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IL VILLAGGIO DEI CORNUTI

By 28 Dicembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Anni fa quando sentivo la parola cornuto, la sentivo se si parlava male di uno, oppure se qualcuno per scherzo lo diceva su di me, mi offendevo’.anche se lo diceva scherzando.

Adesso invece mi eccita, ho il desiderio, mi diventa duro al sentire la parola ‘cornuto’, forse perché rappresenta una situazione estremamente eccitante.

Una volta, l’uomo cornificava la donna e lei non diceva niente, se succedeva il contrario, avevamo tutte le leggi dalla nostra parte.
Al giorno d’oggi l’uomo continua a cornificare ma con la differenza che se viene beccato viene rovinato economicamente e la donna invece anche lei cornifica.
Per stare dalla parte delle femmine e per altri motivi ancora, era stato creato un posto, nascosto, conosciuto solo per passaparola, chiamato ‘Il villaggio dei cornuti’ dove le moglie, le compagne, le ragazze, le fidanzate portavano i propri compagni per vendicarsi, per divertirsi, per castigarli.
Era un posto dalla parte delle donne’

Erano arrivate le vacanze invernali e mia moglie mi disse che aveva trovato un posto bellissimo dove andare e che voleva farmi una sorpresa, preparammo le valige e lei si vestì tutta carina e portò con se tutta la biancheria più sexy, io fui felice e mi chiesi ‘.a cosa devo questo cambiamento?

Ci mettemmo in moto, il viaggio fu lungo e lei mi disse un luogo li vicino, ma quando ormai dopo ore eravamo quasi arrivati, mi diede il cambio e mi fece appisolare.
Arrivati a destinazione, mi svegliai e non vidi mia moglie, degli uomini mi fecero scendere e i accompagnarono in una stanza dicendomi che mia moglie era scappata in bagno’

Mi sedetti in una sala d’aspetto e qui pian piano la lice si oscurò e vidi attraverso uno specchio, una stanza affianco dove una bella ragazza stava scopando con un altro,..questa situazione mi eccitò e dissi tra me’se si inizia così’.siamo a posto.
Poco dopo da un’altra parete vidi mia moglie, andai subito a dare dei colpi alla vetrata ma senza risposta, la vetrata era a triplo vetro, lei non mi sentiva.
Vidi che si era cambiata, indossava una minigonna veramente corta ed anche stretta, era nuova non l’avevo mai vista e sotto portava de collant trasparenti e sotto delle scarpe coi tacchi a spillo, era bellissima e si vedeva che era lanciata, era tutta truccata, con un bel rossetto rosso col lucida labbra sopra e portava una magliettina aderente e trasparente col reggiseno push-up.

La vidi bere dello spumante e brindare con degli altri uomini, belli, e capivo anche che le piacevano perché li guardava con estremo interesse.

Vedendo che non potevo uscire dalla stanza mi sedetti a guardarla e vidi che lei familiarizzò con loro e loro non persero tempo allungando le mani in modo amichevole ed affettuoso sulle sue mani, poi sulle spalle e dopo si avvicinò a lei e si mise a limonarla, lei non arretrò, anzi dopo un minuto lei lo abbracciò e lui iniziò a palparla, allungò le mani sui seni e poi andò giù verso le gambe.
Io inizialmente mi scaraventai sul vetro, era uno specchio per loro e bussai incazzato ma niente e dopo poco però stetti a guardare tranquillizzandomi.
Vidi lui che la spinse verso la vetrata, quindi attaccato a me e le alzò la minigonna, lei aveva dei collant autoreggenti e la sua mano andò in mezzo alle gambe’e sorpresa’lei non portava niente’
Io iniziai a provare piacere, mi stavo eccitando nel vederla abbordata da un altro’
Proprio in quel momento arrivarono due energumeni dentro la mia stanza mi presero e mi portarono in u altro luogo, mi ammanettarono ad una specie di croce di sant’Andrea e mi spogliarono io cercai di divincolarmi ma inutilmente, gridai, ma niente. Mi spogliarono lasciandomi completamente nudo, incominciai a pensare al peggio ma fortunatamente si limitarono a questo.
Mi legarono polsi e caviglie lasciandomi nudo, a quel punto mi riportarono nella stanza iniziale da dove potevo vedere mia moglie.
Qua vidi che intanto erano andati avanti e dopo un nervoso iniziale, ripresi a godermi lo spettacolo’
Mia moglie era stata spogliata , era in ginocchio e stava succhiando con gusto il cazzo di uno dei maschi li presenti, mentre l’altro invece la stava palpando e leccando.
Il mio cazzo diventò dritto e duro e pensando di non esser visto mi lasciai a sguardi arrapati, senza alcuna preoccupazione, ma non mi ero accorto che pian piano anche dall’altra parte della stanza , loro erano in grado di vedere me.
I due energumeni vennero a prendermi e dato che questa croce era mobile, era su un carrello, mi portarono nella stessa stanza di mia moglie’col cazzo in tiro’durissimo.
A quel punto mi portarono affianco a lei e lei mi vide, ma non con uno sguardo di quella sorpresa sul fatto, ma invece di quella che aveva scoperto me’, mi aveva sorpreso che ero eccitato nel vederla scopare con altri. Io essendo nudo e legato non potevo negare l’evidenza.
Mia Moglie: ma bravo’allora ti piace vedermi con altri’.lo sapevo’sei un porco, ti piace vedermi sbattuta da altri vero? Ti piace esser cornuto?
Io negavo, ma il mio cazzo era sempre più duro, era la voce della verità, lei la mia cara mogliettina che sempre aveva avuto occhi solo per me, adesso aveva degli occhi allupati per altri, venne da me prese in mano il mio membro e lo strinse con tutta la sua forza come per sfogo’
Mia Moglie: ti ho portato in questo posto dove mi posso divertire e farti felice, questo è il tuo villaggio, il villaggio dei cornuti’.tu da adesso in poi scordati il tuo nome, ti chiamerò cornuto, questo sarà il tuo nome e dovrai andarne fiero’
E mentre me lo diceva si inginocchiò davanti ai due bei ragazzi e si mise a succhiargli i cazzi’.
Lei: adesso voglio gustarmi i loro cazzi, belli duri’uhmm che belli, che buoni, si mi piacciono uhmmm
A quel punto si girò verso di me e ordinò ad uno di metterglielo dentro, lui non perse tempo, io ero esterrefatto, ed eccitatissimo, appena lui le mise il cazzo nella figa, inserito di colpo, lei fece un grido di piacere ‘aveva raggiunto l’orgasmo’.io trasportato dall’eccitazione, sborrai , feci tre schizzi, senza neanche un contatto.
Il porco si mise a ridere’
Porco: cornuto, ahahaha ti ecciti mentre ti sfondo la moglie’.ahahha, sei un povero cornuto ahaha
Mia Moglie: ooo, siiii, ahah che cazzo di cornuto, ti piace vedermi sbattuta e’eee?
In quel momento un altro uomo arrivò e mi mise un come un baschetto di pelle e tessuto, sulla testa, e stretto sotto il mento, davanti avevo uno specchio e vidi cosa ci fosse sopra’c’erano come due tronchi, lunghi e con ai lati dei punti dove si potevano collegare degli altri rami’erano le corna’dato che mia moglie in quel momento era sotto le attenzioni, veniva scopata da due maschi, ed io ero venuto, avevo vinto, conquistato le basi, due grandi rami, due grandi corna’ero diventato cornuto ufficiale e tutti dovevano saperlo, tutti da quel momento mi avrebbero chiamato cornuto e questo mi avrebbe eccitato’.in questo villaggio le proprie femmine portavano i propri maschi per cornificarli e farli felici.

Mia moglie si mise a ridere’
Lei: ahahah, come ti stanno bene, cornuto, si te le meriti, ooo, aaaa si voglio scoparmi questi due , vieni tu ho bisogno di succhiarne uno mentre l’altro mi scopa’ooo siii, guarda cornutazzo’eheh
Vidi mia moglie scopata con foga da dietro e mentre lei succhiava quello davanti mi guardava, mi fissava con quegli occhi da mignotta, assetati, ed io anche se ero venuto, l’eccitazione non se ne era andata a il mio cazzo riprese a diventare duro’ a rialzarsi’

Mia Moglie: Uhmm, si sento un po’ di sborra, uhm che buona’, oooo,
Ad un certo punto i due porci raggiunsero l’orgasmo innondandola’.
Lei: oo, si ho ancora voglia’.arrivò un altro un figo incredibile e senza parlare le mise il cazzo nel culo piegandola dal dolore, mi guardò in lacrime, ma felice di venir agguantata’
Nel mentre un altro arrivò da me e slegandomi mi mise al lato di un corno, una diramazione, un ramo, partiva la terza corna, perché il terzo maschio la stava sfondando , inoltre mi fecero inginocchiare davanti a lei.
Lei: siii, cornutazzo, guardalo che è un vero uomo, ooo,’siiii, inginocchiati cornuto e supplicalo di scoparmi se mi ami veramente’.io ho bisogno di lui’ed anche tu, dato che ti ecciti’
Il terzo porco: cornutello, che bella la tua femmina, me la sto usando , uhnm, mi piace, che bel culo stretto’.capisco che non te l’ha dato prima’, stai dritto sulle ginocchia e supplicami di scopare tua moglie altrimenti vado a rombarmi un’altra e la lascio li insoddisfatta e a te non ti si rizzerà il cazzo’cornutooo!! Ahaha

Io:ma..siii, ok, farò quello che vuoi, ma scopala, ti prego, soddisfala, ti supllico, falla felice, la amo, è la mia vita, la voglio vedere felice, saziala, concedigli il tuo bel cazzo, sfondale il culo, falla godere, sfondala tutta, anche me piace, ti pregoooo..oo siii’sto per venireee’
Il mio cazzo era così dritto, così in tiro da scappellarsi da solo e la pelliccina della cappella scendendo lentamente e sentendosi guardata da mia moglie e dal porco mi diede un piacere talea farmi sborrare nuovamente, anche il fatto di essere nudo guardato da loro col cazzo sotto controllo e sentirmi umiliato , sentirmi dare del cornuto mi eccitava da morire, cercai di stamparmelo nel cervello, il mio nome non esisteva più, il mio nuovo nome di cui volevo e dovevo andarne fiero era: CORNUTO!!!

Sentirmi chiamare così mi dava nel cervello e nella cappella l’immagine di quella figa di mia moglie, con una faccia da cagna in calore, mignotta, alla ricerca di tanti cazzi, bella figa sbattuta, assetata di cazzi nervosi dentro di lei, e l’immagine di altri porci, bastardi dentro con l’unico pensiero di sbattersi la cagna e di umiliarmi e umiliarmi voleva dire mostrare a tutti che io mi eccitavo nel vedere la mia fighetta come una gran troia, viziata’
Il fatto di essere in ginocchio nudo senza alcun modo di nascondere le mie perversioni, mostrate alla luce del giorno ed etichettato, come un cervo, in ginocchio con le corna che mi avrebbero accompagnato lungo tutto il periodo e sarebbero cresciute, aumentate, dimostravano a tutti la mia perversione, la mia voglia, il mio desiderio di concedere la mia femmina a tutti, anzi non di concederla, ma di vederla nelle mani altrui, anzi di desiderarlo.

A quel punto anche quel porco sborro dentro il culo della mia cagna e lei raggiunse un altro orgasmo.
A quel punto lei un po’ si rivestì e un po’ rimase vestita sexy.
A quel punto il regolamento del villaggio imponeva che io non avrei più rivisto i vestiti finchè fossi rimasto li dentro, sarei sempre dovuto andare in giro nudo e con le corna in testa, come un cervo, perché tutti lo dovevano sapere.
Lei mi portava in giro col collare e col guinzaglio ed io dovevo seguirla e lei si guardava in giro in cerca di altri uomini da scoparsi.
Mentre giravo, i bull, i porci mi salutavano’.ciao cornuto, ciao cornutello, ciao cornutazzo, ciao cervo, di tutto mi dicevano e mia moglie sorrideva, talvolta rideva, si divertiva, io nel sentirmi chiamare così mi eccitavo, mi diventava duro e lei ogni tanto si fermava, quando vedeva qualcuno che le piaceva e talvolta lo limonava, altre volte gli toccava il cazzo per sentirne la consistenza oppure gli apriva la patta e guardava se lo attirasse, magari lo masturbava o per divertirsi oppure per vedere se le interessasse e ogni tanto si chinava e lo succhiava e li talvolta lo faceva venire, altre volte ne assaggiava solamente la sborra, qualche goccia, ed altre volte si lasciava palpare o scopare’
Ero appena entrato nel ‘villaggio dei cornuti’ e non sapevo cosa mi avrebbe aspettato, so solo che col passare del tempo le mie corna si ramificavano, aumentavano, diventavano sempre più pesanti e sempre più gente mi umiliava e sempre più mi eccitavo e sempre più mia moglie soddisfala le sue voglie’.questo era un villaggio per la gioia delle donne’qua era lecito per le donne divertirsi, cornificarci’.soprattutto perché noi cornuti ci eccitavamo ancora più di loro, quindi tutto era lecito, anzi se le mogli non si divertivano, noi cornuti non ci saremmo eccitati’
Questi furono i primi momenti di quella vacanza particolare’e quali altre cose ci avrebbero aspettato noi cornuti non lo sapevamo’.
Un giorno era passato ed un altro stava iniziando’
Io ero stato relegato in un lettino di fronte al letto e dormendo durante la notte mi sveglia sentendo dei rumori’erano le molle del letto matrimoniale che avevo di fronte, si stava muovendo,

Mi trovai a dover gattonare per alcuni posti, con mia moglie che mi teneva al guinzaglio e tutti quelli che mi vedevano mi chiamavano cornuto e seguivano con vari apprezzamenti e domande provocatorie.
Oltre che farmi male le ginocchia, ero nudo sentivo il peso delle corna, infatti uno dei motivi per la quale ero costretto a gattonare, era che dovevo sentire il peso delle corna, dovevo ricordarmi sempre che ero cornuto, che mia moglie preferiva gli altri.

Andando in giro era successo che mia moglie mi avesse lasciato in disparte e ci aveva provato con uno molto bello ma lui non era interessato a lei e ci rimase male, io da parte dell’orgoglio ero felice, ma un altro suggerì a lei di portarmi di fronte al figone.
Mia moglie mi prese e mi fece gattonare davanti a lui e mi ordinò di imprecare il figo.
Io dovetti chiedere a lui per favore, dovetti imprecarlo perché ci stesse con lei’.e questo perché il figone si eccitava nell’umiliare i cornuti e quindi per questo si sarebbe fatta mia moglie.
E così fu’, se la sbattè davanti a me umiliando lei e soprattutto me, io mi eccitai ed il mio cazzo diventò duro e lui fu felice.
Io dovevo stare così anche perché servivo a mia moglie al massimo per leccarle la figa quando a lei eccitava mostrarmi , anzi farmi annusare la sua fregna inzuppata dall’eccitazione per gli altri o dai suoi ditalini, sempre per altri, oppure quando le dovevo leccare la figa per pulirla o al massimo dovevo leccarla per farla godere’
Infatti una mattina lei si svegliò e mi tirò il collare verso di lei, aprì le gambe e mi costrinse a leccargliela , era mattina e non si era ancora lavata, ma cosa importava? Oramai ero per lei solo il cornuto da usare.
Mi misi a leccargliela e lei.
Mia Moglie: siii, daii, leccamela si, o fatto un sogno, siiii, ho sognato di scoparmi tanti uomini veri, lo saiii? Cornutazzo , tu si solo un cornuto, il mio cornuto, solo ed unicamente mio, sii, anche perché se ti prestassi ad altre non saresti più cornuto’cornuto è una cosa psicologica’eheheh
Dai siii, leccamela siii, cornutazzo di un cornuto, lecca, leccamela, fammi venire e dopo lavamela con la tua lingua.OOOOO, siiiii, bravo , come lecchi meglio adesso, adesso che lecchi e basta sei diventato bravo, siiii
Io inizialmente appena svegliato non mi aspettavo e quindi non ero pronto a leccarmi una figa sporca, ma dopo sentendo cosa mi diceva mi eccitai, e iniziai a farlo con gusto, era tutta depilata ben bene e il mio cazzo diventò duro ed ogni volta che sentivo la sua vocina dolce, con tono da troia, da puttanella affamata di piacere, dei cazzi degli altri, della mia lingua, mi eccitavo, ogni volta che mi chiamava cornuto sentivo la sua voglia, il suo desiderio e quindi la spennellavo sempre più finchè non raggiunse l’orgasmo, anche se la cosa andò avanti ore, perché oramai avevo imparato a caprne dagli umori, gli odori i toni quando e come leccarla, per non farla venire mai e per così potermi cibare per maggior tempo dei suoi umori’i quali mi facevano venire, eccitare’

Questa situazione paradossale rappresentava la voglia della femmina di rifarsi ogni tanto verso il maschio, di sentire lei l’uomo della situazione, di predominare, di vedere una volta tanto il maschio in ginocchio, costretto, umiliato nelle sue più folli fantasie, nel vederla leccarle la figa, viziarla a suo piacimento senza nulla dare e sfogandosi verbalmente.
La permanenza nel villaggio dei cornuti serviva non solo a soddisfare le fantasie delle donne, ma anche ad educare , ad addestrare i mariti, a trasformare i compagni in perfetti cornuti, in fedeli schiavi sottomessi, in uomini cerebralmente pronti a venire senza più neanche toccarsi la cappella, ma solo con la concentrazione, solo a sentirsi sulla testa il peso delle corna.
Uomini che senza toccarsi, al solo sentire il profumo degli umori della propria moglie, a sentire l’odore di un’altra sborra, al sentire la voce, le parole apparentemente offensive da parte della propria amata o da parte di un altro uomo che sodisfasse la propria donna’gli generava l’erezione e la successiva eiaculazione .

Impazzivo nel vederla con in bocca ogni volta cazzi diversi, mi piaceva molto vederla che se lo gustasse, ci giocasse, diventavo matto nel vederla succhiare e nel mentre guardare lui con sottomissione, con ricerca del suo sguardo, del suo consenso, alla ricerca di avere conferma che la fortuna di mia moglie di esserle stato concesso di succhiare quel cazzo, fosse contraccambiato da lei a lui come dovere, come devozione, come ripagazione, con un piacere, col piacere di sentirselo succhiato, leccato, mordicchiato.
Lei adorava avere in bocca il cazzo, partendo da una cappella mediamente retta, gonfia e le piaceva gustarsela, giocandoci, succhiandola, e facendone uscire prima della fine, un po’ di sborra, sia in segno di successo, sia per apprezzarne il gusto, il sapore.
Io impazzivo nel vederla sottomessa, nel vederla speranzosa di soddisfare un altro maschio mai visto e tutto questo veniva completato quando lui la guardava con eccitazione, soddisfazione, allora lei era gratificata.
Quando questo succedeva, allora lei mi degnava, sempre mentre lo spompinava, del suo sguardo, uno sguardo da mignotta felice, di vedermi cornuto.
Uno sguardo che mi esprimeva un pensiero diverso da quello espresso verso il proprietario del cazzo a lei donato.
Lei sapendo che io impazzivo nel vederla così schiava troia con un altro, si atteggiava da sirena troia, assetata di cazzo e eccitata nel farmi impazzire, nel farmi vedere quanto fosse più troia con lui di quanto non lo fosse mai stata con me, voleva farmi impazzire e mostrarmi che a lui faceva cose che a me mai aveva fatto e che quindi dovevo invidiare, dovevo eccitarmi e godere guardando loro perché intanto io avrei potuto solo sognare e quindi per me questo era un regalo, era un dono il piacere di poter assistere lei nel fare certe cose, ed io dovevo ringraziarla, lasciandomi umiliare da lei e da lui, si proprio così, lui, il vero maschio dominatore di quel momento, il quale poteva chiedere ogni cosa, ogni fantasia e lei l’avrebbe soddisfatta.
DI conseguenza siccome lei venerava lui, il dominatore, quello che lei vedeva come padrone, lui per farla felice, doveva aiutarla, anzi doveva insegnarle , doveva farmi vedere che capisse questo privilegio.
Lei si eccitava nel vedermi umiliato da lui, lei impazziva nel vedermi offeso dal suo dominatore.

Lui di conseguenza me ne diceva di tutti i colori’

Anche per questo mi portava in giro per il villaggio, perché io le aprivo le porte della perversione, io ero la sua scusa per fare la troia, perché lei diceva che lo faceva per farmi felice, perché io volevo questo e quindi lei spompinando, scopando gli altri mi rendeva felice.
In questo modo sembrava che lei si sacrificasse per me, per le mie fantasie, e quindi non appariva come la troia, assetata di cazzi, ma solo come la povera femmina trascinata nella perversione.
DI conseguenza difficilmente veniva chiamata troia, ero io a esser chiamato cornuto’

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