppo, le venni in mano, poi ci girammo e dormimmo profondamente fino alle 4 del mattino”

L’indomani, al lavoro facevo fatica a concentrarmi anche perché se ero contento che Franca si vedesse ancora con Fulvio mi scocciava non poter assistere alla performance e dovermi accontentare del racconto di Fulvio, ma poi mi venne in mente l’ovvia soluzione: sarebbe bastato che nell’appartamentino dove Fulvio intendeva portarsela ci fosse stato un PC con la sua brava tele camerina puntata sul letto e Skipe aperto: io avrei potuto tranquillamente assistere tramite smartphone ovunque fossi stato nel mondo!
Contattai il mio complice e lui mi assicurò di aver avuto la stessa idea, anzi si era già procurato una telecamera esterna al PC, in modo da rendere più facile posizionarla in maniera discreta: stabilito anche questo dettaglio gli confermai che Franca aveva accettato di incontrarlo martedì pomeriggio, sempre alle 15.00: lui mi diede l’indirizzo dell’appartamento e ci salutammo.
Sabato mattina mi toccò lavorare per compensare il pomeriggio perso al giovedì e quando tornai a casa a mangiare cominciai a pensare che sarebbe stata anche ora che quella troia di Franca (confesso che ogni tanto mi piaceva pensare a lei in questi termini) concedesse al suo legittimo consorte un po di divertimento, pertanto, dopo pranzo, dopo che i ragazzi furono usciti lasciandoci la casa libera presi per mano Franca e la portai in camera:
“Spero che non ti dispiaccia se ti dimostro che tra noi nulla è cambiato…”
La sua risposta me lo fece venire duro di colpo:
“ Mmm…mi sa che invece qualche cambiamento lo troverai…”
Dicendo così Franca scostò il copriletto e si spogliò, rimanendo completamente nuda: non persi tempo, mi liberai anch’io dei vestiti e mi fiondai sopra di lei col cazzo in tiro dicendole:
“E allora sentiamoli questi cambiamenti! “
Glielo ficcai dentro con una foga che non avevo da almeno vent’anni, ma quello che di diverso apprezzai subito fu che appena lo ebbe dentro Franca iniziò a gemere come prima non aveva mai fatto:
“Aaah, siiiì amore, siiì, pompamela forte, fammi sentire che non sei arrabbiato perché mi son fatta scopare dal Signor Fulvio, senti com’è conciata la mia povera figona? E stato lui con il suo cazzone enorme, non pensavo che potesse avercelo così grosso e duro… me l’ha rovinata. mi ha pistonato con una forza tremenda…aaaah, siiì tesoro, così, così, sei bravissimo, pompa, pompami forte, sfondamela, me lo merito perché l’ho data al Signor Fulvio…”
Quella grandissima troia aveva saputo prendere in mano la situazione con rara abilità e adesso mi stava pilotando come un modellino radiocomandato verso l’inevitabile conclusione: in meno di 5 minuti venni vergognosamente nella figa dilatata di quella troia di mia moglie che, appena mi ebbe sistemato si girò su un fianco e si addormentò.
Quando una mezz’ora dopo fummo di nuovo svegli le dissi che Fulvio mi aveva chiamato e che l’avrebbe aspettata nel suo pied à terre martedì alle 15, le diedi l’indirizzo e le chiesi se veramente se la sentiva di andarci da sola: la risposta fu anche questa volta rivelatrice del fatto che mia moglie non era più la stessa:
“Oh, ma cosa vuoi che mi faccia il Signor Fulvio, in fin dei conti se quando è con me si diverte non credo proprio che vorrà rompere il suo giocattolo, no? Stai tranquillo amore, non succederà niente di che, e lunedì sera la tua Franchina sarà a casa prima che tu sia rientrato dallo studio ”a proposito, hai sistemato la faccenda con quello che ti voleva denunciare?”
“Guarda, lo vedrò proprio martedì pomeriggio…non so chi di noi due avrà il pomeriggio peggiore!”
Volevo continuare a far credere a mia moglie che lei, concedendosi a Fulvio si stesse sacrificando per me, in modo che si sentisse sicura che io non ero geloso e si buttasse accettando tutte le proposte che Fulvio le avrebbe fatto, con la mia collaborazione creativa!
Alla domenica avrei voluto che Franca si facesse trombare con la sua tenuta da troia, ma pensai che sarebbe stato chiedere troppo, in vista anche del fatto che l’indomani Fulvio avrebbe finalmente provveduto ad aprirle il culo, quel bel buchetto che a me non aveva mai concesso.
Lunedì mattina andai in laboratorio, poi dopo un panino al bar davanti allo studio, mi preparai ad assistere all’incontro ravvicinato tra Fulvio e mia moglie: alle 14.00 accesi il pc sulla scrivania dello studiolo privato, dopo un quarto d’ora comparve in linea Fulvio in video chiamata ed eccolo lì: un rapido saluto e poi lo aiuto a sistemarmi la telecamera in maniera da vedere al meglio la stanza in cui sta per avvenire la deflorazione anale di mia moglie: la telecamera è in cima ad un armadio che si trova di fianco al letto: la stanza è abbastanza grande, il letto è piuttosto alto, all’antica, comodo se uno vuole trombarsi una stando in piedi, ci si potrebbe stare anche in ben più di due, la visuale è buona anche se scontiamo l’inquadratura fissa, e infine la registrazione della video chiaVata: con VodBurner, ovviamente serve il consenso di chi sta dall’altra parte, ma per quello non c’era problema, anzi Fulvio contava su una copia per lui! In attesa dell’ arrivo di Franca nella garçonniére rivedemmo il nostro programma: avevamo stabilito che per prima cosa la sua troia, come ormai chiamava mia moglie, si facesse un bel clistere, onde evitare quello che, dolorino iniziale a parte, è l’inconveniente maggiore nel sesso anale, dopo di che Franca sarebbe stata pronta per essere inculata, per la prima volta a 44 anni!

Nemmeno Fulvio aveva resistito a lungo agli incoraggiamenti di mia moglie a spaccarle il culo: venne pochi minuti dopo di me e la cosa gli dovette bruciare non poco, perchè appena lo ebbe estratto ormai molle dal culo di Franca si buttò sul letto di fianco a lei e afferrandola per i capelli la costrinse a prenderglielo in bocca per pulirglielo:
“E adesso vediamo se avevi pulito bene il budello, porcona! succhiami il cazzo e tiramelo pulito perché non voglio tornare a casa con le mutande sporche della tua merda!”
Da quel che vedevo mi sentivo autorizzato a dedurre che l’intestino Franca doveva esserselo pulito davvero bene e doveva succhiare con tanto impegno che riuscì a farglielo tornare duro: com’era prevedibile il vecchio porco approfittò della resurrezione del membro per trasformare la ripulitura del suo uccello in un godurioso pompino: con una mano teneva per i capelli la testa di Franca, facendola andare su e giù come si stesse facendo una sega, mentre con la mano libera le massacrava i capezzoli, tirandoglieli e torcendoglieli:
“Succhia troia, succhiami il cazzo, che ti do da bere la sbroda!”
Dopo parecchi minuti di questo trattamento Fulvio si accorse di non riuscire a venire: il Viagra gliel’aveva fatto tornare duro, ma per sborrare di nuovo era troppo presto, per cui si alzò in ginocchio sul letto e disse a mia moglie:
“Leccami il culo, troia, leccami il culo e succhiami le palle!”
Anche stavolta Franca lo accontentò senza farsi pregare, e dopo questo trattamento Fulvio la gratificò sborrandole in faccia, disfandole così definitivamente il trucco e impastandole i capelli con il suo seme:
“Non ti pulire, troia, voglio che te ne torni a casa con un bel ricordino, così tuo marito saprà come hai passato il pomeriggio!”
Franca in realtà avrebbe anche potuto fermarsi ancora, ma il fatto di avere un bull, vizioso ma non più giovanissimo, rendeva i loro incontri forzatamente più brevi di quello che, sospettavo , mia moglie avrebbe retto e, di questo ero ormai convinto , anche gradito! Ma presto avremmo potuto risolvere anche questo problema: il programma mio e di Fulvio era infatti di organizzare al più presto un incontro tra Franca e un bull giovane e ovviamente dotatissimo.
Anche questa volta Fulvio scattò qualche foto a Franca, inquadrandone il perineo col culo da cui usciva un goccio di sborra e la faccia, con i filamenti di sborra che le sgocciolavano dalla fronte sugli occhi, fino alla bocca.
Si erano fatte le 4 e mezza e io avevo degli appuntamenti: mi misi a lavorare lasciando il pc acceso con la videochiamata e mi preparai a vedere il primo dei vari pazienti, per cui mi ritrovai alle sette di sera passate senza essermi mai fermato: avevo anche incassato qualche euro e quindi me ne tornai a casa piuttosto soddisfatto: mia moglie si era fatta sverginare il culo e la cosa le era, a mio parere, piaciuta, il che faceva ben sperare in futuri sviluppi: decisi che le avrei dimostrato quanto era stato utile il suo sacrificio portandole a casa l’intero incasso della giornata: secondo me ricevere quei soldi l’avrebbe fatta sentire ancora più troia, facendole desiderare al più presto un nuovo incontro ravvicinato con il Signor Fulvio!.
Appena a casa abbracciai Franca e le domandai:
“Allora come è andata, è stato proprio terribile?
“Mah, guarda, sarà che mi ero tenuta dentro quel coso per quattro giorni ma non mi è parsa una cosa così insopportabile…e ti dirò di più: appena arrivata mi ha mandata in bagno a pulirmi “dentro” io l’ho accontentato, ma avevo già fatto abbondanti lavaggi prima di uscire di casa, così, a scanso di sorprese!”
Insomma, oltre che troia anche furbetta la signora! E questo non faceva che confermare il mio sospetto che anche i lamenti all’inizio della sodomizzazione fossero stati volutamente esagerati, del resto la facilità con cui Fulvio gliel’aveva ficcato nel culo parlava chiaro: lo sfintere di mia moglie era stato adeguatamente preparato a quella “invasione”? beh, tanto meglio per lei se riusciva a gestire la sua “discesa nell’abisso della depravazione” così bene, divertendocisi fin da subito; avremmo avuto a disposizione una troia, ma contenta!
Dopo cena, mentre Franca dava retta ai figli io scambiai qualche messaggio via WA con Fulvio:
“Ciao, allora ho visto che ti sei divertito!”
“Ciao, ah sì sì, non posso proprio lamentarmi! la tua porcona sembra che ci sia nata per certe cose..alla fine mi ha fatto una “foglia di rosa” da maestra! Certo che..mah… non so… ho come una sorta di “sospetto” un dubbio…insomma secondo me c’è qualcosa che non quadra!”
“Mmm..cosa intendi, scusa?”
“Ascolta: preferirei che ne parlassimo, certe cose per iscritto non mi riesce di dirle”
Due minuti dopo ci parlavamo con Viber:
“Guarda, tu ti sei fidato di me, senza avermi mai incontrato mi hai affidato tua moglie perché la facessi diventare una puttana..”
“Si, infatti.. e mi sembra che la cosa stia procedendo bene!”
“Sì, infatti, fin troppo bene, è questo che, scusa, ma non mi convince: insomma detta chiara: secondo me non sono stato io ad aprirle il culo! Ecco, l’ho detto.. io non è che sono un esperto di “deflorazioni anali” però di tanto in tanto mi è anche capitato di incularmi qualcuna che era abituata da mò a prenderlo in culo e che sapeva come fare per rendere la cosa il più facile possibile: beh, era esattamente come ieri quando ho fatto il culo a tua moglie: una certa resistenza c’era, per carità, non era come metterglielo nella figa..però…insomma quando apri il culo a una per la prima volta devi avercelo durissimo, sennò si piega.. è roba da veri stalloni perché la donna, se non è una già esperta, non sa cosa fare e istintivamente stringe…io ieri avevo preso il Viagra e infatti ce l’avevo duro e, se permetti, anche bello gonfio ma non ho mica fatto fatica a ficcarglielo dentro, e infatti mi sono trovato con le balle che le battevano contro in un attimo..e le sue proteste secondo me erano più una recita che altro..del resto hai il video e il sonoro, no? Riascoltala senza guardare e giudica se il tono è quello di una disperata o di una che stava LEI prendendo per il culo me!”
Cazzo, quel vago sospetto che ieri avevo avuto su come Franca si era comportata mentre Fulvio le stava aprendo “per la prima volta” il culo veniva confermato proprio dall’uomo che si aspettava di sverginarglielo, e questo spiegava come mai una così brava mogliettina si era rapidamente piegata alla mia richiesta di farsi scopare da chi stava apparentemente salvando il maritino dal fallimento!
“Sì, hai ragione, anch’io ieri sera l’ho trovata un po’ troppo tranquilla: avrebbe dovuto lamentarsi di quello che aveva passato e invece..ha detto solo “credevo peggio” e ti dirò di più: tu appena arrivata l’hai mandata a farsi un clistere, ma lei se l’era già fatto a casa, capito la verginella?!”
“Vabbè, non è che ci vuole un genio a capire che a prenderlo nel culo si rischia di fare un casino schifoso..è ovvio che una donna di mezza età come tua moglie ha più senso pratico di una ragazzetta di venti che magari non si aspetta che il fidanzato voglia prenderla in un modo “originale” in macchina per non rischiare di metterla incinta: resta comunque la sensazione che tutto sia troppo facile: ma siccome noi è divertirci che vogliamo. checcenefrega se tua moglie era già una mezza troia prima? Noi la faremo diventare una troia del tutto, non ti pare? Ci metteremo di meno, senza rischiare nulla e magari ci scappa anche qualche piccolo extra!”
“Extra? “
“Beh, è chiaro che sei tu che devi decidere, ma secondo me con una porca come tua moglie ci si possono anche tirare su dei soldi!”
“Ma stai scherzando? Cosa vuoi farle fare?!”
“Stai calmo, nulla che non farebbe anche spontaneamente, ma chi vorrà beneficiarne non potrebbe dover dare qualcosa in cambio, o lo trovi troppo forte?”
“Oddio,non c’avevo mai pensato, ma….”
“Stai attento: tu me l’hai mandata per imputtanirla, ma nella nostra finzione a livello pratico..l’hai mandata per soldi, no?”
“Beh la scusa era quella, però in realtà non ci sarebbe stato nessun passaggio di soldi…”
“D’accordo, ma lei cosa ne sa? Lei quando viene con me crede di star pagando gli interessi sul debito, quindi in pratica si sta prostituendo, o no?”
“S-si…”
“E a quanto pare la cosa non la disturba.. allora non troveresti oltre che conveniente anche eccitante, sapere che c’è qualcuno che paga per scoparsela? In fin dei conti a chi farebbe danno tutto questo? A tua moglie no, perché abbiamo ormai capito che lei a fare quello che io la sto “obbligando” a fare si diverte, avevamo deciso fin dall’inizio che una volta aperta dietro saremmo passati alle doppie penetrazioni, tu non sei tanto dell’ idea di fare il terzo…offriamo la possibilità di una prestazione che solo poche professioniste sono disponibili a fare a qualcuno in grado di apprezzare questa possibilità: apPREZZAre: significa dare un prezzo, cioè PAGARE!
Del resto tua moglie è una bella signora, quando è venuta da me la prima volta era appena andata dal parrucchiere, era truccata da troiona, vestita da troiona, ha dedicato un pomeriggio tra andare e tornare: il parrucchiere costa, la lingerie costa, i cosmetici costano e il suo tempo vale….se ci aggiungiamo che farebbe cose che col piffero le professioniste fanno o se lo fanno è qualcosa di eccezionale, sono per clienti speciali e con ricompensa speciale noi cominciamo a fare circolare sui siti di cuckold/bull qualche foto della troia all’opera, lasciamo intendere che è la mia donna e che stiamo cercando “ il terzo” per una monta speciale, quando qualcuno si farà vivo, se è uno appena sveglio chiederà lui quanto costa partecipare, se non lo fa lo mandiamo a cagare, se lo fa sentiamo cosa propone: ti fanno schifo 2 o 300 eurini? A me non lo farebbero, poi se li vuoi tu, li vuoi dividere, li vuoi regalare a tua moglie come se li avessi incassati in studio questo lo vedremo, magari dopo un po le diciamo che qualcuno ha lasciato un “regalo” per lei…a me comunque pare un’idea insieme eccitante e conveniente e oltre a metterla sul mercato, stavo pensando che potremmo offrire i filmati che giriamo a qualche appassionato di “amateur”, sai i video di dilettanti che si fanno fare un po’ di tutto…secondo me con Franca avremmo un grosso successo: potremmo iniziare mettendo uno spezzone col titolo “Troia Italiana” su qualche canale di porno gratuito, se qualcuno scrive che gli è piaciuto gli offriamo la possibilità di comprare il video intero, diciamo per 50 euro, una cifra modesta, se vediamo che la porca piace ci organizziamo con un paio di telecamere serie, facciamo un minimo di editing e … voilà, siamo in affari: cosa ne dici? “
“Vabbè, io ci penso, intanto dobbiamo solo decidere quando la rivedrai!”
“Se per lei va bene la rivedrei giovedì prossimo, mi sembra che 4 giorni tra un incontro e l’altro siano l’ideale: se ha qualche parte indolenzita in 4 giorni le passa di sicuro e, scusa se te lo dico in faccia, ma secondo me dopo 4 giorni alla troia le tira la figa e forse anche il culo: giovedì, visto come ha reagito bene la prima volta avrei in programma di incularla ma mettendole nella figa un bel giocattolo che ho fabbricato io so già che godrà come una maiala, che è poi la definizione che la descrive meglio! Dai, ci sentiamo tra un paio di giorni, in linea di massima diciamo che l’aspetto al solito posto alle 15.00”
“Ok, a presto!”
Per fare la telefonata con calma ero uscito di casa con la banale scusa di fare una ricarica al cellulare, mentre rientravo due pensieri mi giravano nella testa: l’ultima proposta di Fulvio, quella di vendere i video e di accettare soldi per partecipare agli incontri con Franca, al di là del problema etico – e se vogliamo anche legale (perchè di sfruttamento della prostituzione si sarebbe trattato), aveva un punto oscuro: se anche avessi rifiutato, chi mi garantiva che Fulvio non reclutasse un futuro stallone per Franca facendosi pagare? Il secondo “tarlo” era quello che riguardava una presunta abitudine di mia moglie a prenderlo nel culo (non metaforicamente!) : visto che più volte le avevo infilato un semplice, singolo dito nel culo, suscitando immediatamente la sua ribellione mi domandavo se non poteva esserci stato in un passato nemmeno troppo lontano, qualcuno che invece era riuscito ad approfittare di quello stretto accesso!
Una volta a casa feci finta di niente, guardando la tv, poi quando Franca mi raggiunse le dissi che Fulvio la voleva al solito posto giovedì alle tre, lei mi guardò, fece un sorrisino di circostanza e si accoccolò vicino a me come la più dolce delle mogliettine.
Benchè fossi ancora arrapato sia per lo spettacolo pomeridiano sia per i discorsi fatti con Fulvio lasciai Franca in pace, e mi misi a dormire.
Martedì e mercoledì passarono senza nulla di particolare, giusto una scopatina serale in cui mi divertii a sfottere mia moglie mentre la fottevo, perché la sua figa era “un po’ strana”, ma Franca non se la prese, commentò solo che era costretta a fare gli straordinari!
E arrivammo così al giovedì mattina: io me ne andai al lavoro in laboratorio, da dove verso mezzogiorno chiamai Fulvio:
“Sei pronto per la monta?”
“Ci puoi giurare, e ho preparato una sorpresina per la troia!”
Whattsapp mi mostrò una fotografia con didascalia:
“Cazzo gonfiabile fatto mano, raggiunge una lunghezza di 30 cm per un diametro di 8 cm”
In effetti nella prima foto si vedeva un salsicciotto nero di una ventina di cm per 3 o 4, ma nella seconda era raffigurato il cazzo di un elefante: nero, lucido, con da una parte una protuberanza rotonda di un paio di cm più larga del resto dell’aggeggio: minaccioso com’era faceva venire i brividi…oppure lo faceva venire duro al marito della troia che se lo sarebbe preso dentro!
“Ovviamente glielo metterò dentro mentre è di media misura, poi le ficcherò il mio riverito cazzo nel culo, per poi cominciare a gonfiarglielo dentro finchè non avrà occupato tutto lo spazio disponibile, costringendomi ad uscirle da dietro, previa sborrata di rito, ovviamente!”
Nonostante avessi fantasizzato per anni cosa mi sarebbe piaciuto vedere fare a mia moglie da uno o più uomini dovevo ammettere che Fulvio superava di gran lunga le mie fantasie più sfrenate: mi limitai quindi a dirgli:
“Complimenti per l’idea, mi raccomando. gonfialo fino a che non implora pietà! Ci sentiamo un po’ prima delle tre!”

Come si sa le cattive frequentazioni corrompono, e poter godere delle inaspettate trovate di Fulvio mi faceva stare in uno stato di eccitazione continua: cosicchè non mi rendevo conto che l’imputtanimento di mia moglie stava prendendo una strada in stile sadomaso che, personalmente, non avrei mai preso in considerazione.
Dopo il solito panino al bar mi recai in studio: avevo messo il primo appuntamento alle 17.00, per cui accesi il PC e avviai Skype: Fulvio non era ancora presente e quindi mi sdraiai sulla poltrona da dentista per farmi un pisolino: dopo una ventina di minuti il caratteristico Tu-Tuu del programma mi avvisò della videochiamata in entrata: Fulvio mi salutò con la mano, poi alzò come un trofeo il cazzo gonfiabile: da sgonfio si capiva che era stato ricavato da una camera d’aria di una bici o di un motorino, il mio socio cominciò a premere la classica pompetta tipo apparecchio della pressione e l’oggetto iniziò ad animarsi: lo sentivo contare:
“ Una..due..tre..quattro..cinque..sei..sette…a quel punto la misura era quella di un cazzo normalissimo, solo più lungo, otto..nove..dieci: si tratta di un signor cazzo, sicuramente di quelli che quando penetrano in una donna, a meno che non ce l’abbia proprio sfasciata, questa lo sente..eccome se lo sente “: ecco, quando glielo infilerò dentro sarà così, con dieci pompate: spero di poter arrivare sulle 16/18, magari anche 20: se lo regge appena esce le ficco dentro la mano, poco ma sicuro!”
L’orologio del pc segnava le 15.00 esatte e il citofono dell’ appartamento suonava: mia moglie era sempre stata puntuale e non si smentiva nemmeno adesso che andava a farsi montare da un ormai ex sconosciuto: ero curioso di vedere come si sarebbe presentata: quando entrò ebbi un sussulto: la grandissima troia si era già tolta l’impermeabile con cui si era coperta fin lì, e comparve con addosso un reggiseno a balconcino leopardato, reggicalze e calze con la balza pure leopardata, stivali a mezza coscia in vernice nera con tacco 12: trucco sempre fortissimo, con labbra bordeaux, smokey eyes e fard mattone: era veramente uno spettacolo mozzafiato: io quei capi di abbigliamento non glieli avevo mai visti addosso, quindi o li riservava agli incontri con qualcun altro o li aveva comprati appositamente per tenere testa a Fulvio: chiunque se la fosse vista davanti si sarebbe precipitato a toccarla, ma Fulvio non le diede questa soddisfazione, le disse solo:
“Ben arrivata, troia, vai in bagno a pulirti il budello!”
Franca obbedì ma stavolta impiegò solo una decina di minuti: evidentemente voleva che si capisse che lei arrivava già pronta,quando rientrò nella stanza Fulvio si era spogliato e con un gesto le indicò il letto: per metterla a favore di telecamera la fece sdraiare di traverso sul letto, mettendole un cuscino sotto al bacino:
“Bene troia, oggi ti presenterò al tuo nuovo ammiratore! Apriti bene!”
Così dicendo prese il cazzo gonfiabile, già di cospicue dimensioni e reso lucido dal lubrificante e senza tanti complimenti glielo appoggiò all’ingresso della figa, poi con una spinta glielo rivogò tutto dentro: quando il formidabile aggeggio arrivò in fondo Franca emise un verso, ma non si scompose più di tanto: adesso veniva il bello: Fulvio si aggiustò mia moglie sul bordo del letto: il cazzo finto le sporgeva di qualche centimetro dalla figa e quando Fulvio le ficco il suo cazzo nel culo e glielo spinse tutto dentro inevitabilmente le spinse dentro anche quei pochi centimetri che di gomma non erano ancora entrati: questa volta Franca accusò il colpo: cercò di scivolare all’indietro, ma Fulvio la trattenne piazzandole le mani sotto al culo e le disse:
“Dove credi andare troia, ho avvertito tuo marito che stasera ti avrei modificata non geneticamente, e questo è il MIO metodo!”
Così dicendo cominciò muoversi avanti e indietro nel culo di mia moglie: dopo un po’ afferrò la pompetta all’estremità del tubo che finiva nel cazzo gonfiabile e che fino ad allora era rimasta sul letto, la tenne bene sollevata perché anch’io la vedessi e cominciò a pompare: Fulvio dava sei o sette colpi a Franca e poi una pompata: continuando così ad un certo punto vidi chiaramente Franca dimenarsi nel disperato tentativo di sottrarsi a quei colpi, sicuramente non perché non potesse sopportare il cazzo nel culo, ma perché ad ogni colpo il cazzo gonfiabile che continuava a crescere dentro di lei si allargava e si allungava e veniva ribattuto sempre più dentro dai furiosi colpi che il bacino di Fulvio le infliggeva : dalla bocca di mia moglie cominciarono ad uscire prima dei lamenti poi delle grida decisamente preoccupanti:
“Mmm, oouch ouch no, no, non posso! è troppo … troppo grooosso..oh dio..aargh..aaargh aaah..mi sfonda signor Fulvio…no, nooooo aaahh aaahhhhhhhh!!!”
Con un guizzo del bacino Franca riuscì a sottrarsi alla duplice penetrazione: non sapevo se Fulvio fosse riuscito a venire, ma se Franca era riuscita a liberarsi del cazzo che le trapanava il culo, non ebbe lo stesso successo con il grosso calibro che le rimase saldamente piantato all’interno della figa dilatata all’inverosimile: Franca cercò dunque di afferrarlo per strapparselo fuori, ma non aveva fatto i conti con la protuberanza che il cazzone aveva nell’estremità che stava all’interno della figa: Franca stava dando degli strappi ma, un po’ per le dimensioni, un po’ per l’abbondante lubrificazione non riusciva a tirarselo fuori: mia moglie si agitava, sbuffava, si lamentava e prese a dire al suo aguzzino:
“La prego Signor Fulvio, mi tolga questo affare, è enorme, mi sta sfasciando la figa, non riesco a togliermelo,mi fa male!!
Fulvio non si lasciò impietosire e le rispose:
“Troia, non mi hai dato il tempo di sborrarti nel culo, e questo è un grave peccato: adesso ti libero io dal quel cazzone, ma non sarai contenta!”
Così dicendo Fulvio afferrò nuovamente la pompetta e alzando la mano che la stringeva diede due o tre uletriori pompate a quell”affare, dopo di che lo afferrò per il tubo dell’aria e diede un tremendo strappo: il cazzo uscì in modo esplosivo, accompagnato dal più bestiale urlo che mia moglie avesse mai emesso:
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!!!!!!!!!
Dopo di che, in segno di spregio, buttò sul letto di fianco a lei l’enorme affare che a furia di pompate aveva fatto diventare grosso come un braccio col pugno chiuso, e come promesso le puntò la mano chiusa a pigna sulla figa e spinse senza pietà:
“ E adesso prenditi questo nella figa, troia, la prima volta che ti ho scopata ti avevo promesso che in capo a due mesi la tua figa sarebbe stata due centimetri più larga, ma visto che il tuo culo non era più vergine da un pezzo ho deciso di accorciare i tempi!
Mentre parlava Fulvio aveva infilato la mano sinistra messa a punta nella figa di Franca e facendola rigirare a sinistra e a destra cercava di far superare l’ostio vaginale alla nocca del pollice: Franca era sconvolta, non capiva più niente, muoveva la testa a sinistra e a destra, il trucco le si stava disfando, creandole delle ombre grottesche sul viso, un continuo lamento usciva dalla sua bocca:
“aaaaahhhaaaaaaahhaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhaaaaaaaaaaaaaaa no, no, non posso, non posso,la prego!!
Con un ultimo sforzo Fulvio vinse la resistenza dei muscoli della vulva di mia moglie e la mano sprofondò nella figa fino oltre al polso, fermandosi talmente dentro che si vedeva sporgere solo metà avambraccio! Il lamento di Franca raggiunse l’apice e io mi augurai che l’appartamento fosse insonorizzato o i vicini totalmente sordi: di sicuro c’era che mia moglie questa volta non sarebbe tornata a casa con l’aria del gatto che aveva mangiato il topo: c’erano voluti tre incontri, ma Fulvio aveva superato il limite di sopportazione di Franca: trionfante, l’uomo continuava a girare la mano, che a giudicare da quanto era dentro doveva essere chiusa a pugno e muovendogliela dentro le diceva:
“Impara ad apprezzare questo trattamento, troia, non so chi ti abbia sverginato il culo, ma questa è sicuramente la prima mano che ti entra in quella figa da vacca che ti ritrovi!”

Fulvio continuava a fistare mia moglie, che ormai se stava inerte sul letto limitandosi a emettere un flebile lamento mentre la mano chiusa a pugno le veniva quasi completamente estratta dalla figa per poi ripiombarle dentro di colpo: dopo qualche minuto il lamento si trasformò in una serie quasi impercettibile di sospiri, di versolini, di “siiiiì” appena sospirati: la grandissima troia cominciava a prenderci gusto a sentirsi la figa invasa da quella mano: inconsciamente Franca allungò una mano sul clitoride e mentre il pugno di Fulvio accelerava il ritmo, lei prese a sgrillettarsi con l’energia di un’ assatanata, mentre un “SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIi!!! gridato in mezzo alla stanza rivelava al mondo il suo godimento: perfino Fulvio rimase stupito di un così rapido cambiamento della situazione: un istante prima si era sentito aguzzino e torturatore e adesso era diventato colui che scatenava l’orgasmo nella sua vittima: dalla sua posizione di fianco a mia moglie sul letto lo vidi rivolgere lo sguardo verso la telecamera e scuotere la testa in segno di incredulità, poi rivolto a Franca che continuava a sgrillettarsi le disse:
“Troia, tu sei nata per farti sfondare, meno male che hai trovato me che provvederò alla bisogna in tutti i tuoi buchi, e adesso confessa: chi è stato ad aprirti il culo?

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